Elio Motella Gli oggetti della matematica DIZIONARIO PER RAGAZZI 1 Premessa L’uso della parola “oggetto” potrebbe destare subito qualche perplessità: i lettori potrebbero aspettarsi invece “concetto “. In effetti i due termini sono sovrapponibili, purché non si confonda l’oggetto con il suo simbolo: per inciso, non è la frazione tre quarti, ma è solo una sua rappresentazione simbolica, indispensabile, per esempio, per risolvere calcoli o espressioni che la contengono, così come questo non è l’oggetto vettore, ma è solo una sua rappresentazione simbolica; è facile fare questa confusione, perché il simbolo si può trasformare molto facilmente in un’immagine mentale, tuttavia il simbolo è una cosa e il concetto (o l’oggetto che sia) è un’altra. Per convincersi basti pensare al fatto che se alcuni matematici decidessero di cambiare un simbolo per rappresentare un concetto, per assurdo sarebbero costretti a cambiare l’oggetto; un esempio: supponiamo che da domani si decida che il simbolo di radice quadrata sia rappresentato così ¥ (invece di √ , che tutti conoscono ), cambierebbe anche il suo significato ? Certo che no! Su questi e altri problemi connessi potremmo disquisire all’infinito (tanto per usare un linguaggio adeguato ….), molti i pensatori e gli scritti fin da Platone e Aristotele, per poi passare attraverso i filosofi moderni: avremmo il vantaggio di capire perché matematica e filosofia sono strettamente legate, ma lo svantaggio di disperderci, di smarrire lo scopo di questo lavoro e di ………. perdere molti lettori. Tornando a oggetto – concetto, si noti come il secondo vocabolo è più adatto quando linguisticamente facciamo riferimento ad un’idea che non si può materializzare né matematizzare: così potremmo parlare del concetto di esistenza, di adattamento, di cultura etc. Ma le conclusioni non sarebbero così semplici, siamo costretti a semplificare per non disperderci. Un altro esempio: “ l’onda” è un oggetto? un concetto ? se ragioniamo sull’onda delle emozioni, si tratta di un’idea sicuramente astratta, se facciamo windsurf nessuno può negare che sia qualcosa di concreto: ma questo è un problema legato all’uso del linguaggio; si noti che, in proposito, accade spesso che lo stesso concetto sia espresso diversamente se si cambia lingua, che non si riesca a tradurre letteralmente un termine matematico da una lingua all’altra (si pensi al cinese…). La parola “oggetto ” si adatta meglio all’intenzione principale di chi scrive, cioè allo scopo essenziale di questo lavoro: aiutare gli studenti (specialmente dalla seconda media alla quinta superiore1) ad una revisione (costruzione, ricostruzione) del modello mentale posseduto fin qui (fin lì…) e riguardante ciascuno degli oggetti matematici fondamentali: le immagini che dovrebbero essere evocate nella mente e servire per costruire il giusto modello, fanno pensare ad un oggetto, più che ad un concetto. Per essere ancora più precisi e comprensibili, si può dire che, in matematica, In realtà, certi argomenti che si studiano in quinta superiore, dove si fa molta matematica (come liceo scientifico e istituto tecnico), non vengono qui trattati a fondo: lo scopo finale è un recupero, non certo una trattazione completa. 1 2 l’acquisizione concettuale degli oggetti, avviene necessariamente attraverso i simboli. Possedere il giusto modello mentale di postulato, equazione, espressione, addizione, esponente, funzione etc., permette allo studente di comprendere meglio il linguaggio dell’insegnante e del libro di testo; viceversa, quando si trascinano, spesso per anni, le idee sbagliate di alcuni oggetti matematici, insorgono le difficoltà di cui molti alunni soffrono, specialmente a partire dalla seconda media: in terza, ma anche negli anni delle superiori, capita spesso allo studente di trascinarsi misconcezioni2 che questo dizionario potrebbe, almeno in parte, riparare. C’è un’altra cosa importante da sottolineare: alcuni termini matematici si riferiscono a procedure, operazioni o aggettivi non riconoscibili come oggetti, possono essere invece aggettivi, operazioni, procedure. Ecco alcune parole: aleatorio, cardinalità, differenza, scomposizione in fattori; fanno parte del linguaggio della matematica, sarà importante capire di cosa si tratta. “(Le immagini mentali) …. le modifichiamo progressivamente, confrontandole con gli elementi sempre nuovi con cui veniamo in contatto, fino a farle diventare dei veri e propri modelli mentali degli oggetti matematici; sono l’elemento fondamentale per utilizzare l’intuizione, senza la quale la matematica è un vuoto esercizio di regole. Il lavoro del matematico, scienziato o studente che sia, non si svolge mai attraverso l’elaborazione di cieche deduzioni a partire da definizioni e proprietà primitive piovute dal cielo.” (Giorgio Bolondi ) “Chi scrive ha dinanzi a sé l'alunno nel quale tende a promuovere un'attiva riflessione, guidandolo attraverso quei procedimenti per i quali lo spirito veramente apprende, anziché mettergli innanzi senz'altro delle teorie perfettamente sistemate ch'egli sia costretto a studiare più o meno passivamente” ( G. Furlani ) Se l’intuizione è scoraggiata, l’insegnante è condotto al fallimento (Serena Simona Miceli) “Che cos’è una buona definizione? Pel filosofo, o per lo scienziato, è una definizione che si applica a tutti gli oggetti definiti e ad essi soli; è quella che soddisfa le regole della logica. Nell’insegnamento però, non si tratta di questo: una buona definizione è quella che vien compresa dagli scolari “. [Henri Poincaré ] Come studiare una definizione: lettura lenta e attenta, pensando al significato di ciascuna parola; 2 Concetto costruito, in parte o totalmente errato. 3 costruzione personale dell’immagine mentale (vedi più avanti); riflessione sull’immagine mentale; comprensione dell’oggetto matematico rileggendo la definizione a sé stessi in parole più povere; memorizzazione , ripensando man mano ai significati; Esempio 1 Equazione: “Uguaglianza tra due espressioni che contiene una o più incognite “ La prima parte della parola ( “equa”) deve far pensare ad una eguaglianza : poi è sufficiente pensare ad una ; è bene chiarire subito a sé stessi la differenza tra espressione ed equazione, onde evitare la possibile (e facile) confusione: qualsiasi sequenza di numeri, lettere e simboli è un’espressione (come può essere + + √ ); se invece si tratta di individuare, nell’ambito di una uguaglianza, il valore dell’incognita, allora si tratta di un’equazione. La confusione avviene perché, quando cerchiamo di semplificare un’espressione, facciamo seguire il simbolo di = ; ad esempio = ( ( ) = − (in questo caso il simbolo = serve solo ad indicare che la prima espressione è uguale alla seconda , questo mi permette di semplificarla, la seconda è uguale alla terza etc. A questo punto non resta che chiarire a sé stessi il significato di incognita (vedi); l’immagine mentale di equazione, sforzandosi di capire cos’è, si costruisce da sola dentro la vostra testa, senza forzature: più immagini mentali dello stesso oggetto costituiranno poi un modello mentale definitivo ed efficace. Studiare solo a memoria la definizione (quella data all’inizio), non serve! La memorizzazione corretta serve dopo aver capito, per poter usare le parole giuste. Esempio 2 Potenza : “ si chiama potenza di base a ed esponente n, il numero che si ottiene moltiplicando n volte il numero a per sé stesso, in sintesi: = (che si legge a alla n = p) “ ; conviene partire da un esempio, come la base 10: infatti, se si moltiplica 10 per 10 per 10 per 10 (4 volte per sé stesso), si ottiene 10 che è una potenza del 10 e vale 10.000; il 4, in questo caso, è l’esponente (esposto in alto a destra); poi si torna alla definizione generale e ci si assicura di aver afferrato bene; si prova con un altro esempio: 2 quanto fa? 2x2x2x2x2 = 32; qual’ è l’esponente? Qual è la base ? Esempio 3 Bisettrice: (si consiglia di provare a fare un disegno): è quella semiretta che 4 “biseca” (cioè divide a metà) l’angolo; Massimo comun divisore tra due o più numeri interi: fate una prova, si prendano (come esempio) il 12 e il 42, si scrivano tutti i divisori dell’uno e dell’altro (non solo i divisori primi, anche gli altri): qual è il massimo che compare in entrambi i numeri? Il massimo, tra quelli in comune è 6. Facile da trovare, negli altri casi si può applicare la regola … il prodotto di tutti i fattori comuni, ciascuno col minimo esponente (qui ci si confonde perché si tratta del…. massimo….. comun divisore…) ma proprio sull’esempio si vede perché il 3 ci può stare una volta in entrambe, il 9 ( ossia 3 ) no ! N. B. Un grave errore che lo studente commette è quello di studiare subito e solo a memoria, anche senza aver capito: in occasione di un’interrogazione, una prova scritta o comunque un esercizio o un problema da risolvere, l’alunno fa leva sulla definizione o la regola studiata a memoria, senza riuscire a procedere. Diceva Einstein: “Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna “: sostituite alla nonna il compagno di banco e tenete conto, alla lettera, di questo suggerimento! Che cosa si intende per “immagine mentale “? L’immagine mentale è il risultato figurale, proposizionale o misto prodotto da una sollecitazione. L’immagine mentale è condizionata dall’esperienza personale, dalle influenze culturali, dagli stili personali: in poche parole è un prodotto tipico dell’individuo, ma con costanti e connotazioni comuni a individui diversi. Le immagini mentali, rielaborate più e più volte, diventano modelli mentali. (B. D’Amore: Rappresentazioni; da ITER, ed. Treccani, primo numero 2000). Fin dalla preistoria l’uomo ha fatto ricorso all’uso di segni simbolici per trasmettere un messaggio a distanza o renderlo duraturo, come dimostrano alcune incisioni rupestri del Paleolitico. Le prime forme di scrittura sono disegni che rappresentano simbolicamente oggetti ed eventi del mondo circostante (pittogrammi) oppure concetti e idee (ideogrammi): gli stessi segni si sono poi stilizzati ed evoluti per formare i segni con valore fonetico. Le immagini mentali e i modelli mentali non sono altro che pittogrammi e ideogrammi scritti nel cervello usando cellule nervose collegate tra loro, i neuroni, con le loro ramificazioni (dendriti e assoni), che si evolvono continuamente nel tempo in ciascuno di noi: nessuno riesce a tradurle fedelmente in immagini vere e 5 proprie anche se ciascuno può tentare di farlo con un disegno che, in qualche modo, può renderne l’idea. Un cattivo modello mentale, fatto da diverse immagini mentali ripetute nel tempo, può essere impreciso, distorto o completamente sbagliato: sarà come avere un tarlo, che porterà inevitabili difficoltà di comprensione dell’oggetto matematico e quindi di quanto ad esso collegato! Prendiamo questa definizione (che studierete a memoria solo dopo aver capito bene che cosa vuol dire): “si chiama potenza di base a ed esponente n, il numero che si ottiene moltiplicando n volte il numero a per sé stesso, in sintesi: = (che si legge a alla n = p) “ : ad esempio 5 = 5 × 5 × 5 = 125 → 5 è la base, 3 è l’esponente, 125 è la potenza. Nel caso precedente e in generale era la base, n l’esponente e p la potenza, ovvero il risultato. Dovete cercare di farvi un’immagine il più possibile adeguata (questa procedura, se vi mettete a riflettere, sarà in buona parte naturale e spontanea): l’importante è aver capito dove sta l’esponente (in alto a destra, si espone come un balcone), che funzione ha la base (quella che sta in basso, da cui devo partire), la potenza è il risultato che si ottiene, quindi per esempio 125 è una potenza di 5, 1000 è una potenza di 10, 128 è una potenza di 2 (per la cronaca è = 2 ). In geometria le immagini mentali sono facilitate dalle figure, ma se sono imprecise il danno può essere comunque rilevante. L’immagine mentale (e quindi il modello) di un certo oggetto, quasi sicuramente sarà diverso, in ognuno di noi, a 10, a 13, a 15, a 20 e a 50 anni: ammesso (ma non concesso) che migliori con l’età, continuerà a cambiare specialmente se il soggetto continua ad occuparsi di matematica. Oggetto - concetto Premesse importanti: I vocaboli relativi agli oggetti, in matematica sono spesso concatenati tra loro, vanno letti con attenzione pensando al significato delle varie parole che si utilizzano nella definizione: ad esempio la potenza non si capisce se non si parte dalla moltiplicazione, che a sua volta è un’addizione ripetuta. Evitate di studiare a memoria una definizione se non l’ avete capita fino in fondo. Non sempre la definizione data è perfetta, non sono poche quelle che sono state cambiate o perfezionate 6 In matematica, per chi è in difficoltà da tanto tempo, il recupero non può avvenire in modo seriale (secondo un certo ordine, per esempio dalla a alla z, dalle semplici operazioni alle derivate) ; si può fare solo a ‘macchia di leopardo’ (come del resto si sono formate le lacune), cercando di ricostruire le opportune immagini mentali, nel momento in cui vi accorgete di avere la lacuna. Tuttavia, di tanto in tanto, provate a leggere anche il testo dall’inizio (….o dal fondo). nel corso della storia della matematica. Qualsiasi definizione, quando è data con poche e semplici parole, ha il vantaggio di poter essere compresa da chi la legge, ma lo svantaggio di essere incompleta, imprecisa e spesso non rigorosa; al contrario l’eccessivo rigore e la pretesa di essere precisi ed esaurienti, porta spesso all’incomprensione, alla dispersione o peggio, alle contraddizioni; E’ naturale che argomenti e concetti della matematica vengano insegnati e appresi a partire da un certo livello scolastico in poi: la moltiplicazione, ad esempio, si impara in seconda elementare e la si utilizza per tutti gli anni scolastici a seguire (e per tutta la vita), lo stesso può valere per alcune proprietà del triangolo: altri oggetti sono in programma nel triennio della scuola media (come il teorema di Pitagora), altri ancora si affrontano solo nella scuola superiore, come ad esempio le funzioni o le equazioni di 2° grado. Certe voci del dizionario possono risultare strane o almeno sorprendere gli studenti che non sono ancora pervenuti a quel livello scolastico; quindi, ovviamente, un alunno di terza media non dovrà preoccuparsi di cose che s’insegnano alla scuola superiore: potrà perciò ignorare la voce in questione. Al contrario, chi frequenta la scuola media dovrà preoccuparsi anche di quanto svolto alle elementari, chi è alla scuola superiore sarà tenuto a 7 ripassare tutte le voci ….. dove ha le lacune. Per essere agevolati in questa scelta, potrete osservare la scaletta di asterischi che indica a partire da quale livello di scuola di solito si insegna quell’oggetto o quell’argomento: * dalla scuola elementare ** dalla scuola media *** dalla scuola superiore Suggerimenti per il recupero delle immagini del modello, Definizione stimolando la riflessione – Disegni, grafici, esempi 8 A Abaco3 * Tavoletta molto simile all’oggetto che tutti conoscono come pallottoliere, utilizzato fin dai tempi antichi per eseguire i calcoli: tra alcuni popoli orientali è stato in uso fino a poco tempo fa, soppiantato per forza di cose dalla calcolatrice elettronica. Ogni colonna (o riga) di palline rappresenta una potenza di 10 ; l’abaco cinese funziona in modo molto simile, utilizzando 5 + 2 palline per ogni asta. Nel Medioevo la parola abaco ha assunto il significato di aritmetica in senso generale: il famoso ‘Liber abbaci ‘ di Leonardo Pisano ( detto Fibonacci), che fu pubblicato nel 1202, descriveva le cifre arabe insieme al simbolo 0 (zero) e le regole elementari per sommare, sottrarre, moltiplicare e dividere, oltre all’estrazione di radice. Conteneva anche problemi relativi a transazioni commerciali e abaco scolastico Questo abaco si comprenderebbe meglio se fosse messo con le aste in verticale, ma naturalmente tutte le palline cadrebbero verso il basso. Per capirlo di più, quindi, lo si dovrebbe appoggiare sul banco. abaco cinese In questo caso (come per esempio nel caso della calcolatrice), si tratta effettivamente di un oggetto nel vero senso della parola: quella che viene data è quindi una descrizione, più che una definizione. 3 9 cambiarie, usando un complesso sistema di frazioni con numeratore 1 . Ѽ Ѽ Ѽ Ѽ Ѽ Ѽ Ѽ Ѽ Ecco, qui sopra, un ‘finto abaco’ un modo per rappresentare, ad esempio, il numero 413, con una tecnica praticamente uguale a quella usata con l’abaco a dieci palline per asta: basta spostare verso il basso le palline, considerando la prima da destra la cifra delle unità, la seconda da destra la cifra delle decine e così via… Quindi: 4 centinaia, 1 decina e 3 unità. Per fare i calcoli, i Greci e i romani usavano una tecnica molto simile: dovete pensare ad una tavola ricoperta di un sottile strato di sabbia, con dei fori (le caselline vuote) e delle pietruzze (le caselline piene). L’abaco Cinese usa una tecnica molto simile, ma permette di avere un numero minore di palline su ogni asta, pensando il 10 come 2 volte 5. Acutangolo * È un triangolo in cui tutti e tre gli angoli sono minori di un angolo retto; in caso contrario un triangolo è rettangolo, oppure ottusangolo (vedi); Acuto (angolo) * Minore di 90° Addendo Un esempio: * 7 + 12 = 19 7 e 12 sono addendi, 19 è la loro somma; in generale: + = Ciascuno dei termini di un’addizione. , , è 10 ( Addizione * Combinando due insiemi di oggetti, contenenti rispettivamente a e b oggetti dello stesso tipo, si forma un nuovo insieme che li contiene tutti, ossia comprende a + b oggetti: l’operazione si chiama addizione, il risultato si chiama somma (vedi). Albero vedi ‘diagramma ad albero ’. Aleatorio ** Si dice di un fenomeno (o di una variabile) che può avere di volta in volta un’evoluzione diversa (o assumere diversi valori); il calcolo delle probabilità e la statistica si basano sullo studio di fenomeni aleatori. 4) L’evocazione potrebbe riferirsi ad un insieme A = “ bustina contenente 5 figurine” ed un altro insieme B: “ bustina contenente 3 figurine” . Il risultato dell’addizione è un nuovo insieme C contenente “ 5 + 3 = 8 “ figurine. Al risultato si può pervenire anche aggiungendo a 5 tre volte l’unità, come quando si conta con le dita, da 5 fino a 8. Il lancio di un dado è un fenomeno aleatorio, le variabili sono i valori che stanno sulle 6 facce; il numero di abitanti di una città tra 20 anni è aleatorio, si può farne una stima in base a certi parametri, ma non si può sapere con certezza. Questo è un primo semplice esempio di generalizzazione, di passaggio dall’aritmetica all’algebra: la necessità di generalizzare nasce dal fatto che le regole generali si possono esprimere con una generica lettera ( o con generiche lettere), per non ripetere esempi numerici; questo passaggio spesso però viene mal compreso (non sempre per colpa loro) dagli alunni di scuola media, generando difficoltà e avversione nei confronti dell’algebra in generale. 4 11 Algebra La parola ‘ algebra’ deriva dall’arabo al-jabr (=ricostruzione): indica l’operazione di trasporto di un termine da un membro all’altro di una equazione; il termine L’algebra classica è il compare per la prima volta nel titolo dell’opera del settore della matematico arabo al- Khuwarizmi ( IX secolo). matematica che Al di là del suo significato etimologico, il termine comprende lo studio “ algebra “ rappresenta una sorta di spauracchio per i del calcolo letterale e la ragazzi che hanno difficoltà in matematica o vivono in soluzione delle soggezione nei confronti della disciplina. Imparare l’algebra, equazioni. per molti, assume il significato di passaggio dal concreto L’algebra moderna (o (calcolo aritmetico) all’astratto (calcolo letterale). astratta) si occupa di studiare gli insiemi, nei quali sono definite operazioni che verificano certe proprietà, dando origine ai concetti di gruppo, anello, corpo, campo. (vedi anche ‘calcolo letterale’). Algebra di Boole Tale algebra permette di definire gli operatori logici AND (prodotto logico), OR (somma logica) e NOT (negazione ), la cui combinazione permette di sviluppare qualsiasi funzione booleana e consente di trattare in termini esclusivamente E' un'algebra astratta algebrici le operazioni insiemistiche dell'intersezione, che opera dell'unione e della negazione. essenzialmente con i soli valori 0 e 1. In una L'algebra di Boole è fondata su un insieme di teoremi e regole che governano le operazioni logiche e che ne formulazione più consentono una rappresentazione matematica: su questa generale, l'algebra booleana si fonda su un algebra si basa l'elettronica digitale e il suo sviluppo. insieme K che non comprende solo i valori 0 e 1; tuttavia questa struttura algebrica nasce per elaborare matematicamente espressioni nell'ambito della logica proposizionale ** *** 12 Algebrico : vedi “numero algebrico “. Algoritmo ** Procedimento di calcolo costituito da passi successivi ben determinati Allineati (punti) Gli algoritmi vengono codificati per dare le istruzioni al computer, che potrà eseguirli nel suo linguaggio; questa procedura è la programmazione. Allineare significa quindi sistemare su una stessa retta. * Tre (o più) punti sono allineati quando stanno sulla stessa retta, in altre parole c’è una retta che li contiene. Altezza Un triangolo ha 3 altezze, una per ogni lato: l’abitudine a (di alcune forme disegnare triangoli appoggiati sul lato più lungo, rende geometriche) difficile immaginare le altezze che cadono all’esterno del lato opposto; anche le altre figure geometriche hanno un’altezza relativa ad una base, sulla destra, in alto un Distanza di un vertice parallelogrammo, dove h è l’altezza; dal lato opposto; si tratta quindi del segmento di perpendicolare che va dal vertice alla retta che contiene il lato opposto; * 13 Altezza (di un solido) * In figura, una piramide a base quadrangolare : l’altezza è il segmento di perpendicolare da V al piano di base. Distanza di un vertice dal piano della faccia opposta. Ammortamento *** Estinzione di un debito mediante rimborso rateale Analisi *** L'analisi matematica (o infinitesimale) è un ramo della matematica che si è sviluppato sulla base dei concetti del calcolo infinitesimale. Angolo * Si possono dare due diverse definizioni di angolo, la prima è di tipo statico, la seconda è di tipo dinamico: Nel caso del cilindro, l’altezza è data dalla distanza dei piani che contengono i due cerchi, inferiore e superiore. Per alcune figure geometriche non ha molto senso parlare di altezza (per esempio un pentadodecaedro). In alcuni casi particolari, l’altezza va specificata e calcolata di volta in volta. In matematica finanziaria sono oggetto di studio i piani d’ammortamento L'analisi matematica introduce i concetti di infinito , di limite, di derivata e di integrale. All'invenzione dell'analisi infinitesimale sono indissolubilmente uniti i nomi di Leibnitz e di Newton: è una delle teorie matematiche che più ha arricchito la matematica moderna e determinato il progresso della scienza. I dubbi che può sollevare questa definizione, sono dati dal fatto che se penso alla “parte di piano racchiusa tra due semirette “ mi viene in mente un’area infinita, indipendentemente dalla grandezza dell’angolo; oppure, in un triangolo molto grande, gli angoli potrebbero sembrare più grandi che in un triangolo più piccolo (questa immagine mentale è sbagliata!); un esempio: i due triangoli qui sotto 14 1) la parte di piano racchiusa tra due semirette che hanno un’origine in comune; 2) date due semirette con un’origine P in comune, l’angolo è la rotazione che una semiretta deve compiere, attorno a P, per portarsi sull’altra; gli angoli si misurano in gradi o in radianti . hanno gli stessi angoli, a nessuno viene in mente (si spera….) che il triangolo grande abbia gli angoli più grandi: tuttavia la definizione può condurre in errore. Anche l’antica definizione data da Euclide ("l'inclinazione reciproca di due linee che non sono per diritto" ) non è corretta (!). No! 2) fissato il verso di rotazione (per convenzione antiorario, come nella figura), le possibili rotazioni sono due, quella della semiretta b per portarsi a coincidere con la a (in figura, per capirci, di circa 30°), e quella della a per portarsi a coincidere con la b (in figura di circa 330°): dei due diversi angoli, il più piccolo si chiama convesso (non contiene il prolungamento dei lati), il più grande si chiama concavo (contiene il prolungamento dei lati). Angolo al centro * Angolo il cui vertice coincide con il centro 15 della circonferenza. Angolo alla circonferenza * Angolo che ha il vertice sulla circonferenza: uno dei due può anche essere tangente alla circonferenza medesima. Angolo diedro ** Ognuna delle due parti di spazio individuate da due semipiani, aventi una retta origine in comune. Angolo opposto al vertice Due angoli opposti al vertice sono uguali: ** Due angoli sono opposti al vertice quando l’uno si ottiene dai prolungamenti dei lati dell’altro. 16 Angoloide *** Si chiama angoloide convesso la figura solida formata da una superficie piramidale e da tutti i suoi punti interni. Più brevemente si può dire che un angoloide è la parte di spazio compresa tra due o più diedri. Annullamento del prodotto (legge di) *** Il prodotto di due fattori è uguale a zero, se almeno uno dei due fattori è nullo. Antilogaritmo *** Una volta fissata la base dei logaritmi con cui si vuol operare, (ad esempio ), se a è il logaritmo di n ( in base e), ne deriva che n è l’antilogaritmo di a. Antinomia *** È un tipo di paradosso che indica la compresenza di due Anche se si chiama ‘legge’, è una proprietà del tutto intuitiva: permette di risolvere molte delle equazioni di 2° grado (o di grado superiore). ( − 1) = 0 Esempio 1: =0 ; =1 Se provate a sostituire lo 0 al posto della x, si ottiene (0); se sostituite 1, si ottiene…. ( − 5)(2 + ) = 0 Esempio 2) Provate voi a cercare direttamente i due valori della x che rendono nulla una parentesi o l’altra, senza andare ad eseguire altre operazioni. Qualche esempio in base 10: Log 100 = 2 → l’antilogaritmo di 2 è 100; Log ( ) = -3 → l’antilogaritmo di -3 è ; C’è una via d’uscita per entrambi ? Sì, concludere che le affermazioni su cui poggiano sono prive di senso. Ma non è stato così semplice, nemmeno per i più insigni matematici e filosofi. Le antinomie hanno comunque fatto sorgere, all’inizio del XIX° secolo, una crisi dei fondamenti della Matematica che ha scosso il mondo matematico e filosofico, determinando la nascita di diverse concezioni circa la natura 17 affermazioni stessa della Matematica: nomi illustri sono stati Russel, contraddittorie, ma che Frege, Cantor e altri. possono essere entrambe dimostrate . Vedi anche paradosso : mentre questo porta ad una situazione (appunto) paradossale, l’antinomia porta a dimostrare due conclusioni diametralmente opposte. Antiperiodo ad esempio il numero periodico 1,53 corrispondente a 1,53333 … .. ha come antiperiodo 5, mentre la cifra che si ripete è 3; In un numero il numero 0,6666… (corrispondente alla periodico, è il gruppo di frazione ), non ha antiperiodo; cifre che compare tra la virgola e il periodo; non tutti i numeri periodici hanno l’antiperiodo; Apotema ** * In un poligono regolare, è il raggio del cerchio inscritto nel poligono medesimo. Appartenenza ** In insiemistica: si dice che un elemento “a” appartiene ad un In geometria analitica, per stabilire se un punto appartiene ad una retta, basta sostituire le coordinate del punto nell’equazione della retta stessa: se l’uguaglianza è verificata, allora il punto sta sulla retta; ad esempio il punto (1,3) appartiene alla retta = + 2 : infatti quando = 1 segue che = 1 + 2 da cui = 3; 18 insieme H, quando “a” fa parte della collezione indicata H: si scrive ∈ . In geometria : un punto appartiene ad un segmento o ad una retta, una retta appartiene ad un piano …. In questo caso, il punto sta sulla retta, la retta è distesa sul piano. Applicazione Sinonimo di funzione (vedi) Approssimazione Esempi: il numero periodico 1,3333…. Può essere arrotondato alla cifra che si vuole, ad esempio può diventare 1,3333, senza più considerare la sua natura periodica; la Procedimento radice di 2, uguale a 1,414213562…, si arrotonda per difetto, mediante il quale, al se ad esempio viene tagliata alla quarta cifra decimale, posto di un numero diventando 1,4142; viene arrotondata per eccesso se viene decimale, se ne tagliata dopo la settima cifra, diventando 1,4142136. sostituisce un altro con In realtà, il problema dell’approssimazione è stato ridotto al un minor numero di minimo con l’uso delle calcolatrici scientifiche e dei cifre dopo la virgola, calcolatori, dove l’approssimazione avviene per rendere più spediti automaticamente dopo una serie notevole di cifre dopo la i calcoli successivi; può virgola. essere per difetto o per L’errore tipico che alcuni alunni commettono, è quello di eccesso: nel primo caso farsi condizionare dal numero di cifre dopo la virgola per si taglia il numero dopo giudicarne la grandezza: ad esempio, √5 = 2,236068 è più una certa cifra piccolo di 2,3 anche se il primo ha tante cifre decimali (ciò decimale , lasciando che potrebbe trarre in inganno !). quel che rimane così com’è; nel secondo caso l’ultima cifra decimale viene aumentata di uno, se ** 19 l’ultima cifra decimale trascurata è superiore a 5, senza variazione se l’ultima cifra è inferiore a 5. L’approssimazione ha un difetto: a volte può portare ad una propagazione dell’errore. Ara Corrisponde a 100 : quindi la forma di un orto (o di un frutteto) potrebbe essere un quadrato 10 × 10, oppure un rettangolo 25 × 4 e così via. Unità di misura dell’area di una superficie utilizzata in agricoltura: 1 ara = 100 Arco Conoscendo il valore dell’angolo al centro che sottende l’arco, la lunghezza di quest’ultimo si ottiene dalla proporzione ∶ 180 = ∶ , dove r è il raggio della Il tratto di circonferenza, l è la lunghezza dell’arco e l’ampiezza circonferenza dell’angolo sotteso; compreso tra due punti distinti. * * Supponiamo che l’angolo α sia di 20° e il raggio della circonferenza sia di 5 cm. Dalla proporzione scritta sopra abbiamo = ∙ ∙ = ∙ ∙ = 1,75 cm (valore approssimato). In questo caso si parla di arco rettificato (corrispondente ad un segmento). In altri casi risulta più utile (e semplice) dire che l’arco è di 20°. 20 Arcocoseno *** Esempio: da cos 30° = √ segue che √ = 30° + k360° e 150° + k360°; la funzione si può indicare anche con . È la funzione inversa del coseno di un angolo: ad ogni numero compreso tra -1 e 1, corrisponde un angolo il cui coseno è dato dal numero stesso. Arcocotangente Attenzione: non si confonda la funzione inversa con la funzione reciproca: la funzione inversa del coseno è l’arcocoseno, l’inversa della cotangente è , appunto, È la funzione inversa l’arcocotangente, per cui, ad esempio, se (30°) = √3 = della cotangente (vedi) 0,57735.. , ne segue che ( 3 ) corrisponde a 30° + di un angolo: ad ogni 180° ; la reciproca della cotangente è invece la tangente numero reale, ( )= (30°) = √3 = 1,73205…, questo : se corrisponde un angolo ( ) √ la cui cotangente è data valore corrisponde al reciproco della tan(30°) = = = √ dal numero stesso. 0,57735…. Arcoseno È la funzione inversa della funzione seno; dal momento che *** *** Funzione che permette di associare un angolo (o arco) ad ogni numero compreso tra −1 + 1. Arcotangente *** Funzione che permette di associare un angolo (o arco) ad ogni numero reale; Area * Misura dell’estensione di una superficie. sin 60° = 360° √ , ne segue che arcsin ℎ arcsin √ √ = 60° + = 120° + 360° . È la funzione inversa della funzione tangente; dal momento che, per esempio, tan 60° = √3, ne segue che arctan √3 = 60° + 180° . I concetti di area e di superficie sono diversi, anche se è difficile distinguerli. La superficie è la regione, mentre l’area è la misura espressa mediante l’unità (di misura appunto), come per esempio metri quadrati, ettari etc . Buona parte degli studenti arriva alla scuola superiore, senza 21 sapere perché l’area di un rettangolo si calcola moltiplicando la misura della base per l’altezza. Da qui si possono ricavare tutte le altre formule. Per misurare la lunghezza di un segmento utilizziamo un righello, guardando quanti centimetri (o decimetri o metri) sono contenuti nel segmento medesimo; analogamente, per misurare un’area, guardiamo quanti quadretti da un , , sono contenuti nella superficie da misurare. L’idea di base è quella per cui la superficie sia un pavimento, che deve essere piastrellato con piastrelle quadrate. In questo rettangolo, sono esattamente 6 le piastrelline che ricoprono la superficie : se ciascun quadratino fosse di 1 cm , 3 x 2 = 6 cm ; ecco perché si dice poi brevemente “ base × altezza” , perché si moltiplicano le righe per le colonne. Aritmetica * Parte della matematica che studia i numeri ( a partire dai numeri interi) e le proprietà elementari delle operazioni. La parola deriva dal greco arithmòs → numero. Ascissa ** È la prima delle due coordinate cartesiane nel piano e si indica con la lettera x; la y indica l’ordinata (vedi). Molte persone confondono (erroneamente) l’aritmetica con l’intera matematica: la matematica(invece) comprende sia l’aritmetica che la geometria, oltre ad altre aree secondo classificazioni non tutte concordanti. In un sistema di riferimento cartesiano, l’ascissa indica lo spostamento di un punto rispetto all’asse y ;se la retta è una sola, dotata di un’origine e di un’unità di misura, l’ascissa corrisponde ad un numero, corrispondente alla distanza dall’origine; 22 Asintoto *** Retta a cui una curva si avvicina indefinitamente, senza mai incontrarla. La parola deriva dal greco a – sin – toto La curva più semplice dove compaiono gli asintoti è l’iperbole: Iperbole equilatera riferita agli assi di equazione = In questo caso gli asintoti sono l’asse x e l’asse y ; α privativa- senzacontatto lim → =0 Infatti, quando x tende a diventare sempre più grande, y tende a zero e la curva si avvicina indefinitamente all’asse x; l’asse x è un asintoto orizzontale; nel caso particolare di questa curva anche l’asse y è un asintoto verticale: quando y tende a +∞, x tende a 0 da destra; quando y tende a −∞, tende a 0 da sinistra; Gli asintoti possono essere anche obliqui. Asse di simmetria ** Retta che divide una figura geometrica in due parti specularmente sovrapponibili Nella prima figura, il triangolo A’B’C’ è simmetrico del triangolo ABC rispetto alla retta r; nella seconda, la figura è 23 divisa dalla retta s in due parti tra loro simmetriche. Asse di un segmento ** Tutti i punti di questa retta s sono equidistanti dagli estremi del segmento stesso. Retta perpendicolare al segmento e passante per il suo punto medio. Assioma ** L’insieme dei concetti primitivi e degli assiomi costituiscono il fondamento, il "punto di partenza", di ogni teoria deduttiva che si presenti come sistema assiomatico. In ambito geometrico un assioma viene chiamato postulato. Proposizione che si assume come vera, senza bisogno di essere dimostrata. Assi cartesiani Gli assi cartesiani sono le due rette orientate (vedi), perpendicolari tra loro (potrebbero essere anche oblique), che servono ad individuare la posizione di un punto nel Vedi anche coordinate piano; le rette sono tre quando si tratta di un sistema di cartesiane coordinate cartesiane nello spazio; ** il loro punto d’incontro si chiama origine e si indica con O. Associativa (proprietà) Alcuni esempi: (12 + 7) + 5 = 19 + 5 = 24 ; 12 + ( 7 + 5 ) = 12 + 12 = 24 (6 × 2 ) × 3 = 12 × 3 = 36 ℎ 6 × (2 × 3) = 6 × 6 E’ la proprietà di alcune = 36 operazioni, come Molti studenti, traditi dall’abitudine, finiscono per pensare l’addizione e la che la proprietà valga anche per la sottrazione o per la moltiplicazione: divisione; è facile vedere con un esempio che non è così. permette di associare i numeri in modo * 24 diverso, lasciando invariato il risultato; Assoluto Vedi ‘ valore assoluto ‘ Assurdo (dimostrazione per ) ** Tecnica utilizzata nella dimostrazione di un teorema, già nota agli antichi greci, Euclide compreso: dalla negazione della tesi discende la negazione dell’ipotesi del teorema medesimo, oppure della tesi di un altro teorema già dimostrato, quindi ad una contraddizione. Aurea (vedi ‘sezione aurea’) B Baricentro Il baricentro divide ogni mediana in due parti, di cui una è il doppio dell’altra. *** In un triangolo qualsiasi, è il punto d’incontro delle 3 mediane. In Fisica , il baricentro di un corpo è il centro delle forze parallele le cui intensità rappresentano il peso del corpo; in altre parole è il punto in cui si pensa applicata un’unica forza risultante delle singole forze peso delle varie parti in cui può essere suddiviso il corpo medesimo. Base (di un sistema di numerazione - vedi anche numerazione) In Fisica si chiama anche ‘centro di gravità’: per un corpo simmetrico (come può essere una sfera), coincide con il suo centro. Una volta decisa la base, per esempio cinque, si usano cinque simboli diversi (cifre) per rappresentare tutti numeri; il minimo numero di cifre che può avere un Numero di cifre diverse che rappresentano sistema di numerazione è due: è il caso un sistema di numerazione posizionale. Nel del sistema binario (vedi), che utilizza sistema decimale, in uso in tutto il mondo, solo le cifre 0 e 1 . sono dieci, corrispondenti a dieci simboli diversi. * 25 Base (di un poligono o di un solido) In molti solidi non vi sono piani di “appoggio”, ogni faccia può essere considerata come “base”, indipendentemente da come è disposta nello spazio. La “base” può essere una qualsiasi faccia sulla quale si presta l’attenzione, così come nel piano, la “base” può essere un qualsiasi lato, comunque disposto rispetto ai margini del foglio; * In un poligono è il lato su cui si immagina appoggiata la figura, ogni lato può essere considerato base, di conseguenza cambia anche l’altezza; in un solido, è il poligono sul quale lo si immagina appoggiato; nel caso del cilindro, si tratta di una circonferenza. Base di un logaritmo *** Se = (vedi sopra), ne deriva che = log (si legge “logaritmo in base ; il logaritmo è quindi l’operazione inversa della potenza. Base di una potenza * Indicando una potenza con , il numero a si chiama base , mentre x è l’esponente; quest’ultimo indica quante volte deve essere moltiplicata la base per sé stessa. Binario (sistema di numerazione) Esempio di triangolo “appoggiato “ ogni volta su un lato diverso. Se 1000 = 10 ne deriva che 3 = Log (1000); (la scrittura Log , con l maiuscola, indica il logaritmo decimale); Le basi dei logaritmi (vedi) più utilizzate sono il 10 oppure . Se ad esempio la base è 10, 10 = 10 × 10 = 100, 10 = 10× 10 × 10 × ); 10 × 10 × 10 = 1000000 ( se la base è 2 ; 2 = 2 × 2 × 2 × 2 × 2 × 2 × 2 = 128. Nota: se non è chiarissimo il concetto di potenza e di base, ci saranno problemi a capire il logaritmo. Le macchine elettroniche possono contenere facilmente numeri ‘lunghi ‘, ecco perché la miniaturizzazione ha reso possibile il grande sviluppo dei calcolatori; E’ il sistema di numerazione in cui vengono la conta avviene in modo molto semplice: utilizzate le sole due cifre 0 e 1 : ha lo ** 26 svantaggio per cui anche i numeri piccoli richiedono una lunghezza notevole, ma il vantaggio di poter contenere solo due simboli. uno = 01 = una unità due = 10 = una duina5 e zero unità ; tre = 11 = una duina e una unità ; quattro = 100 = una quartina, zero duine ( o ambi) e zero unità ; cinque = 101 =una quartina, 0 ambi e una unità; …… Si noti che in binario la conta avviene come nel decimale: quando si esauriscono le cifre, si passa a 10, 100 o 1000, dopo il 9, il 99, il 999: le cifre vengono esaurite subito perché sono solo due, quindi da 11 si passa a 100, da 111 si passa a 1000 etc …… Binomio Esempi: − + 3 2 − Polinomio costituito dalla somma algebrica 4 di due soli monomi. ** Bisettrice (di un angolo) * Semiretta uscente dal vertice di un angolo , che divide lo stesso in due parti uguali; in un triangolo si possono tracciare tre bisettrici, una per ciascun vertice; Non bisogna confonderla con la mediana o con l’altezza, per questo l’esempio proposto è quello di un triangolo scaleno, che permette di metterle tutte e tre in evidenza. CH = altezza CK = bisettrice CM = mediana In questo caso la bisettrice è CK; gli angoli e sono uguali. In un triangolo isoscele invece, per esempio, la bisettrice coincide con la mediana e con l’altezza. 5 Termine improprio per definire un ambo, ma meglio comprensibile perché fa rima con “decina”; 27 BIT ** La più semplice unità d’informazione il cui termine deriva dall’inglese binary digit (cifra binaria), che convenzionalmente può assumere lo stato di 1 o 0. Biunivoca ** Si chiama così una corrispondenza tra due insiemi, quando è doppia, ossia ad ogni elemento del primo insieme corrisponde uno e uno solo del secondo, ad ogni elemento del secondo insieme corrisponde uno e uno solo del primo. C Calcolatore * Vedi computer Calcolatrice tascabile * Dispositivo di piccole dimensioni, in grado 28 Il sistema binario è il linguaggio madre degli elaboratori elettronici e dei computer: gli stati "zero" oppure "uno" possono essere realizzati mediante la presenza o l'assenza di tensione elettrica ( impulso elettrico ) in un circuito. Ad esempio, la corrispondenza tra l’insieme delle regioni italiane e i capoluoghi di provincia, è biunivoca, perché ad ogni regione corrisponde un solo capoluogo e ad un capoluogo corrisponde una sola regione. di eseguire calcoli anche complicati; Le calcolatrici scientifiche hanno numerose funzioni aggiuntive rispetto a quelle comuni, di utilità in varie discipline scientifiche e tecniche come matematica, fisica, ingegneria, matematica finanziaria, statistica, tramite particolari modalità operative ; Calotta sferica ** L’intersezione con un piano dà luogo sempre a due calotte; di ogni calotta si possono calcolare sia l’area della superficie che il volume. Porzione di sfera generato dall’intersezione della sfera stessa con un piano; se il piano passa per il centro della sfera la calotta si chiama emisfero. Campione (statistico) ** Sottoinsieme di una popolazione (universo), scelto in modo da consentire, con margini di errori contenuti, la stima di determinati valori sull’intera popolazione. Campo di esistenza (di una funzione) *** Insieme di valori che possono essere assunti dalla variabile indipendente , per 29 Se ad esempio si volesse calcolare, con sufficiente approssimazione, la percentuale di maggiorenni diplomati nella vostra regione, non serve controllare tutti gli abitanti, sarebbe un lavoro enorme: potrebbe bastare un campione di 1000 persone, purché siano scelti in modo opportuno, devono cioè essere molto eterogenei tra di loro, avere età diverse, abitare in zone diverse, etc. Si indica con C.E. In parole più povere è l’insieme dei valori di x che hanno un corrispondente valore di y; alcuni esempi: = 2 ; per questa funzione è possibile ottenere i corrispondenti valori della variabile dipendente . assegnare qualsiasi valore alla x , si trova il corrispondente della y; in questo caso il campo di esistenza è − ∞ , + ∞ ; nella funzione = , tutti i valore della x sono validi, tranne lo zero (l’operazione 1:0 non si può fare); il C.E. di y = log è formato dai valori della x che sono maggiori di zero (non esistono logaritmi di numeri negativi). Capacità L’unità di misura del Sistema Internazionale è il litro (equivalente ad un decimetro cubo). Nei paesi anglosassoni si usa anche il gallone (vedi). * Possibilità di un recipiente (bicchiere, bottiglia, damigiana….) di contenere una certa quantità di liquido. Capitale Nelle formule si indica con C : vedi anche voce successiva. *** Somma di denaro che può essere impiegata per produrre un profitto; Capitalizzazione La capitalizzazione può essere semplice oppure , più spesso, composta : nel primo caso l’interesse maturato viene addizionato al capitale iniziale, secondo Operazione finanziaria con la quale i valori la formula maturati (interessi ) su un capitale, = + = (1 + ); vengono sommati al capitale medesimo per nel secondo caso il calcolo del montante formare un nuovo capitale chiamato avviene ricalcolando ogni volta il montante ; montante a fine anno, per cui l’interesse incide anche sulle somme capitalizzate in precedenza; = (1 + )(1 + )(1 + ) … . = (1 + ) Con M si indica il montante, con C il capitale, con t il numero di anni, con i il tasso d’interesse; se ad esempio si vuol calcolare quanto vale un capitale di 2 mila euro, dopo 2 anni, al tasso del 3,5%: M = 2000 ( 1 + 0,035) = 2142,45 €. Nel mondo, con le capitalizzazioni, si muovono migliaia di miliardi di dollari (di euro, di yen, etc …) *** 30 Cardinalità La cardinalità dell’insieme dei giorni della settimana è 7 . ** E’ il numero di oggetti che appartengono ad un insieme. Cartesiano ** Di solito connesso al sistema di riferimento (vedi “coordinate cartesiane”), ma anche a tutto ciò che fa riferimento a Cartesio (termine italianizzato di Descartes, filosofo e matematico francese del ‘600). Cateto Le coordinate cartesiane si chiamano ascissa e ordinata e danno la posizione di un punto su un piano. L’altro lato, quello che sta opposto all’angolo retto, si chiama ipotenusa (vedi); * Ognuno dei due lati che, in un triangolo rettangolo, è opposto ad un angolo acuto. Centimetro cm È importante rendersi conto della sua entità guardando un righello. * Centesima parte del metro (= 10 mm) Cerchio È importante non fare confusione tra circonferenza e cerchio: la circonferenza è l’insieme dei punti equidistanti dal centro, il cerchio invece è formato da tutti i punti della circonferenza più quelli ad essa interni. * Insieme dei punti delimitato da una circonferenza. 31 Chilo * Può indicare il chilogrammo, oppure essere usato come prefisso per tutte le unità di misura (chilometro, chilogrammo, chilolitro, etc.). Chilogrammo (o kilogrammo) * Unità di misura del Sistema Internazionale (una volta indicato MKSA - metro, kilogrammo, metro, ampere ): corrisponde al peso6 di un di acqua distillata; un campione “ ufficiale “ di un kg viene conservato al Museo Internazionale delle Misure presso Parigi. A livello internazionale (ma spesso anche in Italia) si scrive kilo (vedi), anche perché abbinato a parole straniere (kilohertz, kilobyte, kilowatt, etc.): sta ad indicare 1000 volte l’unità medesima; Costruite una scatola di cartoncino di forma cubica, avente lo spigolo di un decimetro: utilizzando la pellicola trasparente e un adesivo, fate in modo di rendere impermeabile (sia pure per poco tempo) la parte interna della scatola; riempitela di acqua fino all’orlo e pesatela su una bilancia da cucina; l’acqua (ricordatevi di togliere la tara), dovrebbe pesare circa un chilo, la differenza è dovuta ai vostri inevitabili errori di costruzione, all’imprecisione con cui avete riempito tutta la scatola e al fatto che avete messo acqua di rubinetto (quindi non distillata); riprovate a svuotare e riempire di nuovo la scatola, rifacendo la pesatura. Per rendervi conto e memorizzare i sottomultipli del kg, utilizzate un contagocce graduato o una siringa: un millilitro di acqua corrisponde al volume di un e pesa un grammo. A proposito del peso: c’è un aneddoto in cui si chiede a un ragazzino: “ Pesa di più un chilo di piombo o un chilo di cotone ? “ Se non vi siete fatti un’idea esatta del peso di un corpo e di quant’è, pressappoco, un chilo (un chilo di zucchero, un chilo di acqua, un chilo di mercurio, un chilo di zucchero filato….), potreste cascare nel tranello: un chilo è sempre un chilo, se mai è il volume occupato che, a parità di peso, cambia. Un In realtà corrisponde alla massa della stessa quantità di acqua; la differenza tra i concetti di massa e peso si studiano (in Fisica) nella scuola superiore: la massa è la quantità di materia che costituisce un corpo, il peso è la forza (di gravità) con cui la terra lo attira; un mattone che ha la massa di un kilo, sulla terra viene attirato con la forza di un kilo (che misuriamo con la bilancia); lo stesso mattone, sulla luna, avrebbe la stessa massa, ma peserebbe molto meno. 6 32 chilo di mercurio (per esempio) può essere contenuto in un piccolo bicchiere, mentre sappiamo che un chilo di acqua occupa come un litro. Quindi, state molto attenti alle definizioni e cercate di afferrarne, parola per parola, il vero significato, anche in Fisica ! Chilometro (o kilometro) Tutte le distanze geografiche sono indicate in chilometri (km); una passeggiata a piedi, della durata di 10 – 15 minuti, corrisponde alla distanza di circa 1 km; * Lunghezza corrispondente a 1000 metri (abbreviato km) Cilindro * Figura solida delimitata da due cerchi paralleli e dalla superficie che unisce le due circonferenze. Circocentro Esso risulta equidistante dai tre vertici, quindi è il centro della circonfereza (da cui il nome) circoscritta al triangolo medesimo; ** Punto d’intersezione degli assi di un triangolo. Circonferenza * Insieme dei punti equidistanti da un punto fisso chiamato centro. Circoscritto Circonferenza circoscritta ** Con questo aggettivo ci si riferisce ad una circonferenza e ad un poligono: quando la circonferenza contiene tutti i vertici del poligono, questa risulta circoscritta al poligono; quando invece i lati del poligono sono tangenti esternamente alla circonferenza, il primo risulta circoscritto 33 ad un trapezio Trapezio circoscritto ad una circonferenza (per cui la circonferenza risulta inscritta); Non tutti i poligoni possono essere inscritti o circoscritti ad una circonferenza. Ad esempio, nel monomio , il coefficiente è , può anche essere numero o un parametro; l’accezione si usa spesso anche in Fisica (coefficiente di attrito, di dilatazione termica, etc ) o in Chimica (coeff. stechiometrico). Coefficiente ** Parte reale di un monomio: può essere indicato da un numero o da una lettera. Coefficiente angolare In inglese viene chiamato slope ( pendenza - vedi) ** Parametro che individua l’inclinazione di una retta; viene di solito indicato con la lettera . www.chihapauradellamatematica.org Commensurabili ** Due grandezze omogenee (vedi) si dicono commensurabili, quando hanno un 34 Supponiamo di misurare due segmenti e di confrontarli: ipotizziamo per esempio che il primo sia lungo 20 mm. E il secondo 1,6 mm. Qual è un loro sottomultiplo comune ? Risposta: un segmento lungo 0,8 mm. sottomultiplo in comune : due segmenti (per esempio) sono commensurabili quando il loro rapporto è un numero razionale ; (vedi anche ‘incommensurabili ‘) Infatti quest’ultimo segmento è contenuto un numero esatto di volte sia nel primo che nel secondo; inoltre, il rapporto tra i due segmenti, è un numero razionale ( in questo caso = 12,5); in altre parole ancora avremmo potuto utilizzare un segmento lungo 0,4 mm. , per misurare entrambi. In altre parole sembrerebbe logico poter utilizzare un segmento comune comunque piccolo. Possiamo fare tanti altri esempi del genere e dedurre, affrettatamente che sia sempre così: ma invece non accade sempre questo, persino i pitagorici caddero nell’errore (vedi incommensurabili ). Commutativa (proprietà) Molti ragazzi, a lungo andare, pensano (erroneamente) che sia scontata, per tutte le operazioni. Bisogna pensarla con esempi concreti, E’ la possibilità di cambiare di posto gli presi dalla vita di tutti i giorni: quella elementi di un’operazione, lasciando dell’addizione è molto evidente e invariato il risultato. ‘scontata’, forse anche questo fa sì che la Vale per l’addizione (a + b = b + a) e la si trasmetta anche alle altre operazioni: moltiplicazione (a x b = b x a ) dove a, b aggiungere un gregge di pecore ad un possono essere numeri naturali, razionali, altro, è come aggiungere il primo al irrazionali) : la proprietà commutativa secondo, è come mettere tutte le pecore non vale per la sottrazione e la divisione, nello stesso recinto; es: 22 + 13 = 13 + come è facile provare con qualche esempio. 22 = 35. Per la moltiplicazione, si ricordi che questa non è altro che un’addizione ripetuta. Per giustificare e memorizzare, con qualche esempio, la proprietà: 3 auto con 5 persone a bordo, trasportano come 5 auto con 3 persone a bordo: sempre 15. La proprietà commutativa non è valida né per la sottrazione né per la divisione, come è facile provare con un esempio. * Compasso * Strumento utilizzato fin dall’antichità per 35 disegnare una circonferenza. Complementare (angolo) in questo caso gli angoli , complementari. sono ** Due angoli si dicono complementari quando la loro somma è uguale ad un angolo retto . Complesso (numero) I numeri complessi sono usati in tutti i campi della matematica, della fisica , nonché in ingegneria, (per esempio per rappresentare onde elettromagnetiche e E’ un numero formato da una parte reale e correnti elettriche): per risolvere alcune una parte immaginaria: ogni complesso ha tipologie di problemi è possibile la forma + dove a , b sono numeri reali ricorrere a delle tecniche di e rappresenta la parte immaginaria ( = trasformazione con le quali si passa dal −1 ). campo dei numeri reali al campo complesso. Questo si fa in molteplici Quando differiscono soltanto per il segno ambiti e con molteplici tecniche di (tra la parte reale e quella immaginaria), i trasformazione; il motivo è sempre lo due numeri si dicono complessi coniugati : stesso: rendere più semplice la soluzione la loro somma e il loro prodotto sono di un problema. numeri reali. *** Computazionale *** Aggettivo che si riferisce ad una disciplina che utilizza, nell’indagine teorica, l’elaboratore elettronico come strumento 36 di lavoro: per esempio la meccanica computazionale. Computer A partire dalla seconda metà del XX secolo il computer si è evoluto come macchina in grado di eseguire le più svariate elaborazioni: questo vuol dire che, a fronte di istruzioni trasmesse dall’esterno (input), esso restituisce una certa quantità di dati e di messaggi (output). * In italiano è detto anche calcolatore o elaboratore (in francese ordinateur, ma il termine inglese ormai prevale nella dizione ) è una macchina automatizzata in grado di eseguire calcoli matematici complessi e di elaborare dati. Congruente * Aggettivo che individua una figura geometrica quando è sovrapponibile ad un’altra: ad esempio due triangoli sono congruenti quando si possono sovrapporre con uno spostamento rigido (senza cambiarne cioè la forma) Concavo Un sinonimo è “uguale “, in alcuni testi i due termini vengono confusi; altrimenti “congruente” significa “ uguale a parte la posizione “ . ** Una figura si dice concava, se è possibile prendere due punti interni alla figura in modo che il segmento che li congiunge non sia tutto interno alla figura medesima; altrimenti la figura si dice convessa; Un poligono si dice perciò concavo se contiene il prolungamento dei lati, convesso nel caso contrario; lo studio della geometria si è sviluppato sui poligoni convessi; Congruenza In realtà c’è poca differenza tra congruenza ed uguaglianza: quest’ultima 37 ** L’aggettivo si usa in geometria: due figure si dicono congruenti quando, mediante uno spostamento rigido, possono essere portate una sull’altra in modo da coincidere. Cono si riferisce a due figure che hanno anche la stessa posizione nel piano; * Figura solida generata dalla rotazione di un triangolo rettangolo attorno ad uno dei suoi cateti. Il cono ha quindi una base circolare, un vertice ed una altezza; Conta Per gli approfondimenti si rimanda alla letteratura specializzata, soprattutto nel campo della psicologia. * Operazione del contare. I bambini iniziano a contare verso i tre anni, ma all’inizio lo fanno come se recitassero una filastrocca. Dopo i tre anni riconoscono i simboli dei primi numeri, tra i 4 e 5 anni sono in grado anche di scrivere alcuni simboli. Convesso ** Vedi ‘concavo’ Coordinate cartesiane ** Coppia di numeri reali (nello spazio è una terna) che serve ad individuare la posizione di un punto nel piano; date due rette ortogonali (potrebbero essere anche oblique) e fissata una unità di misura, ogni punto del piano cartesiano si abbina ad una coppia di numeri reali. 38 Corda ** Segmento che unisce due punti di una circonferenza; se passa per il centro si chiama diametro . Corollario ** Enunciato che è una conseguenza immediata di un teorema precedentemente dimostrato. Corona circolare ** Parte di piano racchiusa tra due circonferenze che hanno lo stesso centro. . La parte più chiara corrisponde ad una corona circolare. Corrispondenza L’insieme dei laghi europei è in corrispondenza con gli stati europei che sono bagnati dal lago stesso bagna: non è una corrispondenza one – one perché ad Una corrispondenza è una relazione tra gli un lago possono corrispondere più stati elementi di due insiemi: quello di partenza, ( ad esempio il Lago Maggiore si trova detto dominio, e quello di arrivo, detto parte in Italia e parte in Svizzera); codominio; un insieme di collegamenti che inoltre, più laghi possono essere in una possiamo pensare come delle frecce) unica nazione). uniscono gli elementi del dominio con La corrispondenza che lega gli stati alle quelli del codominio. loro capitali è invece biunivoca (ad ogni Quando ad ogni elemento del primo stato corrispnde una e una sola capitale e insieme corrisponde uno e uno solo viceversa). elemento del secondo, la corrispondenza è chiamata biunivoca. ** 39 Cosecante Ad esempo, se il seno di 30° vale , la Cosecante di 30° vale 2; la cosecante di 0° non è definita, dal momento che sin0°= 0 e non è definito. *** La cosecante di un angolo è la funzione inversa del seno del medesimo angolo: 1 csc = sin Coseno *** In generale il coseno di un angolo si definisce sulla circonferenza goniometrica di raggio 1: quando una semiretta uscente dall’origine forma un angolo con il semiasse positivo delle ascisse, il coseno dell'angolo è definito come l’ascissa del punto di intersezione tra la semiretta e la circonferenza . Ma il coseno di un angolo si può definire anche in un triangolo rettangolo: dato un triangolo rettangolo, il coseno di uno dei due angoli interni adiacenti all'ipotenusa è definito come il rapporto tra le lunghezze del cateto adiacente all'angolo e dell'ipotenusa. N.B. Le due definizioni, come si può facilmente osservare dopo un’approfondita comprensione degli enunciati, si equivalgono. 40 Cosinusoide *** E’ la curva che rappresenta la funzione = Costante *** Termine che ha un valore fissato, in contrapposizione ad incognita . Costo * Misura del capitale che deve essere speso per acquistare un oggetto o una quantità di prodotti ; può riferirsi anche alla spesa che un’attività artigianale o un’industria devono sostenere per produrre un certo bene . Cotangente *** Considero il triangolo rettangolo OHP inscritto in un quarto di circonferenza come nella figura a fianco . Dalla relazione 1 cos cot = = = tan sin sostituendo ai lati il loro valore (l’ascissa e l’ordinata di P) si ottiene il valore della cotangente dell’angolo . 41 Nell’ambito di una equazione, di solito, le prime lettere dell’alfabeto indicano delle costanti, mentre x ,y, z, t indicano delle variabili. Cotangentoide *** Curva che rappresenta, sul piano cartesiano, l’andamento della funzione cotangente. Crescente *** Una funzione = ( ) si dice crescente in un intervallo , se, scelti due punti qualsiasi di quell’intervallo e aventi ascisse , , < risulta ( ) < ( ) ; in parole povere, in quell’intervallo, la curva sale . Cubo * 42 Un esempio: la curva di Gauss, da −∞ a 0 è crescente, poi è decrescente. Il cubo è un poliedro regolare limitato da sei facce quadrate; si chiama anche esaedro. Parallelepipedo rettangolo avente le tre dimensioni uguali tra loro . Cubo del binomio Se per caso si è dimenticata la formula, si può procedere a moltiplicare il quadrato del binomio per il binomio stesso; *** ( + ) = + 3 +3 + A parole: il cubo del primo termine, più il triplo prodotto del quadrato del primo per il secondo, più il triplo prodotto del primo per il quadrato del secondo, più il cubo del secondo termine. Cubo del polinomio *** ( + + ) =( + ) ( + ) Curva *** E’ sinonimo di linea, che rappresenta una funzione sul piano cartesiano; anche la retta è da intendersi come una particolare curva. Cuspide *** Punto in cui una curva cambia improvvisamente direzione: si hanno due tangenti che tendono a coincidere. Nel punto di cuspide, la funzione non è derivabile. 43 Conviene eseguire il quadrato e poi moltiplicare ancora per il polinomio medesimo. D Decaedro * Solido con dieci facce . Decagono * Poligono con dieci lati e dieci angoli Decalitro (dal ) Corrisponde a 10 litri; il prefisso deca indica (vedi anche sopra e sotto) il dieci. * Multiplo del litro, serve a misurare la capacità. Decametro (dam) Corrisponde a 10 metri. * Multiplo del metro, serve a misurare le lunghezze. 44 Decimetro (dm) * Decima parte del metro : corrisponde a 10 cm. Deduzione È importante rendersi conto della sua entità guardando un righello; la spanna di un uomo adulto, corrisponde a poco più o poco meno di 2 decimetri, ovviamente dipende dalla mano…. E’ il processo contrario alla induzione. ** Ragionamento razionale o processo logico che fa derivare una certa conclusione da premesse più generali, dentro cui quella conclusione è implicita . Denominatore L’etimologia del nome è “colui che denomina ” ; spesso gli alunni (erroneamente) lo chiamano ‘nominatore’ ; indica in quante parti una frazione è stata divisa (mentre il numeratore indica quante se ne prendono: ad esempio, la frazione si legge cinque “dodicesimi “, l’unità è stata divisa in 12 parti e se ne sono prese 5. * La parte inferiore di una frazione (può essere un numero, un monomio, un polinomio): numeratore denominatore Derivata (di una funzione) E un concetto molto importante dell’analisi matematica, si studia alla fine del triennio delle superiori, la sua definizione precisa passa necessariamente attraverso il concetto di limite di una funzione. *** E’ indice del comportamento di una funzione in un punto: corrisponde all’inclinazione della retta tangente alla curva in quel punto; in altre parole rappresenta la pendenza di una curva in un punto . 45 Nel punto P la derivata della funzione rappresentata sul grafico potrebbe essere circa (coefficiente angolare della retta tangente in P ) , nel punto Q invece potrebbe essere un numero compreso tra 2 e 3 ) . Diagonale * Segmento che congiunge due vertici non consecutivi di un poligono. Un pentagono convesso ha 5 diagonali. Il rettangolo, il quadrato, il parallelogramma e il trapezio hanno due diagonali. Un poligono di n lati (n›2) ha un numero di diagonali ( ) = Diagramma ** Chiamato anche grafico ( vedi): è un modo per rappresentare visivamente con un disegno, in maniera pratica e diretta, l’andamento di un fenomeno: si parla spesso di diagramma di una funzione. Un diagramma di Eulero – Venn invece è la rappresentazione grafica di un insieme, dove gli elementi sono racchiusi all’interno di una linea chiusa. Diagramma ad albero Ne esistono di più tipi: i più usati sono il diagramma a colonne, a torta e il diagramma di flusso : quest’ultimo è un modello per rappresentare un algoritmo, associando alle istruzioni del programma dei simboli grafici: i diagrammi di flusso sono importanti per scrivere programmi per un computer. Esempio: ** 46 Strumento idoneo per fare la mappatura degli aspetti fondamentali di un modello organizzativo. Diagramma di flusso (flow chart ) Esempio di flow chart per eseguire la differenza di due numeri naturali: *** Grafico mediante il quale viene evidenziata una successione di operazioni, che possono poi essere eseguite da un calcolatore. È una serie di caselle di forma diversa, unite da frecce, mediante la quale è possibile evidenziare il processo logico che è alla base della successione delle operazioni. I diagrammi di flusso trovano larga applicazione nella programmazione dei computer. Diametro * Segmento che passa per il centro di una circonferenza e ne congiunge due punti: corrisponde al doppio del raggio. Diedro : vedi ‘ angolo diedro ‘ . Differenza (tra due numeri) La differenza tra 24 e 13 è 11, perché il risultato della sottrazione 24 – 13 è 11. * 47 Risultato della sottrazione tra due numeri. Differenza (tra due insiemi) Sia A l’insieme delle lettere della parola “marea” e K l’insieme delle vocali dell’alfabeto italiano: l’insieme − è formato dalle consonanti { , } ; la stessa Risultato che si ottiene sottraendo al primo operazione si può trovare scritta anche insieme gli elementi del secondo; così A \ K ; l’insieme − = { , , } : come si vede, la differenza non gode della proprietà commutativa. Digitale Tutto ciò che non è digitale è analogico: ad esempio, tipico dispositivo digitale è un computer, mentre un motore a scoppio è analogico. Dispositivo in cui i dati vengono elaborati con i numeri: deriva dall’inglese ‘ digit ‘ = cifra. Dimensione Un segmento ha una dimendsione, un quadrato ne ha due, un cubo ne ha 3; e quasi impossibile immaginare figure di 4 o piu dimensioni, che sono oggetto di Ognuno dei gradi di libertà disponibili per studio nella matematica superioreuna figura geometrica o per il movimento di un punto in uno spazio. Discriminante Indicando il discriminante con ∆: con ∆ > 0 avremo due soluzioni reali e diverse tra loro; con ∆ = 0 due soluzioni Nella formula che dà le soluzioni di coincidenti; un’equazione di 2° grado completa, è la con ∆ < 0 due soluzioni quantità − 4 che decide (discrimina ) complesse coniugate. quante e di che tipo sono le radici Infatti nel 1° caso, il ± davanti al radicale dell’equazione medesima. darà luogo a due diverse soluzioni, quella che si ottiene col + e quella che si ottiene col - ; se invece il discriminante si annulla, non ci sono più le due div erse soluzioni, ma un solo valore che corrisponde a − ; infine se ∆ < 0, i valori immaginari del radicale, porteranno a soluzioni complesse. E’ importante far notare che, molto spesso, lo studente, dopo aver imparato a memoria la formula risolutiva di un’equazione di 2° grado completa, tende ad applicare sempre quella, anche quando non è necessario, impiegando 48 ** *** * *** Disequazione *** Disuguaglianza verificata per alcuni valori dell’incognita. Viene anche chiamata inequazione. Dispari molto più tempo e correndo più rischi di cadere nell’errore; esempio: per risolvere l’equazione ( − 3)( + 2) = 0 , non occorre eseguire i calcoli e togliere le parentesi: infatti per la legge di annullamento del prodotto (…e si vede subito), x1 = 3 , x2 = -2 ; Mentre l’equazione ci fa pensare a uno (o più valori se è di grado superiore al primo) che rendono vera una certa uguaglianza, la disequazione è verificata per un intervallo di valori. Ad esempio, data la disequazione: − 3 < 2 si ottiene < 5 Vuol dire che la disuguaglianza è verificata per tutti i valori di x minori di 5; Le disequazioni hanno applicazione pratica nello studio di funzione, in particolare per i problemi di scelta. 1,3,5,7,9,11, ……… * Si dice dispari un numero naturale che non è divisibile per 2 . Disuguaglianza Le disuguaglianze vengono utilizzate nella risoluzione delle disequazioni. *** L’indicazione ≠ si legge x diverso da y e denota che x può avere qualsiasi valore tranne y; l’indicazione x > y sta ad indicare che x deve essere maggiore di y ( si dice “in senso stretto”), mentre l’indicazione < sta ad indicare che x deve essere minore di y; i simboli ≤ ≥ stanno ad indicare una disuguaglianza ‘in senso lato’ , x deve essere minore o al massimo uguale (maggiore o al massimo uguale) ad y . Divisione La divisione, a livello elementare, è di gran lunga l’operazione più difficile da capire, le misconcezioni 49 (fraintendimenti) lasciano strascichi negativi pesanti; la si può anche spiegare E’ l’operazione inversa rispetto alla con la sottrazione ripetuta, moltiplicazione, corrisponde ad una analogamente, la moltiplicazione è ripartizione; la maestra vuol dividere un’addizione ripetuta; 8 soldati, in fila equamente 21 caramelle tra 7 bambini: per 3, si mettono su due file, col resto di quante ne dà a ciascuno? 2: In questo caso la divisione avviene tra i 8 − 3 = 5: ℎ ; numeri naturali 21 ∶ 7 = 3 , mentre il 21 è 5 − 3 = 2, ℎ , ma il dividendo, il 7 il divisore: a ciascun …… ne avanzano 2; bambino toccano 3 caramelle ; se la La divisione in colonna è l’operazione più maestra avesse invece 22 caramelle, ci difficile da capire per un alunno delle sarebbe il resto di 1; in questo caso il 3 si elementari, perché spesso questi non ha chiama quoziente. capito il meccanismo del sistema Nell’ insieme dei numeri razionali (vedi), la decimale; chi, pur essendo già divisione si definisce come l’operazione adolescente o adulto e non avesse ancora inversa della moltiplicazione: eseguire ben compreso la divisione in colonna, l’operazione ∶ significa trovare quel deve prima rivedere e capire il sistema di numero k, tale che ∙ = . numerazione decimale e i numeri In qualsiasi insieme, l’operazione ∶ decimali (quelli con la virgola); poi deve 0è . rivedere e capire bene la moltiplicazione in colonna. Anche in questo caso capire significa essere in grado di spiegare ad altri. * Divisione in colonna * Procedimento mediante il quale è possibile eseguire qualsiasi divisione tra due numeri decimali: è quella che viene normalmente insegnata nelle scuole elementari. Esistono altri algoritmi per eseguire la divisione in colonna (o in riga), simili a quello descritto a lato. 50 Per capirla è indispensabile aver compreso bene il funzionamento del sistema decimale (vedi) e la moltiplicazione (vedi) in colonna. Un esempio (prendete carta e penna): si voglia eseguire la divisione 725 ∶ 5 = ; si pongono dividendo e divisore come in figura, poi si calcola quante volte il 5 è contenuto nella cifra delle centinaia, ovvero il 5 nel 7 ci sta 1 volta, scrivete 1 dopo l’uguale; ma 7 – 5 = 2 , avanzano due centinaia, (che poniamo sotto il 7) a cui aggiungiamo 2 decine (che aggiungiamo abbassando il 2, in modo che sotto 1l 72 si scriva 22 ; il 5 nel 22 (decine) ci sta 5 volte, con l’avanzo di 2, a cui aggiungiamo le 5 unità: in altre parole scriviamo un altro 2 sotto il 22 e aggiungiamo le 5 unità che si trovano (in colonna) sul numero 725 ; ora, per finire, calcoliamo quante volte il 5 sta nel 25 e scriviamo il risultato alla fine del risultato della divisione (in alto a destra). 725: 5 = 145 22 25 Così si presenta lo schema finale: 145 è il risultato dell’operazione. Lo schema meccanico di questa l’operazione in colonna ha la sua giustificazione: nel 725 ci stanno, 1 volta 5 centinaia, 4 volte 5 decine e 5 volte 5 unità. Divisione tra polinomi Non c’è spazio qui per descrivere l’algoritmo di divisione tra polinomi, per la quale si rimanda ad altri trattati; fin quando possibile, tuttavia, è preferibile Dividere un polinomio A(x) di grado n per scomporre il polinomio in fattori, un polinomio B(x), di grado m ( con ≤ eseguendo immediatamente la divisione ) ) significa trovare un polinomio C(x) (in questo caso è una semplificazione) tale che il prodotto ( ) ∙ ( ) sia uguale quando uno di questi fattori corrisponde ad ( ); quando la divisione non è esatta, è al divisore; questa operazione è molto previsto un resto ( ). usata per la semplificazione delle frazioni algebriche, dove (ovviamente) il numeratore corrisponde al dividendo e il denominatore al divisore. Dividendo Se : = , ne deriva che = ∙ ; a è il dividendo, b il divisore e k il quoziente; *** * Letteralmente: “ il numero che deve essere diviso “ Divisore * Letteralmente: “ il numero che divide “ ; in una qualsiasi operazione di divisione : , a si chiama dividendo e b divisore; Il termine divisore si usa anche in riferimento ai numeri naturali che sono contenuti esattamente in un altro numero. 51 Un esempio riguardante il primo significato 23,5: 3,2 = ……… ; 3,2 è il divisore, comunque sia il risultato; un esempio riguardante il secondo significato: il numero dodici ha come divisori 1,2,3,4,6 e 12. I divisori non sono da confondere con i fattori primi che, in questo caso, sono soltanto 1,2,3 . Dodecaedro regolare * Solido con dodici facce pentagonali Dodecagono * Poligono regolare formato da 12 lati e 12 angoli, ciascuno di 150° Dominio è un problema che si approfondisce alla fine del triennio delle scuole superiori. *** Si riferisce ad una funzione (vedi): è l’insieme dei valori della x, in cui è definita la funzione medesima; E Vi sono alcuni numeri particolari, come , come (vedi) , chiamati trascendenti (vedi), che non sono radici di alcuna equazione algebrica a coefficienti razionali. e *** Costante matematica che ha assunto grande importanza: corrisponde a un numero irrazionale trascendente, assunto come base dei logaritmi (detti) naturali o neperiani. E’ definito da 1 = lim 1 + = 2,7182818 … .. → Eguaglianza Il simbolo di = è uno dei più usati in matematica ; a volte l’alunno non capisce il diverso senso del suo uso nelle espressioni e nelle equazioni. * 52 Relazione tra due grandezze che hanno lo stesso valore. Quando si verifica che = è anche vero che: + = + E inoltre: × = × Elaboratore : vedi computer Ellissoide *** Superficie ottenuta ruotando un ellisse attorno ad uno dei suoi assi. Emisfero Si ottiene sezionando una sfera con un piano passante per il centro della sfera stessa. ** Semisfera = mezza sfera Enunciato Riferito di solito ad un teorema (vedi) o ad una regola. * E’ una frase di senso compiuto alla quale è possibile attribuire un valore di verità o falsità . Equazione Per fissare le idee ( e quindi un modello mentale) conviene partire da pochi e semplici esempi, cominciando naturalmente da quelle di primo grado. +5=8 Aggiungendo 5 ad un certo numero, si ottiene 8: qual ‘ è questo numero? Basta un semplice ragionamento per ottenere x = 3. Pierino ha speso 22 euro per acquistare due libri e si ritrova ad avere 5 euro in ** Uguaglianza tra due espressioni che contiene una o più incognite: tale uguaglianza è vera per uno (o più valori) da attribuire alla (o alle) incognita/e. Le equazioni servono per dare una forma risolvibile a moltissimi problemi. Di equazioni ne esistono di vari tipi, le più 53 semplici (di cui serve sapere la natura e il significato), sono le equazioni di 1° grado, quelle in cui la x compare solo se è di 1° grado: fondamentalmente occorre ricordare le due proprietà descritte a lato. tasca. Quanto aveva prima di entrare in libreria ? L’incognita (così si chiama la x) in questo caso corrisponde alla somma posseduta prima di entrare in libreria: − 22 = 5 Aggiungendo o togliendo lo stesso numero da una parte e dall’altra dell’= (le due parti si chiamano membri ), il valore dell’incognita rimane invariato. Questa proprietà ci permette di portare un numero da una parte all’altra dell’uguale, purché lo si cambi di segno: = 5 + 22 ; = 27 Si può facilmente verificare che la proprietà del cambio di segno può essere applicata anche all’equazione vista sopra. Per riempire di acqua un recipiente da 53 litri devo svuotare 4 anfore (di cui non conosco la capacità) e aggiungere 5 litri. Indicando con x la capacità (in litri) Di ognuna delle anfore, il problema si può tradurre così : 4 + 5 = 53 da cui 4 = 48 E dividendo ambo i membri per 4 → = 12 La capacità di ciascuna anfora è di 12 litri. N.B. I problemi di primo grado che vengono assegnati a scuola o che si trovano sui libri di testo sono quasi sempre artificiosi, inesistenti nella realtà: purtroppo è difficile inventare problemi semplici che possano essere applicati alla realtà medesima: i problemi reali richiedono una matematica più complessa di quella che lo studente può capire a livello di scuola secondaria. “ Tutto ciò che non si condensa in un’equazione, non è scienza “ [ Albert Einstein ] Equazione di 1° grado L’incognita compare solo a grado uno; (vedi anche riquadro precedente). ** Ridotta a forma normale è del tipo + =0 Equazione di 2° grado Conviene capire e memorizzare semplici esempi, con la relativa soluzione: 54 *** Uguaglianza tra due espressioni che contiene una o più incognite, vi figura anche . Quando contiene anche un termine con la x, si chiama incompleta spuria ; se contiene anche (e solo) un termine senza incognita si dice incompleta pura ; negli altri casi l’equazione si dice completa. Quest’ultima si presenta nella forma: + + = 0 (se tutti i termini si portano a sinistra dell’uguale); la sua formula risolutiva, che si può ricavare con una dimostrazione abbastanza lunga ma non difficile, è : − ± √ −4 = 2 Le equazioni in due incognite, sia di primo che di secondo grado, di solito descrivono una funzione (vedi): assegnando un valore arbitrario alla x, si trova il corrispondente valore della y. Equazioni di grado superiore: sono quelle in cui l’incognita può comparire con il grado 3, 4, etc. Equazioni letterali: quelle in cui i coefficienti sono letterali. Equazioni goniometriche: quelle in cui compaiono le funzioni sin( ), cos( ) , ( ), . Equazioni di grado superiore (al secondo) ) − 1=0 ( =1 =±1 Le due soluzioni sono: x1 = 1 e x2 = -1 − 25 = 0 = 25 = ±5 Quando invece + 25 = 0 = √−25 non ci sono soluzioni reali. L’equazione chiamata spuria, non contiene il termine senza incognita (termine noto), quindi si può raccogliere la , applicando poi la legge di annullamento del prodotto (vedi); esempio: ( − 3) − 3 =0 = 0 =0 =3 Un consiglio : data l’equazione: ( − 2) + = 0 , i valori della x che la soddisfano sono 3 =2, = − 5 Chi invece procede “ a testa bassa “, senza ragionare, esegue i calcoli indicati togliendo le parentesi, per poi applicare alla fine la formula risolutiva: in questo caso impiegherebbe almeno 10 minuti, invece di pochi secondi ! Esempio: *** Sono quelle in cui l’incognita ha grado 3, 4, 5, etc. Anche se hanno sempre un numero di soluzioni (reali o complesse) pari al loro grado, non esiste un metodo generale per risolverle. Equiangolo ** 55 4 −2 + =0 In questo caso si raccoglie : (4 − 2 + 1) = 0 Due soluzioni sono uguali a 0, le altre due si trovano risolvendo l’equazione di 2° grado tra parentesi. Lo sono per esempio il triangolo equilatero e tutti i poligoni regolari; anche il rettangolo è equiangolo. Si dice di un poligono che ha tutti gli angoli uguali. Equidistanti ** Punti o rette che hanno la stessa distanza da uno stesso punto. Equilatero * Di solito è riferito al triangolo con tutti i lati uguali; anche il quadrato e il rombo sono però equilateri. Equipollenti *** Si dice di due vettori che hanno lo stesso modulo, la stessa direzione e lo stesso verso; Equivalenti Il rettangolo e il triangolo qui illustrati sono equivalenti. * Due figure geometriche si dicono equivalenti quando hanno la stessa area. Equivalenze * Con questo termine (di solito usato al plurale) si intende l’insieme delle operazioni che permettono il passaggio da un’unità di misura (vedi) ad un’altra, oppure da un’unità di misura ai suoi multipli e ai suoi sottomultipli. Le equivalenze più comuni vengono fatte sulla scala di misura dei metri, dei litri e dei chili; 56 Le prime unità di misura vengono insegnate alla scuola elementare, le difficoltà sono molto diffuse fino alle superiori (e anche oltre). Per prima cosa bisogna cercare di vedere e poi di immaginare ogni volta questa unità in concreto: ad esempio guardare quant’è un metro, quant’è un cm., un mm etc. A seguire cercate di vedere sempre quant’è grande un contenitore di un litro, un secchio che contiene dieci litri etc ; i multipli e sottomultipli non vanno imparati a memoria tutti ( è impossibile ! ) ma solo i principali (che si trovano nella lista dei vocaboli di questo dizionario), per un’eventuale necessità particolare si può consultare wikipedia . Equo La roulette non è mai un gioco equo, chi punta 1 € su un numero, riceve 36 € in caso di vincita, ma i numeri sono 37, c’è anche lo 0; ancor meno equo è il lotto, peggio ancora le slot machine. *** Un gioco equo è quello in cui i due giocatori hanno la stessa speranza di vincere o di perdere: il gioco stesso è basato su eventi aleatori. La scommessa su testa e croce con una moneta, oppure sul pari e dispari in una roulette priva dello zero, sono di per sé giochi equi poiché i due giocatori ( una persona e un ente pubblico o privato) hanno la stessa probabilità di vincere o di perdere. Esaedro * Sinonimo di cubo (vedi) Esponente 5 = 5 ∙ 5 ∙ 5 = 125 l’esponente è 3; = 4 questa è un’equazione di secondo grado, l’esponente della x è 2, le soluzioni sono ± 2 ; ** Numero (o una lettera) che indica quante volte il numero (o la lettera) che sta alla base deve essere moltiplicato per sé stesso: l’operazione si chiama potenza ; sta in alto a destra rispetto alla base. Espressione Spesso lo studente confonde l’espressione con l’equazione, anche per l’assonanza dei termini: mentre in un’equazione (in cui compare già il È una scrittura che comprende numeri, simbolo di =) bisogna trovare il valore lettere o entrambi, legati tra loro da varie dell’incognita, un’espressione viene operazioni : risolvendo queste ultime assegnata per essere semplificata, il l’espressione può essere resa più semplice. segno di uguaglianza si mette in fondo ad ogni passaggio per indicare che da una certa scrittura si passa ad un’altra e poi ad un’altra ancora: ecco un esempio di espressione letterale: 4( + 2) − 3 − 8( + 1) = 4 +8−3 −8 −8 = −8 In questo caso, come si vede, non è stato *** 57 cercato un valore particolare di qualche incognita, ma si è resa più semplice, in questo caso più corta, l’espressione. Esempio: calcolare la √1340 : comincio a provare con un numero piccolo, per esempio 30; 30x30 900, ; 40 ∙ 40 1600, , quindi la radice quadrata è compresa tra questi due numeri; provo a calcolare 35 che fa 1225, troppo poco; ℎ 37 ∙ 37 1369, è ancora troppo, ma mi sto avvicinando; la radice di 1340 è compresa tra i numeri interi 36 e 37; provo a fare il quadrato di 36,5 che corrisponde a 1332,25 mentre1339,56 è il quadrato di 36,6 (siamo vicinissimi !), quindi 36,7 è troppo; provo con il numero decimale intermedio….. Solo alcuni numeri (come 9 o 16 o 125) sono quadrati perfetti, quindi hanno un a radice quadrata intera; le altre radici sono numeri irrazionali (vedi). Estrazione di radice (con avvicinamento per tentativi) ** Si tratta di trovare quel numero che moltiplicato per sé stesso è uguale al numero dato, questo se si tratta della radice quadrata; analogamente la radice cubica sarà il numero che moltiplicato per sé stesso tre volte, dà il numero stesso; numerosi sono i metodi, tuttavia l’unico che sembra andare secondo la comprensione di chi la esegue è quello di andare per tentativi, eseguendo solo facili moltiplicazioni: in questo modo chi fa il calcolo capisce senza fatica quello che sta facendo; questo metodo permette di trovare la radice di un numero anche utilizzando (per le moltiplicazioni) una semplice calcolatrice non scientifica. Ettagono ** Poligono di sette lati Ettaro Un campo quadrato, il cui lato è lungo 100 metri, ha l’area di un ettaro. ** Unità di misura delle aree, usata in agricoltura F Fascio ** Di solito ‘fascio di rette’: insieme delle rette (due o più) che passano per uno stesso punto, che si chiama centro del fascio; un insieme di rette parallele si chiama fascio improprio. 58 Si parla anche (ma più raramente) di fascio Fascio di rette con centro C di circonferenze o di parabole quando le curve stesse passano per uno stesso punto. Fattore * Ciascuno dei termini di una moltiplicazione. Un fattore si dice primo se non è ulteriormente divisibile. Vedi anche ‘scomposizione in fattori’. La scomposizione in fattori dei polinomi è spesso necessaria anche nel calcolo letterale. Fattore primo Fascio di rette parallele 3 x 2 = 6 (3 e 2 sono i fattori, 6 è il loro prodotto); 5 x 4 x 2 = 40 : 5,4,2 sono i fattori; si dice anche che il 40 si può scomporre nei suoi fattori primi 2, 4, 5. * Ciascuno dei termini, non ulteriormente scomponibile, di una moltiplicazione. Fattoriale Esempi: 3 ! = 3·2·1 = 6 10 ! = 10·9·8·7·6·5·4·3·2·1 = 3628800 *** E’ il prodotto di un numero naturale per tutti quelli che lo seguono, nell’ordine, fino a 1 : il fattoriale di n si indica n! Fattorizzare * Scomporre un numero in fattori primi (vedi) 59 Finanziaria (matematica) La matematica finanziaria è l’applicazione di metodi matematici alla soluzione di problemi legati all’economia e alla finanza ; attinge dagli strumenti di matematica applicata, informatica, statistica ed economia. Lo sviluppo di questa branca della matematica ha assunto un’ importanza pratica irrinunciabile per le banche, le compagnie di assicurazioni, gli enti previdenziali, gli investitori in genere e quindi per tutta l’economia mondiale. *** Settore della matematica applicata che si occupa di operazioni economico – finanziarie Flesso *** È un punto di una curva in cui la concavità cambia: in quel punto la tangente attraversa la curva stessa. Esempio di flesso verticale: fino ad la concavità della curva è rivolta verso il basso, per > , invece, la concavità è verso l’alto; Flow chart : vedi ‘diagramma di flusso ‘ Frazione * Parte di un intero: si esprime con la scrittura simbolica , dove a si chiama numeratore e b denominatore. Addizionando interi e frazioni si ottengono frazioni più grandi dell’unità (improprie); quelle più piccole di 1 si dicono proprie, quelle multiple dell’unità si dicono apparenti. Esempi di frazioni proprie : , , 60 Anche in questo caso alcuni semplici esempi servono a familiarizzare con l’idea di frazione, che spesso si forma in modo confuso nella mente degli studenti, compromettendo lo studio successivo e complessivo della matematica. Se l’intero fosse, per esempio, l’area di tutto il rettangolo…… la parte più scura corrisponderebbe Esempi di frazioni improprie: , Esempi di frazioni apparenti: , , ai . , Due frazioni si dicono equivalenti quando possono essere trasformate l’una nell’altra moltiplicando o dividendo numeratore e denominatore per uno stesso numero. Ad esempio, sono equivalenti le seguenti coppie: ; ; . Ogni frazione può essere trasformata nel corrispondente numero decimale, basta dividere il numeratore per il denominatore. Frequenza *** È una variabile statistica: la frequenza assoluta è il numero di volte che si verifica un evento, a prescindere dal numero totale delle prove. La frequenza relativa invece, è il rapporto tra la frequenza assoluta e il numero di prove eseguite; viene misurata con un numero decimale compreso tra 0 e 1, o in percentuale. Funzione ** Regola che esprime la variazione di una grandezza rispetto a un’altra (quest’ultima è, molto spesso, il trascorrere del tempo). Le funzioni empiriche sono tratte dalla realtà, non si possono valutare esattamente i dati in uscita (ad esempio la caduta della pioggia e il livello di un lago); in caso contrario si dicono matematiche (ad esempio quella che lega il lato di un quadrato alla sua area). 61 La tavoletta di cioccolato qui sopra, per i è al latte – cacao e per i è bianco. Le frazioni erano note e utilizzate, per esigenze commerciali, fin dall’antichità. Dopo aver appreso i numeri naturali, il percorso per comprendere gli altri insiemi numerici dovrebbe essere il seguente: naturali → frazioni → numeri negativi → razionali → irrazionali In un Liceo frequentato da 450 studenti, 75 partecipano alle Olimpiadi di Matematica: la frequenza è 75 ; in questo caso ha più senso però parlare di frequenza relativa (75 : 450 ossia 0,166 che equivale al 16,6% ); poco più di 16 alunni ogni 100 vi partecipano…. un po’ pochi….) Come immagine realistica può servire quella di una macchinetta con una sola entrata (se è di una sola variabile) e una sola uscita . All’ingresso di un dato su un ticket immaginario (su cui si pensa scritta, per esempio, l’ora esatta del giorno), potrebbe corrispondere l’uscita di un altro dato (per esempio l’altezza del sole, su un altro ticket). Un altro esempio potrebbe essere quello della variazione per prezzo della benzina in funzione dei giorni. In una funzione matematica, in corrispondenza ad un certo valore in entrata, si può prevedere il valore in uscita: ad esempio, nella funzione = 2 , quando la x assume valore 3, y vale 6, se x = 10, y = 20 etc. Il concetto di funzione non va identificato (spesso si tende a fare ciò….) con la sua rappresentazione grafica. Il fuoco è sempre interno alla conica stessa. Il nome deriva dalla proprietà fisica (Archimede la usò contro le navi romane che assediavano la città di Siracusa) degli specchi parabolici. Fuoco (di una conica) *** Oltre che come intersezione di un cono a due falde con un piano, le coniche possono essere costruite nel modo seguente: sia data una retta ed un punto non appartenente alla retta . Ciascuna conica può essere descritta come il luogo dei punti tali che il rapporto tra la distanza di da con la distanza di da sia costante. Ovvero detto D il punto di intersezione tra la retta e la perpendicolare ad passante per il punto si ha: = dove la costante viene detta eccentricità, fuoco e direttrice della conica. Se , la conica risultante è un´ellisse, se una parabola, se si tratta di un´iperbole. G Gallone Non esiste un solo tipo di gallone…. ** Unità di misura della capacità, utilizzato nei paesi anglosassoni. 62 Geometria * Il significato etimologico della parola equivale a “ misura della terra “; è la parte della matematica dedicata allo studio delle figure del piano e dello spazio, e ha il compito di rappresentarle, misurarle e ricavarne le proprietà. Per capire il vero significato e il valore, oltre che l’utilità pratica, della geometria bisogna però conoscere un po’ di storia. Nell’antichità lo studio delle figure geometriche nacque da un’esigenza pratica di misura dei terreni, come già testimoniato dagli antichi egizi, dai babilonesi e dalle civiltà orientali; si può dire che la geometria si è sviluppata presto presso le civiltà più avanzate, anche per le conoscenze di astronomia. Solo presso i greci ha avuto, quasi interamente per opera di Euclide, una sistemazione che dipende da un certo numero di concetti primitivi e di assiomi (in geometria più spesso chiamati postulati); Geometria analitica *** È quella geometria che utilizza gli strumenti dell'algebra per rappresentare e studiare le proprietà delle figure geometriche. Introducendo un sistema di coordinate cartesiane nel piano (suggerito per la prima volta da Cartesio) o nello spazio, consente di associare a ogni oggetto geometrico una coppia di coordinate o una terna di coordinate o un’equazione, in due incognite se si tratta del piano, in tre incognite se si vogliono rappresentare curve o superfici nello spazio. La risposta a questa voce potrebbe comportare un’opera enciclopedica; le confusioni che avvengono da parte degli alunni, dipendono dai programmi, di tutti gli ordini di scuola: alle elementari la geometria dovrebbe applicarsi al semplice studio e misura delle figure più comuni, perimetri, aree, semplici proprietà, etc; questo studio dovrebbe essere approfondito alla scuola media, ma senza far riferimento ai postulati; lo studio astratto può essere intrapreso alla scuola superiore, ma cercando di far capire ai discenti che cosa sono e perché sono utilizzati gli assiomi; al biennio dovrebbe avere una certa parte anche la storia della geometria dell’antichità; nel triennio, lo studio della geometria analitica (vedi) dovrebbe essere visto come una sorta di “coronamento” : l’algebra viene applicata alla geometria. Nel piano: facendo riferimento a due assi (rette orientate), di solito perpendicolari, si deve immaginate il piano “quadrettato”. La retta obliqua in figura può essere rappresentata dall’equazione 63 = Goniometria La parola si confonde spesso con ‘ trigonometria ’ che significa invece misura e studio dei triangoli a partire dagli angoli . *** Settore della matematica che si occupa dello studio e della misura degli angoli: più specificatamente comprende la definizione delle funzioni seno, coseno, tangente, etc. chiamate appunto funzioni goniometriche. Goniometro * Strumento per misurare gli angoli: di solito formato da un semicerchio in metallo o in plastica, a volte è un cerchio intero; in prossimità della circonferenza esterna sono riportati i gradi sessagesimali, alcuni riportano anche i gradi centesimali. Grado (unità di misura degli angoli) Il numero 360 è stato scelto perché ha molti divisori, ma anche perché è presente nella tradizione; il sistema sessagesimale era in uso presso i Babilonesi, che consideravano il 360 Unità di misura degli angoli: il grado come uno dei numeri magici; non solo, il sessagesimale è la trecentosessantesima giro completo del sole attorno alla terra parte dell’angolo giro, cioè di una rotazione (allora… l’anno era così considerato) completa. Anche il sistema si chiama corrispondeva (e corrisponde, ma è la sessagesimale. Mezzo giro corrisponde terra che gira attorno al sole) a circa 360 quindi a 180° e un quarto di giro ad un giorni; sulla calcolatrice scientifica il angolo retto (a 90° ). simbolo è DEG (dall’inglese degree ) * Vedi anche radiante. 64 Grado centesimale Sulla calcolatrice scientifica trovate anche questo, anche se è poco usato. Simbolo GRAD; per evitare errori grossolani, è importante controllare Un angolo retto corrisponde a cento gradi e sempre l’impostazione sulla calcolatrice quindi un giro a 400°; medesima. i gradi centesimali sono usati dai geometri in topografia. Grado di un monomio Esempio: 7 Questo monomio è di grado 6 (2+1+3). *** *** E’ la somma dei gradi delle lettere che vi compaiono Grado di un polinomio Esempio: + − Questo polinomio è di 5° grado. *** Tra tutti i monomi che lo compongono, il grado massimo. Grado di un’equazione Esempi: + 5 − 7 = 0 equazione di 3° grado +3 − 7 = 0 eq. di 4° grado *** Se l’equazione contiene una sola incognita è il massimo grado con cui compare l’incognita; se l’equazione contiene più incognite è il grado massimo tra quelli dei monomi che la formano. Grado di un sistema − 5 =0 − 27 + = 0 *** questo sistema è di 6° grado; Si calcola moltiplicando i gradi delle singole equazioni che lo compongono 65 Grafico V E NDIT E ** Disegno che riproduce l’andamento di una o più grandezze nel tempo, oppure di due grandezze in dipendenza tra loro ; può essere un istogramma, un diagramma a torta, a linee ; in altri casi, se è la y al variare della x, si tratta del grafico di una funzione (sugli assi cartesiani). Sulla destra è rappresentato un diagramma a torta, relativo alle vendite di un prodotto nei trimestri dell’anno. 1° trim. 2° trim. 3° trim. 4° trim. 9% 10% 23% 58% Grafico (diagramma a torta), che descrive le Vendite di un prodotto nei trimestri dell’anno. A SINISTRA In un biennio di una scuola superiore, gli alunni (48 in totale)si iscrivono a praticare uno sport durante le ore pomeridiane, avendo a disposizione una sola scelta. Il diagramma a colonne ne descrive la distribuzione. ← Calcio Danza Tennis Basket Pallavolo Altri Titolo del grafico 14 12 10 8 6 4 2 0 1 Calcio Danza Tennis Basket Pallavolo Altri Grandezza In matematica: la lunghezza, l’area, l’ampiezza di un angolo, etc. In fisica : la velocità, l’intensità di corrente, lo splendore di una stell … ovviamente alla fisica servono anche tutte le grandezze della matematica. G=R–S G = guadagno R = ricavo S = spesa ** Entità che può essere misurata. Guadagno * In termini molto semplici, in una attività 66 commerciale, è la differenza tra il ricavo (la somma incassata) e la spesa (la somma versata per l’acquisto). In realtà, anche i piccoli commercianti, devono calcolare il guadagno tenendo conto di diversi fattori, come le tasse, l’affitto del negozio e le spese varie; ancora più complicato è calcolare il guadagno per una azienda, che deve sostenere spese di vario tipo, a partire dagli stipendi dei dipendenti, l’acquisto dei macchinari, la manutenzione etc. I Icosaedro * È un poliedro con venti facce. Di solito, con il termine icosaedro si intende però generalmente l'icosaedro regolare, le cui facce sono triangoli equilateri; esso è quindi anche un solido platonico . Identità ** Uguaglianza sempre vera, ossia verificata per tutti i valori assegnati alle variabili che vi compaiono. Da non confondere con equazione : mentre in questa si tratta di trovare il valore o i valori che rendono vera l’uguaglianza, nel caso dell’identità, possiamo verificare l’uguaglianza sempre; ad esempio: ( + ) − 2 = + È vera per tutti i valori assegnati ad 67 aeab. Immaginario (numero) *** Si può definire come un numero complesso (vedi), in cui la parte reale sia uguale a zero Infatti, se il numero complesso è dato nella forma + in cui rappresenta la parte reale, è la parte immaginaria, in cui = √−1; Il nome ‘ immaginari ‘ fu assegnato per la prima volta da Cartesio. Tuttavia, contrariamente a quanto si può pensare senza conoscere le applicazioni dei numeri complessi, questi numeri non sono del tutto “immaginari “ . Immagine *** Quando è definita una funzione tra due insiemi, ad ogni elemento del primo insieme corrisponde uno e uno solo elemento del secondo: ciascuno di questi ultimi si chiama immagine. Implicazione *** Operazione logica → ( se A … allora B ) : è falsa solo nel caso in cui A sia vera e B falsa . 68 A partire da due proposizioni A e B , si forma una nuova proposizione chiamata A implica B , la quale è vera se e solo se è verificata la condizione in cui A è falso, oppure è vero A , ma è vero anche B ; Esempio: A = “ è dato un numero n divisibile per 4 “ – B = “ è dato un numero n pari ” : se A è vero e B è vero, l’implicazione è confermata, perché se un numero è divisibile per 4, è per forza pari; se A è falso e B è vero, potrebbe trattarsi per esempio del numero 10, che non è divisibile per 4 ma è pari; se scegliamo il numero 15, questo non è né divisibile per 4 né tantomeno per due (corrisponde alle due proposizioni false, quindi l’implicazione è falsa); solo nel caso in cui si afferma che n è divisibile per 4 ma non per due c’è una contraddizione, alias una conclusione falsa; l’implicazione è quindi vera in tre casi su quattro. Impossibile *** Aggettivo usato per designare un’equazione o un sistema che non ha soluzioni; si usa anche nel calcolo delle probabilità: un evento impossibile ha probabilità zero di verificarsi. Incentro ** Punto d’incontro delle bisettrici di un triangolo: è il centro della circonferenza inscritta nel triangolo stesso. Incognita Il concetto di incognita è legato a quello di equazione (vedi), la soluzione della quale porta a trovare il valore stesso Quantità provvisoriamente non conosciuta, di dell’incognita; quando in solito indicata con x (oppure y, z, t… se più di un’equazione il variare di una); la lettera che viene indicata come un’incognita è legato al variare incognita, serve per impostare simbolicamente il dell’altra, quest’ultima si chiama problema. variabile (vedi). Incommensurabili (vedi anche commensurabili ) Supponiamo di voler misurare due asticelle, per esempio in centimetri; se uno o entrambi non misurano esattamente un certo numero di cm , utilizzeremo i millimetri, poi i Letteralmente si dice di due grandezze (due decimillimetri e così via: dal punto segmenti, due aree, …) che non hanno una misura comune: in altre parole un sottomultiplo di vista pratico, pur continuando nella precisione (utilizzando per dell’una non può essere usato per misurare esempio un microscopio), ad un l’altra. certo punto ci fermeremmo ( Si noti che nel linguaggio comune ‘incommensurabile’ significa invece ‘smisurato’, accontentandoci di arrivare alla precisione che ci occorre diversamente dal linguaggio matematico). (approssimazione); analogamente potremmo pensare di regolarci con i segmenti, che sono entità astratte, utilizzando, per quanto possibile, anche numerose le cifre dopo la virgola: prima o poi il ** *** 69 procedimento avrà una fine; né dovremmo farci condizionare da eventuali numeri periodici, che si possono trasformare in frazione (per esempio se un segmento misurasse 0,3333 … potremmo “tradurre” 0,333. . e trovare il segmentino comune anche all’altro segmento). Saremmo quindi portati a pensare che il segmentino comune a due o più segmenti, per quanto piccolo, si possa sempre trovare e che il loro rapporto sia sempre un numero razionale. Invece non è così: per esempio sono incommensurabili il lato di un quadrato e la sua diagonale (il loro rapporto è un numero irrazionale, vale a dire se il lato vale 1, la diagonale è lunga √2 = 1,414213 …., (con infinite cifre dopo la virgola), il loro rapporto è un numero irrazionale. Furono proprio i pitagorici ad accorgersi di questa ‘lacuna’, dopo aver sostenuto la loro matematica come una religione: la scuola pitagorica presentava infatti anche connotazioni filosofiche e mistiche. Tutta la filosofia della setta era fondata sui numeri naturali e sui loro quozienti, i numeri razionali. Questa comunità diede importanti contributi alla geometria, primo fra tutti la dimostrazione del Teorema di Pitagora (già trovato empiricamente da egiziani, babilonesi e cinesi) e alla teoria dei numeri, come la classificazione e lo studio dei numeri figurati. Paradossalmente, la scoperta più importante della comunità fu forse la dimostrazione che il rapporto tra il lato e la diagonale di un quadrato non è 70 esprimibile come rapporto di due interi. Questa scoperta, che prova l'esistenza dei numeri irrazionali, andava contro a tutta la filosofia della setta. L’esistenza di grandezze incommensurabili e conseguentemente dei numeri irrazionali contraddiceva non solo le convinzioni filosofiche dei pitagorici, ma metteva anche in crisi il concetto di infinito della filosofia greca. Altre due “ famose “ grandezze incommensurabili sono la circonferenza e il suo diametro ( vedi ). Incrementale (rapporto) La derivata di una funzione in un punto si calcola tramite il rapporto incrementale; un esempio tipico è quello della velocità di un oggetto: Quando si studia una funzione = ( ), dato un se al numeratore della frazione sta punto di ascissa , si chiama rapporto l’incremento (aumento) dello incrementale di f(x) relativo al punto , la spazio, rispetto al tempo ( che sta ( ) ( ) invece al denominatore della frazione , dove h è l’incremento frazione), più il rapporto è grande, della variabile indipendente; in altre parole è il più la velocità è elevata; se h è rapporto tra l’incremento della y e quello della x; infinitamente piccolo, la frazione corrisponde alla derivata. Questo concetto (qui spiegato in poche considerazione) si studia all’ultimo (o penultimo) anno delle superiori: è uno dei più importanti della matematica. Infinitesimale (vedi analisi infinitesimale ) *** *** Che concerne gli infinitesimi. Infinitesimo Ad esempio la funzione = ln( ) è un infinitesimo per → 1, poiché è lim ln( ) = 0 *** → Concetto matematico che esprime una grandezza che tende all’infinitamente piccolo, al variare di un’altra grandezza. Si dice che ( ) è infinitesima o che è un 71 infinitesimo per → se lim ( ) = 0 → Un infinitesimo, quindi è una variabile che tende a zero. Infinito *** Concetto matematico che indica una grandezza che può essere fatta crescere a piacere, diventando quindi illimitatamente grande. L’insieme dei numeri naturali è infinito, contiene cioè un numero infinitamente grande di elementi : esso può essere messo in corrispondenza biunivoca con un suo sottoinsieme proprio (ad esempio l’insieme dei numeri pari), anche in questo senso gli insiemi infiniti si distinguono dagli altri. «L’infinito! Nessun altro problema ha mai scosso così profondamente lo spirito umano; nessuna altra idea ha stimolato così profondamente il suo intelletto; e tuttavia nessun altro concetto ha maggior bisogno di chiarificazione che quello di infinito». [David Hilbert, matematico tedesco] L’insieme dei punti di un segmento è infinito ; dati due segmenti, AB e A’B’, proiettando i punti di AB a partire dal punto P, ad ogni punto del primo segmento si può far corrispondere un punto del secondo, anche se A’B’ è più lungo di AB. Si crea un paradosso (vedi): l’insieme dei punti del segmento AB può essere messo in corrispondenza biunivoca con l’insieme dei punti del segmento A’B’, più piccolo e quindi (apparentemente) con un numero minore di punti: questo succede 72 solo per gli insieme di infiniti elementi. Informatica ** Scienza che riguarda il trattamento automatico dell’informazione (vedi), mediante l’elaboratore (sistema elettronico automatizzato); rispetto alla matematica, l’informatica è andata assumendo negli ultimi anni un suo ruolo specifico, ma le due scienze sono strettamente legate e l’una si è sviluppata e si sviluppa anche mediante l’altra. Informazione ** Tutto ciò che un calcolatore memorizza ed elabora: può essere numero, testo, immagine, suono ; occorre rappresentare tale informazione in formato facilmente manipolabile dall’elaboratore (vedi anche informatica ). Insieme * Concetto primitivo (quindi non derivabile da altri oggetti) : indica una collezione di (insieme di animali, di persone, di lettere dell’alfabeto, di numeri, di punti, etc) . Un insieme è definito quando è possibile stabilire la proprietà che individua i suoi elementi; si può rappresentare in tre modi diversi: per elencazione, per proprietà caratteristica o graficamente, mediante un 73 Dalla sua nascita, questa scienza ha modificato il suo ruolo e persino il suo significato; la computer science (in inglese, non esiste una traduzione letterale del termine informatica ) ha determinato, parallelamente, l’enorme sviluppo di altre discipline di carattere scientifico. Anche se le sue origini sono antiche, la nascita dei primi elaboratori elettronici di una certa potenza si possono datare agli ultimi anni della seconda guerra mondiale. Oggi l’informatica si occupa della creazione, la raccolta, l’elaborazione, l’immagazzinamento e la diffusione dell’informazione con l’aiuto dei computer e delle tecnologie connesse. La parola è qui intesa nel suo significato più specifico legato all’informatica; lo stesso vocabolo viene utilizzato per indicare le notizie utili che vengono comunicate nell’ambito della società. L’insieme dei numeri compresi tra 1 e 10 (compresi gli estremi) si rappresenterebbe così: Per elencazione: A = {1,2,3,4,5,6,7,8,9, 10} Per caratteristica: A = { / è naturale e 1≤ x ≤ 10}; Con un diagramma di Venn. diagramma di Eulero – Venn; nel primo caso di indica la proprietà che individua tutti gli elementi dell’insieme, nel secondo si elencano tutti gli elementi ; la rappresentazione grafica prevede una linea chiusa, di solito a forma di ellisse, dentro alla quale si segnano gli elementi. Integrale *** L'integrale definito è il concetto iniziale di operazione finalizzata al calcolo dell’area compresa tra una curva e l’asse x : a f(x) = S b Che si legge "INTEGRALE DEFINITO di f(x) tra a e b uguale S . Interesse *** L’interesse, che si indica con I è il compenso che spetta a chi presta un certo capitale C per un tempo t , ad un certo tasso di interesse . Intersezione *** Può essere intesa come l’operazione che permette di individuare la parte comune a due insiemi, oppure come il punto d’incontro di due rette (oppure ancora come i punti d’incontro tra una retta e una curva). Nel primo caso, l’intersezione di due insiemi A e B (che si indica con A ∩ B ), è l’insieme degli elementi che appartengono sia ad A che a B. 74 Trattandosi di argomento del programma finale del Liceo Scientifico e dell’ Istituto tecnico, finalizzato allo studio dell’analisi matematica, spesso affrontato e approfondito dagli studenti a livello universitario, trascuriamo qui di andare oltre: il concetto richiederebbe infatti ben altra e approfondita spiegazione, ciò che esula dallo scopo del nostro lavoro. L’argomento viene trattato in matematica finanziaria. L’interesse I non va confuso con il tasso d’interesse : quest’ultimo è l’interesse unitario, ossia espresso in percentuale : ad esempio il tasso del 2% esprime l’interesse di 2 € ogni 100 €. L’interesse I è dato dalla differenza M – C , tra il montante e il capitale (vedi anche capitalizzazione ). Sia A l’insieme delle lettere che formano la parola “ linea “ e B l’insieme delle vocali dell’alfabeto : si ha che ∩ = { , , } Anche nel secondo caso, il singolo punto in comune , può essere interpretato come appartenente ad un insieme formato da un singolo punto, quello in comune a tutti i punti della retta a con quelli della retta b. Intervallo *** E’ un sottoinsieme dei numeri reali. Si definisce intervallo sulla retta R l'insieme di tutti i punti che stanno fra due valori dati, compresi gli estremi: ad esempio l'intervallo [2,5] sarà l'insieme di tutti i punti (a cui corrispondono altrettanti numeri) compresi fra 2 e 5. Se i punti estremi fanno parte dell'intervallo l'intervallo si dice chiuso; se i punti estremi non appartengono all'intervallo allora l'intervallo si dice aperto. Intorno *** Insieme di punti vicini al punto dato. Iperbole *** E una sezione conica o semplicemente conica, che si ottiene intersecando un cono circolare retto indefinito a due falde con un piano che incontri entrambe le falde. L'iperbole si può definire come il luogo geometrico dei punti del piano per cui è costante Rappresentando l’iperbole sul la differenza delle distanze da due punti fissi 75 detti fuochi : questo vuol dire che per tutti i punti P della figura avremo che PF2 - PF1 = costante. piano cartesiano, la sua equazione è − =1 L'iperbole ha una proprietà che la distingue dalle altre coniche; possiede due asintoti, ovvero esistono due rette a cui la curva si avvicina indefinitamente, senza mai toccarli; tali asintoti sono due rette passanti per l'origine, di equazione: = ± Anche l’iperbole si studia nel triennio del triennio delle superiori. Ipotenusa * In un triangolo rettangolo è il lato più lungo, che sta opposto all’angolo retto. Ipotesi Vedi anche ‘ teorema ‘ ** In un teorema è quello che già conosciamo, tutto ciò che possiamo supporre come vero. 76 Irrazionale ( vedi ‘numero irrazionale’ ) Isoscele * L’aggettivo individua un triangolo o un trapezio con due lati uguali . Istogramma 200 150 ** Tipo di grafico utilizzato in statistica formato da rettangoli che hanno una stessa base ma altezza diversa ; (vedi anche ‘diagramma’). 100 50 0 1 2 3 4 5 6 7 K Kilo (Vedi anche chilo) Ad esempio 1 kilometro = 1000 metri ;una kilocaloria = 1000 calorie ; usato da solo indica 1000 grammi. * Prefisso usato per indicare 1000 unità. Kilogrammo (vedi chilogrammo) Kilometro (vedi chilometro) L Letterale (calcolo) ** Detto anche calcolo algebrico : è quello in cui si utilizzano anche le lettere. 77 Le lettere assumono una valenza più generale rispetto ai numeri, (ad esempio la proprietà commutativa dell’addizione si può rappresentare scrivendo a + b = b + a ; in geometria le formule, (con le lettere), possono rappresentare perimetri, aree , proprietà etc. Anche se agli alunni spesso non appare evidente, l’uso del calcolo letterale serve a semplificare quello numerico. Si pensi ad esempio alla formula risolutiva delle equazioni di 2° grado complete: come si potrebbero rappresentare altrimenti le soluzioni ? Limite Anche in questo caso, trattandosi di argomento del programma finale del Liceo Scientifico e dell’ Ist. Tecnico, finalizzato allo studio dell’analisi matematica, spesso affrontato a livello universitario, trascuriamo qui la spiegazione: il concetto richiederebbe infatti una estesa e approfondita spiegazione, ciò che esula dallo scopo del nostro lavoro. *** Di una successione o di una funzione ; Linea * Successione di punti che può rappresentare una retta, una curva o parti di esse. Si può pensare come la traiettoria seguita da un corpo in movimento (come quella che segue la punta della penna su un foglio); una linea può essere chiusa o aperta, a seconda che, percorrendola, si torni al punto di partenza oppure no. Lineare *** L’aggettivo sta ad indicare un’equazione o un sistema di 1° grado. Linguaggio *** 78 Anche in questo caso si potrebbero scrivere libri sull’argomento, oltre a quelli già scritti. La storia dei linguaggi artificiali o Insieme di segni e di regole che servono per comunicare: ne esistono di vari tipi, a seconda del mezzo, degli strumenti, di chi lo interpreta, animale, uomo o macchina. Una prima grossa distinzione si ha tra linguaggi naturali e linguaggi formali: questi ultimi sono stati inventati per superare l’ambiguità in cui si cade talvolta utilizzando i linguaggi naturali. Anche la matematica ha un suo linguaggio (formale), quello di renderlo più comprensibile è proprio lo scopo principale di questo lavoro. Si parla più specificatamente di linguaggio artificiale quando ci si riferisce all’insieme dei segni, dei simboli e delle regole sintattiche che servono per comunicare con la macchina. Un linguaggio di programmazione è quindi un traduttore di formule e di istruzioni in algoritmi (vedi) computazionali (vedi). di programmazione ha inizio con i primi computer (seconda guerra mondiale). Essi consentono di formalizzare gli algoritmi in maniera non ambigua e permettono di scrivere i programmi, i quali possono essere eseguiti da un computer, ma devono anche poter essere letti, compresi e modificati da esseri umani: programmi usato per molto tempo sono stati, per esempio, il FORTRAN e il C++. Ogni programma descrive le strutture dati su cui operare, le operazioni da eseguire, i dati in ingresso e in uscita. I linguaggi di programmazione si distinguono dal linguaggio macchina (le istruzioni sono rappresentate da codici numerici espressi in sistema binario) perché, mentre i primi possono essere compresi da molti, il linguaggio macchina è quello che fa eseguire le istruzioni al calcolatore, solo “La lingua comune ed il linguaggio della Matematica entrano duramente in opposizione tra loro, in Didattica, costituendo un vero e proprio ostacolo sia alla comprensione sia ad un uso il più possibile “naturale” e spontaneo del linguaggio matematico atteso dall’insegnante.” [Bruno D’Amore] pochissimi addetti ai lavori lo sanno applicare: c’è quindi un ulteriore passaggio da uno all’altro. Il linguaggio macchina è molto vicino all’hardware del computer o dei microchip che vengono oggi 79 utilizzati nelle apparecchiature elettroniche di tutti i tipi. Litro * Unità di misura della capacità e del volume nel sistema metrico decimale, compatibile con le altre unità di misura del SI. Un di acqua distillata (alla temperatura di 4 °C ) o, che fa lo stesso, un litro, pesa un kg. Questa uguaglianza è importantissima per le equivalenze. Logaritmo *** Il logaritmo di un numero è l’esponente che bisogna dare ad una determinata base per 80 Per verificare la doppia uguaglianza 1 =1 =1 (di acqua), provate a costruire un cubo di cartoncino, avente lo spigolo di un dm; rivestitelo internamente di una pellicola leggera in modo che possa contenere, per poco tempo, acqua; riempitelo, utilizzando una bottiglia da un litro, poi pesatelo: ci sarà qualche piccolo errore dovuto al riempimento e al fatto che l’acqua non è distillata, ma lo vedete che è un chilo ? Ora avete fatto un grosso passo avanti per capire le equivalenze…. e due passi per capire il peso specifico…. L’avvento delle calcolatrici scientifiche ha reso inutili le tavole logaritmiche, usate fino a qualche decennio fa. I logaritmi rendono possibile trasformare prodotti in somme, ottenere il numero stesso : le basi utilizzate sono soprattutto il 10 oppure (numero di Eulero, vedi). In altre parole è l’operazione inversa dell’elevamento a potenza. Si ha ad esempio che 10 = 1000 da cui log 1000 = 3 . quozienti in differenze, elevamenti a potenza in prodotti e calcoli di radici in quozienti. Le operazioni vengono molto semplificate. I nostri sensi sono "logaritmici": - se ascoltiamo un suono e ne sentiamo poi un altro che ci appare di intensità doppia, misurandolo (di solito si scrive Log 1000 = 3, per successivamente ci accorgeremo convenzione Log vuol dire “in base 10) che ha intensità quattro volte superiore - analogamente, se vediamo una luce e poi un'altra che ci sembra 3 volte più forte, misurando ci accorgeremo che lo è 9 volte di più I logaritmi sono utilizzati nella vita di tutti i giorni. Ad esempio il gommista: misura la pressione di una gomma sul suo strumento con una scala non lineare, ma logaritmica. Logica Al di sopra di ogni disciplina, Aristotele insegnava la logica, l'arte del ragionare in modo corretto per scoprire la verità delle cose. Non La parte della filosofia che studia quali sono le esistendo (all’epoca ) la possibilità leggi del pensare, che assicurano validità di fare esperimenti (come avviene conoscitiva . oggi in Fisica), la verità si deduceva Si chiama logica formale lo studio ‘in abstracto ‘ attraverso il modo corretto di dei procedimenti. ragionare. Logica proposizionale La logica matematica studia le proposizioni, cioè le espressioni linguistiche per cui abbia senso dire se siano vere o false. La logica proposizionale è un linguaggio formale Lo studio della logica, nato con una semplice sintassi (vedi) , basata nell'antica Grecia con Aristotele, fondamentalmente su proposizioni elementari e Euclide e gli stoici, ha conosciuto un su connettivi logici ( AND, OR, NOT) , che grande sviluppo a partire dalla fine restituiscono il valore di verità di una del secolo scorso, soprattutto come proposizione in base al valore di verità delle studio del tipo di ragionamento proposizioni componenti. normalmente condotto nel dimostrare teoremi matematici ; per rappresentare proposizioni e ragionamenti, è stato definito un linguaggio formale che, attraverso una serie di evoluzioni, ha 81 *** *** raggiunto una forma standard ormai universalmente accettata. Complessa è la vicenda dei rapporti tra logica e studio del linguaggio naturale: il linguaggio formale è stato inventato per evitare i fraintendimenti a cui può dar luogo quello naturale. A partire dalla logica delle proposizioni , si è sviluppata l’algebra di Boole (vedi) e quindi l’elettronica digitale . Lunghezza Il valore numerico di una lunghezza si può stabilire solo se è fissata una certa unità di misura. * Grandezza misurabile caratteristica di un segmento o di un tratto di curva; una delle tre dimensioni di un solido (le altre due sono larghezza e altezza), secondo cui più si sviluppa un oggetto su un piano orizzontale. Luogo geometrico ** Insieme di punti che hanno una stessa proprietà. I più classici esempi di luoghi geometrici sono la circonferenza e l’asse di un segmento: la prima è l’insieme dei punti che hanno la stessa distanza dal centro; il secondo è l’insieme dei punti che hanno la stessa distanza dagli estremi del segmento stesso: Tutti i punti della retta s sono equidistanti da A e da B : s è quindi l’asse del segmento AB 82 M Massimo assoluto (di una funzione) *** La funzione = ( ) ha un punto di massimo assoluto, se il valore che essa assume in quel punto è massimo nel suo intervallo di definizione ; analogamente per il minimo assoluto. M N Massimo relativo (di una funzione) Vedi anche ‘massimo assoluto ‘ *** Una funzione = ( ) ha un punto di minimo relativo nel punto di ascissa , se si può scegliere un intorno di , tale che ( ) ≤ ( ) in ogni punto dell’intorno; analogamente ( ) ha un massimo relativo nel punto di ascissa , se si può scegliere un intorno di , tale che ( ) ≥ ( ) in ogni punto dell’intorno (vedi figura sopra). Massimo Comun Divisore MCD ** Fra tutti i divisori comuni a due o più numeri interi, è il più grande: serve quando dobbiamo (e 83 Nella figura sopra : nel punto M c’è un massimo assoluto, in N un minimo assoluto; gli estremi prima dell’origine sono, rispettivamente, un massimo relativo e un minimo relativo. Esempio: ; i divisori comuni a numeratore e denominatore sono 2, 3, 6; il più grande è 6, dividendo numeratore e denominatore per 6 possiamo) semplificare una frazione. otteniamo , che è una frazione Matematica * Lo studio dei numeri, delle quantità, delle figure che usano regole e simboli. La parola deriva termine greco màthema che significa “conoscenza” o “apprendimento”. Tutto quello che oggi è possibile, dalla vita di tutti i giorni all’uso di uno smartphone , dalle ricerche mediche a quelle spaziali, dalle previsioni finanziarie a quelle meteorologiche, dipende in gran parte dalla matematica e dai suoi progressi. Media aritmetica Tutti avete imparato a fare la media dei vostri voti in matematica? La necessità aguzza l’ingegno! L’operazione di calcolo della media è spesso necessaria in statistica. ** La media si calcola sommando i numeri e dividendo per quanti sono. Media armonica *** È il reciproco della media aritmetica dei reciproci dei numeri dati; se ad esempio sono dati tre numeri, che indichiamo con a, b, c , la media armonica sarà : = 1 1 ( + 3 1 1 + 1 = ) 1 + 3 1 + molto più semplice, equivalente a quella iniziale; più che la regola mnemonica, serve tenere a mente qualche esempio e, di tanto in tanto, ripeterlo per iscritto. Non si deve confondere la matematica tutta con qualche sua parte: ad esempio l’aritmetica (ovvero il calcolo) è una parte della matematica, così come lo è l’algebra, ma né una né l’altra vanno identificate con la matematica. La storia della matematica, come la storia, comincia dalla preistoria. Ovviamente, data la vastità dell’argomento, ci basti dire che tutto il contenuto di questo dizionario riguarda la matematica. Se i tre numeri fossero, per esempio, 5, 6, 10 (la cui media aritmetica è 7), la loro media armonica sarebbe: 3 3 60 = =3 ∙ ≅ 6,43 1 1 1 28 28 + + 5 6 10 60 1 Media geometrica Dati i tre numeri visti sopra (5, 6, 10 ) la loro media geometrica è data da : √5 ∙ 6 ∙ 10 = √300 ≅ 6,7 *** Dati n numeri, la loro media geometrica è la radice n – esima del loro prodotto. 84 Mediana (in geometria) * Segmento che unisce un vertice di un triangolo con il punto medio del lato opposto. Non si deve confondere con l’altezza (vedi), né con la bisettrice (vedi): solo nel triangolo equilatero coincidono. Metro * Unità di misura lineare (delle lunghezze), inizialmente definita come la quarantamilionesima parte del meridiano terrestre (fine Settecento); è stata ridefinita nel 1889 dalla Prima Conferenza Internazionale di Pesi e Misure come la lunghezza di una sbarra di platino-iridio costruita come prototipo e che viene conservata alla temperatura costante di 0°C nel Museo Internationale dei Pesi e delle Misure a Sèvres, (vicino a Parigi). Su questo metro campione sono stati tarati tutti gli altri campioni utilizzati nel mondo. Questo è rimasto il campione di riferimento. Dopo che si è scoperto un errore commesso inizialmente nella valutazione del meridiano terrestre, la definizione rigorosa è stata rivista così: la distanza percorsa dalla luce in una frazione di secondo corrispondente a ; una frazione che è pressoché impossibile da pronunciare (arrotondando, si può dire un trecento milionesimo di secondo). In Fisica, per semplificare, diciamo che la luce percorre 300 mila km al secondo, che corrispondono a 299….. ossia, arrotondando, 300 milioni di metri al secondo. 85 E’ importantissimo avere l’idea approssimativa di un metro: provate a guardare un metro utilizzando il metro da muratore, oppure da commerciante di stoffe, oppure almeno provate a fare un passo piuttosto lungo (se siete piccoli) e normale (in caso contrario). Così pure occorre avere, prima ancora di studiare a memoria, l’idea dei suoi multipli e sottomultipli. Man mano che li memorizzate, guardate o pensate a quanto corrispondono: quelle corrisponderanno poi alle vostre immagini mentali. Ad esempio: per il decimetro, il centimetro, e il millimetro, guardate un righello: per i multipli, fatevi un’idea del chilometro, ad esempio controllando due scatti successivi, da un km ciascuno, sul contachilometri del motorino, della bici o dell’auto: ripercorrete poi a piedi quello stesso percorso per rendervi meglio conto, impiegherete pochi minuti. Le parole decametro (dieci metri) ed ettometro (cento metri), sono molto poco usate : è molto utile invece valutare a occhio a quanto corrispondono, per esempio per i 100 metri basta abbinarli alla distanza della corrispondente corsa in pista. Una volta che si sanno valutare a occhio le misure lineari, bisogna fare la stessa valutazione anche per quelle che servono a misurare le aree ( , , etc. ), e poi i volumi ( , , etc. ) È importante rendersi conto della sua entità guardando un qualsiasi righello. Millimetro mm * Millesima parte del metro Minimo assoluto (di una funzione) Vedi massimo assoluto Minimo Comune Denominatore delle frazioni ** E’ il minimo comune multiplo (vedi) dei denominatori: date due o più frazioni, tra tutti i numeri che sono multipli dei loro denominatori, è il più piccolo. Serve per fare l’addizione di due o più frazioni. Minimo Comune multiplo Si fa confusione perché, pur chiamandosi piccolo, spesso non è affatto piccolo ed è un multiplo; non è nemmeno il numero che si ottiene moltiplicando i denominatori: bisogna quindi pensare che per sommare due frazioni, abbiamo bisogno di trasformarle in modo che abbiano lo stesso denominatore. Esempi: 1 2 3 4 7 + = + = 2 3 6 6 6 Il procedimento diventa meccanico, quando si procede così : denominatore comune 6 per cui (6 diviso 2 = 3, per uno 3; 6 diviso 3 = 2, per 2 = 4); questo procedere troppo meccanicamente, fa perdere la padronanza della regola e le ragioni per cui. L’altra possibile causa di confusione è l’esistenza del massimo comun divisore ( vedi). Un esempio: trovare il minimo comune multiplo di 2,7,21 : essendo 21 già multiplo di 7, mi basta 86 ** Tra i multipli comuni a due o più numeri interi, è il più piccolo. Si indica con MCM. Minimo relativo (di una funzione) Vedi massimo relativo Minuendo * Nella sottrazione − , è il primo dei due termini ; l’altro si chiama sottraendo (vedi ). Misura * È un numero che esprime quante volte una certa unità (di misura ) è contenuta nella grandezza considerata ; Moda *** Con il termine moda, (o norma ) si indica in statistica la modalità più frequente fra quelle osservate in un data distribuzione di frequenze. Moltiplicazione (tra due numeri naturali) * Dati due numeri, eseguirne la moltiplicazione significa trovare quel numero naturale (che si chiama prodotto) che si ottiene addizionando tante volte un numero quante ne indica l’altro: ad esempio 7 x 5 = 7+ 7 + 7 + 7 + 7 (5 volte) = 35; ma anche 5+ 5 + 5 + 5 + 5 + 5 + 5 (7 volte) = 35; quest’ultima si chiama proprietà commutativa. 87 trovare il più piccolo multiplo comune tra 2 e 21; dal momento che 21 è dispari, il primo multiplo comune è 42. Spesso ci si confonde ; per distinguerli meglio, si possono pensare in ordine alfabetico : se devo eseguire la sottrazione − ) viene prima di , ( ( ). Si usano unità di misura standard in riferimento a lunghezza, area, massa, peso, volume, capacità, tempo, temperatura; con la parola ‘misura’, si intende sia il numero (ad esempio l’altezza di quella casa è di 28 metri) sia il procedimento per trovarla. Un esempio: un concessionario ha venduto, il mese scorso, 12 auto di marca italiana, 11 francesi, 5 tedesche, 14 giapponesi e 3 di altre marche: la moda, in questo caso, è 14. Con la riflessione, ciascuno dovrebbe evocare (richiamare alla mente) un’immagine della moltiplicazione (utilizzando anche la propria immaginazione) che possa rappresentare la definizione. Ad esempio, se si immagina di portare in tavola 4 volte 6 bicchieri, mettendone in tutto 24, allo stesso risultato si potrebbe pervenire portandone 6 volte 4. Non si pensi che la proprietà commutativa sia banale e valga per tutte le operazioni: è facile provare che per la sottrazione e la divisione non vale affatto. Non confondete la moltiplicazione con il prodotto: la prima è l’operazione qui descritta, il prodotto è il risultato. In modo più generale e rigoroso si può dire (se abbiamo a che fare con i numeri naturali) che la moltiplicazione è l’operazione che associa due numeri ad un terzo (esso stesso naturale, chiamato prodotto). 3 auto che portano 5 passeggeri ciascuno, in tutto portano 15 persone, tante quante ne trasporterebbero 5 auto che avessero a bordo solo 3 persone ciascuno. La moltiplicazione gode della proprietà commutativa. Quante bandierine ci sono qui sopra ? Le conti una per una? Quando arrivi in fondo alla riga vai a capo? Oppure fai 6 + 6 + 6 + 6 ? Oppure pensi a 6 righe per 4 colonne e ottieni (dalla tavola pitagorica) 24 ? Quindi 6 x 4 = 24; analogamente, 8+8+8 + 8 …. 5 volte dà come risultato 40. Moltiplicazione in colonna . Moltiplicazione in riga e calcolo mentale. Prima di tutto va spiegato come “funziona “ il sistema decimale (vedi); poi si provano alcune semplici moltiplicazioni a due cifre, ma non in colonna, impegnando un * 88 Si insegna da più di cent’anni nella scuola elementare, ma non è il solo modo di trovare il risultato. Molte incomprensioni, a partire dalla seconda elementare, che si trascinano per tanti anni, dipendono dal modo (troppo mnemonico) con cui vi è stata insegnata. po’ di meno i meccanismi e un po’ di più il calcolo mentale: es. 1. 12 x 8 = (10 x 8) + ( 2 x 8 ) = 80 + 16 = 96; es.2. 12 x 11 = (12 x 10) + (12 x 1) = 120 + 12 = 132; es. 3. 130 x 22 = (130 x 20) + (130 x 2) = (130 x 10 x 2) + (130 x 2) = 2600 + 260 = 2600 + 200 + 60 = 2860; provate ora a fare queste tre operazioni in colonna, capirete perché in colonna si fa così: la lineetta che si mette sotto l’ultima cifra serve ad incolonnare le unità con le unità, le decine con le decine, etc. Si noti che, in questo caso, le parentesi usate non sono necessarie: servono solo a facilitare la lettura delle operazioni. Provate altre operazioni dello stesso tipo. Un suggerimento importante ! Quando dovete eseguire la moltiplicazioni con numeri decimali, oppure con numeri grandi, usate pure la calcolatrice; quando invece si tratta di numeri interi e abbastanza piccoli (come qui sopra), utilizzate il calcolo mentale, con una tecnica simile a quanto visto qui sopra. Monomio Esempi: 5 è un monomio di grado 3, avente come coefficiente 5. La lettera a ha grado 1, la lettera b grado 2. ** Espressione letterale in cui compaiono soltanto operazioni di moltiplicazione ed elevamento a 89 potenza. Il grado complessivo di un monomio è dato dalla somma dei gradi delle singole lettere. Multiplo * I multipli dei numeri naturali si ottengono contando per quel numero: ad esempio, i multipli di 3 sono 3,6,9,12,15 … … ; i multipli di 5 sono 5,10,15,20,25 … .. è un monomio di grado 7, avente come coefficiente ; Imparare i multipli dei numeri naturali (fino a dieci), significa comprendere e memorizzare la tavola pitagorica! N Naturale Vedi ‘numero naturale ‘ Negativo (numero) * Minore di zero Negazione La negazione di A si indica con ̅ : data la proposizione A = “ Oggi è stata una bella giornata “ , si ha che ̅ = “ Oggi non è stata una bella giornata “ ; *** Operazione fondamentale della logica proposizionale (vedi ). Normale *** Sinonimo di perpendicolare Notazione esponenziale (o scientifica) *** Rappresentazione di un numero nella forma = ∙ 10 , dove k è un intero positivo ; per convenzione, il numero si esprime con una sola cifra prima della virgola , con 1 ≤ < 10 . Numerazione (sistema di) Ad esempio il numero 12735,449 può essere scritto 1,2735449 ∙ 10 ; il numero 55000 può essere scritto 0,55 ∙ 10 ; il numero 0,000032 può essere scritto 3,2 ∙ 10 ; Si usa molto in Fisica ; (vedi anche ordine di grandezza ) Non si tratta di un solo concetto, ma di un insieme di regole ; il nostro sistema in base 10 si è affermato 90 *** Insieme di regole per combinare le cifre in modo da poter scrivere qualsiasi numero con pochi simboli: un sistema di numerazione può essere posizionale (come il decimale o il binario) o additivo (come quello in uso presso i Romani). Esistono anche sistemi misti. Numero * Oggetto matematico utilizzato per contare. Numero algebrico *** Viene chiamato algebrico ogni numero reale o complesso che possa essere soluzione di una equazione algebrica , cioè di una equazione riconducibile alla forma P(x) = 0 dove P(x) è un 91 perché abbiamo 10 dita, quelle che si usano inizialmente per contare; in molti popoli è rimasto l’uso di un sistema in base 5 (….una sola mano), o in base 20 (….anche le dita dei piedi). In ogni popolazione si è diffuso un proprio sistema di numerazione, parlato e scritto, nel corso della storia, molti furono i sistemi che si affermarono e poi scomparvero. Non è un caso che le popolazioni antiche più sviluppate, avessero anche un sistema di numerazione più avanzato delle altre. Ancora oggi permangono diversi sistemi, ma il più diffuso nel mondo è il sistema decimale . A cominciare dai Sumeri (terzo millennio a. C.) fino a pochi secoli fa (invenzione dello zero) e poi ancora fino ai giorni nostri (invenzione e uso del sistema binario), sulla storia della numerazione si potrebbero scrivere interi trattati. Le difficoltà degli studenti sono legate alla mancata comprensione dell’uso di unità, decine e centinaia (vedi abaco, comprenderne il funzionamento è fondamentale), ma anche alla totale ignoranza sulla storia della numerazione. L’uso dei numeri risale alla comparsa dei primi uomini. Si vedano poi le varie voci naturale, razionale, irrazionale etc Per esempio √5 è un numero algebrico in quanto è soluzione dell’equazione algebrica −5= 0 ; − è un numero algebrico in quanto è soluzione dell’equazione algebrica 5 + 3 = 0 . polinomio di grado n con coefficienti interi primi I numeri non algebrici si dicono fra di loro. trascendenti (vedi). Numero complesso (vedi complesso) Numero decimale (finito o periodico) Il numero decimale è generato dalla divisione tra due numeri o, che fa lo stesso, da una frazione; vediamo qualche esempio: ** Un numero si chiama decimale quando ha una parte decimale dopo la virgola: nel caso in cui la parte decimale sia finita, il numero si chiama appunto decimale finito; se invece tra le cifre decimali vi è un gruppo di esse che si ripete indefinitamente, allora si tratta di un numero decimale infinito periodico: ciò non significa che si tratta di un numero infinito, ma che le cifre decimali si ripetono all’infinito dopo la virgola. si può esprimere nel corrispondente numero decimale , eseguendo la divisione 1: 4 = 0,25 ; invece 1 = 0,3333 … . = 0, 3 3 La parte che si ripete indefinitamente si chiama periodo ; = 7: 6 = 1,16666 …. la parte decimale compresa tra la virgola e il periodo, quella rappresentata dall’1 si chiama antiperiodo, mentre il periodo è 6 ; per trasformare, all’opposto, un numero decimale nella frazione corrispondente: A) Se si tratta di un numero decimale finito, si scrive la frazione corrispondente in decimi, centesimi, millesimi a seconda dei decimali che compaiono, poi, se è possibile, si semplifica: ad esempio 0,325 = risulta che semplificato ; se si tratta invece di un numero periodico, la regola è questa: per costruire la frazione generatrice di un numero decimale periodico si scrive: al numeratore, il numero dato senza la virgola e senza il segno di periodo, meno il numero formato da tutto ciò che sta prima del periodo; al denominatore, tanti 9 quante sono le cifre del periodo, seguiti da tanti 0 quante sono le 92 cifre dell’antiperiodo. Esempio: 1,367 = = Conviene sempre verificare l’esattezza del risultato, eseguendo di nuovo la divisione tra numeratore e denominatore 1354: 990 dà proprio 1,3676767 …. Numero immaginario Vedi ‘immaginario ‘ Numero intero ecco alcuni esempi di numeri interi: −3, −2, −1,0, +1, +2, +3, +4 * Si può definire come un multiplo esatto dell’unità : l’insieme dei numeri interi è dato dai naturali a cui aggiungiamo i corrispondenti negativi. Numero irrazionale *** Numero che non si può mettere sotto forma di frazione ; gli altri, quelli che si possono scrivere sotto forma di frazione, si chiamano razionali (vedi); 93 La storia dei numeri irrazionali è iniziata con la scoperta da parte dei pitagorici greci delle grandezze incommensurabili (vedi), ossia prive di un sottomultiplo comune. La loro espressine algebrica non ha mai termine e non è nemmeno un periodico (ad es. √2 = 1,414213562 … oppure √5 ) = 2,236067… L'espressione "numerus irrationalis" è stata introdotta da Gerardo da Cremona (1114–1187); altri contributi nel lento progredire della teoria relativa agli irrazionali si hanno da parte di Luca Pacioli (secolo XV ), Cardano e Stevin (XVI). La sistemazione rigorosa è dovuta a Weierstrass, Dedekind e Peano in pubblicazioni più o meno contemporanee . Nel linguaggio comune la parola irrazionale fa pensare a qualcosa “oltre la ragione” . Numero naturale * Ogni numero intero senza segno. Sulla costruzione del concetto di numero naturale poggia gran parte della matematica. I numeri naturali sono infiniti, in altre parole la conta può continuare quanto si vuole. Tra i naturali si comprende anche lo zero (vedi): la sua storia è diversa dagli altri numeri, il suo simbolo è stato inventato molto più tardi. Numero razionale ** Numero che si può mettere sotto forma di frazione ; ad ogni numero razionale corrisponde sempre una frazione, che può essere trasformata nel corrispondente decimale. Numero reale *** Aggiungendo i numeri irrazionali ai razionali, otteniamo l’insieme dei numeri reali; in altre parole un numero reale è un intero, oppure un decimale finito, oppure ancora un decimale periodico, infine può essere un numero illimitato non periodico. 94 Pensato come “ordinale”, il numero naturale è la traduzione della conta in sequenza (le pecore, i passi, le dita…); come “cardinale” esso esprime invece la numerosità di un insieme: quanti animali ci sono nella stalla, quante figurine nella bustina, quanti giorni nel mese di febbraio, etc…. In realtà si tratta dello stesso concetto, le dita di una mano mi permettono di contare fino a 5 e sono cinque ! Se conto i passi che faccio per attraversare la strada, e sono 7, la sequenza sarà 1,2,….7, ma poi i passi saranno in tutto 7. La sequenza dei numeri viene acquisita dai bambini prima come semplice filastrocca: solo verso i sette anni essi si rendono conto dell’ ordine , poi della cardinalità. L’immagine che ciascuno ha dei numeri naturali, va lasciata il più possibile alla propria spontaneità. L’aggettivo razionale deriva dal latino ratio che significa rapporto. Numero relativo ** I numeri relativi sono stati inventati per permettere l’operazione − quando < ; se , ad esempio, =5 = 7, sarà − = − 2 ; i numeri col segno meno davanti si chiamano negativi, i positivi + i negativi + lo 0, costituiscono l’insieme Z dei numeri relativi. Indipendentemente dal segno, i numeri relativi sono interi. O Omogeneo *** Aggettivo usato per indicare oggetti della stessa specie ; esso assume, di volta in volta, connotati diversi: grandezze omogenee : lo sono due grandezze che si possono confrontare ovvero se possono essere espresse utilizzando una stessa unità di misura ; polinomio omogeneo : polinomio i cui monomi hanno tutti lo stesso grado complessivo ; sistema omogeneo : sistema di due equazioni di 2° grado, in due incognite, dove non compaiono termini di 1° ; Operazione * Premesso che un’operazione avviene all’interno di un unico insieme, si può definire come una procedura che associa ad una coppia di elementi dell’insieme un terzo elemento che appartiene all’insieme medesimo. 95 Esempi: grandezze omogenee : i segmenti (tra di loro), le aree … polinomio omogeneo : + + + sistema omogeneo : + = 10 − = −8 Ad esempio, all’interno di N , l’addizione è un’operazione che associa al 3 e al 12 il numero 19, che è la somma dei due numeri dati ; scegliendo la stessa coppia di numeri, l’operazione di moltiplicazione farebbe corrispondere invece il numero 36 . Le quattro operazioni che si imparano nella scuola elementare Opposto ** Dato un numero (per esempio appartenente ai numeri reali), il suo opposto è il numero che, addizionato ad , da come risultato zero. L'opposto di un numero positivo è negativo mentre l'opposto di un numero negativo è positivo. Il numero zero è l'opposto di sé stesso. Ordinale (numero) ** Un numero naturale può essere usato per due scopi: per descrivere la grandezza (quantità) di un insieme (uno, due , tre, sette...etc ), o per descrivere la posizione (ordine) di un elemento in una successione ( primo, secondo, terzo…. settimo …etc. Mentre per gli insiemi finiti questi due concetti coincidono, quando si ha a che fare con insiemi infiniti è necessario distinguerli. Ordinata ** È la seconda delle due coordinate cartesiane nel piano e si indica con la lettera y ; la x indica l’ ascissa (vedi). Ordine di grandezza sono l’addizione, la sottrazione, la moltiplicazione e la divisione . Per esempio, l’opposto di 5 è −5 , l’opposto di 0,38 è −0,38 e così via. Il nome deriva dal fatto che, nella rappresentazione dei due numeri sulla retta dei numeri reali, due numeri opposti tra loro sono disposti, rispetto allo 0, in modo simmetrico, uno apposto all’altro. Un’ampia trattazione dei numeri ordinali si deve (fine ‘800) al matematico tedesco G. Cantor, considerato padre della moderna teoria degli insiemi. In un sistema di riferimento cartesiano, l’ordinata indica lo spostamento di un punto rispetto all’asse x ; ad esempio, il punto di ascissa 4 e ordinata 2 (vedi figura) si trova spostato verso destra di 4 unità , e verso l’alto di due unità ; Per fissare l’ordine di grandezza di un numero basta, scriverlo in notazione esponenziale (vedi ), L’ordine di grandezza di un numero positivo è la ossia come ∙ 10 con potenza del 10 più vicina al numero considerato; intero relativo e 1 ≤ < 10 ; Per esempio: 96 *** si usa per paragonare tra loro numeri molto grandi o molto piccoli; ecco alcuni esempi di ordini di grandezza (calcolati in metri): raggio della terra → 10 distanza terra - sole → 10 raggio dell’atomo → 10 altezza dell’uomo → 10 Orientato ** Aggettivo attribuito ad una retta, ad una semiretta o ad un segmento per stabilire un verso di percorrenza, per decidere, tra due punti, quale precede e quale segue. Origine L’ordine di grandezza di 724 è 10 “ 311 è 10 “ 4,15 è 10 “ 0,0006 è 10 ( ℎè 0,6 ∙ 10 ); Le rette orientate tipiche sono quelle che formano gli assi cartesiani; i vettori sono segmenti orientati. ** Con questo termine ci si riferisce, di solito, al punto d’intersezione tra l’asse x e l’asse y , considerato il punto di partenza per definire la posizione di qualsiasi punto sul piano cartesiano Orizzontale * Parallelo all’orizzonte Ortocentro Si può dimostrare che le tre altezze del triangolo passano tutte per uno stesso punto. ** In un triangolo, l’ortocentro è il punto d’incontro delle tre altezze. L’ortocentro può anche essere esterno al triangolo stesso. Ortogonale ** 97 Sinonimo di perpendicolare (vedi) Ortonormale *** Due vettori si dicono ortonormali quando sono perpendicolari tra loro e hanno modulo unitario. Ottaedro ** Poliedro che ha 8 facce triangolari, 6 vertici e 12 spigoli : l’ottaedro regolare ( le cui facce sono triangoli equilateri) è uno dei cinque solidi chiamati platonici . Ottagono Ottagono regolare * Poligono con 8 lati: è regolare quando tutti i lati e gli angoli sono uguali. Ottagono irregolare concavo Ottale *** Sistema di numerazione in base 8 : le sue cifre sono 0,1,2,3,4,5,6,7. 98 Ottante *** Metà di un quadrante : in un sistema di riferimento cartesiano ci sono 4 quadranti e 8 ottanti, ordinati in senso antiorario . Con l'espressione 'riduzione al primo ottante' s'intende la possibilità di calcolo di una funzione goniometrica di un angolo qualunque a partire dal valore di una opportuna funzione goniometrica di un angolo compreso tra 0e 45 : ad esempio, sin 135° = sin 45° ; Ma il sostantivo si usa anche in un sistema di assi cartesiani a 3 dimensioni, per indicare ognuna delle otto regioni divise dai piani che contengono due assi ciascuna . Ottimizzazione Vedi anche ‘programmazione lineare’ ; *** Procedimento di calcolo mediante il quale, utilizzando i principali strumenti matematici necessari, si individuano le soluzioni ottimali relative a tipici problemi (quelli in cui occorre individuare le scelte operative allo scopo di massimizzare (o minimizzare) un certo risultato, in presenza di possibili vincoli. Ottusangolo (triangolo) * Si chiama così un triangolo che ha un angolo maggiore di un angolo retto. Ottuso * Detto di angolo maggiore di un angolo retto. 99 Ovale *** Un ovale è una curva piana chiusa la cui forma ricorda quella di un uovo disegnato su un foglio. Non esiste una definizione univoca di questo concetto: generalmente un ovale delimita una regione chiusa, avente almeno un asse di simmetria (e spesso due). L'ellisse (vedi) è un esempio di ovale. La forma di uno stadio o la sezione di un pallone da rugby sono altri esempi. ellisse ovale P Parabola *** È la curva più importante che si studia in geometria analitica : può essere definita come luogo geometrico dei punti che hanno la stessa distanza da un punto fisso detto fuoco e da una retta chiamata direttrice, ma è anche una sezione conica (vedi) , come l’ellisse e l’iperbole; la parabola ha numerose applicazioni in Fisica e in Ingegneria ; la sua equazione generica è = + + ( se il suo asse è parallelo all’asse y) ; quando il vertice (il punto d’incontro con il suo asse) coincide con l’origine degli assi, l’equazione si riduce a = . Quando > 0 la concavità è rivolta verso l’alto ; verso il basso in caso contrario ; 100 N.B. La concavità di una parabola è rivolta verso l’alto quando la curva sta sopra alle sue tangenti, verso il basso in caso contrario. Anche la parabola gode di una proprietà notevole per quanto riguarda la riflessione : un raggio che viaggi parallelamente all’asse di simmetria della parabola, quando impatta sulla curva, viene riflesso nel fuoco. Questo fatto ha un’applicazione notevole nella tecnica: le antenne paraboliche sono infatti caratterizzate da una forma a paraboloide di rotazione; le onde elettromagnetiche provenienti da lontano vengono concentrate nel fuoco, dove è collocato il dispositivo di ricezione. Paraboloide Si ottiene ruotando una parabola attorno al proprio asse. Molte antenne vengono costruite Superficie simmetrica le cui sezioni con piani passanti per l'asse di simmetria o a esso paralleli usando come modello un sono parabole, mentre le sezioni con piani paraboloide. perpendicolari all'asse di simmetria possono essere cerchi (paraboloide rotondo), ellissi (paraboloide ellittico) o iperboli (paraboloide iperbolico). Paradosso Un altro esempio. In un paese, dove c’è un solo barbiere, gli uomini che vi abitano sono tutti ben sbarbati e *** *** 101 Sinonimo di antinomia contraddizione, affermazione che dà luogo a due conclusioni opposte; il più famoso è quello del mentitore: vi dico che sono un mentitore: se vi dico la verità vuol dire che sto mentendo quindi non vi dico la verità; se non vi dico la verità vuol dire che non sto mentendo quindi è vero che sto mentendo e vi dico la verità. Parallelepipedo si dividono esattamente in due parti, coloro che sanno radersi da soli e coloro che non sanno farlo (e quindi vanno dal barbiere, per farsi radere da lui): a quale dei due sottoinsiemi appartiene il barbiere ? Risposta 1: il barbiere è capace di radere, quindi si fa la barba da solo; fa parte di coloro che sanno radersi; Risposta 2: se il barbiere rade sé stesso, va considerato nel gruppo di abitanti che si fanno radere da lui, quindi insieme a quelli che non sanno radersi: i due ragionamenti, entrambi validi, danno luogo a due conclusioni contrapposte. Parallelepipedo rettangolo * Prisma che ha come basi due parallelogrammi; se si tratta di rettangoli, allora il parallelepipedo è rettangolo . Parallelo * In geometria si parla spesso di rette parallele : due rette si dicono parallele quando giacciono sullo stesso piano e non hanno nessun punto in comune. 102 Il problema dell’esistenza di una sola parallela passante per un punto esterno ad una retta data, ha generato, dopo Euclide, problemi secolari riguardanti i fondamenti della matematica; sono nate le geometrie cosiddette “ non euclidee “. Il postulato delle parallele (V° postulato) afferma sia l’esistenza che l’unicità della parallela ad una retta data passante per un punto esterno. Il problema generò, a partire dalla seconda metà dell’800 la creazione delle geometrie non euclidee. Parallelogramma * Quadrilatero con i lati opposti paralleli ; i lati opposti sono uguali, gli angoli opposti sono uguali, gli angoli adiacenti sono supplementari. Se solo due lati opposti sono paralleli, allora si tratta di un trapezio (vedi). Questi lati si chiamano basi (maggiore e minore), la loro distanza altezza. Parametro *** Valore o insieme di valori entro il quale possono variare determinati coefficienti o soluzioni; Parentesi ** Simboli utilizzati, all’interno delle espressioni, per determinare le priorità tra le operazioni ; Parentesi tonde ( ) Parentesi quadre [ ] Parentesi graffe { } 103 Le equazioni parametriche sono un modo per descrivere le connessioni tra le variabili mediante altre variabili (vedi); L’uso di questo termine si è andato codificando specialmente nell’ambito dell’analisi matematica, oggetto di studio universitario o dell’ultimo anno di alcuni indirizzi di scuola superiore. Il primo simbolo di ogni coppia si chiama parentesi aperta, il secondo parentesi chiusa. Le operazioni racchiuse tra le tonde, hanno la precedenza rispetto alle quadre, che a loro volta hanno la precedenza rispetto alle graffe : esempio: 7 − { 5 − [ 1 − ( 6 − 4)]} = 7 − {5 − [1 − 2]} = 7 − {5 + 1} = 7 − 6=1 Per calcolare il valore di un’espressione, prima si tolgono le tonde (cioè si calcola il valore dell’espressione all’interno delle due tonde), poi le quadre, poi le graffe….. Pari * Un numero naturale è pari quando è divisibile per 2 ; lo 0 è considerato pari. Pendenza ** Di una strada, il rapporto tra il dislivello esistente tra due punti del suo asse longitudinale e la loro distanza in proiezione orizzontale: è espressa in percentuale. Un dislivello di 10 metri, ogni cento metri, significa una pendenza del 10%. Il 4 % significa, in pratica, che un pendio sale di 4 cm ogni metro; una p. del 100%, corrispondente a un’inclinazione di 45°. In geometria analitica, la pendenza di una retta nel piano cartesiano, si esprime con un numero, il coefficiente angolare (vedi), che corrisponde alla tangente trigonometrica dell’angolo che la retta forma con la direzione positiva dell’asse delle x; i due concetti ( pendenza – coefficiente angolare ) sono equivalenti, perché entrambi corrispondono al rapporto tra la l’ordinata e l’ascissa. 104 Pentadecagono ** Poligono di quindici lati Pentadecagono regolare: ogni angolo è di 156° Pentaedro ** Poliedro con cinque facce. Pentagono * Poligono con 5 lati: quando i lati sono uguali, il pentagono è regolare Percentuale ** Numero equivalente ad una frazione il cui denominatore equivale a 100 : si esprime con il simbolo % . Tutte le frazioni si possono trasformare in percentuale e viceversa, tutte le percentuali si possono trasformare in frazione ridotta ai minimi termini. Esempi : 6% = Perimetro * Con questo termine si suole indicare sia il contorno di una figura che la misura, ossia della somma dei suoi lati ; Periodica (funzione) *** 105 = = 40% = La misura del perimetro si indica spesso con 2P , a significare che P è il semiperimetro; ad esempio la misura del perimetro di un esagono regolare che ha lato 5 cm, vale 30 cm. Sono tipicamente periodiche le funzioni goniometriche seno, coseno, tangente e cotangente ; ad Si chiamano così le funzioni che, ciclicamente, assumono gli stessi valori nello stesso ordine. esempio sin 30° = sin(30° + 360°) = sin(390°); tan = tan + ; Periodico Vedi numero decimale periodico Periodo ** Nel caso del numero decimale, il periodo è rappresentato dalla cifra o dal gruppo di cifre che si ripetono all’infinito ; nel caso delle funzioni periodiche, il periodo è l’intervallo minimo dopo il quale la funzione riprende lo stesso ciclo di valori . Permutazioni *** Si dicono permutazioni semplici di n elementi (diversi fra loro), tutti i possibili gruppi che si possono formare prendendo tutti gli n elementi dati, in modo tale che ogni gruppo differisca dagli altri per l'ordine in cui gli elementi sono disposti. Ad esempio, avendo a disposizione l’insieme delle tre lettere X, Y e Z sono permutazioni le sequenze XYZ, XZY, YXZ,YZX, ZXY,ZYX. Le permutazione con ripetizioni sono quelle in cui gli elementi non sono tutti diversi tra loro. Perpendicolare ** Due rette sono tra loro perpendicolari quando, incontrandosi, formano 4 angoli retti . 106 Esempi: il numero decimale periodico 1,212121 … = 1, 21 ℎ 21; Le funzioni seno e coseno hanno come periodo 2 ; le funzioni tangente e cotangente hanno come periodo ; Lo studio delle permutazioni fa parte del calcolo combinatorio. Per contare quante sono le permutazioni di n oggetti, si osservi che il primo oggetto può essere scelto n volte, il secondo (n-1), volte, il terzo (n-2) volte : quindi per calcolarne il numero si esegue n! (n fattoriale – vedi); Esempi: quante foto diverse possono fare 3 amici, disponendosi su una stessa panchina ? Risposta: 3∙ 2 = 6 quanti anagrammi, anche senza senso, si possono formare con MARE ? Risposta : 4! = 4·3·2·1 = 24 (a voi il compito di trovare, tra queste 24, quelle di senso compiuto….). Due piani, analogamente, possono essere perpendicolari quando, incontrandosi, formano 4 angoli diedri retti ; anche una retta può essere perpendicolare ad un piano N.B. Anche ortogonale è sinonimo di perpendicolare quando è perpendicolare a tutte le rette che giacciono sul piano e passano per il punto d’intersezione tra la retta a e il piano stesso ; Piani perpendicolari Piano ** Si tratta di un concetto primitivo, che quindi non ha una definizione, come il punto e la retta. Piede ** L’idea di un oggetto come quello di un piano può essere espressa da uno specchio d’acqua perfettamente calma : tuttavia, se si pensa a un quasiasi specchio d’acqua come ad un lago o ad un tratto di mare, questo seguirà inevitabilmente la curvatura della superficie terrestre ……. 1 piede (foot), corrisponde a 0,3048 metri e quindi a 30,48 cm. 1 piede è diviso in 12 pollici ; Unità di misura usato nei paesi anglosassoni (vedi): si usa specialmente per indicare le quote; Piede della perpendicolare ** Se una retta s è perpendicolare ad un segmento AB, il piede P è il punto d’incontro di s con AB. Pi greco ** 107 π è conosciuto anche come la costante di Archimede (da non confondere con i numeri di Il Pi greco è una costante matematica indicata con π , utilizzata in matematica e fisica. Nella geometria piana, π viene definito come il rapporto tra la lunghezza circonferenza e il diametro di un cerchio, o anche come l'area di un cerchio di raggio 1. Molti libri moderni di analisi matematica definiscono π usando le funzioni trigonometriche, per esempio come il più piccolo numero strettamente positivo per cui sin = 0 , oppure il più piccolo numero che diviso per 2 annulla cos ( infatti cos = 0). Tutte le definizioni sono equivalenti. Archimede), o numero di Ludolph : non è una costante fisica o naturale, ma una costante matematica definita in modo astratto, indipendente dalle misure di carattere fisico. Ecco le prime 100 cifre decimali di π Piramide In figura: una piramide a base quadrata. Le famose piramidi di Cheope, Chefren e Micerino hanno questa forma. * La piramide è un poliedro che ha come base un poligono qualsiasi, mentre la superficie laterale è formata da tanti triangoli quanti sono i lati di questo poligono, aventi tutti un vertice in comune. 3,14159 26535 89793 23846 26433 83279 50288 41971 69399 37510 58209 74944 59230 78164 06286 2089986280 34825 34211 Pitagora (vedi teorema di ) Pitagorica (terna) ** Tre numeri , , formano una terna pitagorica, quando il quadrato del maggiore è uguale alla somma dei quadrati degli altri due : = + 108 Tre numeri formano una terna pitagorica quando sono altrettante misure dei lati di un triangolo rettangolo. Naturalmente il numero più grande rappresenta la misura dell’ipotenusa. 3,4,5 è la più piccola terna ; tutte quelle ottenute moltiplicando i tre numeri per uno stesso numero, sono altrettante terne ; altri due esempi: 5 – 12 – 13 20 - 21 - 29 Pitagorica (tavola) Prima di impararla a memoria, allenatevi a costruirla da soli * Tabellina della moltiplicazione in base 10 . Poliedro * Solido limitato da 4 o più facce che si incontrano a due a due lungo gli spigoli: solo 5 di essi sono regolari e si chiamano solidi platonici (vedi). Poligonale Per capire meglio i poliedri, si possono vedere i singoli e i loro disegni, alle rispettive voci: tetraedro, dodecaedro, icosaedro etc. ** Successione di due o più segmenti, aventi, a due a due, un estremo in comune ; può essere chiusa o aperta, a seconda che il secondo estremo dell’ultimo segmento sia o meno congiunto con il primo estremo del primo segmento. Poligono * Figura formata dalla parte di piano racchiusa da una poligonale chiusa: può essere concavo o convesso, nel primo caso i prolungamenti di alcuni dei suoi lati attraversano la figura, nel secondo no; un poligono si dice regolare se tutti i lati e tutti gli angoli sono uguali tra loro. Polinomio Se i monomi sono due si chiama binomio, se sono tre si chiama trinomio, se sono quattro si chiama Espressione formata dalla somma algebrica di quadrinomio ; per un numero più due o più monomi. alto di monomi, si chiama comunque polinomio; ** 109 Positivo ** Riferito ad un numero maggiore di zero ; nelle rotazioni è considerato positivo il verso antiorario. Posizionale ( sistema di numerazione ) ** Si chiama posizionale un sistema di numerazione dove il valore del numero è determinato dalla posizione delle cifre ; Postulato ** Sinonimo di assioma, ossia proposizione che si assume come vera, senza bisogno di essere dimostrata . Potenza ** si chiama potenza di base a ed esponente n, il numero che si ottiene moltiplicando n volte il numero a per sé stesso, in sintesi: = (che si legge a alla n = p) “ : ad esempio 5 = 5 × 5 × 5 = 125; spesso la parola potenza indica l’operazione ; il numero in alto a destra si chiama esponente, indica quante volte la base deve essere moltiplicata per sé stessa; qualsiasi numero elevato alla 0 vale 1; infatti si dimostra facilmente che 110 Il nostro sistema decimale è tipicamente posizionale : il numero 372 significa 3 centinaia + 7 decine + 2 unità ; il numero 1806 (milleottocentosei) indica la somma di un migliaio, 8 centinaia, 0 decine e 2 unità; anche i sistemi in base 2 (binario), in base 8 (ottale), in base 12 sono posizionali. Il sistema romano è additivo, anche se in qualche caso la posizione di un simbolo rispetto ad un altro indica numeri diversi (ad esempio IX = 9 = 10 – 1 ; XI = 11 = 10 + 1 ). In realtà, dal punto di vista storico, non sono la stessa cosa. Mentre gli assiomi sono verità evidenti di per sé, a livello generale, i postulati sono proposizioni assunte come vere, specialmente in ambito geometrico . Accanto a questa definizione (le potenze sono importantissime per studiare i sistemi di numerazione, a partire dal sistema decimale) si provi qualche operazione di moltiplicazione e di divisione, utilizzando la stessa base: Esempio a → 10 : 10 = 10 = 10 = 100 Esempio b → 2 ∶ 2 = 2 ∙ ∙ ∙ ∙ =2 =1 Esempio c → 2 : 2 = 2 = = : è 1 è …. , … perché corrisponde ad Primo (numero) * Numero che non ha divisori, a parte sé stesso e l’unità. Sono primi i numeri 1,2, 3,5, 7, 11, 13, 17, 19, 23, 29……. Si può dimostrare che i numeri primi sono infiniti: la prima dimostrazione si deve ad Euclide. Prisma ** È un poliedro con due basi formate da due poligono uguali e paralleli e da tante facce quante sono i lati delle basi : tali facce sono parallelogrammi. I prismi possono essere retti oppure obliqui. Prisma retto a base pentagonale prisma obliquo Probabilità Nel lancio di una moneta, la ** probabilità che venga testa è ; nel Valore che indica quale possibilità (o aspettativa) ha un certo evento di verificarsi : si esprime con una frazione oppure in percentuale. La frazione è formata dal rapporto tra i casi favorevoli (al verificarsi dell’evento) e i casi possibili. lancio di un dado, la probabilità di 111 fare 6 è = 16,66 % ; in un mazzo di 40 carte, la probabilità di estrarre un picche è ; le scommesse legate ai giochi sono legate al calcolo delle probabilità ; anche la statistica è legata al calcolo delle probabilità, insieme si sono affermate per migliorare le previsioni , diventando una branca importantissima della matematica applicata . Proporzionalità Vedi proporzionale Proporzionale Alcuni esempi potrebbero essere tratti dalla fisica: l’allungamento di una molla è proporzionale al peso Due grandezze si dicono proporzionali quando che si applica (entro certi limiti, se l’aumento dell’una produce un identico aumento il peso è troppo elevato, la molla si dell’altra: ad esempio se la prima raddoppia, deforma definitivamente….); nel raddoppia anche la seconda, se la prima triplica, moto uniforme, lo spazio percorso è la stessa cosa avviene per la seconda, se la prima proporzionale al tempo che si riduce del 10%, lo stesso capita alla seconda; trascorre; in questo caso e in altri analoghi si dice anche altri esempi: la spesa è che le due grandezze sono direttamente proporzionale (o direttamente proporzionali; proporzionale) al peso di prosciutto due grandezze si dicono invece inversamente acquistato: se il prezzo all’etto è di proporzionali quando raddoppiando la prima, la 2,3 €, due etti costano il doppio, 4,6, seconda dimezza, triplicando la prima la 3 tre etti costano il triplo, etc. seconda diventa un terzo: un esempio può ogni spesa è proporzionale al essere dato dai due lati di un rettangolo, a parità numero di oggetti uguali acquistati di area: infatti per disegnare un rettangolo che (a meno di sconti sulla quantità….). abbia l’area di 24 quadretti, si può fare in modo Come esempio per trovare il quarto che uno di essi abbia la base di 12 e l’altezza di 2, proporzionale si può vedere alla la base di 6 e l’altezza di 4, la base di 8 e l’altezza voce “arco”. di 3….etc. Se tre delle grandezze sono note, si si chiama proporzione la relazione che lega 4 può ricavare il valore della quarta: grandezze: un medio è uguale al prodotto dei ∶ = ∶ due estremi, diviso per il medio Che può anche essere scritta conosciuto; un estremo è uguale al = prodotto dei medi diviso per l’estremo conosciuto(a, d si chiamano estremi, b, c si chiamano medi della proporzione) Problema Non si deve confondere (come spesso fanno gli studenti) la risoluzione di un problema con quella di un esercizio: il secondo Questione che richiede un procedimento consiste nel ripetere, con dati risolutivo che, partendo da elementi noti, diversi, quanto insegnato (e non consente di trovare uno o più risultati; sempre compreso) il giorno prima o la settimana precedente: ad * * 112 Prodotto * Risultato dell’operazione di moltiplicazione tra due numeri. Prodotto cartesiano ** Il "prodotto cartesiano" di due insiemi A e B, è l'insieme formato da tutte le coppie ordinate aventi come primo elemento un elemento di A, e come secondo elemento un elemento di B. 113 esempio, una volta imparate le operazioni con le frazioni, si risolvono e si semplificano altre espressioni che contengono le operazioni medesime. La risoluzione di un problema richiede invece, oltre all’applicazione di procedure operative, anche uno o più ragionamenti, attraverso i quali è possibile arrivare ad una conclusione; per risolvere un problema occorre farsene un’immagine mentale; esempio: quattro amici decidono di raccogliere esattamente 12 euro a testa, per acquistare 3 DVD, da vedere insieme la sera: quanto costa ciascun Dvd ? Non c’è una procedura scritta da qualche parte: bisogna immaginare i 4 amici che si trovano davanti al negozio e raccolgono 12 euro a testa (in tutto ne avranno 48), dopodiché vanno ad acquistarli: se i DVD sono 3, hanno previsto un costo di 16 euro per ogni disco. Se invece si tenta di applicare meccanicamente le operazioni, senza riflettere abbastanza, si possono fare errori grossolani. Ad esempio, la moltiplicazione tra il 7 e il 5, dà come risultato 35 : quest’ultimo numero è il prodotto. Esempio: Se l’insieme A è formato dagli elementi { , , , } e l’insieme B è formato dagli elementi {1,2, }, l’insieme prodotto cartesiano sarà formato dalle coppie : (x,1), (x,2),(y,1),(y,2),(z,1),(z,2). Programmazione La storia della programmazione è strettamente legata a quella dei linguaggi di programmazione Di solito è un termine che si usa in informatica : (vedi). L’insieme dei programmi è l’insieme delle attività e tecniche che una o più per gestire il funzionamento di un computer è chiamato ‘software’, persone specializzate, ( dette programmatori o con un termine che è entrato a far sviluppatori) svolgono per creare un programma, ossia un software da far eseguire ad parte del vocabolario italiano. La funzione di programmazione, nel un computer, in un certo linguaggio detto senso più generale del termine, appunto di programmazione. assume un ruolo centrale nel processo di direzione di un’azienda perché si propone di regolare, sulla base dell’organizzazione creata, il corso futuro della gestione. In questo caso, programmare significa predeterminare gli obiettivi, le politiche e le attività da compiere entro un determinato periodo di tempo. Programmazione lineare Ottimizzare significa risolvere problemi di massimo e di minimo, come ad esempio, in qualsiasi La programmazione lineare (PL oppure LP) è azienda, la ricerca del massimo quella branca della ricerca operativa (vedi) che guadagno e/o della minima spesa. si occupa di studiare algoritmi di risoluzione per problemi di ottimizzazione lineari. Un problema è detto lineare se sia la funzione obiettivo sia i vincoli sono funzioni lineari (di 1° grado). ** * ** * Progressione aritmetica Ad esempio la successione 5,10,15,20,25,30 ….. è una progressione aritmetica di ragione 5 (sono i multipli di 5). ** * È una successione di valori in cui ogni termine si ottiene dal precedente aggiungendo un numero; in altre parole è costante la differenza tra un termine e il precedente: tale differenza si chiama ragione . Progressione armonica Tale è, per es., la successione degli inversi dei numeri naturali: ** * Sequenza di numeri a 1 , a 2 , …, an, … (tutti diversi da zero), i cui inversi costituiscono una 114 1, , , …. ; non necessariamente la serie è infinita. progressione aritmetica. Progressione geometrica La successione 10, 100, 1000, 10000….. è una progressione geometrica di ragione 10. ** * È una successione di valori in cui ogni termine si ottiene dal precedente moltiplicandolo per un numero : anche questa costante è chiamata ragione . Proposizione vedi anche ‘logica’ . ** * Sinonimo di ‘frase’, ‘enunciato verbale’ per il quale sia possibile verificare la verità o falsità . Prostaferesi ** * Le formule di prostaferesi si usano in trigonometria: permettono di trasformare una somma di due funzioni goniometriche in un prodotto. Prova * È una sorta di test per verificare se un’operazione è stata eseguita in modo corretto. Punto ** È un concetto primitivo, quindi un oggetto (insieme alla retta e al piano) di cui non si dà una definizione. Pura (Vedi equazione di 2° grado) Q 115 Le prove (come ad esempio la prova del 9) sono un controllo in più, ma non sono sicure al 100 % : se uno sbaglia a fare qualche calcolo durante la prova, crede di aver fatto l’errore precedentemente anche quando ha eseguito la giusta procedura durante l’operazione stessa. In un riferimento cartesiano è individuato da una coppia di numeri reali. Quadrante ** * Ciascuna delle quattro parti in cui il piano è diviso, in un sistema di riferimento cartesiano ortogonale: sono numerati dal I° al IV° in senso antiorario. Quadrato (in geometria) * Le due diagonali formano, a loro volta, 4 angoli retti. È un quadrilatero regolare, cioè un poligono con quattro lati e quattro angoli uguali, tutti retti. Può essere considerato un caso particolare di rombo (in quanto ha tutti e quattro i lati uguali) e di rettangolo (in quanto ha quattro angoli uguali): è anche un caso particolare di parallelogramma (in quanto ha i lati a due a due paralleli). Quadrato (esponente) Il quadrato si indica mettendo il 2 all’esponente. Esempi: Il quadrato di un numero reale è quello che si 5 = 25 ottiene moltiplicando il numero per sé stesso. Un 8 =64 quadrato è sempre positivo. (−11) = 121 Quadrato magico 8 1 6 ** * Tabella di numeri interi tali che la somma dei numeri in riga, in colonna e in diagonale sia sempre costante : questa somma è chiamata costante magica del quadrato. L’ordine n di un quadrato magico è il numero di righe (e quindi di colonne ) : il più piccolo quadrato magico è di ordine 3. 116 3 5 7 4 9 2 Quadrato magico di ordine tre, la cui costante vale 15 ; i numeri vanno dall’1 al 9 = (3 ) , senza ripetizione . 16 2 3 13 5 11 10 8 9 7 12 6 4 14 15 1 Quadrato magico di ordine 4, il numero magico in questo caso è 34 (verificate !!) Quadratura ** * La quadratura di una figura geometrica, consiste nel trovare un quadrato di area uguale alla figura stessa. Il problema più famoso di questo tipo è quello della quadratura del cerchio, che ha tenuto occupati i matematici per secoli. Il problema risale alle origini della geometria, e ha tenuto occupati i matematici a partire dai greci. Fu solo nel 1882 che l'impossibilità venne provata rigorosamente, anche se i geometri dell'antichità avevano afferrato molto bene, sia intuitivamente che in pratica, la sua intrattabilità. L'espressione “ quadratura del cerchio” è diventata sinonimo di un'impresa vana e senza speranza di riuscita. Il problema consiste nel costruire con riga e compasso (cioè con costruzioni geometriche che utilizzino solo rette e circonferenze) un quadrato che abbia la stessa area di un cerchio oppure – in maniera equivalente – un quadrato il cui perimetro abbia la stessa lunghezza della circonferenza. La sua risoluzione è impossibile. Il matematico Lindemann, nel 1882 ha dimostrato algebricamente il problema non è risolvibile. Dal punto di vista algebrico infatti, il problema della quadratura del cerchio si può rappresentare con un’equazione che uguaglia l’area del cerchio (di lato r) a quella del quadrato (di lato ): = da cui = Lindemann dimostrò che pi greco è un numero trascendente e quindi non può essere rappresentato come il rapporto dei due numeri interi. 117 Non è quindi possibile realizzare con riga e compasso segmenti lunghi pi greco (come del resto accade per tutti i numeri irrazionali). Quadrilatero * Poligono di 4 lati; particolari quadrilateri sono : il trapezio, il quadrato, il rettangolo e il rombo. Quoto * Dati due numeri interi e , (con ≥ )il risultato della divisione (di solito chiamato quoziente, indichiamolo con ) può avere resto 0 oppure ≠ 0 ; quando il resto (appunto) è zero, tale risultato viene chiamato talvolta (specialmente alla scuola elementare) con il termine quoto . Quoziente * Risultato della divisione tra due numeri; se i due numeri sono interi (con > ) si parla anche di resto. Si tratta di una di quei termini che sarebbe bene abbandonare, per evitare di far imparare troppi nomi ( e inutilmente) agli alunni; è più giusto parlare di quoziente (vedi) con resto zero, oppure di risultato esatto. Il termine può essere usato anche nella divisione tra numeri reali, tra radicali, tra polinomi. R Raccoglimento (a fattor comune) Nella forma più semplice possibile : + = ( + ); ** un altro esempio: = ( ) = (prima è stata Operazione utilizzata nel calcolo letterale : è un raccolta la a al numeratore, poi, tipo di fattorizzazione che consiste nell’applicare dividendo numeratore e al contrario la proprietà distributiva della denominatore per il binomio + 118 moltiplicazione rispetto all’addizione . , la frazione algebrica è stata notevolmente semplificata. Radiante (simbolo rad ) *** Unità di misura degli angoli : corrisponde ad un angolo che, rettificato, è lungo come il raggio di una circonferenza ; dal momento che nella lunghezza di una circonferenza ci stanno 2 , un angolo giro (360°) equivale a 2 ; il radiante si usa molto in Fisica e quindi nel sistema internazionale : nel moto circolare uniforme, la velocità angolare si misura in radianti al secondo: = e quindi anche = dove è il periodo, ossia il tempo per un giro completo. Se R =1 , la grandezza di un angolo si misura come lunghezza dell'arco corrispondente. Ciò è rappresentato in figura; invece di misurare l'angolo α in gradi, si usa la lunghezza l dell'arco AB come misura per la sua grandezza. L'angolo giro, in radianti, è dato dalla circonferenza del cerchio di raggio 1, cioè da 2π . Un esempio: un angolo di 60° (cioè un sesto dell'angolo giro) in radianti è pari a , cioè circa 1,0472 rad. Gli svantaggi della misura in radianti sono dati dal fatto che angoli "rotondi" come 30°, 45°, 60°, 90°, 180° e 360° vengono rappresentati da numeri irrazionali La trasformazione da gradi in radianti e viceversa è semplice: se α è un angolo dato in gradi, il suo valore in radianti è 2 ∙ ° . Viceversa un valore in radianti ° va moltiplicato per per ottenere l'angolo in gradi. Radicale I radicali, con tutte le regole previste, rappresentano un capitolo ** 119 È l’espressione del tipo √ , con n intero positivo, che si chiama indice del radicale : al posto di a (che si chiama radicando) , può esserci qualsiasi espressione. Radicando *** Numero o espressione che compare sotto radice . Radice ** È l’operazione inversa rispetto all’elevamento a potenza; per la precisione, bisognerebbe distinguere tra radice n –esima aritmetica e radice algebrica: la prima è quel numero reale positivo che, elevato alla n , mi dà ancora il numero stesso ; quando la radice si chiama algebrica, allora il numero può anche essere negativo. Raggio (di una circonferenza) * Distanza tra il centro e un qualsiasi punto della circonferenza . Ragione *** Termine usato nelle progressioni : in una progressione aritmetica, è la differenza tra un termine e il precedente ; in una progressione geometrica è il rapporto tra un termine e il precedente. Rapporto ** 120 piuttosto impegnativo della matematica delle superiori; alle medie, di solito, si parla solo di radici numeriche . Un esempio: √ + tutta l’espressione è un radicale, di cui + è il radicando; La radice quadrata di un numero è la ricerca di quel numero che, elevato alla seconda, dà il numero stesso; la radice cubica è la ricerca di quel numero che, elevato al cubo, fa ottenere il numero dato; esempi: √25 =5( +5 −5 ), √8 = 2 √−8 = −2 In questi casi c’è una radice reale soltanto. Per calcolare la lunghezza di una circonferenza si moltiplica il raggio per 2 : per calcolare l’area del cerchio si moltiplica il quadrato del raggio per : ( ≅ 3,14 ) Esempi: 1, 5, 9,13, 17, 21 ….. progressione aritmetica avente come primo termine 1 e ragione 4 ; 4, 16, 64, 256 ….. progressione geometrica con primo termine 4 e ragione 4 : in altre parole, è la progressione delle potenze di 4 ; Esempi : se mescoliamo due liquidi in rapporto 3 a 1, intendiamo che Valore comparativo tra due grandezze o tra due numeri : se i due numeri sono a e b , può essere espresso nella forma : ogni 3 litri del primo mettiamo 1 litro del secondo; il volume di un solido è in rapporto 5 a 2 con un altro, significa che il secondo è i del primo ; il rapporto tra due numeri si esprime mediante una frazione , che a sua volta si può trasformare in numero decimale. Razionale Vedi ‘numero razionale’ Razionalizzare *** Rendere razionale il denominatore di una frazione . Quando al denominatore di una frazione (numerica o letterale) compaiono uno o più radicali, si moltiplica numeratore e denominatore per uno stesso fattore in modo da rendere razionale il denominatore . Esempio 1: 2 2 √5 2√5 = ∙ = 5 √5 √5 √5 Esempio 2 : √ √ = ∙ = = √ √ √ √ Reale Vedi ‘numero reale ‘ Reciproco Si chiama anche inverso ; il ** reciproco di Il reciproco di un numero a è quel numero b che , moltiplicato per a , dà come risultato 1. Regolo reciproco ; ** Strumento di calcolo somigliante ad un righello, con una parte scorrevole: si basa sul calcolo con i logaritmi. 121 è ; lo 0 non ha Il regolo è andato in disuso con l’avvento delle calcolatrici tascabili Relazione ** Nel linguaggio di tutti i giorni, la parola è usata spesso, in contesti molto diversi. Tuttavia, il suo significato è sempre quello di "legame, collegamento". In Matematica, il concetto viene impiegato per indicare un "collegamento fra due insiemi". La relazione fra due insiemi A e B è un sottoinsieme del prodotto cartesiano (vedi) × . Una relazione può godere, tra le altre, delle proprietà: riflessiva simmetrica transitiva Consideriamo ad esempio la relazione “essere capitale di” tra gli stati europei e le loro capitali, che potremmo rappresentare così : Altro esempio: il primo insieme sia quello di alcune città d’Italia, distribuite in varie regioni; il secondo insieme sia quello delle regioni d’Italia. La relazione “appartenere a “ non è una corrispondenza uno a uno, ma molti a uno: infatti, molte città importanti d’Italia, potranno appartenere (o meno) ad una certa regione. Quando la relazione è univoca, allora è definita una funzione (vedi) Rendita *** In matematica finanziaria, la rendita è una successione di importi, chiamate rate, da riscuotere (o da pagare) Resto (della divisione aritmetica) Il numero intero che rimane, dopo aver eseguito 122 Il vocabolo, in termini economici, può assumere significati diversi e lunghi da descrivere. Esempi: 13: 4 = 3 ( (infatti 3 × 4 = 12 + 1 = 13; 1) ; la divisione : (con a,b interi e > ; 44: 6 = 7( 2) (infatti 6 × 7 = 42 + 2 = 44); Resto (nella divisione tra polinomi) Vedi “divisione tra polinomi” Resto (teorema del) *** In algebra, il teorema del resto consente di trovare il resto di un polinomio intero P(x) nella divisione per un binomio della forma (x - a) senza dover eseguire la divisione ; il resto di tale divisione è uguale al valore che il polinomio assume per x = a. Dividendo un polinomio P(x) per un polinomio D(x), si ha una relazione del tipo: Retta ** Nella geometria razionale è un concetto primitivo (insieme a quelli di punto e piano), quindi non ha una definizione: si può pensare ad una linea che mantiene sempre la stessa direzione, senza limitazione nei due sensi; quando è limitata ad un estremo, si chiama semiretta. In geometria analitica, la retta è descritta dall’equazione = + (forma esplicita) dove m (coefficiente angolare) determina la sua inclinazione e q il punto in cui la stessa retta incontra l’asse y. In forma implicita l’equazione di una retta si scrive invece nella forma + + =0 L’equazione dell’asse x è = 0 L’equazione della y è = 0 123 Facciamo un esempio, che invitiamo a seguire attentamente per capire l’enunciato del teorema. Si può facilmente verificare che ( + − 3)( + 2) = +3 −6 à ℎ ( + 3 − − 6) : ( + 2) = + −3 Se sostituite -2, al posto della x, nel polinomio dividendo, il valore che tale polinomio assume è 0, che coincide appunto con il resto. Un sottile raggio laser nello spazio notturno può far pensare ad una retta: dal momento che proviene da un apparecchio (e quindi ha un inizio), è più appropriato paragonarlo ad una semiretta; un raggio luminoso tuttavia, qualunque esso sia, ha uno spessore che la retta non ha. Anche in geometria analitica, la retta è un insieme di punti, il suo grafico si ottiene rappresentando proprio alcuni dei punti: una volta assegnato un valore a piacere alla x, si ottiene il corrispondente valore della y. Le più semplici equazioni di retta sono y = x e y = 2 x : per capire le rappresentazioni grafiche conviene disegnare queste due rette, notando come, per ciascun punto della prima, il rapporto tra y e x è 1, mentre nella seconda è 2 ; analogamente per altre rette; poi si disegnano, per esempio, y = x + 3 e y = 2 x + 3, notando come queste ultime hanno, rispettivamente, la stessa inclinazione delle prime due, ma sono spostate in su di 3 unità. Rettangolo * Quadrilatero con quattro angoli retti; le due diagonali sono uguali. Retta orientata *** Quando su una retta viene scelto uno dei due possibili versi di percorrenza, la retta si dice orientata. Di solito si fissa anche un’origine ed un’unità di misura: ciò permette di individuare la posizione precisa di un punto sulla retta medesima. Gli assi cartesiani sono rette orientate, permettono di individuare la posizione di un punto su un piano. Retto (angolo) * E’ la quarta parte di un angolo giro, la sua misura è di 90° . Ricavo Al ricavo, per conoscere il guadagno (vedi) che può ottenere un commerciante, va sempre sottratta la spesa (che può essere composta In termini elementari (ma, per dirlo con un gioco da diverse voci, oltre al prezzo di parole, anche di scuola elementare), il ricavo, d’acquisto presso il grossista o la fabbrica. Se, ad esempio, un per la vendita di un prodotto, è quello che un negoziante riesce a vendere 10 paia commerciante riesce a incassare, indipendentemente dalle spese; in altre parole è di scarpe al prezzo di 45 euro, ha un ricavo di 450 euro; a questo il prezzo di vendita della merce, quello che incasso, tuttavia, dovrà sottrarre il incassa dai clienti. prezzo di acquisto delle scarpe presso la fabbrica e le altre spese (spesso non indifferenti) sostenute per l’attività: se ad esempio, il negoziante ha acquistato le scarpe 124 * al prezzo di 25 euro al paio, il suo guadagno non sarà dato semplicemente da 200 euro, ma dovrà calcolare le altre spese eventualmente sostenute (trasporto della merce, affitto del negozio, tasse, etc). Ricerca operativa *** La ricerca operativa, è il settore della matematica applicata in cui problemi decisionali complessi vengono analizzati e risolti mediante modelli matematici . L'obiettivo è quello di fornire un supporto alla presa di decisioni. Riflessiva (proprietà) ** Una relazione gode della proprietà riflessiva, quando è tale per cui “si riflette anche su sé stessa”. Rombo * Parallelogrammo con tutti i lati uguali. Il quadrato è un caso particolare di rombo. 125 La ricerca operativa fornisce strumenti matematici di supporto alle attività decisionali in cui occorre gestire e coordinare attività e risorse al fine di massimizzare o minimizzare una funzione obiettivo. La ricerca operativa si occupa di formalizzare un problema in un modello matematico e calcolare una soluzione ottimale; molte sono le applicazioni commerciali soprattutto in ambito economico, logistico, militare. Nel caso particolare di problemi di carattere economico, la funzione da massimizzare può coincidere con il massimo profitto ottenibile o con il minor costo da sostenere. Esempi: Nell’insieme dei numeri naturali, “essere divisore di” è riflessiva, perché un numero è divisore anche di sé stesso ; “ essere il triplo di “ invece, logicamente, non è riflessiva; Rotazione ** È una trasformazione geometrica, che fa corrispondere ad una certa figura, una seconda figura ruotata di un angolo α rispetto alla prima. Nella rotazione viene anche definito un centro O di rotazione, un punto cioè rispetto al quale essa avviene. Ruffini (regola di ) *** Così è chiamato quel metodo (scoperto dal medico - matematico Paolo Ruffini all’inizio dell’800) che permette di ottenere il risultato della divisione di un polinomio (e l’eventuale resto) per un binomio della forma ( + ), senza bisogno di eseguire tutto il procedimento. Riportiamo qui un esempio: supponiamo di dover eseguire la divisione ( − 9 + 27 − 28): ( − 4) Sulla prima riga di uno schema come in figura, si riportano i coefficienti del dividendo: Abbasso, dalla prima alla terza riga, l’1 : lo moltiplico per il coefficiente del dividendo che ho messo nell’angolo in basso a sinistra : metto il risultato (4) in colonna sotto il secondo coefficiente ; sommo in colonna e ottengo – 5 ; moltiplico -5 per 4 e pongo il risultato in terza colonna, sommo (come prima) in colonna e ottengo 7 ; ancora … 7x4 =28 , che riporto in ultima colonna ; sommando ancora in colonna ottengo 0 che, in questo caso è il resto ; in altri casi posso ottenere un resto diverso da 0. In questo esempio, il risultato della divisione del polinomio per il binomio si legge sull’ultima riga 126 dello schema: è un polinomio ordinato secondo le potenze decrescenti di x, partendo da . Si può facilmente verificare eseguendo di nuovo la moltiplicazione. S Scaleno Lo stesso aggettivo (sia pure raramente) si usa , in generale, anche per un poligono di 4 o più lati, con lo stesso significato . * Un triangolo si dice scaleno quando i suoi lati sono diversi tra loro. Scomposizione in fattori (di un numero) ** Procedimento di calcolo per trovare tutti i fattori primi che compongono un numero intero Divido per 2 e riporto a capo il risultato Divido per 2 e riporto a capo Ripeto la stessa operazione, ottengo 175 Nel 175 il 2 non ci sta, nemmeno il 3, divido per 5, ottengo 35 che riporto a capo; Divido il 35 ancora per 5 e ottengo 7, 127 Il procedimento semplice e sicuro si svolge dividendo il numero per 2 ; se è possibile si continua a dividere per 2 fino a quando ci si riduce ad un numero dispari ; si prova a dividere per 3 il risultato, se si può, il 3 viene considerato un fattore, poi ancora per 3….. se non è divisibile si prova per 5, poi ancora per 5 …. ; si continua a provare a dividere per fattori primi sempre più grandi, finché il risultato sarà un numero primo; alla fine la scomposizione sarà data dal prodotto dei vari divisori, presi tante volte quante è stato possibile usarli come divisori. Esempio: proviamo a scomporre in fattori 1400 : In conclusione la scomposizione di 1400 sarà 2 ∙ 5 ∙ 7 Scomposizione un fattori (di un polinomio) Per imparare la scomposizione, è necessario conoscere bene tutti i casi e i tipi di moltiplicazioni e altre operazioni (come l’elevamento al La scomposizione di un polinomio ha come quadrato o al cubo); in altre parole le operazioni dirette che hanno scopo quello di trovare due o più polinomi che, portato al polinomio che si vuol moltiplicati tra di loro, danno il risultato di scomporre ; bisogna quindi partenza : l’utilità è quella di poter semplificare conoscere i tipi di scomposizione le frazioni algebriche, dopo aver trovato i fattori che potremmo, in quel caso, comuni a numeratore e denominatore. applicare; ecco i principali: raccoglimento totale o parziale differenza di due quadrati somma o differenza di due cubi quadrato di un binomio o di un trinomio La scomposizione in fattori è un osso duro per gli trinomio notevole studenti del biennio delle superiori: si consiglia regola di Ruffini vivamente di imparare, prima, molto bene, le cubo di un binomio operazioni dirette (come la moltiplicazione, i prodotti notevoli, l’elevamento al quadrato e al cubo etc). *** Secante (retta) nei casi in cui una retta non è secante, allora è tangente oppure esterna ; *** Una retta è detta secante quando incontra una curva in due o più punti; il termine deriva dal latino secare (tagliare). 128 Secante (funzione) Siccome cos 90° = 0, la secante di 90° non è definita ( e non è definita nemmeno la sec(90° + ) . *** In trigonometria, la funzione secante o semplicemente la secante di un angolo è il reciproco del coseno del medesimo angolo: 1 sec( ) = cos( ) Secondo corrisponde alla sessantesima parte del minuto e alla tremilaseicentesima parte dell’ora. ** Unità di tempo nel sistema internazionale. Segmento * Parte di retta limitata da due punti detti estremi; Semiretta ** Ognuna delle due parti in cui un punto può dividere una retta. Segno ** Simbolo che si premette ad un numero reale per indicare se è positivo (+) negativo (−) : nel primo caso significa più, aggiungi, positivo, nel 129 Il punto N in questo caso delimita le due semirette In senso più generale può intendersi qualsiasi simbolo in uso in matematica ( =, <,÷, √ , ∀,∪,∩ … .. ) con il suo significato ; secondo caso significa meno, sottrai, negativo ; Seno (di un angolo) *** Preso un punto P sulla circonferenza goniometrica (con raggio = 1), congiunto P con O (origine geli assi cartesiani), sia l’angolo formato dalla retta OP con il semiasse positivo delle ascisse: il seno di , , è l’ordinata del punto P. In altre parole, sin( ) è il rapporto tra l’ordinata di un punto sulla circonferenza e il raggio della circonferenza. Serie *** È la somma degli elementi di una successione: si tratta di una generalizzazione dell'operazione di addizione, che può essere in tal modo estesa al caso di infiniti termini. Sessagesimale Per capire bene il concetto di seno di un angolo, si consiglia di disegnare un triangolo rettangolo (non isoscele), misurare i cateti e l’ipotenusa (che si può ottenere anche con il teorema di Pitagora) e verificare la definizione con la calcolatrice. Ripetere con altri triangoli, per esempio verificare che sin 30° = . Si noti che con la trigonometria si trovano le relazioni tra i lati e gli angoli di un triangolo. Ma il seno di un angolo si può definire anche in un triangolo rettangolo qualsiasi: dato un triangolo rettangolo, il seno di uno dei due angoli interni adiacenti all'ipotenusa è definito come il rapporto tra le lunghezze del cateto opposto all’angolo e dell'ipotenusa. La serie è quindi la formalizzazione matematica, nell’ambito del calcolo infinitesimale (introdotto solo alla fine del ’600 da Newton e Leibnitz), dell’idea di “somma di infiniti termini”. Trattandosi di argomento universitario, rimandiamo gli approfondimenti ai testi specifici. Un’ora è divisa in sessanta minuti primi, un primo è diviso in sessanta secondi ; successivamente i secondi 130 *** Sistema di numerazione in cui ogni unità è divisa in 60 parti di ordine inferiore: oggi si usa ancora per misurare il tempo. Settore circolare si suddividono in decimi, centesimi etc seguendo ancora il sistema decimale. Il sistema sessagesimale era molto usato nell’Antica Mesopotamia. ** Parte di cerchio delimitato da due raggi e dall’arco da essi individuato. Sezione *** Parte di piano individuata dall’intersezione di un solido con il piano medesimo. Sezione aurea Primo esempio: la sezione di un piano con una sfera , dà luogo ad un cerchio; secondo esempio: la sezione di un piano con un cilindro, dà luogo ad una superficie ellittica. Il problema della ricerca della parte aurea di un segmento era già noto agli antichi greci. *** Parte di un segmento media proporzionale tra il segmento stesso e la parte rimanente. Dato un segmento AB, il problema è quello di trovare il punto K, in modo tale che risulti verificata la proporzione: : = : Se il segmento fosse 1, indicando la lunghezza di AK con x, si avrebbe (per definizione) 1: = : (1 − ) da cui = 1 − ; si può verificare facilmente che x risulta uguale a √ - = 0,618 : la parte aurea risulta così circa uguale al 61,8% del segmento. Della sezione aurea di un segmento esiste anche una costruzione 131 geometrica con riga e compasso. Sezione conica *** In geometria analitica si chiama sezione conica, o semplicemente conica, una curva piana che si ottiene dall’intersezione di un cono circolare retto con un piano. Intersecando con un piano qualsiasi si ottiene un ellisse (in alto), intersecando con un piano parallelo ad una delle generatrici del cono si ottiene una parabola (in basso), intersecando con un piano parallelo all’asse del cono si ottiene un’iperbole. Sfera * Parte di spazio ottenuta dalla rotazione di un semicerchio attorno al suo diametro. Non si deve confondere la sfera con la superficie sferica: quest’ultima è la parte esterna, mentre la sfera ha un proprio volume. Quest’ultimo si 132 calcola mediante la formula = , dove r è il raggio della sfera. Similitudine ** Due poligoni sono simili quando hanno gli angoli corrispondenti uguali e i lati corrispondenti in proporzione; in parole più semplici quando hanno la stessa forma, ma non le stesse dimensioni; in particolare, sono importanti i 3 criteri di similitudine dei triangoli: essi servono a limitare i lati e gli angoli da controllare, per verificarne la similitudine; Simmetria ** È una delle più importanti trasformazioni geometriche (insieme a traslazione e rotazione): si può eseguire una simmetria rispetto ad una retta (assiale), oppure rispetto ad un punto (centrale); Sistema di equazioni *** Risolvere un’equazione, significa trovare il valore dell’incognita che renda vera l’uguaglianza ; quando le incognite sono due, un problema si risolve avendo a disposizione due condizioni e quindi due eguaglianze, 133 Esempio: La somma di due numeri naturali è 18, mentre la differenza tra il maggiore e il minore è 4 : quali sono i due numeri ? Indicando con x il maggiore dei due numeri e con y il minore : + = 18 − =4 contestualmente verificate. Un sistema è quindi l’insieme di due equazioni in due incognite, di tre equazioni in tre incognite…… sommando in colonna si ha: 2 = 22 Da cui = 11, =7 In questo caso abbiamo applicato il metodo di riduzione, il più veloce e brillante; vi sono altri metodi per risolvere un sistema: di sostituzione (il più elementare, di solito si impara per primo ) di confronto (poco usato) di Cramer (meccanico e riferito ad uno schema da ricordare a memoria) Sistema di misura anglosassone Riportiamo le principali unità di misura ancora in uso: Inch (pollice, misura la Nei paesi di lingua inglese sono ancora usate lunghezza) equivale a 2,54 unità di misura che non appartengono al mm “nostro” sistema metrico decimale. Sono indicate Foot (piede) = 12 inch con il nome di unità di misura anglosassoni. (pollici) =30,48 cm. I metodi di calcolo sono complessi, essendo il sistema dei multipli e dei sottomultipli non Gallon (gallone, misura la decimale. capacità) equivale a 4,546 litri Pound (libbra, misura la massa), equivale a 0,4535 kg ** Sistema di numerazione decimale ** Modo di contare che deriva dall’uso delle dita delle mani (dieci appunto), avente origini antiche. Anche il sistema romano ha un che di decimale ( il simbolo V deriva da una mano, di cinque dita, stilizzato; il simbolo X deriva da due avambracci incrociati 5 + 5 ), ma è un metodo di tipo additivo. Il nostro sistema, di tipo posizionale, prevede che, a partire da destra, la prima cifra si riferisca 134 Il vero sistema decimale è di tipo posizionale, ovvero le cifre hanno valore diverso a seconda della posizione. La conta avviene con un simbolo diverso dall’uno al nove, poi “si mette da parte “ una decina e si procede con due decine, tre decine etc. Ad esempio, il numero 2017 esprime 2 migliaia, 0 centinaia, una decina e 7 unità. I segni che usiamo per le cifre alle unità 10 , la seconda cifra alle decine (10 ), la terza alle centinaia (10 ) e così via….. derivano da antichi simboli indiani, poi modificati dagli arabi: solo nel medioevo furono introdotti in Europa (attraverso al -Khwarismi ) dal vescovo Gerbert d’Aurillac e poi diffusi, tre secoli più tardi, da Fibonacci. Sistema Internazionale SI Le grandezze, e quindi le loro unità di misura, sono moltissime: le principali sono metro (per le lunghezze), kilogrammo (per la massa), secondo (per il tempo), ampere (per la corrente); non molto tempo fa era chiamato infatti MKSA. *** In Fisica, quindi anche per matematica e chimica, per rendere universale un insieme di grandezze con le loro unità di misura, cioè per far sì che in tutto il mondo si usi lo stesso sistema di riferimento, a partire dal 1978 è entrato in vigore il Sistema Internazionale di misura (SI). Solidi platonici ** Sono 5, sono i soli solidi regolari e si chiamano anche poliedri convessi regolari: le facce sono poligoni regolari congruenti. Furono oggetto di studio da parte di Platone e Pitagora. Solido I cinque solidi sono: tetraedro, cubo (o esaedro), ottaedro, dodecaedro, icosaedro: (vedi a ciascuna voce). * Figura geometrica che occupa una parte di spazio. Soluzione (di un’equazione) ** Valore dell’incognita che rende vera un’uguaglianza. Soluzione di un problema * Trovare la soluzione significa arrivare ai valori che rispondono alle domande poste nel problema medesimo. Somma 135 Nel caso di un sistema di equazioni, di solito si tratta di trovare due o più soluzioni; Partendo da alcuni dati iniziali, si tratta di applicare uno o più procedimenti per arrivare a rispondere alle domande e quindi alla soluzione; Conviene pensare a qualche esempio: la somma di 7 e 3 è 10, la somma di 12 e 2 è 14 etc. * Risultato dell’operazione di addizione (vedi) Sottoinsieme * Un insieme B si chiama sottoinsieme di A, se tutti gli elementi di B appartengono anche ad A. Si parla di sottoinsieme proprio se almeno un elemento di A non è compreso nell'insieme B ; se B coincide con A, allora B prende il nome di sottoinsieme proprio. Sottrazione Esempi: 14 − 11 = 3 (si verifica che 11 + 3 = 14 ; nell’insieme dei numeri reali : 16,5 − 8,3 = 8,2 ; nel Operazione aritmetica mediante la quale, dati caso in cui sia < la sottrazione due numeri e , (con > ), è possibile segue le leggi dell’algebra, con le trovare un terzo numero , tale che + = regole sui segni; ; −. * Spazio * È l’ambiente in cui si studia la geometria, quello in cui si analizzano le figure solide. Lo spazio indica anche l’ambiente in cui siamo collocati noi stessi e gli oggetti che ci circondano, che è anche quello in cui ci muoviamo. Spezzata * Successione di segmenti , come la poligonale (vedi) . Squadra * Strumento a forma di triangolo rettangolo per eseguire disegni geometrici. 136 Potremmo affermare quindi che lo spazio è un concetto concreto astratto, che noi riusciamo a percepire e capire, grazie a delle semplici regole: infatti, per rapportarci con lo spazio, la geometria euclidea ha "inventato" le tre dimensioni: l' altezza, la larghezza e la profondità. Storia della matematica Si può affermare che i primi rudimenti di matematica sono nati con la storia (o meglio con la Nell’ambito della matematica, la sua storia viene preistoria) : tuttavia è giusto dire troppo spesso sottovalutata e trascurata, in tutti che la matematica, come disciplina i livelli di scuola, dalle elementari all’università; organizzata e indipendente non questo è uno dei motivi per cui gli studenti esisteva prima dei Greci del periodo perdono presto l’interesse per la materia, a classico (dal 600 al 300 a.c.). Per maggior ragione se trovano difficoltà tecniche. Per molti secoli, la storia della matematica si è fare qualche esempio oggi possiamo sviluppata indipendentemente in culture studiare alcuni reperti della civiltà completamente differenti che sono poi arrivate cinese o egizia, ma tra loro e al loro agli stessi risultati. Spesso un contatto o una interno non c’erano possibilità di reciproca influenza tra popoli differenti ha comunicazione. portato all'introduzione di nuove idee e a un Data la vastità dell’argomento ( la avanzamento delle conoscenze matematiche. In tempi moderni, la matematica ha invece potuto storia della matematica è lunga avvalersi dei contributi di persone di tutti i paesi. tanto quanto la storia dell’uomo), rimandiamo la consultazione di argomenti di storia della matematica ai numerosi riferimenti bibliografici (o ai siti web) in proposito. Particolarmente interessanti possono risultare la storia della numerazione, della logica, della geometria, la crisi dei fondamenti, l’informatica. Successione Le successioni sono utilizzate nel calcolo infinitesimale, che fa ampio uso del concetto di limite di una Una successione o sequenza infinita, può essere successione. Esse hanno un ruolo definita come un elenco ordinato costituito da fondamentale nella definizione una infinità numerabile di oggetti, detti termini dell'insieme dei numeri reali e in della successione, tra i quali sia possibile tutta l'analisi matematica, in quanto distinguere un primo, un secondo, un terzo e in rappresentano una base dello generale un n-esimo termine per ogni numero naturale n. studio delle funzioni . * *** 137 Superficie * Con questo termine ci si può riferire ad una generica parte di piano, oppure al contorno di un solido. È un oggetto geometrico ideale senza spessore, avente due dimensioni. Alcuni oggetti reali si avvicinano a questa idea astratta come, ad esempio, una lamina molto sottile. Non si deve confondere la superficie con l’area: la seconda è l’estensione, ovvero la misura della prima. T Tangente (retta) *** La retta tangente ad una curva in un punto è la retta limite parallela alle secanti in due punti che man mano si avvicinano. In altre parole, la tangente tocca la curva in due punti coincidenti. Le prime tre rette hanno due punti in comune con la curva c ; la quarta (quella più a destra) ha un solo punto in comune o, se vogliamo, due punti coincidenti ; per trovare l’equazione della retta tangente ad una conica, dopo aver imposto il sistema tra le equazioni di retta e conica , si pone il discriminante uguale a zero. Tangente (goniometrica) *** Data la circonferenza goniometrica (di raggio unitario, avente centro nell’origine degli assi), la tangente di un angolo α è l'ordinata del punto A di intersezione tra la retta che contiene il lato libero dell'angolo e la retta tangente alla circonferenza nel punto P di coordinate (1;0). 138 La tangente dell’angolo α che OP forma con il semiasse positivo delle x è data, in questo caso, dalla lunghezza del segmento AP ; se , ad esempio AP fosse 0,4 questo sarebbe il valore della tangente di , corrispondente ad un angolo di 21,8° ; dal momento che la tangente è il rapporto tra Ap e OA, è quindi anche il rapporto tra l’ordinata e l’ascissa di H e quindi tra il seno e il coseno dello stesso angolo; Tasso d’interesse Impiegare un capitale C al tasso d’interesse del 2,5% annuo, significa che l’impiego di 100 euro mi frutteranno 2,5 euro. *** Il tasso, indicato di solito con rappresenta l’interesse (vedi) relativo ad un capitale unitario (una lira, un euro, un dollaro…) ; esso corrisponde quindi ad una percentuale. Teorema ** È una proposizione in cui, a partire da condizioni iniziali stabilite, si perviene a delle conclusioni, dandone una dimostrazione. I teoremi svolgono un'importantissima funzione nella matematica; 139 Un teorema si compone di tre parti : ipotesi, tesi e dimostrazione; l’ ipotesi è l’insieme delle condizioni iniziali su cui si vuole ragionare; la tesi è quello che si vuole dimostrare, in altre parole è l’affermazione da dimostrare; una dimostrazione ( una teorema può averne più di una) è l’ insieme dei ragionamenti, delle costruzioni e delle implicazioni logiche che possano assicurare che le ipotesi implichino la tesi. Un esempio classico è il teorema di Pitagora: Ipotesi: è dato un triangolo rettangolo Tesi: La somma delle aree dei quadrati costruiti sui cateti è equivalente al quadrato costruito sull’ipotenusa; Dimostrazione: ne esistono centinaia…. Ognuna si fonda su una certa costruzione grafica; Teorema di Pitagora ** In un triangolo rettangolo, il quadrato costruito sull’ipotenusa è equivalente ai due quadrati costruiti sui cateti. In altre parole, il valore dell’area del quadrato costruito sull’ipotenusa coincide con quello della somma delle aree dei quadrati dei due cateti. Eccone una tra le più semplici e immediate: E’ il teorema più famoso di tutta la matematica: viene spesso imparato (e insegnato) male. Fino ad ora ne sono state pubblicate poco meno di 400 diverse dimostrazioni. Il modo più semplice e veloce per ‘credere’ nel teorema di Pitagora e quindi comprenderlo pienamente è di disegnare un triangolo rettangolo, misurare i lati in mm, calcolare i quadrati dei medesimi, eseguire la somma dei valori dei quadrati dei cateti e verificare che questa e uguale al quadrato della misura dell’ipotenusa. Eventuali piccole differenze saranno dovute ad errori di misura: ripetere operazione per altri triangoli rettangoli. Il caso più semplice e comprensibile, è quello di un triangolo rettangolo avente i cateti lunghi 4 e 3 (quadretti, centimetri, metri, etc) : come si vede bene anche in figura, l’ipotenusa è lunga 5. Contando i quadretti, si verifica facilmente il teorema. D’altra parte, 3 + 4 = 9 + 16 = 25 = 5 In questo caso (il più semplice) i tre numeri si corrispondono in una terna che si chiama pitagorica (vedi). Un caso più generale: sommando le aree dei due quadrati più piccoli, si ottiene l’area di quello più grande, costruito sull’ipotenusa. 140 Terna pitagorica Vedi ‘pitagorica’ (terna) Tesi ** E’ la conclusione di un teorema, quello che si vuole dimostrare . Tetraedro Un teorema è formato da tre parti : ipotesi, tesi, dimostrazione; Il più semplice dei poliedri, che ha 4 vertici, 6 spigoli, 4 facce triangolari e può essere pensato come una piramide a base triangolare. Topologia Una circonferenza, un quadrato e un ottagono, sono tre figure ben distinte in geometria, così come un poliedro e una sfera (tra loro), ma sono equivalenti Letteralmente significa “studio topologicamente. delle forme” , ossia delle Non sono topologicamente equivalenti (per esempio) proprietà geometriche delle figure che non dipendono dalla il toro e il nastro di Mobius. misura, ma sono legate a problemi di deformazione delle figure stesse. Oggi è un capitolo fondamentale della matematica, in origine si limitava allo studio di aspetti Esempio di toro geometrici qualitativi. *** 141 Esempio di nastro di Mobius Toro Per la figura vedi sopra (voce precedente); *** Superficie generata dalla rotazione di una circonferenza attorno ad una retta; Trapezio * È un quadrilatero che ha due lati paralleli. Questi lati si chiamano basi (maggiore e minore), la loro distanza altezza. Se uno degli angoli d'un trapezio è retto (quindi anche quello adiacente), allora si tratta di un trapezio rettangolo. Se i due lati non paralleli sono uguali, il trapezio si dice isoscele ed ha gli angoli uguali a due a due. Trascendente *** Si tratta di un numero reale o complesso che non è radice di un’equazione algebrica; I numeri trascendenti sono soluzioni di equazioni non algebriche , cioè di equazioni che non possono assumere la forma ( ) = 0. I numeri trascendenti sono (anche) irrazionali . I numeri trascendenti più noti sono ed (vedi le singole voci); la comprensione approfondita richiede conoscenze di matematica superiore; i numeri trascendenti debbono il loro nome al grande matematico Eulero che , riferendosi ad essi , disse : “questi numeri trascendono il potere dei metodi algebrici “. 142 Trasformazione geometrica *** Una trasformazione geometrica T tra i punti di un piano è una corrispondenza biunivoca che ad ogni punto P del piano associa uno e un solo punto P' appartenente al piano stesso e viceversa. Traslazione *** Movimento rigido applicato ad una figura geometrica, senza rotazione. Appartiene al gruppo delle trasformazioni (vedi). Tre semplice (problema del) * Si chiamano problemi del tre semplice (specialmente alla scuola elementare), con una terminologia non proprio appropriata ma ormai invalsa nell’uso da tanto tempo, quei problemi di proporzionalità diretta o inversa che comportano, noti tre valori, di In parole povere si tratta di spostare una figura geometrica, verificando le proprietà esistenti tra i punti della figura di partenza e quella di arrivo. Le principali trasformazioni sono: traslazione, rotazione, simmetria assiale, simmetria centrale, proiezione . Esempio di trasformazione : traslazione di un triangolo: Per individuare una traslazione occorre sapere la lunghezza (o modulo), la direzione ed il verso della stessa, si usa perciò un vettore. Ecco, ad esempio, il vettore della traslazione qui raffigurata. Esempio 1: Un treno ad alta velocità percorre, un certo tratto di ferrovia in 2 minuti e 15’’ ; quanto impiegherà a percorrere un tratto triplo, viaggiando sempre alla stessa velocità ? Anche in questo caso (come in molti altri), non conviene imparare mnemonicamente regole e applicarle automaticamente, ma farsi un’immagine mentale del treno (ad alta velocità?), pensando di essere sul treno mentre scorrono 2 primi e 15 secondi : ci vuole poco a dedurre che un tratto triplo verrà percorso in un tempo triplo, ossia 6 minuti e 45’’. 143 trovarne un quarto con lo stesso metodo che si adotta per le proporzioni. Esempo2 : Marta e Francesca comprano della stoffa dello stesso tipo. Marta ne acquista 6 metri spendendo 96 euro. Francesca spende invece 192 euro. Quanta stoffa ha comprato Francesca? La spesa sostenuta da Marta ci dice che la stoffa costa 16 € al metro : con la divisione 192:16 troviamo che Francesca ha comprato 12 metri di stoffa. Lo stesso problema poteva essere impostato con la ∙ proporzione 96: 6 = 192: da cui = = 12 Tre composto (problema del ) Esempio: 30 operai, lavorando ciascuno 4 ore, riescono a produrre in una fabbrica 1500 pezzi. Quante ore dovrebbero lavorare 20 operai per una produzione di 2500 pezzi ? Il problema si risolve, ragionando, in due ‘passi’ : nelle 4 ore, un solo operaio produce = 50 ; nelle 4 ore, 20 operai produrrebbero allora 1000 pezzi ; per sapere quante ore dovrebbero lavorare questi 20 operai per produrre 2500 pezzi, dobbiamo impostare la proporzione: * Nei problemi del “tre composto” si hanno 3 o più grandezze in gioco, quindi prese due qualsiasi di tali grandezze, fra esse si riscontra sempre una proporzionalità, diretta o inversa. 2500 ∙ 4 = 10 1000 Per produrre 2500 pezzi, 20 operai dovrebbero lavorare per 10 ore. 2500: 1000 = : 4 = Triangolo * Figura geometrica formata da 3 lati e tre angoli Triedro ** È una figura solida, corrispondente alla parte (illimitata) di spazio racchiusa dai tre angoli individuati da tre semirette (non complanari) Gli angoli individuati dalle tre semirette si dicono facce del triedro, le semirette sono invece gli spigoli, il loro punto di incontro vertice. 144 uscenti da un punto. Si può pensare alla punta di una piramide a base triangolare, togliendo la base medesima. Trigonometria *** Parte della matematica che si occupa dello studio dei triangoli; rientra nella trigonometria anche lo studio delle funzioni trigonometriche seno, coseno, tangente….. Trinomio Nella geometria elementare,che si studia alle elementari e alle medie, nei triangoli si studiano le relazioni tra lato e lato, tra angolo e angolo, ma non tra lati e angoli : quest’ultimo è lo scopo principale della trigonometria. Di un triangolo si possono conoscere tutti e sei gli elementi nel caso in cui se ne conoscano almeno tre, di cui almeno uno sia un lato. ** Polinomio formato da tre monomi Tronco (di cono, di piramide….) ** Un tronco di cono è un cono a cui è stata tagliata la punta (con un piano parallelo alla base); analogamente per il tronco di piramide. tronco di cono U Uguaglianza ** Un’ uguaglianza è una relazione tra due enti, che Il termine di uguaglianza può esprimere concetti leggermente diversi nei vari settori della matematica. Ad esempio, in geometria si parla di congruenza e/o di isometria per esprimere lo stesso significato. Si dice talvolta che due triangoli sono isometrici 145 indica il possesso delle medesime proprietà. Ciò che sta a sinistra del simbolo = coincide con quello che sta alla destra ( ad esempio + = + ) (aventi le stesse misure) oppure congruenti (quando sono sovrapponibili, anche se non coincidono), riservando la parola uguali alla situazione nella quale i due triangoli sono coincidenti. In realtà sull’uso di questi diversi aggettivi in geometria ci sono state, in passato, anche polemiche tra gli stessi matematici (e non c’è perfetto accordo anche sugli attuali libri di testo). Ad esempio, questi due triangoli: direste che sono uguali ? congruenti ? o isometrici ? Unione ** Dati due più insiemi, è l’operazione che consente di ottenere un altro insieme contenente tutti gli elementi, senza ripetizioni; si rappresenta con il simbolo ∪ . Unità * L’unità è la base di qualsiasi modo di contare e sistema di numerazione. In termini molto più tecnici, si può dire che l’unità è l’elemento neutro della moltiplicazione. Unità di misura (vedi anche : equivalenze, unità di misura anglosassoni, sistema internazionale) * Grandezza, campione di A∪ ={ , , , , , , , , } Dove A è l’insieme delle lettere della parola “mare” e B quello delle lettere della parola “scuola”. Un neonato di pochi mesi distingue uno da due da molte (persone o cose). Anche gli uomini primitivi distinguevano una pecora, da due pecore, da tre etc. Anche il simbolo dell’unità deriva da una tacca tracciata su un pezzo di legno o da una incisione su una roccia. In matematica la più usata è il metro (con tutti i multipli e sottomultipli), con esso il metro quadrato (per misurare le aree) e il metro cubo per misurare i volumi). Per misurare gli angoli si usano (vedi) il grado e il radiante. In Fisica, oltre a quelle che si usano in matematica, vi sono moltissime unità di misura corrispondenti ad altrettante grandezze, spesso molto diverse tra loro. Anche la moneta (euro, dollaro, yen …) è un’unità di 146 riferimento, per misurare una grandezza della stessa specie. misura del valore di un oggetto o di una prestazione. V Variabile ** Grandezza indeterminata, suscettibile cioè di assumere valori diversi; è in contrapposizione a costante; è tipico l’utilizzo di variabili in geometria analitica, la si chiama variabile indipendente e la variabile dipendente: assegnando determinati valori, anche arbitrari, alla x, si ottengono, in dipendenza, determinati valori della y . Verità (tavole) *** In matematica si usano molto, in vari contesti, spesso senza darne la dovuta spiegazione, i termini di incognita , variabile, parametro: facilmente si possono confondere i significati tra di loro ; per la definizione di ciascuna delle tre si rimanda alle singole voci, per chiarire maggiormente può servire gli esempi qui di seguito: 1) Problema: Sottraendo 5 al doppio di un numero si ottiene 11: qual è il numero? Impostazione dell’equazione 2 − 5 = 11 ( si verifica facilmente che x (il numero) vale 8; in questo caso la , che provvisoriamente indica una determinata quantità provvisoriamente sconosciuta, si chiama incognita. Nell’equazione = 2 , che rappresenta un retta passante per l’origine, di coefficiente angolare 2, x e y sono le due variabili; un’equazione del tipo = rappresenta invece tutte le rette passanti per l’origine degli assi, è il variare di m , in questo caso il parametro, che caratterizza ciascuna retta nell’ambito di tutte quelle che passano dall’origine; Fanno parte della logica proposizionale e stanno alla base dell’algebra di Boole (vedi). Le tavole di verità sono elenchi di valori di verità attribuiti alle proposizioni che la compongono, per decidere se 147 una determinata proposizione è vera o falsa. Le tavole di verità vengono utilizzate per descrivere i possibili valori di verità di una proposizione, in corrispondenza ad una determinata operazione logica. Verso *** Data una retta, è uno dei due possibili sensi in cui si può immaginare di percorrerla. Vertice ** Si tratta di un punto, usato in vari contesti, simili tra loro. Vettore (in matematica) ** Elemento di uno spazio vettoriale Vettore (in fisica) *** Segmento orientato che possiede un’intensità, una direzione e un verso; in fisica si usa per rappresentare forze, spostamenti, intensità del campo elettrico. I vettori (vedi), hanno un modulo, una direzione e un verso. Di un angolo: il punto d’incontro delle due semirette che lo delimitano; Di un poligono: punto d’incontro di due lati; Di un poliedro: punto d’incontro di tre facce; Di una parabola: punto d’intersezione con il suo asse; I vettori si rappresentano allo stesso modo, sia in matematica che in fisica; mentre però gli spazi vettoriali si possono studiare dalla quinta superiore in su, (quindi si rimanda ad altri testi l’approfondimento specifico), è facile capire come essi possano invece rappresentare (in Fisica) grandezze come le forze o gli spostamenti, che hanno una direzione e un verso; Simbolo per rappresentarlo: la lunghezza rappresenta l’intensità, la direzione è la retta su cui è poggiato il vettore, il verso è uno dei due possibili orientamenti della freccia. 148 Volume * Misura dell’estensione dello spazio occupato da un solido . Vuoto (insieme) ** Insieme privo di elementi; si indica con il simbolo ∅ Sono esempi di insiemi vuoti: l’insieme dei numeri negativi maggiori di 10, l’insieme degli asini con le ali, l’insieme degli esseri umani più alti di 3 metri, l’insieme delle lettere comuni alla parola “lago” e alla parola “tipi”. Z Zero Per capire l’importanza dell’uso dello zero è bene conoscerne un po’ della sua storia. La prima comparsa dello zero risale all’epoca dei Sumeri (circa 3000 anni fa ). Era un simbolo della scrittura Per i matematici, lo zero è il cuneiforme, formato da due incavi inclinati che numero di elementi di un indicava l’assenza di un numero. Un simbolo simile insieme vuoto, l’insieme che era utilizzato anche dagli Egizi. Le antiche civiltà non ha elementi. cinesi non hanno uno zero vero e proprio, ma l’uso Può essere definito anche dell’abaco, il precursore della calcolatrice, fa come il numero contemporaneamente supporre che comunque ne fosse noto il concetto. I maggiore di tutti e reali Maya, al contrario, avevano un simbolo, ma non lo negativi e minore di tutti i reali utilizzavano nei calcoli. Lo sviluppo dello zero in positivi. senso moderno va fatto risalire alla cultura Hindu, anche se il padre dello zero è considerato il matematico arabo al Khwarizmi (800 dopo Cristo) che lo introdusse tra i numeri oggi noti come arabi. L’uso dello zero rese subito i calcoli più rapidi e precisi, permettendo l’introduzione di regole di calcolo che consentivano di eseguire sulla carta operazioni prima possibili solo con l’ausilio dell’abaco (vedi). Il termine “zero”, che deriva dall’arabo sifr (“nulla”), fu usato per la prima volta in Occidente da Fibonacci nel 1200. * 149 Curiosità Se gli studenti conoscessero anche la minima parte della storia, delle vicissitudini, delle curiosità, delle contraddizioni, delle difficoltà incontrate (anche dai grandi matematici); se agli alunni si facesse notare il perché dei numeri e delle figure, le loro origini, se potessero avere la minima percezione, una vaga idea, di che cos’è la matematica oggi…. bè… allora, una gran numero di loro cambierebbe idea e, probabilmente, affronterebbe l’apprendimento della matematica in modo diverso, evitando di trovarsi invischiati nelle difficoltà che invece tutti, troppi hanno. La matematica deve essere una scoperta continua, ma ci vuole anche la curiosità di conoscere le scoperte del passato. La matematica del presente, ai più, non è conosciuta: la scuola media (inferiore e superiore) dovrebbe essere una piccola palestra in cui si apre la mente a questa, a quella del passato e ci si prepara ad imparare una matematica di livello superiore: ma ciò, spesso, purtroppo non avviene. (Vedi i libri dello stesso autore – www.mateditutti) …. ma torniamo alle curiosità. La parola… nel mondo : La parola matematica è più o meno la stessa in tutte le lingue occidentali ( mathematics , matematique etc ): deriva dal greco μάθημα (máthema), traducibile con i termini "scienza", "conoscenza" o apprendimento della scienza ; in Cina , la storia della matematica ha avuto uno sviluppo del tutto indipendente, solo dopo il 1600 ci sono stati i primi contatti tra la cultura orientale e quella occidentale. In cinese matematica si dice 数学 → shù xuè , che significa (etimologicamente) “ scienza del calcolo “. Il simbolo = di uguaglianza, il più usato della matematica, è un’invenzione del ‘500: si tratta di due brevi segmenti della stessa lunghezza, uguali appunto…. ); Provate ad eseguire 11 × 11 ( 111 × ); 111( 1111 × 1111 ; ? perché ? Il teorema di Pitagora non è stato scoperto, per la prima volta, da Pitagora, ma era conosciuto almeno 1000 anni prima di lui nella civiltà mesopotamica, poi in quelle cinese e indiana. Possiamo presumere che fosse conosciuto anche dagli Egizi, anche se non abbiamo reperti storici al riguardo. 150 Il rigore e la crisi dei fondamenti: tutte le certezze possono crollare, anche la matematica, in un recente passato, è entrata in crisi. È un argomento che richiederebbe, da solo, un trattato ( e ve ne sono parecchi già scritti) : basti sapere che anche alcune certezze matematiche sono andate in crisi proprio quando gli studiosi credevano di aver sistemato definizioni, postulati, assiomi e teoremi: questo è accaduto in tempi abbastanza recenti. Con l'espressione crisi dei fondamenti della matematica ci si riferisce al fallimento del tentativo di dare una rigorosa giustificazione formale all'insieme di definizioni e deduzioni della matematica nella sua interezza, il quale fu seguito all'inizio del Novecento da una radicale revisione dei concetti fondamentali della disciplina. Dopo il lavoro , dell'Ottocento , di matematici come George Boole, Giuseppe Peano e Richard Dedekind, tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo un gruppo di studiosi si impegnò nel tentativo di dare una rigorosa rifondazione logica ai contenuti delle proposizioni matematiche, con l'obiettivo di produrre una giustificazione assoluta della loro validità ; l'insorgenza di difficoltà inaspettate (in particolare una serie di paradossi ), finì per dimostrare l'incompletezza di tutta la matematica. È in generale riconosciuto il ruolo che la crisi dei fondamenti della matematica rivestì nella più ampia crisi che, all'inizio del Novecento, investì anche la fisica, la psicologia e la filosofia, provocando una perdita di certezze nel campo della filosofia della scienza. Lo studio di questi problemi richiederebbe comunque un impegno e una preparazione già consolidata sia in matematica che in filosofia. Matematica e magia (…..persino stregoneria) dall’antichità ai giorni nostri Cominciamo dai quadrati magici (vedi nelle voci): questi hanno la proprietà di dare lo stesso numero (costante di magia) sommando in riga, in colonna o in diagonale. Ma vi sono altri quadrati, come quello qui sopra, dotati di proprietà straordinarie, e per questo denominato "ultramagici, per cui la somma magica si può ottenere in 86 modi diversi, aggiungendo altri 70 modi “studiati”". Dicono che talvolta la magia, portata 151 all'estremo e volta al lato oscuro, degenera in magia nera, stregoneria, o culto del demonio. Ecco che i matematici definiscono i quadrati ultramagici come quello di Nasik come "diabolici" . Un'altra particolarità dei quadrati diabolici, descritta da Martin Gardner (matematico, divulgatore scientifico, illusionista statunitense), chiama in causa gli ipercubi (forme geometriche regolari immerse in uno spazio di quattro dimensioni. Cosa c'entrano i quadrati ultramagici con gli ipercubi? Se mettiamo in corrispondenza le 16 caselle di un quadrato diabolico con i 16 vertici di un ipercubo a quattro dimensioni, si ottiene una distribuzione di numeri tale per cui la somma dei quattro vertici di ogni faccia è pari a 34. Il papiro di Rhind , detto anche papiro di Ahmes, (il primo è il nome dell’egittologo –scopritore, il secondo il nome dello scriba che lo aveva trascritto), è il più antico esempio di libro di testo di matematica; risalente al 1650 a.C. Contiene, tra l’altro, il concetto di frazione. Vi sono anche diversi problemi aritmetici e algebrici, con la relativa soluzione. Lo ZERO : sembra una magia, un gioco voluto e ricercato ; per spiegane l’origine (presunta, una delle tante), torniamo dalla Z alla A, alla prima voce del nostro dizionario, l’abaco. Anticamente i primi abachi erano scritti sulla sabbia, anche i Romani usavano una tecnica simile. Supponiamo di dover eseguire la sottrazione 16 – 5, su un abaco disegnato per terra. Se facciamo un X per intendere dieci, possiamo rappresentare (per terra) la sottrazione 16 – 5 così: nella terza colonna, sono stati cancellati 5 segni, corrispondenti al numero da sottrarre; nella quarta colonna, pur avendo eseguito la sottrazione, sono stati lasciati o disegnati apposta 5 cerchietti vuoti, che ricordano il 5 che è stato sottratto; nel secondo caso (quarta colonna), rimane la memoria dell’operazione eseguita: li vedete gli zeri ?? 152 X X X Curiosamente …… la prima parola del nostro dizionario è abaco e l’ultima è zero . 153 BIBLIOGRAFIA Bruno D’Amore: ……”La Matematica e la sua didattica “ (2000 ) Sebastiano Nicosia – “Le parole della matematica “ – ed. CEDAM Centro Ricerche Didattiche - Dipartimento di Matematica - Università di Roma "La Sapienza” FIGURE GEOMETRICHE E DEFINIZIONI - UN ITINERARIO GUIDATO PER L'INIZIO DELLA SCUOLA SECONDARIA Freudenthal H., 1994 (traduzione italiana), Ripensando l’educazione matematica, Editrice – ed. La Scuola Vinicio Villani, Cominciamo dal punto, Pitagora 2006, n. 12: La Scienza – La biblioteca di Repubblica (vol. 14): Numeri, figure, logica e intelligenza artificiale – Istituto Geografico De Agostini ; Stella Baruk – Dizionario di matematica – Zanichelli Robert Kaplan – Zero: storia di una cifra – ed- Rizzoli Morris Kline – Storia del pensiero matematico – Biblioteca Einaudi Lucangeli – Mammarella : Psicologia della cognizione numerica – Ed- Franco Angeli Relativamente al problema della definizione degli oggetti matematici, si può vedere, sul versante epistemologico: - G. Peano, La definizione in matematica, Periodico di Matematiche, IV , I, 1921, 175-189 - C. Bernardi, "La logica nella didattica: le definizioni", Nuova Secondaria, V, 1 1987, 26-27. Sul versante didattico: - F. Furinghetti (a cura di) Definire, argomentare, dimostrare nel biennio e nel triennio, Progetto Strategico CNR, Quaderno n. 13, 1992 - J. D. Godino, C. Batanero, Significato istituzionale e personale degli oggetti matematici, Pitagora, Bologna, 1999 - C. Marchini, Le definizioni e le notazioni: un problema didattico, Quaderni Dipartimento di Matematica, Università di Lecce, n. 1, 1992 - D. Paola, Le definizioni: dalla parte degli studenti, L’insegnamento della Matematica e 154 delle scienze integrate, 23 A-B, 6, 562-600 SITOGRAFIA A math dictionary for kids by Jenny Eather www.mathematicsdictionary.com www.mathisfun.com www.amathdictionaryforkids.com Mathematics Dictionary & Glossary for Students – www.itseducation.asia Paquito.amposta.free.fr - Dictionnaire de mathématiques www.chihapauradellamatematica.org http://macosa.unige/om/ 155 INDICE Premessa 2 Come studiare una definizione 3 Che cosa si intende per “immagine mentale “ 5 Oggetto -Concetto 6 Definizioni e suggerimenti epr il recupero delle immagini del modello Dizionario A, B, C……. 8 Curiosità 150 Bibliografia 154 156 9