IL DIVULGATORE ORTOFRUTTICOLO ANNO 2 — NUMERO 2 — 20 AGOSTO 2014 Sviluppo di Cydia pomonella in Valle Camonica SOMMATORIA °C GIORNO 01 /0 1/ 14 15 /0 1/ 14 29 /0 1/ 14 12 /0 2/ 14 26 /0 2/ 14 12 /0 3/ 14 26 /0 3/ 14 09 /0 4/ 14 23 /0 4/ 14 07 /0 5/ 14 21 /0 5/ 14 04 /0 6/ 14 18 /0 6/ 14 02 /0 7/ 14 16 /0 7/ 14 900,0 800,0 700,0 600,0 500,0 400,0 300,0 200,0 100,0 0,0 1—150 ° inizio volo circa dal 28 aprile al 1 maggio SOMMARIO 2—234° prime uova circa dal 15 al 19 maggio 3—327° inizio penetrazioni circa dal 29 maggio al 1 giugno EFFETTO DEL DIRADO E DELLA POTATURA VERDE NEL MELO 2 VITICOLTURA — LA POTENZIALITA’ DEL VIGNETO E IL CONTROLLO DELLA PRODUZIONE 3 4 - 883° inizio volo 2° generazione circa dal 19 al 24 Luglio. 5—996° inizio nuove penetrazioni dal 10 all’13 Agosto Effetto del dirado e della potatura verde DIRADO In questo periodo, è possibile osservare nei frutteti, l’effetto delle lavorazioni al verde. Nel caso del dirado, se l’operazione è stata eseguita tempestivamente, lasciando il giusto carico produttivo, si dovrebbero vedere delle gemme a fiore che si sono formate in prossimità della produzione. Si ricorda che alcune varietà, anche se correttamente diradate, stentano a generare gemme a fiore nella zona di produzione, come per esempio Fuji e Red delicius. Nel caso siano presenti due mele per mazzetto fiorale, questo effetto è molto minore se non nullo. Controllate le vostre piante per regolarvi sul carico produttivo in quanto si potrebbe andare incontro al rischio di alternanza di proFOTO 1: EFFETTO DEL DIRADO, SI NOTI A SINISTRA LA GEMMA A duzione. FIORE POTATURA VERDE La potatura verde è una delle principali operazioni agronomiche da eseguire insieme al dirado per stimolare la formazione di gemme a fiore e mantenere costante nel tempo la produzione. Si effettua verso la metà/fine di giugno, tagliando i rami dell’anno e di più anni alla lunghezza desiderata in modo da mantenere sia la forma che le dimensioni d’impianto. Nei frutteti allevati a biasse viene eseguita anche con tosasiepi, specialmente in frutteti di grosse dimensioni. La formazione delle gemme a fiore si verifica principalmente sul legno dell’anno, anche se in alcuni casi può avere un discreto effetto anche sul legno vecchio. Per capire se la potatura verde è stata eseguita nel momento corretto bisogna osservare le piante: se abbiamo i rami tagliati, non in accrescimento o con l’emissione di esili rami dalla prima gemma, allora abbiamo effettuato l’operazione nel periodo più idoneo; in caso si abbia la formazione di rami vigorosi da gemme latenti del ramo tagliato, allora il periodo in cui l’abbiamo effettuata era sbagliato e FOTO 2: EFFETTO DELLA POTATURA VERDE. RAMO FERMO E FORbisogna anticipare o posticipare l’operazione MAZIONE DI GEMME A FIORE nell’anno successivo. Tale operazione risulta indispensabile sulla varietà Fuji e su tutte quelle caratterizzate da alternanza di produzione. Anno 2 , Numero 1 Pagina 2 Viticoltura — La potenzialità del vigneto e il controllo della produzione La capacità produttiva di un vigneto dipende da molti fattori: genetica, fertilità del suolo e disponibilità idrica, clima, gestione agronomica, etc.; tutti incidono sulla produzione e tutti vanno controllati al fine di gestire il livello di produttività del vigneto. Prima di intervenire con un diradamento dell'uva (operazione generalmente invisa e sempre costosa) in un determinato vigneto, ci si deve chiedere se questa operazione può essere in futuro evitata modificando altri fattori dello sviluppo della pianta e soprattutto se, in base alle potenzialità qualitative del vigneto in questione ed al tipo di vino che rappresenta il nostro obbiettivo, togliere uva può servire allo scopo enologico o se invece sia inutile pretendere di più da quel vigneto (perché non qualitativo) e non sia quindi meglio cercare il massimo della qualità altrove. La potenzialità qualitativa del vigneto Vi sono elementi di giudizio che ci permettono di valutare oggettivamente le potenzialità del vigneto: L'età del vigneto: tutti sanno che il miglior vino si fa con le vigne vecchie, ma molti dimenticano di aggiungere "ben tenute". E' bene parlare di età media di un vigneto ben gestito. Ogni vigneto ben gestito è fatto da vigne di tutte le età, perché ogni anno si operano le rimesse. Un vigneto vecchio e mal tenuto (fallanze, malattie, debolezza) non produce qualità, mentre quando i vigneti hanno oltre 30 anni e sono in ordine, difficilmente vengono surclassati dai giovani. (Per questo è bene evitare portinnesti geneticamente poco longevi, es. SO4) Il materiale genetico: se un vigneto ben tenuto ed in età avanzata può sopperire a una carenza di qualità genetica della varietà-clone piantata, un vigneto non vecchio (meno di 20-25 anni) non vi riesce. In tal caso, molto meglio un vigneto giovane ma costituito da piante in buono stato. La forma di allevamento e la disposizione spaziale della chioma: forme di allevamento espanse sono generalmente meno qualitative (Tendone, Sylvoz), sia per le produzioni elevate che generalmente le accompagnano, che per il tipo di disposizione della vegetazione. Chiome "in volume" sono più ombreggiate e trattengono di più l'umidità aumentando la suscettibilità del grappolo ai patogeni. Raramente possono essere considerate adatte per produzioni di qualità (capita ad es. per alcune basi bollicine, ma dobbiamo altresì ricordare che in quei casi ciò che probabilmente conta di più non è la forma di allevamento ma l'età della pianta). Le migliori forme per le nostre zone presentano pareti fogliari non troppo spesse né sottili, con almeno 10-12 foglie sul germoglio dopo l'ultimo grappolo. Equilibrio vegetativo: la vegetazione dovrebbe crescere velocemente nella prima parte della stagione per formare superficie fogliare f o t o s i n t e t i z z a n t e (fotosintesi=maturazione del- le uve), poi rallentare fino a fermarsi dall'invaiatura in poi (tutti gli zuccheri così vanno ai grappoli anziché venire catturati dalle nuove foglie in crescita). Pochi apici in crescita molto limitata all'invaiatura sono sintomo di vite giustamente vigorosa. Grappoli sani e giustamente esposti al sole (non troppo) Rapporto SFE/P: è una delle "formule magiche" del vigneto. Si esprime in mq di Superficie Fogliare Esposta per Kg di Produzione. Ogni vite deve avere una adatta proporzione tra foglie e uva, per garantire ai grappoli una idonea SFE dedicata alla produzione delle sostanze necessarie per la maturazione ma non solo: le foglie devono anche essere esposte al sole, in quanto foglie in eccessiva ombra sono parassiti per la pianta, consumano senza produrre. La produttività potenziale Stabilita la qualità del vigneto, valutiamone la produzione potenziale con il seguente procedimento. Conta dei grappoli su 30 piante distribuite a caso nel vigneto/30 = Numero medio grappoli per pianta X Peso Medio Grappolo all'invaiatura X n°piante ad ettaro X 1,20 = produzione ad ha alla raccolta Note: Il coefficiente di crescita normale da invaiatura a vendemmia è di circa 1,2, ma varia molto a seconda della varietà, dell’ambiente e della stagione. Per questo è indispensabile registrare, per ogni vigneto e varietà, uno storico dei dati di diradamento all’invaiatura in modo da confrontare ogni anno con i precedenti e predire meglio la produzione. È quindi importante registrare il peso del grappolo all’invaiatura e alla vendemmia: i dati di più anni permetteranno di fare stime sempre più precise della produzione prevista. La valutazione del potenziale produttivo deve tenere conto dell’estrema variabilità di produzione esistente tra piante dello stesso vigneto: per ogni “macchia” di terra diversa, variano disponibilità idriche, vigoria, fertilità e carichi di uva. Tutto ciò va attentamente considerato durante il campionamento, altrimenti si rischia di sbagliare di molto le stime. Proprio perché all’interno di ogni vigneto vi sono sempre zone caratterizzate da carichi produttivi molto diversi, l’obbiettivo del diradamento deve essere prima di tutto la regolarizzazione dei carichi tra le piante del vigneto. La scheda riportata di seguito prende in considerazione ciascuna delle voci che si ritengono influenti sulla qualità finale delle uve e le attribuisce un punteggio. Essa è divisa in caratteristiche fisse del vigneto e in caratteristiche variabili con la gestione. Il voto per ogni parametro di valutazione (da -1 a 2) tiene conto del peso delle operazioni colturali ai fini della qualità dell'uva. Caratteristiche fisse del vigneto e punteggio attribuito: Giacitura se fondovalle= 0; se crinale o versante= 2 Pendenza ed esposizione solo se pendenza >5% ; Nord=-1; Est, Ovest=1; S/SE=2 Viti/ha -1 se < 4000; 0 se 4000 – 5000; 1 se < >5000 – 6000; 2 se > 6000 e distanza tra file = o < h parete Fallanze e piante non sane -1 se >15%; 0 se < > 5 - 15%; 1 se < 5% Forma di allevamento -2 se forma non in parete, 3 se in parete Età delle piante fino a 6 anni = 0; da 7 a 10 = 1; da 11 a 15 = 2; oltre 20 = 4 Operazioni colturali Epoca di controllo Operazione o caratteristica control. Obbiettivo e punteggio (il metro di giudizio può essere modificato) dicembre-febbraio Potatura secca: n° gemme lasciate in base alla distanza tra le piante Ob.: (8)-10-12 gemme per metro lineare di banchina febbraio-marzo Legatura e distanza omogenea gemme Entro fine maggio Scacchiatura (tempestività e correttezza dell’intervento) Entro fine giugno N° germogli all’allegagione Allegagione Sfogliatura zona grappoli Post allegagione Cimatura Ob: giusta lunghezza dei germogli e sviluppo vegetaz.: -1 se non eseguita o non corr.; 0 se fatta in ritardo o in anticipo; 1 se corretta Entro fine luglio Altezza parete fogliare -1 se < 80 cm (non corretta); 0 se 80-100 cm (migliorabile); 1 se >100 cm (corretta) Agosto Invaiatura Apici in crescita >10% < 30% del totale degli apici. Voto da –2 a 1 aprile-ottobre Inerbimento (deve essere presente almeno da aprile ad ottobre) -1 se non presente; 0 se migliorabile; 1 se presente; 2 se permanente e ben fatto. aprile-ottobre Presenza di patogeni o danni su foglie o grappoli durante la stagione e alla raccolta Rapporto vegeto-produttivo SFE/kg uva Botrite, Marciume acido, Peronospora, Oidio, Grandine, ecc. agosto-settembre -1 se non corretta; 0 se migliorabile; 1 se corretta Ob.: Ripartizione ottimale delle gemme -1 non corretta; 0 se migliorabile; 1 se corretta Ob: eliminazione germogli doppi, sulla curva, soprannumerari, polloni -1 se non eseguita o non corretta; 0 se migliorabile; 1 se corretta Ob: evitare affastellamenti -1 se oltre 14/m; 0 se da 10 a 14/m; 1 se fino a 10/m Ob: proporzionale al rischio Botrite e in fz. del vino: -1 se non eseguita o non corretta; 0 se rimosse poche o troppe foglie; 1 se corretta -1 se >5%; 0 se 1 – 5%; 1 se <1% -1 se <1,0 mq/kg; 0 se 1,0 – 1,4 mq/kg; 1 se >1,4 mq/kg Il controllo della produzione Come riportato in Fig. 1, su varietà di uve rosse la curva di incremento qualitativo è molto legata alla riduzione della produzione e ciò si nota passando da produzioni esagerate a produzioni accettabili, ad esclusione di quando le produzioni sono già abbastanza basse. Sulle uve bianche vi è un legame meno vincolante tra quantità e qualità, o meglio, la qualità cala in modo meno drastico con l’aumento di produzione. Non è comunque detto che serva sempre diminuire la produzione per aumentare la qualità. Ad esempio, non è detto che per un bianco sia utile ridurre molto la resa, magari è meglio “aumentare” l’età del vigneto scelto. E’ impossibile dire a priori quale sia il quantitativo di uva da lasciare per ottenere qualità. Di certo è fondamentale avere un monitoraggio aziendale che garantisca la medesima qualità del lavoro in campo ed in cantina, tenga traccia delle azioni intraprese, dei risultati ottenuti e in base a ciò permetta di stabilire per i nostri obbiettivi quale è il giusto equilibrio tra qualità e quantità. Ma, come sopra ricordato, NON È SOLO IL CARICO PRODUTTIVO CHE DETERMINA LA QUALITÀ DELL’UVA, è un insieme di elementi della gestione del vigneto che rendono IL VIGNETO qualitativo nel suo insieme. Qual ità del vino Rosso Bianco Zona del massimo vantaggio con la regolazione della resa Quantità di uva Fig. 1: Relazione tra carico di uva e qualità del vino. Rosso Qual ità del vino Bianco Eccessivo vigore Zona del massimo vantaggio con la regolazione della resa SFE/P = mq di Superficie fogliare esposta/Kg di uva Fig.2: Relazione tra rapporto SFE/P e qualità del vino. BIBLIOGRAFIA E TESTI CONSIGLIATI: MANUALE DI AGRICOLTURA A CURA DEI TECNICI DEL CENTRO VITIVINICOLO PROVINCIALE DI BRESCIA. ANDAMENTO METEOROLOGICO STAGIONALE ANNO 2014 45,0 40,0 35,0 °C MEDIA GIORNALIERA 30,0 25,0 MM GIORNO 20,0 Poli. (°C MEDIA GIORNALIERA 15,0 10,0 5,0 0,0 16/07/14 02/07/14 18/06/14 04/06/14 21/05/14 07/05/14 23/04/14 09/04/14 26/03/14 12/03/14 26/02/14 12/02/14 29/01/14 15/01/14 01/01/14 -5,0 ANNO 2013 40,0 35,0 30,0 °C MEDIA GIORNALIERA 25,0 MM GIORNO 20,0 15,0 Poli. (°C MEDIA GIORNALIERA) 10,0 5,0 0,0 16/07/13 02/07/13 18/06/13 04/06/13 21/05/13 07/05/13 23/04/13 09/04/13 26/03/13 12/03/13 26/02/13 12/02/13 29/01/13 15/01/13 -10,0 01/01/13 -5,0