CONVEGNO LO STRESS LAVORO CORRELATO E IL DISAGIO PSICHICO NEI LUOGHI DI LAVORO PISA, 30 SETTEMBRE 2016 Lo Stress e le sue patologie in Medicina del Lavoro Giovanni Costa Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità Stress lavorativo PERSONA LAVORO • Contenuto e carichi di lavoro • Orari di lavoro • Condizioni ambientali • Ruolo e partecipazione • Autonomia e controllo • Struttura e clima organizzativo • Relazioni gerarchiche e personali • Sviluppo di carriera Eventi di vita: perdita di persone care malattie cambiamenti esistenziali • Età Condizioni di vita: familiari economiche abitative pendolarismo • Atteggiamenti comportamentali Interazioni/Conflitti “casa-lavoro” • Condizioni psico-fisiche • Personalità • Stile di vita • Attitudini ed expertise • Interesse e motivazione • Condizioni sociali • Formazione e addestramento G Costa - UniMI Pericolo Intemediari (scelte organizzative, tecniche, procedurali) Modulatori (COPING) Rischio Mediatori (diretti e indiretti) Confondenti (condizioni sociali) Danni - Psichici, fisici, sociali - A breve, medio, lungo termine - Transitori, persistenti - Reversibili, irreversibili Almeno 5 dimensioni di strain connesso con il lavoro (Margolis e Kroes, 1974) - stati soggettivi a breve termine: ansia, tensione, ira, insonnia, ecc. - transitorie modificazioni fisiologiche: escrezione di catecolamine, aumento della pressione arteriosa; - diminuzione della performance lavorativa: errori, scarto, incidenti, infortuni - risposte psicologiche a lungo termine: depressione, malessere generale, alienazione, burnout, ecc. - alterazione dello stato di salute: mal. gastrointestinali, cardiovascolari, sindromi neuropsichiatriche, immunologiche, ecc. Margolis, B. K., & Kroes, W. H. Occupational stress and strain. In A. McClean (Ed.),Occupational stress. Springfield, II1.: Thomas, 1974 Conseguenze a medio-lungo termine • • • • • • • • • • • • Patologie cardiovascolari Patologie gastrointestinali Patologie cutanee Disfunzioni metaboliche Disfunzioni ormonali Patologie immunitarie Patologie neoplastiche Disturbi emozionali (depressione, ansia) Sindromi ossessive e fobiche Disturbi cronici del sonno Burnout (esaurimento, demotivazione) Disturbo post-traumatico da stress G Costa - UniMI CONSEGUENZE SULL’AZIENDA • • • • • • • • • • • Aumento di conflittualità Aumento di assenteismo per malattia Aumento del turnover non fisiologico Aumento delle inidoneità Aumento degli errori Aumento degli incidenti (5x, Eurofound 2007) Aumento degli infortuni Ridotta produttività Declino nella qualità del servizio Ridotta capacità di rinnovamento Ridotta immagine sociale dell’organizzazione Stress lavorativo e salute - COSTI • Danimarca: 20% di rischio attribuibile per CVD (Olsen e Kristensen, 1991) 108 MIL Euro (salute ) + 7 MIL Euro(compensi assicurativi) (Juel et al. 2006) • Svezia: 450 MIL Euro nel 1992 (Levi et al 1996), 177 MIL Euro per CV 14% assenze > 60 gg (National Social Insurance Board 1999) • Francia: 413 MIL Euro per spese sanitarie e 279 milioni per assenteismo, 474 MIL per perdite 9 produttive, 954 MIL per ridotta aspettativa di vita (anno 2000) 1.9 - 3.0 MLD Euro nel 2007 (Trontin et al 2010) • Germania: 9.9 MLD Euro costi diretti, 19,3 MLD costi indiretti (Bodeker e Friedrichs, 2011) 1199 Euro/lavoratore all’anno per assenze malattia e 2399 Euro per presentismo • Olanda: 4 MLD Euro (Blatter et al, 2005) • UK: 7-10 MIL Sterline nel 2001/02, equivalenti al 0.7-1.2% del PIL (Chiandola 2010) 3.1 MLD sterline nel 2010/11 per stress, depressione e ansia (HSE 2013) 10.4 milioni di giornate lavorative perse nel 2011/2012 (24 gg in media) (HSE 2013) 20% del turnover del personale (CIPD, 2008) • Svizzera: 4.2 MLD SF (1,2% PIL) /anno (Ramacciotti e Periard 2000) • USA: 15% job-related IHD 22.5 mld USD nel 1998, 25-30% spesa aziendale (Leigh e Schmall, 2000) 42 mld USD (Kalia 2002) 150 mld USD (Property and Casuality Insurance, 2002) 300 mld USD (American Stress Institute, 2006) • EU: Prevalenza CVD stress correlate: 16% uomini, 22% donne (European Heart Network, 1998) >20 MLD Euro / anno x stress lavorativo (EU Commission, 2002) 617 MLD Euro /anno x depressione connessa al lavoro (Matrix 2013) G Costa - UniMI Approcci metodologici per una evidenza scientifica di una diretta associazione tra fattori psicosociali e malattia Epidemiologico Studi osservazionali prospettici Studi trasversali e caso-controllo Studi di intervento Clinico Sorveglianza sanitaria Accertamenti clinici specialistici Sperimentale Monitoraggio ambulatoriale In laboratorio I criteri di Bradford Hill (1897-1991) condizioni minime necessarie per fornire adeguata evidenza di una relazione causale tra l'incidenza e una possibile conseguenza 1. Forza dell’associazione 2. Riproducibilità 3. Specificità 4. Temporalità 5. Gradiente biologico 6. Plausibilità biologica 7. Coerenza con la storia naturale della malattia 8. Conferme da evidenze sperimentali 9. Ragionamento analogico G Costa - UniMI Stress lavorativo Effetti diretti Effetti indiretti Attivazione neuro-endocrina • • • • • • • – HPA system (cortisolo) – SAM system (catecolamine) – Tono vagale HRV Pressione Arteriosa Aggregazione piastrinica Flogosi (Fibrinogeno, PG) Metabolismo lipidico CVD Fumo Alcool Caffè Sonno Introito calorico Attività fisica Ansia,Tipo A Kristensen, SJWEH 1989 Kristensen, “Cardiovascular diseases and the work environment (… (…nonchenical nonchenical risk factors factors)” )” RR 1.9 (max 2.4) 1.3 – 4 1.4 (max 2.8) tipo lavoro < attività fisica > richiesta psichica < controllo lavoro a turni European Heart Network (1998) Prevalenza di malattie cardiovascolari dovute allo stress lavorativo: 16% negli uomini 22% nelle donne “Threat-avoidant vigilant work” • • • • • Controllori del traffico aereo Piloti di aereo e di nave Conducenti di autobus, treni Addetti a sale controllo di impianti chimici ed elettro-nucleari Chirurghi Stress lavorativo e CVD nelle donne Brisson C. Occup Med – State of art review, 2000 • • Aumentato rischio relativo per cardiopatia ischemica (7 studi) Aumenti livelli di risposta pressoria nelle 24 ore soprattutto in condizioni con bassi livelli decisionali e scarso supporto sociale Stress lavoro-correlato e Cardiopatia ischemica Eccesso di rischio (14 studi prospettici di coorte) (Kivimaki et al. SJWEH 2006) +50% • 1.43 (CI 1.15-1.84) per alto job strain e basso controllo • 1.58 (CI 0.84-2.97) per Effort/Reward Imbalance • 1.62 (CI 1.24-2.13) per ingiustizia organizzativa (Karasek) (11 studi) (Siegrist) (6 studi) (Elovainio) (2 studi) Job strain come fattore di rischio di cardiopatia ischemica (Kivimaki et al. Lancet, 2012) Meta-analisi di 13 studi prospettici di coorte iniziati tra 1985 e 2006 in 7 paesi europei (FI, SE, DK, NL, BE, FR, UK) 197.473 partecipanti (51% uomini, 49% donne) 1.448.728 anni-persona 42.3(±9.8) anni all’ingresso 30214 (15%) con job strain (tra 13% e 22%) 2358 eventi CHD (ospedali + registri di morte): 15.8 / 10.000 anni-persona PAR (Population attributable risk) = 3.4% (95%CI 1.5-5.4) G Costa - UniMI Whitehall II Study - work stress and CHD (Chiandola et al. 2008) 12 anni follow-up da 1985-88 a 2002-04 in white-collars (UK) 10.308 partecipanti Associazione tra stress lavorativo (Iso-strain*) e CHD 32% spiegata da modificazioni comportamentali (dieta e < attività fisica soprattutto) e sindrome metabolica CHD tutte CHD morte o MI Angina 1.33 (1.04-1.69) 1.56 (1.12-2.17) 1.43 (1.07-1.90) p=.04 p=.02 p=.03 CHD 37-49 anni CHD 50-60 anni 1.68 (1.17-2.42) 1.13 (0.79-1.63 p= .01 p=.51 Sindrome metabolica 1.72 (1.26-2.25) Ipertensione 1.13 (0.91-1.39) < Colesterolo HDL 1.32 (1.03-1.68) > Trigliceridi 1.33 81.06-1.69) > Glicemia 1.40 (1.08-1.80) < Attività fisica 1.33 (1.00-1.78) Siegrist 2014 p.c. *Iso-strain (job strain + low support) vs. no strain G Costa - UniMI Stress lavoro-correlato e disturbi psichici (Stansfeld & Candy, SJWEH 2006) • Disturbi psichici (ansia, depressione, disturbi umore, fobie, dist. ossessivo-compulsivo) • 11 studi (1994-2005): >12 mesi, >200 pax • • • • • Carico psicologico Job strain: Social support: ERI: Job Insecurity: OR = 1.39 (1.15-1.69) OR = 1.82 (1.06-3.10) OR = 1.32 (1.21-1.44) OR = 1.84 (1.45-2.35) OR = 1.33 (1.06-1.67) G Costa - UniMI Psychosocial risk factors and risk of depression (Bonde, Occup Environ Med 65, 2008) • • • • Review sistematica su 16 studi su circa 63000 lavoratori Depressione maggiore definita con criteri clinici e/o con scala di sintomi Follow-up da 1 a 13 anni Studi molto eterogenei • • • • • • job demand: job control: social support: organizational injustice: bullying: effort/reward imbalance: OR = 1,31 (1,08-1,59), OR = 1,20 (1,08-1,39) OR = 1,44 (1,24-1,68) OR = 1,4 (1,0-2,4) OR = 2,3 (1,5-3,,69) OR = 1,98 (1,78-2,20) G Costa - UniMI Relazione tra job strain e depressione 14 studi epidemiologici 7 Diagnosi clinica 7 Scala di Depressione Netterstrom et al. Epidemiologic Reviews 2008 G Costa - UniMI Approccio multi-dimensionale allo stress Esaurimento (malattia) malattia) lungo--termine lungo medio--termine medio breve termine effetti negativi coping reazioni (strain) stressors Psico--fisiol Sociale Psico Salute Differenti approcci di analisi, valutazione ed intervento • DIMENSIONE DI GRUPPO DIMENSIONE INDIVIDUALE • Rilevanza epidemiologica • Plausibilità biologica • Frazione eziologica • Diagnosi probabilistica • Implicazioni sociali • Valore prognostico • Sorveglianza occupazione/sociale • Diagnosi di malattia professionale o jobjob-related • Ergonomia • Terapia/Compensazioni • Indicazioni a strategie di prevenzione primaria • Indicazioni a strategie di coping • COSTO / EFFICACIA • RISCHIO / BENEFICIO Problemi di causalità inversa Stress Lavoro-correlato Effetto indiretto Fattori di rischio Es. obesità, fumo, sedentarietà, LDL-Colesterolo Fattore eziologico trigger Fattore prognostico Processi preclinici Manifestazioni patologiche Es. aterosclerosi, flogosi endotelio Es. angina, infarto, ansia, depressione Mortalità Fattori confondenti, bias Stress Lavoro-correlato Kivimaki et al. 2006, mod G Costa - UniMI Modificazioni epidemiologiche CONDIZIONI DI LAVORO • • • • • • legislazione tipologie di lavoro misure preventive carico fisico / psichico formazione relazioni CONDIZIONI DI VITA • • • • • • • • aspettativa di vita percezione di salute stato socio-economico alimentazione condizioni fisiche abitazione trasporti servizi sociali G Costa - UniMI Bias e Fattori di confondimento • Studi trasversali vs. longitudinali • Grandezza, composizione e caratteristiche dei gruppi • Metodi e tipologia degli investigatori • Definizione e criteri di valutazione • Quantità e qualità di «esposizione» • Evoluzione del concetto di salute e volontà di registrazione • Storia naturale e rilevanza epidemiologica della malattia • Effetti della sorveglianza sanitaria, terapia, riabilitazione e misure preventive G Costa - UniMI “Moderatori/modificatori” di effetto • Età, genere, stili di vita • Personalità – Introversione/estroversione, Nevroticismo, Senso di Coerenza, – Type A behaviour, Hardiness, Locus of control, etc. • Atteggiamenti comportamentali – Competitività, Overcommitment • Coping strategies – Attive / Passive • Condizioni di salute Giovanni Costa DISTURBO POST-TRAUMATICO CRONICO DA STRESS (DSM-5: Criteri di PTSD (American Psychiatric Association, 2013) A: fattore di stress: la persona è stata esposta a: morte, minacciato di morte, reale o minacciato gravi lesioni, o violenza sessuale reale o minacciata. Ripetuta o esposizione indiretta estrema a dettagli avversi dell'evento, di solito nel corso del lavoro B: sintomi di intrusività/reviviscenza: (almeno uno richiesto) C: sintomi di evitamento: (almeno uno) D: alterazioni negative di cognizione e umore: (almeno due) E: alterazioni di iperattivazione e iperreattività: (almeno due) F: durata: persistenza dei sintomi (iB, C, D, ed E) per più di un mese. G: significato funzionale: disagio significativo o menomazione funzionale (sociale, occupazionale). H: esclusione: disturbo non è dovuto ai farmaci, uso di sostanze, o altre malattie. Specificare se: Con sintomi dissociativi: depersonalizzazione, derealizzazione Con espressione ritardata. La diagnosi completa non è soddisfatta fino ad almeno sei mesi dopo il trauma, anche se l'insorgenza dei sintomi può verificarsi immediatamente. Fattori predittivi di insorgenza e gravità del DPTS cronico Pre-trauma: precedenti eventi di vita traumatici disturbi psicologici e psichiatrici coesistenti caratteristiche personologiche (nevroticismo) Peri-trauma: prossimità con l’evento gravità del trauma risposte emozionali disfunzionali (dissociazione, panico) percezione di minaccia di vita impotenza percepita Post-trauma: insorgenza di disturbo da stress acuto mancanza/insoddisfazione di sostegno sociale ed emotivo da familiari, amici, colleghi, organizzazioni N.B.: Le percezioni e le reazioni emotive delle vittime (ad es. intensa paura, orrore e impotenza) possono essere più predittive del decorso clinico conseguente rispetto a circostanze oggettive dell'evento critico Sindrome del Burnout Esaurimento emotivo: emotivo sentirsi emotivamente sovraccaricato dal lavoro, logorato e svuotato di energie Depersonalizzazione: approccio freddo, distaccato e impersonale verso Depersonalizzazione: le persone, cinismo Diminuito senso di realizzazione personale: personale: sentimento di indeguatezza professionale e di scarsa competenza o fallimento sul lavoro Definizione basata essenzialmente su questionari di auto-valutazione (MBI, SMBQ, OLBI, CBI, SBI) con finalità di screening Continuum (cut-off arbitrari) Diagnosi differenziale: spesso associata a depressione, sindrome da fatica cronica, alessitimia Associazione con malattie cardiovascolari, muscoloscheletriche, cutenee, allergiche, dislipidemia e diabete Sindrome del Burnout L’ ICD-10 (International Classification of Diseases) lo etichetta come «work-related neurasthenia” • disturbi persistenti con sensazione di stanchezza dopo sforzo mentale lieve, o disturbi persistenti con sensazione di fatica e debolezza fisica dopo minimo sforzo fisico; • almeno due dei seguenti sei sintomi : dolori muscolari, vertigini, cefalea tensiva, disturbi del sonno, incapacità di rilassarsi, o irritabilità; • il paziente non è in grado di recuperare dai sintomi per mezzo di riposo, relax o divertimento; • la durata del disturbo è di almeno tre mesi mesi; • Non si applicano criteri per eventuali disturbi più specifici Sindrome del Burnout Diagnosis if “burnout” or “exhaustion syndrome” Swedish National Board of Health and Welfare (Socialstyrelsen, 2005) • Sintomi fisiologici o mentali di esaurimento per almeno due settimane • Una essenziale mancanza di energia psichica, e sintomi come difficoltà di concentrazione, diminuzione della capacità di far fronte allo stress, irritabilità o labilità emotiva, disturbi del sonno e / o dolore, vertigini o palpitazioni, che si verificano ogni giorno nel corso di un periodo di due settimane • I sintomi devono causare significativa sofferenza clinica, con capacità di lavoro ridotta, e • I sintomi non devono essere legati ad altra diagnosi psichiatrica, abuso di sostanze o altra diagnosi medica Sindrome del Burnout Il DSM-IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) lo descrive come “mental adjustment disorder” • disturbi dell'adattamento sono caratterizzati da "sviluppo di sintomi emotivi o comportamentali clinicamente significativi in risposta ad un fattore di stress o fattori di stress psicosociale identificabili. • I sintomi si devono sviluppare entro 3 mesi dalla comparsa del fattore di stress e , "per definizione, un disturbo di regolazione deve risolvere entro 6 mesi dalla fine del stressor". • Il DSM-IV distingue sei sottotipi di disturbi dell'adattamento: umore depresso, ansia, misto ansia/depressione, disturbi comportamentali, misto emotivo/comportamentale, aspecifico • La definizione del sottotipo a-specifico è la più simile alla definizione di esaurimento: "reazioni disadattive (ad esempio, disturbi fisici, ritiro sociale, dal lavoro o inibizione) a fattori di stress psicosociale che non sono classificabili come uno dei sottotipi specifici del disturbo di regolazione". Il DSM-V non lo considera come un disturbo distinto Disturbi dell’adattamento (“un dilemma diagnostico”) diagnostico”) Mal definiti Sovrapposti a molte altre condizioni condizioni//disfunzioni disfunzioni//patologie somatiche,, psichiche somatiche psichiche,, miste Sintomatologia non specifica Normale Disturbi dell’adattamento Patologia Ambulatorio «stress e disadattamento lavorativo» (Anno 2014) 575 persone, 43% uomini, 57% donne settori % agricoltura alberghi e ristorazione attività libero-professionali amministrazione pubblica e vigilanza commercio al dettaglio commercio all'ingrosso costruzioni/edilizia forniture di energia acqua e rifiuti Forze armate istruzione manifatturiero sanità servizi di pulizie e mense servizi di telecomunicazione servizi finanziari, assicurativi, informatici trasporti Altri (Disoccupati, Pensionati) TOTALE 0,77 6,35 4,02 13,78 4,64 4,49 7,43 2,32 4,02 5,73 2,17 15,17 3,72 8,05 10,38 4,49 2,47 100 G Costa - UniMI Ambulatorio «stress e disadattamento lavorativo» (Anno 2014) G Costa - UniMI G2 = Reazioni a stress lavoro-correlato Classificazione diagnostica 19 Disturbi emotivi misti a stress lavorocorrelato Disturbi emotivi misti a dominanza depressiva stress lav-cor Significativo disagio al di là del prevedibile per esposizione a fattori v. “mobbizzanti” 54 27 Disturbi emotivi misti a dominanza ansiosa sress lav-cor Richieste dell' ambiente lavorativo che superano la capacità del soggetto di affrontarle e controllarle G1 = DDA - Disturbi dell' adattamento 17 12 26 45 Disturbi emotivi misti di adattamento a dominanza depressiva di grado moderato/severo Disturbi emotivi misti di adattamento di lunga durata Disturbo dell'adattamento con reazione emotiva mista Reazione emotiva mista a evento traumatico G3 = Altro (slatentizzazioni, patologie psichiatriche, plurifattoriali) 13,6 49,7 Patologie psichiatriche Plurifattoriali 33,9 17,7 36,7 48,4 G1 = DDA - Disturbi dell' adattamento G2 = Reazioni a stress lavoro-correlato G3 = Altro (Slatentizzazioni, patologia psichiatrica, plurifattoriali Slatentizzazioni Associazione tra Criticità e Classificazione diagnostica Disfunzionalità, lacune organizzativo gestionali χ 2=85,9** G Riduzione delle abilità adattative χ 2=2,77*** Tale criticità si presentano egualmente distribuite nelle rispettive sottodivisioni delle diagnosi di Gruppo 3. A Costrittività organizzativo gestionali χ 2=1,95*** B Conflittualità interpersonali χ 2=63,88** F Psi G3 Stress DDA G2 Non valorizzazione delle competenze acquisite χ 2=18,54* G1 C Avversatività interpersonali subite χ 2=2,07*** E D Svilimento del ruolo e delle 2 χ =69,58** competenze acquisite Tali criticità si presentano egualmente distribuite nelle rispettive sottodivisioni delle diagnosi di Gruppo 1.