Imputabilità e consumo di droghe alla luce del progetto di modifica

IMPUTABILITÀ
Imputabilità:
concetti di fondo…
Condizione occorrente per attribuire al
soggetto agente il fatto commesso e
mettergli in conto le conseguenze
giuridiche delle proprie azioni
…E riferimenti legislativi

Art. 85 del c.p.: “Nessuno può essere
punito per un fatto preveduto dalla
legge come reato, se, al momento in cui
ha commesso il fatto, non è imputabile.
È imputabile chi ha capacità di
intendere e volere”.
Requisiti fondamentali
dell’imputabilità

Capacità di intendere
– idoneità del soggetto a rendersi conto
del valore sociale dell’atto compiuto,
prevedendo le conseguenze dell’azione

Capacità di volere
– capacità di scegliere la condotta adatta
e, quindi, di poterla:
 attivare
 inibire
Cause di esclusione
dell’imputabilità...

“condizioni di natura fisiologica
dipendenti dall’età, condizioni di
natura patologica derivanti da
infermità di mente o da anomalie
congenite (sordomutismo) e
condizioni di natura tossica dovuta
all’abuso di alcolici e di sostanze
stupefacenti”
…In sintesi
Minore età (artt.97,98 c.p.)
 Infermità di mente (artt.88,89 c.p.)
 Sordomutismo ( art.96 c.p.)
 Ubriachezza ( artt. 91,92 e 94 c.p.)
 Intossicazione da sostanze
stupefacenti ( art.94 c.p.)

Tossicodipendenza
secondo il DSM-IV

La tossicodipendenza rientra tra i
“Disturbi correlati” distinti in:
– Disturbo da Uso di Sostanze (Dipendenza
da Sostanze e Abuso di sostanze)
– Disturbi Indotti da Sostanze (Intossicazione
da Sostanze, Astinenza da Sostanze,
Demenza Persistente Indotta da Sostanze,
Disturbo Mnestico Persistente Indotto da
Sostanze…..)
Specie di stupefazione
previste dal Codice Penale

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

Accidentale: involontaria o incolpevole,
derivante da caso fortuito o da forza maggiore
(art.91 c.p.)
Volontaria: intenzionale o colposa,non esclude
né diminuisce l’imputabilità (art.92 c.p.)
Preordinata: ordinata al fine di commettere un
reato o di prepararsi una scusa. Funge da
circostanza aggravante (art.92 1°cpv.)
Abituale: di chi è dedito all’uso di droghe o vi
ricorra frequentemente (art.94 2°cpv.)
Evoluzione della disciplina
delle sostanze stupefacenti

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1923 - Legge n.396 del 18 Aprile: recante
“provvedimenti per la repressione dell’abusivo
commercio di sostanze velenose aventi azione
stupefacente”
1975 - Legge n.685 del 22 Dicembre:
introduzione della nozione di
tossicodipendenza
1990 - Testo Unico n.309 del 9 Ottobre
1993 - Referendum abrogativo del 18 Aprile
2003 - Revisione del decreto del Presidente
della Repubblica del 9 Ottobre 1990
Aspetti salienti del T.U.
n. 309 del 9 Ottobre 1990


Divieto di uso personale di sostanze
stupefacenti e psicotrope in quantità
superiore alla dose media giornaliera
Introduzione di sanzioni amministrative
e di misure alternative alla detenzione
Effetti introdotti dal
Referendum popolare del
18 Aprile 1993
Abrogazione del comma 1
dell’art.72 del T.U. La detenzione
per uso personale è oggi
penalmente lecita
 Abrogazione dell’art. 76 e delle
sanzioni penali per chiunque
interrompa il programma
terapeutico o socio-riabilitativo

Aspetti salienti del
progetto di modifica della
Legge 309/90
Reintroduzione del divieto e di
qualunque impiego (non autorizzato) di
sostanze stupefacenti e psicotrope
 Potenziamento delle misure di recupero
alternative al carcere per i soggetti che
manifestino la volontà di interrompere
la carriera tossicomanica

Elementi essenziali del
trattamento alternativo al
carcere


Affidamento terapeutico a strutture assistenziali
pubbliche o private
Ruolo dei Ser.T. o delle strutture private di
prevenzione e d’intervento contro l’uso di
sostanze stupefacenti e psicotrope attraverso:
– terapie di disassuefazione con medicinali non
stupefacenti piuttosto che l’utilizzo del
metadone
– Utilizzo di schemi terapeutici a scalare per i
medicinali oppiodi
Obblighi per il
tossicodipendente


Obbligo di sottoporsi a controlli periodici
per accertare che il trattamento
terapeutico prosegua
Eventuali inadempienze dovranno essere
denunciate alla magistratura da i
responsabili dei Ser.T. o delle strutture
private. La conseguenza è la perdita dei
benefici dell’istituto alternativo al carcere
Differenze tra le due
normative
Nuova modalità di tabellazione delle
droghe
 Reintroduzione del divieto all’uso di
qualsiasi sostanza stupefacente e
psicotropa
 Diversa attribuzione delle
competenze in tema di
coordinamento e organizzazione

Tabella I
Sostanze che non trovano
alcun impiego terapeutico
Denominazione comune
Altra denominazione
Quantità di principio
attivo in milligrammi
Cocaina
500
Difenossilato
50
Delta-9-tetraidrocannabinolo
Cannabis
250
Dietilamide dell’acido lisergico
LSD 25
0,05
MDMA (3,4metilendiossietilamfetamina)
Ecstasy
300
Metilfenidato
Fenilidato
100
Tabella II
Sostanze prescrivibili in grado di
dare dipendenza fisica e psichica
Sezione
Denominazione comune
A: Ricette a ricalco anche per
farmaci nel dolore severo da
patologia neoplastica o
degenerativa
Buprenorfina, codeina, amobarbital, fentanil,
eptabarbital, morfina, secobarbital, zipeprolo
B: sostanze per preparazioni
galeniche con ricetta da
rinnovarsi volta per volta
Alazepam, allobarbital, butorfanolo,
clonazepam, diazepam, fenobarbital,
pentazocina, triazolam, zopiclone
C: Ricetta da rinnovarsi volta per
volta
Barbexaclone, destropropossifene, fenobarbital,
pentazocina
D: Ricetta da rinnovarsi volta per
volta o ricetta a ricalco
Composizioni contenenti tramadolo,
composizioni contenenti meprobamato
E: Ricetta medica
Composizioni ad uso diverso da quello
parenterale contenenti: alazepam,
clorazepam,pinazepam,zolpidem
Aspetti normativi e clinici
del trattamento sanitario
obbligatorio
Gli aspetti normativi

Quando il 13 maggio 1978 venne approvata la
legge 180 sulla riforma della Assistenza
Psichiatrica in Italia, si era preso atto della
validità scientifica di un nuovo modo di fare e
pensare la psichiatria, rompendo
doverosamente con un passato ormai
anacronistico che stabiliva la segregazione del
paziente psichiatrico nel manicomio perché
ritenuto sempre pericoloso socialmente.


La legge non abbracciava alcun indirizzo psichiatrico
ma traduceva in norma e codificava tutto quanto nel
corso di un lungo dibattito culturale e scientifico era
stato consolidato come patrimonio comune. Il paziente
psichiatrico era diventato un malato come altri, da
trattare negli ospedali generali, anche se la peculiarità
della sua malattia richiedeva alcuni specifici
provvedimenti come il T.S.O che diventava
provvedimento sanitario e non più di competenza
dell'organo giudiziario.
La legge 180 fu poi trasposta agli artt. 33-34-35 per
quanto attiene al regime di carattere permanente e
all'art. 64 della legge n. 833 del 23 dicembre 1978 per
quanto riguarda la fase transitoria di passaggio dalla
precedente alla nuova normativa.

Nel contempo veniva finalmente abrogata la
legge n. 36 del 14 febbraio 1904 pubblicata
nella G. U. il 22 dello stesso mese "Disposizioni
sui manicomi e sugli alienati. Custodia e cura
degli alienati" ed il regio decreto n. 615 del 16
agosto 1909 pubblicato sulla G.U. del 16
settembre che approvava il regolamento sui
manicomi e sugli alienati. Veniva superata
anche la legge n. 431 del 18 marzo 1968
pubblicata sulla G.U. del 30 aprile "Provvidenze
per l'assistenza psichiatrica" che consentiva
anche l'ammissione volontaria nei manicomi ed
istituiva i Centri di Igiene Mentale nelle
province.
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
I problemi di maggiore interesse introdotti dalla legge
180 riguardano la situazione giuridica dell'ammalato
mentale e la tutela giurisdizionale predisposta
dall'ordinamento a sua difesa.
Per meglio comprendere la portata del complesso
normativo risultante dalle norme della 833, occorre
partire dalla considerazione che l'art. 32 della
Costituzione che afferma:
La repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce
cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato ad un determinato
Trattamento Sanitario se non per disposizione di legge. La
legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal
rispetto della persona umana.

Infatti l'art. 1 della 833 ai primi due
commi, nell'individuare i principi
ispiratori della istituzione del SSN,
richiama espressamente, ripetendone le
formule, le proposizioni fondamentali
della Costituzione:
La Repubblica tutela la salute come
fondamentale diritto dell'individuo e
interesse della collettività mediante il
SSN. La tutela della salute fisica e
psichica deve avvenire nel rispetto della
dignità e della libertà della persona
umana.


La Costituzione ha dunque fissato una "riserva
assoluta" di legge per la disciplina degli interventi
autoritari attinenti all'accertamento e al trattamento
sanitario di stati di infermità. Questa riserva trova la
sua ragione nella necessità di tutelare la libertà
personale che l'art. 13 della Costituzione qualifica come
inviolabile.
Ma proprio perché la tutela della salute è vista dall'art.
32 della Costituzione sotto il duplice profilo di "diritto
dell'individuo" e di "interesse della collettività", sono
legittimati, sul piano della osservanza dei principi
costituzionali di libertà, quegli interventi che sono
necessari in campo sanitario anche senza il consenso
degli interessati ma che devono essere attuati a
salvaguardia sia del singolo che della collettività.
L'esecuzione del TSO
Un problema importante che si pone agli
operatori è la mancanza di regolamenti
attuativi per l'esecuzione concreta del TSO.
In genere si procede tra polemiche e giochi
allo "scaricabarile" tra personale dei servizi
di salute mentale, sindaco e vigili urbani del
comune di residenza del paziente, forze
dell'ordine.
La posizione prevalente assunta da molte
regioni italiane e condivisa dal punto di
vista clinico è quella di non coinvolgere il
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
personale nelle pratiche coercitive
necessarie per i pazienti sottoposti a TSO,
data la fondamentale antiterapeuticità
dell'intervento coercitivo.
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
Per concludere sulla competenza ad eseguire le
misure coercitive in caso di TSO:
1 compete al sindaco adottare il TSO e
provvedere alla sua sollecita esecuzione
mediante l'esercizio del potere di polizia
amministrativa a lui istituzionalmente attribuito;
2 compete alla polizia municipale provvedere
all'esecuzione coattiva del provvedimento del
sindaco e fino al momento in cui il paziente è
affidato al presidio ospedaliero;
compete alla polizia municipale, in casi
eccezionali, chiedere la collaborazione delle
forze dell'ordine.
INTESTAZIONE DEL SERVIZIO E DELLA ASL DI APPARTENENZA
Al Sig. Sindaco del Comune di
Proposta medica motivata di
TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO
Certifico che
nato a
e residente a ....
in.
il.
Tel ..............
è affetto da alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi
terapeutici, che gli stessi non vengono accettati dall'infermo e che non vi
sono le condizioni e le circostanze che consentano di adottare tempestive
ed idonee misure sanitarie extraospedalíere.
Pertanto, a norma degli art. 33 - 34 - 35 della legge 23 dicembre 1978 n.
833, si propone alla S.V Trattamento Sanitario Obbligatorio in condizioni
di degenza ospedaliera presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura
del Presidio Ospedaliero di
In fede
(Timbro e firma del medico)
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CONVALIDA MEDICA di T.S.O.
Tanto si convalida in quanto il sottoscritto
Dott.
è medico dipendente della A.S.L. di ....
con funzioni di .........
In fede
(Timbro e firma del medico)
All. 3
INTESTAZIONE DEL SERVIZIO E DELLA ASL DI APPARTENENZA
Al Sig. Sindaco del Comune di ........
Il sottoscritto Dott .
....................................................................................................................
dipendente della ASL
................................................................................................................
con funzioni di
e al momento sanitario responsabile del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e
Cura, comunica alla S.V che in data odierna:
a) sono cessate le condizioni che hanno reso necessario il T.S.O
del Sig.
come da Sua Ordinanza del….. n...............
Pertanto il paziente continua la degenza in regime di ricovero volontario.
oppure
b) sono cessate le condizioni che hanno reso necessario il TSO del Sig ...
.......................................................................................................................
come da Sua Ordinanza del ..... Pertanto il paziente viene dimesso in data
odierna.
oppure c) non sono cessate le condizioni che hanno reso necessario il TSO del
Sig .
......................................................................................................................
come da Sua Ordinanza del ...................... n.
......
Pertanto si propone alla S.V di prorogare il TSO per un ulteriore periodo
di giorni
da oggi.
In fede
(Timbro e firma del medico)