Economia Internazionale e Politiche Commerciali

Nome e Cognome___________________________ Matricola_____________
Economia Internazionale e Politiche Commerciali
(a.a. 12/13)
Soluzione
Esame (11 gennaio 2013)
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Prima Parte
1. (9 p.)
(a) Ipotizzate che in un mondo a due paesi, Brasile e Germania, e due prodotti, farina di
soia e automobili, entrambi i paesi producano i due beni ed il Brasile esporti farina
di soia verso la Germania, mentre quest’ultima esporta automobili verso il Brasile.
Illustrate graficamente i vantaggi dallo scambio per entrambi i paesi ipotizzando che
le preferenze dei consumatori per i due beni siano le stesse nei due paesi mentre le
frontiere delle possibilità produttive siano diverse: la diversa dotazione relativa di
fattori fa sì che il Brasile sia più produttivo nella produzione di farina di soia, mentre
la Germania è più produttiva nella produzione di automobili.
(b) Ipotizzate ora che l’eccessivo sfruttamento della terra determini in Brasile una
riduzione della produttività della stessa e, quindi, della produzione di farina di soia a
parità di risorse impiegate.
(i) qual è l’effetto della riduzione della produttività della terra in Brasile sul prezzo
relativo internazionale della farina di soia? Perché?
(ii) mostrate graficamente come ciò possa determinare una riduzione del benessere
del Brasile.
(iii) mostrate graficamente come ciò possa anche provocare un aumento del
benessere del Brasile.
(a)
Brasile
Germania
1
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Il benessere di entrambi i paesi aumenta con l’apertura al commercio internazionale. In autarchia
l’equilibrio in ciascun paese è dato dal punto sulla FPP cui è associato il livello più alto di utilità;
ad esso corrisponde un prezzo relativo delle automobili che è uguale, a parte il segno, al
coefficiente angolare della retta tangente alla FPP in quel punto (linee tratteggiate). Col commercio
internazionale il prezzo relativo della farina di soia diventa lo stesso nei due paesi (le linee continue
hanno la stessa pendenza, compresa tra quelle corrispondenti ai prezzi relativi in autarchia nei due
paesi) ed entrambi i paesi raggiungono un livello di benessere maggiore.
(b)
In entrambe le figure sotto la riduzione delle possibilità produttive di farina di soia in Brasile causa,
a ciascun prezzo relativo, una riduzione della produzione di farina di soia rispetto alla produzione
di automobili. Questo fa spostare verso sinistra la funzione di offerta relativa di farina di soia
rispetto alle automobili del Brasile e, quindi, mondiale, e fa aumentare il prezzo relativo della farina
di soia.
(ii) riduzione del benessere
Brasile
(iii) aumento del benessere
Brasile
Nella situazione rappresentata nella figura di sinistra, nonostante il prezzo relativo più elevato della
farina di soia, il Brasile si sposta su una curva di indifferenza più bassa e, quindi, vede il suo
benessere ridursi.
Nella figura a destra, invece, lo stesso aumento del prezzo relativo della farina di soia consente al
Brasile di spostarsi su una curva di indifferenza più alta e, quindi, di raggiungere un livello di
benessere più elevato.
2. (8 p.) Per ciascuna delle affermazioni che seguono si dica se essa è vera o falsa e, nel caso
in cui si ritenga che essa sia falsa (o vera solo in parte) perché (sinteticamente); nel
caso in cui un’affermazione non sia vera per più di una ragione, bisognerà indicarle
tutte! Le risposte errate non danno luogo ad alcuna penalizzazione.
1.
Nel modello di Heckscher-Ohlin in presenza di commercio internazionale ed in assenza di
distorsioni, in equilibrio il prezzo relativo dei beni nei due paesi è lo stesso. Il commercio
internazionale determina sempre, in entrambi i paesi, vantaggi per i consumatori e svantaggi
per i titolari del fattore produttivo disponibile in quantità relativamente meno abbondanti.
X Vero
Falso
2
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2.
Il modello di Ricardo considera due paesi, due beni ed un fattore della produzione e si basa
sul concetto di vantaggio comparato. Un paese ha un vantaggio comparato nella produzione
di un bene se il costo opportunità della produzione di una unità di quel bene è minore di
quello nell’altro paese. Il fatto che un paese abbia un vantaggio assoluto nella produzione di
un bene (cioè che per produrre quel bene sia necessaria una quantità di fattore superiore a
quella necessaria negli altri paesi) non implica che il paese debba avere un vantaggio
comparato nella produzione di quel bene.
Vero
X Falso
...sia necessaria una quantità di fattore inferiore...
3.
Nel modello di H-O a due paesi, due prodotti e due fattori la quantità prodotta dei due beni in
ciascun paese dipenderà dal prezzo relativo dei beni, dalla dotazione di risorse e dalla
tecnologia disponibile. Se peggiora la tecnologia disponibile, o diminuisce la dotazione di
uno dei due fattori, diminuirà la produzione di almeno uno dei due beni. Se aumenta il prezzo
relativo di un bene aumenterà la produzione di almeno uno dei due beni.
Vero
X Falso
Se aumenta il prezzo relativo di un bene aumenterà la produzione solo di quel bene e
diminuirà quella dell’altro.
4.
In presenza di concorrenza monopolistica si svilupperanno tra i paesi flussi di commercio
intra-settoriale. In questo caso il commercio continuerà ad essere spiegato dal vantaggio
comparato di ciascun paese, oltre che dalle economie di scala. Il commercio intra-settoriale
tenderà ad essere minore tanto più simile è la dotazione relativa di fattori nei paesi.
Vero
X Falso
Il commercio intra-settoriale tenderà ad essere minore tanto più diversa è la dotazione
relativa di fattori nei paesi.
5.
In presenza di una produttività marginale del lavoro decrescente ed ipotizzando che esistano
due beni, che il lavoro sia mobile tra i settori e tra i paesi e che l’altro fattore produttivo, la
terra, sia immobile, se vengono rimosse le barriere che impediscono la mobilità del lavoro il
lavoro si sposterà dal paese dove la sua produttività marginale è più bassa verso quello in cui
è più alta. Nel nuovo equilibrio la produzione mondiale aumenterà ed i lavoratori in entrambi
i paesi riceveranno un salario più alto. In entrambi i paesi i proprietari terrieri ci perderanno.
Vero
X Falso
Il salario aumenterà nel paese i cui lavoratori emigrano, e si ridurrà nel paese verso il quale
emigrano.
I proprietari terrieri del paese verso il quale i lavoratori emigrano guadagneranno.
6.
Il commercio internazionale dei beni (merci) negli ultimi decenni è cresciuto molto, ma meno
rapidamente rispetto alla produzione mondiale. Nel 2010 l’Unione Europea era al primo
posto sia come principale paese esportatore di beni e servizi al mondo che come principale
paese importatore. Nello stesso anno, i primi tre partner dell’Unione Europea dal punto di
vista delle sue esportazioni di beni erano, nell’ordine: Cina, Stati Uniti, e Norvegia.
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Vero
X Falso
Il commercio internazionale dei beni (merci) negli ultimi decenni è cresciuto più rapidamente
rispetto alla produzione mondiale.
Erano, nell’ordine: Stati Uniti, Cina e Svizzera.
7.
Nel modello generale di commercio internazionale, in equilibrio, in condizioni di concorrenza
perfetta ed in presenza di commercio, il valore della produzione in ciascun paese sarà uguale
al reddito dei consumatori, cioè determinerà il loro vincolo di bilancio. In autarchia in
entrambi i paesi le quantità consumate e prodotte dei due beni coincidono. Il prezzo relativo
in presenza di commercio nei due paesi sarà uguale e sarà sempre compreso tra quelli di
equilibrio in autarchia. Una crescita economica sbilanciata verso le importazioni migliora
sempre le ragioni di scambio del paese e fa crescere il suo benessere.
Vero
X Falso
Una crescita economica sbilanciata verso le importazioni migliora sempre le ragioni di
scambio del paese ma il suo benessere può sia aumentare che diminuire.
8.
In presenza di economie di scala e concorrenza monopolistica, il commercio internazionale fa
aumentare la produzione mondiale del bene, diminuire il numero complessivo delle imprese,
aumentare le varietà del bene disponibili globalmente e ridurre il prezzo di vendita.
Vero
X Falso
Il numero di varietà complessive si ridurrà, mentre aumenterà il numero di quelle disponibili
in ciascun paese.
Seconda Parte
3. (9 p.)
Si rappresenti su un grafico l’equilibrio di mercato in un mondo a due paesi, con costi
di trasporto positivi, in assenza di politiche, individuando il prezzo di mercato, la
quantità prodotta e la quantità consumata in ciascun paese e la quantità scambiata tra i
due paesi.
Si consideri ora l’introduzione da parte del paese esportatore di una tassa fissa sul
consumo.
Si diano le condizioni di equilibrio in presenza di tale politica.
Si rappresenti l’introduzione della tassa al consumo sul grafico di cui sopra,
individuando il prezzo di mercato, la quantità prodotta e la quantità consumata in
ciascun paese, la quantità scambiata tra i due paesi e le entrate di bilancio del paese
esportatore.
Si comparino gli equilibri di mercato in presenza della tassa al consumo e senza di
questa e si evidenzi l’effetto di tale politica sui consumatori e sui produttori in ciascuno
dei due paesi (cambiamenti dei prezzi e delle quantità), sulla quantità scambiata e sul
bilancio del paese esportatore.
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4. (8 p.)
1.
Per ciascuna delle affermazioni che seguono si dica se essa è vera o falsa e, nel
caso in cui si ritenga che essa sia falsa (o vera solo in parte) perché
(sinteticamente); nel caso in cui un’affermazione non sia vera per più di una
ragione, bisognerà indicarle tutte! Le risposte errate non danno luogo ad alcuna
penalizzazione.
Le condizioni di equilibrio tra i prezzi in presenza di un sussidio al consumo (d) nel paese
importatore (B), con costi di trasporto positivi (ct) sono date da:
PCONSB = PPRODB + d
PA = PCONSB + ct
Vero
X Falso
PCONSB = PPRODB - d
PA = PPRODB - ct
2.
La decisione da parte di un paese importatore di concedere una tariffa preferenziale (più
bassa) a favore di uno solo dei paesi da cui esso importa, mantenendo invariata la tariffa
applicata sulle sue importazioni dagli altri paesi, determina una riduzione del volume
scambiato ed un aumento delle esportazioni da parte del paese che beneficia della preferenza,
mentre le esportazioni dagli altri paesi possono sia aumentare che diminuire.
Vero
X Falso
Determina un aumento del volume scambiato ed una riduzione delle esportazioni dai paesi
non favoriti.
3.
L’introduzione di una tariffa all’importazione da parte di un paese, ‘piccolo’ o ‘grande’ che
sia, determina sempre una riduzione del benessere del paese esportatore. L’introduzione di un
sussidio all’esportazione da parte di un paese ‘grande’ fa sempre diminuire il benessere del
paese che lo introduce.
Vero
X Falso
L’introduzione di una tariffa all’importazione da parte di un paese ‘grande’ fa diminuire il
benessere del paese esportatore; l’introduzione di una tariffa all’importazione da parte di un
paese ‘piccolo’, invece, lascia invariato il benessere del paese esportatore.
4.
In presenza di distorsioni del mercato (cioè di “fallimenti” del mercato e/o di politiche da
parte dei paesi), l’introduzione di una politica da parte di uno dei paesi farà diminuire il
benessere globale (la somma dei benesseri dei paesi), mentre il benessere del paese che
introduce la politica può sia crescere che diminuire.
Vero
X Falso
Anche il benessere globale potrà sia aumentare che diminuire.
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5.
L’introduzione di una tassa al consumo da parte di un paese importatore fa diminuire la
produzione ed il consumo nel paese che la introduce, li fa crescere nell’altro paese e fa
diminuire il volume scambiato.
Vero
X Falso
Nel paese esportatore diminuisce la produzione ed aumenta il consumo.
6.
Un paese esportatore che intervenga con una tassa ‘ambientale’ alla produzione tale da
consentire la rimozione del danno ambientale dovuto all’attività produttiva, determinerà al
suo interno una riduzione della produzione, del consumo e delle esportazioni; gli effetti nel
paese importatore saranno una riduzione della produzione, del consumo e del danno
ambientale.
Vero
X Falso
Nel paese importatore la produzione ed il danno ambientale cresceranno.
7.
Le condizioni di equilibrio di una quota all’importazione a tariffa ridotta sono (B è il paese
importatore):
PB = PA + ct + t
t = t0 se X < X*
t = t1 se X > X*
t 0 > t1
Vero
X Falso
t0 < t1 .
8.
Secondo il “teorema dell’elettore mediano”, in presenza di due soli partiti questi tenderanno a
proporre agli elettori politiche commerciali quanto più possibile diverse (uno un alto livello
dei dazi, l’altro un basso livello dei dazi). Secondo la “teoria dell’azione collettiva” ciascun
partito tenderà a proporre agli elettori una politica commerciale che favorisce gli interessi di
gruppi - e, quindi, insiemi di elettori - relativamente numerosi, anche quando i vantaggi
individuali sono per essi contenuti, a scapito di gruppi relativamente piccoli per i quali gli
svantaggi individuali derivanti dalla politica sono consistenti.
Vero
X Falso
Secondo il “teorema dell’elettore mediano”, in presenza di due soli partiti questi tenderanno
a proporre agli elettori politiche commerciali molto simili.
Secondo la “teoria dell’azione collettiva” ciascun partito tenderà a proporre agli elettori
una politica commerciale che favorisce gli interessi di gruppi relativamente piccoli in grado
di accaparrarsi una fetta consistente dei benefici a scapito di gruppi molto numerosi per i
quali gli svantaggi individuali sono però contenuti.
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