Lo Pneumologo e l'influenza
Dott. Urbano Viviani
Pneumologo,
Presidente ALIR Ferrara
• L'influenza è una minaccia globale. Si ritiene che il
rischio di una pandemia di influenza sia ancora
presente.
• Nel 20 ° secolo si sono verificate 3 pandemie che
hanno provocato milioni di morti in tutto il mondo.
• La quarta pandemia causata dal virus H1N1 si è
verificata nel 2009 ed ha colpito i paesi di tutti i
continenti.
• I pazienti con malattie respiratorie croniche come
BPCO e ASMA sono quelli più a rischio di sviluppare
gravi complicanze respiratorie.
• L'influenza è una malattia che ricorre in ogni stagione
invernale; può avere un andamento imprevedibile e,
ogni anno, impegna importanti risorse del SSN.
• La stagione influenzale 2014-2015 è stata
caratterizzata da un’incidenza cumulativa medio-alta
(108 casi per 1.000 assistiti).
• Purtroppo sono stati segnalati 485 casi gravi e 160
decessi da influenza confermata da 19 Regioni e
Province autonome (contro i 93 casi gravi, dei quali 16
deceduti, della stagione precedente).
• L’influenza è una malattia provocata da virus
(genere Orthomixovirus), che infettano le vie
aeree (naso, gola, polmoni). È molto
contagiosa, perché si trasmette facilmente
attraverso goccioline di muco e di saliva,
anche semplicemente parlando vicino a
un’altra persona.
• I sintomi che all’inizio la caratterizzano
possono essere molto variabili, dal semplice
raffreddore al mal di testa, dall’infiammazione
della gola alla bronchite, ai dolori osteoarticolari.
• Nei bambini si osservano più frequentemente
vomito e diarrea, negli anziani debolezza e
stato confusionale.
• L’influenza costituisce un importante problema di
sanità pubblica a causa della ubiquità,
contagiosità e variabilità antigenica dei virus
influenzali,
• Frequente motivo di consultazione medica e di
ricovero ospedaliero e principale causa di assenza
dal lavoro e da scuola, l’influenza è ancora oggi la
terza causa di morte in Italia per patologia
infettiva, preceduta solo da Aids e tubercolosi.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda
la vaccinazione annuale per:
•soggetti oltre 65 anni di età
•persone cui è stata diagnosticata una patologia
cronica da oltre 6 mesi
•badanti (che accudiscono anziani o disabili)
•altri gruppi, come donne in gravidanza, operatori s
anitari,
•addetti ai servizi essenziali per la società.
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malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la
displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva
(BPCO)
malattie dell’apparato cardio-circolatorio,
diabete mellito e altre malattie metaboliche
insufficienza renale/surrenale cronica
malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
tumori
malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi,
immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni
respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)
epatopatie croniche
• La vaccinazione antinfluenzale è il metodo principale per la
prevenzione dell'influenza
• E’ in grado di ridurre significativamente il rischio di
ospedalizzazione per polmonite o influenza, e il rischio di morte tra
i residenti in comunità di anziani persone.
• Nelle persone con malattie polmonari croniche, la vaccinazione
determina un riduzione del 52% delle ospedalizzazioni e una
riduzione del 70% del tasso di mortalità durante le stagioni
influenzali.
• I tassi di ospedalizzazione per polmonite e influenza tra le persone
non vaccinate risultano due volte più alti nelle stagioni influenzali.
Benefits of Influenza Vaccination for Low-, Intermediate-, and High-Risk Senior Citizens
Kristin L. Nichol, MD, MPH; J. Wuorenma, RN, BSN; T. von Sternberg, MD
• La vaccinazione antinfluenzale riduce significativamente il rischio di
complicanze acute nei pazienti con BPCO, specialmente in quelli con
grave ostruzione delle vie aeree.
• Anche se non è stata dimostrata una significatività statistica, diversi studi
hanno dimostrato che i tassi di ospedalizzazione dovuti ad eventi
respiratori acuti post-infettivi sono inferiori nei pazienti vaccinati rispetti
rispetto ai non vaccinati.
• L'efficacia del vaccino antinfluenzale non è modificata dal grado di gravità
della BPCO né dalle caratteristiche demografiche dei soggetti vaccinati o
dalla presenza di comorbidità fumo-correlate.
• La vaccinazione antinfluenzale nei pazienti con patologie polmonari
croniche non provoca alterazioni della funzionalità respiratoria né
determina un peggioramento della dispnea, o della capacità di esercizio.
Sehatzadeh S. Influenza and pneumococcal vaccinations for patients with chronic obstructive pulmonary disease (COPD): an evidence-based
analysis. Ont Health Technol Assess Ser [Internet]. 2012 Mar; 12(3) 1-64.
Le complicanze dell'influenza
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polmonite virale,
polmonite batterica secondaria,
altre infezioni batteriche secondarie, come la bronchite, sinusite e otite media.
•
i pazienti con polmonite virale sviluppano febbre acuta e dispnea, e possono evidenziare segni e
sintomi correlati alla ipossia, sino alla comparsa di IR acuta.
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I microrganismi coinvolti nella polmonite batterica sono comunemente lo Staphylococcus aureus e
l'Haemophilus influenzae.
L'incidenza di polmonite batterica secondaria è più elevata negli anziani e nei soggetti con
patologie concomitanti come la cardiopatia congestizia e la bronchite cronica. (4)
Le persone sane di solito guariscono entro una settimana, ma le persone molto giovani o molto
anziane e quelle con patologie croniche come BPCO, malattie cardiache, diabete e cancro,
l'influenza è associata a rischi più elevati di complicanze, a maggior tasso di ospedalizzazione e a
maggiore mortalità.
La causa di ospedalizzazione o di morte più frequente è la polmonite virale e polmonite batterica
secondaria. (3)
L' infezione influenzale può essere causa di riacutizzazione di BPCO e di asma bronchiale.
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Sehatzadeh S. Influenza and pneumococcal vaccinations for patients with chronic obstructive pulmonary disease (COPD): an evidence-based
analysis. Ont Health Technol Assess Ser [Internet]. 2012 Mar; 12(3) 1-64.
La vaccinazione antinfluenzale è associata con un
numero significativamente inferiore di episodi di malattie
respiratorie acute influenza correlate (ARI).
L'analisi di sopravvivenza di Kaplan-Meier ha dimostrato
una differenza significativa tra il gruppo vaccinato e
gruppo placebo per quanto riguarda la probabilità di non
sviluppare ARI correlate (log-rank valore di prova P =
0,003).
Nel complesso, l'efficacia del vaccino è stata del 76%. Per
le categorie di BPCO lieve, moderata o grave
l'efficacia del vaccino è stata rispettivamente del 84%,
45% e 85%
Sehatzadeh S. Influenza and pneumococcal vaccinations for patients with chronic obstructive pulmonary disease (COPD): an evidence-based
analysis. Ont Health Technol Assess Ser [Internet]. 2012 Mar; 12(3) 1-64.
ALIR
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L'ALIR è un'Associazione di VOLONTARIATO O.N.L.U.S. che opera nel campo. delle patologie respiratorie. Raccoglie tra i suoi Soci i pazienti affetti da
Insufficienza Respiratoria, i loro familiari, medici, paramedici, Enti e Società varie e tutte le persone che s'interessano alla Pneumologia per ragioni
sanitarie, umanitarie e sociali.
Tra gli scopi dell' Associazione sono da segnalare:
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1.
Prevenzione delle malattie respiratorie con incontri informativi nelle scuole e nei luoghi di lavoro.
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2. Riconoscimento delle Broncopneumopatie Croniche come malattie sociali.
3. Diffusione dei Centri Pneumologici sul territorio e l' adeguamento delle loro attrezzature.
4. Monitoraggio e Assistenza a favore dei pazienti affetti da Insufficienza Respiratoria Cronica in ossigenoterapia domiciliare.
L’ALIR promuove l’informazione sulla vaccinazione antinfluenzale e ne consiglia
l’esecuzione come mezzo di prevenzione di complicanze respiratorie tra i suoi Soci
LE DOMANDE PIU' FREQUENTI SULLA INFEZIONE
INFLUENZALE POSTE DAI SOCI ALIR
Come si trasmette ?
L'influenza si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline
di saliva e le secrezioni respiratorie, in maniera:
DIRETTA (tosse, starnuti, colloquio a distanza molto
ravvicinata)
INDIRETTA (dispersione delle goccioline e secrezioni su
oggetti e superfici).
Come si trasmette
Per ridurre il rischio di trasmissione è fortemente raccomandato
seguire alcune precauzioni generali, come:
evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa.
•lavare regolarmente e frequentemente le mani.
•evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso e
bocca.
•coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce e
starnutisce e gettare il fazzoletto usato nella spazzatura.
•aerare regolarmente le stanze di soggiorno.
•
Una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie è essenziale
nel limitare la diffusione dell’influenza.
Norme igieniche per ridurre il contagio
• Lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici)
• Buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si
starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani)
• Isolamento volontario a casa di delle persone con malattie
respiratorie febbrili specie in fase iniziale
•
• Uso di mascherine da parte delle persone con
sintomatologie influenzali, quando si trovano in ambienti
sanitari (ospedali)
Da quando e per quanto tempo una persona
con influenza è contagiosa per gli altri?
I pazienti affetti da influenza sono già contagiosi durante il
periodo d’incubazione, prima della manifestazione dei sintomi.
Una persona adulta può trasmettere il virus da 3 a 7 giorni
dopo l’inizio della malattia. I bambini invece sono contagiosi più
a lungo.
Quali sono le complicanze dell'influenza?
Le complicanze dell'influenza vanno dalle polmoniti batteriche,
alla disidratazione, al peggioramento di malattie preesistenti
(quali ad esempio il diabete, malattie immunitarie o
cardiovascolari e respiratorie croniche ), alle sinusiti e alle otiti
(queste ultime soprattutto nei bambini).
Sono più frequenti nei soggetti al di sopra dei 65 anni di età e
con condizioni di rischio. Alcuni studi hanno messo in evidenza
un aumentato rischio di malattia grave nei bambini molto
piccoli e nelle donne incinte. Tuttavia, casi gravi di influenza si
possono verificare anche in persone sane che non rientrano in
alcuna delle categorie sopra citate.
Si può prevenire l’influenza?
La più semplice ed efficace misura di prevenzione
dell’influenza è rappresentata dalla vaccinazione antinfluenzale
annuale.
In quale periodo è possibile vaccinarsi?
Il periodo destinato alla conduzione delle campagne di
vaccinazione antinfluenzale è, quello autunnale, da metà di
ottobre fino a fine dicembre.
Quali tipi di vaccino antinfluenzale sono
disponibili in Italia?
I vaccini disponibili in Italia sono tutti inattivati* e quindi non contengono particelle
virali intere attive e sono classificabili nei seguenti tipi:
Vaccino split, contenente virus influenzali frammentati
Vaccino a subunità, contenente solo gli antigeni di superficie,
emoagglutinina e neuraminidasi
Vaccino adiuvato, contenente gli antigeni di superficie emulsionati ad
adiuvante oleoso metabolizzabile (MF59)
Vaccino intradermico, è un vaccino split, confezionato in una siringa
particolare che consente di inoculare nel derma la dose di 15
µg/ceppo concentrata in 0,1 ml di volume.
Per chi è necessaria la vaccinazione
antinfluenzale?
Il vaccino antinfluenzale è indicato per tutti i soggetti che
desiderano evitare la malattia influenzale e che non abbiano
specifiche controindicazioni.
vaccinazione viene offerta attivamente e gratuitamente ai
soggetti che per le loro condizioni personali corrano un
maggior rischio di andare incontro a complicanze nel caso
contraggano l'influenza.
I bambini devono fare la vaccinazione
antinfluenzale?
Un bambino in buone condizioni di salute è in grado di reagire
autonomamente o con il semplice supporto di terapie
sintomatiche nei confronti del virus influenzale.
Tuttavia ci sono bambini per i quali la vaccinazione, non solo è
utile come mezzo di prevenzione collettiva ma è necessaria ai
fini di una protezione individuale, in quanto, in caso di malattie,
potrebbero più facilmente andare incontro a complicanze.
I vaccini antinfluenzali non vanno somministrati nei piccoli di
età inferiore a 6 mesi; la vaccinazione della mamma e degli
altri familiari, che ne hanno cura, è una possibile alternativa per
proteggerli in maniera indiretta.
A chi rivolgersi per effettuare la
vaccinazione?
Ogni Regione e Provincia Autonoma stabilisce le strutture deputate alla
vaccinazione.
Oltre ai Servizi di vaccinazione dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL,
partecipano alle attività di vaccinazione anche i Medici di Medicina Generale
ed Pediatri di libera scelta.
Se si è già avuta la malattia, si può essere
vaccinati lo stesso?
La vaccinazione avrà l’effetto di richiamare la memoria
immunologica e si avrà un aumento della risposta provocata
dalla stessa vaccinazione (effetto booster). La vaccinazione di
un soggetto già immune per effetto della malattia “naturale”
non comporta aumentato rischio di effetti collaterali.
Se si è già avuta la malattia, si può essere
vaccinati lo stesso?
La vaccinazione avrà l’effetto di richiamare la memoria
immunologica e si avrà un aumento della risposta provocata
dalla stessa vaccinazione (effetto booster). La vaccinazione di
un soggetto già immune per effetto della malattia “naturale”
non comporta aumentato rischio di effetti collaterali.
I pazienti immunodepressi possono
effettuare la vaccinazione?
Il vaccino antinfluenzale stagionale, non contiene virus viventi;
anche nelle persone immunodepresse (per effetto di terapie
immunosoppressive o per effetto di altre patologie) la
somministrazione del vaccino antinfluenzale è sicura;
le persone con malattie congenite ed acquisite che comportino
carente produzione di anticorpi, e quelle con
immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV possono
effettuare la vaccinazione.
. La vaccinazione antinfluenzale può causare
malattie croniche?
I dati attuali indicano che i vaccini antinfluenzali non inducono nei
vaccinati alcuna malattia cronica né ne aggravano il decorso quando
queste sono preesistenti alla vaccinazione.
E’ necessaria una attenta valutazione per chiarire se eventi avversi
(per evento avverso si intende un qualsiasi peggioramento dello stato
di salute preesistente del soggetto vaccinato) che si verificano dopo
una vaccinazione per l’influenza umana, siano in realtà causati dalla
vaccinazione antinfluenzale eseguita o siano dovuti ad una pura
coincidenza temporale.
Le campagne di vaccinazione (così come tutti i programmi di
vaccinazione universale quali le vaccinazioni raccomandate o
obbligatorie per l’infanzia) sono accompagnate da programmi di
farmacovigilanza.
I vaccini antinfluenzali sono sicuri?
I vaccini autorizzati per l’uso nell’uomo, inclusi quelli contro
l’influenza, sono prodotti biologici sicuri, essendo sottoposti ad una
serie di controlli accurati.
I controlli vengono effettuati durante la produzione (controlli di qualità
e studi clinici), quindi prima dell’autorizzazione all’immissione in
commercio, per la verifica degli standard previsti dalle autorità
internazionali (OMS e, per quanto riguarda l’Unione Europea, EMA –
Agenzia Europea Valutazione Medicinali ) e nazionali.
Oltre alla sorveglianza pre-marketing, cioè quella che precede
l’autorizzazione alla immissione in commercio ed il rilascio del lotto, i
vaccini sono sottoposti anche a sorveglianza post-marketing.
Che cosa sono gli adiuvanti che si utilizzano
nella composizione dei vaccini?
Gli adiuvanti sono sostanze che vengono aggiunte al
principio attivo del vaccino per potenziare l’efficacia della
risposta immunitaria alla vaccinazione,per questo trovano
particolare indicazione per l’immunizzazione dei soggetti
anziani e di quelli poco rispondenti.
Sono ampiamente usati da molti anni nella produzione di
vaccini ed hanno buoni livelli di sicurezza.
I vaccini stagionali adiuvati con MF59 sono autorizzati, al
momento, per l’immunizzazione dei soggetti di età ≥64 anni.
Cos’è una reazione avversa al vaccino?
Si intende per Reazione avversa, la reazione, nociva e non
intenzionale, ad un medicinale impiegato alle dosi
normalmente somministrate all'uomo a scopi profilattici,
diagnostici o terapeutici o per ripristinarne, correggerne o
modificarne le funzioni fisiologiche.
Una reazione avversa a un farmaco o a un vaccino,
diversamente da un evento avverso, è caratterizzata dal
sospetto di relazione causale tra il farmaco o vaccino e
l’evento, l’esistenza di tale relazione deve essere poi valutata
sulla base di una serie di elementi che comprendono la
relazione temporale, presenza/assenza di cause alternative,
plausibilità biologica, precedenti evidenze etc.
Quali sono gli effetti indesiderati attesi
dopo vaccinazione antinfluenzale?
I vaccini inattivati, somministrati per mezzo di iniezione intramuscolare,
possono causare comunemente reazioni locali come dolenzia e
arrossamento nel punto di iniezione e, meno spesso, febbre, dolori muscolari
o articolari o mal di testa.
Questi sintomi generalmente sono modesti e non richiedono cure mediche,
risolvendosi con trattamenti sintomatici (antipiretici, analgesici) nel giro di un
paio di giorni. Febbre, dolori e mal di testa possono manifestarsi più
frequentemente nei bambini e ragazzi rispetto alle persone anziane.
Raramente i vaccini antinfluenzali a base di virus inattivati possono
causare reazioni allergiche come orticaria, rapida tumefazione nel punto di
inoculazione, asma o gravi manifestazioni allergiche sistemiche
(generalizzate) dovute ad ipersensibilità nei confronti di determinati
componenti del vaccino.
C’è il rischio di contrarre l’influenza dal
vaccino stesso?
I vaccini inattivati contengono il virus ucciso o parti di questo
(antigeni di superficie emoaglutinina e neuroaminidasi,
subunità virali) che non possono causare alcuna malattia.
I vaccini a base di virus vivente (non usati in Italia)
contengono l’elemento virale ma questo è stato attenuato per
cui non è in grado di causare la malattia.
In entrambi i casi, la somministrazione del vaccino può causare
lievi effetti collaterali caratterizzati da una sintomatologia simile
a quella dell’influenza, ma molto meno marcata.
Possono verificarsi reazioni gravi dopo
somministrazione di vaccini antinfluenzali?
Eventi gravi dopo somministrazione di vaccini antinfluenzali
sono segnalati tutti gli anni (circa il 20-24% del totale delle
segnalazioni) ma non è detto che ci sia una relazione causale
con il vaccino, spesso si tratta di eventi temporalmente
coincidenti con la vaccinazione.
Quali sono le controindicazioni alla
somministrazione del vaccino
antinfluenzale?
Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato a:
Lattanti al di sotto dei sei mesi (per mancanza di studi clinici
controllati che dimostrino l’innocuità del vaccino in tali fasce d’età). La
vaccinazione della mamma e degli altri familiari è una possibile
alternativa per proteggerli in maniera indiretta.
Soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafilattico ad
una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino.
Una malattia acuta di media o grave entità, con o senza febbre,
costituisce una controindicazione temporanea alla vaccinazione, che
va rimandata a guarigione avvenuta.
Quali sono le controindicazioni alla
somministrazione del vaccino
antinfluenzale?
Un’anamnesi positiva per sindrome di Guillain-Barrè insorta
entro 6 settimane dalla somministrazione di una precedente
dose di vaccino antinfluenzale costituisce controindicazione
alla vaccinazione.
Una sindrome di Guillain Barré non correlata a vaccinazione
antinfluenzale e insorta da più di un anno è motivo di
precauzione;
Grazie per l’attenzione