Dr.ssa Mariantonietta Milelli Anoressia Nervosa Nel DSM IV TR l’anoressia nervosa è un disturbo in cui il paziente: 1. Rifiuta di mantenere un peso entro i limiti inferiori del normale; 2. Ha un’intensa paura di aumentare di peso; 3. Ha una interpretazione significativamente errata del proprio corpo e della propria forma Anoressia Nervosa Grave disturbo dell’immagine corporea e dalla ricerca inflessibile della magrezza fino al punto di giungere all’inedia F>>M: si stima che l’AN si manifesti nello .,5-1% circa delle ragazze adolescenti ed è 10/20 volte più frequente nelle F che nei M. Esordio: adolescenza (fase centrale o secondo decennio); Esordio tra 10-30 anni. Dopo i 13 anni la frequenza aumenta rapidamente e raggiunge un picco a 17-18 anni. Nell’85% dei casi l’AN esordisce fra i 13 e i 20 anni. Il 5% degli anoressici ha un esordi del disturbo verso i 20 anni; Prevalenza del disturbo nei paesi in via di sviluppo; Incidenza del disturbo tra le donne che svolgono determinate professioni (modelle, ballerine). Persistente rifiuto di mantenere il peso corporeo al livello ( o al di sopra del livello) minimo atteso o l’incapacità di raggiungere il peso atteso durante il periodo della crescita con un conseguente peso inferiore all’85% di quello previsto. Per corrispondere ai criteri diagnostici dell’anoressia nervosa le donne dopo il menarca devono avere l’assenza di almeno tre cicli mestruali consecutivi. 1. 2. Tipo con restrizioni; Tipo con abbuffate/condotte di eliminazione; NB i sintomi bulimici possono presentarsi come un disturbo a se stante (bulimia nervosa) o come parte dell’anoressia nervosa. Fattori biologici; Fattori sociali; Fattori psicologici. Alcuni dati indicano un maggiore tasso di concordanza tra i gemelli monozigoti rispetto a quelli dizigoti; Le sorelle di pazienti con AN hanno > probabilità di essere affette; I disturbi dell’umore sono più comuni fra i membri della famiglia degli anoressici che nella popolazione generale. Enfasi posta dalla società sulla magrezza; Determinati contesti hanno maggior peso nella genesi del disturbo; Famiglie invischiate. Famiglie caratterizzate da ostilità, caos, isolamento, bassi livelli di empatia e partecipazione. AN come reazione alle richieste poste alle adolescenti di indipendenza ed autonomia; La pz anoressica può sviluppare un senso di autonomia e di individualità solo attraverso atti di straordinaria autodisciplina. PSICOANALISTI: le giovani con AN non sono in grado di separarsi psicologicamente dalle loro madri. Corpo avvertito come se fosse abitato a una madre introiettata, invadente e non empatica. La deprivazione del cibo può avere il significato inconscio di arrestare la crescita dell’oggetto interno invadente e di conseguenza di distruggerlo. 1873 Gull (Inghilterra): i familiari del pz anoressici tendono ad agire il controllo: peggiori aiutanti per i propri figli; 1873 Lasangue: la famiglia è essenziale nel trattamento dell’AN in quanto c’è un collegamento tra stato morboso e preoccupazione dei familiari; 1889 Charcot: E’ necessario separare i pz dai genitori la cui influenza è particolarmente perniciosa. 1914 Simonds: scopre che le pz con AN erano affette da una disfunzione ormonale, viene definito il morbo di Simonds ed il dibattito sulle matrici relazionali viene arrestato. 1973: Hilde Bruch AN come patologia del Sé, da trattare in maniera individuale: famiglia considerata inutile se non dannosa; 1978: Minuchin Salvador in “famiglie psicosomatiche” l’autore inserisce l’AN tra i disturbi psicosomatici. La famiglia psicosomatica si caratterizza per 4 aspetti: invischiamento, iperprotettività, evitamento del conflitto, rigidità. 1988: Selvini Palazzoli M. modello della prescrizione invariabile per curare i giochi psicotici delle famiglie. In tutti i pz con AN è presente un’intensa paura di aumentare di peso e di diventare obese (ciò contribuisce alla resistenza e mancanza di interesse verso la terapia) Il comportamento patologico volto alla diminuzione di peso è generalmente nascosto; I pz con AN rifiutano di mangiare con le loro famiglie o in pubblico; Perdono peso con drastiche riduzioni dell’assunzione totale di cibo e con una sproporzionata diminuzione dei cibi contenenti elevate quantità di carboidrati e di grassi. Il termine ANORESSIA, significa perdita di appetito, è errato perché la perdita di appetito e di solito rara fino alla fase tardiva della malattia. I pz con anoressia pensano continuamente al cibo: raccolta continua di ricette, preparazione di elaborati pasti per gli altri. Alcune non riescono a tenere continuamente sotto controllo la restrizione volontaria dell’assunzione di cibo e pertanto sono soggette ad abbuffate; Le abbuffate avvengono in segreto e di notte e sono sovente seguite dall’autoinduzione di vomito. A cui associano un frequente abuso di lassativi e diuretici per perdere peso. Frequenza di esercizi fisici eccessivi e ritualistici Nascondono il cibo in tutta la casa; Mentre mangiano tentano di mettere il cibo nei loro tovaglioli o di nasconderlo nelle tasche; Tagliano il cibo in pezzetti molto piccoli e passano una grande quantità di tempo a sistemare i pezzi di cibo nel piatto. Comportamento ossessivo compulsivo; Depressione; Ansia; Le pazienti tendono ad essere rigide, perfezioniste e generalmente presentano lamentele somatiche. Furto compulsivo: dolci e lassativi La pz giungono all’attenzione clinica quando la perdita di peso diventa evidente; Si manifestano segni come ipotermia (che può arrivare a 35°C), bradicardia, ipotensione, lanuco (comparsa di peli di aspetto infantile); Presenza di amenorrea che in genere compare prima che la perdita di peso diventi evidente; Disturbo della diuresi CON ABBUFFATE Si sviluppa nel 50% dei casi Nelle loro famiglie, in genere è presente l’obesità; Probabile storia di peso corporeo elevato rispetto a AN con restrizioni Tasso di suicidio maggiore CON RESTRIZIONI Limitano la loro scelta di cibo Assumono cibi con poche calorie Riscontrabili tratti ossessivi nei confronti del cibo Eccessiva preoccupazione per il peso; Eccessiva preoccupazione per l’immagine corporea; Eseguono attività fisica, per ore, ogni giorno; Comportamenti bizzarri in relazione al cibo; Entrambi: sintomi depressivi, socialmente isolati, riduzione per l’interesse sessuale A. Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per l'età e la statura (per es. perdita di peso che porta a mantenere il peso corporeo al di sotto dell'85% rispetto a quanto previsto, oppure incapacità di raggiungere il peso previsto durante il periodo della crescita in altezza, con la conseguenza che il peso rimane al di sotto dell'85% rispetto a quanto previsto). B. Intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi, anche quando si è sottopeso. C. Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, o eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di ammettere la gravità della attuale condizione di sottopeso. D. Nelle femmine dopo il menarca, amenorrea, cioè assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi. A) Un peso corporeo che è almeno il 15% al di sotto di quello atteso (perso o mai raggiunto), o un Indice di Massa Corporea di Quetelet di 17,5 o meno. I pazienti in età prepuberale possono non subire il previsto incremento ponderale durante il periodo dell’accrescimento. B) la perdita di peso autoindotta mediante l’evitamento dei cibi che fanno ingrassare, ed uno o più dei seguenti: vomito autoindotto; purghe autoindotte esercizio eccessivo uso di farmaci anoressizzanti e/o di diuretici 3) È presente una distorsione dell’immagine corporea, sotto forma di una specifica psicopatologia per cui il terrore di diventare grassa persiste come un’idea prevalente, intrusiva e il paziente si impone un limite di peso basso. 4) È presente una disfunzione endocrina diffusa riguardante l’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, che si manifesta nelle donne come amenorrea e nei maschi come perdita dell’interesse sessuale e della potenza 5) Se l’esordio è pre-puberale, la sequenza degli eventi puberali è rimandata, o persino arrestata (l’accrescimento cessa; nelle ragazze i seni non si sviluppano e c’è un’amenorrea primaria; nei ragazzi i genitali rimangono infantili). Con la guarigione la pubertà è spesso portata a completamento in maniera normale, ma il menarca si verifica più tardi. Il decorso dell’AN è assai variabile: da guarigioni spontanee senza trattamento a guarigioni con vari tipi di trattamento, fino ad arrivare al decorso con decesso. In generale la prognosi non è buona. Coloro che hanno guadagnato un peso sufficiente sovente persistono le preoccupazione inerenti al cibo, peso ed immagine corporea. Le relazioni sociali sono limitate ed in molti casi si manifestano sintomi depressivi. Su diversi fronti: individuale, familiare, farmacologico. Trattamenti residenzial Nel DSM IV TR la bulimia nervosa è definita come abbuffate associate a modalità inappropriate per impedire l’aumento di peso. Gli episodi ricorrenti di bulimia nervosa sono accompagnati dalla sensazione di mancanza di controllo. L’abbuffata è interrotta da fattori esterni di tipo sociale o dall’insorgenza di malessere fisico (dolore addominale, nausea) ed è spesso seguita da depressione, senso di colpa, disgusto per se stessi. Il soggetto bulimico presenta anche ricorrenti comportamenti compensatori (metodi per “liberarsi”) digiuno, o eccessivo esercizio per cercare di non aumentare i peso. I pz con Bulimia Nervosa, a differenza di quelli con Anoressia Nervosa, possono mantenere un peso corporeo normale. Secondi i criteri diagnostici per la Bulimia Nervosa del DSM IV le abbuffate alimentari ed i comportamenti compensatori devono avvenire almeno due volte alla settimana per tre mei. Il DSM aggiunge che la BN non può essere diagnosticata se si manifesta esclusivamente durante episodi di AN. BN con condotte di eliminazione: il soggetto si induce regolarmente vomito o abusa di lassativi e diuretici; 1. BN senza condotte di eliminazione: il soggetto usa altri comportamenti compensatori inappropriati per evitare l’aumento di peso, come il digiuno o l’esercizio fisico, ma non presenta condotte di eliminazione. La BN è più frequente dell’AN; Colpisce dall’1 al 3% delle giovani donne. Spesso esordisce più tardivamente dell’AN; È più comune nelle donne che negli uomini; Ricerca Americana: occasionali sintomi di BN, come isolati episodi di abbuffate e condotte di liberazione sono stati riportati nel 40% delle ragazze che frequentano l’Università. Sebbene la BN sia spesso presente in giovani donne dal peso normale, alcune hanno una storia di obesità. Alcuni ricercatori hanno tentato di associare i cicli di abbuffate e le condotte di eliminazione con vari neurotrasmettitori. Poiché gli antidepressivi sono utili nelle pz con BN si è ritenuto che la serotonina e la noradrenalina siano implicate nel disturbo. I livelli plasmatici di endorfine sono maggiori nei pz con BN con vomito, la sensazione di benessere post vomito avvertita da alcuni pz potrebbe essere mediata dall’aumento dei livelli di endorfina. I pz con BN rispondono a pressioni sociali che le inducono a cercare di essere magre (come le AN); In genere Ssno soggetti depressi che hanno storie di depressione in famiglia. Tuttavia le famiglie delle BN sono diverse da quelle con AN. Le famiglie con BN appaiono meno unite e più conflittuali. Le bulimiche possono riportare la sensazione di trascuratezza e rifiuto. Le pz con BN hanno difficoltà con le esigenze adolescenziali. Ma sono più espansive, colleriche ed impulsive delle AN; Alla BN sono maggiormente associati dipendenza da alcool, furti, labilità emotiva, tentativi di suicidio. Le pz avvertono l’assunzione incontrollata di cibo come egodistonica rispetto a quelle con AN, per cui sono più pronte a cercare aiuto. Le donne con BN mancano del controllo del Super Ego e delle forze dell’Ego che caratterizzano le donne AN; Le difficoltà delle bulimiche nel controllo degli impulsi sono spesso indicate dalla dipendenza da sostanza e dalle relazioni sessuali autodistuttive, oltre che dalle abbuffate e condotte di eliminazione, che sono i sintomi caratteristiche della malattia. Molte pz con BN hanno una storia di difficoltà di separazione dalle persone che si occupano di loro (ad esempio assenza di oggetti transazionali durante i primi anni di infanzia); La lotta per la separazione dalla figura materna è rivelata dall’ambivalenza verso il cibo: mangiare può rappresentare un desiderio di fondersi con la persona che si prende cura della paziente e rigurgitare può esprimere un desiderio di separazione. Secondo il DSM – IV i caratteri clinici essenziali della BN sono: Episodi ricorrenti di abbuffate; Un senso di mancanza di controllo sull’alimentazione durante questi episodi; Vomito autoindotto, eccessivo esercizio, abuso di lassativi e/o diuretici, digiuno o un eccessivo esercizio fisico per impedire l’aumento di peso; I livelli di autostima sono influenzati dalla forma e dal peso del corpo. Durante le abbuffate i pz mangiano cibi dolci, con elevato contenuto calorico e generalmente di consistenza liscia, come torte e paste. Il cibo viene mangiato di nascosto e rapidamente e talvolta neppure masticato. Il vomito di solito viene indotto introducendosi un dito in gola, sebbene alcune pz siano in grado di vomitare con la sola volontà; Il vomito diminuisce il dolore addominale e la sensazione di gonfiore e permette alla pz di continuare a mangiare senza paura di aumentare di peso. L’episodio è spesso seguito da depressione, definita angoscia post abbuffata. La maggior parte delle pz con BN ha un peso normale, ma alcune possono essere sovrappeso o sottopeso. Queste pz sono assillate dalla loro immagine corporea e dal loro aspetto, si preoccupano come gli altri le vedono e desiderano essere sessualmente attraenti. La maggior parte delle persone con bulimia è sessualmente attiva. La BN si manifesta in soggetti con elevati tassi di disturbo dell’umore e di disturbo del controllo degli impulsi; La BN viene osservata in individui a rischio per disturbi correlati all’uso di sostanze e con vari tipi di disturbi di personalità; Le pz con BN hanno una maggiore frequenza di: Disturbi d’ansia; Disturbo bipolare I; Disturbo dissociativo; Storia di abuso sessuale. Descrive la BN come ripetiti accessi di iperalimentazione ed eccessiva preoccupazione circa il controllo del peso che conduce il pz a vomito indotto I criteri diagnostici per la ricerca dell'ICD-10 per la Bulimia Nervosa sono quasi gli stessi, eccetto per il rapporto tra Anoressia Nervosa e Bulimia Nervosa. A differenza del DSM-IV, che esclude la diagnosi di Bulimia Nervosa se il comportamento si manifesta esclusivamente nel corso di Anoressia Nervosa, l'ICD-10 esclude la diagnosi di Anoressia Nervosa se sono state regolarmente presenti abbuffate. La classificazione diagnostica DSM IV dei disturbi dell’alimentazione non altrimenti specificati è una categoria residuale usata per i disturbi dell’alimentazione che non corrispondono ai criteri per uno specifico disturbo dell’alimentazione. Il disturbo da alimentazione incontrollata rientra in questa categoria. Tanti pz non presentano fissazioni relative alla forma del corpo o al peso. Per le donne sono soddisfatti tutti i criteri dell’AN in presenza di un ciclo mestruale regolare; Sono soddisfatti tutti i criteri per l’AN e, malgrado una significativa perdita di peso, il peso attuale risulta nei limiti della norma; Risultano soddisfatti tutti i criteri della BN, tranne per il fatto che le abbuffate e le condotte compensatorie inappropriate hanno una frequenza inferiore a due volte alla settimana o una durata inferiore a tre mesi; Un soggetto di peso normale che si dedica regolarmente ad inappropriate condotte compensatorie dopo aver ingerito piccole quantità di cibo (vomitare dopo aver mangiato due biscotti); Il soggetto mastica e sputa, senza deglutirle, grandi quantità di cibo; Disturbo da alimentazione incontrollata: ricorrenti episodi di abbuffate in assenza di regolari condotte di compensazione inappropriate tipiche della BN.