Norberto Bobbio sul posto della teoria dello Stato di

Norberto Bobbio sul posto della teoria dello Stato di Marx nella storia del pensiero politico
"Poiché, a cento anni dalla morte, nessuno, marxista o non marxista che sia, dubita che Marx
debba essere considerato un classico nella storia del pensiero in generale e anche in quella del
pensiero politico, mi sono proposto di mettere a confronto la teoria politica di Marx con alcune di
quelle i cui autori sono concordemente chiamati i "classici" del pensiero politico, da Platone a
Hegel, e di indicare, attraverso un procedimento di comparazione per affinità e differenze, quale
possa essere il posto della teoria dello stato di Marx nella storia del pensiero politico. (...) Nel
confronto prescindo completamente dalla maggiore o minore conoscenza che Marx abbia avuto
degli scrittori politici che l'hanno preceduto. Quello che intendo fare non è un discorso sulle fonti
del pensiero politico di Marx. Che Marx conoscesse la 'Repubblica' di Platone, la 'Politica' di
Aristotele, Machiavelli, il 'Trattato teologico-politico' di Spinoza (che aveva letto nel 1841 per la
preparazione agli esami), Hobbes, Locke, Montesquieu, Rousseau e, naturalmente Hegel, è
ben noto. Ma non è detto che Marx, conoscesse tutti gli scrittori politici che hanno in qualche
modo contribuito a costituire il corpo della storia delle dottrine politiche. Ed è anche da
considerare il fatto che non tutti i grandi scrittori politici vengono citati, specie nel 'Capitale', per
le loro idee politiche, essendo per lo più citati per le loro idee economiche (sino alla scoperta
dell'economia politica ed anche oltre, si pensi a Hegel, e a cominciare da Aristotele, la
trattazione dell'economia fa parte integrante della politica). Per menzionare un solo esempio,
ma oltremodo significativo, nel 'Capitale', il 'Leviatano' di Hobbes, questo monumento della
filosofia politica moderna, viene citato per il famoso passo in cui Hobbes scrive che "il valore
d'un uomo è, come per tutte le altre cose, il suo prezzo; vale a dire quanto si dà per usare la
sua forza". Preciso infine, e così chiudo il preambolo, che per teoria marxiana dello stato
intendo quella che si può ricavare, a mio avviso inequivocabilmente, da alcuni passi più volte
elencati dagli studiosi, dei 'Manoscritti del 1844', dell''Ideologia tedesca', della 'Sacra Famiglia',
del 'Manifesto', della 'Prefazione' alla 'Critica dell'economia politica', dei 'Grundrisse', e del
'Capitale', nonché dalle opere storiche come 'Il 18 brumaio' e da quelle politiche come 'La
guerra civile in Francia'". [Norberto Bobbio, Marx, lo stato e i classici, 1983]
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