Civiltà Contadina - Associazione per la salvaguardia della biodiversità http://www.civiltacontadina.it Soggetto: La compagnia della frutta antica Discussione: Re: Primavera piovosa: cerco consigli sui trattamenti biologici Inviato da : Visitatore Data: 2008/5/3 16:12 Ben chi è alle prime armi deve evitare di ripetere gli errori ancestrali o locali che si fanno, evitando le leggende metropolitane che si tramandano nei paesi, da padre in figlio...documentarsi e fare una scelta si può ad oggi, grazie a tantissime possibilità di informazione. I polisolfuri hanno avuto notevoli disavventure, ma alla luce dell'esperienza e della sperimentazione sono stati ampliamente rivalutati, sono oggi tutti Liquidi con un tenore di polisolfuri del 23% venduti solo da due ditte la CHEMIA e la POLISENIO presenti in Emilia-Romagna zona ad altissima vocazione frutticola. I trattamento si fa in giornata in quanto sono stabili alla luce e nel caso dei polisolfuri non risentono della vegetazione bagnata (la preparaziode delle poltiglie richiede tempo ed è la fase da fare meglio quindi il tempo speso per miscelare e sistemare la pompa è ripagato dai risultati anche se lungo). In linea di massima nella pratica fitoitrica i casi di infezione da funghi, virus e batteri si prevengono per forza di cose sia con trattamenti di copertura, che sistemici sia con la soppressione fisica di ogni tipo di focolaio in pratica tutti i casi di batteri o visus che nelle piante e in molti animali sono inguaribili e infettivi (l'Afta epizootica, la lingua blu...nonstante abbia il vaccino sugli animali). Le piante non hanno resistenze paragonabili al sistema immunitario ma solo meccanismi innati e genetici di risposta con diverse modalità di azione e quantità. Il caso degli insetti è più complesso perchè ci mettiamo in stretta relazione con l'ambiente e con miriadi di esseri viventi...cosa non da poco insetti e acari sono contabili, numerabili anche a occhio nudo o con la lente, si possono vedere i danni e la progressione cosa che nei funghi non si può essendo molto spesso più nascosti o in intimo contatto con cellule, non ultimo il tasso di crescita di virus,funghi e batteri che è al limite della crescita esponenziale. Di per se affermare l'esistenza o l'utilità di un calendario è UNA BESTIALITA visti gli effetti dei trattamenti a calendario degli anni 60-70...la morale se il parassita c'è io tratto quando c'è ma evito con altri procedimenti che arrivi nelle fasi più critiche, se c'è il micete devo trattare ma possibilmente al momento giusto seguendo parametri ambientali, fenologici della pianta, di attività dei prodotti ma faccio di tutto per ridurne il numero con trattamenti estintivi generali(di natura agronomica, fisica....). Negli insetti il tanto bistrattato IPM serve come guida anche nel biologico seppur si sente la necessità di partire un pò prima nei trattamenti e con soglie più basse. La prevenzione serve sempre, ogni opera di pulizia è benemerita ma per prevenzione si intende una miriade di attività compreso l'uso di prodotto di copertura, come zolfo e rame che impediscono ai funghi di germinare sopra le foglie o di morire asfisiati qualora attacchino dall'esterno oppure impedire alle afidi virulente di pungere e inoculare virus, questi casi sono i limiti delle soglie di danno poichè il danno c'è sempre inquanto è indiretto non tanto provocato dalla singola 1/2 Civiltà Contadina - Associazione per la salvaguardia della biodiversità http://www.civiltacontadina.it spora o dal singolo afide quanto dalla miriade di spore o dal virus immesso. Il fatto stesso di abbattere una pianta infetta non è uno scandalo quanto una prevenzione, in molti insetti si vincono con gli abbattimenti e la cura ambientale è il caso degli scolitidi e del matzococcus feijtaudi e pini o di altri, nei funghi l'Armillaria mellea (chiodino buono solo se mangiato), il cancro colorato del platano... Molte malattie sono molto particolari e laboriose da trattare perchè implicano conoscenze genetiche delle popolazioni (Cancro del castagno). Molto spesso pare più complessa di quanto sia ma perchè si ha una grossa relazione intraspecifica necessita una conoscenza anche semplice ma mai un fossilismo, una semplificazione e un continuo replicarsi all'infinito delle stesse azioni e prodotti(selezione le popolazioni e quindi agisco favorendo alcune resistenze, quindi non è tanto la resistenza in quanto tale ma l'azione che porta a farla emergere o dominare). A volte devo cambiare prodotto(nel limite del possibile e della disponibilità) o cambiare strategia ma sempre in una maniera flessibile e adattabile alle necessità di tempo, mezzi e clima. L'uso stesso delle trappole a ferormoni non è mai la prova dell'esistenza certa della popolazione poichè molti lepidotteri sono polifagi e possono essere catturati nelle trappole anche da Km ma sono indice di inizio dei voli o della fine dello svernamento e che le popolazioni sono in effettiva migrazione e che possono minacciare effettivamente le colture per una questione di numeri e spazi perchè alle grandi popolazioni non basta il solo bosco o riva ma occupa l'intero territorio e le piante gradite.Nel caso degli insetti si è di fronte ad uno scontro di volontà contrapposte a volte anche di egoismi contrapposti la sfida a litigarsi i frutti tra l'uomo e l'insetto casi come quello della Cydia molesta o cidia orientale del pesco portano a danni 80-100% e non solo sui frutti ma anche sui germogli, le gemme, su pesco, albicocco e anche il melo percui ben più temibile di quanto può apparire, con tale polifagia e grandi numeri gli ausiliari non riescono a reggere il confronto e ci si rimette tutti. 2/2 Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)