Lo stress in ambito lavorativo

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Lo stress in ambito lavorativo
Giovanni Costa
Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità
Università di Milano
IX sec a.C.
Antico testamento Ecclesiaste 30:4
"Invidia ed ira accorciano la
vita"
150 a.C.
Galeno
Microtechne
"Le intense emozioni possono
provocare disturbi del ritmo
cardiaco"
"Qualsiasi
sollecitazione
della mente
sperimentata
come dolore o
piacere, come
attesa o paura, è
causa di
squilibrio
psicosomatico,
la cui influenza
si estende al
cuore"
1628
William Harvey
Exercitatio anatomica de
motu cordis et sanguinis
1822
Augustin Cauchy (matematico francese)
Il primo a coniare i termini ‘stress’ e ‘strain’
Egli definì lo ‘stress’ come la pressione per unità
di area e lo ‘strain’ come il rapporto tra
l’aumento o la diminuzione della lunghezza di
un oggetto rispetto alla condizione originale
TEORIE INTERPRETATIVE
Stress come “stimolo”
INGEGNERISTICA
(Teoria dell’Elasticità di Hooke)
Stress come “risposta”
FISIOLOGICA
(Sindrome Generale di Adattamento
di Selye)
Stress come “transazione”
PSICOSOCIALE
(Lazarus,1966; Antonovsky,1979, etc.)
G Costa – Nov’ 09
G Costa - UniMI
1872 - Charles Darwin
The expression of the
emotion in man and
animal
descrizione delle
manifestazioni
somatiche degli stati
emozionali e
comportamentali:
tachicardia, sudorazione,
dilatazione pupillare,
erezione del pelo, ecc.
Walter Cannon (1871-1945)
Hans Selye 1936-1970
The evolution of the stress concept
"Reazione aspecifica dell'organismo a qualsiasi stimolo interno
o esterno di tale intensità e durata da evocare meccanismi di
adattamento o di riadattamento atti a ristabilire l'omeostasi"
Teorie relazionali/transazionali
(Lazarus 1966, Levi 1972, Antonovsky 1979, etc.)
Il rapporto idoneo uomo/lavoro è in
funzione dell’entità alla quale le abilità,
capacità e attitudini di un individuo
corrispondono alle richieste del lavoro e,
d’altro canto, dell’entità alla quale le
necessità e aspettative di un individuo
vengono soddisfatte dall’organizzazione
del lavoro.
COS'E' LO STRESS ?
•
Lo stress ha un fondamento filogenetico e teleologico ben preciso: è una
reazione fisiologicamente utile in quanto adattativa.
•
Essa può tuttavia divenire una condizione patogena se lo stressor agisce con
particolare intensità e per periodi di tempo sufficientemente lunghi.
EU-STRESS
Stress
positivo
STRESS
Risposta
neutra
DI-STRESS
Stress
negativo
DI-STRESS LAVORATIVO
Reazione che le persone manifestano in risposta ad eccessive pressioni o sollecitazioni
alle quali sono sottoposte (HSC, UK 1999)
Un insieme di reazioni fisiche ed emotive dannose che si manifesta quando le richieste
poste dal lavoro non sono commisurate alle capacità, risorse o esigenze del lavoratore
(NIOSH 1999)
Lo stress si manifesta quando le persone percepiscono uno squilibrio tra le richieste
avanzate nei loro confronti e le risorse a loro disposizione per far fronte a tali richieste
(OSHA-EU -2000)
STRESS DA LAVORO:
UN RISCHIO INEVITABILE?
"La completa libertà dallo stress è la
morte. Contrariamente a quanto si
pensa di solito, noi non dobbiamo, e
in realtà non possiamo, evitare lo
stress, ma possiamo farvi fronte in
modo efficace e trarne vantaggio
imparando di più sui suoi meccanismi
ed adattando la nostra filosofia
dell'esistenza ad esso“
H. Seyle: Stress without distress, 1974
FATTORI PSICOSOCIALI
• Contenuto del lavoro (aspetti cognitivi ed emozionali, significato,
imprevediblità ed incertezza, autonomia e controllo, utilizzazione delle
risorse, contatto con il dolore e la morte)
• Carichi e ritmi di lavoro (sovra o sottocarico, pressione del tempo, ritmi
elevati, monotomia, carenza di personale)
• Orari di lavoro (orari prolungati, lavoro a turni e notturno)
• Livello di partecipazione/decisione
• Possibilità di carriera
• Ruolo nell’organizzazione (ambiguità e conflitti di ruolo, responsabilità)
• Formazione e addestramento (livello di adeguatezza)
• Funzione e cultura organizzativa (comunicazione, stile di gestione,
soluzione di problemi)
• Relazioni gerarchiche e interpersonali
Distribuzione % degli occupati nel corso dell’ultimo secolo
Fattori di
rischio
prevalenti
Biologici
Fisicochimici
Psicosociali
G Costa - UniMI
I cambiamenti nel mondo del lavoro
1. Dalla società agricolo-industriale al terziario avanzato
2. Nuove tecnologie
3. Globalizzazione dei mercati
4. Flessibilizzazione degli orari di vita e di lavoro “Società delle
24 ore”
5. Nuove tipologie di rapporti di lavoro
6. Invecchiamento della popolazione
7. Lavoro femminile
8. Disabili
9. Società multietnica e multiculturale (immigrazione)
10. Cultura e bisogni (significato del lavoro e motivazione,
interferenze lavoro/extralavoro)
Fourth European Working Conditions Survey (2005)
% workers reporting each individual
symptom, EU27
Backache
Muscular pain
Fatigue
Stress
Headaches
Irritability
Injuries
Sleeping problems
Anxiety
Eyesight problems
Hearing problems
Skin problems
Stomach ache
Breathing difficulties
Allergies
Heart disease
Other
24.7
22.8
22.6
22.3
15.5
10.5
9.7
8.7
7.8
7.8
7.2
6.6
5.8
4.8
4.0
2.4
1.6
The global stress epidemic
•
•
•
•
•
•
30-70+ % report unreasonable stress at work
Related to new economy
Associated with substantial economic loss
Growing body of evidence on
- Psychological effects: elevated risk of depression
- Total exhaustion/burnout/Karoshi
- Cardiovascular diseases: 1.4 to 5x risk
- Gastrointestinal outcomes
- Job dissatisfaction and lowered work motivation
- Compromising safety and health measures
- Quality of products and services decline
- Productivity may decline
- Innovation capacity disappears
Ambitious policy programmes without effect
In agriculture the structural change is causing stress
J. Rantanen, 2004
Stress lavorativo e salute - COSTI
•
Danimarca: 20% di rischio attribuibile per CVD (Olsen e Kristensen, 1991)
108 MIL Euro (salute ) + 7 MIL Euro(compensi assicurativi) (Juel et al. 2006)
•
Svezia: 450 MIL Euro nel 1992 (Levi et al 1996), 177 MIL Euro per CV
14% assenze > 60 gg (National Social Insurance Board 1999)
•
Francia: 413 MIL Euro per spese sanitarie e 279 milioni per assenteismo, 474 MIL per perdite
9
produttive, 954 MIL per ridotta aspettativa di vita (anno 2000)
1.9 - 3.0 MLD Euro nel 2007 (Trontin et al 2010)
•
Germania: 9.9 MLD Euro costi diretti, 19,3 MLD costi indiretti (Bodeker e Friedrichs, 2011)
1199 Euro/lavoratore all’anno per assenze malattia e 2399 Euro per presentismo
•
Olanda: 4 MLD Euro (Blatter et al, 2005)
•
UK: 7-10 MIL Sterline nel 2001/02, equivalenti al 0.7-1.2% del PIL (Chiandola 2010)
3.1 MLD sterline nel 2010/11 (HSE) per stress, depressione e ansia
10.4 milioni di giornate lavorative perse nel 2011/2012 (24 gg in media) (HSE 2013)
20% del turnover del personale (CIPD, 2008)
•
Svizzera: 4.2 MLD SF (1,2% PIL) /anno (Ramacciotti e Periard 2000)
•
USA: 15% job-related IHD
22.5 mld USD nel 1998, 25-30% spesa aziendale (Leigh e Schmall, 2000)
42 mld USD (Kalia 2002)
150 mld USD (Property and Casuality Insurance, 2002)
300 mld USD (Am. Stress Institute, 2006)
•
EU: Prevalenza CVD stress correlate: 16% uomini, 22% donne (European Heart Network, 1998)
>20 MLD Euro / anno x stress lavorativo (EU Commission, 2002)
617 MLD Euro /anno x depressione connessa al lavoro (Matrix 2013)
G Costa - UniMI
STRESS - General Adaptation Syndrome (H. Selye)
1- Fase di allarme :
- shock
- contro-shock
2- Fase di resistenza: - “fight or flight”
- “playing dead”
3- Fase di esaurimento
Ore di sonno nei diversi turni
STRESS - STRAIN
Omeostasi
Risorse individuali
Carico di lavoro
STRESS - STRAIN
Omeostasi
Azioni compensative
Risorse individuali
Ulteriori carichi
Carico di lavoro
STRESS - STRAIN
Omeostasi
Azioni compensative
Ulteriori carichi
STRESS
+
COPING
Risorse individuali
Carico di lavoro
STRESS - STRAIN
Omeostasi
Squilibrio
Azioni compensative
Ulteriori carichi
STRESS
+
COPING
Risorse individuali
Carico di lavoro
Stress lavorativo
PERSONA
LAVORO
•
Contenuto e carichi di lavoro
•
Età
•
Orari di lavoro
•
Personalità
•
Condizioni ambientali
•
Stile di vita
•
Ruolo e partecipazione
•
•
Autonomia e controllo
Atteggiamenti
comportamentali
•
Struttura e clima organizzativo
•
Attitudini ed expertise
•
Relazioni gerarchiche e
personali
•
Interesse e motivazione
•
Condizioni psico-fisiche
•
Condizioni sociali
•
•
Sviluppo di carriera
Formazione e addestramento
G Costa - UniMI
FATTORI DI STRESS ESTERNI AL LAVORO
• Eventi di vita:
perdita di persone care
malattie
cambiamenti esistenziali
• Condizioni di vita:
familiari
economiche
abitative
pendolarismo
• Interazioni/Conflitti “casa-lavoro”
ACCERTAMENTO DEL RISCHIO
1) Riconoscimento di possibili situazioni di
stress lavorativo
2) Valutazione dei potenziali fattori di stress,
mediante accurata analisi delle specifiche
condizioni organizzative e delle relative
risposte (dis)adattative delle persone
3) Stima del rischio per la salute e previsione
degli interventi volti a ridurlo
Organizzazione del lavoro
• Contesto esterno (condizionamenti politici, legali, tecnologici e
demografici)
–
–
–
–
Situazione socio-economica
Innovazione tecnologica
Mercato del lavoro
Cambiamenti socio-demografici
• Contesto organizzativo (strutture manageriali, modalità di
supervisione, politiche del personale, metodi di produzione)
–
–
–
–
–
–
Ristrutturazioni organizzative
Gestione e qualità dei processi di produzione
Diverse tipologie di impiego
Integrazioni casa/vita/lavoro
Arrangiamenti flessibili
Sistemi di benefits e compensazioni
• Contesto lavorativo (caratteristiche e contenuti del lavoro)
– Attribuzione di compiti, orari, complessità, autonomia
– Relazioni sociali
– Sviluppo di carriera
MOBBING
32,7% Ristrutturazioni aziendali 19,9% Cambio di un superiore 13,3% Richieste dei soggetti relative al lavoro
11,5% Nuovo posto di lavoro 9,7% Conflitti interpersonali 8,8% Cambiamenti nella sfera personale e nella salute
(Punzi et al, Med Lav 2007)
Fattore di rischio
occupazionale evidenziabile
Condizioni determinanti il rischio
Contenuto del lavoro
Ambiente ed attrezzature di
lavoro
Difficoltà di disponibilità, mantenimento, utilizzo, riparazione di
attrezzature ed ausili tecnici; condizioni di discomfort
dell’ambiente di lavoro
Disegno del compito
lavorativo
Cicli brevi, monotonia, lavoro parcellizzato o senza scopo
indentificabile, incertezza, limitazione dell’uso delle attitudini/
capacità individuali; lavoro in condizioni di rischio (pericolo)
Carico di lavoro
Eccesso o difetto nel carico di lavoro, mancanza di controllo sul
ritmo di lavoro, mancanza di tempo per eseguire il lavoro
Orario di lavoro
Lavoro a turni, orario protratto, non prevedibile
Contesto del lavoro
Organizzazione del lavoro
Scarsa possibilità di comunicazione, bassi livelli di sostegno per
la risoluzione di problemi e crescita personale, mancanza di
definizione di obiettivi aziendali
Ruolo nell’organizzazione
Ambiguità o conflittualità dei ruoli, responsabilità
Carriera
Incertezza e immobilità di carriera, bassa retribuzione, precarietà
del posto, basso valore sociale dell’attività svolta
Controllo-libertà decisionale
Scarsa partecipazione al processo decisionale, mancanza di
“controllo” del lavoratore sull’attività svolta
Rapporti interpersonali sul
lavoro
Isolamento fisico o sociale, conflitti, mancanza di sostegno sociale
European Agency for Safety and Health at Work. (2000)
FONTI DI STRESS LAVORATIVO
Fattori intrinseci al
lavoro:
• contenuti del compito
• modalità di lavoro
• carico fisico e mentale
• condizioni ambientali
• orari, tempi
Ruolo • pressione, ambiguità, conflitti
nell’organizzazione: • soddisfazione
• autorità, riconoscimento
Struttura e clima • tipo di organizzazione
dell’organizzazione: • partecipazione a decisioni
• autonomia e controllo
Relazioni umane
• colleghi, superiori, subalterni
• clienti, pazienti, gruppo sociale
Le 3 maggiori cause di stress connesse al
ruolo manageriale (Kahn et al.)
• La pressione del ruolo
Insieme delle richieste che gravano sul manager e
che derivano dalla necessità di raggiungere con
efficienza ed efficacia l’obiettivo stabilito
• L’ambiguità del ruolo
Mancanza di chiarezza circa gli obiettivi da
raggiungere e i mezzi per ottenerli
• Il conflitto di ruolo
Richieste di mansioni o competenze incompatibili
con il ruolo
G Costa - UniMI
Approccio multi-dimensionale allo stress
Stress
Percezione
Identificazione Valutazione
degli stressors cognitiva ed
emozionale
Strain
Effetti a breve
termine
Risk assessment
Coping
Salute
Modalità
attive
o passive
Conseguenze
patologiche
sanitarie
e sociali
Risk management
Analisi del carico di lavoro “stressor”:
misure “oggettive”
Tecniche di job analysis
Checklists osservazionali
Valutazione dell’esperto
Indicatori di performance/prestazione
Documentazione di effetti significativi
sulla persona
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Carico di lavoro:
- no. di arei sotto controllo
- picchi orari di traffico
- traffico estraneo
- eventi imprevisti
Procedure:
- pressione del tempo
- dover seguire strettamente le regole
- sensazione di perdere il controllo
- paura delle conseguenze dell'errore
Tempi di lavoro:
- periodi ininterrotti di lavoro
- lavoro a turni e notturni
Strumenti di lavoro: - limitatezza o scarsa affidabilità
- qualità immagini e contatti radiotelefonici
- disposizione della strumentazione
Ambiente di lavoro:- illuminazione (riflessi, contrasti)
- rumori disturbanti e fastidiosi
- microclima
- posture scomode
- luoghi di riposo e di ristoro
Organizzazione:
- ambiguità del ruolo
- rapporti con i supervisori e i colleghi
- mancanza di controllo sull'intero processo
- retribuzione
Opinione pubblica
CTA
Fattori di stress maggiormente segnalati dai conducenti
di autobus
- 70% rischio di aggressioni
- 69% congestione del traffico
- 67% rischio di trasportare grandi somme di denaro
- 59% non conoscere bene l'organizzazione dell’impresa
- 59% nessuna possibilità di modificare il lavoro
- 55% orari di punta del lavoro
- 53% lamentele del pubblico sui tempi e il servizio
- 49% i passeggeri che vogliono cambiamenti
- 42% mancanza di sicurezza sul lavoro
- 42% scarso aiuto da parte degli ispettori
- 36% scarsa considerazione da parte dei passeggeri
- 36% problemi a casa
- 29% problemi di turni e di sonno
Condizioni di stress nel lavoro sanitario
FONTI DI STRESS
Compiti e carico di lavoro
Relazioni interpersonali
sul lavoro
Relazioni con i pazienti ed
i loro familiari
RISCHI PSICO-SOCIALI O ORGANIZZATIVI




Ambiguità
Sovraccarico di lavoro
Mancanza di controllo
Avere a che fare con la morte ed il morente




Conflitto con gli altri membri dello staff
Conflitto con lo staff medico
Conflitto con altri infermieri
Inadeguata preparazione per affrontare i
bisogni emozionali dei pazienti e dei loro
familiari
Mancanza del sostegno dello staff
Difficoltà con la direzione ed i supervisori
Mancanza di risorse e carenza di personale
Preoccupazioni circa il trattamento e la cura
del paziente

Organizzazione e gestione

del lavoro

Aspetti tecnici

dell’assistenza
Personale
 Preoccupazione a riguardo delle
conoscenze tecniche e abilità
Call-center
Fattori di stress in Polizia
Fattori di Stress legati al contenuto del lavoro
- Lavoro di routine eccessivo e monotono
- Situazioni impegnative dal punto di vista emozionale
- Avere a che fare con incidenti, abusi e violenze
- Affrontare l’ignoto e il pericolo
Fattori di Stress legati al contesto del lavoro
- Lavoro a turni (disturbi fisici e disagio sociale)
- Burocratizzazione elevata
- Comunicazione difficoltosa
- Limitate possibilità di carriera
- Stile di leadership (autocratica vs democratica)
- Immagine sociale del “poliziotto”
Stress - Modelli
• Modello socio-ambientale
(French e Kahn, 1962)
• Person-Environment Fit
(French, Caplan e Harrison 1982)
• Modello transazionale
(Lazarus e Folkman 1984)
• Job Demand-Control/Support
(Karasek e Theorell 1990)
• Effort/Reward Imbalance
(Siegrist 1996)
Demand /
Control
Model
(Karasek)
Demand/Control/Support Model (Karasek-Theorell-Johnson)
alto
basso
CONTROLLO
Relax
basso
CARICO
Passività
Attività
alto
basso
SUPPORTO
SOCIALE
alto
G Costa - UniMI
Il modello Effort/Reward Imbalance
EFFORT / REWARD IMBALANCE Model
(Siegrist & Pieter, 1996)
FORZO ESTRINSECO
- Carico di lavoro
- Interruzioni
- Pressione del tempo
- Richiesta di straordinari
- Responsabilità
RICOMPENSA
- Stima da colleghi e
superiori
- Stipendio
- Controllo della
condizione
ERI = SFORZO ESTRINSECO / RICOMPENSA
Rischio > 1
SFORZO
INTRINSECO
Necessità di approvazione
Competitività elevata
Irritabilità sproporzionata
Incapacità di staccare dal lavoro
Overcommitment
Caratteristica di personalità
Esorbitante ambizione accompagnata da un elevato bisogno
di approvazione e stima.
ALCOLISMO DA LAVORO
Ricerca compulsiva di risultati e approvazione
Eccessivo coinvolgimento nel lavoro
Fondamentale assenza di piacere nel lavoro
G Costa - UniMI
Il modello Job Demands-Resources
(Bakker & Demeruti 2007)
Job demands
Job resources
Aspetti fisici, psicologici,
sociali e organizzativi del
lavoro che
richiedono sforzi
sostenuti a livello psico-fisico
e implicano pertanto
dispendio energetico
Aspetti fisici, psicologici, sociali e
organizzativi del lavoro che:
1. sono funzionali al raggiungimento
degli obiettivi riducono le
richieste di lavoro e i costi psicofisici associati
2. stimolano la crescita e lo sviluppo
personali
Ingiustizia organizzativa
(Elovainio et al. OEM 2003)
- Giustizia procedurale
- Informazioni adeguate
- coinvolgimento nelle decisioni
- affidabilità delle decisioni
- ascolto di coloro che ne vengono interessati
- Giustizia relazionale
- supervisori in grado di reprimere pregiudizi e faziosità
- trattare i subordinati con gentilezza e considerazione
- modalità di interazione leale
Modello “Management Standards” Health and Safety Executive (HSE), UK
Esso prende in considerazione sei dimensioni organizzative chiave:
‐ Domanda (Carico/Richieste del lavoro)
‐ Controllo
‐ Supporto sociale (da superiori e da colleghi)
‐ Relazioni interpersonali
‐ Chiarezza di Ruolo
‐ Gestione dei cambiamenti I
G Costa - UniMI
EFFETTI DELLO STRESS
• Manifestazioni emotive
• Manifestazioni cognitive
• Manifestazioni comportamentali
• Manifestazioni fisiologiche
• Manifestazioni patologiche
Almeno 5 dimensioni di strain connesso con il lavoro
(Margolis e Kroes)
- stati soggettivi a breve termine:
ansia, tensione, ira, insonnia, ecc.
- transitorie modificazioni fisiologiche:
escrezione di catecolamine, aumento della pressione
arteriosa;
- diminuzione della performance lavorativa:
errori, scarto, incidenti, infortuni
- risposte psicologiche a lungo termine:
depressione, malessere generale, alienazione, burnout,
ecc.
- alterazione dello stato di salute:
mal. gastrointestinali, cardiovascolari, sindromi
neuropsichiatriche, immunologiche, ecc.
Valutazione soggettiva
• questionari standardizzati
• colloqui strutturati
• scale di valutazione
Indicatori fisio(pato)logici di strain
•
•
•
•
•
Cerebrali: EEG, EOG
Muscolari: EMG
Cardiovascolari: FC, PA, HRV
Ormonali: Cortisolo e catecolamine
Immunologici: IgA, linfociti , NK,
risposta proliferativa
Effetti delle catecolamine
ORGANO
α
β
occhio
midriasi
> visione da lontano
cuore
> frequenza
> contrazione
vasi
costrizione
dilatazione
bronchi
dilatazione
stomaco
< motilità e tono
vescica
contrazione sfintere
org. sess. maschili
eiaculazione
cute
contrazione mm. piliferi
rilasciamento detrusore
secr. gh. sudoripare
milza
contrazione capsula
fegato
gliconeogenesi
pancreas
< secrezione insulina
gh. salivari
> secrezione viscosa
tess. adiposo
lipolisi
> secrezione insulina
Effetti del cortisolo
ORGANO
Azioni
muscoli
Antianabolica
Ossa
Riassorbimento della struttura ossea
Linfonodi
Modificazioni della reattività immunitaria (<)
Fegato
> Neogloconeogenesi
Metabolismo lipidico > Lipidi serici e colesterolo
stomaco
> Acidità gastrica
Tess. Connettivo
Azione antiinfiammatoria e antiallergica
Metabolismo
glucidico
> gluconeogenesi, esaurimento cellule beta
del pancreas
Milza
contrazione capsula
Sali
Ritenzione di Na e K
Metabolismo idrico
> Filtrazione glomerulare
Sangue
Esosinopenia, linfocitopenia, neutrofilia,
policitemia
Stato socio-economico e
attivazione neuro-endocrina
G Costa - UniMI
Analisi dei comportamenti operativi e
della performance
• scelte procedurali
• omissioni (volute e non)
• errori
• incidenti / infortuni
• tests di performance
Errore umano
• Errori attivi
• Errori latenti
• Atti pericolosi
commessi dalla
persona
• Situazioni di rischio
connessi con fattori
organizzativi
• Slips
• Ambiente
• Lapses
• Attrezzature
• Mistakes
• Organico
• Violations
• Procedure
Rischio
Evento
Azioni che violano la sicurezza
Azioni non
secondo le
intenzioni
Slips
Lapses
Mistakes
Azioni
secondo le
intenzioni
Violations
Errori di attenzione
(intrusioni, omissioni,
inversioni ordinamenti
sbagliati, tempi sbagliati)
Errori della memoria
(omissioni di elementi
pianificati, confusioni spaziali,
oblio delle intenzioni)
Rule based (applicazione
erronea di buone regole,
applicazione di regole
sbagliate)
Knowledge based (forme
molto variabili)
Non applicazione di regole,
atti di sabotaggio
Errori
Have you ever administered the wrong drug?
No. respondents
61,7%
14,9%
14,0%
9,6%
N=687
Orser at al. (2001)
Rischio clinico - Errore medico
• Da 44000 a 98000 pazienti morti all’anno
per errore medico
• L’ottava causa più frequente di morte
• Il 70% dei chirurghi e il 47% degli
anestesisti (contro il 26% dei piloti di
aereo) negano l’effetto della fatica sulla
performance
• Un terzo del personale di terapia intensiva
non riconosce di fare errori
Sexton et al.: Error, stress and teamwork in medicine and
aviation. BMJ, 320, 745-750, 2000
Indicatori di salute
• disturbi psico-somatici (quest. standardizzati):
sonno
digestivi
neuropsichici
cardiovascolari
• malattie
• assenteismo
• consumo di farmaci
Manifestazioni fisiche

Mal di testa

Disturbi muscoloscheletrici

Tensione

Disturbi respiratori

Disturbi del sonno

Stanchezza cronica

Disturbi digestivi

Sudorazione eccessiva

Disturbi cardiocircolatori

Suscettibilità alle allergie

Riacutizzarsi di malattie
già presenti

Costipazione o diarrea

Perdita o aumento rapido
del peso corporeo

Alterazioni cutanee
Manifestazioni mentali

Difficoltà a concentrarsi
 Insoddisfazione lavorativa

Facilità a distrarsi
 Pensieri negativi persistenti

Difficoltà a prendere
decisioni
 Ridotte capacità intuitive

Preoccupazione

Errori frequenti

Pensiero farraginoso
 Ridotte capacità sensoriali
 Capacità di giudizio ridotta
 Decisioni affrettate
 Lapsus di memoria
 Brutti sogni o incubi
Manifestazioni emotive

Senso di tristezza o
depressione

Perdita di entusiasmo

Senso di alienazione

Perdita di significato
delle cose

Ansia o insicurezza

Rabbia o irritabilità

Nervosismo

Perdita di fiducia e autostima

Volubilità emotiva


Suscettibilità alle critiche
Ridotta soddisfazione
nella vita

Sospettosità

Ridotta motivazione

Esaurimento

Insoddisfazione lavorativa
Cambiamenti comportamentali

Ridotta socialità

Comportamenti antisociali

Irrequietezza

Bassa produttività

Mancanza o eccesso di appetito

Suscettibilità agli incidenti

Aumento del consumo di alcool

Guida spericolata

Aumento del consumo di fumo

Linguaggio non fluente

Portarsi più spesso il lavoro a casa

Voce tremolante

Troppo occupato per rilassarsi

Ritiro da relazioni supportive

Incapacità di staccare dal lavoro

Ridotto desiderio sessuale

Prendersi poca cura di se stessi

Assenze frequenti

Dire bugie per coprire gli errori
Conseguenze a medio-lungo termine
•
•
•
•
•
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Patologie cardiovascolari
Patologie gastrointestinali
Patologie cutanee
Disfunzioni metaboliche
Disfunzioni ormonali
Patologie immunitarie
Patologie neoplastiche
Disturbi emozionali (depressione, ansia)
Sindromi ossessive e fobiche
Disturbi cronici del sonno
Burnout (esaurimento, demotivazione)
Approccio multi-dimensionale allo stress
Esaurimento
lungo-termine
effetti negativi
coping
medio-termine
reazioni (strain)
breve termine
stressors
Psico-fisiol
Sociale
Salute
Lavoro a turni e notturno
Effetti a breve
termine
Sindrome del Jet-lag
Disturbi del sonno
Disturbi digestivi
Disturbi psiconevrotici
Alterazioni mestruali
> rischio infortunistico
> rischio tossicologico
Effetti sulla salute a medio-lungo
termine
• Patologie gastrointestinali
– Gastroduodenite, Ulcera g-d
– Colon irritabile
• Patologie neuropsichiche
– Insonnia cronica
– Sindromi ansioso-depressive
• Malattie cardiovascolari
– Cardiopatia ischemica
• Malattie endocrino-metaboliche
– Sindrome metabolica, diabete?
• Tumori
– Mammella
"Le intense emozioni possono
provocare disturbi del ritmo
cardiaco”
Galeno, Microtechne. 150 a.C.
"Qualsiasi sollecitazione della
mente sperimentata come dolore o
piacere, come attesa o paura, è
causa di squilibrio psicosomatico,
la cui influenza si estende al cuore“
William Harvey. Exercitatio anatomica
de motu cordis et sanguinis. 1628
Stress
Modificazioni
comportamentali
Modificazioni
fisiologiche
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Frequenza Cardiaca
Pressione Arteriosa
Lipidi
Fibrinogeno
Flogosi
Ormoni
Metabolismo
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CVD
Fumo
Alcool
Caffè
Introito calorico
Sonno
Attività fisica
Ansia,Tipo A
European Heart Network (1998)
Prevalenza di
malattie
cardiovascolari
dovute allo stress
lavorativo
• 16% negli uomini
• 22% nelle donne
Cardiovascular mortality by levels of work strain
(Kivimäki et al. 2002, BMJ, 325: 857, Siegrist 2003)
2,5
Newly recognised
stress-related
diseases:
-CHD, stroke, HBP
-Karoshi
-Diabetes II
-Sleep disturbances
-Depression
2
1,5
1
0,5
1
2
Job strain
3
1
2
3
Effort-Reward Imbalance
Nmax=812 (73 deaths); mean followfollow-up 25,6 years
J.Rantanen/Modena04
Stress lavoro-correlato e Cardiopatia ischemica
Eccesso di rischio (14 studi prospettici di coorte):
+50%
(Kivimaki et al. SJWEH 2006)
• 1.43 (CI 1.15-1.84) per alto job strain e basso
controllo (Karasek) (11 studi)
• 1.58 (CI 0.84-2.97) per Effort/Reward Imbalance
(Siegrist) (6 studi)
• 1.62 (CI 1.24-2.13) per ingiustizia organizzativa
(Elovainio) (2 studi).
G Costa - UniMI
Brisson C.
Occupational Medicine – State of art review, 2000
Stress lavorativo e CVD nelle donne
• Aumentato rischio relativo per
cardiopatia ischemica (7 studi)
• Aumenti livelli di risposta pressoria
nelle 24 ore
soprattutto in condizioni
caratterizzate da bassi livelli
decisionali e di supporto sociale
Stress lavoro-correlato e disturbi psichici
(Stansfeld & Candy, SJWEH 2006)
• Disturbi psichici (ansia, depressione, disturbi
umore, fobie, dist. ossessivo-compulsivo)
• 11 studi (1994-2005): >12 mesi, >200 pax
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Carico psicologico
Job strain:
Social support:
ERI:
Job Insecurity:
OR = 1.39 (1.15-1.69)
OR = 1.82 (1.06-3.10)
OR = 1.32 (1.21-1.44)
OR = 1.84 (1.45-2.35)
OR = 1.33 (1.06-1.67)
G Costa - UniMI
G Costa - UniMI
Effetti dello stress sulla salute
Ostry et al. BMC Public Health 2003
Effetti dello stress sull’assenteismo
Rugulies et al. Work & Stress 2007
Se tutti i soggetti esaminati avessero “stress basso”
si eviterebbe il 25% (1/4) dell’assenteismo totale
osservato.
Call Center: Assenze (gg nell’ultimo anno)
Conseguenze sull’azienda
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Aumento di conflittualità
Aumento di assenteismo per malattia
Aumento del turnover non fisiologico
Aumento delle inidoneità
Aumento degli errori
Aumento degli incidenti (5x, Eurofound 2007))
Aumento degli infortuni
Ridotta produttività
Declino nella qualità del servizio
Ridotta capacità di rinnovamento
Ridotta immagine sociale dell’organizzazione
G Costa - UniMI
Stress Lavoro-correlato
Effetto indiretto
Fattore eziologico
trigger
Fattore prognostico
Fattori
di rischio
Processi
preclinici
Manifestazioni
patologiche
Es. obesità, fumo,
sedentarietà,
LDL-Colesterolo
Es. aterosclerosi,
flogosi endotelio
Es. angina,
infarto, ansia,
depressione
Mortalità
Fattori confondenti, bias, causalità inversa
Stress Lavoro-correlato
Kivimaki et al. 2006, mod
G Costa - UniMI
Stress e sindrome metabolica
Studio prospettico di 14 anni (10308 persone)
(Chiandola et al. BMJ 2006)
Odds Ratio (IC95%)
Stress
Tutti
Uomini
Donne
p‐trend
0
1
1
1
1
1.11 (0.60‐2.03)
1.12 (0.67‐1.87)
1.22 (0.28‐5.37)
0,01
2
1.47 (0.74‐2.92
1.56 (0.93‐2.63)
1.09 (0.15‐7.94)
0,04
3+
2.29 (1.27‐4.12)
2.04 (0.86‐4.85)
4.69 (0.79‐27.89)
0,26
G Costa - UniMI
Stress e BMI
Studio su coorte di 45810 persone
(Kouvonen et al. Psychosom. Med. 2005)
Lavoratori manuali
Lavoratori non Lavoratori non manuali di manuali di grado inferiore grado superiore
no.
6100
24151
11621
job control
n.s.
<.01
<.001
job demand
n.s.
n.s.
n.s.
job strain
n.s.
n.s.
<.001
Effort‐Reward
Imbalance
n.s.
n.s.
<.001
no.
Infermiere
6737
Insegnanti
4658
Impiegati
2586
Tecnici
1008
job control
n.s.
n.s.
n.s.
n.s.
job demand
<.05
<.01
n.s.
n.s.
job strain
<.05
<.01
n.s.
n.s.
Effort‐Reward
Imbalance
n.s.
n.s.
n.s.
<.05
G Costa - UniMI
Violenza sul lavoro - DPTS
• World Health Organization (OMS): “Interpersonal Workplace Violence
constitutes one of the major public health problems in the world”
• International Labour Office (ILO): “Workplace violence is a major risk
for the world of work along with drugs, alcohol, smoking and HIV/AIDS.
• Pinkerton (U.S.A.): “Workplace violence is the most important
security threat to America’s largest corporations”.
EURFOUND 2001
“Moderatori/modificatori” di stress
• Età, genere, stili di vita
• Personalità
– Introversione/estroversione, Nevroticismo
– Type A behaviour, Hardiness, Locus of control
• Atteggiamenti comportamentali
– Competitività, Overcommitment
• Coping strategies
– Attive / Passive
• Condizioni di salute
Tipologie di Coping
Problem-focused coping (coping attivo)
Le persone affrontare le emozioni negative legate a
vissuti di stress per mezzo di comportamenti atti a
modificare la situazione stressante stessa.
Emotion-focused coping (coping passivo)
Le persone adottano comportamenti atti a compensare
temporaneamente le emozioni spiacevoli, attraverso
la ricerca di sostegno, ma anche tramite
comportamenti a rischio per la salute quali fumo,
alcool, abuso di droghe, sovralimentazione, ecc.
empatico
Work
engagement
esausto
vigoroso
Burnout
cinico
Gonzales-Roma, Schaufeli, Bakker & Llret,2005
Sindrome del Burnout
 Esaurimento emotivo: sentirsi emotivamente
sovraccaricato dal lavoro, logorato e svuotato
di energie
 Depersonalizzazione: approccio freddo,
distaccato e impersonale verso le persone,
cinismo
 Diminuito senso di realizzazione personale:
sentimento di indeguatezza professionale e di
scarsa competenza o fallimento sul lavoro
STRESS: GESTIONE DEL RISCHIO
Predisposizione e attuazione di ragionevoli e
praticabili strategie di gestione dello
stress, che devono riguardare sia
l’organizzazione del lavoro sia le modalità
operative e comportamentali degli
operatori (prevenzione primaria)
Attenta sorveglianza sanitaria ed interventi
di supporto (prevenzione secondaria)
Interventi di compensazione, terapia e
riabilitazione (prevenzione terziaria)
Monitoraggio e valutazione degli interventi
effettuati con periodico riesame di tutto il
processo
Strategie per combattere lo
stress lavorativo
Due punti chiave:
• Lo stress lavorativo può avere molteplici cause,
quindi può/deve avere molteplici soluzioni
• Gli interventi soltanto sull’individuo non risolvono i
problemi: devono intervenire anche cambiamenti
organizzativi
Tre livelli di intervento:
• Organizzativo (carichi, orari, compiti, ambiente)
• Gruppo
(relazioni, procedure, supporto)
• Individuale
(stili di vita, coping, terapia)
G Costa - UniMI
No, grazie!
Azioni preventive e correttive
• Legislazione
• Accordi tra parti sociali
• Partecipazione
• Organizzazione del lavoro
• Strategie di coping (individuali
e di gruppo)
• Supporto sociale
• Controlli sanitari preventivi e
periodici
Differenti approcci di analisi, valutazione ed intervento
• DIMENSIONE DI GRUPPO
DIMENSIONE INDIVIDUALE
• Rilevanza epidemiologica • Plausibilità biologica
• Frazione eziologica
• Diagnosi probabilistica
• Implicazioni sociali
• Valore prognostico
• Sorveglianza
occupazione/sociale
• Diagnosi di malattia
professionale o job-related
• Ergonomia
• Terapia/Compensazioni
• Indicazioni a strategie di
prevenzione primaria
• Indicazioni a strategie di
coping
• COSTO / EFFICACIA
• RISCHIO / BENEFICIO
Informazione e formazione
MANAGEMENT
LAVORATORI
• Problemi di salute
• Problemi di salute
• Rischio sicurezza
• Rischio infortuni
• Criteri ergonomici
• Criteri
organizzativi
• Strategie
organizzative
• Effetti su
produttività
• Relazioni sociali
• Coping strategies
Counselling alla persona
• Riconfigurazione del compito lavorativo
• Rapporti interpersonali sul lavoro
• Relazioni familiari e sociali, attività di tempo
libero
• Fitness (stile di vita, esercizio fisico, controlli
sanitari)
• Sonno
• Alimentazione
• Farmaci (uso e abuso)
Metodi inefficaci per far fronte allo
stress
• FUMO
• ALCOOL
• DROGHE (leggere e pesanti)
• FARMACI (sedativi, antidrepessivi,
stimolanti)
• CIBO
• IPERLAVORO
Tecniche di stress management
a livello individuale
Meditazione
Biofeedback
Tecniche di rilassamento
Ristrutturazione cognitiva
Strategie di gestione del tempo
Strategie di risoluzione del conflitto
....
G Costa - UniMI
ACCORDO EUROPEO SULLO STRESS SUL LAVORO (8/10/2004)
2. Oggetto
Lo scopo dell’accordo è migliorare la consapevolezza e
la comprensione dello stress da lavoro da parte dei
datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti,
attirando la loro attenzione sui sintomi che possono
indicare l’insorgenza di problemi di stress da lavoro.
L’obiettivo di questo accordo è di offrire ai datori di
lavoro e ai lavoratori un modello che consenta di
individuare e di prevenire o gestire i problemi di stress
da lavoro.
ACCORDO EUROPEO SULLO STRESS SUL LAVORO (8/10/2004)
3. Descrizione dello stress e dello stress da lavoro
Lo stress è uno stato, che si accompagna a malessere e
disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali
L’individuo è capace di reagire alle pressioni a cui è
sottoposto nel breve termine, e queste possono essere
considerate positive, ma di fronte ad una esposizione
prolungata a forti pressioni egli avverte grosse difficoltà
di reazione.
Persone diverse possono reagire in modo diverso a
situazioni simili e una stessa persona può, in momenti
diversi, reagire in maniera diversa a situazioni simili.
ACCORDO EUROPEO SULLO STRESS SUL LAVORO (8/10/2004)
3. Descrizione dello stress e dello stress da lavoro
(cont.)
Lo stress non è una malattia ma una esposizione
prolungata allo stress può ridurre l’efficienza sul lavoro
e causare problemi di salute.
Lo stress indotto da fattori esterni all’ambiente di lavoro
può condurre a cambiamenti nel comportamento e
ridurre l’efficienza sul lavoro. Tutte le manifestazioni di
stress sul lavoro non vanno considerate causate dal
lavoro stesso.
Lo stress da lavoro può essere causato da vari fattori
quali il contenuto e l’organizzazione del lavoro,
l’ambiente di lavoro, una comunicazione “povera”, ecc.
ACCORDO EUROPEO SULLO STRESS SUL LAVORO (8/10/2004)
4. Individuazione dei problemi di stress da lavoro
Data la complessità del fenomeno stress, questo accordo non
intende fornire una lista esaustiva dei potenziali indicatori di stress
(alto assenteismo, elevata rotazione del personale, conflitti
interpersonali o lamentele frequenti sono alcuni dei sintomi che
possono rivelare la presenza di stress da lavoro).
L’individuazione di un problema di stress da lavoro può avvenire
attraverso un’analisi di fattori quali:
- l’organizzazione e i processi di lavoro
- pianificazione dell’orario di lavoro, grado di autonomia,
grado di coincidenza tra esigenze imposte dal lavoro e
capacità/conoscenze dei lavoratori, carico di lavoro, ecc.
- le condizioni e l’ambiente di lavoro
- esposizione ad un comportamento illecito, al rumore, al calore,
a sostanze pericolose, ecc.
ACCORDO EUROPEO SULLO STRESS SUL LAVORO (8/10/2004)
4. Individuazione dei problemi di stress da lavoro (cont.)
- la comunicazione
- incertezza circa le aspettative riguardo al lavoro, prospettive di
occupazione, un futuro cambiamento, ecc.
- i fattori soggettivi
- pressioni emotive e sociali, sensazione di non poter far fronte
alla situazione, percezione di una mancanza di aiuto, ecc.
Se il problema di stress da lavoro è identificato, bisogna agire per
- prevenirlo
- eliminarlo
- ridurlo
La responsabilità di stabilire le misure adeguate da adottare spetta al
datore di lavoro. Queste misure saranno attuate con la
partecipazione e la collaborazione dei lavoratori e/o dei loro
rappresentanti.
ACCORDO EUROPEO SULLO STRESS SUL LAVORO (8/10/2004)
5. Responsabilità dei datori di lavoro e dei lavoratori
In base alla direttiva quadro 89/391, tutti i datori di lavoro sono
obbligati per legge a tutelare la sicurezza e la salute dei
lavoratori. Questo dovere riguarda anche i problemi di stress da
lavoro in quanto costituiscono un rischio per la salute e la
sicurezza.
Tutti i lavoratori hanno il dovere generale di rispettare le misure
di protezione decise dal datore di lavoro.
I problemi associati allo stress possono essere affrontati nel
quadro del processo di valutazione di tutti rischi,
programmando una politica aziendale specifica in materia di
stress e/o attraverso misure specifiche mirate per ogni fattore di
stress individuato.
ACCORDO EUROPEO SULLO STRESS SUL LAVORO (8/10/2004)
6. Prevenire, eliminare o ridurre i problemi di stress da lavoro
Per prevenire, eliminare o ridurre questi problemi si può
ricorrere a varie misure:
- collettive, individuali, tutte e due insieme.
- misure specifiche per ciascun fattore di stress
individuato
- misure possono rientrare nel quadro di una politica
antistress integrata che sia contemporaneamente
preventiva e valutabile.
Le misure anti-stress dovrebbero essere riesaminate
regolarmente per valutarne l’efficacia e stabilire se
utilizzano in modo ottimale le risorse disponibili e se
sono ancora appropriate o necessarie.
ACCORDO EUROPEO SULLO STRESS SUL LAVORO (8/10/2004)
6. Prevenire, eliminare o ridurre i problemi di stress da lavoro
Queste misure possono comprendere ad esempio:
• misure di gestione e di comunicazione
- chiarire gli obiettivi aziendali e il ruolo di ciascun lavoratore,
- assicurare un sostegno adeguato da parte della direzione ai
singoli individui e ai team di lavoro,
- portare a coerenza responsabilità e controllo sul lavoro,
- migliorare l’organizzazione, i processi, le condizioni e
l’ambiente di lavoro.
• la formazione dei dirigenti e dei lavoratori
- per migliorare la loro consapevolezza e la loro comprensione
nei confronti dello stress,
- delle sue possibili cause e del modo in cui affrontarlo, e/o per
adattarsi al cambiamento
• l’informazione e la consultazione dei lavoratori e/o dei loro
rappresentanti, in conformità alla legislazione europea e
nazionale, ai contratti collettivi e alle prassi.
D. Lgs. 81/2008 + 106/2009 Titolo I – Capo III -Sezione II
VALUTAZIONE DEI RISCHI
Articolo 28: Oggetto della valutazione dei rischi
1. La valutazione dei rischi di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze e dei preparati chimici impiegati, nonchè
nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare
tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi
compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui quelli collegati allo stress lavoro‐
correlato, secondo i contenuti dell’accordo europeo dell’8 Ottobre 2004 e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di
gravidanza [...] nonchè quelli connessi con le differenze di
genere, all’età, alla provenienza da altri paesi, e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro.
Caratteristiche di un buon lavoro (Eklund’s checklist)
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Varietà: un lavoro che consiste di diversi compiti
Conoscenza dell’interezza del processo produttivo
Libertà di movimento fisico
Tempi di lavoro a ciclo lungo
Ritmo di lavoro autonomo
Possibilità di influire sulla quantità e qualità del prodotto
Possibilità di programmare il lavoro e risolvere i problemi
Controllo e verifica dei risultati
Pochi termini temporali (pressione del tempo)
Poche restrizioni temporali (legami di tempo)
Continuo sviluppo di abilità
Libertà d’azione
Responsabilità ed autorità
Partecipazione
Richieste del compito compatibili con le abilità della persona
Clima positivo nella conduzione del lavoro
Efficiente organizzazione del gruppo
Adeguato supporto sociale
Relazioni soddisfacenti con i colleghi
Ci vuole tempo (!!)
• formarsi una cultura del problema
• rendersi conto delle problematiche
• comprendere gli strumenti conoscitivi e di analisi
• esaminare attentamente le situazioni
• trovare criteri condivisi di valutazione
• individuare obiettivi concreti e verificabili
• definire priorità di intervento
• predisporre eventuali azioni correttive
• verificarne l’effettiva utilità/efficacia
• correggere eventuali manchevolezze
G Costa – Nov’ 09
G Costa - UniMI
STRESS
IL SUCCO DELLA VITA
O
IL BACIO DELLA MORTE
?
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