Le relazioni tra Russia
e Unione Europea
Anna Marra
Servizio Studi e Relazioni Internazionali
Banca d’Italia
Pavia, 11 maggio 2012
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Quadro di sintesi
- Dai rapporti tra CE ed URSS ai rapporti tra UE e Russia e paesi dello
spazio ex sovietico. Ampliamento UE e PEV → “accerchiamento” e
invasione
- stop and go nei rapporti tra R e UE: fattori determinanti (USA e NATO,
conditionality, lecturing, accento su materie sensibili: democrazia,
diritti umani, preferenza per il bilateralismo, divide et impera, Georgia;
- Stato dei rapporti e principali accordi in tra R e UE essere prima della
crisi globale 2007-08 (APC, 4 spazi comuni, road maps)
- La crisi economica e la debole ripresa in UE e in R → accento sulla
interdipendenza e il carattere strategico delle relazioni (dipendenza
energetica dell’UE, prodotti finiti di qualità e tecnologia per la R).
- La PpM (giugno 2010): un’agenda condivisa per la modernizzazione,
meno formale e non politicizzata; avrà maggiore successo?
- Ingresso della R nel WTO (meglio tardi che mai…)
- Il “ritorno” di Putin cambierà qualcosa? Un modello di sviluppo da
rivedere nel profondo. Modernizzazione o marginalizzazione
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L’evoluzione dei rapporti tra Europa e Russia.
L’ampliamento dell’UE negli spazi ex URSS
• I rapporti tra Comunità Europea e l’URSS
• La disgregazione dell’URSS e l’allargamento
della Comunità Europea verso Est tramite accordi:
- L’Unione Europea e la Russia;
- L’Unione Europea e i Baltici (nell’UE);
- L’Unione Europea e la PEV.
• Il timore della Russia per l’”accerchiamento” e
l’ostilità per l’invasione nello spazio ex sovietico
• La strategia russa del divide et impera quale
modo per rompere l’unità dell’UE
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Fattori di influenza nei rapporti Russia-UE
• andamento economico e compromising approach
(maggiori accordi conclusi in periodo di debolezza russa
durante processo di transizione);
• andamento dei rapporti tra Russia e USA e tra Russia e
NATO; generale tendenza ad “allargarsi” negli spazi di
influenza ex URSS
• UE incline a conditionality, lecturing e temi sensibili
(ossia politici: democrazia, diritti umani, rule of law). La
Russia vorrebbe invece che gli accordi fossero limitati ai
soli aspetti economici e comunque non accetta influenze
esterne che ledono la sua sovranità
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Cronologia
1985: salita al potere di Gorbachev e graduale apertura dell’URSS e
distensione rapporti Est-Ovest. Inizio della perestroika e prime riforme
economiche
1989: progressiva caduta del blocco socialista;
1991: dissoluzione dell’URSS e formazione della Comunità degli Stati
Indipendenti (CSI) composta da 12 stati (le 15 ex repubbliche socialiste
tranne i Baltici. L’UE riprende ora i negoziati sostituendo l’unica controparte
con 15 paesi; Difficile processo di transizione verso un’economia di
mercato, privatizzazioni, voucher
1995: crisi economica russa (di liquidità) – loans for shares
1998: default russo sul debito interno
2002: UE riconosce alla Russia lo status di economia di mercato
2004: ampliamento dell’UE, al cui interno entrano 3 paesi ex URSS
(Lettonia, Estonia e Lituania) e alcuni paesi del blocco socialista (Polonia,
Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Slovenia). Con altri paesi ex
URSS (Armenia, Georgia, Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Azerbaijan)
conclusi altri accordi, secondo la cd. Politica Europea di Vicinato (PEV),
destinata ai paesi esclusi dalla prospettiva di un ingresso nell’UE.
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Alcuni fattori di attenzione
Disgregazione URSS = fine della guerra fredda e del mondo bipolare
Ampliamento e crescita di ruolo dell’UE rispetto al periodo del mondo
bipolare. Firma APC con dieci paesi ex URSS
Fase di “innamoramento” della Russia verso l’Europa (da Gorbachev a
Eltsin). Più propensi a una sorta di sudditanza (dovuta anche alla
debolezza economica)
Ripresa economica (Putin): atteggiamento meno europeista, maggiore
assertività e conflittualità,
Rapporti della Russia con l’UE: da unilateral adjustment a bilateral
convergence, nessuna volontà di integrazione nell’UE
Ri-affermazione della Russia come grande potenza e parte di un mondo
multipolare in cui, oltre a USA e UE c’è anche la Russia, che ha diritto a
una sua sfera di influenza nello spazio ex sovietico
Allargamento UE del 2004 ha inciso negativamente su rapporti con Russia
per l’atteggiamento dei nuovi membri (Baltici, Polonia soprattutto) in una
sorta di rivalsa. 2 approcci diversi all’interno dell’UE pro e contra Russia.
Conseguenza: i ritardi nella rinegoziazione dell’APC.
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Lo stato dei rapporti tra Russia e UE
1994: sottoscritto l’Accordo di Partenariato e Cooperazione (APC), in vigore dal 1997 con una validità di dieci
anni.
APC: accordo quadro per promuovere la collaborazione
economica – attraverso la promozione degli scambi commerciali
e degli investimenti e lo sviluppo di rapporti economici non
conflittuali tra le parti - ma anche politica, sociale. In attesa di
una sua completa revisione, si rinnova tacitamente di anno in
anno
Base per le relazioni tra Russia e UE offrendo la base giuridica
per il commercio bilaterale e gli investimenti dell’UE in Russia.
Obiettivo economico finale dell’APC è la creazione di una zona di
libero scambio.
Parallelamente vengono avviati i negoziati internazionali per
l’ingresso della Russia nell’Organizzazione Mondiale del
Commercio, OMC (WTO in inglese), cui la Russia è entrata solo
alla fine del 2011.
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Lo stato dei rapporti tra Russia e UE
2003: nel Summit di San Pietroburgo viene stabilita, quale
complemento dell’APC, la creazione di quattro spazi
comuni:
1. spazio economico europeo;
2. spazio di libertà, giustizia, sicurezza;
3. spazio comune di sicurezza esterna;
4. spazio comune nella ricerca e nell’istruzione.
2004: conclusi negoziati tra UE e Russia per l’ingresso nel WTO
(e conclusi, nel 2006, con gli USA).
2005: nel Summit di maggio 2005 vengono concordate quattro
roadmaps al fine di facilitare la realizzazione dei 4 spazi
comuni (senza tuttavia che sia fissata un’agenda precisa).
Sintesi: APC è stato un successo solo parziale. Perché? Sono
mutate le condizioni e i rapporti di forza tra Russia e UE.
Accento su aspetti politici non graditi dalla Russia
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Gli APC: solo aspetti economici?
-
L’UE ha concluso 10 APC con la Russia, i paesi dell’Europa
orientale, del Caucaso meridionale e dell’Asia. Essi
istituiscono un consiglio di cooperazione incaricato di
sorvegliare l'attuazione degli accordi.
-
Gli APC hanno i seguenti obiettivi:
- fornire un contesto appropriato al dialogo politico;
- sostenere le iniziative avviate per consolidare la
democrazia e sviluppare l’economia in tali paesi;
- portare a termine il passaggio all’economia di mercato;
- promuovere il commercio e gli investimenti.
I partenariati intendono inoltre gettare le basi per una
cooperazione legislativa, economica, sociale, finanziaria,
scientifico civile, tecnologica e culturale. Per la Russia,
l'accordo è anche volto a creare le condizioni necessarie
all'instaurazione di una zona di libero scambio.
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Il quadro macroeconomico fino alla crisi globale
-
-
-
1991-1998: durante la prima parte del processo di transizione da
un’economia pianificata al mercato, la Russia ha attraversato un
periodo di profonda recessione. A periodi di crescita sono seguiti
la crisi di liquidità del 1995 e quella economica dell’agosto 1998
(default sul debito interno);
1999-I H 2008 la Russia ha attraversato un periodo di forte
espansione con un PIL cresciuto a una media annua tra il 6 e il
7%. Effetti positivi: rating investment grade, solida posizione
finanziaria (3^ riserve valutarie al mondo, modesto debito estero,
progressivi afflussi di capitale e apprezzamento della valuta, IDE)
Driver della ripresa è stata la forte ascesa del prezzo del petrolio
(e delle materie prime), di cui la Russia è tra i maggiori esportatori
a livello mondiale.
Modello di sviluppo: “oil for food”, da emirato petrolifero: forte
dipendenza dalla produzione ed esportazione di idrocarburi
(oil&gas). Budget calcolato sulle stime prezzo del petrolio
Il decennio perduto dell’oro nero: o il decennio di Putin. Non è
stato fatto nulla per diversificare l’economia da un modello non
sostenibile nel LT.
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La crisi globale: la recessione, la tenuta
complessiva, una ripresa dimezzata
La Russia – dapprima immune dalla crisi finanziaria – viene colpita
in pieno dalla crisi globale. Come? Attraverso il crollo nel prezzo del
petrolio (da 147 $ a luglio 2008 a 37$ a dicembre 2008)
2009: PIL si è contratto del 7,9%, seguito da una ripresa a tassi intorno
al 4%. E alla ripresa ha giovato la tenuta delle maggiori economie
emergenti e la ripresa tra le avanzate e quindi tra i maggiori
consumatori di petrolio che hanno riportato verso l’alto i prezzi del
greggio.
La ripresa c’è ma a tassi dimezzati. E quel che è più grave è che
anche il PIL potenziale è fermo al 4%
Con la crisi globale la Russia si è trovata nuovamente vulnerabile
e fa i conti con una transizione non completata, con una profonda
arretratezza soprattutto tecnologica, con la necessità di
investimenti (in primis in infrastrutture) e di modernizzazione del
paese per stare al passo non solo con le economie avanzate ma
anche con quelle emergenti più dinamiche (Cina, India, Brasile,
Sud Africa, ASEAN)
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Il quadro macroeconomico: la debolezza
della Russia ma anche dell’UE
Growth in real GDP (in percent)
Country
Brazil
China
India
Russia
Advanced Economies
United States
Euro Area
2010
2011
(stime)
2012
2013
7,5
10,4
9,9
4,0
2,9
9,2
7,4
4,1
3,0
8,2
7,0
3,3
4,0
8,8
7,3
3,5
3,2
3
1,9
1,6
1,8
1,6
1,2
1,8
‐0,5
1,9
2,2
0,8
Fonte: International Monetary Fund, World Economic Outlook Database, January 2012 (update)
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Il Partenariato per la Modernizzazione
(PpM): questa volta sarà diverso?
2010: Russia e UE sembrano avere impresso un salto di qualità ai loro
rapporti. Nel Summit di Rostov sul Don è stata varata una nuova
politica per rafforzare la cooperazione: il Partenariato per la
modernizzazione, PpM o PfM in inglese (Partnership for
Modernization). Equal partnership
Il PfM potrebbe avere maggiore successo in quanto – dopo la crisi
globale – entrambe le parti sono più deboli nel panorama
mondiale e quindi maggiormente disponibili a collaborare.
Il PpM è un’agenda condivisa per la modernizzazione, uno strumento
complementare, ma più operativo rispetto agli accordi già presenti,
che dovrebbe beneficiare della minore formalizzazione e del minor
grado di politicizzazione. Ruolo investitori privati
Il principale strumento sono i dialoghi settoriali in ambiti quali: trasporti,
efficienza energetica, Piccole e Medie Imprese (PMI), diritti di
proprietà intellettuale, sviluppo territoriale bilanciato tra centro e
periferia, sistema giudiziario e lotta alla corruzione (un cavallo di
battaglia non vincente del Presidente Medvedev), cooperazione in
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settori come R&S, innovazione e spazio.
La Russia di oggi e il “ritorno” di Putin
• il Vecchio-Nuovo o il Nuovo-Vecchio?
• cosa aspettarsi nei rapporti con l’UE?
• un cauto ottimismo legato alla crescente interdipendenza
economica tra i due attori;
- energetica: UE mercato strategico per oil&gas;
- interscambio commerciale: Russia mercato strategico
per l’UE
- investimenti: Russia ↔ UE (entrambi hanno bisogno di
capitali)
- modernizzazione, riforme strutturali e modifiche al
modello di sviluppo finora seguito restano una priorità
della Russia. Modernizzazione o marginalizzazione.
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La Russia di oggi e il “ritorno” di Putin
• l’ingresso (meglio tardi che mai…) nel WTO nel
dicembre 2011;
• Modernizzazione si’-no? Vi può essere modernizzazione
e sviluppo economico senza vera democrazia? (modello
cinese)
• Si può essere grandi potenze senza un’economia forte?
• La Russia guarda verso Est alla sua parte asiatica (boom
dell’interscambio con Cina, oltre che più facile dialogare
perché non ci sono temi sensibili di carattere politico
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La UE di oggi
• più ampia ma anche più debole e spesso
disunita (dopo allargamento a Est)
• generale “disillusione” dei cittadini europei;
• crisi di valori mentre le economie emergenti
accrescono la loro influenza economica e politica
• la Russia guarda a Est oltre che ad Ovest per
capitali, investimenti, tecnologie e offre materie
prime cruciali (es. per Cina e India e Giappone)
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE!
[email protected]
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