Medium voltage products Quaderno di Applicazioni Tecniche No. 22 Interruttori di media tensione per generatore Indice 2 4 4 5 7 7 1 2 2.1 2.2 2.2.1 2.2.2 8 2.2.3 8 2.2.4 10 3 11 3.1 13 3.2 14 3.3 15 3.4 16 3.5 18 3.6 19 3.7 20 3.8 20 3.9 22 3.10 22 3.11 22 3.12 23 3.13 23 3.14 24 4 24 4.1 25 4.2 27 4.3 28 4.4 29 4.5 30 5 30 5.1 30 5.2 Introduzione Gli interruttori per generatore Storia degli interruttori per generatore Gli interruttori per generatore in vuoto Arco diffuso o contratto in vuoto La geometria a spirale dei contatti delle ampolle in vuoto ABB La famiglia VD4G Soluzioni in quadro e accessori La normativa degli interruttori per g eneratore Principali differenze tra la Norma Dual Logo IEC/IEEE 62271-37-013 e la Norma IEC 62271-100 Livelli di isolamento nominali Il grado di asimmetria per cortocircuito alimentato dalla rete Il grado di asimmetria per cortocircuito alimentato dal generatore Il fronte di salita della tensione transitoria di ritorno (TRV) dopo l’interruzione per corto circuito alimentato dalla rete Il fronte di salita della tensione transitoria di ritorno (TRV) dopo l’interruzione per corto circuito alimentato dal generatore La presenza di correnti di guasto dovute a condizioni di chiusura in discordanza di fase Stabilimento e interruzione della corrente di carico Riassunto del confronto tra IEC/IEEE 62271-37-013 e IEC 62271-100 sui parametri della TRV Corrente di stabilimento nominale in cortocircuito Corrente di breve durata Sequenza di operazioni nominale Numero di operazioni meccaniche Test di tipo richiesti dalle Norme Scelta dell’interruttore per generatore Corrente di cortocircuito per alimentazione da sistema Corrente di corto circuito per alimentazione da generatore Potere di chiusura Scelta della classe dell’interruttore per generatore Informazioni necessarie al fornitore di interruttori per generatore in caso di richieste di offerta, gare e ordini Esempio Dati di impianto Calcolo semplificato della componente simmetrica 1 1. Introduzione I cambiamenti climatici sono seguiti con sempre maggior attenzione da parte delle autorità e dell’opinione pubblica. Poiché è ormai dimostrato che le emissioni di gas ad effetto serra siano la causa dell’aumento anormale della temperatura del pianeta, i governi nazionali ed internazionali stanno lavorando attivamente per trovare possibili soluzioni al problema. Una di queste soluzioni è l’incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Nel più conservativo degli scenari, gli investimenti previsti in Europa nel periodo 2010-2050 ammonteranno a più di 3.200 bilioni di Euro di cui ben 1.670 bilioni per la produzione da fonti rinnovabili. Rinnovabili Nucleare Fossile Impianti di produzione concentrati di tipo convenzionale e da fonti rinnovabili 1.670 572 1.005 Bisogna inoltre considerare che i governi negli ultimi anni hanno spinto verso la liberalizzazione del mercato dell’energia con la conseguenza di spostare il carico degli investimenti sulle società che direttamente (enti elettrici) o indirettamente (industria) producono energia elettrica. L’attenzione si sta concentrando sull’avere o meno un ritorno soddisfacente dell’investimento ma non solo; infatti, la produzione da fonti rinnovabili, che come visto sopra è in rapida crescita, è estremamente variabile e pone anche il problema della continuità della fornitura. In parallelo all’installazione di punti di generazione da fonti rinnovabili è, quindi, necessario pensare a sistemi di immagazzinamento dell’energia e mantenere o addirittura incrementare la parte più flessibile della produzione da fonti tradizionali quali impianti di produzione idroelettrici o termici. Il futuro vedrà la presenza contemporanea di grandi e piccoli generatori distribuiti sul territorio dove i primi forniranno l’energia di backup in caso di mancanza di produzione dai secondi legati inevitabilmente alla variabilità delle fonti rinnovabili. Trasformatore Trasmissione Alta Tensione 380 kV TREND Alta Tensione 60-150 kV Industria Trasporto ferroviario Media tensione 10-30 kV Bassa tensione 230/400 V Industria, terziario e stoccaggio Abitazioni Piccola industria Fattorie Abitazioni singole Centrali di produzione da fonti rinnovabili decentrati e di nuova concezione 2 Per massimizzare l’investimento, l’obiettivo principale delle società che gestiscono o vorrebbero gestire un impianto di produzione sarà avere la più alta disponibilità possibile al più basso costo. L’affidabilità dell’impianto elettrico di produzione dipende dalla tipologia ma soprattutto dalla qualità dei componenti installati in relazione alle caratteristiche specifiche del generatore stesso. L’interruttore posto a protezione del generatore assume, quindi un’importanza fondamentale per la salvaguardia dell’investimento fatto in quanto deve: – proteggere il generatore – proteggere l’impianto – semplificare le procedure operative – in generale, migliorare la sicurezza e l’affidabilità dell’impianto. Data l’importanza di questo componente, IEC ha recentemente emesso una norma grazie ad un lavoro congiunto con IEEE che tratta in modo specifico gli interruttori per generatore, la IEC/IEEE 62271 High-voltage switchgear and controlgear – Part 37-013: Alternating-current generator circuit-breakers, Edition 1.0 2015-10. Infatti, i requisiti per un interruttore per generatore sono molto diversi da quelli di un interruttore generico per la distribuzione così come definito nella Norma IEC 62271-100; in effetti, l’interruttore installato tra un generatore e un trasformatore deve soddisfare dei requisiti, in termini di correnti di guasto, sicuramente molto impegnativi. Le correnti di guasto, in casi particolari, possono presentare anche la mancanza di passaggi per lo zero della corrente. Definire la capacità dell’interruttore di interrompere queste correnti può essere molto difficile e complesso; i certificati di prova eseguiti nei laboratori possono non dare indicazioni sufficienti ed è quindi necessario effettuare studi di simulazione considerando l’effetto della tensione d’arco dell’interruttore sulla corrente di cortocircuito presunta. 3 2 Gli interruttori per generatore 2.1 Storia degli interruttori per generatore I primi interruttori progettati specificamente come interruttori per generatori risalgono all’inizio degli anni ’70; successivamente si è assistito ad uno sviluppo continuo di questi interruttori, passando da soluzioni interruttive ad aria compressa fino ad arrivare negli anni ’80 all’introduzione dei primi interruttori per generatore in SF6. Al fine di coprire potenze di generatori crescenti, lo sviluppo si è orientato fin dall’inizio verso soluzioni a fasi segregate; oggi troviamo sistemi trifasi dove ogni singola fase è posta in contenitori metallici separati montati su una struttura comune e con comando e sistema di controllo condivisi. Con questa soluzione si sono raggiunti limiti considerevoli, con correnti nominali fino a 57000 A con raffreddamento in aria forzata e poteri di interruzione fino a 210 kA. Con questi interruttori è possibile proteggere generatori di potenza fino a 2000 MVA. 4 Parallelamente, nel mondo della distribuzione, la tecnologia del vuoto è andata progressivamente affermandosi grazie all’economicità, alla compattezza e a notevoli prestazioni in termini di durata meccanica ed elettrica. Successivamente, si è quindi pensato di applicare tale mezzo di estinzione al mondo dei generatori, anche se limitatamente alle potenze più piccole, offrendo soluzioni estremamente compatte in quadri di media tensione standard. Oggi, quindi, il portafoglio ABB degli interruttori per generatore è in grado di coprire, con soluzioni scalabili per costo e dimensioni, tutto il campo dei generatori di piccola media e grande potenza. 2.2 Gli interruttori per generatore in vuoto 1 Analogamente agli interruttori in vuoto per la distribuzione, anche gli interruttori in vuoto per generatore impiegano ampolle incapsulate nei poli. 2 3 4 5 6 7 8 9 10 1 Terminale superiore 2 Ampolla in vuoto 3 Involucro/polo 4 Mozzo del contatto mobile 5 Terminale inferiore 6 Connessione flessibile 7 Forcella a molla della biella 8 Biella 9 Fissaggio del polo 10 Connessione al comando 5 2 Gli interruttori per generatore Questa tecnica di costruzione, rende particolarmente robusti i poli dell’interruttore e protegge l’ampolla stessa da urti, depositi di polvere ed umidità. L’ampolla in vuoto alloggia i contatti e costituisce la camera interruttiva. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 6 1 Terminale 2 Protezione 3 Soffietto metallico 4 Involucro dell’ampolla 5 Schermo 6 Isolatore ceramico 7 Schermo 8 Contatti 9 Terminale 10 Involucro dell’ampolla Conseguentemente, l’ampolla non necessita di un mezzo interruttivo ed isolante in quanto non contiene materiale ionizzabile. Al distacco dei contatti si ha comunque la generazione di un arco elettrico che è costituito esclusivamente dalla vaporizzazione del materiale dei contatti. L’arco elettrico permane, sostenuto dall’energia esterna, finché la corrente non si annulla in prossimità dello zero naturale. In tale istante, la brusca riduzione della densità di carica trasportata e la rapida condensazione del vapore metallico, porta ad un ripristino rapidissimo delle proprietà dielettriche e fornisce la capacità di sostenere la tensione transitoria di ritorno estinguendo definitivamente l’arco. Poiché nel vuoto è possibile raggiungere un’elevata rigidità dielettrica anche con distanze minime, l’interruzione del circuito è garantita anche quando la separazione è di pochi millimetri (2–3 mm). La particolare geometria dei contatti e del materiale impiegato, unite alla ridotta durata dell’arco e alla bassa tensione d’arco garantiscono un’usura minima dei contatti e una lunga durata. Il vuoto inoltre impedisce la loro ossidazione e contaminazione. 2.2.1 Arco diffuso o contratto in vuoto In un’ampolla in vuoto l’arco elettrico ha inizio nell’istante di separazione dei contatti; in quel momento, infatti, la superficie di contatto diminuisce, la corrente si concentra in punti che diventano molto caldi portando alla fusione localizzata della superficie del catodo. Ciò provoca la formazione di vapori metallici che supportano l’arco stesso. Successivamente, l’arco si espande sulla superficie del contatto stesso con uno stress termico uniformemente distribuito; in queste condizioni si parla di arco diffuso. Al valore nominale di corrente dell’ampolla, l’arco elettrico è sempre di tipo diffuso. L’erosione del contatto è molto contenuta ed il numero di interruzioni è molto elevato. Con l’aumento del valore di corrente (oltre il valore nominale in funzione del materiale dei contatti) l’arco elettrico tende a trasformarsi da diffuso in contratto. L’arco inizialmente si concentra in un’unica zona all’anodo mentre al catodo troviamo più punti di concentrazione molto vicini e mobili. Infine, aumentando ancora la corrente, l’arco si concentra in un singolo punto sia sull’anodo che sul catodo. In corrispondenza delle aree dei contatti interessate dall’arco si ha un incremento di temperatura con il conseguente stress termico del materiale. Per evitare il surriscaldamento e l’erosione dei contatti, si mantiene in rotazione l’arco; con la rotazione l’arco diviene assimilabile ad un conduttore mobile attraverso il quale passa la corrente. Arco diffuso. Contrazione dell’anodo. Contrazione sull’anodo e sul catodo. 2.2.2 La geometria a spirale dei contatti delle ampolle in vuoto ABB La particolare geometria dei contatti a spirale genera un campo magnetico radiale che agisce sulla colonna d’arco spingendola sulle circonferenze esterne dei contatti. In sostanza, si autogenera una forza elettromagnetica che agisce tangenzialmente provocando la rotazione veloce dell’arco attorno all’asse dei contatti. In questo modo l’arco viene forzato a ruotare e ad interessare una superficie più ampia rispetto a quella di un arco contratto fisso. Questo comportamento limita lo stress termico dei contatti e, quindi, ne rende trascurabile l’erosione e, soprattutto, permette di controllare il processo di interruzione anche con correnti di corto circuito molto elevate. All’istante zero di corrente la rapida riduzione della densità di corrente e la rapida condensazione dei vapori metallici consentono di ristabilire la massima tenuta dielettrica tra i contatti dell’ampolla entro pochi millesimi di secondo. 7 2 Gli interruttori per generatore 2.2.3 La famiglia VD4G La famiglia di interruttori per generatore VD4G comprende tre apparecchi: il VD4G-50, il VD4G-40 e il VD4G-25, per tensioni fino a 15 kV, correnti fino a 4000 A e poteri di interruzione per alimentazione da generatore fino a 50 kA. Gli interruttori sono tutti conformi alla Norma IEC/IEEE 62271-37-013 “High-voltage switchgear and controlgear – Part 37-013: Alternating-current generator circuit-breakers”. Nella tabella seguente troviamo riassunti i poteri di interruzione della famiglia nelle tre condizioni: alimentazione da sistema, alimentazione da generatore e discordanza di fase. Nel caso del potere di interruzione con alimentazione da generatore i due valori si riferiscono il primo al massimo potere di interruzione con asimmetria del 110% e il secondo con il 74% del potere di interruzione ma al 130% di asimmetria (definita classe G1 nella Norma). Lo stesso valore indica invece che l’interruttore è in grado di interrompere al massimo potere di interruzione con asimmetria del 130% (definita classe G2 nella Norma). Alimentazione da sistema [kA] Alimentazione da generatore [kA] Discordanza di fase [kA] VD4G-50 50 50/37 25 VD4G-40 40 25/25 20 VD4G-25 25 16/16 12,5 Gli interruttori, estremamente compatti, sono installabili in quadri di media tensione standard dando luogo a soluzioni estremamente interessanti in termini di spazio occupato e omogeneità in quanto affiancabili agli altri pannelli del quadro di media tensione. 8 2.2.4 Soluzioni in quadro e accessori ABB propone l'interruttore VD4G per quadri, contenitori e soluzioni di retrofitting. Il quadro UniGear ZS1 offre specificamente la seguente gamma: – interruttore VD4G-50 con pannello di larghezza 1000 mm; – interruttore VD4G-40 con pannello di larghezza 800 mm e 1000 mm per la corrente nominale di 3150 A; – interruttore VD4G-25 con pannello di larghezza 650 mm. L’utilizzo del quadro UniGear ZS1 consente, inoltre, di avere una soluzione protetta contro il guasto per arco interno al quadro e quindi di operare nella massima sicurezza. Il quadro è classificato IAC (Internal Arc Classified) AFRL, secondo la Norma IEC 62271-200 “High-voltage switchgear and controlgear – Part 200: AC metal-enclosed switchgear and controlgear for rated voltages above 1 kV and up to and including 52 kV”, dove A indica che il quadro è accessibile solamente al personale autorizzato e FRL che la protezione è estesa al fronte, al retro e ai lati. A seconda delle specifiche richieste la protezione è estesa a correnti di guasto da 16 a 50 kA per tempi da 0,1 a 1 s. Anche dal punto di vista della continuità di servizio il quadro UniGear ZS1 presenta indiscutibili vantaggi realizzando la massima categoria LSC-2B (Loss of Service Continuity) in quanto i compartimenti sbarre, interruttore e cavi sono elettricamente segregati. Quindi è possibile accedere al compartimento interruttore con i comparti sbarre e cavi in tensione e, quindi, continuando ad esercire il quadro e, conseguentemente, l’impianto. Tra i relè della serie Relion troviamo le più avanzate protezioni per generatore che è, ovviamente, uno dei componenti più importanti dell’impianto elettrico. Le tipologie di guasto in cui un generatore può incorrere sono molteplici; ad esempio, il generatore sincrono è una macchina che può funzionare anche come motore, guasti possono insorgere sia negli avvolgimenti di statore che negli avvolgimenti di rotore alimentati in corrente continua. In sostanza, il generatore è sicuramente il componente che più di ogni altro nell’impianto elettrico può incorrere in guasti o funzionamenti anomali. Il relè più idoneo in questo caso è il REG630, dotato di grande flessibilità e scalabilità in modo da adattarsi a tutti i tipi di generatore. Nella figura seguente vediamo un esempio di applicazione su un generatore Diesel/Gas. In aggiunta il REG630 supporta lo standard IEC61850 per la comunicazione nelle sottostazioni e copre la comunicazione orizzontale e verticale compresa la messaggistica GOOSE. REG630 supporta, inoltre, i protocolli di comunicazione DNP3 (TCP/IP) e IEC 60870-5-103 (seriale). Questi sistemi di comunicazione consentono la connessione a vari sistemi di automazione e SCADA. REG630 Preconfigurazione 3I 3U Io G 3I A ANSI IEC 27 3U< 32R/320 P> 32U P< 40 X< 46G/46M I2>G/M 49T/G 3Ith>T/G 51BF/51NBF 3I>/Io>BF 51P-1/ 51P-2 3I>/3I>> 51V I(U)> 59 3U> 59G Uo> 60 FUSEF 67N-1/ 67N-2 Io>/Io>> 81U/81O/81R f</t>/∆f/∆t 87G/87M 3dl>G/M Io 9 3 La normativa degli interruttori per generatore La Norma internazionale IEC/IEEE 62271-37-013 è stata preparata da un gruppo di lavoro congiunto comprendente i membri IEC e IEEE ed è stata conseguentemente pubblicata con il dual logo IEC/IEEE. Questa norma segue la IEEE Std C37.013-1997 (R2008) “IEEE Standard for AC High-Voltage Generator Circuit Breakers Rated on a Symmetrical Current Basis” e la successiva modifica IEEE Std C37.013a-2007 “IEEE Standard for AC High Voltage Generator Circuit Breakers Rated on a Symmetrical Current Basis - Amendment 1: Supplement for Use with Generators Rated 10–100 MVA”, che è rimasta per molti anni l’unica Norma a livello mondiale sull’argomento. 10 Dato che la Norma dual logo è il frutto di un compromesso, esistono alcune differenze pur non sostanziali. Conseguentemente gli interruttori per generatore devono oggi essere sviluppati e testati in conformità alla IEC/IEEE 62271-37-013 in quanto la Norma sugli interruttori di alta tensione in corrente alternata, la IEC 62271-100 “HighVoltage Switchgear and Controlgear – Part 100: High-Voltage Alternating-Current Circuit-Breakers” esclude specificamente gli interruttori per generatore dal proprio scopo (vedere IEC 62271-100, cap. 1.1 Scope). 3.1 Principali differenze tra la Norma Dual Logo IEC/IEEE 62271-37-013 e la Norma IEC 62271-100 La prima differenza consiste nel fatto che gli interruttori per generatore hanno due poteri di interruzione: il potere di interruzione per alimentazione dalla rete (A - in caso di guasto tra generatore ed interruttore) e il potere di interruzione per alimentazione da generatore (B - in caso di guasto tra interruttore e trasformatore). A B G Figura 1: Corrente di corto circuito attraverso l’interruttore per un guasto in A quindi alimentato da rete. Definito dalla norma System Fed Fault 11 3 La normativa degli interruttori per generatore Figura 2: Corrente di Corto circuito attraverso l’interruttore per un guasto in B quindi alimentato dal generatore. Definito dalla norma Generator Fed Fault Le altre differenze, che derivano dal tipo di applicazione, sono: – il grado di asimmetria per cortocircuito alimentato dalla rete (A); – il grado di asimmetria per cortocircuito alimentato dal generatore (B); – il fronte di salita della tensione transitoria di ritorno (TRV) dopo l’interruzione per corto circuito alimentato dalla rete; – il fronte di salita della tensione transitoria di ritorno (TRV) dopo l’interruzione per corto circuito alimentato dal generatore; – la presenza di correnti di guasto dovute a condizioni di chiusura in discordanza di fase. 12 La norma IEC 62271-100 non copre adeguatamente tali requisiti resi sfidanti nel caso dei generatori dalla forte presenza di una componente continua, dal grado di asimmetria della corrente di guasto e dalle caratteristiche della TRV. 3.2 Livelli di isolamento nominali La Norma IEC/IEEE 62271-37-013 (par. 4.2.101, tabella 1) prevede per gli interruttori per generatore i seguenti livelli di isolamento nominali che sono di fatto un compromesso tra i valori standard IEEE e quelli IEC: Tensione nominale Tensione di tenuta di Tensione di tenuta a breve durata nominale a impulso atmosferico frequenza di esercizio nominale Ur Ud Up kV (valore efficace) kV (valore efficace) kV (valore di picco) Ur ≤ 7,2 20 60 7,2 < Ur ≤ 12 28 75 12 < Ur ≤ 15 38 95 15 < Ur ≤ 17,5 50 110 Come si vede i valori corrispondono fino alla tensione nominale di 15 kV. Dopo di ché la Norma IEC/IEEE 6227137-013 adotta, nell’intervallo 15 < Ur ≤ 17,5, dei valori di tensione di tenuta più alti rispetto ai valori indicati dalla Norma IEC 62271-1 per la tensione nominale 17,5 kV. Nei grafici seguenti vediamo le differenze tra le due norme per la tensione di tenuta di breve durata in kV (primo grafico) e la tensione di tenuta ad impulso in kVp (secondo grafico) in funzione della tensione nominale in kV: 50 40 30 Nella norma IEC 62271-1 (par. 4.2, tabella 1a e 1b) troviamo invece due tabelle, di cui una aggiuntiva per i valori utilizzati in Nord America: 20 10 Tensione nominale Tensione di tenuta di Tensione di tenuta a breve durata nominale impulso atmosferico a frequenza di esercizio nominale Ur Ud Up kV (valore efficace) kV (valore efficace) kV (valore di picco) 7,2 20 60 12 28 75 17,5 38 95 24 50 125 Tensione nominale (Nord America) Tensione di tenuta di Tensione di tenuta a breve durata nominale impulso atmosferico a frequenza di esercizio nominale 80 Ur Ud Up 60 kV (valore efficace) kV (valore efficace) kV (valore di picco) 8,25 36 95 15 36 95 15,5 50 110 27 60 125 0 7,2 8,25 IEC 62271-100 12 15 IEC 62271-100 NAM 15,5 17,5 IEC/IEEE 62271-37-013 Tensione di tenuta di breve durata [kV] 120 100 40 20 0 7,2 8,25 IEC 62271-100 12 15 IEC 62271-100 NAM 15,5 17,5 IEC/IEEE 62271-37-013 Tensione di tenuta ad impulso [kVp] 13 3 La normativa degli interruttori per generatore 3.3 Il grado di asimmetria per cortocircuito alimentato dalla rete La norma IEC/IEEE 62271-37-013 (par. 4.101.2) prevede una costante di tempo per la componente continua della corrente di corto-circuito nominale con alimentazione da rete pari a 133 ms. All’istante di separazione dei contatti, ad esempio a 50 ms, ciò corrisponde ad una asimmetria di circa il 68%. In generale, la corrente di corto-circuito è caratterizzata da due valori: a) il valore efficace (r.m.s.) della componente alternata denominata Isc; b) la costante di tempo τ della componente continua della corrente di corto-circuito che si esplicita in un certo grado di asimmetria all’istante di separazione dei contatti. Dall’esempio illustrato in figura si ottiene: Grado di asimmetria (%) 90 E A A' 60 50 Costante di tempo (r) = 133 ms 40 30 20 0 20406080100 Tempo dopo l'inizio del guasto ms IMC Figura 4: Grado di asimmetria in funzione del tempo dopo l'inizio del guasto Idccs C' O Tempo M E' B' Figura 3: Componente alternata e grado di asimmetria alla separazione dei contatti Iaccs – è il valore efficace della componente alternata della 2 corrente Isc all’istante di separazione dei contatti – Asycs è il grado di asimmetria all’istante di separazione dei Idccs contatti pari a Asycs = 100% ∙ Iaccs 14 70 0 N Iaccs B 80 10 Corrente i C 100 La norma IEC 62271-100, viceversa, prevede un valore normale della costante di tempo unidirezionale di 45 ms (par. 4.101.2). Tutti i test di corto-circuito condotti sull’interruttore sono effettuati con questa costante di tempo, salvo specifiche richieste dovute ad applicazioni particolari. Per i cicli di prova T10, T30, T60 e T100s (rispettivamente al 10%, 30%, 60% e 100% del potere di interruzione) la percentuale della componente unidirezionale al momento della separazione dei contatti non deve superare il 10% della componente alternata (par. 6.106). 3.4 Il grado di asimmetria per cortocircuito alimentato dal generatore Anche in questo caso la corrente di corto-circuito è caratterizzata dal valore efficace Isc della componente alternata e dalla costante di tempo τ della componente continua. Il grado di asimmetria all’istante di separazione dei contatti può essere molto più alta del caso precedente; se il grado di asimmetria dovesse superare il 100% si avrebbe il fenomeno di “missing current zero” ovvero della mancanza di passaggio per lo zero della corrente e non è verificata, quindi, la condizione necessaria per poter interrompere (conditio sine qua non). La IEC/IEEE 62271-37-013 tratta questo argomento (par. 4.101.3 e in appendice H). Se il guasto ha inizio quando la tensione in una fase passa per lo zero, la corrente di guasto risultante in quella fase avrà il massimo grado di asimmetria. Statisticamente si è visto che questo grado di asimmetria può essere molto elevato e superare il 130%. Nella figura seguente, presa dalla norma, si vede che il grado di asimmetria cresce rapidamente all’inizio a causa dello smorzamento rapido della componente alternata e raggiunge un valore pari al 148% circa. Successivamente il grado di asimmetria diminuisce man mano che la componente alternata raggiunge una condizione stazionaria. Data la grande variabilità dei casi riscontrabili negli impianti reali che dipende anche dallo stato di carico del generatore prima del guasto, la Norma stabilisce, come requisito per il test, di adottare un grado di asimmetria del 130% all’istante di separazione dei contatti. Gli interruttori così detti di classe G1 dovranno essere testati con grado di asimmetria del 130% al 74% del potere di interruzione della componente alternata e con asimmetria del 110% al pieno potere di interruzione. Gli interruttori in classe G2 dovranno invece essere provati con il 130% di grado di asimmetria al pieno potere di interruzione della componente alternata. La Norma IEC 62271-100 non prevede tale situazione essendo fuori dal proprio scopo. 160 150 100 140 130 110 Corrente (kA) 100 90 60 80 70 60 40 50 Grado di asimmetria (%) 120 80 40 20 30 20 10 0 0 0 100200300 400 500 Tempo dopo l'inizio del guasto (ms) Valore di picco della componente c.a. Componente c.c. Grado di asimmetria Componente c.a. Corrente di corto circuito del generatore-sorgente Grado di asimmetria = 130% Corrente di corto circuito presunta in caso di alimentazione da generatore (inizio del guasto allo zero di tensione) (IEC/IEEE 62271-37-013, figura H.1) 15 3 La normativa degli interruttori per generatore 3.5 Il fronte di salita della tensione transitoria di ritorno (TRV) dopo l’interruzione per corto circuito alimentato dalla rete La tensione di ritorno transitoria (detta TRV, Transient Recovery Voltage) è la tensione che appare tra i contatti aperti dell’interruttore immediatamente dopo l’interruzione. La forma d’onda della TRV è definita dalle caratteristiche del generatore e del circuito, principalmente da quelle del trasformatore elevatore associato. Il guasto trifase è generalmente il più severo e genera la massima corrente di cortocircuito e le massima pendenza della TRV. Un altro fattore da tenere presente è che il primo polo che interrompe la corrente è soggetto ad una tensione alla frequenza di esercizio maggiore rispetto a quella dopo l’interruzione in tutti e tre i poli; anche la TRV sarà conseguentemente più severa in questo caso. La Norma IEC/ IEEE 62271-37-013 (par. 4.105 e 8.103.7.4) definisce che il fattore di primo polo che apre Kpp nel caso di generatori sia pari a 1,5 per i casi con neutro non efficacemente a terra. Con fattore di primo polo che apre = 1,5 si tiene conto delle condizioni di guasto limitato da un trasformatore (per esempio i trasformatori con neutro non efficacemente a terra all’interno di sistemi con neutro efficacemente a terra, oppure i casi di trasformatori con un lato efficacemente messo a terra e l’altro collegato a sistemi con neutro non efficacemente a terra) ovvero il tipico caso di un generatore in MT collegato ad un trasformatore elevatore MT/AT. Infine, sempre per la Norma IEC/IEEE 62271-37-013 (par. 8.103.7.5) un valore realistico per il fattore di ampiezza kaf è 1,5, sempre che non siano collegate capacità ai morsetti del generatore. La forma d’onda della tensione di ritorno transitoria è con buona approssimazione una oscillazione smorzata a singola frequenza. Due linee rette rappresentano adeguatamente i limiti inferiori e superiori della parte crescente dell’onda della TRV. 16 Tensione (kV) uc u' 0 td t' t3 Tempo (µs) La linea superiore parte dall’origine ed è tangente alla TRV. Questa linea termina dove incontra la linea orizzontale tangente al punto più alto, uc, della TRV. Il tempo del punto di intersezione è chiamato t3. La linea inferiore è parallela alla prima, inizia sull’asse dei tempi nel punto corrispondente al tempo di ritardo td e finisce nel punto di coordinate t’, u’. I due parametri usati per la rappresentazione della TRV sono quindi uc e t3. uc è il valore di picco della TRV e viene calcolato come segue: Per quanto detto precedentemente: u’ si assume preferibilmente il valore uc/3 e per t’ il valore td+t3/3. Il rapporto uc/t3 è chiamato pendenza della tensione di ritorno (Rate-of-Rise-of-Recovery-Voltage o RRRV). Per le potenze di generatori che interessano gli interruttori VD4G, i parametri della TRV per guasti alimentati dalla rete sono (IEC/IEEE 62271-37-013, tabella 3): Potenza del trasformatore Tensione di ritorno (TRV) Tempo t3 Valore di picco della TRV uo RRRV MVA µs kV kV/µs 10-50 0.58 Ur 1.84 Ur 3,2 51-100 0.53 Ur 1.84 Ur 3,5 101-200 0.46 Ur 1.84 Ur 4,0 201-400 0.41 Ur 1.84 Ur 4,5 401-600 0.37 Ur 1.84 Ur 5,0 601-1000 0.34 Ur 1.84 Ur 5,5 1001 o superiore 0.31 Ur 1.84 Ur 6,0 La Norma IEC 62271-100 (par. 4.102.2) per tensioni inferiori a 100 kV utilizza la stessa rappresentazione a due parametri u c e t 3. Gli interruttori per interno sono normalmente previsti per essere usati in un sistema di cavi e quindi, in base alla Norma, definiti in classe S1. Per questa classe i parametri per la definizione della TRV sono ancora: dove il fattore di primo polo che apre Kpp è uguale a 1,5 mentre kaf è uguale a 1,4 per il guasto ai morsetti nel caso di sistemi di cavi. I valori di uc sono quindi leggermente diversi e più bassi rispetto alla IEC/IEEE 62271-37-013 e quindi nella 62271-100 troviamo: Mentre td = 0,15 x t3, sempre per il guasto ai morsetti. Il tempo di ritardo td è pari a 1 μs. Parametri della TRV per guasto ai morsetti dell’interruttore (da IEC 62271-100, tabella 1) Tensione nominale Fattore di primo polo Fattore di ampiezza Valore di picco della TRV Tempo Ritardo Tensione Tempo RRRV Ur kpp kaf uc t3 td u' t' u c/t3 kV p.u. p.u. kV µs µs kV µs kV/µs 3,6 1,5 1,4 6,2 41 6 2,1 20 0,15 4,76(b) 1,5 1,4 8,2 44 7 2,7 21 0,19 7,2 1,5 1,4 12,3 51 8 4,1 25 0,24 8,25(b) 1,5 1,4 14,1 52 8 4,7 25 0,27 12 1,5 1,4 20,6 61 9 6,9 29 0,34 15(b) 1,5 1,4 25,7 66 10 8,6 32 0,39 17,5 1,5 1,4 30 71 11 10 34 0,42 24 1,5 1,4 41,2 87 13 13,7 42 0,47 25,8(b) 1,5 1,4 44,2 91 14 14,7 44 0,49 36 1,5 1,4 61,7 109 16 20,6 53 0,57 Dove le tensioni indicate con (b) sono utilizzate in Nord America. 17 3 La normativa degli interruttori per generatore 3.6 Il fronte di salita della tensione transitoria di ritorno (TRV) dopo l’interruzione per corto circuito alimentato dal generatore Nel caso di interruzione per cortocircuito alimentato dal generatore, la Norma IEC/IEEE 62271-37-013 (par. 4.105 e 8.103.7.3) prevede, con lo stesso modello del caso precedente, i seguenti parametri (tabella 4): Potenza del generatore Tensione di ritorno prospettica (TRV) Tempo t3 Valore di picco della TRV uo RRRV MVA µs kV kV/µs 10 - 50 1,23 U r 1.84 U r 1,5 51 - 100 1,15 U r 1.84 U r 1,6 Il tempo di ritardo td è pari a 0,5 μs. Come si vede la pendenza della tensione di ritorno è più bassa ma comunque più alta rispetto a quanto previsto dalla Norma IEC 62271-100 per l’interruzione di sistemi di cavi; quest’ultima non prevede il caso del generatore in quanto fuori dal proprio scopo. 18 3.7 La presenza di correnti di guasto dovute a condizioni di chiusura in discordanza di fase La prova d’interruzione in presenza di correnti di guasto dovute a condizioni di chiusura in discordanza di fase non è obbligatoria per la Norma IEC/IEEE 62271-37-013; se l’applicazione lo richiede, sono previsti, a parità di modello, i seguenti parametri (tabella 6): L’interruzione di correnti di guasto dovute a condizioni di chiusura in discordanza di fase è, dal punto di vista della TRV, molto impegnativa per l’interruttore. Non solo, ma se un generatore viene connesso al sistema in completa opposizione di fase, 180° di angolo, la corrente supererà in generale la corrente di corto circuito ai terminali del generatore; questa condizione può essere, quindi, molto pericolosa per il generatore e va assolutamente evitata ricorrendo ad esempio alla sincronizzazione automatica. All’interruttore per generatori non è richiesto di interrompere la piena opposizione di fase; il potere di interruzione assegnato in questo caso è il 50% della potere di interruzione simmetrico per alimentazione da sistema che corrisponde ad un angolo di discordanza di fase di 90°. Per l’interruzione in presenza di correnti di guasto dovute a condizioni di chiusura in discordanza di fase, la Norma IEC/ IEEE 62271-37-013 (par. 8.103.9.2) prevede sempre lo stesso modello per il calcolo della TRV, considerando però che la tensione di ritorno a frequenza normale è √2 volte la massima tensione di servizio del generatore. Quindi: Potenza del generatore Tensione di ritorno (TRV) Tempo t3 Valore di picco della TRV uo RRRV MVA µs kV kV/µs 10 - 50 0,87 U r 2,6 U r 3,0 51 - 100 0,79 U r 2,6 U r 3,3 Il tempo di ritardo td è pari a 1 μs. La Norma IEC 62271-100 (par. 4.102.2) definisce in questo caso che kaf sia uguale a 1,25, Kpp uguale a 2,5 e t3 sia uguale a 2 volte il valore di t3 per guasto ai morsetti. Il tempo di ritardo per la discordanza di fase, sempre nel caso di sistemi di cavi assume il valore: td = 0,15 x t3. La tabella di riferimento tratta dalla tabella 1 della Norma IEC 62271-100: Tensione nominale Fattore di primo polo Fattore di ampiezza Valore di picco della TRV Tempo Ritardo Tensione Tempo RRRV Ur kpp kaf uc t3 td u' t' u c/t3 kV p.u. p.u. kV µs µs kV µs kV/µs 3,6 2,5 1,25 9,2 82 12 3,1 40 0,11 4,76(b) 2,5 1,25 12,1 88 13 4 43 0,14 7,2 2,5 1,25 18,4 102 15 6,1 49 0,18 8,25(b) 2,5 1,25 21,1 104 16 7 50 0,2 12 2,5 1,25 30,6 122 18 10,2 59 0,25 15(b) 2,5 1,25 38,3 132 20 12,8 64 0,29 17,5 2,5 1,25 44,7 142 21 14,9 69 0,31 24 2,5 1,25 61,2 174 26 20,4 84 0,35 25,8(b) 2,5 1,25 65,8 182 27 21,9 88 0,36 36 2,5 1,25 91,9 218 33 30,6 105 0,42 Dove le tensioni indicate con (b) sono utilizzate in Nord America. 19 3 La normativa degli interruttori per generatore 3.8 Stabilimento e interruzione della corrente di carico In accordo alla Norma IEC/IEEE 62271-37-013 (par. 6.104), un interruttore per generatore deve essere in grado di stabilire ed interrompere le correnti di carico fino alla corrente nominale continuativa del generatore. Questa manovra può essere richiesta in circostanze di emergenza ed è quindi occasionale. In questa situazione, è chiaro che entrambi i terminali dell’interruttore rimangono in tensione. La prova può essere effettuata sia in trifase che in monofase con un grado di asimmetria alla separazione dei contatti <20%. In trifase si dovranno effettuare 3 prove di interruzione. Per quanto riguarda la TRV, la Norma prevede i seguenti parametri (tabella 5): Potenza del generatore Tensione di ritorno (TRV) Tempo t3 Valore di picco della TRV uo RRRV MVA µs kV kV/µs 10 - 50 1,03 Ur 0,92 Ur 0,9 51 - 100 0,92 Ur 0,92 Ur 1,0 Il tempo di ritardo td è pari a 1 μs. La Norma IEC 62271-100 invece, prevede che la capacità di durata elettrica degli interruttori, destinati all’uso senza funzione di richiusura rapida, come nelle reti in cavo, è dimostrata tramite l’esecuzione dei cicli di prova di cortocircuito senza manutenzione intermedia. Non sono, quindi, necessarie prove addizionali. 20 3.9 Riassunto del confronto tra IEC/ IEEE 62271-37-013 e IEC 62271100 sui parametri della TRV Riassumendo quanto visto nei capitoli precedenti relativamente ai parametri che definiscono l’andamento delle TRV per i test sugli interruttori, dal grafico seguente si vedono i fronti di salita delle tensioni transitorie di ritorno tracciate, come esempio, per una tensione di 12 kV e per generatori di potenza compresa tra 10 e 50 MVA. Si può constatare come il fronte di salita sia sempre più severo quando in conformità alla Norma IEC/IEEE 62271-37-013 rispetto alla IEC 62271-100. 35 30 uc [kV] 25 20 15 10 5 0 0 204060 80 100120140 t3 [µs] Alim. da rete IEC/IEEE Alim. da rete IEC Alim. da generatore IEC/IEEE Discordanza di fase IEC/IEEE Discordanza di fase IEC Corrente di carico IEC/IEEE L’altro parametro molto importante da considerare in quanto critico per i primissimi istanti dell’interruzione è il tempo di ritardo td. In accordo alla Norma IEC/IEEE 62271-37-013, il tempo td vale 1µs per cortocircuito con alimentazione da sistema, 0,5µs per alimentazione da generatore ed infine vale ancora 1µs per la discordanza di fase. Secondo la Norma IEC 62271-100, il tempo td varia in funzione della tensione e, ad esempio nel caso di una tensione di 12 kV, vale 9µs per guasto ai morsetti e 18µs per la discordanza di fase. Anche per questo parametro, quindi, la Norma IEC/IEEE 62271-37-013 adotta valori più impegnativi per l’interruttore. Corrente di carico IEC/IEEE Discordanza di fase IEC Discordanza di fase IEC/IEEE Alim. da generatore IEC/IEEE Alim. da rete IEC Alim. da rete IEC/IEEE 0 5 10 1520 td [µs] 21 3 La normativa degli interruttori per generatore 3.10Corrente di stabilimento nominale in cortocircuito Per la Norma IEC/IEEE 62271-37-013 (par. 4.102 e 6.103.12) la corrente di stabilimento nominale in cortocircuito, alla frequenza nominale e con costante di tempo di 133 ms, deve essere uguale a 2,74 volte il valore efficace della componente alternata della sua corrente di interruzione nominale in cortocircuito per alimentazione da sistema. Se all’interruttore è assegnato un potere di interruzione per alimentazione da generatore e la corrente di stabilimento è maggiore della precedente, la corrente di stabilimento deve essere assegnata dal costruttore. La Norma IEC 62271-100 (par. 4.103), invece, impone di applicare i seguenti valori: – Per la frequenza nominale di 50 Hz e costante di tempo di 45 ms, 2,5 volte il valore efficace della componente alternata della sua corrente di interruzione nominale in cortocircuito – Per la frequenza di 60 Hz e costante di tempo di 45 ms, 2,6 volte il valore efficace della componente alternata della sua corrente di interruzione nominale in cortocircuito Quindi la Norma IEC 62271-100 è meno severa. 22 3.11Corrente di breve durata Per la Norma IEC/IEEE 62271-37-013 richiama la IEC 62271-1 (par. 4.6 e 4.7) che prescrive di condurre in posizione di chiuso una corrente pari al potere di corto circuito per la durata di 1s, ma concede altri valori preferenziali quali 0,5, 2 e 3s. Ovviamente, anche la Norma IEC 62271-100 richiama la IEC 62271-1. 3.12Sequenza di operazioni nominale Per la Norma IEC/IEEE 62271-37-013 (par. 4.106.1) la sequenza di operazioni nominale prevista è costituita da due cicli di manovra CO intervallati da un intervallo di 30 minuti, quindi: CO-30 min-CO Secondo la norma IEC 62271-100 (par. 4.104), sono previste due sequenze alternative: a) O – t – CO – t' – CO con t= 3 min se non è prevista la richiusura rapida e t= 0,3 s se invece è prevista la richiusura rapida. t’ è in entrambi i casi posto uguale a 3 min; b) CO – t'' – CO con t'' = 15 s per gli interruttori non previsti per la richiusura rapida 3.13Numero di operazioni meccaniche 3.14Test di tipo richiesti dalle Norme Per la Norma IEC/IEEE 62271-37-013 (par. 4.108) sono previste due classi per la durata meccanica: la classe M1 e la classe M2. Per ogni classe l’interruttore deve eseguire il numero di cicli di manovra specificato tenendo conto del programma di manutenzione dato dal costruttore: La Norma IEC/IEEE 62271-37-013 (cap.6, tabella 8) prevede le seguenti prove di tipo: Interruttore per generatore normale (durata meccanica convenzionale) Classe M1 1000 cicli di manovra Interruttore per requisiti di servizio speciali (durata meccanica estesa) Classe M2 3000 cicli di manovra Secondo la norma IEC 62271-100 (par. 4.110), sono previste ancora le due classi per la durata meccanica M1 e M2 ma con un numero di manovre più impegnativo. Per ogni classe l’interruttore deve eseguire il numero di cicli di manovra specificato tenendo conto del programma di manutenzione dato dal costruttore: Interruttore normale (durata meccanica convenzionale) Classe M1 2000 cicli di manovra Interruttore per requisiti di servizio speciali (durata meccanica estesa) Classe M2 10000 cicli di manovra Prove di tipo Paragrafi della Norma IEC/IEEE 62271-37-013 Prove dielettriche 6.2 Misure della resistenza del circuito principale 6.4 Prove di sovratemperatura 6.5 Prove di tenuta alla corrente di breve durata e alla corrente di picco 6.6 Prove aggiuntive sui circuiti di comando 6.10 Prove di funzionamento meccanico a temperatura ambiente da 6.101.2.1 a 6.101.2.3 Prova di livello di rumore 6.101.4 Prova di stabilimento e d’interruzione della corrente 6.103 di cortocircuito per alimentazione da sistema Prova di apertura della corrente di carico 6.104 Prova di stabilimento e d’interruzione della corrente 6.105 di cortocircuito per alimentazione da generatore Prova di stabilimento e d’interruzione in contrapposizione di fase 6.106 Invece, la norma IEC 62271-100 (cap. 6 tabella 11) prevede le seguenti prove di tipo: Prove di tipo Paragrafi della Norma IEC 62271-100 Prove dielettriche 6.2 Misure della resistenza del circuito principale 6.4 Prove di sovratemperatura 6.5 Prove di tenuta alla corrente di breve durata e alla corrente di picco 6.6 Prove aggiuntive sui circuiti di comando 6.10 Prove di funzionamento meccanico a temperatura ambiente da 6.101.2.1 a 6.101.2.3 Prova di stabilimento e d’interruzione della corrente da 6.102 a 6.106 di cortocircuito Prove di durata elettrica (solo per tensioni Ur ≤ 52kV) (solo per la classe E2) 6.112 La prova di stabilimento e d’interruzione della corrente di cortocircuito per alimentazione da generatore non è prevista dalla IEC 62271-100 perché fuori dallo scopo e la prova di stabilimento e d’interruzione in contrapposizione di fase non è obbligatoria ma può essere effettuata se l’applicazione specifica lo richiede. 23 4 Scelta dell’interruttore per generatore La norma IEC/IEEE 62271-37-013 nel capitolo 8 e in Appendice E fornisce una linea guida per il calcolo delle correnti di corto circuito di un impianto dotato di generatore al fine della scelta dell’interruttore di protezione. I parametri da definire per la scelta sono: a) Correnti di cortocircuito per alimentazione da sistema: – Potere di interruzione simmetrico – Potere di interruzione asimmetrico – Corrente di breve durata b) Correnti di cortocircuito per alimentazione da generatore: – Potere di interruzione simmetrico – Potere di interruzione asimmetrico – Potere di interruzione asimmetrico al massimo grado di asimmetria c) Per alimentazione da sistema o da generatore: potere di chiusura 4.1 Corrente di cortocircuito per alimentazione da sistema In accordo alla Norma il potere di interruzione è relativo al valore efficace della componente simmetrica del cortocircuito trifase. Questa si ottiene partendo dalla reattanza equivalente X data dalla somma della reattanza dovuta alla corrente di cortocircuito del sistema e dalla reattanza del trasformatore (se presente) rapportate al livello di tensione del punto di guasto in esame. La prima Xsys si può calcolare come: Xsys ≅ c Umsys / ( 3 I”k sys) Dove il fattore c per tensioni fino a 35 kV vale 1,1 (IEC 60038, tabella III), Um sys è la tensione del sistema e Ik” sys è la corrente iniziale di corto circuito della rete. La reattanza va quindi rapportata al livello di tensione lato generatore del trasformatore moltiplicandola per il rapporto (Ur /Um sys)2 Per la reattanza del trasformatore, XT ≅ (ukr / 100%) (Ur2/SrT) Dove ukr è la tensione di cortocircuito alla corrente nominale in %, Srt è la potenza apparente del trasformatore. In assenza di altri componenti (es. motori, cavi, sistema ausiliario), il valore efficace della corrente di cortocircuito per alimentazione da sistema si ottiene con: Ik” = c Ur/( 3 (Xsys+XT)) Per definire il potere di interruzione asimmetrico è necessario calcolare la percentuale della componente continua Idc cs della corrente di cortocircuito. Il grado di asimmetria alla separazione dei contatti dell’interruttore viene definito nel modo seguente: Asycs = 100% • Idc cs/( 2 Isc) Dove Isc è il valore efficace della componente alternata della corrente di cortocircuito all’istante di separazione dei contatti dell’interruttore tcs. La costante di tempo standard di smorzamento della componente continua definita dalla Norma è τ=133 ms. Infine, assumiamo che la componente continua sia misurata all’istante di separazione dei contatti dell’interruttore, tipicamente 50 ms (½ ciclo=tempo di rilevazione del sistema di protezione più il minimo tempo di apertura dell’interruttore). Con τ=133 ms il grado di asimmetria si può facilmente ricavare dalla curva seguente proposta dalla Norma: 100 Grado di asimmetria (%) 90 80 70 60 50 Costante di tempo (r) = 133 ms 40 30 20 10 0 0 20406080100 Tempo dopo l'inizio del guasto (ms) 24 Per costanti di tempo diverse, il grado di asimmetria può essere calcolato nel modo seguente; inizialmente si calcola la componente continua: Dove Ik” è la corrente di cortocircuito simmetrica iniziale; assumendo che il valore efficace di questa corrente sia costante nel tempo, possiamo dire che all’istante di separazione dei contatti Ik” = Isc Infine τ può essere calcolata come: dove X è la reattanza equivalente della rete riferita al lato MT del trasformatore e R è la resistenza equivalente riferita allo stesso punto; ϖ è uguale a 2πf, con f frequenza di rete, e t è ancora l’istante di separazione dei contatti dell’interruttore. Il potere di interruzione asimmetrico è quindi: 4.2 Corrente di corto circuito per alimentazione da generatore In accordo alla Norma, la corrente di cortocircuito per alimentazione da generatore che un interruttore è chiamato ad interrompere è il più alto valore efficace raggiunto dalla componente simmetrica in caso di guasto trifase. Questa può essere comunque molto più bassa rispetto alla corrente di cortocircuito per alimentazione da sistema. Il valore si misura tramite l’inviluppo dell’oscillazione della corrente nell’istante di separazione dei contatti, quando la sorgente della corrente è completamente da generatore senza trasformazione. L’inviluppo terrà in considerazione le costanti di tempo del generatore in quanto la componente alternata si smorza con le costanti di tempo subtransitoria e transitoria del generatore, come si evince dalla figura seguente. Inizio della separazione dei contatti Separazione contatti Corrente o anche: 1 I"sc Riassumendo, per definire il potere di interruzione richiesto ad un interruttore per generatore in caso di guasto alimentato da sistema possiamo prendere qualunque combinazione di componente alternata e continua purché: – la componente alternata non superi il potere di interruzione simmetrico; – la corrente di cortocircuito asimmetrica non superi il potere di interruzione asimmetrico; – il grado di asimmetria sia minore o uguale al 100%. Isc I'sc 0 t -1 0 tempo Il valore efficace della componente alternata della corrente di cortocircuito per alimentazione da generatore può essere calcolata utilizzando, non in condizioni di carico, la seguente equazione: dove: UmG è SrG è UrG è x”d è x’d è xd è τ” d è τ’d è la tensione di fase massima del generatore; la potenza nominale del generatore; la tensione nominale del generatore; il valore in p.u. della reattanza subtransitoria diretta; il valore in p.u. della reattanza transitoria diretta; il valore in p.u. della reattanza sincrona diretta; la costante di tempo di cortocircuito subtransitoria diretta; la costante di tempo di cortocircuito transitoria diretta. 25 4 Scelta dell’interruttore per generatore Se il guasto ha inizio quando la tensione in una fase passa per lo zero, la corrente di guasto risultante in quella fase ha il massimo grado di asimmetria. Ancora una volta la componente alternata si smorza con le costanti di tempo subtransitorie e transitorie mentre la componente continua si smorza con la costante di tempo di armatura τa. poiché x”d è con buona approssimazione uguale alla rattanza subtransitoria in quadratura x”q, sempre in condizioni a vuoto, la formula diventa: τa può essere calcolata nel modo seguente: τa = X”d/ϖ Ra (sempre nel caso di X”d ≅ X”q) dove X”d è la reattanza subtransitoria diretta e Ra è la resistenza in d.c. di armatura. 26 La corrente di corto circuito asimmetrica per alimentazione da generatore viene normalmente calcolata utilizzando programmi di calcolo opportuni (es: EMTP, ElectroMagnetic Transient Program) soprattutto nel caso di generatori in sovra o sotto eccitazione per i quali non sono utilizzate formule approssimate. Riassumendo, per definire il potere di interruzione richiesto ad un interruttore per generatore in caso di guasto alimentato da generatore possiamo prendere qualunque combinazione di componente alternata e continua purché: – la componente alternata non superi il potere di interruzione simmetrico per alimentazione da generatore – la corrente di cortocircuito asimmetrica non super il potere di interruzione asimmetrico – nel caso il grado di asimmetria superi il 100%, venga dimostrato tramite opportuni calcoli che l’interruttore per generatore sia in grado di forzare la corrente a zero tramite la propria tensione d’arco entro il massimo tempo d’arco sopportabile. Infatti, se la componente alternata della corrente di guasto si smorza più velocemente della componente continua, può capitare che per un certo periodo di tempo a partire dall’istante di inizio del guasto, il valore della componente continua sia più alto del valore della componente alternata. Ciò vuol dire che il grado di asimmetria della corrente è maggiore del 100%, il che può portare a mancati passaggi per lo zero della corrente, come si può vedere nella figura seguente: 4.3 Potere di chiusura La corrente di cortocircuito che l’interruttore per generatore è chiamato a chiudere è il maggiore tra i valori delle correnti di cortocircuito per alimentazione da sistema e da generatore. Normalmente la più alta è quella per alimentazione da sistema. Corrente i La questione si complica ulteriormente per il fatto che il valore della componente alternata e il grado di asimmetria possono variare a seconda che il generatore prima del guasto lavori a vuoto o sia sovra eccitato (e quindi con fattore di potenza in ritardo ovvero induttivo) o sotto eccitato (e quindi con fattore di potenza in anticipo e quindi capacitivo). L’analisi fatta su un gran numero di generatori ha mostrato valori tipici di grado di asimmetria per la corrente di cortocircuito che possono superare il 130%. Il caso peggiore è con generatore che lavora con fattore di potenza in ritardo prima del guasto in quanto si verificano correnti di cortocircuito con componente alternata più bassa ma con grado di asimmetria maggiore; questo caso andrebbe, quindi, trattato con attenzione. Quando l’andamento della corrente mostra chiaramente la possibilità di avere mancanza di passaggi per lo zero (con gradi di asimmetria > 100%) la capacità dell’interruttore di interrompere la corrente forzandola a zero, entro il massimo tempo d’arco sopportabile, deve essere dimostrata tramite opportune simulazioni che considerino l’effetto della tensione d’arco dell’interruttore per generatore sulla corrente presunta. La tensione d’arco in funzione della corrente deve essere trasferita in un modello matematico opportuno in modo da poter simulare il comportamento dell’interruttore durante l’interruzione di correnti con mancanza di zeri di corrente. A tal fine viene utilizzata una resistenza non lineare e quindi variabile nel tempo con la corrente Rarc (i,t) a partire dall’istante di separazione dei contatti dell’interruttore. Nel caso in cui il tempo d’arco conseguente alla presenza di mancanza di zeri di corrente superasse il massimo tempo d'arco e l'energia massima sopportabile dall’interruttore, una possibile soluzione consiste nel ritardare il segnale di sgancio dell’interruttore in modo da rientrare sotto tale valore massimo. Chiaramente, in questo modo si aumenta il tempo di esposizione dell’impianto alla corrente di cortocircuito per cui tale soluzione va attentamente valutata e concordata con l’utilizzatore. A C IMC B Il rapporto tra il valore di picco della corrente di corto circuito Imc e il valore efficace della componente alternata della corrente di cortocircuito per alimentazione da sistema Isc si può calcolare con la formula seguente: Dove t vale approssimativamente ½ ciclo in ms. Invece, nel caso in cui la corrente di corto circuito per alimentazione da generatore fosse più alta di quella da sistema, il relativo valore di picco dipende dallo smorzamento della componente alternata ovvero dalle costanti di tempo del generatore e, conseguentemente, può variare in funzione dell’applicazione. 27 4 Scelta dell’interruttore per generatore 4.4 Scelta della classe dell’interruttore per generatore La Norma IEC/IEEE 62271-37-013 dà un metodo per la scelta della classe, G1 o G2, dell’interruttore per generatore. Nella realtà pratica il guasto per cortocircuito trifase franco avviene all’avviamento del generatore dopo un fermo impianto per manutenzione o alla prima messa in servizio. Tenuto conto della probabilità del guasto e per motivi di praticità, prendiamo in considerazione il solo caso di guasto per un generatore in funzionamento a vuoto. Definiamo con: –Iscg_unl il valore efficace della componente simmetrica della corrente di cortocircuito presunta per guasto alimentato dal generatore in caso di funzionamento prima del guasto a vuoto; – ricordiamo che Isc è il potere di interruzione dell’interruttore per generatore in valore efficace della componente simmetrica – valgono inoltre le seguenti ipotesi: nei calcoli non si tenga inizialmente conto della tensione d’arco introdotta dall’interruttore, il guasto abbia inizio con tensione nulla su una fase (quindi con la corrente corrispondente al massimo di asimmetria) e infine che i valori siano calcolati al momento di separazione dei contatti dell’interruttore. Sulla base della definizione data per le classi G1 e G2 (par. 3.4), possiamo distinguere tre casi: – Caso a): il grado di asimmetria calcolato non supera il 110%. In questo caso è possibile scegliere un interruttore indifferentemente in classe G1 o G2 che abbia Isc non inferiore a Iscg_unl – Caso b): il grado di asimmetria calcolato è compreso tra 110% e 130%. In questa situazione si aprono tre ulteriori sotto casi. - b1) scelgo un generatore in classe G1 con: un potere di interruzione Isc non inferiore a Iscg_unl; verifico che la corrente di cortocircuito asimmetrica calcolata al momento di separazione dei contatti non superi il potere di interruzione per la corrente asimmetrica; - b2) scelgo un generatore in classe G1 con: un valore di 0,74 • Isc non inferiore a Iscg_unl; - b3) scelgo un generatore in classe G2 con: potere di interruzione Isc non inferiore a Iscg_unl; 28 – Caso c): il grado di asimmetria calcolato è superiore al 130%. Abbiamo ancora tre sotto casi. - c1) scelgo un generatore in classe G1 con: un potere di interruzione Isc non inferiore a Iscg_unl; verifico che la corrente di cortocircuito asimmetrica calcolata al momento di separazione dei contatti non superi il potere di interruzione per la corrente asimmetrica; - c2) scelgo un generatore in classe G1 con: un valore di 0,74 ∙ Isc non inferiore a Iscg_unl; verifico che il la corrente di corto circuito asimmetrica calcolata al momento di separazione dei contatti non superi il valore di 0,74 ∙ Iscg 1+2 ∙ 1,32 ; - c3) scelgo un generatore in classe G2 con: potere di interruzione Isc non inferiore a Iscg_unl; verifico che la corrente di cortocircuito asimmetrica calcolata al momento di separazione dei contatti non superi il potere di interruzione per la corrente asimmetrica. In tutti i casi, se a causa dell’asimmetria dovessero verificarsi dei ritardi nel passaggio per lo zero della corrente, si dovrà dimostrare che l’interruttore è in grado di forzare la corrente a zero entro il massimo tempo d’arco sopportabile dallo stesso o di sopportare l'energia massima consentita dal polo. 4.5 Informazioni necessarie al fornitore di interruttori per generatore in caso di richieste di offerta, gare e ordini L’elenco delle informazioni da richiedere per la richiesta d’offerta di un interruttore per generatore sono diverse da quelle definite nella Norma IEC 62271-1. In particolare la Norma IEC/IEEE 62271-37-013 definisce come necessarie le seguenti informazioni: Definiti necessari da Norma IEC/IEEE 62271-37-013 Perché è importante…. Schema unifilare dell’impianto; – Permette di identificare il contributo di motori o altri carichi alla corrente di cortocircuito; – Permette di valutare le configurazioni di impianto possibili ed ottimizzare la scelta dell’interruttore; Tensioni nominale, minima e massima; – Permette di considerare le condizioni più critiche; Frequenza nominale; – Dati del generatore: valori nominali, reattanze, costanti di – tempo, resistenza di armatura, momento di inerzia e curva di – ammissibilità del funzionamento (operating capability curve) – con indicati i limiti in MW e MVAr; – Sistema di messa a terra del generatore; Permette di valutare l’evoluzione della corrente di guasto; Permette di valutare la componente simmetrica all’istante di separazione dei contatti; Permette di valutare la presenza di mancanza di passaggi della corrente per lo zero, Permette di valutare l’energia messa in gioco durante l’interruzione, – Permette di valutare la TRV per un guasto alimentato dal generatore e per la condizione di mancato sincronismo; – Fondamentale per identificare l’evoluzione della corrente negli istanti successivi all’interruzione della corrente sulla prima fase; – Impatto sul tempo d’arco massimo; Dati dell’eventuale trasformatore di potenza (valori nominali, reattanze, resistenze e costanti di tempo); – Fondamentale per definire la corrente di cortocircuito sulle sbarre del quadro e definirne l’asimmetria; Dati dell’eventuale commutatore di tensione del trasformatore di potenza e variazioni dell’impedenza al funzionamento del commutatore stesso; – Se presente, importante per definire l’impatto dello stesso sulla corrente di cortocircuito; Massima corrente di cortocircuito per alimentazione da sistema sul lato sistema del trasformatore; – Permette di valutare il contributo della rete alla corrente di cortocircuito; Costanti di tempo del sistema; – Permettono di valutare l’asimmetria da parte del sistema e la corrente di picco; – Permette di considerare il caso peggiore dell’energia coinvolta nell’ampolla per un guasto da sistema; – Permette di valutare l’impatto sulla TRV. Valori dei condensatori di protezione contro le sovratensioni (surge capacitor), se presenti. Queste informazioni sono assolutamente necessarie per effettuare una corretta scelta dell’interruttore per generatore in particolare quando, a causa di situazioni impiantistiche e generatori particolari, si debbano effettuare studi di simulazione per calcolare il potere di interruzione richiesto. 29 5Esempio Nell’impianto proposto consideriamo due generatori connessi tramite un trasformatore a tre avvolgimenti alla rete AT. La condizione di partenza sarà quella di generatore inizialmente a vuoto. Per questo impianto consideriamo un fattore di tensione pari a 1,05. 5.1 Dati di impianto Rete: Scc=2000MVA X/R=10 Vn=150 kV 5.2 Calcolo semplificato della componente simmetrica Inizialmente, analizzeremo la corrente simmetrica all’istante t=0 (ovvero al momento del corto circuito) a monte e poi a valle dell’interruttore per generatore (GCB). Dopodiché verrà valutata la capacità dell’interruttore stesso di eliminare un cortocircuito trifase-terra nei due punti sopra citati. Si consideri inizialmente un guasto TRIFASE-TERRA tra l’interruttore GCB ed il generatore G1. Applicando il metodo MVA è possibile valutare in pochi passi il valore della corrente simmetrica di cortocircuito. Come primo passo assicuriamoci che le vcc_12; vcc_13; v cc_23 siano espresse secondo la stessa base; dopodiché si ricaveranno dalle seguenti relazioni i valori delle impedenze di cortocircuito per ciascun avvolgimento: Trafo a 3 avvolgimenti: V1 = 150 kV S1 = 150 MVA υ cc_12 = 11,5% @ 55 MVA V2 = 11,5 kV S2 = 75 MVA υ cc_13 = 11,1% @ 55 MVA V3 = 11,5 kV S3 = 75 MVA υ cc_23 = 21% @ 55 MVA Generatori: Sn = 75,294 MVA Vn = 11,5kV Xd = 2,26 Xq = 2,06 Xd’ = 0,217 Xq’ = 0,26 Xd’’ = 0,155 Xq’’ = 0,19 Td’ = 0,71 Td’’ = 0,04 Ra = 0,001309 Tq’ = 0,71 Tq’’ = 0,04 Le reattanze e resistenze sono espresse in p.u. mentre i valori delle costanti di tempo sono espressi in secondi. In base alla norma IEC 60034-3 le tolleranze ammesse possono essere dell’ordine del ±15% pertanto tutte le reattanze, cautelativamente, vengono diminuite di tale percentuale. A questo punto immaginiamo il trasformatore a tre avvolgimenti come nel seguente schema equivalente: Sn= 55 MVA v cc_1%= 0,8% Scc1= 6875 MVA Sn= 55 MVA v cc_3%= 10,3% Scc3= 533,98 MVA 30 Sn= 55 MVA v cc_2%= 10,7% Scc2= 514,01 MVA Applichiamo quindi al circuito di figura il metodo MVA: Snet= 2000 MVA Scc1= 6875 MVA Scc3= 533,98 MVA Scc2= 514,01 MVA G G Sg1= 571,49 MVA Sg2= 571,49 MVA – Calcoliamo inizialmente la corrente di cortocircuito per un guasto tra l’interruttore di macchina ed il generatore G1: 2 2 1 k 3 31 5Esempio Da tale valore ricaviamo la corrente simmetrica di cortocircuito all’istante t=0. . . . . . . Ik" è il valore della corrente di corto circuito simmetrica al tempo t=0. Questo valore è di riferimento per la successiva simulazione effettuata al calcolatore con l'ausilio di un software EMTP (Electromagnetic Transient Program); esso consente, inoltre, una prima stima della taglia di interruttore da utilizzare. Nella figura seguente viene illustrato lo schema unifilare con l'andamento delle correnti di corto circuito per guasto alimentato dalla rete per l'esempio in esame. La corrente Isff è la corrente di corto circuito simmetrica cui corrisponde al tempo t=0 il valore Ik" . IGRID 1 TR 3 2 Isff IG2 GCB G1 GS Figura 5: Andamento delle correnti di cortocircuito per un guasto alimentato da rete Successivamente, verrà valutato il comportamento della corrente di corto per due angoli di fase della tensione ovvero a 0 e 90 gradi. 32 G2 GS Figura 6: Corrente di cortocircuito per un guasto alimentato da rete Valutando sul grafico i valori della corrente, ad eccezione del valore di picco, all’istante t=45ms, osserviamo quanto segue: I p = 56,70 kA I ssf_sym = 21,38 kA A questo punto valutiamo il valore della corrente di cortocircuito nel caso di un guasto trifase franco a terra alimentato dal solo generatore, considerando la componente simmetrica all’istante t=0 e considerando la tolleranza del -15% sulla reattanza come precedentemente spiegato: idc% = 53,75% Si nota che il valore della componente simmetrica è leggermente differente da quello valutato all’istante t=0. Questo è dovuto al contributo del generatore della sbarra di destra il quale, non presentando una componente simmetrica costante, modifica, seppur in misura minore, anche il valore della corrente simmetrica totale. 33 5Esempio Anche in questo caso la corrente di corto circuito I"kg diventa il valore di riferimento per la successiva simulazione al calcolatore. Di seguito troviamo lo schema unifilare con il flusso delle correnti per guasto alimentato dal generatore (Igff). IGRID 1 TR 3 2 GCB Isff G1 GS Figura 7: Andamento delle correnti di cortocircuito per un guasto alimentato da generatore Successivamente, verrà valutato il comportamento della corrente di corto per due angoli di fase della tensione ovvero a 0 e 90 gradi. 34 G2 GS Figure 8: Corrente di cortocircuito per un guasto alimentato da generatore, angolo di tensione a 90° Considerando un’istante pari a 45ms (ad eccezione del valore di picco), i valori delle correnti sono i seguenti: I p = 80 kA I gff_sym = 22,52 kA idc% = 118% Con tale risultato possiamo osservare come, in base a quanto visto al capitolo 4 ed in base al valore di asimmetria, si rientri nel caso b1; pertanto scegliendo un interruttore in classe G1, quale è il VD4G-50, possiamo avere la garanzia di operabilità. In entrambi i grafici di figura 8 e 9 è possibile vedere i due tipi di asimmetria che devono essere tenuti in considerazione durante la scelta dell’interruttore così come chiaramente suggerito dalla nuova norma per gli interruttori per generatore (Annex E). Dai grafici in oggetto vediamo che il massimo valore di picco della corrente di cortocircuito è di 80kA. Ciò significa che la minima componente simmetrica selezionabile secondo la nuova norma IEC/IEEE 62271-37-013 è pari a 80kA/2.74=29.19 kA; in questo caso la taglia di interruttore immediatamente superiore è quella da 31,5 kA. Questa valutazione permette di fare una prima scrematura e di identificare quindi uno dei limiti inferiori. Può capitare che, nel caso di guasto alimentato da sistema e quindi a causa del contributo simultaneo della rete e del generatore, il rapporto tra il valore di picco e della reale componente simmetrica all’istante di separazione dei contatti superi il valore di 2,74 (valore normalizzato nella norma di prodotto). Pertanto un controllo basato sul valore di picco come sopra citato permette di valutare la taglia minima selezionabile. 35 5Esempio Figura 9: Corrente di cortocircuito per un guasto alimentato da generatore, angolo di tensione a 0° L’altro limite da considerare, come abbiamo visto, è la componente simmetrica della corrente di cortocircuito che è stata calcolata all’istante t=0 con il metodo MVA; anche se approssimato, infatti, in assenza di dati dettagliati può essere utile valutare tale componete all’istante t=0. In entrambi i punti in cui è stato calcolato il cortocircuito, ovvero a monte e valle dell’interruttore, il valore della componente simmetrica varia nel tempo; ciò deriva dal fatto che, in entrambi i casi, viene coinvolto un generatore la cui componente simmetrica non è costante durante la fase di cortocircuito. Di conseguenza, il valore della componete simmetrica totale valutato all’istante di separazione dei contatti è minore di quello valutato con il metodo MVA ovvero a t=0. L’eventuale calcolo esatto dello stesso è subordinato all’esatta conoscenza dei parametri caratteristici del generatore. Considerando a questo punto l’interruzione della corrente 36 di cortocircuito, è possibile notare che la separazione dei contatti avviene tipicamente a 45 ms (tempo dato dal tempo di rilevazione della protezione + tempo di manovra dell’interruttore stesso); da questo momento comincia il tempo d’arco che permarrà fino all’estinzione della corrente stessa. Immaginando che il guasto sia avvenuto all’istante t=0, con riferimento alla figura 10, identifichiamo i diversi momenti della corrente di cortocircuito. T1 =tempo di rilevazione del relè T2 = tempo di manovra dell’interruttore T3 = Tempo d’arco T1+T2 = Tempo di separazione dei contatti T1+T2+T3 =Tempo di eliminazione della corrente di cortocircuito T1 T2 T3 Figura 10: Tempi di intervento per interruzione della corrente All’istante di separazione dei contatti si instaura tra i contatti un arco elettrico che ha una caratteristica non lineare e di carattere prettamente resistivo. La presenza di tale resistenza in serie modifica sostanzialmente la costante di tempo unidirezionale della corrente stessa. Infatti, essendo la costante di tempo della componente unidirezionale pari a: dove X2: Reattanza di sequenza invesa ƒ : Frequenza R a : Resistenza di statore la presenza all’istante T3 di una resistenza aggiuntiva dovuta all’arco modifica la costante di tempo unidirezionale forzando la corrente verso zero come illustrato in figura 11. 37 8 inizio apertura contatti corrente pu 5Esempio 6 4 Idc 2 0 -2 -4 -6 0 20406080100 120 140 160 t=tempo in ms Figura 11: Effetto della resistenza d'arco sulla componente unidirezionale della corrente di cortocircuito Quindi: Tale energia è proporzionale all’area sottesa alla corrente maggiormente asimmetrica tra l’istante T3 e lo zero di corrente: . Rarco : Resistenza d'arco Tale aspetto non è di poco conto in quanto il passaggio per lo zero della corrente è una condizione necessaria affinché l’interruzione possa aver luogo e conseguentemente la presenza di una resistenza aggiuntiva aiuta il verificarsi di tale condizione. Dall’istante di separazione dei contatti allo zero di corrente l’arco dissipa una certa quantità di energia nell’ampolla. Nel caso di interruttori in vuoto la tensione d’arco può essere in prima battuta considerata pressoché costante, pertanto . quindi la misura dell’Energia è facilmente riconducibile ad una . misura di A s. 38 Figura 12: Energia coinvolta in una ampolla dopo la separazione dei contatti per guasto alimentato da generatore, angolo di tensione 90° La capacità dell’ampolla di gestire tale energia è di fondamentale importanza per valutare l’applicabilità dell’interruttore, pertanto sarà importante che tale energia non superi il limite dell’ampolla stessa. Nel caso di cortocircuito alimentato da generatore ma con angolo di fase a 0° si osserva che a causa dell’interruzione della corrente nella fase 1 il generatore passa ad un funzionamento in bifase. Tale cambio di assetto può portare ad un fenomeno di mancato passaggio per lo zero della corrente ed un allungamento del tempo di estinzione dell’arco e di conseguenza l’energia coinvolta aumenta come si evince dalla figura 13. Quindi, entrambi gli scenari sono importanti al fine di valutare il funzionamento dell’interruttore; si può dimostrare che il VD4G-50 preso in esame interrompe la corrente senza alcun problema. In passato l’energia che un’ampolla poteva sopportare era inferiore rispetto a quella sopportata dalle ampolle degli attuali VD4G. L’energia d’arco (area blu ed area verde), la cui durata va dal naturale tempo di apertura dei contatti di 45 ms fino al verificarsi dello zero di corrente, condizione necessaria per la sua interruzione, poteva quindi risultare eccessiva per la capacità di sopportazione dell’ampolla. In tale caso, essendo la corrente di guasto composta da una componente simmetrica e da una unidirezionale decrescente, veniva tipicamente impostato, tramite un relè, un eventuale ritardo 39 5Esempio Figura 13: Energia coinvolta in una ampolla dopo la separazione dei contatti per guasto alimentato da generatore, angolo di tensione 0° all’apertura al fine di aspettare la diminuzione della corrente e, quindi, del tempo d’arco e della relativa energia. In questa guida abbiamo visto come altri parametri risultano essere di fondamentale importanza nella scelta dell’interruttore, come ad esempio la valutazione della TRV nei tre casi specifici: – Guasto alimentato da rete – Guasto alimentato da generatore – Guasto in discordanza di fase Come detto la TRV (Transient Recovery Voltage) è la tensione di ritorno che si presenta tra i contatti dell’interruttore all’apertura dello stesso; in genere il valore più critico della 40 TRV si ha sul primo polo che interrompe. I valori della TRV non devono essere per nessun motivo superati, pena possibili fenomeni di riaccensione e quindi di mancata interruzione della corrente stessa. Per sua natura, la TRV dipende da ciò che sta a monte ed a valle dell’interruttore stesso come: le caratteristiche dei cavi di collegamento tra generatore ed interruttore e tra interruttore e trasformatore elevatore, la capacità verso terra del generatore, le capacità parassite del trasformatore ecc. In realtà, anche la tipologia di tecnica interruttiva può influenzare l’andamento della TRV stessa specialmente nei primi microsecondi dopo l’interruzione della corrente. A seguito delle seguenti considerazioni è stata valutata inizialmente la TRV per un guasto trifase-terra alimentato dalla rete, ovvero posto tra il generatore e l’interruttore di macchina; in questo caso l’andamento è determinato principalmente dalle caratteristiche dei cavi di collegamento, dai parametri del sistema e dalle capacità verso terra dello stesso: Figura 14 TRV per guasto alimentato da rete 41 5Esempio Pe un guasto alimentato da generatore invece diventano di fondamentale importanza le capacità parassite dello statore verso terra: Figura 15: TRV per guasto alimentato da Generatore 42 Il guasto per discordanza di fase è la chiusura dell’interruttore in mancanza di sincronismo tra la rete ed il generatore stesso; tale condizione può verificarsi a fronte di un malfunzionamento del sistema di messa in parallelo del generatore con la rete. La corrente di guasto che si presenta in questo caso mostra il caratteristico andamento di figura che dipende principalmente dall’inerzia del rotore e della relativa turbina connessa: Figura 16: Corrente di guasto per chiusura interruttore in Out Of Phase a 90° di sfasamento 43 5Esempio Tale tipologia di guasto benché possa sembrare non così frequente va comunque considerata in quanto gli effetti per un guasto di questo tipo possono essere gravosi; quindi la capacità per un interruttore di generatore di gestire anche tale tipologia di guasto diventa fondamentale. Figura 17: TRV per interruzione di guasto in Out of Phase Nell’esempio analizzato si è visto un classico approccio per la scelta dell’interruttore di generatore. L’avvento di una norma internazionale universalmente riconosciuta per gli interruttori di generatore quale la IEC/IEEE 62271-37-013, alla quale i VD4G sono stati omologati, permette di effettuare la scelta di tali interruttori con la certezza di un prodotto a “regola d’arte”. 44 ABB S.p.A. ABB SACE Division Medium Voltage Products Via Friuli, 4 I-24044 Dalmine Tel.: +39 035 6952 111 Fax: +39 035 6952 874 e-mail: [email protected] www.abb.com Dati e immagini non sono impegnativi. In funzione dello sviluppo tecnico e dei prodotti, ci riserviamo il diritto di modificare il contenuto di questo documento senza alcuna notifica. © Copyright 2017 ABB. All rights reserved. 1VCP000643 - Rev. A - it - 2017.03 - (Guida tecnica - Interruttori di media tensione: per generatori) (gs) Contatti