MOBBING e PSICOTERAPIA
Stefano Caracciolo
Straordinario di Psicologia Clinica
Facoltà di Medicina, UNIFE
Definizione
Dall’inglese ‘ to mob’, ‘attaccare’, ‘accerchiare’
Termine usato per indicare un meccanismo di difesa
collettivo osservato nel mondo animale, usato
dall’etologo Konrad Lorenz, mediante il quale un
branco mantiene la sua omogeneità espellendo “il non
simile” attraverso comportamenti di isolamento e lesivi.
Definizione
“un
comportamento
ripetuto,
immotivato,
rivolto
contro
un
dipendente o un gruppo di dipendenti,
tale da creare un rischio per la
sicurezza e la salute”, intesa sia in
senso fisico che mentale.
Criteri di quantificazione nel tempo:
almeno una volta a settimana e
almeno per sei mesi
Classificazione
Mobbing Gerarchico: quando gli abusi sono commessi da
superiori o addirittura da sottoposti gerarchici della vittima
Mobbing Ambientale: quando sono i colleghi della vittima ad
isolarla, privano la vittima della loro collaborazione, negando
il dialogo e il rispetto verso la persona.
Mobbing Orizzontale: quando un dipendente non è accettato
per vari motivi, come ad esempio per una sua disabilità
Mobbing Verticale: quando un superiore licenzia un dipendente
per motivi banali, come ad esempio perchè il dipendente è
antipatico, poco produttivo ecc.
Mobbing Strategico: è un modo per allontanare i dipendenti
scomodi (spesso si fa in caso di fusione dell’azienda ecc).
Tipi di mobbing
MOBBING STRATEGICO
Disegno di esclusione di un lavoratore da parte della stessa azienda e/o del management
aziendale, ridimensionamento delle attività di un determinato lavoratore o suo
allontanamento dal lavoro.
MOBBING EMOZIONALE, O RELAZIONALE
Alterazione delle relazioni interpersonali (esaltazione ed esasperazione dei comuni
sentimenti di ciascun individuo di rivalità, gelosia, antipatia, diffidenza, paura, ecc.) sia di
tipo gerarchico che tra colleghi.
MOBBING SENZA INTENZIONALITÀ DICHIARATA
Non precisa volontà strategica esercitata da parte di un pari grado per eliminare eventuali
ostacoli alle proprie ambizioni carrieristiche, o da parte di un superiore, al fine di tutelare la
propria posizione gerarchica, giudicata in pericolo.
Le vittime del
Mobbing
- lavoratori con elevato coinvolgimento
nell’attività svolta, o con capacità
innovative e creative;
- soggetti con ridotte capacità lavorative o
portatori di handicap collocati
obbligatoriamente nel posto di lavoro;
- "diversi" (provenienza geografica,
religione, abitudini di vita, preferenze
sessuali).
- lavoratori rimasti estranei a pratiche
illecite di colleghi
Vulnerabilità al
mobbing
Il fattore chiave è spesso l’entità della "soglia individuale di
resistenza alla violenza psicologica" capace di indurre una
condizione di mobbing:
(intensità della violenza) - (tempo di esposizione) - (tratti
della personalità)
Il Bossing
Intenzione del diretto superiore (mobber)
estromettere il soggetto dal processo lavorativo.
mirata
ad
L’obiettivo è quello di isolare la persona che si ritiene
rappresenti un pericolo o una minaccia, bloccargli la carriera,
togliergli potere.
Il conflitto iniziale può nascere anche da banali divergenze di
opinione, da gelosie o rivalse, da differenze di razza,
religione o cultura.
La competenza sociale e le caratteristiche di personalità del
mobber e della vittima giocano un ruolo importante.
I colleghi (gli spettatori) in genere prendono le distanze nel
timore di compromettere i loro rapporti col capo .
Il mobbing orizzontale
- Le difficoltà del mercato del lavoro
- L’alto tasso di disoccupazione
- Gli esiti lavorativi incerti dei contratti atipici
- La mancanza di trasparenza nello sviluppo di carriera
…favoriscono una forte competizione in grado di attivare alti
livelli di aggressività e destrutturare i rapporti
interpersonali.
Il mobbing strategico
Pressioni psicologiche esercitate strategicamente dalle imprese
(prevalentemente private), per promuovere l’allontanamento dal
mondo del lavoro di soggetti diversamente scomodi:
- Soggetti appartenenti a gestioni precedenti o assegnati a reparti
da dimettere o anche di soggetti da riqualificare
professionalmente.
- Dipendenti divenuti troppo costosi (seniores) o che non
corrispondono più alle attese dell’organizzazione (lunghe
assenze per congedi parentali, malattie serie, portatori di
handicap, ecc.).
Principali azioni
mobbizzanti
• Attacchi alla possibilità di comunicare
- limitazione della possibilità di esprimersi;
- rifiuto del contatto con gesti o sguardi scostanti;
- critiche continue al suo lavoro e alla sua vita privata;
• Attacchi alle relazioni sociali
- costante isolamento;
- il soggetto non esiste (non lo si invita né gli si fa
compagnia in tutte le occasioni sociali come andare al
bar, a mensa,ecc.);
- trasferimento in ambienti lontani da quelli dei
colleghi;
Altre azioni
mobbizzanti
• Attacchi all’immagine sociale
- si parla alle spalle della vittima;
- la si ridicolizza;
- la si costringe a lavori umilianti;
• Attacchi alla qualità delle condizioni e
delle mansioni lavorative
- affidati compiti lavorativi al di sotto o
al di sopra della sua preparazione per
indurlo in errore;
- affidati compiti senza senso e sganciati
dal ciclo produttivo;
- trasferimento da un posto all’altro, da
una mansione all’altra, senza motivo.
Le conseguenze
psicologiche
Sindrome da stress, facilmente assimilabile al
“disturbo post traumatico da stress”
Interessa l’intero organismo, con sintomi psichici
e psicosomatici:
Disagio profondo, ansia, depressione, disistima,
panico, paura di “affrontare” la giornata, vuoti
di memoria, vertigini, perdita di identità,
pensieri autolesionistici e/o suicidi, irritabilità,
insonnia
improvvisa,
incubi,
cefalea,
dermatosi, perdita capelli,
gastriti, ulcera,
impotenza sessuale, tachicardia etc…
Organi ed apparati
coinvolti
• Cervello: ansia, attacchi di panico, depressione, emicrania, vertigine; perdita di memoria,
difficoltà di concentrazione; insonnia.
• Pelle: disturbi cutanei, dermatosi, psoriasi.
• Apparato respiratorio: problemi di respirazione, mancanza di fiato, senso di oppressione.
• Collo-spalle: cefalea muscolo-tensiva, cervicale, mal di schiena.
• Cuore: tachicardia, palpitazioni, infarto del miocardio.
• Apparato muscolo-scheletrico: contratture, algie diffuse, posture scorrette.
• Apparato digerente: problemi gastrici, bruciori di stomaco, ulcera. In certi casi, bulimia.
• Occhi: annebbiamento temporaneo della vista.
• Sistema immunitario: calo delle difese dell'organismo, maggiore vulnerabilità alle malattie.
• Arti: tremore, sudorazione, senso di debolezza alle gambe, dolori muscolari.
Le conseguenze
sociali
La persistenza dei disturbi psicofisici porta ad
assenze dal lavoro sempre più prolungate,
con "sindrome da rientro al lavoro" sempre
più accentuata, fino alle dimissioni o al
licenziamento.
La perdita dell’autostima e del ruolo sociale
comporta insicurezza, difficoltà relazionali
e, per le fasce d’età più avanzate,
l’impossibilità
di
nuovi
inserimenti
lavorativi.
Il
soggetto porta all’interno dell’ambito
familiare il proprio stato di grave disagio, e
non sono rari i casi di separazioni e divorzi,
disturbi nello sviluppo psicofisico dei figli e
disturbi nelle relazioni sociali
Diagnosi: criticità
L’analisi delle situazioni lavorative
di mobbing e delle malattie
mobbing-correlate
è
particolarmente critica :
1.
la fonte d’informazione è
rappresentata,
quasi
esclusivamente dalla raccolta
anamnestica diretta;
2.
la possibilità di verifica è
scarsa,
in
quanto
la
collaborazione dell’ambiente
di lavoro è carente.
Perché il mobbing?
• L’organizzazione del lavoro come
causa favorente
• La scarsa e inadeguata gestione dei
conflitti come causa scatenante
• La personalità della vittima: non è una
causa ma può entrare secondariamente
nel processo del mobbing come
elemento del meccanismo, con effetti
positivi o negativi.
Che fare?
Quando in un’azienda si manifestano
fenomeni di mobbing, è fondamentale
riconoscere che il fenomeno rappresenta
il sintomo di una manifestazione di
conflitto fra individui all’interno di
un’organizzazione.
Prima di procedere alla diagnosi medica ed
all’eventuale terapia del “mobizzato” o
dei “mobizzanti” è necessario occuparsi
della salute dell’azienda e delle sue
dinamiche organizzative.
Misure di intervento
psicologico
• Prevenzione
• Interventi precoci: disponibilità di uno psicologo
competente cui un lavoratore in pericolo può rivolgersi
per avere aiuto, cui la direzione dovrebbe conferire
autorità di intervento nei singoli casi.
• Counseling psicologico
• Psicoterapia
• Reinserimento e riabilitazione
Indicazioni alla
psicoterapia nel mobbing
• L’intervento psicoterapeutico non può intervenire sulle cause del mobbing,
che sono indipendenti dalla personalità della vittima
• Gli effetti del mobbing sono legati alla personalità della vittima, che può
sviluppare, accanto al profondo disagio psicologico ed a meccanismi
difensivi reattivi (ansia, irritabilità) anche quadri psicopatologici veri e
propri (D.d’ansia, DAP-Disturbo da attacchi di Panico, Sindromi
depressive, D. dell’Adattamento, D. Posttraumatico da Stress)
• La psicoterapia è certamente indicata quando sono comparsi disturbi
psicopatologici conclamati
Quale psicoterapia nel
mobbing?
• Interventi terapeutici specifici sul mobbing
• Psicoterapia breve ad orientamento analitico
• Psicoterapia Cognitiva breve
• Psicoterapie di gruppo
BIBLIOGRAFIA:
Psicobiettivo: Numero Monografico su Mobbing e Psicoterapia
Franco Angeli, Milano, 2009.
Fulcheri, Lo Iacono, Novara: Benessere Psicologico e Mondo
Del Lavoro, Centro Scientifico Editore, Torino, 2008.