FEDERAZIONE ORDINI DEI FARMACISTI Rassegna Stampa del 04/03/2016 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE IN PRIMO PIANO 04/03/2016 Il Centro - Nazionale La ricetta diventa digitale e presto andrà in soffitta 7 04/03/2016 Il Centro - Nazionale Chef Salvatore e l'arte della pizza 9 04/03/2016 Il Quotidiano del Sud - Calabria - Reggio Calabria «Infondata l'ipotesi di un mio ingresso in giunta» 10 03/03/2016 Dagospia 17:59 POSTA! PER ROCCO SIFFREDI LA BOSCHI SAREBBE PERFETTA PER UNA "GANG BANG" IN UN SUO FILM. LEI INVECE HA PREFERITO LA "GANG BANK" DI BANCA ETRURIA - DOPO LA LEGGE SULL'OMICIDIO STRADALE, BISOGNERÀ CREARE ANCHE IL REATO DI "FEMMINICIDIO STRADALE" 11 03/03/2016 IlFarmacistaOnline.it 11:35 Ddl concorrenza. Via libera dalla commissione Industria al bugiardino "digitale" e alla nomina anche dei "non soci" alla direzione di farmacie. Bocciata liberalizzazione farmaci fascia C 13 03/03/2016 IlFarmacistaOnline.it 11:00 FarmacistaPiù. Intervista a Pace (Fofi): "A Firenze grande attenzione ai cambiamenti in atto per poter rispondere a nuovi bisogni imprenditoriali e sociali" 14 03/03/2016 IlFarmacistaOnline.it 02:30 Ddl concorrenza. Via libera da commissione Industria al bugiardino "digitale" e a nomina anche dei "non soci" a direzione di farmacie. Bocciata liberalizzazione dei farmaci di fascia C 15 03/03/2016 IlFarmacistaOnline.it 00:01 Perugia. Oggi il corso su "I farmaci innovativi: Ieri, Oggi & Domani" 16 03/03/2016 QS - QuotidianoSanita.it Ddl concorrenza. Via libera dalla commissione Industria al bugiardino "digitale" e alla nomina anche dei "non soci" alla direzione di farmacie. Bocciata liberalizzazione farmaci fascia C 17 03/03/2016 QS - QuotidianoSanita.it FarmacistaPiù. Intervista a Pace (Fofi): "A Firenze grande attenzione ai cambiamenti in atto per poter rispondere a nuovi bisogni imprenditoriali e sociali" 18 03/03/2016 Repubblica.it Andrea Mandelli: "Controlli a tappeto sulle famacie" 19 SANITÀ NAZIONALE 04/03/2016 Corriere della Sera - Nazionale «Stop ai test sugli animali per studiare gli effetti di alcol e droghe» 21 04/03/2016 Corriere della Sera - Nazionale Che cosa succede ad Abano Terme ? 22 04/03/2016 Il Sole 24 Ore La scommessa pugliese della generazione startup 24 04/03/2016 La Repubblica - Nazionale "Dai generici la soluzione a questa emergenza" 26 04/03/2016 La Repubblica - Nazionale Quelle 1200 medicine cancellate in farmacia 27 04/03/2016 L'Espresso Mazzette in quota rosa* 30 04/03/2016 L'Espresso Crocetta, parlano le carte 32 04/03/2016 La Stampa - Nazionale Dona un rene per salvare il nipote 34 04/03/2016 La Stampa - Nazionale «Il ragazzo è stato liberato dall'obbligo della dialisi» 36 04/03/2016 Il Giornale - Nazionale «Fissare le visite sarà veloce come prenotare un aereo» 37 04/03/2016 Il Fatto Quotidiano Eutanasia, appello all'Istat" Pubblicate i dati sui suicidi " 39 04/03/2016 L'Unità - Nazionale Quella verità che ancora non c'è 40 04/03/2016 Il Mattino - Nazionale Sveglia l'intestino combatti la stitichezza 42 04/03/2016 Corriere della Sera - Sette Glossario del leghista intercettato 43 04/03/2016 Corriere della Sera - Sette Occhio ai blog "liberi", la salute è cosa seria 45 04/03/2016 Il Venerdi di Repubblica PER CURARE I MALATI: TERAPIE ED EMPATIA 46 04/03/2016 Mondo Erre HAND MADE 47 04/03/2016 Viver Sani e Belli VIVERE IN BELLEZZA 48 VITA IN FARMACIA 04/03/2016 Corriere della Sera - Roma San Gallicano, la visita di Mattarella Lorenzin: «Orgogliosi del lavoro fatto» 50 04/03/2016 Corriere della Sera - Roma la mano della dottoressa un vero grazie al «pertini» 51 04/03/2016 La Repubblica - Roma Case della Salute dalla Regione 5.5 milioni alle Asl 52 04/03/2016 La Repubblica - Torino La nonna dona un rene al nipote quindicenne 53 04/03/2016 La Repubblica - Torino Oftalmico, l'opposizione si scatena 55 04/03/2016 La Repubblica - Torino "Un patto tra cliniche e Regione" 56 04/03/2016 La Repubblica - Napoli La caccia alle streghe colpisce i medici 57 04/03/2016 La Repubblica - Napoli SANITÀ, MEGLIO GLI SPECIALISTI AL POSTO DEI PRIMARI 58 04/03/2016 La Repubblica - Palermo Il nonno di Loris "Veronica mente sul mio conto" 60 04/03/2016 La Stampa - Cuneo Il Comune tenta di affittare quattro locali commerciali nell'area del Movicentro 61 04/03/2016 Il Messaggero - Abruzzo Affitti: mancano 45mila euro Esposto alla Corte dei Conti 62 04/03/2016 Il Messaggero - Rieti Gardenie Aism nelle piazze per la ricerca sulla sclerosi 63 04/03/2016 Il Messaggero - Marche Bando per assumere un farmacista Corallini e Rossi: Centioni se ne vada 64 04/03/2016 Avvenire - Milano Troppi scandali, la sanità è sotto accusa Scanagatti (Anci): territori fuori da scelte 65 04/03/2016 QN - Il Resto del Carlino - Macerata Farmacie comunali, bando nel mirino «Il sindaco lo annulli» 66 04/03/2016 QN - Il Giorno - Milano Cologno fuori dal Nord Milano «Adesso andiamo in Martesana» 67 04/03/2016 QN - La Nazione - Pistoia Montecatini Via Zamenhof diventa a pagamento Spariscono venti posti «bianchi» 68 PROFESSIONI 04/03/2016 Il Foglio Il destino del Sole 24 Ore precipita sulla corsa alla presidenza degli industriali. Tabù dei tabù 70 PERSONAGGI 04/03/2016 Il Giornale - Milano La corsa dei candidati 73 04/03/2016 Cronaca Qui Torino "B-Corp e terzo settore" per il capitale sociale 75 04/03/2016 La Settimana di Saronno Ecco la ricetta elettronica valida in tutte le regioni 76 03/03/2016 IlFarmacistaOnline.it 05:00 Ddl Lorenzin. In commissione Sanità approvati emendamenti su abusivismo professionale, farmacie ed enti vigliati dal Ministero 77 03/03/2016 Pmi.it 01:59 Ricetta elettronica in vigore: cosa cambia 78 03/03/2016 QS - QuotidianoSanita.it Ddl Lorenzin. In commissione Sanità approvati emendamenti su abusivismo professionale, farmacie ed enti vigliati dal Ministero 79 IN PRIMO PIANO 11 articoli 04/03/2016 Pag. 10 diffusione:14304 tiratura:19341 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La ricetta diventa digitale e presto andrà in soffitta Per gli abruzzesi è già una realtà da qualche mese, ma da marzo è obbligatoria I vantaggi? Si evitano errori in farmacia e il ticket vale anche fuori regione Non tutti i medici di base si sono adattati al nuovo sistema, per via dei costi di gestione dei computer La ricetta diventa digitale e presto andrà in soffitta La ricetta diventa digitale e presto andrà in soffitta Per gli abruzzesi è già una realtà da qualche mese, ma da marzo è obbligatoria I vantaggi? Si evitano errori in farmacia e il ticket vale anche fuori regione Non tutti i medici di base si sono adattati al nuovo sistema, per via dei costi di gestione dei computer Le ricette elettroniche sono inserite in un sistema che consentirà un risparmio al Sistema sanitario nazionale di 7 miliardi nei prossimi anni. L'introduzione obbligatoria dal 1° marzo non coglie comunque le regioni (e gli assistiti) impreparati. Federfarma rileva che in realtà la ricetta elettronica è in vigore quasi ovunque dall'1 gennaio, e che dal 1° marzo c'è stata solo l'aggiunta del ticket della propria regione. Il 68% delle ricette in Italia sono dunque già elettroniche. «Le Regioni stanno seguendo il proprio percorso e i medici stanno prescrivendo sempre di più la ricetta elettronica», dice Federfarma.di Vito de Luca wPESCARA Dal primo marzo in Abruzzo, come in tutta Italia, dal medico obbligatoriamente solo ricette digitali, mentre quelle rosse rimarranno in vita solo per le visite domiciliari. Una novità, tra l'altro, non novità per l'Abruzzo, visto che le ricette elettroniche di colore bianco in regione circolavano già dall'1 gennaio del 2015. Ora, però, sarà possibile, per un paziente abruzzese, farsi prescrivere un medicinale dal proprio medico di base, e spedire la ricetta anche in un'altra regione, pagando il ticket stabilito nella regione di provenienza. In precedenza, invece, il paziente avrebbe dovuto pagare il ticket applicato dalla regione in cui si effettuava l'acquisto del farmaco. Idem per gli esami specialisti. A breve, tuttavia, fa sapere Camillo Odio, responsabile, in Regione, della sanità digitale, dovrebbe scomparire anche il cartaceo della ricetta digitale: basterà recarsi in farmacia, presso un laboratorio, o in ospedale, con la tessera sanitaria, dopo che il medico di base avrà inserito nel sistema informatico le richieste. «In futuro verrà sostituito il promemoria», precisa Odio. «Per il secondo semestre di quest'anno», nota il responsabile della sanità digitale, «s'inizieranno a verificare i meccanismi di questa procedura e poi tireremo le somme l'anno prossimo». Un nuovo modello, «che in Abruzzo ha avuto un buon livello di assolvimento», come ha sottolineato Odio, il quale porterà anche all'azzeramento di eventuali errori sia del medico, nella prescrizione del farmaco o di un esame specialistico, sia del farmacista. «Un domani sarà inserito un chip dentro alla tessera sanitaria», spiega il presidente dell'Ordine dei farmacisti della provincia di Pescara, Giuseppe De Luca Radocchia, «ma già da ora l'errore da parte degli attori coinvolti diventerà nullo. Al momento di caricare la prescrizione, da parte del medico, «in caso di errore sul nome del farmaco il sistema informatico rifiuterà l'inserimento. Come pure», aggiunge, «al farmacista verrà negato ogni errore al momento della vendita. Un bip sonoro lo avvertirà, per esempio, se sta per essere effettuata al paziente la consegna di un farmaco avente un dosaggio diverso da quello prescritto dal medico». Tuttavia, rileva De Luca Radocchia, titolare di una farmacia a Torre de' Passeri, non tutti i medici di base hanno accolto con favore la nuova disposizione. «Alcuni di essi», osserva il farmacista, «si rifiutano di prescrivere attraverso la ricetta digitale. Dicono di non voler spendere soldi per il consumo della carta per la stampante e per il toner. Insomma», fa sapere De Luca Radocchia, «questi medici di base che si rifiutano dicono che le spese che prima erano di competenza delle Asl, ora sono state riversate su di essi». Ma i medici di medicina generale puntano il dito anche su «una asincronia», come puntualizza Lucio Zinni, presidente regionale della Simg, la Società italiana di medicina generale. «Sono assolutamente favorevole alla dematerializzazione», evidenzia Zinni, «ma anche nel nuovo sistema le fustelle continueranno ad esistere», dice Zinni riferendosi agli adesivi che IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 04/03/2016 7 04/03/2016 Pag. 10 diffusione:14304 tiratura:19341 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato il farmacista apponeva sulle ricette rosse, «e le farmacie ospedaliere abruzzesi continueranno ad accettare solo le ricette rosse». E se anche Zinni fa notare che la spesa per l'innovazione è ricaduta sui medici di base, il presidente della Federfarma Abruzzo, Giancarlo Visini, rimarca che ora «si potrà conoscere la spesa farmaceutica quotidianamente». ©RIPRODUZIONE RISERVATA IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 04/03/2016 8 04/03/2016 Pag. 31 diffusione:14304 tiratura:19341 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Chef Salvatore e l'arte della pizza Al via lunedì un corso di formazione di 400 ore riservato a dieci allievi Chef Salvatore e l'arte della pizza Chef Salvatore e l'arte della pizza Al via lunedì un corso di formazione di 400 ore riservato a dieci allievi MONTESILVANO Sono 10 gli aspiranti pizzaioli che da lunedì 7 marzo seguiranno a Montesilvano il nuovo corso a cura della scuola di formazione professionale Imprendo School e Ipa, Italian Pizza Chef Academy, presieduta dallo chef abruzzese Nicola Salvatore. I dieci allievi seguiranno un percorso didattico di 400 ore nella sede Imprendo School di via Vestina per ottenere la qualifica di pizzaiolo riconosciuta dalla Regione. «Il pizzaiolo», spiega Salvatore, «è una delle figure professionali più richieste del momento. L'arte di fare la pizza richiede l'acquisizione di abilità importanti. Il corso si propone di sviluppare capacità di base tecniche e teoriche necessarie per iniziare un percorso nell'ambito di una pizzeria». Il corso, in partenza, è solo uno dei tanti promossi dalla scuola di formazione con l'Italian Pizza Chef Academy. Gli organizzatori ricordano che, in occasione del prossimo percorso formativo, metteranno a disposizione tre borse di studio per gli alunni più meritevoli. (a.l.) ©RIPRODUZIONE RISERVATACITTÀ SANT'ANGELO Un incontro per discutere dell'«uso consapevole dei farmaci». Si parlerà di «farmaci equivalenti tra leggende e realtà» questa sera, a partire dalle 18, al teatro comunale di Città Sant'Angelo. Gli ospiti dell'incontro organizzato dal Comune e dalla farmacia comunale, saranno l'assessore regionale Pd alla Sanità Silvio Paolucci, il vicepresidente dell'Ordine dei farmacisti di Pescara Domenico Russo, il presidente dell'Ordine dei medici Enrico Lanciotti e il sindaco Gabriele Florindi. A parlare dei medicinali e dei loro effetti, tra farmaci noti prodotti dai colossi delle case farmaceutiche e gli equivalenti, saranno Antonio Marchegiani, amministratore unico della farmacia comunale di Città Sant'Angelo, Antonio Pace, direttore della farmacia comunale, Alfonso Mascitelli, direttore dell'Agenzia sanitaria regionale, Pierpaolo Di Michele e Orazio Berardinucci, farmacisti collaboratori. L'incontro sarà moderato dal giornalista Gilberto Petrucci. ©RIPRODUZIONE RISERVATA IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 04/03/2016 9 04/03/2016 Pag. 16 Ed. Reggio Calabria «Infondata l'ipotesi di un mio ingresso in giunta» CON riferimento ai vari articoli pubblicati sul Vostro giornale, comunico che l'ipotesi del mio ingresso in Giunta è destituita da ogni fondamento. La mia presenza a Reggio Calabria è dovuta principalmente a due motivi: 1) in quanto vicepresidente dell'Ordine dei Farmacisti; 2) collaboro con il Sindaco per l'istituendo Premio Luigi De Sena,da me proposto per ricordare un Prefetto che ha rappresentato lo Stato, con grande senso di responsabilità e di umanità, in uno dei momenti più difficili e tristi per la Calabria, l'assassinio del vicepresidente della Regione Franco Fortugno. Maria Carmela Lanzetta Prendiamo atto della smentita all'indiscrezione del Quotidiano ma noi non potevamo non registrare l'assiduità della presenza dell'ex ministro a Palazzo San Giorgio in concomitanza di una rimodulazione di giunta. Abbiamo scritto anche del progetto di un Premio legato al compianto Prefetto De Sena e una frase riferita alla Lanzetta che ha innescato i rumors della politica locale. Rumors di un totogiunta a cui, ne prendiamo atto, oggi mette fine la diretta interessata. c. t. IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 04/03/2016 10 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato DIRITTO DI REPLICA 03/03/2016 17:59 Sito Web Dagospia POSTA! PER ROCCO SIFFREDI LA BOSCHI SAREBBE PERFETTA PER UNA "GANG BANG" IN UN SUO FILM. LEI INVECE HA PREFERITO LA "GANG BANK" DI BANCA ETRURIA - DOPO LA LEGGE SULL'OMICIDIO STRADALE, BISOGNERÀ CREARE ANCHE IL REATO DI "FEMMINICIDIO STRADALE" Riceviamo e pubblichiamo: don pietro vigorelli e john elkannLettera 1Caro Dago,Te che sai sempre tutto; ci puoi dire in quale sinagoga verrà celebrato il matrimonio Repubblica-Stampa?Glider Lettera 2Caro Dago, la legge sull'omicidio stradale, dimostra ancora una volta la disparità uomo-donna. Del femminicidio stradale non importa nulla a nessuno, nemmeno alla Boldrini.Achille Gambini Lettera 3Caro Dago, lettori sempre in anticipo sugli editori. Quelli di Repubblica e La Stampa "fusi" già da tempo.CARLO DE BENEDETTI DA FABIO FAZIOEli Crunch Lettera 4Caro Dago, per Rocco Siffredi la Boschi sarebbe perfetta per una"Gang Bang" in un suo film. Lei invece ha preferito la "Gang Bank" di Banca Etruria.Jantra Lettera 5rocco siffredi valentina nappiCaro Dago, il governo ladro e incapace non sa che le bollette della luce in 1 anno sono solo 6 e che quindi pagare il canone Rai in 10 rate è una bufala.L'importante e rubare i risparmi e le case per far contente le banche di famiglia. Ciao Cleto 48.Accoglierò gli scannizzeri di Equitalia con il fucile carico a pallettoni. Ciao Cleto 48 Lettera 6Caro Dago, Europei di calcio nel mirino dei terroristi. E se i calciatori dopo i gol esultassero al grido di "Allah akbar"?L.Abrami Lettera 7Caro Dago, Hillary Clinton non vince tra i bianchi. Non vince tra i giovani. Non vince nemmeno tra le donne giovani. E in passato è stata sconfitta pure da Monica Lewinsky...LA NUOVA SEDE DI FORZA ITALIA A SAN LORENZO IN LUCINAMark Kogan Lettera 8Caro Dago, Forza Italia "trasloca" da piazza San Lorenzo in Lucina a palazzo Grazioli. Lo racconta "Repubblica", che ha tracciato la via trasferendosi da Piazza Indipendenza a Largo Fochetti.Oreste Grante Lettera 9Dago. Non nutro tenerezze nei confronti di Trump, ma è incontrovertibile che in caso di ascesa della Clinton alla Casa Bianca l'Impero delle Culone si stenderà su tutto il mondo occidentale. Ever, Diana C.BERLUSCONI NUOVA SEDE FORZA ITALIA A SAN LORENZO IN LUCINA Lettera 10Caro Dago, per i pirati della strada aumento di pena da un terzo a due terzi. E per i banchieri pirata?E.Moro Lettera 11Caro Dago,con Renzi che appoggia la proposta di legge sulle adozioni è ufficiale: andremo a votare presto, se cerca l'appoggio di Vendola...Vediamo se SEL abboccherà all'amo, dopo aver subito di tutto e di più...maria elena boschiRecondite Armonie Lettera 12Caro Dago, in vent'anni siamo passati da "Affittopoli" ad "Affitt'uteri".Sasha Lettera 13Caro Dago, hanno votato il reato di omicidio stradale dopo aver depenalizzato la guida senza patente. Chi guida il Paese è un po' alticcio...Vittorio Pezzuto Lettera 14Caro Dago, Rocco Siffredi è un gran cavaliere. Per la Boschi ha citato un genere porno poco offensivo, la "Gang Bang". Ma il vecchio Rocco, per il visetto angelico della Ministra, avrà pensato a tutt'altra pratica, il cui nome deriva da un termine giapponese, ma ricorda la "torta" inglese. E qui mi fermo, per rispetto delle Istituzioni.donald tuskBerto Lettera 15Chi è Fuksas? Uno dei più grandi utilizzatori di stagisti non retribuiti d'Italia...alcuni sono stati anche 6 mesi, un anno da lui, senza vedere un euro. Renzi non sa neanche di che parla, quando dice che Fuksas è un modello per i giovani. Un modello sì, per far capire ai giovani che i soldi ce li ha lui e gli altri faranno per sempre la fame...Alessandro Lettera 16Caro Dago, conosco gente che pur di non pagare il Canone Rai rinuncerebbe a guardare Fazio!John Doe Junior tsipras e tuskLettera 17Caro Dago, colpo di genio di Tusk. Appello ai migranti economici illegali in un tweet: "Non venite in Europa". No ai muri, sì ai cinguettii. Ma si è dimenticato di chiedere "per favore".Nino Pecchiari? Lettera 18Caro Dago, 0,8 è la crescita percentuale del Pil italiano 2015. Per meriti acquisiti sul campo, potrebbe diventare anche il nomignolo di Renzi: "Zerotto"!Ulisse Greco Lettera 19Caro Dago,gabriele defilippileggo che Gabriele Defilippi alla roulette dei casinò "giocava ogni giro dai 1.500 ai 2.500 euro" (fonte ansa.it). Ma la Guardia di IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 04/03/2016 11 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Media e tv 03/03/2016 17:59 Sito Web Dagospia IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 04/03/2016 12 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Finanza non controlla i redditi dei giocatori dei casinò? Magari si sarebbe potuto evitare l'omicidio di una povera donna...Saluti dalla CapitaleFranco Rizzi Lettera 20Caro Dago,La 'Ndragheta ricicla soldi acquistando farmacie. Sai che notizia.Il segreto di pulcinella.Un po' come le varie catene di profumerie che si moltiplicano pagando affitti fuori mercato e vendendo con ricarichi infimi. Qualcuno avvisi la dott.ssa Boccassini che i 'ndranghetisti non hanno più bisogno di far studiare Farmacia ai figli. Ci sta pensando direttamente il governo a promulgare una legge che permette la titolarietà delle farmacie direttamente alle società di capitale e non necessariamente ad un dottore in farmacia, nonostante gli allarmi gettati da tempo dal presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Palermo (se non erro) su come una legge siffatta spianerebbe la strada agli investimenti della criminalità organizzata oltre che alle multinazionali con i solo fine di lucro.gabriele defilippiAlessandro (farmacista). Lettera 21Salve Dagospia, la storia dell'americana ripudiante il figlio surrogato, non fa altro che confermare quello che in tempi remoti imparai nel corso di antropologia e cioé che le unioni sociali preposte alla diffusione della specie umana (creazione e cura della prole) non possono prescindere dal vincolo di fedeltà. C'é chi lo vuole abolire del tutto, oltre che non applicarlo bizzosamente alle coppie omosessuali, ma lo sapevano già e continuano ad avvalersene anche i piccioni, cosí come tante altre specie animali, i piccoli delle quali necessitano di speciali (prolungate) cure parentali. Mi sembra cosí chiaro. Perché complicarsi la nostra storia evolutiva? Ciao belushi Lettera 22Caro DAGO, con tutti gli uteri in affitto, l'Istat può inserire la gnocca nell'elenco dei prodotti che formano il paniere di riferimento dei prezzi al "consumo". Si prospetta un aggiornamento costante legato a l'indice del costo della fica.buvette Montecitorio sitocamera xSaluti, Labond Lettera 23Caro Dago, alla Rai, servizio pubblico, nessuno ha mai parlato dei quattro italiani rapiti in Libia, due dei quali sarebbero stati uccisi dopo essere stati usati come scudi umani. DImenticati. Ci si preoccupa tanto della sorte dei migranti, mentre i nostri connazionali vengono massacrati da quelli stessi che Renzi e il suo schifoso governo si premurano di salvare.Ettore Banchi Lettera 24Caro Dago,dall'obbligo di firma per i dodici consiglieri comunali di Messina che intascavano il gettone delle commissioni senza partecipare, a quelli di Napoli che presenziavano cinque minuti per poi lucrare il gettone medesimo, alla buvette della Camera che, constatato un ammanco di centomila euro, assolda gli "sceriffi dello scontrino" contro i furbetti del tramezzino: ogni popolo ha i rappresentanti che si merita, è vero, ma i nostri fanno troppi straordinari.Giorgio Colomba buvette montecitorioLettera 25Caro Dago,recentemente ho visto il film e sono rimasto stupito e scioccato dei casi di abusi su 97 minori, fatti da alcuni preti cattolici di Boston, messi in luce dall'inchiesta del Boston Globe. Non ricordo che i mass media italiani, a quei tempi, diedero eccessivo risalto a questo esteso scandalo, anzi secondo me vennero occultate le notizie, poiché ricordo solo che a seguito di un episodio di pedofilia telare, il vescovo di Boston fu trasferito a Roma nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Mi chiedo, con la libertà di stampa che sventoliamo sempre e con il dichiararci paese libero e laico, perché i mass media non diedero allora una corretta divulgazione? spotlight castSarebbe opportuno che Papa Francesco intervenga su questo nuovo scandalo che coinvolge il cardinale australiano, poiché se è contro il denaro sporco, dovrebbe essere ancora più severo nei confronti dei preti pedofili e di chi li protegge. Questa volta dal Vaticano vogliamo tempestività e chiarezza.Annibale Antonelli 03/03/2016 11:35 Sito Web IlFarmacistaOnline.it Solo due emendamenti riescono a passare l'esame della X commissione del Senato. Molte, invece, le proposte accantonate: dai limiti alla partecipazione al capitale sociale delle società titolari di farmacie, alla fissazione di alcuni 'paletti' per scongiurare il crearsi di posizioni dominanti nel comparto, fino all'introduzione di un contributo obbligatorio a carico delle società proprietarie di farmacie per consentire la sostenibilità della previdenza di categoria. 03 MAR - Dopo i pareri espressi l'altro giorno dalla commissione Bilancio del Senato sulla loro compatibilità finanziaria, ieri la commissione Industria è passata a votare nel merito gli emendamenti agli articoli sulle farmacie del ddl concorrenza. Respinte tutte le proposte di mofica che puntavano a liberalizzare la vendita dei farmaci di fascia C, così come quelli che proponevano di istituire la farmacia non convenzionata, o ancora ad aumentare le indennità per le farmacie rurali. In tema di farmacie, gli unici due emendamenti approvati dai senatori della X commissione sono stati il 48.50, a firma Andrea Mandelli (Fi) e Luigi D'Ambrosio Lettieri (CoR), che consente alle società di farmacisti la nomina a direttore della farmacia anche di un non socio, e il 48.0.15, a prima firma Laura Bianconi (Ncd), che prevede per il cittadino la possibilità di scegliere il bugiardino sia in formato cartaceo che analogico o "mediante l'utilizzo di metodi digitali alternativi quali, ad esempio, App, mail o acceso a siti internet, e senza oneri per la finanza pubblica". Moltissimi, poi, gli emendamenti accantonati che affrontano il tema dell'ingresso dei grandi capitali nel settore: dai limiti alla partecipazione al capitale sociale delle società titolari di farmacie, alla fissazione di alcuni 'paletti' per scongiurare il crearsi di posizioni dominanti nel comparto. Tra gli accantonati si segnala anche la proposta che punta a garantire la sostenibilità della previdenza di categoria con l'introduzione di un contributo obbligatorio pari al 2% del fatturato annuo, a carico delle società proprietarie di farmacie. Sempre in tema di grandi capitali, Giuseppe Marinello (Ap), riallacciandosi ai temi della recente cronaca, ha lanciato l'allarme sul possibile rischio di riciclaggio di denaro nel settore da parte di organizzazioni criminali. Dopo aver segnalato un recente rapporto della Dia di Reggio Calabria al riguardo, Marinello ha invitato i relatori e il Governo a "considerare con la dovuta cautela e prudenza la materia in questione, di rilievo per la sicurezza del Paese e la lotta alla criminalità, organizzata e non". Intanto, come annunciato dal relatore Luigi Marino (Ap), sono attesi "al più tadi all'inizio della settimana prossima" gli emendamenti che dovranno essere presentati dai relatori. Giovanni Rodriquez IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 04/03/2016 13 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Ddl concorrenza. Via libera dalla commissione Industria al bugiardino "digitale" e alla nomina anche dei "non soci" alla direzione di farmacie. Bocciata liberalizzazione farmaci fascia C 03/03/2016 11:00 Sito Web IlFarmacistaOnline.it Così il segretario Fofi introduce la tre giorni di lavori deidcata ai farmacisti italiani che prenderà il via il prossimo 18 marzo. "Serve un lavoro attento che coinvolga anche le università, i nuovi farmacisti devono essere preparati anche dal punto di vista imprenditoriale e saper reagire ai cambiamenti del mercato". E sull'apertura ai grandi capitali: "Il rischio è che le farmacie diventino le lavanderie della malavita organizzata". 03 MAR - Si avvicina la nuova edizione di FarmacistaPiù. L'evento, promosso dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti, si svolgerà quest'anno a Firenze, presso la Fortezza da Basso, dal 18 al 20 marzo 2016. Per fare il punto sul programma abbiamo intervistato il segretario della Federazione dell'Ordine dei Farmacisti Italiani (Fofi), Maurizio Pace. Dottor Pace, come sarà questa terza edizione di FarmacistaPiù? Sarà senz'altro un'edizione significativa, e sono convinto che riuscirà a superare di gran lunga le prime due vista anche la concomitanza con la conclusione dei lavori sul ddl concorrenza al Senato. C'è una grande attenzione da parte di tutti all'attualità e ai nuovi possibili scenari che si apriranno con le misure introdotte da questo provvedimento. A tal proposito, in questi giorni da più parti è stato lanciato un allarme sull'ingresso dei grandi capitali nel settore. Anche a suo avviso esiste il rischio di possibili infiltrazioni mafiose? Credo di essere stato uno dei primi a denunciare questo pericolo. Le farmacie, di fatto, rischiano di diventare le lavanderie della malavita organizzata. Il rischio esiste, è concreto al punto da esser stato denunciato dalla stessa Antimafia. Su questo punto sono molto preoccupato, soprattutto per le Regioni del Sud. Deve esserci un controllo ferreo non solo sui capitali, per capire da dove provengano, ma anche sulla composizione delle stesse società. Non dimentichiamoci che, quando si parla di farmacie, si parla di tutela delle salute dei cittadini. Queste nuove forme rischiano di deteriorare il nostro sistema di welfare, da sempre un fiore all'occhiello del nostro Paese. Bisgona quindi monitorare con attenzione i cambiamenti in atto affinché venga sempre tutelato l'interesse pubblico. Com'è cambiato in questi anni il settore? Bisogna tenere conto che l'Italia, per oltre il 75%, è costituita da piccole realtà comunali. La redditività principale del farmacista è da sempre il farmaco e, la contrazione degli utili legati ad esso, ha fatto sì che oggi molte farmacie si trovino in condizioni di difficoltà. Il farmacista, anche come imprenditore intelligente, deve essere sempre più pronto a reagire tempestivamente ai cambiamenti. Per questo è necessario investire molto sulla formazione. Sono le stesse Università a dover essere coinvolte in questo processo di cambiamento. Il farmacista laureato oggi non può limitarsi solo a conoscere bene la chimica, deve essere pronto anche dal punto di vista imprenditoriale per governare i cambiamenti del mercato e non uscirne con le 'ossa rotte'. Parlerete anche di questo a FarmacistaPiù? Certamente. Così come ci dedicheremo a quelle 2000 società che apriranno prossimamente grazie ai concorsi straordinari. Questi farmacisti devono avere una visione ben chiara, e noi proveremo a fornirgliela in questi tre giorni di lavoro a Firenze. Ci saranno delle sessioni dedicate a questi diversi temi all'interno delle quali proveremo a dare risposte a quei bisogni imprenditoriali e sociali dei nostri colleghi. IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 04/03/2016 14 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato FarmacistaPiù. Intervista a Pace ( Fofi ): "A Firenze grande attenzione ai cambiamenti in atto per poter rispondere a nuovi bisogni imprenditoriali e sociali" 03/03/2016 02:30 Sito Web IlFarmacistaOnline.it Solo due emendamenti riescono a passare l'esame della X commissione del Senato. Molte, invece, le proposte accantonate: dai limiti alla partecipazione al capitale sociale delle società titolari di farmacie, alla fissazione di alcuni 'paletti' per scongiurare il crearsi di posizioni dominanti nel comparto, fino all'introduzione di un contributo obbligatorio a carico delle società proprietarie di farmacie per consentire la sostenibilità della previdenza di categoria. 03 MAR - Dopo i pareri espressi l'altro giorno dalla commissione Bilancio del Senato sulla loro compatibilità finanziaria, ieri la commissione Industria è passata a votare nel merito gli emendamenti agli articoli sulle farmacie del ddl concorrenza. Respinte tutte le proposte di mofica che puntavano a liberalizzare la vendita dei farmaci di fascia C, così come quelli che proponevano di istituire la farmacia non convenzionata, o ancora ad aumentare le indennità per le farmacie rurali. In tema di farmacie, gli unici due emendamenti approvati dai senatori della X commissione sono stati il 48.50, a firma Andrea Mandelli (Fi) e Luigi D'Ambrosio Lettieri (CoR), che consente alle società di farmacisti la nomina a direttore della farmacia anche di un non socio, e il 48.0.15, a prima firma Laura Bianconi (Ncd), che prevede per il cittadino la possibilità di scegliere il bugiardino sia in formato cartaceo che analogico o "mediante l'utilizzo di metodi digitali alternativi quali, ad esempio, App, mail o acceso a siti internet, e senza oneri per la finanza pubblica". Moltissimi, poi, gli emendamenti accantonati che affrontano il tema dell'ingresso dei grandi capitali nel settore: dai limiti alla partecipazione al capitale sociale delle società titolari di farmacie, alla fissazione di alcuni 'paletti' per scongiurare il crearsi di posizioni dominanti nel comparto. Tra gli accantonati si segnala anche la proposta che punta a garantire la sostenibilità della previdenza di categoria con l'introduzione di un contributo obbligatorio pari al 2% del fatturato annuo, a carico delle società proprietarie di farmacie. Sarà trasformato in un ordine del giorno l'emendamento 48.80 a firma Andrea Mandelli (Fi) e Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR), ritirato nel corso della seduta, relativo alla cosiddetta eccezione galenica, volto ad abrogare la disposizione normativa che rende inutilizzabili i principi attivi prodotti industrialmente, consentendo così al farmacista di utilizzare, nelle preparazioni galeniche, medicinali di origine industriale di cui è autorizzato il commercio in Italia o in altro Paese dell'Unione europea. L'emendamento 48.89, inoltre, è stato trasformato nell'ordine del giorno G/2085/32/10 che impegna il Governo a valutare l'opportunità di introdurre riferimenti normativi certi volti a regolamentare la figura e le attività dei concessionari di vendita dei medicinali. Sempre in tema di grandi capitali, Giuseppe Marinello (Ap), riallacciandosi ai temi della recente cronaca, ha lanciato l'allarme sul possibile rischio di riciclaggio di denaro nel settore da parte di organizzazioni criminali. Dopo aver segnalato un recente rapporto della Dia di Reggio Calabria al riguardo, Marinello ha invitato i relatori e il Governo a "considerare con la dovuta cautela e prudenza la materia in questione, di rilievo per la sicurezza del Paese e la lotta alla criminalità, organizzata e non". Intanto, come annunciato dal relatore Luigi Marino (Ap), sono attesi "al più tadi all'inizio della settimana prossima" gli emendamenti che dovranno essere presentati dai relatori. Giovanni Rodriquez IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 04/03/2016 15 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Ddl concorrenza. Via libera da commissione Industria al bugiardino "digitale" e a nomina anche dei "non soci" a direzione di farmacie. Bocciata liberalizzazione dei farmaci di fascia C 03/03/2016 00:01 Sito Web IlFarmacistaOnline.it A promuoverlo l' Ordine dei Farmacisti della Provincia di Perugia, in collaborazione con Federfarma Umbria e Agifar Umbria. L'appuntamento è alle 20,30 alla Sede Farmacentro. 03 MAR - "La nuova frontiera della professione. I farmaci innovativi: Ieri, Oggi & Domani". Questo il titlolo del corso promosso dall'Ordine dei Farmacisti della Provincia di Perugia, in collaborazione con Federfarma Umbria e Agifar Umbria, e in programma stasera, presso la Sala Oliva, Sede Farmacentro, Via Corcianese 202, Perugia a partire dalle ore 20,30. "Come noto - spiega l'Ordine in un comunicato - , tutte le categorie di farmaci innovativi vengono dispensati esclusivamente attraverso il canale ospedaliero. Tuttavia il paziente in cura con questi nuovi farmaci è costantemente in contatto con il più vicino farmacista territoriale il quale deve comunque affrontare le difficoltà nell' assolvere i delicati compiti di farmacovigilanza, fondamentali soprattutto per i farmaci innovativi, dove la valutazione del grado di sicurezza ed efficacia si basa esclusivamente sui pochi dati disponibili al momento dell'autorizzazione, abbastanza limitati rispetto a quelli che si hanno circa i farmaci presenti da più tempo sul mercato". Proprio per questo l'Ordine dei Farmacisti, attraverso la partecipazione dell'Università e delle associazioni di categoria Federfarma, Sifo e Agifar, ha organizzato un percorso di formazione e aggiornamento rivolto ai farmacisti, "condizione essenziale per garantire la necessaria qualità delle prestazioni professionali erogate dal farmacista , qualunque sia il contesto in cui si trovi ad operare". Interverranno al convegno: SALUTI: • Dr.ssa Emma Menconi Presidente Ordine dei Farmacisti della Provincia di Perugia • Dr. Gianluca Ceccarelli - Presidente di Federfarma Perugia • Dr. Filiberto Orlacchio - Presidente Agifar Umbria RELATORI: • Prof. Antonio Macchiarulo - Chimica Farmaceutica, Università degli Studi di Perugia • Dr.ssa Martina Chiodini Farmacista territoriale MODERATORE: • Dr. Alessandro D'Arpino - Farmacista ospedaliero - Segretario Regionale SIFO Umbria RESPONSABILE SCIENTIFICO • Dr.ssa Manola Peverini IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 04/03/2016 16 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Perugia. Oggi il corso su "I farmaci innovativi: Ieri, Oggi & Domani" 03/03/2016 Sito Web QS - QuotidianoSanita.it Ddl concorrenza. Via libera dalla commissione Industria al bugiardino "digitale" e alla nomina anche dei "non soci" alla direzione di farmacie. Bocciata liberalizzazione farmaci fascia C Solo due emendamenti riescono a passare l'esame della X commissione del Senato. Molte, invece, le proposte accantonate: dai limiti alla partecipazione al capitale sociale delle società titolari di farmacie, alla fissazione di alcuni 'paletti' per scongiurare il crearsi di posizioni dominanti nel comparto, fino all'introduzione di un contributo obbligatorio a carico delle società proprietarie di farmacie per consentire la sostenibilità della previdenza di categoria. 03 MAR - Dopo i pareri espressi l'altro giorno dalla commissione Bilancio del Senato sulla loro compatibilità finanziaria, ieri la commissione Industria è passata a votare nel merito gli emendamenti agli articoli sulle farmacie del ddl concorrenza. Respinte tutte le proposte di mofica che puntavano a liberalizzare la vendita dei farmaci di fascia C, così come quelli che proponevano di istituire la farmacia non convenzionata, o ancora ad aumentare le indennità per le farmacie rurali. In tema di farmacie, gli unici due emendamenti approvati dai senatori della X commissione sono stati il 48.50, a firma Andrea Mandelli (Fi) e Luigi D'Ambrosio Lettieri (CoR), che consente alle società di farmacisti la nomina a direttore della farmacia anche di un non socio, e il 48.0.15, a prima firma Laura Bianconi (Ncd), che prevede per il cittadino la possibilità di scegliere il bugiardino sia in formato cartaceo che analogico o "mediante l'utilizzo di metodi digitali alternativi quali, ad esempio, App, mail o acceso a siti internet, e senza oneri per la finanza pubblica". IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 04/03/2016 17 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Home 03/03/2016 Sito Web QS - QuotidianoSanita.it FarmacistaPiù. Intervista a Pace ( Fofi ): "A Firenze grande attenzione ai cambiamenti in atto per poter rispondere a nuovi bisogni imprenditoriali e sociali" Così il segretario Fofi introduce la tre giorni di lavori deidcata ai farmacisti italiani che prenderà il via il prossimo 18 marzo. "Serve un lavoro attento che coinvolga anche le università, i nuovi farmacisti devono essere preparati anche dal punto di vista imprenditoriale e saper reagire ai cambiamenti del mercato". E sull'apertura ai grandi capitali: "Il rischio è che le farmacie diventino le lavanderie della malavita organizzata". 03 MAR - Si avvicina la nuova edizione di FarmacistaPiù. L'evento, promosso dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti, si svolgerà quest'anno a Firenze, presso la Fortezza da Basso, dal 18 al 20 marzo 2016. Per fare il punto sul programma abbiamo intervistato il segretario della Federazione dell'Ordine dei Farmacisti Italiani (Fofi), Maurizio Pace. Dottor Pace, come sarà questa terza edizione di FarmacistaPiù? Sarà senz'altro un'edizione significativa, e sono convinto che riuscirà a superare di gran lunga le prime due vista anche la concomitanza con la conclusione dei lavori sul ddl concorrenza al Senato. C'è una grande attenzione da parte di tutti all'attualità e ai nuovi possibili scenari che si apriranno con le misure introdotte da questo provvedimento. A tal proposito, in questi giorni da più parti è stato lanciato un allarme sull'ingresso dei grandi capitali nel settore. Anche a suo avviso esiste il rischio di possibili infiltrazioni mafiose? Credo di essere stato uno dei primi a denunciare questo pericolo. Le farmacie, di fatto, rischiano di diventare le lavanderie della malavita organizzata. Il rischio esiste, è concreto al punto da esser stato denunciato dalla stessa Antimafia. Su questo punto sono molto preoccupato, soprattutto per le Regioni del Sud. Deve esserci un controllo ferreo non solo sui capitali, per capire da dove provengano, ma anche sulla composizione delle stesse società. Non dimentichiamoci che, quando si parla di farmacie, si parla di tutela delle salute dei cittadini. Queste nuove forme rischiano di deteriorare il nostro sistema di welfare, da sempre un fiore all'occhiello del nostro Paese. Bisgona quindi monitorare con attenzione i cambiamenti in atto affinché venga sempre tutelato l'interesse pubblico. IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 04/03/2016 18 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Lavoro e Professioni 03/03/2016 Sito Web Repubblica.it Andrea Mandelli : "Controlli a tappeto sulle famacie" ANDREA Mandelli, presidente nazionale e milanese dell'Ordine dei farmacisti, e senatore di Forza Italia. Che cosa ne pensa dell'allarme lanciato dalla Procura di Milano a proposito del rischio di infiltrazioni mafiose nelle farmacie cittadine? "Credo che si tratti di un problema che vale non solo nelle farmacie, ma in tutte le attività economiche e commerciali. In questi giorni al Senato si sta discutendo del Ddl concorrenza: l'auspicio è che le liberalizzazioni non ci rendano ciechi di fronte a questo problema. Purtroppo, nessuno si può sentire esente". Ma l'Ordine dei farmacisti non può fare nulla per prevenire queste situazioni? Per esempio, inasprendo i controlli sui nuovi iscritti. "La legge prevede che tutti gli ordini professionali facciano verifiche a campione. Noi, pur non essendoci nessun obbligo, abbiamo deciso di fare controlli a tappeto. Al momento dell'acquisto di una farmacia, poi, c'è il perfezionamento dell'atto dal notaio e le verifiche che vengono fatte dall'Asl. Più di questo è difficile fare". Ma nel caso di Milano cosa intendete fare? "Per ora abbiamo le mani legate: dobbiamo prima aspettare che la Procura ci dia semaforo verde, e ci trasmetta informazioni precise. Solo dopo potremo avviare eventuali procedimenti. E stabilire sanzioni che possono andare, a seconda della gravità, dall'ammonizione alla censura, fino alla sospensione e alla radiazione. Non siamo noi a decidere di comportarci così: è la legge che lo prevede. Noi ci atteniamo, di più non possiamo fare". Non potete fare nemmeno prevenzione? "A quanto ho capito, a Milano c'è stato il contributo di un esterno, con capitali propri, alla farmacia (per la Procura, un modo per riciclare denaro, ndr). Io posso anche controllare il farmacista, ma non certo i suoi amici, o gli amici dei suoi amici". E corsi di formazione per i vostri iscritti sul tema della legalità non ne organizzate? "Io credo che il senso della legalità non possa essere insegnato attraverso un corso. Credo invece che ora la cosa più importante sia che la magistratura lavori con serenità e accerti come sono andate le cose. Dopo, vedremo cosa fare". (alessandra corica) ©RIPRODUZIONE RISERVATA " ANTICORPI Possiamo controllare i titolari ma non certo gli amici IL SENATORE Andrea Mandelli, milanese, presidente nazionale dell'Ordine dei farmacisti, di Forza Italia IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 04/03/2016 19 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Interviste SANITÀ NAZIONALE 18 articoli 04/03/2016 Pag. 23 diffusione:308087 tiratura:395884 «Stop ai test sugli animali per studiare gli effetti di alcol e droghe» L'esperto Mucelli, università La Sapienza: «I meccanismi indotti nelle cavie sono diversi dai modelli umani» Alessandro Sala Gli animali non fumano, non bevono alcolici e non si drogano. Eppure continuano a essere utilizzati nei test sull'abuso di sostanze che creano dipendenza, comportamento tipicamente umano e non facilmente riproducibile in esseri che sono sì senzienti - e dunque provano dolore, paura, ansia -, ma i cui meccanismi mentali, anche per la mancanza dei condizionamenti psicologici e culturali tipici della società umana, sono differenti. Un «paradosso etico e scientifico» secondo la Lav, la Lega anti vivisezione, che chiede il divieto immediato della sperimentazione animale in questo campo. Si tratta di una prescrizione già contenuta in un decreto legislativo (il 26/2014) che ha recepito la normativa europea, ma la cui attuazione è stata rimandata al primo gennaio 2017. Una dilazione che, secondo l'associazione, nasconde la scarsa volontà di dare reale attuazione alle nuove norme, che prevedono pure il bando degli xenotrapianti, ovvero lo scambio di organi tra specie diverse. «Esperimenti di questo genere sono atroci e anacronistici e da decenni non portano a nulla se non a finanziare chi li esegue - sostengono alla Lav -. Uno sperpero di risorse pubbliche che potrebbero invece essere usate per prevenzione e contrasto alle dipendenze». Si parte dal presupposto che sono già note le conseguenze dannose di fumo, alcol e droghe. E il fatto che siano in molti a farne uso - e di conseguenza in molti ad ammalarsi e a essere curati dal sistema sanitario - fa sì che a disposizione della ricerca ci sia oggi una casistica ampia, al punto che, dicono i promotori dell'iniziativa, i test sugli animali rischiano solo di allungare i tempi dell'individuazione di cure efficaci. «I meccanismi di tossicodipendenza indotti negli animali sono diversi e non estensibili ai modelli di tossicodipendenza umana - spiega Roberto Mucelli, docente di Modelli clinici delle dipendenze alla Sapienza di Roma -. Cambiano il funzionamento mentale, le motivazioni, il contesto di assunzione. Nella nostra specie il fattore psicologico è determinante e preminente. La tossicodipendenza è un fenomeno tipicamente umano e solo in questo contesto può essere studiata». La legislazione italiana sugli animali da laboratorio, anche grazie alle campagne delle associazioni ambientaliste e a movimenti di opinione come quello formatosi attorno al caso Green Hill, è tra le più avanzate in Europa ma questa carenza ancora deve essere colmata. Di qui la campagna che per due weekend (domani e domenica e il 12-13 marzo) porterà banchetti in decine di piazze in Italia per una petizione al ministro della Salute per lo stop a questo genere di test e sostenere la ricerca cruelty free . © RIPRODUZIONE RISERVATA SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 21 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La campagna della Lav 04/03/2016 Pag. 32 diffusione:308087 tiratura:395884 Che cosa succede ad Abano Terme ? Da Est In molte strutture è possibile sottoporsi a trattamenti orientali e ayurvedici Nuove abitudini Le vasche «notturne» sono diventate un punto di ritrovo anche per gli aperitivi Plinio il Vecchio Così scriveva il naturalista Plinio il Vecchio: erbe verdeggianti crescono nelle fonti calde dei patavini Maria Teresa Veneziani «Non c'è cosa più bella che restare immersi tra i vapori dell'acqua termale nelle giornate uggiose e ammirare in silenzio il profilo bellissimo dei colli Euganei. O forse, sì, quella di immergersi al buio nelle acque a 37 gradi, all'aperto d'inverno». Romolo Bugaro, avvocato e scrittore padovano, classe 1962, è un habitué di Abano e Montegrotto, la più grande aerea termale d'Europa con le sue oltre 240 fonti di acqua salso-bromo-iodica, che arrivano direttamente nelle piscine degli alberghi in questa piana tra Vicenza e Venezia. Bugaro non ci sta con chi associa le cittadine di villette e alberghi tra viali alberati a un luogo per vecchi. «Al contrario, è un posto modernissimo», spiega. Qui, come nel film Youth di Sorrentino, i padri si ritrovano a osservare le vite dei figli e degli ospiti dell'albergo, spesso patiti della forma, come Madalina Ghenea quando nella piscina termale cattura lo sguardo malinconico di Harvey Keitel e Michael Caine. «Abano è un luogo d'acqua, elemento normalmente associato alla luce e all'estate. Al contrario, le terme sono molto più belle d'inverno. Perfette per la vacanza di Pasqua», osserva l'autore di «Effetto domino» (Einaudi). Tra palazzi alti e squadrati, a volte persino troppo decorati, si trovano due tipologie di alberghi: quelli che evocano gli Anni 60-70, con i grandi corridoi un po' bulgari e le mattonelle bianche, storicamente votati ai fanghi con la convenzione della mutua, e quelli modernissimi convertiti al wellness. «Gioielli della distensione e della decompressione», li definisce Bugaro. «Le stazioni termali di Abano e Montegrotto (circa 20mila e 10mila anime) possono essere considerate un unico grande paese e hanno una particolarità rarissima in Europa: ogni albergo ha la propria sorgente d'acqua e quindi la piscina che si estende anche all'esterno. «Caratteristica che ti permette di infilarti l'accappatoio bianco e rimanerci tutto il giorno», spiega Chiara Borile, amministratore delegato di Gb Thermae Hotel, gruppo che riunisce cinque resort dedicati al benessere «di corpo e spirito». Storie perlopiù di imprenditoria familiare quelle del turismo made in Veneto. «Sono nata 46 anni fa nel fango - ricorda la manager - Mio padre gestiva l'Hotel Metropole, oggi diventato meta dei giovani attratti dalle cinque piscine e dai trattamenti orientali, shiatzu e ayurvedici. Il fango viene lavorato con olii essenziali in base alla personalità: Vata, Pitta, Kapha». Trasportato dai Colli alle vasche allestite all'interno degli alberghi, è lasciato maturare per due mesi. Le proprietà terapeutiche delle acque salso-bromo-iodiche e del fango ricco di silicio sono conosciute fin dai tempi dei romani. «Erbe verdeggianti crescono nelle fonti calde dei patavini» scriveva Plinio il Vecchio. «Siamo partiti dal termalismo classico per la prevenzione e la cura delle malattie legate a ossa e muscoli e siamo arrivati a quello moderno che utilizza la fangoterapia come momento di benessere e antistress», continua Borile. Una tendenza, questa, che ha rilanciato i Colli Euganei tra il turismo giovane, per una pausa di una settimana o mordi e fuggi. E non penalizza mai i single. La parentesi romantica alle terme come dono all'amata/o è una tendenza tra le coppie, che ha cambiato la clientela dell'hotel Relilax di Montegrotto, gestita dalla famiglia Braggion. La spa con la piscina di magnesio&potassio a cielo aperto (fino alle 23) è diventata la meta di tanti giovani in alternativa al locale dopo il lavoro, ma anche il luogo per un addio al nubilato tra un aperitivo salutista e un trattamento anti secchezza o un bendaggio al mangostano nella grotta sudatoria. Con pragmatismo veneto, gli hotel si sono attrezzati anche per il pacchetto di una giornata. «All'hotel Bristol Buja di Abano, apprezzato per l'ospitalità e i trattamenti come il massaggio rilassante-esfoliante con sale e olio di mandorle e la radiofrequenza, la SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 22 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Viaggi La formula La più grande area termale d'Europa cambia pelle e cerca nuovi spazi: tra i giovani, per esempio. Ogni albergo ha la propria sorgente d'acqua, molte piscine sono aperte fino a tardi Le (tante) storie di un successo che è nato dal fango 04/03/2016 Pag. 32 diffusione:308087 tiratura:395884 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 23 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Spa Day da 104 euro comprende percorso benessere, un trattamento, «appoggio» in camera, kit da piscina e il pranzo». La remise en forme non deve sminuire le bellezze del paesaggio incastonato tra Venezia e Padova. I paesini disseminati sui colli sono la passione di tedeschi amanti del nordic walking. Così li descrive Stendhal nel 1817: «Ho appena trascorso quattro giorni sui Monti Euganei, ad Arquà, il luogo di soggiorno di Petrarca, ed a Battaglia, celebre per i suoi bagni... È lo zampillo della felicità, la felicità conservata malgrado le circostanze ordinarie della vita». Romolo Bugaro concorda. E suggerisce anche Teolo con la sua vista e una capatina alla trattoria Ballotta per provare il ragù d'anatra. Altra terrazza magnifica a Rovolon. E qui non si possono mancare i bigoli in tutte le salse Da Lino. La visita ai colli si trasforma in un viaggio goloso nelle celebri cantine - Vignalta per prima -, per degustare Merlot e Pinot con formaggi e salumi. Non propriamente light, ma decisamente appaganti. E a 20 minuti c'è Padova, con tutti i suoi tesori di arte e storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le acque Sorgente Le acque del bacino termale di Abano Montegrotto appartengono alla categoria delle acque sotterranee profonde. L'acqua proviene dai bacini incontaminati dei Monti Lessini, nelle Prealpi, e defluisce nel sottosuolo attraverso la roccia calcarea, arrivando fino a una profondità di 2 mila 3 mila metri. Rimane ad alta temperatura e a forte pressione per un percorso di 50 chilometri per 25/30 anni, arricchendosi di sali minerali. Negli alberghi L'acqua sgorga dai pozzi degli stabilimenti termali a una temperatura di 87 gradi e viene fatta defluire nelle vasche unita all'argilla. Dopo due mesi di «maturazione» è pronta per i suoi effetti benefici su ossa, muscoli e pelle. La ricchezza di sostanze la rende una risorsa termale unica, classificata dal punto di vista chimico come «salso bromo iodica, ipertermale» 04/03/2016 Pag. 1.29 diffusione:141637 tiratura:195317 La scommessa pugliese della generazione startup Avanguardie. Giovani laureati in grado di progettare app per ambienti chiusi o strumenti per diagnosticare l'Alzheimer Nel decennio 2005-2015 la strategia fondata su risorse di piccolo taglio per grandi platee di innovatori - Ora fondi Ue non ancora spesi Mariano Maugeri Quelli con una marcia in più, quelli con una laurea in tasca (made in Puglia), quelli nati con la doppia elica (nativi digitali con il ber- noccolo dell'autoimprenditorialità), quelli che "la startup è mia e me la gestisco io", quelli incensati a New Delhi, Mosca e San Francisco ma sconosciuti a Milano e Roma, quelli che non intendono arrendersi perché hanno ancora "molta fame di successo", quelli che se ne stanno dodici ore al giorno appiccicati ai loro computer in uffici appena più grandi di uno sgabuzzino. Di "quelli che" la Puglia tracima e Annibale D'Elia è (stato) il suo profeta. In principio fu "Spiriti bollenti", un marchio-manifesto: 25mila euro nelle tasche di ogni startup che dimostrasse di possedere una buona idea. Avvertenza: tutto accade sotto il regno di Nichy Vendola, governatore nel decennio 2005-2015. I pugliesi ironizzano: la startup adoption precede la stepchild adoption. Per i vendoliani l'innovazione andava intesa in senso lato. Pure le associazioni e le coop che lavorano nelle periferie sono innovazione sociale. Il duo d'attacco è formato da Guglielmo Minervini, ex assessore regionale alle Politiche sociali, e il suo braccio operativo, Annibale D'Elia. La strategia è semplice: arrivare direttamente ai potenziali innovatori bypassando il blocco tecnocratico. Altro tassello di quella stagione: piccolo taglio di finanziamenti, grande platea. I frutti sono copiosi. E noi non entreremo nella polemica sul tasso di mortalità di queste imprese, fisiologicamente molto elevato. L'obiettivo era l'animazione sociale dal basso, di cui l'innovazione in senso stretto rappresentava solo un tassello. Un approccio "movimentista", quello vendoliano, stroncato dalla Emilianoeconomics. Il nuovo governatore ha seguito un approccio più tradizionale: non ha rinnovato il contratto da dirigente a D'Elia e ha affidato la pratica innovazione, stralciando quella sociale, all'ex rettore dell'università del Salento Domenico La Forgia. Ovvio che il viaggio tra le startup ( e gli spin off) pugliesi risenta in modo determinante delle politiche di questo ultimo decennio. Con un vuoto pericoloso che siè creato negli ultimi due anni. Dei fondi miliardari del Por 2014-2016, di cui almeno 2,5 miliardi sono destinati all'innovazione, non è stato ancora speso un centesimo per ammissione dello stesso La Forgia. Il testimonial perfetto della via pugliese all'innovazione è Domenico Colucci, 26 anni di Noci, in provincia di Bari: figlio di impiegati, laurea in informatica, faccia da bravo ragazzoe giubbottino con zip. Tre anni fa è stato premiato a Bruxelles come migliore giovane imprenditore europeo dell'anno («Ero il più piccolo, l'unico italiano, e per giunta del Sud»). La scintilla che fa nascere Nextome scocca alla Rinascente di Milano. Un amico e socio di Domenico prende un caffè al bar del piano sotterraneo e di colpo ha bisogno di una toilette. La ricerca, laboriosissima, finisce al settimo piano. Idea: perché non lavoriamo a una app per ambienti chiusi? Ora tra i suoi clienti ci sono la Fca di Marchione e gli Aeroporti di Roma. Matteo Serra è un ragazzo ventinovenne di Lecce con laureae master in Scienza della comunicazione. La sua coop si chiama Pazlab. Insieme ai soci decide di acquistare una stampante 3D, una specie di lampada di Aladino dei nostri giorni. Scoprono che online si vende anche il kit, con i pezzi da assemblare. Lo comprano e in due settimane lo montano. Il passo successivo è naturale: perché non li vendiamo? Quelli della "Coop sei tu" accettano di esporne due, uno a Modena e l'altro a Bari al prezzo di 990 euro. Funziona. Ma il salto avviene visitando l'Istituto tecnico industriale Righi di Taranto, per decenni fucina di tecnici dell'Ilva. Ora l'Ilva è in crisi nera e per questi ragazzi trovare lavoro sarà dura. Matteo e i suoi soci, d'accordo con il preside e un paio di professori, sono folgorati dalla pazza idea: facciamo produrre i singoli componenti delle stampanti 3D agli studenti del Righi. Lunedi 7 marzo si firma il contratto. Di terapia per curare le malattie mentali vere, come la demenza senile, è lastricata la storia dello spin off "Prima che non ricordi", fondata dal professore di Chimica della facoltà di Farmacia Nico Colabufo. In collaborazione con gli atenei di Sheffield, Groningen, Lisbonae col Gemelli di SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 24 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Viaggio nell'Italia che innova L'APPUNTAMENTO DI BARI 04/03/2016 Pag. 1.29 diffusione:141637 tiratura:195317 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 25 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Roma avvia sperimentazioni dalle qualiè nato un radio-tracciante in grado di diagnosticare l'Alzheimer e un kit per misurare il rame libero nel sangue, la cui presenza può segnalare il rischio di ammalarsi di demenza senile. In Italia le popolazioni più esposte alla degenerazione cerebrale risiedono in Liguria, Puglia (45mila malati) e Toscana. «Colpa anche dell'alimentazionee delle alte quantità di rame contenute in alcuni frutti di mare, uvae pomodori», dice Colabufo. Non pago dei suoi successi scientifici, il professore barese ha reinvestito gli introiti dei brevetti del suo team - 1 milione di euro - per creare a Triggiano, suo paese natale, un centro di riabilitazione cognitiva dedicato alla diagnosi precoce e alla cura di questa malattia. Da Triggianoa Gioia del Colle, tra mucche da latte, vignee caccia militari del 36° stormo. Qui il bocconiano-gioiese con specializzazione negli Usa, Vincenzo Notaristefano, partner di Digital Magics, organizza startweekend, una full immersion di 54 ore propedeutica al lancio di una nuova impresae va a caccia di idee tra Pugliae Basilicata con Talent Garden. La versione barese del giardino dei talenti è Hub, l'incubatore incastrato tra i padiglioni della Fiera di Bari, il terzo del Sud dopo Roma e Siracusa. Giusy Ottonelli, una barese con laurea in Architettura e un lungo periodo di formazione a Barcellona, ha fondato insieme ad altri tre soci questo spazio all'interno del quale sono germogliate 200 startup. Una, Aulab, è nata per diffondere la cultura dell'autoimprenditorialità nelle scuole. Il costo per essere ospitati tra mobili vintage e container in cui lavorano i soci delle aziende più strutturate? Da 25a 195 euro al mese. All'Hub si mangia, si scherza, si lavorae si macinano idee di business. Un sistema molecolare impensabile solo 20 anni fa, quando molti neodiplomati e laureati del Sud facevano la coda davanti le edicole per comprare i giornali dei concorsi pubblici e gli incubatori di nuove imprese erano riserve indiane gestite con politiche dirigiste da una società dell'Iri. SUL TERRITORIO 200 Startup in Puglia Al IV trimestre 2015 in Puglia erano registrate alla Camera di commercio 200 startup innovative. 3,9% La % della Puglia sul totale nazionale Come riportato nella relazione annuale "Startup e Pmi innovative 2015" del ministero dello Sviluppo economico, la Puglia risulta la decima regione italiana per peso percentuale delle start up innovative sul totale (3,9%). 85 Le startup a Bari La provincia di Bari è la decima provincia italiana per numero di startup innovative (85). L'EDITORIALE L'innovazioneè uno dei temi su cui Il Sole 24 Ore ha promosso una serie di iniziative: il direttore Roberto Napoletanoè intervenuto il 26 novembre con un editoriale per ricordare l'importanza di ricercae sviluppo nelle imprese. Il quotidiano ha lanciato inoltre una collana dal titolo «Lezioni di futuro»: il prossimo volumeè in edicola da ieri. 04/03/2016 Pag. 41 diffusione:262053 tiratura:371646 "Dai generici la soluzione a questa emergenza" ELENA DUSI SONO i farmaci che costano poco, quelli meno remunerativi per le aziende, a lasciare spesso vuoti gli scaffali delle farmacie. Per Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, è questa la ragione numero uno per cui un farmaco può diventare introvabile. Come si arriva a questa situazione? «Quando scade il brevetto del farmaco, quando le vendite diventano scarse o nel caso in cui l'industria abbia trovato un prodotto analogo ma che riesce a farsi pagare di più. Per aumentare il prezzo basta cambiare un dettaglio, come il confezionamento o le dosi». Ma quando scadono i brevetti non dovrebbero subentrare le industrie che producono farmaci generici? «Nella maggior parte dei casi lo fanno. Ma potrebbero rimanere dei buchi scoperti. Il farmaco potrebbe per esempio essere difficile da sintetizzare o essere instabile. E renderlo stabile richiede processi industriali costosi. I generici, poi, non smettono di incontrare resistenze». Non sono identici alle formulazioni originarie? «Identici. Eppure a volte sono gli stessi medici a non prescriverli, o i pazienti a non fidarsi. Ricevo molte lettere da parte della gente, con le richieste più varie sui problemi legati ai farmaci. E sui generici trovo ancora tanta mancanza di informazione». Davanti a un farmaco che non si trova lo Stato non dovrebbe fare qualcosa? «L'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, può fare pressioni sulle industrie, facendo presente che alcuni farmaci importanti vanno prodotti anche se il rendimento non è il massimo». Può sembrare un'offerta di do ut des. «No, è una pressione morale, e infatti non funziona molto». Quanto contano i problemi di distribuzione? Alcuni farmaci sono introvabili solo in alcune zone d'Italia. «Un tempo le farmacie avevano magazzini capienti. Non capitava mai di mostrare una ricetta e sentirsi dire "ripassi domani". Oggi invece è frequente, perché le farmacie tendono a voler smaltire in fretta i prodotti sugli scaffali. È difficile però che una medicina non sia disponibile permanentemente per problemi di distribuzione. Questo può avvenire in aree molto isolate del Paese». A volte per le industrie è più remunerativo vendere i farmaci all'estero? «Siamo comunque in Italia, non credo che questo spieghi la carenza di molti medicinali. È vero però che dal punto di vista farmaceutico l'Europa non è un continente unito. Quel che è regolato centralmente è il processo di approvazione dei nuovi medicinali. Se ne occupa in via predominante l'Ema, la European medicines Agency. Ma per quel che riguarda il prezzo, ogni Paese è libero di comportarsi come crede. Non tutte le nazioni infatti hanno lo stesso sistema sanitario. Alcune hanno deciso di puntare di più sulle assicurazioni private, altre sul sistema sanitario pubblico. Era impossibile che i trattati europei prevedessero un regime unico per il rimborso dei farmaci». Foto: IL FARMACOLOGO Silvio Garattini SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 26 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA SILVIO GARATTINI R2 04/03/2016 Pag. 1.40.41 diffusione:262053 tiratura:371646 Quelle 1200 medicine cancellate in farmacia Sempre più prodotti sono introvabili Accuse a Big Pharma MICHELE BOCCI AVANTI e indietro, da casa alla farmacia per due o tre volte, poi in coda dal medico, poi di nuovo in farmacia. «Allora, è arrivato?». «No, mi spiace signora, devo darle un'altra terapia». In Italia troppi farmaci scompaiono da un giorno all'altro, mettendo in crisi sopratutto i malati cronici. In una società iper medicalizzata, con decine di migliaia di medicine sugli scaffali ad alimentare il consumismo sanitario, si sperimenta l'assurdo di prodotti che non si trovano. Parkinson, malattie respiratorie gravi, epilessia, infezioni, artrite reumatoide, mal di testa, colesterolo alto, tumori, dolori di varia natura: sono tanti i problemi che rischiano di restare senza risposta o di obbligare i malati a cambiare cura. L'universo dei rimedi introvabili è sfuggente perché vario e in continuo divenire. ALLE PAGINE 40 E 41 CON UN'INTERVISTA DI DUSI AVANTI e indietro, da casa alla farmacia per due o tre volte, poi in coda dal medico, poi di nuovo in farmacia. «Allora, è arrivato?». «No, mi spiace signora, devo darle un'altra terapia». In Italia troppi farmaci scompaiono da un giorno all'altro, mettendo in crisi sopratutto i malati cronici. In una società iper medicalizzata, con decine di migliaia di medicine sugli scaffali ad alimentare il consumismo sanitario, si sperimenta l'assurdo di prodotti che non si trovano. Parkinson, malattie respiratorie gravi, epilessia, infezioni, artrite reumatoide, mal di testa, colesterolo alto, tumori, dolori di varia natura: sono tanti i problemi che rischiano di restare senza risposta o di obbligare i malati a cambiare cura. L'universo dei rimesi introvabili è sfuggente perché vario e in continuo divenire. Difficile dire quante persone riguarda, ma sono almeno due milioni gli italiani che nell'arco di un anno si sentono dire che il loror farmaco non è disponibile. L'Aifa pubblica una lista delle carenze e l'ultima, del 29 febbraio, è lunga 97 pagine. Significa circa 1.200 prodotti, tenendo conto però anche di più dosaggi per le stesse specialità. Dentro ci sono medicine che non si trovano per problemi di produzione, ad esempio perché sono state calcolate male le forniture per il nostro Paese o c'è stato un rallentamento nel sito industriale. Poi ci sono le difficoltà distributive, ma anche le scelte aziendali legate allo scarso prezzo di vecchi medicinali, che anche se molto usati non fanno guadagnare e sono abbandonati. A volte in difficoltà vanno solo certe zone d'Italia. E in questi casi spesso si è di fronte a un'altra causa delle carenze: l'esportazione parallela, che riguarda ciclicamente un centinaio di farmaci. Grazie alla legge sulla libera circolazione delle merci in Europa, distributori e grossisti, anche piccole farmacie, possono rivendere in Paesi che li pagano meglio farmaci destinati all'Italia. La pratica è antica ma è esplosa poco più di 3 anni fa. È quindi nota e stigmatizzata da Aifa e Ministero della Sanità. L'anno scorso Repubblica aveva sollevato il problema, e sono uscite circolari che vietano l'esportazione parallela di prodotti carenti. Il fenomeno però non si è interrotto perché è difficile scavalcare la norma Ue. Intanto tutti accusano tutti. L'industria se la prende coi grossisti, che a loro volta tacciano i produttori di mandare poche scorte. Sempre i grossisti attaccano i farmacisti-distributori. In mezzo restano i malati, che continuano a fare la spola tra casa, medico e farmacia a caccia della cura. L'ANTI EPILETTICO "Fare le scorte ormai non basta" Gabriella non trova il suo farmaco contro l'epilessia. «Ci sono difficoltà a reperirlo, così faccio le scorte ma a volte è difficile avere a disposizione tutta la terapia». Chi soffre del- la sua stessa malattia rischia di incontrare difficoltà con vari medicinali. La Regione Piemonte, ad esempio, ha fatto una lista delle irreperibilità segnalate dai cittadini e i farmaci anti epilettici che non si trovano sono due: il Keppra, segnalato anche da Aifa, e il Vimpat. «È tutto molto deprimente per i malati cronici come noi - dice Gabriella, che abita a Torino - Abbiamo paura che da un giorno all'altro medicine che per noi sono vitali SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 27 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato R2/ LA COPERTINA 04/03/2016 Pag. 1.40.41 diffusione:262053 tiratura:371646 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 28 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato scompaiano dalle farmacie. E purtroppo ogni tanto succede. Io ad esempio adesso ho problemi con il Vimpat, come era già capitato alcuni mesi fa. Ma per noi i problemi sono frequenti anche con altri medicinali, dei quali magari non si riesce a trovare il dosaggio giusto». Il Vimpat è un farmaco relativamente recente, quindi non esiste un generico e se non si trova va cambiata la terapia. «Ma la sostituzione degli anti epilettici è sempre problematica per noi pazienti, quindi facciamo di tutto per cercare una farmacia che ce li trovi», spiega Gabriella, che aggiunge: «Tra le molecole che utilizziamo ce ne sono anche alcune con il brevetto scaduto. Ma gli epilettologi sono scettici sulla possibilità di fare passare i malati come noi al generico, soprattutto quando si tratta di pazienti che assumevano da tanto tempo un medicinale. E così ci fanno prendere sempre il farmaco di marca, e noi spendiamo di più». (mi.bo) IL RIMEDIO PER L'ARITMIA "Dovrò andare fino in Svizzera" Alla fine ha anche pensato di andare in Svizzera a comprare la sua medicina. «Non sapevo più che fare e stavo per seguire il consiglio di un altro malato con cui sono in contatto. L'in- dustria fa i suoi affari sulla nostra pelle». Antonio vive a Firenze ed è a caccia di un farmaco per il cuore, il Rytmonorm, un anti aritmico che sul sito dell'Agenzia del farmaco è indicato come irreperibile per motivi «produttivi», perché cioè l'industria potrebbe aver calcolato male le scorte da inviare in Italia, e «regolatori», perché magari ha modificato un dosaggio e deve avere un nuovo via libera da Aifa. «Prendo quelle pillole da 325 con il rilascio prolungato, che per me è fondamentale - spiega - Non c'è modo di sostituirle con generici, che pure esistono, proprio per il loro dosaggio particolare e per come vengono assorbite dall'organismo». Antonio è a caccia della sua medicina ormai da gennaio e ha fatto di tutto, ha battuto le farmacie della città e scritto anche una lettera a Repubblica. «Per fortuna avevo una piccola scorta. Se sapessi che è disponibile in un'altra regione, ci andrei». In attesa che il produttore sblocchi le forniture, cosa che secondo Aifa dovrebbe avvenire a fine mese, l'unica alternativa è tornare dal cardiologo. «Gli chiederò se è possibile cambiare terapia, anche se con la mia malattia è un problema abituarsi ad altre molecole dopo 6 anni con un farmaco. Non capisco perché le industrie procedano così. Se producessero pasta potrei capirlo, ma qui è in ballo la vita di migliaia di persone». (mi.bo.) L'ANTI COLESTEROLO "Venderlo all'estero rende molto di più" «OGNI volta è la stessa storia: il farmacista mi dice che non trova il medicinale, fa un giro di telefonate a tutti i grossisiti e mi spiega che non c'è niente da fare, bi- sogna sostiturilo con un altro». Paolo vive a Bologna e da anni prende il Crestor per tenere sotto controllo il colesterolo. Non si tratta di un farmaco salvavita, ma di uno che va assunto quotidianamente e per questo motivo cambiare trattamento dopo tanto tempo può essere un problema. «E infatti quando sono costretto a prendere una molecola simile, consigliata dal medico di famiglia, non mi trovo bene, ho effetti collaterali, a partire da dolori muscolari». Il Crestor appartiene alla classe delle statine, una delle categorie di farmaci più utilizzate nel nostro Paese. Le assumono un milione e mezzo di persone. È una medicina a base di rosuvastatina, l'unica molecola della categoria che ha ancora il brevetto attivo, e per la quale quindi non esistono generici. Proprio questa circostanza rende il Crestor più costoso e, di conseguenza, un potenziale oggetto di esportazione parallela. Venderlo all'estero può essere vantaggioso, anche se la conseguenza è mettere in crisi l'approvvigionamento in certe zone del Paese. «Qui a Bologna sono ormai molte settimane che ho problemi ad acquistarlo - spiega Paolo - E anche alcuni amici mi hanno confermato le loro difficoltà. Ogni volta che esco dalla farmacia mi chiedo come può mancare una medicina nuova per il mercato come questa...». (mi.bo.) Alcuni dei farmaci segnalati come carenti da Aifa, Regioni o distributori Sinemet (Msd) anti Parkinson Manca ciclicamente da 3 anni per problemi di produzione Spiriva (Boeringher) problemi respiratori Manca 04/03/2016 Pag. 1.40.41 diffusione:262053 tiratura:371646 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 29 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ciclicamente da quasi 4 anni per scarse forniture o espor tazione parallela Glazidim (Gsk) antibiotico Quasi introvabile da 4 anni per problemi di produzione Mestinon (Meda Pharma) anti miastenia Manca ciclicamente da 3 anni per scarse forniture o espor tazione parallela Requip (Gsk) anti Parkinson Manca ciclicamente da almeno 3 anni per problemi di produzione Imigran (Gsk) anti emicrania Manca ciclicamente da 3 anni per problemi di produzione Methotrexate (Pfzer) antineoplastico, ar trite reumatoide Manca ciclicamente da un anno e mezzo per problemi di produzione Crestor (Astra Zeneca) statina anti colesterolo Problemi di distribuzione da circa un anno per scarse forniture o espor tazione parallela Rytmonorm (Bgp Products) anti aritmico Manca ciclicamente da 6-7 mesi per problemi di produzione Keppra (Ucb Pharma) anti epilettico Manca ciclicamente da 5 anni per problemi di commercializzazione Clexane (Sanof) anti trombotico Manca da un anno per scarse forniture o espor tazione parallela Optalidon (Cheefaro Pharma) anti dolorifco Manca da un anno per cambio della composizione, oggi rientra di nuovo in commercio L'ANTI PARKINSON "È caccia grossa negli ospedali" Acaccia del farmaco per il Parkinson nelle farmacie e ora anche negli ospedali. «Qualcuno cerca di prenderlo direttamente nelle strutture sanitarie quando non c'è proprio modo di trovarlo altrove. Capita sempre più spesso». Giancarlo è un malato di Padova e il suo cruccio è il Requip. Quattro dosaggi del medicinale sono stati inseriti dall'Aifa nella lista degli irreperibili. Da almeno tre anni è disponibile a singhiozzo, in certi periodi si trova e in altri no. «Ho scritto anche alla Regione Veneto perché mi aiutino a reperirlo e soprattutto ad avere la sicurezza della continuità della terapia. Mi trovo bene e non voglio chiedere al medico di cambiare». Il medicinale non è nuovo e solleva un problema diffuso quando si parla di carenze. Ci sarebbero infatti dei generici, ma ai malati spesso non vanno bene. Giancarlo è tra questi. «Ho provato questi prodotti ma gli effetti non sono uguali. È un problema di eccipienti, di rilascio diverso. Il Requip dura di più e non è infrequente che chi lo prende in forma generica vada incontro a differenze di azione. È giusto che rimanga a disposizione di chi ne ha bisogno». A dimostrare che i problemi dei Requip sono ciclici è il caso di una signora di Prato, Luciana, rimasta senza farmaco l'anno scorso. «A Milano, dove sono in cura, mi dissero di non sostituirlo con altri. Così mi sono messa alla ricerca, prima di risolvere grazie a una farmacista che mi ha aiutato a reperirlo, ero andata avanti con le scatole che mi ha dato la moglie di un malato che non lo usava». (mi.bo.) 04/03/2016 Pag. 34 N.10 - 10 marzo 2016 diffusione:166121 tiratura:222918 Mazzette in quota rosa* Dalla sanità lombarda all'Anas, nelle tangenti è stata raggiunta la parità dei generi. Tra sete di potere, volgarità e nepotismi: proprio come fanno i maschi Gianfrancesco Turano LA MAZZETTA È SPORT per signore e signorine. La women's liberation all'italiana conquista la parità dei sessi in quel virtuosismo nazionale che è la corruzione. Mentre le imprese stentano ad aprirsi alle quote rosa e solo tre donne fgurano fra i 100 amministratori più pagati delle società quotate (al diciottesimo, quarantesimo e cinquantaquattresimo posto), nell'economia tangentara la manager avanza con passo sicuro. Molte inchieste giudiziarie recenti fanno perno su fgure femminili potenti, spregiudicate, pronte a monetizzare le loro posizioni dominanti o a imporre i loro protetti, i loro congiunti, i loro amanti. Nord e Sud, come si diceva una volta, sono uniti nella lotta. Un mese fa l'ex prefetto di Palermo Giovanna Cannizzo è stata messa sotto inchiesta per corruzione e concussione a Caltanissetta nella vicenda che ha già coinvolto Silvana Saguto, responsabile delle misure di prevenzione del tribuna le di Palermo, anche lei sotto inchiesta e ora trasferita. E se nei casi di Saguto e Cannizzo si impone la presunzione di innocenza, le protagoniste di altre due inchieste han no ammesso le loro colpe e hanno iniziato a collaborare con la giustizia dopo l'arresto. Sono Antonella Accroglianò, condirettore generale dell'Anas per il settore tecnico amministrativo, e Maria Paola Canegrati, mente imprenditrice e braccio operativo di un sistema crimi nale che ha investito il sistema sanitario lombardo. Nate entrambe nel 1961, hanno frmato confessioni che promettono di inguaiare altri politici e amministratori di imprese private. Va da sé che la loro scelta difensiva di collaborare non ha molto a che fare con un desiderio di ca stigo dostoevskiano. L'obiettivo è arrivare per prime ai saldi e agli sconti dell'imminente stagione di condanne. D'altra parte, se non si è lungimiranti, non si resta per anni ai comandi di un business dove la competizione è direttamente proporzionale a ricavi di parecchie cen tinaia di milioni di euro. Le due dame hanno scelto a colpo sicuro i due settori, sanità e strade, con maggiore partecipazione di finanziamenti pubblici. La sanità ha una tradizione consolidata di tangenti in rosa. Lady Dentiera, cioè Paola Canegrati, arrestata a metà febbraio insieme al braccio destro del governatore Bobo Maroni, il leghista Fabio Rizzi, è ultima di una dinastia iniziata con Lady Poggio lini, al secolo Pierr Di Maria, moglie di Duilio, direttore del servizio farmaceutico nazionale, e proseguita da Lady Asl, Anna Iannuzzi. Nella sua lunga ascesa che lei stessa commenta con terminologia vagamente sessista («trent'anni di marchette c'ho sulle spalle, ho fatto trent'anni di mar ciapiede, ho battuto tutti»), Canegrati ha organizzato il più classico degli scambi fra appalti e tangenti. L'appartenenza leghista non è stata mai occasione di apartheid. Con il manager della sanità Pietrogino Pezzano da Palizzi (Reggio Calabria), detto "dottor Dobermann" per la sua passione cinofla e per la sua combattività, Canegrati aveva una rela zione sentimentale e di business durata anche dopo che Pezzano è stato fotografato in compagnia di esponenti della 'ndrangheta e tagliato fuori dalla scalata all'Asl Milano 1. Nei colloqui intercettati l'imprendi trice non rinuncia però all'orgoglio lombardo: «Ogni volta che per lavoro vado a Roma mi chiedo come sia possibile che lì le cose funzionano come funzionano. A Milano gare pubbliche, appalti. A Roma servizi assegnati per tre anni senza bando». Le usanze locali non spaventavano Canegrati che progettava di esportare i suoi servizi odontoiatrici in Friuli, Ligu ria, Piemonte, Abruzzo e Molise. L'arresto ha bloccato l'espansione. Ora Lady Dentiera ha promesso di vuotare il sacco e spera di incontrare il fglio che il marito non vuole farle vedere. Se nelle corsie di ospedale la fgura femminile rassicura dai tempi di Floren ce Nightingale, madre dell'assistenza infermieristica, con il cemento e le ruspe la cosa è diversa. Costruzioni e grandi appalti sono un mondo al maschile per eccellenza. È vero che nello scandalo del Mose ha giocato un ruolo non seconda rio Claudia Minutillo, la segretaria dell'ex governatore veneto e ministro Giancarlo Galan costretta a mettere all'asta le sue venti borse Hermès per pagarsi gli avvocati. Ma gli sprechi in laguna sfgurano a paragone SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 30 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Corruzione 04/03/2016 Pag. 34 N.10 - 10 marzo 2016 diffusione:166121 tiratura:222918 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 31 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato della massa di denaro gestita ogni anno dall'Anas, la prima stazione appaltante d'Italia. Accroglianò, ribattezzata "dama nera" dagli investigatori che l'hanno arrestata lo scorso ottobre, guidava una cellula criminale all'interno della società di Stato con l'obiettivo, ben retribuito, di privilegiare i suoi imprenditori di riferimento. Fra questi ci sono i catanesi Domenico Costanzo e Concetto Bosco Lo Giudice, azionisti di Cogip e Tecnis appena sequestrate per rapporti con Cosa Nostra. È improbabile che la Dama Nera abbia agito con il solo aiuto di qualche dirigente di livello medio-basso e a insaputa dei superiori. Lei stessa ha sottolineato che gli im prenditori siciliani avevano «relazioni importanti in Anas, con i vertici». Quei vertici che la Dama di via Monzambano ha conosciuto da vicino. Lo sbarco di Accroglianò in Anas risa le a ventidue anni fa quando l'allora ente pubblico, devastato dalle inchieste della prima Tangentopoli, viene commissariato e affdato a Giuseppe D'Angiolino. Il manager messinese, cresciuto nell'osservanza del rito democristiano, arriva da Italstrade (gruppo Iri) e si porta dietro Accroglianò, assunta da Italstrade appena diciannovenne. Nel 1994 la dama non ancora nera diventa la segretaria del commissario straordinario e poi presidente. Un anno dopo festeggia la laurea con i familiari. Fra questi spicca lo zio, Giuseppe detto Peppino, consigliere Dc in Calabria per tre legislature a partire dal 1975, quando è il primo eletto assoluto con 28 mila preferenze. I colleghi dell'opposizione comunista coniano per lui il neologismo "accroglianare", a defnire i suoi inter venti in aula nel migliore, o nel peggiore, stile della retorica politica meridionale. Lo zio non si limita ai confni regionali. Sbarca a Roma e viene accolto in quello che si definisce il circolo più esclusivo della capitale, l'Antico Tiro a Volo: un centinaio di soci contro gli oltre mille del pur prestigioso Aniene di Giovanni Malagò, Cesare Romiti e Luca di Montezemolo. Altri calabresi importanti frequenta no il Tiro a volo. Tra questi, Antonio Catricalà, ex sottosegretario a Palazzo Chigi, poi numero uno dell'Antitrust. Il lavoro lobbistico di zio Peppino si sintetizza nella fondazione di C3 inter national, un'associazione culturale che raccoglie i calabresi di successo. Alla festa annuale e agli happening della C3, ribattezzato dai massonofobi P 'Nduja, sono spesso presenti Antonella e suo fratello Galdino, che vorrebbe seguire la strada dello zio. Alle regionali del 2014 otterrà 1346 voti, una trombatura e un'accusa per voto di scambio nell'in chiesta intestata alla sorella. Antonella fa carriera in Anas e nel 2000 passa alla direzione centrale lavori, nocciolo duro del business. Quando D'Angiolino se ne va nel 2001, arriva l'ingegnere leccese Vincenzo Pozzi, nominato dal ministro forzista Pietro Lunardi. Pozzi non ama Accroglianò ma la teme. Lei non risparmia colpi sotto la cintura ai rivali e alle cordate nemiche. Nonostante la promozione a condiret tore ottenuta nel 2010 dal successore di Pozzi, l'ex Iri Pietro Ciucci, arriva a creare una vera e propria cartiera per denunce anonime. Ne spedirà decine a un elenco di destinatari che, infallibil mente, inizia con il presidente della Repubblica e termina con i cronisti. Mentre predica, spesso con elementi reali, razzola malissimo. Fra i neologi smi della corruzione rimarranno le sue "ciliege", per indicare le mazzette ottenute dagli imprenditori in cambio di piste preferenziali per i pagamenti. Le sue rivelazioni arriveranno in cima alla piramide? Diffcile. D'altra parte, Paola Canegrati ha detto: «Il sistema ti uccide. Chi decide, il vertice, non viene toccato. Noi siamo pesci piccoli, il capro espiatorio». Su questo la Dama nera sarà d'accordo. Foto: Ansa (2) Foto: SIA LA "DAMA NERA" SIA "LADY DENTIERA" HANNO SCELTO SENZA INDUGI I SETTORI DOVE I SOLDI ARRIVANO A PIOGGIA Foto: Antonella Accroglianò. A sinistra: nel video della Finanza. In alto: Maria Paola Canegrati 04/03/2016 Pag. 36 N.10 - 10 marzo 2016 diffusione:166121 tiratura:222918 Crocetta, parlano le carte Gli atti dell'inchiesta sull'intercettazione del governatore mostrano che il lavoro dei giornalisti era basato su fonti, verifche e contatti provati Telesio Malaspina IL PROCESSO CHE LA PROCURA DI PALERMO chiede per i giornalisti Piero Messina e Maurizio Zoppi non è per accertare o meno l'esistenza dell'intercettazione fra il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, e il suo medi co Matteo Tutino con la frase «Lucia Borsellino va fatta fuori; come il padre». L'accusa per i giornalisti è se hanno o meno calunniato un uffciale dei carabinieri. Quindi se hanno scritto su "l'Espresso" la notizia dopo aver effettuato riscontri e verifche. Dagli atti emerge la consapevolezza dei cronisti che la conversazione esisteva. Come consapevoli erano dell'esisten za di dialoghi in cui Tutino faceva apprezzamenti poco eleganti su Lucia Borsellino. A riascoltare adesso i fle delle intercettazioni depositate è quasi un ritornello, ripetuto da Crocetta: «Va bene, ok». Una litania di consensi che compare nelle conversazioni tra Crocetta e quelli che si defnivano «i suoi pretoriani». Il governatore ascolta i suoi fedeli suggeritori che gli sottopongono assetti e nomine della sanità regionale, chiosa con il suo assenso e dispensa consigli, suggerendo tattiche: «Le cose vanno servite con piatti freddi». Il dialetto il governatore lo usa per sottolineare la sua autorità. Come quando scandisce, parlando dell'allora assessore Borsellino, «ma viru io cu Lucia (me la vedo io con Lucia, ndr)». La trascrizione non rende il senso di quanto offre il tono della voce nell'audio. L'accusa dovrebbe dimostrare che i giornalisti hanno scientifcamente e consapevolmente scrit to questa notizia sapendo che non esisteva l'intercettazione. Ma dagli atti emerge che Messina e Zoppi hanno fatto le verifche e trovato conferme dell'esistenza della conversazione. Le carte processuali impongono quindi un ulteriore appro fondimento istruttorio. È chiaro, dagli atti, che deve escludersi ogni suggestiva ipotesi di complotto. Seguendo la richiesta dei difensori, basata sul fatto che la conversazione esiste, nei mesi scorsi il gip ha rigettato la richiesta della procura di giudizio immediato. Il giudice Gioacchino Scaduto, presidente della sezione gip, ha respinto la richiesta dei pm: non c'erano gli elementi e quindi le prove per accoglierla. Non solo, il giudice ha sottolineato un particolare rilevante e cioè che «nulla con sente di escludere che l'espressione incriminata, o altra similare, possa essere stata pronunciata da Tutino o da altri nel corso di una conversazione non compresa tra quelle allegate al procedimento». Potrebbe dunque essere fra quelle che la procura non ha voluto fare esaminare ai periti del tribunale. I pm, senza aggiungere nulla alle carte già esaminate dal gip, ne hanno chiesto il rinvio a giudizio. Per il gip «certamente tra le tante conversazioni intercettate ve n'era almeno una, in cui qualcuno aveva affermato che era necessario "far fuori" l'assessore, sia pure in senso politico e/o con esclusivo riferimento al ruolo ricoperto, che non consentono di ravvisarvi il neces sario carattere dell'evidenza». Emerge, inoltre, che l'uffciale di polizia giudiziaria che la procura sostiene essere stato calunniato, e che il gip indica come «presunta parte offesa», aveva chiesto a Messina di leggere il testo dell'articolo prima di inviarlo a "l'Espresso": segno evidente che i due erano in contatto mentre veniva scritto l'articolo. Ci sono poi altri elementi che evidenziano la legittimità del lavoro svolto dai giornalisti. C'è un sms scritto da un carabiniere che fa riferimento a intercettazioni dello stesso tenore. C'è un documento frmato da un uffciale dell'Ar ma, depositato il 16 luglio scorso (nell'immediatezza dei fatti), quando la procura ha voluto fare un veloce accertamento sull'esistenza dell'intercettazione: qui l'uffciale parla di un sommario esame delle registrazioni, che non sarebbe esaustivo, e per questo chiede alla procura di poter dare una risposta completa con un ulteriore incarico per ascoltare in modo approfondito e attento le conversazioni. Ed è proprio questo l'approfondimento ulteriore che aveva chiesto di fare la difesa in fase preliminare e che invece la procura ha negato. Foto: A. Nusca - Buenavista SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 32 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il caso 04/03/2016 Pag. 36 N.10 - 10 marzo 2016 diffusione:166121 tiratura:222918 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Foto: Il governatore della Sicilia Rosario Crocetta SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 33 04/03/2016 Pag. 38 diffusione:175698 tiratura:248061 Dona un rene per salvare il nipote Il ministro la chiama: "Mettersi in gioco vale più di tante campagne sui trapianti" ALESSANDRO MONDO NOEMI PENNA «Il dono più bello che si possa fare e ricevere». Anche il ministro Beatrice Lorenzin si è complimentata con Giuseppina, la nonna coraggio che pur non essendosi mai sottoposta ad alcun intervento ha deciso di donare un suo rene al nipote. Il ragazzo ha 15 anni e da un anno e mezzo era costretto alla dialisi: «Non viveva più, aveva perso il sorriso, la gioia di chi ha la sua età. E appena ho saputo che aveva bisogno di un trapianto di rene ho detto: ti dono il mio». Esempio per gli altri Il trapianto da nonna a nipote si è svolto mercoledì mattina alle Molinette. Il prelievo è stato eseguito in laparoscopia dagli urologi Paolo Gontero e Giovanni Pasquale, mentre nella sala operatoria a fianco è stato effettuato il trapianto dell'organo sul giovane dai chirurghi vascolari Maurizio Merlo, Aldo Verri e Monica Hafner, e dall'urologo Omid Sedigh. La donatrice ha 56 anni ma l'età, così come il diverso gruppo sanguigno, non ha influito. «Quando ci hanno detto che eravamo compatibili c'è stata solo tanta gioia, poi l'ansia che qualcosa potesse andare storto», racconta Giuseppina. La famiglia arriva dalla provincia di Catania e «nonostante le lunghe attese della sanità pubblica del Sud» non si è scoraggiata: «Abbiamo fatto le valigie e siamo venuti a Torino», afferma papà Alfio, che non ha parole per ringraziare il gesto della suocera. «Per i miei figli è come una seconda mamma. Ma prima di arrivare qui molti esami li abbiamo dovuti fare privatamente. Ora speriamo che tutto questo possa essere da esempio e aprire la strada ad altri». Legame speciale «Non sono servite parole fra noi. Prima dell'intervento ci siamo dati solo un lungo abbraccio», racconta nonna Pina, ancora provata dall'operazione. «Ora sono solo contenta che sia andato tutto bene e non vedo l'ora di poterlo abbracciare nuovamente». Il ragazzo è ricoverato in terapia intensiva ma per i medici entro un mese sarà di nuovo a casa, dove potrà riprendere la scuola di agraria e la sua più grande passione: andare a cavallo. «Fra noi c'è un legame speciale e spero che questo piccolo sacrificio riporti a mio nipote il sorriso che la lunga malattia, di cui soffre da quando aveva 4 anni, gli ha tolto». Organi centenari La donazione di rene fra vivi non è più un intervento inusuale. A Torino, centro di riferimento nazionale, se ne svolgono quindici l'anno contro i cento tradizionali. Nella maggior parte dei casi avviene fra fratelli o fra moglie e marito, proprio perché con le nuove tecniche utilizzate non è più necessario avere lo stesso gruppo sanguigno. L'età dei donatori si s t a i n n a l z a n d o, c o s ì c o m e l'aspettativa di vita di alcuni organi. Il rene trapiantato sul ragazzo siciliano potrà vivere oltre i cento anni, così come il fe gat o d e l l a p ro fe s s o re s s a 94enne di Domodossa trapiantato sempre a Torino, a inizio febbraio, su una donna napoletana di 61 anni. Il plauso del ministro A sorpresa, la telefonata di Beatrice Lorenzin: conversazione affettuosa e a tratti commossa, quella tra il ministro della Salute e la nonna donatrice. La Lorenzin non solo si è complimentata per «l'atto d'amore» ma, come spiegano dal suo staff, ha voluto sottolineare un episodio importante per la doppia valenza che riveste: «Non solo è la riprova che la donazione da vivente a vivente si avvia a diventare una prassi ma in termini di sensibilizzazione presso l'opinione pubblica il fatto di mettersi in gioco in prima persona vale più di tante campagne pubblicitarie». c Corsa contro il tempo Giuseppina, la nonna donatrice, ricoverata nel Centro Trapianti delle Molinette: al suo fianco il genero, padre del ragazzo salvato grazie all'intervento «Per i miei figli è come una seconda mamma, ora speriamo che questo gesto sia di esempio» Alfio il padre del ragazzo «Non sono servite parole fra noi, prima dell'intervento ci siamo dati solo un lungo abbraccio» Giuseppina la donatrice del rene L'organo vivrà 100 anni dialisi Il ragazzo doveva sottoporsi ogni settimana a tre cicli di dialisi SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 34 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'intervento alle Molinette dopo che la nonna era risultata compatibile 04/03/2016 Pag. 38 diffusione:175698 tiratura:248061 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 41 anni La differenza d'età tra la nonna e il nipote: il rene trapiantato potrà vivere più di 100 anni 15 per cento La percentuale delle donazioni tra vivi in Piemonte: la media è più alta di quella nazionale Foto: REPORTERS Foto: Guarda il video www.lastampa.it/torino SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 35 04/03/2016 Pag. 38 diffusione:175698 tiratura:248061 «Il ragazzo è stato liberato dall'obbligo della dialisi» [N.PEN.] Nonna e nipote sono ora ricoverati nel Centro trapianti renali delle Molinette diretto dal professor Luigi Biancone: il suo ambulatorio segue 1800 pazienti l'anno. L'intervento è riuscito? «Tutto secondo manuale. I reni della nonna erano in salute e quindi l'età non ha influito: è la biologia a fare la d i f f e r e n z a , n o n l a c a r t a d'identità. Il ragazzo trascorrerà ora qualche giorno in terapia intensiva, poi potranno tornare a casa ma contin u e r e m o a s e g u i r e e n trambi i paz i e n t i a d i stanza». Come si vive con un solo rene? «Se uno funziona bene, non ci sono problemi. In ogni caso il ragazzo dovrà proseguire per tutta la vita la terapia antirigetto, ma sarà libero dalla dialisi. Era arrivato a doverla fare anche tre volte la settimana». E' stata complicata la procedura burocratica? «La donazione fra viventi è normata dalla legge e prevede, oltre alle verifiche mediche, l'apertura di un fascicolo in pretura, che deve dare il via libera escludendo le finalità di lucro. Ci è voluto qualche mese, sempre meno della ricerca di un organo compatibile. Infatti il ragazzo da 15 mesi era anche nella lista dei trapianti, ma è scientificamente provato che l'impianto di reni fra vivi è migliore rispetto a quello tradizionale». SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 36 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato domande a Luigi Biancone nefrologo 04/03/2016 Pag. 15 diffusione:77281 tiratura:142594 «Fissare le visite sarà veloce come prenotare un aereo» A 26 anni guida gli ospedali del gruppo San Donato E vuole rivoluzionare la sanità «Sarà più smart e accessibile» Maria Sorbi Si presenta all'intervista con addosso un maglione di lana e l'immagine di un maialino rosa cicca: è il suo casual look del venerdì. A guardarlo in volto, pulito e sbarbato, lo scambieresti per lo stagista. È il capo di tutta la «baracca». Con la freschezza dei suoi 26 anni, Paolo Rotelli è alla guida del gruppo San Donato, che comprende il San Raffaele e una galassia enorme di ospedali tra cui l'ortopedico Galeazzi, il Sant'Ambrogio e la Madonnina. Ha ereditato il ruolo dal padre, Giuseppe Rotelli, il «re della sanità» scomparso nel 2013. E fu proprio il padre a battezzare il suo debutto, in occasione dell'operazione di salvataggio del San Raffaele: «Ho mandato Paolo a farsi le ossa in Francia - disse allora «sua sanità» Voglio che torni preparato a ricoprire il suo compito». Ora sarebbe fiero di lui. Rotelli junior sembra avere le idee ben chiare su come cambiare la sanità, su come infrangere il meccanismo dei baroni in reparto e su come ribaltare quell'idea per cui si accede a un certo livello di cure solo se si conosce qualche pezzo grosso. Paolo Rotelli, a lei il compito di risanare il San Raffaele, affossato da un miliardo di euro di debito. A che punto dell'operazione siamo? «Al 50 per cento. Dico così perché il bilancio ora è in pareggio, siamo in grado di fare investimenti e di sostenere il debito, che inizialmente era di 300 milioni. Anzi, fosse per noi vorremmo estinguerlo tutto subito». Non potete saldare i debiti tutti in una volta? «Purtroppo no. Ad esempio, vorremmo rimborsare alla Bei (Banca europea) tutti i 150 milioni che le dobbiamo in una sola tranche. Ma non possiamo. Ai tempi Don Verzé cambiò il tasso da variabile a fisso, quindi la banca si prende il 5% ed è interessata a dilazionare le rate». Come sono ora i rapporti con le Sigille, le sue fedelissime, soprattutto all'interno dell'università Vita e Salute? «Abbiamo trovato un equilibrio e abbiamo svecchiato l'atmosfera mistica che vigeva là dentro. Abbiamo laicizzato vertici e ricerca. Così il San Raffaele è in grado di rimanere un'eccellenza e di competere con gli ospedali universitari internazionali». Come è stato accolto, lei, così giovane, dai grossi primari di vecchia data? «All'inizio con diffidenza. Tutti temevano che arrivassi a tagliare medici e personale. Poi hanno capito che volevamo far crescere l'ospedale. Abbiamo trasformato i primari in imprenditori liberi di gestire la loro azienda, cioè l'unità operativa». Che progetti ha per il San Raffaele? «Stiamo pensando a un investimento di 50 milioni per costruire un nuovo polo dell'emergenza e dell'alta specializzazione. Si tratta di una torre che unificherà il pronto soccorso con un piano dedicato solo alle sale operatorie, una ventina, e un altro piano riservato alla terapia intensiva». Poco fa ha parlato di svecchiamento. Cosa significa «svecchiare» un ospedale? «Ad esempio significa investire sulla comunicazione. Ho creato uno staff di dieci persone, tutti giovani, tra giornalisti, grafici e responsabili di web video e social network. E per la prima volta ho voluto che il gruppo San Donato investisse per comunicare. Cosa che mai era stata fatta prima». È la new era del brand del gruppo? «È solo l'inizio. Stiamo per lanciare una nuova campagna per il 5 per mille. Il brand va potenziato. Nei nostri reparti lavorano dei numeri uno, ovunque, ma la gente non sempre lo sa. Sta a noi dirlo». Come rendere la sanità più vicina alla gente? «Basta renderla più facile. Voglio che prenotare una visita sia veloce quanto prenotare un volo aereo. Serve una sanità più accessibile e più smart. Ora invece è come quando per prenotare i voli si andava in agenzia perché non c'era Internet». Un'app al posto dei centri di prenotazione Cup? «Proprio così. Ci saranno cartelle cliniche elettroniche uguali in tutti i nostri ospedali. Ovunque si trovi, il paziente sarà 'conosciuto' da tutti i medici». Cos'è una sanità smart? «Ad esempio è una clinica all'interno di un centro commerciale. Uno fa la spesa e poi può andare a fare risonanze, ecografie e visite, pagando in media 39 euro. Abbiamo aperto una smart clinic nel centro commerciale di Bergamo, ma è solo una prima tappa. E poi significa tempi più veloci, niente code». Ci faccia un esempio di SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 37 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Paolo Rotelli l'intervista » 04/03/2016 Pag. 15 diffusione:77281 tiratura:142594 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 38 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato tempi veloci. «Alla clinica milanese Madonnina, per avere un preventivo, bisognava aspettare 48 ore e il margine di errore era di un preventivo su tre. Ora i pazienti hanno tutto in 5 minuti e pagano quasi sempre la cifra pre annunciata». È sua l'idea dei video su web per promuovere l'alimentazione sana? «È un progetto a cui tengo molto. Inizialmente i nostri video erano seguito solo da donne over 40 appassionate di ricette. Allora ho pensato a una serie con un protagonista idolo dei giovani: Emilozio del Club Dogo. Ogni episodio ora ha 400mila visualizzazioni». Cosa pensa degli arresti legati agli appalti odontoiatrici in Lombardia? «Penso che siano casi isolati. Diciamo così: il sistema lombardo non è malato di un tumore incurabile ma ha avuto un brutto raffreddore». Lo scandalo sulle dentiere low cost ha lasciato un vuoto nel mercato sanitario. E lei non ha perso tempo. «No, non si può perdere tempo. E infatti stiamo per inaugurare una serie di ambulatori odontoiatri privati, meno cari rispetto a uno studio dentistico ma non low cost». Ci spieghi meglio? «Se fossimo un'auto saremmo una Golf, potente quanto un'Audi ma meno cara, senza tuttavia essere un'utilitaria». Le frasi IL PROGETTO Apriremo nuove cliniche nei centri commerciali IL FUTURO Investiamo 50 milioni in un centro emergenze SVECCHIAMENTO Video web coi Club Dogo, app e staff di giovani Chi è Il baby imprenditore che gestisce un impero da 1,5 miliardi di euro Paolo Rotelli nasce a Brescia nell'89. Si diploma nel 2007 al liceo Stendhal di Milano. Nel 2013 si laurea in management interculturel all'ateneo Science Po Aix en Provence, destinato alla formazione della classe dirigente francese. Nel 2011 debutta nel gruppo San Donato, affiancando l'amministratore delegato. Due anni dopo entra nel board come vice presidente. Dal giugno 2015 ricopre la carica di presidente del gruppo ospedaliero San Donato, che comprende 18 ospedali, - tra cui il policlinico San Donato, il San Raffaele e il Galeazzi per 5.169 posti letto e 1,5 miliardi di fatturato. 04/03/2016 Pag. 15 diffusione:36453 tiratura:85153 Eutanasia, appello all'Istat" Pubblicate i dati sui suicidi " LUCIANA CASTELLINA, CHIARA RAPACCINI, FRANCESCO LIZZANI E CARLO Ècominciata la discussione parlamentare sulla legalizzazione dell ' e uta nasi a, sulla legge di iniziativa popolare, 67mila firme, sepolta nei cassetti di Montecitorio dal 2013. E c ' è una lettera aperta di Luciana Castellina, che fu compagna di Lucio Magri, Chiara Rapaccini, compagna di Mario Monicelli, Francesco Lizzani, figlio di Carlo, e Carlo Troilo, dirigente radicale dell ' As sociazione Luca Coscioni, che chiede al presidente dell ' Is ta t Giorgio Alleva di ritornare a pubblicare i dati sul numero di suicidi causati da malattia come faceva fino al 2010. Il fratello di Carlo Troilo, Michele, si gettò dal terrazzo di casa a 70 anni, consumato da una leucemia acutissima. Era il 2004. " Gli mancavano pochi giorni - raccon ta Carlo - ma non resse più alla perdita di controllo del suo corpo, la fece finita all ' alba " . L ' appello chiede di rendere di nuovo noti i dati dei suicidi per colpa di malattie terminali, " è importante che l ' Istat - dice ancora Carlo Troilo - torni a pubblicarli ora che i deputati discutono delle proposte di legge sull ' eu tan asia " . Tuttavia, ieri, uscendo dalla Camera il radicale Marco Cappato ha spiegato: " Non ci eravamo fatti illusioni sull ' ap pr ov azione di un calendario dei lavori. Si sono limitati alla lettura della relazione senza dibattito. I tempi sono lunghi. Continuiamo la nostra azione di disobbedienza civile aiutando le persone malate che ce lo chiedono ad andare in Svizzera " . QUESTO IL TESTO della lettera al presidente dell ' Istat Alleva. Èiniziata alla Camera, presso le commissioni Giustizia e Affari sociali, l ' esame delle varie proposte di legge in tema di scelte di fine vita presentate in questi ultimi anni, fra cui quella di iniziativa popolare depositata nel settembre del 2013 dalla Associazione Luca Coscioni, con 67mila firme di cittadini/elettori. I presentatori di questa proposta di legge ritengono che l ' impossibilità di ricorrere legalmente alla eutanasia abbia come conseguenza, in molti casi, la decisione di cercare nel suicidio una " uscita di sicurezza " . Questa convinzione trova una base di comprovata autorevolezza nelle tabelle dell ' Istat sui suicidi in Italia, che fino al 2009 fornivano, assieme ad altre voci (maschi e femmine, Nord e Sud, livello culturale, mezzi di esecuzione), anche quella relativa al movente. Dalla voce " movente " risultava - arrotondando le cifre - che su poco più di tremila suicidi l ' anno, per oltre mille il movente erano le " malattie " (fisiche o psichiche): più delle " morti bianche " dei lavoratori, che giustamente suscitano nel Paese dolore e riprovazione. Un rapporto quantitativo molto simile si registrava per i tentativi di suicidio (più di 3.000), dovuti anch ' essi, in oltre 1.000 casi, al movente " malattie " . A partire dalle tabelle relative al 2010, l ' Istat ha però deciso di eliminare la voce " movente " . In una nota dell ' agosto 2012 ( " I suicidi in Italia: tendenze e confronti, come usare le statistiche " ) l ' Istituto, partendo da " linee guida " dell ' Oms, l ' Organizza zione mondiale della sanità, sottolinea la forza del fattore emulativo nel caso dei suicidi e raccomanda la massima cautela nella diffusione dei dati. Ci chiediamo se non sarebbe stato opportuno eliminare semmai la voce " modalità di esecuzione " , che per la sua obiettiva brutalità può più facilmente provocare fenomeni emulativi rispetto alla voce " moven te " . E proprio in questa direzione ci sembra orientato uno studio recente dell ' Oms. I deputati si troveranno ora privi della sola serie di dati che consentiva di ragionare non in astratto su una ipotesi che a noi, non " addetti ai lavori " , sembra degna di valutazione. Le saremmo grati se volesse consentire ai deputati di conoscere i dati degli ultimi anni sui moventi dei suicidi. Foto: Chi dice basta Lucio Magri è andato a morire in Svizzera nel 2011, Carlo Lizzani si è gettato dal balcone di casa sua nel 2013 e Mario Monicelli da quello de l l ' osp e d a le nel 2010 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 39 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA LETTERA Via al confronto sulla dolce morte, i congiunti di Lizzani, Magri e Monicelli chiedono di ripristinare le statistiche sui decessi volontari di malati grav i 04/03/2016 Pag. 14 L'Unità diffusione:22216 tiratura:57915 Quella verità che ancora non c'è Luigi Cancrini Mi ricordo quando, in una trasmissione di Rai 3 di Fabio Fazio, Roberto Saviano aermò che non solo nel sud c'era la malavita organizzata, ma addirittura anche in Lombardia. E ricordo perfettamente lo scalpore, lo scandalo che questa aermazione suscitò nei media e nei politici. Saviano doveva ritrattare oppure la Rai doveva assegnare un congruo tempo all'on. Maroni perché nello stesso luogo contestasse radicalmente le calunniose aermazioni dell'intellettuale campano. Sembrava una forzatura, invece Maroni la spuntò e si presentò in pompa magna in televisione per magnificare l'ambiente lombardo immune dal cancro della malavita organizzata. Grande spolvero e silenzio di Saviano. Passano pochi anni e giorno dopo giorno le granitiche asserzioni di Maroni vengono sbriciolate dalle incriminazioni e dagli arresti continui. Oggi tutti sappiamo quale è la reale situazione della Lombardia quanto a corruzione. In un altro paese, di Maroni si vedrebbero solo le nuvolette al seguito del suo lanciarsi alla ricerca di un nascondiglio segreto su Saturno. Invece... Giuseppe Alù Sono passati davvero pochi anni, caro Giuseppe, dal tempo in cui Roberto Saviano propose al grande pubblico di RaiUno la sua denuncia. Ministro dell'Interno, Maroni trattava con Gheddafi e Berlusconi la possibilità di sparare sui profughi che scappavano dalla Libia e chiedeva risarcimenti milionari a me, alla Concita De Gregorio e a l'Unita che parlava di queste sue scelte delittuose, Gheddafi veniva accolto trionfalmente a Roma da 500 fanciulle in festa, Arcore era tutto un fiorire di cene eleganti, Bertolaso, Anemone e C. si davano da fare con finalità non sempre convergenti con quelle dei terremotati per la ricostruzione de L'Aquila, palazzo Grazioli e gli altri luoghi della "movida" politica romana brulicavano di escort e di palazzinari, di mediatori senza scrupoli e di giornalisti compiacenti. A Milano, nel frattempo, quelli della Lega banchettavano tranquilli e non sempre sobri con i soldi trafugati ai colleghi di Roma "ladrona" inaugurando nuove forme "leghiste" di "società dei magnaccioni" e la sanità lombarda metteva a punto, sotto la regia di Comunione e Liberazione e dell'Opus non tanto Dei comitati d'aari. Gli anni che sono passati da allora sembrano tanti oggi, penso, soprattutto per l'inverosimiglianza di storie che allora erano normali e che oggi sembrano impossibili e sono incredibilmente pochi, invece, meno di dieci, e il nostro paese è cambiato invece tanto da allora da non sembrare più lo stesso. Anche se alcune persone sono rimaste le stesse, come Maroni. Per ricordarci forse che tutte quelle cose sono realmente accadute. Di quella realtà il Pirellone della Regione Lombardia, possiamo dirlo oggi con amarezza più che convinta, è rimasto come una testimonianza particolarmente significativa e forte. Per colpa anche degli elettori che, senza lasciarsi impressionare più di tanto dal modo in cui era stata fermata dai magistrati l'esperienza precedente di Formigoni preferirono un candidato leghista ad Ambrosoli, un uomo perbene della cosiddetta società civile. Ma per colpa o responsabilità poi soprattutto di Roberto Maroni che scelse come Assessore e come Presidente della Commissione due persone destinate ad assicurargli una stabilità politica proprio garantendo una continuità ai guadagni, leciti ed illeciti, ai gruppi di aari e di potere che così profondamente avevano infiltrato la Sanità lombarda. Colletti bianchi, si diceva un tempo parlando di una criminalità organizzata capace di avere rapporti con l'establishment economico e finanziario mentre di "mafia capitale" si è parlato nel momento in cui ci si è resi conto della trama fitta di aari e di condizionamenti che gestiva i finanziamenti pubblici a Roma e termini simili dovrebbero cominciare ad essere usati anche lassù forse, in Lombardia perché le mafie di cui parlava Saviano allora fioriscono soprattutto nei luoghi in cui le istituzioni sono deboli e corrotte ed in cui il denaro fresco dei mafiosi e dei camorristi può risultare decisivo nello sviluppo di imprese: lecite e di successo nella misura in cui sono capaci di riciclare proprio quel denaro. Come ben documentato, in fondo, da molto tempo. Enrico Deaglio, Patria, 1978-2008 , pagina 119: "maggio 1981, Vittorio Mangano, uomo al centro di un vorticoso giro di denaro nazionale ed internazionale e uomo di punta del narcotraco a Milano, bada ai suoi aari dalle stanze dell'hotel Duca di York, in pieno SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 40 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La risposta 04/03/2016 Pag. 14 L'Unità diffusione:22216 tiratura:57915 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 41 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato centro, ha aperto un conto corrente, ha un elegante libretto di assegni e un fido generoso presso la Rasini, una banca piccola, riservata con un inappuntabile funzionario di nome Luigi Berlusconi a sua disposizione, il papà del giovane industriale che Mangano ha protetto dalla mafia per tanti anni e che si sta per lanciare con entusiasmo dal mondo degli aari a quello della politica". Diventando uno degli uomini più ricchi del mondo. Un giorno qualcuno ripartirà da lì, con l'aiuto di Deaglio e Saviano, penso, per capire cosa è successo davvero e di quale eredità si stia occupando o non occupando il Governatore Roberto Maroni. Foto: PSICHIATRA E PSICOTERAPEUTA 04/03/2016 Pag. 34 diffusione:41868 tiratura:57179 Sveglia l'intestino combatti la stitichezza Da ALCKAMED In Farmacia Quando l'intestino si "addormenta" e perde la sua regolare puntualità è possibile andare incontro ad episodi di stitichezza che possono causare cattiva digestione, senso di gonfiore con tensione addominale e alitosi. Secondo le recenti linee guida il problema può essere affrontato con una dieta ricca di fibre indispensabili per ritrovare e mantenere la corretta motilità intestinale. Seguendo queste direttive è stato formulato Dimalosio Complex , un preparato a base di Psillio e Glucomannano, fibre naturali, arricchito con Lattulosio ed estratti vegetali, componenti attivi che agiscono in sinergia per "risvegliare" la corretta motilità intestinale senza irritare. Dimalosio Complex sveglia l'intestino pigro, usato con regolarità svolge un'azione come regolatore intestinale, favorisce la crescita della flora batterica ed aiuta a combattere quel fastidioso gonfiore addominale facilitando una normale evacuazione. Dimalosio Complex lo trovate in Farmacia, disponibile in confezione da 20 bustine al gradevole gusto pesca . SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 42 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SPECIALE STIPSI? 04/03/2016 Pag. 22 N.9 - 4 marzo 2016 Glossario del leghista intercettato Dalle registrazioni telefoniche dell'ultima inchiesta sugli appalti, manuale pratico di traduzione simultanea dal padano all'italiano. Più che semiserio, assai vero Luigi Ferrarella Piccolo manuale pratico di traduzione simultanea dal leghista all'italiano. Edito dalle intercettazioni e dai commenti di partito sull'inchiesta dei magistrati di Monza nella quale sono state arrestate 21 persone, tra le quali il presidente della Commissione Sanità della Regione Lombardia e "padre" della riforma sanitaria vantata dal presidente Roberto Maroni. «Padroni a casa nostra, fora da i ball!». Traduzione: indebite pressioni, con un intervento «pesantissimo...nel senso che hanno capito che è meglio non mettersi contro», sui dirigenti di un ospedale che sembravano intenzionati ad affidare la gestione dell'odontoiatria a una società svizzera anziché alle società dell'imprenditrice di riferimento del presidente leghista della Commissione Sanità (entrambi ora arrestati con l'uomo di fiducia del consigliere regionale): «È un bingo pazzesco! (...) Va portata a casa ma anche perché.... ehm, tu sai che noi nella riforma abbiamo fortemente insistito in ogni suo punto per il "chilometro zero" ...Gli svizzeri che cazzo c'entrano?... adesso non prendiamoci in giro!». «Gli extracomunitari? Vanno sì aiutati, ma a casa loro». Traduzione: «Dall'ospedale pediatrico, cioè dall'ospedale in Brasile, potrebbero venir fuori un paio di milioni a testa (...) Ne basterebbe uno... No? Facciamo uno... Anche mezzo basta! Non ti risolve la vita ma ti alleggerisce tutto. Anche mezzo milione di euro basterebbe». Detto della realizzazione di un ospedale pediatrico nello stato del Goya in Brasile, progetto di Regione Lombardia nell'ambito del quale agivano come figure istituzionali due degli arrestati. «Il modello Lombardia va esportato». Traduzione: «Senti è bello sereno Luca?». «Beh, Luca da ieri è ancora più sereno, perché ieri sera siamo usciti a cena noi tre eh...», e il presidente della Commissione Sanità «gli ha fatto presente che questa cosa è un progetto politico di estensione... (adesso ti faccio ridere perché Fabio in questo è veramente bravo) ... di estensione del modello lombardo dentro casa di chi ci ha insegnato come si faceva il sociale fino a ieri... E gli facciamo vedere come il modello Lombardo invece funziona e funziona molto bene, anche tra i comunisti». Detto del progetto degli indagati-intercettati di convincere una manager sanitaria di strutture ospedaliere della "rossa" Toscana a far gestire quattro centri alle società dell'arrestata imprenditrice di riferimento. «Il sistema dei controlli della Regione funziona. E siamo dotati di strumenti specifici contro la corruzione» (Maroni, ottobre 2015). Traduzione: c'è una Agenzia regionale di controllo sul sistema sociosanitario, un'Unità organizzativa sul sistema dei controlli e prevenzione della corruzione, un Comitato dei controlli, un ex magistrato nominato sottosegretario di Maroni alla Trasparenza, un ex generale della Guardia di Finanza a capo di un Comitato regionale trasparenza sugli appalti e sicurezza nei cantieri, e da ultimo c'è pure il progetto di una neonata Autorità regionale anticorruzione: eppure non uno degli scandali della sanità lombarda è emerso da qualcuno di questi controlli, ma sempre e soltanto dalle indagini della magistratura. «La Lega non ha nulla da nascondere, chi sbaglia paga». Traduzione: «Se so che qualcuno nella Lega sbaglia sono il primo a prenderlo a calci nel culo e a sbatterlo fuori. Ma lui è un fratello e lo difenderò fino all'ultimo da quella schifezza che è la magistratura italiana». Detto dal leader leghista Salvini all'indomani del rinvio a giudizio del suo vice per peculato e falso nelle spese pseudo-istituzionali di consigliere regionale in Liguria. «Ci sono dei magistrati politicizzati, in questo caso mi pare di poter dire che hanno fatto egregiamente il loro lavoro. Sono deluso e ferito per i rapporti personali che avevo con Rizzi, sono veramente incazzato per quello che è successo, perché il lavoro che stiamo facendo in questi anni per garantire trasparenza rischia di venire infangato». Detto da Maroni dopo l'arresto. Traduzione: «Probabilmente sono stato un pirla, troppo leggero, non mi aspettavo l'arresto, ma solo un avviso di garanzia, sono stato sorpreso». Ah no: questo era il tesoriere della Lega di oltre 20 anni fa, Alessandro Patelli. All'uscita dagli arresti domiciliari nel SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 43 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Diritti e Rovesci 04/03/2016 Pag. 22 N.9 - 4 marzo 2016 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 44 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 1993 per un finanziamento illecito alla Lega di 200 milioni di lire dal gruppo Ferruzzi-Montedison. Foto: Quale sanità Fabio Rizzi, capo della Commissione Sanità della Regione Lombardia e stretto collaboratore del governatore Roberto Maroni: è stato arrestato nell'ultima inchiesta dei magistrati di Monza sugli appalti truccati. 04/03/2016 Pag. 98 N.9 - 4 marzo 2016 Occhio ai blog "liberi", la salute è cosa seria Troppo spesso su internet dilagano informazioni superficiali, sbagliate o pericolose. Il caso dei bollini blu simboli d'affidabilità Luigi Ripamonti Internet e i social media fanno bene alla salute? La domanda torna d'attualità dopo la scomparsa di Umberto Eco, secondo il quale i "social" davano parola a "legioni d'imbecilli". Aveva ragione? Nel campo della medicina la risposta, nello spirito di questa rubrica, è duplice. Cominciamo dal "detto": i social network, e più in generale internet, sono senza dubbio una grande opportunità per la libera informazione. Quando si tratta di temi delicati come quelli che attengono alla salute, tuttavia, questa libertà può anche trasformarsi in un pericolo. Ecco il "contraddetto": senza invocare censure, è palese il rischio rappresentato dal piano di parità di cui può godere in rete l'opinione di chi ha orecchiato qualcosa su un argomento e quella di chi, sullo stesso, ha speso la vita a studiare. Non è un caso che già nella prima metà degli anni Novanta l'Health on the Net Foundation (Hon), un ente indipendente, avesse messo a punto un certificato di attendibilità (vero e proprio bollino da esibire sulla pagina) che poteva essere rilasciato ai siti web che trattavano di salute solo dopo un periodo di osservazione su quanto pubblicavano. Se il problema si era posto già allora, a maggior ragione si ripropone adesso, visto che il passaparola di una volta fra vicine di casa sul rimedio per la tosse può assumere la forza d'urto di uno tsunami planetario, le cui onde hanno l'aspetto di cinguettii, "quotation", o "like". Il rischio è allora diventare lettori di informazioni a volte superficiali, a volte sbagliate, a volte deliranti o pericolose, generate da un'ignoranza che si accompagna non di rado a proporzionale sicumera, quando non a violenza verbale. Diverse asserzioni "scientifiche" che circolano sulla Rete, pur avendo fondamenti fragilissimi, hanno, nondimeno, la capacità di inuenzare in modo profondo la coscienza collettiva, con conseguenze non solo sul piano individuale ma anche sociale e politico. Vale forse allora la pena soffermarsi su un problema di fondo. Molti sostenitori del "superamento" del medico e dei mezzi d'informazione "ufficiali", fra cui i giornali con i loro siti, ritengono sia meglio fidarsi della libertà di un blogger piuttosto che della "casta" delle istituzioni e dei media "di regime". Può essere una scelta azzeccata: blogger e social network possono essere i "cani da guardia" della libera informazione. Però, sarebbe sbagliato fare di tutta l'erba un fascio anche in questa categoria. Perché come è giusto avere un occhio severo verso l'informazione "consolidata", lo stesso atteggiamento si dovrebbe avere verso un'informazione che non può definirsi indipendente solo per diritto statutario. E potrebbe essere allora opportuno chiedersi come campano alcuni blogger o siti d'informazione "contro". Si potrebbe scoprire che talvolta sono molto meno affrancati da interessi di quanto non si sforzino di sembrare. E non si pensi solo o a forme di finanziamento più o meno facili da decrittare, ma anche ai vantaggi diretti e indiretti che possono derivare, per esempio, da un'affiliazione ideologica. Lo stesso vale per alcune "star" dei social o di YouTube, la cui "ricompensa" potrebbe essere rappresentata non solo da introiti economici legati al traffico che producono per le piattaforme sui cui agiscono, ma, magari, anche solo dall'alimentazione del proprio ego, costi quel che costi (agli altri). Il problema è che «da quando la gente ha smesso di credere in Dio ha cominciato a credere a tutto». Non so chi l'abbia detto, ma dev'essere vero: l'ho letto su Twitter. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 45 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Piaceri&Saperi Detti & Contraddetti 04/03/2016 Pag. 56 N.1459 - 4 marzo 2016 diffusione:305529 tiratura:424233 PER CURARE I MALATI: TERAPIE ED EMPATIA Da Cremona a Perugia e a Treviglio si moltiplicano i corsi per far crescere la relazione tra medici e pazienti. Che aiuta a guarire Rossana Campisi Orazio, infermiere, osserva lo sguardo di Marina Abramovic durante la performance The Artist is Present in un video e pensa: chissà se fssare gli occhi di un paziente in attesa di una diagnosi servirebbe a liberarlo da certe emozioni, proprio come fa la Abramovic con chi si siede davanti a lei. Melissa, specializzanda di medicina, legge una pagina di Specie di spazi di George Perec e si rende conto che in ospedale la gente resta anonima come se quello fosse un non luogo, mentre ogni operatore avrebbe hobby e sogni da condividere. Michele, medico dirigente, e Chiara, volontaria, fssano invece le mani di una massaggiatrice in un flm e ne sono certi: se di mezzo c'è il dolore il potere del contatto è cruciale. Siamo all'ospedale di Cremona, area oncologica. Qui, venti operatori di ogni età sono stati a lezione di arte, letteratura, cinema: dieci incontri per rifettere su come, al di là della terapia, la cura dipen da da gesti e relazioni. Alla fine, ogni partecipante ha espresso ciò che ha scoperto o ri-scoperto grazie al corso con un lavoro fnale di quattro foto, a tema libero ma con un obiettivo comune: immortalare le emozioni che circolano in corsia, dal senso dell'attesa ai limiti del dolore, dalla fducia alle sensazioni post-intervento. Gli scatti sono stati esposti al Museo Archeologico della città nella mostra La cura in un gesto perché rappresentano un patrimonio umano ed emotivo da condividere con tutti. «Il prossimo obiettivo è coinvolgere i pazienti, chiedere loro di esprimere il doloro con una foto. Con l'uso della tecnologia in medicina si è persa di vista la capacità relazionale. Per questo oggi negli ospedali è sempre più diffusa l'esigenza di "umanizzazione" attraverso corsi e progetti» spiega Stefania Mattioli, responsabile scientifco del progetto La cura in un gesto (realizzato con l'Associazione cremonese per la cura del dolore) e di altri in corso. DiversaMente , per esempio, è un ciclo di lezioni tenuto da un docente di Filosofa morale che si conclude con la visione, al teatro Amilcare Ponchielli, dello spettacolo Due donne che ballano, basato sulla relazione tra una malata e la badante. Pronto come posso aiutarla? è invece una serie di lezioni tenute da un'attrice in cui gli operatori telefonici e degli sportelli imparano a trattare in modo più empatico chi è all'altro capo del telefono. Al valore dell'empatia in ospedale credono anche i B.Livers (nome che contiene tre signifcati: be , essere, live , vivere, believe , credere), un gruppo di giovani pazienti oncologici dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano che, affancati da studenti e volontari, realizzano Il Bullone , un giornale on line (http://bliveworld.org/ilbullone/ ) voluto dalla fondazione Near Onlus, e una linea di cosmesi, borse e gioielli il cui ricavato fnanzia altri progetti. Gli ex pazienti hanno invece creato una band (The B.Livers) che si esibisce nella canzone Nuvola di ossigeno , scritta con Faso, il bassista di Elio e le Storie Tese, per raccogliere fondi per l'Istituto di Milano e la Fondazione Cleme. Anche all'ospedale di Perugia la voglia di dare un volto più umano all'ospedale si traduce in progetti concreti: Ospedale aperto dà la possibilità di personalizzare gli orari dei pasti e i tipi di menù (multietnici), di aprire le porte ai visitatori anche nei reparti di terapia intensiva, di tenere letture in pediatria, cineforum in psichiatria, cabaret nelle salette comuni. Nell'Ospedale di Treviglio (Bergamo), in collaborazione con il Tavolo salute mentale Valle Brembana e la parrocchia di Zogno si organizzano invece laboratori di scrittura autobiografca sul tema della sofferenza psichica rivolti a pazienti e parenti. Foto: A SINISTRA E SOTTO, OSPEDALE DI CREMONA, PROGETTO LA CURA IN UN GESTO . IN BASSO, MARINA ABRAMOVIC NELLA PERFORMANCE THE ARTIST IS PRESENT SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 46 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SCIENZE 04/03/2016 Pag. 57 N.3 - marzo 2016 diffusione:25000 tiratura:30000 HAND MADE Organizza o partecipa ad un torneo sportivo in favore dell'integrazione e contro il razzismo. 1 Partecipa ad una iniziativa di raccolta alimentare nei supermercati o di medicinali nelle farmacie per sostenere la Caritas o altre associazioni. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 47 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato AGIRE 04/03/2016 Pag. 27 N.10 - 11 marzo 2016 diffusione:92337 tiratura:168911 corpo Ha bisogno di attenzioni speciali Fino alla fine di marzo acquistando in farmacia un trattamento corpo Vichy si riceve in omaggio un elegante e pratico beauty kit, con due prodotti per la cura del corpo in formato ridotto della linea Ideal Body, il Latte-Siero e il Balsamo, più, sempre in confezione speciale, Liftactive Supreme, per un immediato effetto lifting, e Pureté Thermale Soluzione Micellare 3 in 1, che deterge, strucca e regala purezza. all'interno Pericolo inquinamento Perfezione tra le dita 3 6 Un fondotinta per... 3 9 MODA Bentomata primavera! •> La dieta Tao La sua cura secondo le donne europee 500 do europei per scoprire pensano e che cosa desid' Quando fare la coda è... bello! SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 04/03/2016 48 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato VIVERE IN BELLEZZA VITA IN FARMACIA 17 articoli 04/03/2016 Pag. 6 Ed. Roma diffusione:308087 tiratura:395884 Locali rinnovati nell'istituto che si occupa di assistenza ai migranti Erica Dellapasqua Antico San Gallicano, nuovo Istituto nazionale per la promozione della salute dei migranti e il contrasto delle malattie della povertà. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ieri mattina, ha partecipato all'inaugurazione degli spazi ristrutturati dell'ospedale di Trastevere, storicamente impegnato su un fronte - il benessere dei migranti - sempre così attuale. «Il nostro Paese, anche con queste iniziative, si manifesta per quello che è nelle sue ispirazioni costituzionali - ha riconosciuto Mattarella -, e continua a essere all'avanguardia della solidarietà, anche in questi giorni con i corridoi umanitari con cui si accolgono migranti e profughi da Paesi tormentati dalla guerra: non ne facciamo un titolo di vanto, ma in questo modo osserviamo la nostra Costituzione e i principi umanitari che sono alla base della convivenza». Il San Gallicano è l'ospedale dei migranti, aperto anche il sabato e la domenica, con l'ambulatorio di oculistica sociale per chi non può permettersi di guardare lontano e l'antropologo tra le figure professionali di riferimento. «Perché abbiamo scelto un approccio olistico - ricorda sempre il direttore sanitario Concetta Mirisola, presente ieri assieme all'ex ministro Livia Turco attuale presidente dell'Inmp -: non solo cure mediche ma assistenza integrata alla persona, tramite competenze multiculturali e numerosi mediatori». Anzi, molti mediatori sono «ex immigrati», un valore aggiunto non solo perché parlano anche il tigrino: «Grazie ai loro trascorsi comuni - crede il direttore - stabiliscono col paziente un canale privilegiato di ascolto». All'inaugurazione dei nuovi spazi hanno partecipato anche il «governatore» Nicola Zingaretti (alla ristrutturazione dei locali ha contribuito anche la Regione Lazio) e il ministro alla Salute Beatrice Lorenzin che ha voluto ringraziare: «Un lavoro straordinario - ha concluso riferendosi all'Inmp -. Fra qualche anno la storia ci giudicherà per come abbiamo affrontato una delle crisi più gravi dell'umanità e anche l'Italia sta facendo qualcosa di straordinario, che dobbiamo avere il coraggio di rivendicare: abbiamo vaccinato e curato tutti coloro che sono arrivati, riconsegnando alla società delle persone in salute». © RIPRODUZIONE RISERVATA La scheda Antico San Gallicano, a Trastevere, è il nuovo Istituto nazionale per la promozione della salute dei migranti e il contrasto delle malattie della povertà Il San Gallicano è conosciuto come l'ospedale dei migranti, aperto anche il sabato e la domenica, con l'ambulatorio di oculistica sociale per chi non può permettersi di guardare lontano e l'antropologo tra le figure professionali di riferimento Foto: L'incontro Nella foto, da sinistra, il ministro della salute Beatrice Lorenzin, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente della Regione, Nicola ZIngaretti VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/03/2016 50 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato San Gallicano, la visita di Mattarella Lorenzin: «Orgogliosi del lavoro fatto» 04/03/2016 Pag. 11 Ed. Roma diffusione:308087 tiratura:395884 la mano della dottoressa un vero grazie al «pertini» Veronica Illuminati Caro Conti, n un periodo in cui spesso si evidenziano solo gli aspetti negativi della sanità, desidero ringraziare l'Ospedale «Sandro Pertini» per le sue ottime prestazioni. Il 4 febbraio sono stata soccorsa d'urgenza da un'ambulanza del 118, chiamata da mio figlio, per un improvviso attacco epilettico e trasportata al «Pertini». Un primo ringraziamento, in ordine cronologico, va al personale dell'ambulanza, che ha saputo tranquillizzare mio figlio e me, non solo prestandomi le prime cure, ma anche tenendomi per mano e parlandomi durante tutto il percorso verso l'ospedale. Il secondo ringraziamento va alla neurologa Susanna Almonti, che, con grande professionalità medica ed umana, ha saputo gestire una situazione non facile. Le sue cure e le sue parole, mi hanno riportato alla vita. Non lo dimenticherò mai. Il terzo ringraziamento all'intero Reparto di Neurologia per i controlli e per la continua disponibilità della dottoressa Almonti e della sua infermiera a ricevermi, ascoltarmi, e a comunicarmi per telefono ogni appuntamento o eventuale spostamento. Ottimo reparto e soprattutto ottimo personale! La malattia ci coglie sempre impreparati e mostra tutta la nostra immensa vulnerabilità, anche psicologica, com'è umano che sia. Roma ha tante isole di professionalità e di attenta dedizione professionale . È bello saperlo, e anche raccontarlo qui. [email protected] VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/03/2016 51 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Una città, mille domande di Paolo Conti 04/03/2016 Pag. 11 Ed. Roma diffusione:262053 tiratura:371646 Case della Salute dalla Regione 5.5 milioni alle Asl (anna rita cillis) ORA sono nove, ma il progetto è di portarle a 19 entro la fine del 2016. Le Case della salute, nate per offrire una rete territoriale di cure primarie e di continuità assistenziale, raddoppiano. Partite oltre un anno fa in sordina, nei weekend di febbraio hanno avuto oltre 55mila accessi. Un dato non certo trascurabile per la Regione che ora per allargare la rete ha messo a disposizione delle Asl cinque milioni e mezzo di euro. «La sanità territoriale è un elemento strategico e i numeri ci hanno dato ragione visto che sono diventati un presidio fondamentale anche grazie ai medici di base», fa notare Alessio D'Amato a capo della cabina di regia della sanità regionale. Il progetto prevede che le nuove case della salute vengano distribuite tra Roma, area metropolitana, nella provincia di Viterbo e in quella di Frosinone e ad Aprilia. Nella Capitale ne verranno aperte tre: a Labaro, in via della Circonvallazione Nomentana e sulla Tuscolana, in via Antistio 12. Un rafforzamento vincente per il presidente del Lazio Nicola Zingaretti: «Due anni fa nessuno ci credeva, invece la rete cresce e con spese compatibili: usciremo dal commissariamento ricostruendo la sanità e non viceversa». VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/03/2016 52 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SANITÀ 04/03/2016 Pag. 1 Ed. Torino diffusione:262053 tiratura:371646 La nonna dona un rene al nipote quindicenne SARA STRIPPOLI AD accompagnare, da Catania, alla Città della Salute di Torino il ragazzino di 15 anni per il trapianto di rene c'è tutta la famiglia: mamma, papà, zie, cugini. «Una prova di amore che commuove», commenta il medico. Più tardi il ministro Lorenzin, al telefono, si esprime negli stessi termini .La donatrice è la nonna, che ora alle Molinette soffre ma è raggiante: «I nipoti sono come figli», dice. A PAGINA II UNA STORIA «bella all'italiana», dice Luigi Bianconi, direttore della nefrologia della Città della Salute. Ad accompagnare il ragazzino di quindici anni in arrivo da Catania per il trapianto di rene è arrivata tutta la famiglia: mamma e papà, ma anche le zie e i cugini. «Una prova di sostegno reciproco e di amore che commuove», commenta il medico. La nonna materna è la donatrice, una nonna giovane di appena 56 anni che nella camera della terapia intensiva delle Molinette è ancora sofferente per i postumi dell'intervento ma è raggiante perchè tutto è andato nel migliore dei modi: «I nipoti sono come figli», dice ricostruendo i mesi di attesa: la pena per il nipotino affetto da quella malattia genetica per la quale non restava altro che la dialisi e la festa in famiglia quando i test avevano confermato che il suo organo era compatibile con quello del nipote. Il ragazzino si chiama Giovanni e dal suo letto le manda un bacio: «Avrò cura di questo rene». Da un anno e mezzo era costretto a fare la dialisi con una qualità di vita che peggiorava ogni giorno di più. Nonna Pina si è offerta di donare il rene, e subito sono partiti i controlli in Sicilia per verificare che ci fosse la compatibilità. Per lei anche i complimenti del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ieri sera l'ha chiamata: «Lei è stata capace di un gesto d'amore importante», le ha detto. E il ministro ha voluto complimentarsi anche con Biancone e con i medici che hanno accompagnato nonna e nipote in questi mesi di attesa. Da un mese tutta la famiglia si è trasferita a Torino in attesa del giorno fatidico. E ora genitori e zie si alternano al capezzale di Giovanni e di Pina. Il trapianto si è svolto mercoledì: «Ci sono volute tre ore per il prelievo effettuato in laparoscopia e quattro per il trapianto: dal mattino al pomeriggio inoltrato», racconta Biancone. Ora nonna e nipote sono ricoverati nella terapia intensiva delle nefrologia del centro trapianto delle Molinette. La nonna non si lascia spaventare da taccuini e telecamere e ricostruisce le tappe di questa storia del cuore che ha portato un'intera famiglia a venire a Torino per stare accanto a Giovanni e ai suoi genitori: «Da quando era cominciata la dialisi mio nipote non viveva più, aveva perso la gioia. Ero un po' spaventata perchè non sono mai stata sottoposta ad un intervento prima ma tutto è andato bene e sono felice». Alfio, il padre di Giovanni ci tiene a cogliere l'occasione per lanciare un messaggio: «E' importante che i giornali parlino delle donazioni quanto più possono, perchè se cresce la sensibilità le offerte aumentano. E' incredibile che ci siano persone che attendono un organo per anni, a volte sette o otto». Quando l'attenzione mediatica è alta, insiste, i risultati arrivano: «Sì è visto anni fa quando c'era stato il caso di quella bimba uccisa dalla camorra a Napoli. Subito dopo il numero delle donazioni era cresciuto moltissimo. Non ricordo l'anno ma credo fosse il 2004. Quando invece torna il silenzio le donazioni tornano a calare». Il trapianto non era di quelli che richiedavano tecniche eccezionali o particolarmente innovative, precisa il direttore della nefrologia universitaria che esegue circa 15 interventi all'anno: «Nulla di eccezionale dal punto di vista tecnico. L'operazione è perfettamente riuscita e di trapianti così ne facciamo molti, ma è la storia umana che colpisce in questo caso». Anche questa volta è il lavoro di squadra che fa la differenza. La gestione non può non essere multidisciplinare: urologo, chirurgo, nefrologo. Il ragazzino era seguito dall'équipe pediatrica diretta da Bruno Gianoglio dell'ospedale Regina Margherita. L'intervento di prelievo del rene della nonna donatrice è stato eseguito in laparoscopia dagli urologi Paolo Gontero e Giovanni Pasquale della direzione di urologia di Bruno frea. Il trapianto lo hanno eseguito i chirurghi vascolari Maurizio Merlo, Aldo Verri e Monica Hafner VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/03/2016 53 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato TRAPIANTO ALLE MOLINETTE 04/03/2016 Pag. 1 Ed. Torino diffusione:262053 tiratura:371646 VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/03/2016 54 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato e dell'urologo Omid Sedigh. LE TAPPE IL TRAPIANTO A eseguirlo sono stati i chirurghi vascolari Maurizio Merlo, Aldo Verri e Monica Hafner e l'urologo Omid Sedigh L'ARRIVO Il ragazzino, dopo vari consulti in giro per l'Italia, è stato preso in cura al Regina Margherita dall'équipe del dottor Bruno Gianoglio LE CONDIZIONI Da un anno Giovanni, 15 anni, di Catania, a causa di una malattia renale congenita era in dialisi: la qualità della vita peggiorava sempre di più Foto: Il papà del ragazzino con la suocera che ha donato il rene al nipote Foto: L'OPERAZIONE La nonna di 56 anni dopo l'intervento con il professor Luigi Biancone 04/03/2016 Pag. 2 Ed. Torino diffusione:262053 tiratura:371646 Oftalmico, l'opposizione si scatena Il comitato in difesa dell'ospedale annuncia: "Abbiamo raggiunto le 65mila firme". In arrivo anche un esposto alla Corte dei Conti QUANDO il futuro di un ospedale fa il suo ingresso nel campo di battaglia elettorale, allora capita quello che si è visto ieri mattina in corso Palestro: l'assemblea convocata a difesa dell'Oftalmico diventa il palcoscenico della politica a caccia di voti. Una vera e propria parata davanti a medici, operatori, cittadini. Il candidato dissidente e autonominato del centrodestra Roberto Rosso arringa il pubblico dicendo di voler portare il ministro della Salute Beatrice Lorenzin in via Juvarra nella sua prossima visita a Torino a maggio. Rosso è pronto a giurare che Lorenzin verrà perchè Alfano lo sostiene. Aggiunge pure che farà un esposto alla Corte dei Conti perchè faccia una verifica sull'opportunità di spendere 18 milioni di euro in una ristrutturazione recente per un ospedale che in realtà era destinato alla chiusura. In corso Palestro c'è anche Gianluca Vignale, che da sempre non perde occasione per perorare la causa: «È arrivata l'ora, per Saitta e Chiamparino, di capire i propri errori e prepararsi al dietrofront», dice davanti alla platea, dove il comitato annuncia di aver raggiunto oltre 65mila firme di cittadini contro la chiusura. C'è pure il vicepresidente del consiglio comunale Angelo d'Amico, che cerca di raccogliere consensi dicendo di aver chiesto un consiglio aperto: «Dove sono Chiamparino e Saitta?». Per il Movimento 5 Stelle, da tempo contrario al trasferimento delle oculistiche al Giovanni Bosco e alla Città della Salute, si è presentato all'appuntamento il consigliere regionale Davide Bono: «Saitta ha sospeso ogni decisione perchè ci sono le elezioni e quindi non si sa nulla sui tempi del trasloco». Un giudizio contrario al trasferimento arriva anche dalla prima Circoscrizione, dove un ordine del giorno firmato dal forzista Davide Balena è stato approvato a maggioranza, con il voto favorevole anche di alcuni esponenti del Pd. L'ordine di scuderia che arriva da Palazzo Lascaris non raggiunge la base che milita sul territorio? Così parrebbe. Mentre i consiglieri regionali Pd da sempre contrari alla chiusura hanno evitato di farsi vedere per non sottolineare la contraddizione, il capogruppo democratico Davide Gariglio attacca Forza Italia: «Che faceva Gianluca Vignale quando era l'assessore di Cota, Paolo Monferino, a decidere la chiusura?». Foto: LA PROTESTA All'assemblea contro la chiusura dell'Oftalmico hanno partecipato medici, infermieri, cittadini del comitato e anche diversi politici d'opposizione VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/03/2016 55 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ALL'ASSEMBLEA CONTRO LA CHIUSURA ACCORRONO IL CENTRODESTRA E I 5 STELLE 04/03/2016 Pag. 3 Ed. Torino diffusione:262053 tiratura:371646 "Un patto tra cliniche e Regione" Oggi l'incontro in assessorato "Per un'assistenza domiciliare che alleggerisca gli ospedali il dialogo coi privati è decisivo" (ste.p.) IL dialogo tra la Regione e la sanità privata è ripartito. Oggi è in programma un nuovo incontro in assessorato e Paolo Spolaore, co-presidente della commissione Sanità di Confindustria Piemonte, è ottimista: «Da parte della giunta Chiamparino c'è stata un'apertura importante. Possiamo finalmente entrare nel vivo di un confronto che finora è stato difficile». Cosa vi aspettate dall'assessorato alla Sanità? «Speriamo di toccare alcuni argomenti su cui in altre regioni è già stato fatto molto». Un esempio? «Sappiamo che la giunta intende decongestionare gli ospedali diminuendo i cosiddetti ricoveri impropri. In questo, dialogare con il settore privato può costituire una svolta, perché garantisce più flessibilità e meno costi. Penso per esempio all'assistenza domiciliare integrata rivolta alle persone gravemente disabili e non autosufficienti. La giunta sta portando avanti una delibera che prevede di coinvolgere anche le "rsa", le residenze sanitarie assistenziali private. In Toscana, Emilia e Lombardia è stato fatto e sta funzionando». Altri punti di contatto? «Il Piemonte oggi è costretto a pagare le altre Regioni perché i suoi abitanti si rivolgono alle strutture al di fuori dei suoi confini. Se la giunta togliesse alla sanità privata le limitazioni ai budget che ci assegna per tutti i pazienti che arrivano da fuori regione, grazie alle nostre tecnologie avanzate saremmo in grado di rendere il Piemonte più attrattivo. Con il connubio pubblico-privato possiamo portare a casa buoni risultati e fare in modo che un numero maggiore di persone venga qui per curarsi». Il tema però è delicato. La salute delle persone andrebbe garantita da aziende pubbliche, con soldi pubblici. O no? «In effetti la questione è tutta politica, ma se guardo alla Toscana, dove governa il centrosinistra, noto che questo steccato è caduto. Tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private, appartengono a un sistema integrato, senza distinzioni. Così si riesce a fare squadra e ad abbattere davvero i costi». Foto: IL DISGELO Paolo Spolaore, co-presidente della commissione Sanità di Confindustria Piemonte VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/03/2016 56 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'INTERVISTA/ SPOLAORE, CONFINDUSTRIA PIEMONTE 04/03/2016 Pag. 12 Ed. Napoli diffusione:262053 tiratura:371646 Un progetto civile non può che passare per una rinascita della relazione tra medico e paziente Amleto Vingiani direttivo nazionale sindacato medico Sapmi Sabato 27 febbraio Giuseppe del Bello, in benemerita controtendenza rispetto al pensiero corrente, afferma dalle colonne di "Repubblica" un principio di grande interesse: la gogna dei medici salva i politici. Quante volte noi medici nell'ultimo decennio ci siamo chiesti a proposito della macchina del fango costantemente rivolta a noi: cui prodest? Eccola adesso una possibile risposta. Esporci sul palco per l'insulto e per la percossa indica al popolo chi è colpevole per tutto e consente di ignorare o far finta di ignorare la condizione dei medici che lavorano negli ospedali campani svuotati e depotenziati, in questi ultimi, grandi ed eroici baluardi, in cui chi lavora non può fuggire ed allora rimane lì a prender ceffoni, insulti, denunce ed a non dormire più per la rabbia. Chi lo difende? Complice una strategia di informazione non proprio benigna, da un decennio almeno vi è caccia alle streghe e di quella cosa orribile ha il furore con cui il popolo assiste alle esecuzioni senza interrogarsi sulla reale colpevolezza. Anche i patiboli fanno gioco in questo senso ed abbassano il senso critico perché placano la rabbia; ma vi è sonno della ragione ed il popolo non vede che i ghigliottinati vengono dalle sue proprie fila. Del resto il problema è molto più profondo e non ha certo un respiro locale. L'aziendalizzazione della sanità ed il risk management non salveranno il mondo ma sono sugli altari più che mai perché parte del capitolo sulla infallibilità ed onnipotenza della tecnica. Questo capitolo inizia oltre un secolo e mezzo fa: con il positivismo di Comte (a sua volta figlio dei Lumi ) si ritenne che le logiche di matematica e fisica che funzionavano con la tecnica potessero essere applicate alle scienze umane. Un filo rosso che arriva fin qui da noi: l'imperante (e dissennato) concetto di pan-aziendalizzazione cosa altro è se non un tardo portato del positivismo riletto alla luce del cosiddetto " pensiero unico"? Freneticamente plaudito da folle che osannano efficacia ed efficienza e sono dimentiche della peculiarità dei soggetti di cui ci si occupa salvo poi lamentarsi della disumanizzazione del rapporto medico/paziente. No, il mito della onnipotenza della tecnica non lo abbiamo creato noi ma siamo però noi ad esser costretti a gestirlo. Questo ovviamente non è possibile ed allora ci si rifugia nella medicina difensiva, nella robotica disumanità, nel distacco affettivo, nel gelo efficientista dei protocolli che, loro sì, non sbagliano mai ed ora lo dice anche una legge. Un progetto civile di risalita degli inferi non può che passare per una rinascita della relazione medico/paziente, rinascita che è ben altro che il vecchio ed obsoleto rapporto paternalistico ed andrebbe impiantata su basi di scienza ma anche di ricerca di empatia e di rispetto reciproco della dignità. Un progetto che andrebbe corroborato dalla azione sinergica di informazione e politica. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/03/2016 57 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La caccia alle streghe colpisce i medici 04/03/2016 Pag. 12 Ed. Napoli diffusione:262053 tiratura:371646 MARIO SANTANGELO RIDURRE i primari negli ospedali. È il dictat del ministero al quale la Regione cerca di resistere in attesa di elaborare un piano ospedaliero diverso da quello previsto dal presidente-commissario-Caldoro. Intanto la Corte dei Conti denuncia uno spreco annuo di 16 milioni per retribuzioni a primari considerati superflui e le Aziende si "arrabattano" nel tentativo di bilanciare i rischi politico-amministrativi con le contestazioni corporativo-sindacali. Che il numero dei primari sia eccessivo è una realtà, ma il loro aumento indiscriminato non è solo frutto di "clientelismi d'annata" ma anche la conseguenza di necessità assistenziali e di soddisfacimento di legittime ambizioni. Sembra che nessuno si sia accorto che il cambiamento dei tempi ha prodotto un mutamento sostanziale della assistenza: sono mutate le funzioni dei medici e di conseguenza anche i loro ruoli richiedono energiche modifiche. A che serve oggi la figura del primario? Una volta, in assenza di conoscenze scientifiche e tecnologiche, tutto era affidato alla capacità del medico. Il rigore metodologico, la soggettività nell'osservazione, l'esasperazione del ragionamento, la destrezza nella manualità, la decisione e la tempestività nelle soluzioni, l'intuizione (il famoso intuito clinico) nell'interpretazione dei fenomeni e degli eventi, erano gli elementi alla base della correttezza delle diagnosi e delle terapie. Le differenze culturali e umane tra un medico ed un altro erano, quindi, i cardini su cui poggiava la sanità e i "grandi medici", non numerosi, si identificavano con "la Medicina". Diventare primari, pertanto, era un segno distintivo di coloro che possedevano quel "quid" che faceva la differenza con i colleghi. Le cose sono completamente cambiate: l'immagine del medico onnisciente è stata sostituita da una medicina divenuta scienza, anche se non ancora esatta. La cura della salute, ai nostri giorni, è affidata a coloro che sono in possesso di conoscenze scientifiche adeguate, che sono capaci di utilizzare le moderne strumentazioni, che sono in grado di interpretare i risultati delle indagini, che sono capaci di impiegare le tecnologie all'avanguardia. In pratica al medico oggi si richiede "di conoscere e non di intuire". Chiunque sa e sa fare è in condizione di svolgere con efficienza la professione. Pertanto, una vasta platea di medici è in condizione di erogare una buona assistenza e le differenze tra singole capacità professionali si sono ridotte. Non a caso è nata e si è affermata la figura dello specialista. Questa evoluzione ha comportato che già da tempo, negli ospedali le funzioni tra i ruoli di primario, aiuto e assistente ( oggi indicati con nomi diversi) siano mutate. Gli aiuti e gli assistenti, a volte avanti negli anni, non infrequentemente svolgono le stesse attività assistenziali dei primari, con totale responsabilità penale e civile, senza però godere di quell'autonomia che dette responsabilità dovrebbero comportare. Ecco perché accade che, al di là dei noti clientelismi, si inventino nuovi posti di primario al fine di soddisfare le legittime ambizioni di chi, per competenza e dedizione, merita indipendenza e dignità professionale. Una nuova organizzazione potrebbe prevedere l'abolizione dei primari e dei vecchi reparti e la costituzione di "veri" dipartimenti (possibilmente d'organo) ove far afferire gli specialisti e gli specializzandi, assegnando ai primi la piena responsabilità dei malati loro affidati - senza differenziazioni di grado - ed ai secondi le competenze di assistenti in formazione, secondo uno schema ampiamente collaudato nei paesi del mondo occidentale. Il dipartimento dovrebbe essere diretto da uno specialista, "primus inter pares" al quale affidare le funzioni organizzative, regolamentari e disciplinari. Gli specializzandi, una volta completata la loro formazione (possibilmente realizzata in ospedali diversi) usciti dal dipartimento, concorrerebbero per ricoprire i posti liberi, nella specifica disciplina, sia nello stesso che in altri dipartimenti. Questa soluzione, che richiede l'intervento del legislatore nazionale, con alcuni accorgimenti, potrebbe già essere sperimentata nella nostra regione. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/03/2016 58 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SANITÀ , MEGLIO GLI SPECIALISTI AL POSTO DEI PRIMARI 04/03/2016 Pag. 12 Ed. Napoli diffusione:262053 tiratura:371646 VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/03/2016 59 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato TEMPI Il cambiamento dei tempi ha prodotto un mutamento sostanziale della assistenza sono mutati i ruoli e le funzioni dei medici 04/03/2016 Pag. 1 Ed. Palermo diffusione:262053 tiratura:371646 Il nonno di Loris "Veronica mente sul mio conto" ALESSANDRA ZINITI ZINITI A PAGINA IX «Non ho ucciso mio nipote e non sono mai stato l'amante di Veronica. È pazza, dice cose false e senza senso e francamente non riesco a capire perché lo faccia. Non ha alcun motivo di vendetta nei miei confronti, io l'ho sempre aiutata e sostenuta. Cercavo di essere presente e disponibile per lei e per i bambini visto che mio figlio era sempre fuori per il suo lavor». Forte della assoluta mancanza di riscontri alle pesantissime accuse rivoltegli da Veronica Panarello che lo ha chiamato in causa come l'assassino di suo figlio Loris, Andrea Stival, il nonno paterno del bambino ucciso a Santa Croce di Camerina il 29 novembre 2014, mantiene ferma la sua linea di difesa. Chiamato a rispondere per più di cinque ore ( e questa volta da indagato) alle domande del sostituto procuratore di Ragusa Marco Rota, Andrea Stival ha negato su tutta la linea respingendo sdegnato le accuse di Veronica. «Il mio assistito - racconta l'avvocato Francesco Biazzo alla fine dell'interrogatorio - si è detto sbigottito delle accuse che gli vengono rivolte e ha fornito tutti i chiarimenti che gli sono stati chiesti in generale e sui suoi movimenti nel giorno dell'omicidio». Chiarimenti dati senza troppe difficoltà visto che, fino ad ora, nessuna delle accuse di Veronica ha trovato il minimo riscontro e sia la compagna di Stival, sia i suoi vicini di casa hanno confermato l'alibi dell'uomo che sarebbe uscito da casa sua ben dopo la presunta ora del delitto. Richiamata anche lei in procura, ma da testimone, ieri anche Andreina Fiorilli, la compagna di Andrea Stival, ha confermato passo passo la ricostruzione dei movimenti dell'uomo quella mattina, sottolineando ai magistrati; «Stavamo insieme da poco quando Loris è stato ucciso, perché mai dovrei coprire un uomo che avrebbe ucciso suo nipote e che per giunta avrebbe avuto una relazione con sua nuora?». Sia Andrea Stival che la compagna, dunque, hanno ribadito che quella mattina uscirono di casa alle 10.15, quando Loris - stando alla perizia medico-legale - era già morto. Andarono al bar a prendere un caffè, poi in farmacia, nel negozio di casalinghi di fronte casa di Loris e poi al supermercato. Un percorso confermato, anche negli orari, da diversi testimoni risentiti nei giorni scorsi da squadra mobile e carabinieri. In particolare una vicina di casa di Andrea Stival, che era in balcone a fumare, ha testimoniato che vide Andrea Stival uscire di casa con la compagna alle 10.15 del mattino e che fino a quell'ora la sua macchina rimase parcheggiata. Ma soprattutto a rendere poco credibili le parole di Veronica Panarello c'è l'assoluta mancanza di riscontro nelle immagini delle telecamere piazzate per le strade di Santa Croce di Camerina e che non riprendono mai, in nessun punto, Andrea Stival. Nelle immagini l'uomo non si vede mai, non si vede entrare e uscire da casa di Loris, non si vede salire o scendere dalla macchina di Veronica, non si vede camminare a piedi lungo qualsiasi possibile percorso da casa sua a casa di Veronica. E le immagini riviste decine di volte non inquadrano mai in alcun momento nessun'altra figura a bordo della macchina guidata da Veronica. Negative anche le verifiche temporali che escludono, come racconta la donna, una deviazione ed una sosta per far scendere Andrea dalla macchina di ritorno dal canalone dopo aver gettato il corpo senza vita di Loris. In assenza di riscontri la procura va dritta per la sua strada nel processo con il rito abbreviato che vede Veronica accusata di omicidio. La prossima udienza, prevista per il 17 marzo, slitterà. Ieri il gup Andrea Reale ha concesso altri 40 giorni ai consulenti che stanno effettuando la perizia psichiatrica sulla donna. Torneranno a vederla in carcere per un'ultima seduta tra due settimane. giustizia.it poliziadistato.it PER SAPERNE DI PIÙ VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/03/2016 60 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'INTERROGATORIO 04/03/2016 Pag. 40 Ed. Cuneo diffusione:175698 tiratura:248061 Il Comune tenta di affittare quattro locali commerciali nell'area del Movicentro La prossima settimana (la data definitiva è ancora da fissare) apre la quinta farmacia comunale di Cuneo. Dopo 9 anni di attesa è il primo negozio ad inaugurare il Movicentro: la farmacia sarà al piano interrato, al livello del primo binario, con accesso (e insegna luminosa) da piazzale della Libertà. I lavori per riadattare uno degli spazi sono terminati e sono pronti anche gli arredi. Collaudati anche gli ascensori del belvedere, panoramici e con dispositivi contro gli atti vandalici, mentre quello su corso Monviso, per accedere al sottopasso lungo 27 metri, entrerà in funzione successivamente. Tutta l'area è controllata dalle telecamere della videosorveglianza. Ieri il municipio ha pubblicato un'indagine di mercato per affittare gli altri quattro locali commerciali nel Movicentro. Non sono indicati gli importi, ma le caratteristiche dei diversi spazi commerciali: da 34, 57, 70 e 102 metri quadrati, oltre a disimpegni e bagni per ognuno dei locali in affitto. Il locale più grande ha una dotazione completa di «finiture e impianti», gli altri tre «si presentano allo stato grezzo». Scadenza 6 aprile L'indagine (una analoga era stata fatta nel 2009) spiega che «gli immobili possono essere utilizzati per attività di tipo commerciale, pubblico esercizio, terziario/servizio, purché compatibili con i regolamenti». Chi fosse interessato all'affitto ha tempo per segnalarlo, indicando l'attività prevista, fino al 6 aprile all'ufficio protocollo in via Roma 28. [l. b.] BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/03/2016 61 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato cuneo, vicino alla nuova farmacia 04/03/2016 Pag. 51 Ed. Abruzzo diffusione:118350 tiratura:158213 PETTORANO Un esposto alla Corte dei conti per far quadrare i conti: anche Pettorano sul Gizio ha il suo «scandalo affittopoli». Ammontano a 45mila euro i canoni di locazione di edifici pubblici che il piccolo Comune sul Gizio non ha riscosso. Nella lista ci sono privati cittadini, ma anche ristoranti, pizzerie, società di servizi e persino la farmacia. Alcuni non versano la loro quota d'affitto da anni, altri l'hanno versata solo in parte, tutti, comunque, morosi senza che il Comune faccia niente per recuperare quanto dovuto. Questa almeno l'accusa che muove il gruppo di minoranza che si è rivolto ai giudici contabili perché vengano rispettati i contratti in essere, «alcuni dei quali - spiegano i consiglieri firmatari dell'esposto, Oddi, Pantè e Schiappa non sono stati neanche registrati». IL J'ACCUSE Non solo: «Nell'elenco ottenuto non senza difficoltà - spiegano i tre della minoranza - si può notare come sotto la voce fitti non riscossi sono indicate solo le cifre non incassate, senza il calcolo dei dovuti interessi di mora». Interessi non secondari, se si considera che alcuni devono pagare il loro canone da sette anni. Una situazione particolarmente spinosa. P.Iav. © RIPRODUZIONE RISERVATA VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/03/2016 62 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Affitti: mancano 45mila euro Esposto alla Corte dei Conti 04/03/2016 Pag. 46 Ed. Rieti diffusione:118350 tiratura:158213 Gardenie Aism (nella foto sopra), domani, domenica e martedì, per la ricerca scientifica sulla sclerosi multipla. Domenica, volontari in piazza Vittorio Emanuele e nella chiesa di Santa Barbara in agro, domani e domenica al Perseo, domani, domenica e martedì al de Lellis, domani e martedì all'Istituto Luigi di Savoia, domani alle farmacie Salaria e Maraini, domenica in Santa Maria delle Grazie a Poggio Fidoni. Volontari, domani a Conforama e al supermercato «Le tre stelle» a Cittaducale. Domani e domenica gardenie a Montebuono, Tarano, Collalto, Magliano, Rivodutri, Poggio Bustone. Domenica, volontari a Torri, Collevecchio, Contigliano, Borgorose, Poggio Nativo, Frasso e Amatrice. Nei tre i giorni, ad Antrodoco, Poggio Mirteto e Fara. D.M. © RIPRODUZIONE RISERVATA VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/03/2016 63 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Gardenie Aism nelle piazze per la ricerca sulla sclerosi 04/03/2016 Pag. 55 Ed. Marche diffusione:118350 tiratura:158213 IL CASO CIVITANOVA Giovanni Corallini e Pier Paolo Rossi contro il presidente delle farmacie di Civitanova, Carlo Alberto Centioni. Motivo del conflitto? Il nuovo bando indetto dallo stesso Centioni, al fine di assumere una nuova figura all'interno dell'aziende farmacie. Un bando la cui iscrizione scade il 31 marzo, ma che va in contrapposizione con un altro concorso già esistente, promosso dallo stesso presidente delle farmacie nel 2014, con le stesse identiche finalità e che vede in graduatoria ancora sei persone in attesa di ricevere una chiamata. «Annullare il bando che scade il 31 marzo, questo è quanto chiediamo al sindaco e all'amministrazione comunale - spiega il consigliere di minoranza Giovanni Corallini - Ci troviamo davanti a due bandi identici, nei quali il secondo viola in toto i diritti prodotti dal primo. L'alternativa potrebbe essere solamente quella di inserire una nota, all'interno della gara, nella quale si specifica che la graduatoria di questo nuovo concorso, andrà in automatico in coda a quella già esistente». Un bando le cui uniche differenze, riguardano i punteggi dati alle due prove. Se nel 2014 per la prova scritta si prevedeva 45 punti e 40 a quelli orale, in quella la cui scadenza per l'iscrizione è il prossimo 31 marzo i punteggi sono invertiti. «Inoltre non c'è un regolamento, che spieghi in caso di errore gli eventuali decurtamenti di punteggio, conclude Corallini - lasciando a discrezione della commissione, la sottrazione di punteggi in base agli errori commessi durante le due prove, una cosa che non sta né in cielo né in terra». Duro anche Rossi sulla questione: «Il prossimo 31 marzo oltre al bando, termina anche la carica di Centioni come presidente, spiega il consigliere di maggioranza - chiedo al sindaco di valutare l'opportunità di non rinnovare a lui la fiducia riguardante le farmacie». Maikol Di Stefano © RIPRODUZIONE RISERVATA VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/03/2016 64 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Bando per assumere un farmacista Corallini e Rossi: Centioni se ne vada 04/03/2016 Pag. 3 Ed. Milano diffusione:125505 tiratura:158674 Ma il sindaco di Paderno: il vero pericolo è il centrismo renziano Si riapre il dibattito sulle scelte nelle aziende sanitarie e sulla riforma del 1997 con la quale, per il primo cittadino di Monza, «si impedisce ai "parlamentini locali" ogni intervento» PIERFRANCO REDAELLI La recente tangentopoli sanitaria che ha portato in carcere, fra gli altri, il consigliere regionale Fabio Rizzi e la "superman" dell'odontoiatria privata Maria Paola Canegrati, ha anche messo in risalto l'impotenza dei Comuni in meteria di scelte sanitarie e di controlli sulla complessa macchina organizzativa delle Aziende sanitarie prima, delle Asst oggi. «Sino alla riforma sanitaria del 1997 - ricorda Roberto Scanagatti, sindaco di Monza e presidente di Anci Lombardia - una grossa fetta di decisioni che investivano il sistema ospedaliero, era affidato ad un consiglio di presidenza frutto di scelte politiche del posto. Un metodo che ha mostrato luci ed ombre. Indubbiamente un sistema troppo invasivo da parte della politica locale». La riforma non solo ha rivisto le direttive territoriali - sono nate le Asl e le aziende ospedaliere - ma ha anche prodotto nuove figure amministrative, con i direttori generali di nomina regionale. «Siamo passati da un eccesso all'altro. Ai parlamentini locali - aggiunge Scanagatti - sono state tolte tutte le possibilità di intervento in favore delle Regioni. Restano i distretti socio sanitari che hanno qualche opportunità di scelta esclusivamente nel sociale. Di fronte ai recenti fatti di cronaca, gli ultimi di una lunga serie, non basta chiedere scusa o dirsi arrabbiati. Occorre che Regione Lombardia torni a considerare la presenza del territorio nella gestione degli ospedali e che si affronti una volta per tutte il tema dei criteri di accreditamento con le strutture private e di esternalizzazione dei servizi. Il desiderio di rappresentanza dei Comuni nel ristretto team che governa le aziende, sovente le più imponenti come bilanci e numeri di lavoratori di un ampio territorio, accanto alle richieste delle popolazioni residenti, andrebbero considerati non un'ingerenza ma un'opportunità per rinsaldare i rapporti con i territori». Davide Nicolussi, assessore a Vimercate e presidente del più ampio distretto socio sanitario della Brianza, 22 comuni per 160 mila abitanti, aggiunge: «È inammissibile che la politica locale venga estromessa da scelte che la coinvolgono. Rimettiamo mano alla riforma. È importante che si torni a dialogare con Ast (ex Asl) e con Asst (ex aziende ospedaliere), realtà troppo sovente chiuse. È vero, c'è il consiglio di rappresentanza dei sindaci congiunto della Ats di Monza e Lecco, riunitosi per la prima volta la settimana scorsa, un organismo istituzionale a cui sono affidate le attribuzioni comunali socio sanitarie locali, ma con poteri ancora limitati». Marco Alparone (Fi) sindaco di Paderno Dugnano e consigliere della Città metropolitana plaude alla riforma voluta dal Pirellone. «C'è un indirizzo che mette al centro i territori, elimina le incertezze del passato relative a temi in carico ad Asl e alle Aziende ospedaliere, la sanità si apre al dialogo con i Comuni, in precedenza assente. Sono critico sul nuovo "centrismo renziano" che vorrebbe riportare tutto a Roma. Per la sanità lombarda, fra le migliori in Europa, sarebbe una vera sciagura». VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/03/2016 65 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Troppi scandali, la sanità è sotto accusa Scanagatti (Anci): territori fuori da scelte 04/03/2016 Pag. 13 Ed. Macerata diffusione:106545 tiratura:136843 Farmacie comunali , bando nel mirino «Il sindaco lo annulli» FARMACIE nel mirino incrociato di maggioranza e opposizione. Dopo le bordate di Pier Paolo Rossi, che chiedeva al presidente della partecipata Centioni di dare chiarimenti sul perché fosse stato emesso un bando per la riforma della graduatoria da cui attingere per assunzioni a tempo indeterminato con un anno di anticipo sulla scadenza di quello precedente, ora tocca a Giovanni Corallini, consigliere di Forza Italia, tirare in ballo un altro bando. Si tratta di quello emesso dalla partecipata per la ricerca di un farmacista collaboratore. «La graduatoria - spiega - era uscita nel 2014 e aveva una validità di tre anni, in vigore fino al 2017. Perciò ritengo che il bando violi diritti acquisiti e si presta a ricorsi che, da quanto so, sarebbero già pronti a partire se le Farmacie non faranno marcia indietro». Corallini punta anche il dito contro «la definizione di criteri ambigui nell'assegnazione delle valutazioni negative. Qualcuno dica a Centioni che non può fare come vuole, chiedo al sindaco di annullare il bando». VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/03/2016 66 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA POLEMICA 04/03/2016 Pag. 3 Ed. Milano diffusione:49633 tiratura:73858 di LAURA LANA - COLOGNO MONZESE - DOPO una discussione durata oltre quattro ore, il sindaco Angelo Rocchi ha incassato il sostegno della maggioranza per chiedere l'uscita di Cologno dall'area omogenea del Nord Milano, dove storicamente è stata collocata, e l'ingresso nell'area Adda-Martesana. La mozione, presentata dal primo cittadino del Carroccio, ha ottenuto il voto favorevole dalle forze di governo (Lega, FdI, Forza Italia), dalla lista civica di Cosimo Sansalone e dal Movimento 5 Stelle. Astensione da parte di Salvatore Capodici (civica) e solo tre «no»: Loredana Verzino (Cologno Solidale e Democratica) e gli esponenti Pd Giovanni Cocciro e Luciano Cetrullo. Una relazione lunga qualche pagina quella che Rocchi ha letto e distribuito in aula. Una cronistoria impietosa delle politiche sovracomunali del Nord Milano. «Più che altro si è cercato negli anni di costruire politiche industriali, attraverso società partecipate e consorzi. Non devo ricordare che quasi in tutti i casi queste realità sono fallite o sono in liquidazione. In ogni caso, non hanno portato nessun beneficio a Cologno». L'agenzia di sviluppo Milano Metropoli, il Consorzio trasporti pubblici, il Core per i rifiuti che ancora oggi gestisce il termovalorizzatore a Sesto. L'elenco è lungo e non mancano gli accordi commerciali, come ha ricordato Sansalone: «Dal magazzino all'ingrosso di Sesto le nostre farmacie facevano gli acquisti. Peccato che i prezzi fossero totalmente svantaggiosi per noi rispetto altri grossisti». Ma i legami politici erano più forti della convenienza delle casse pubbliche. Fino a oggi. A settembre Città Metropolitana, senza un reale coinvolgimento, ha istituito sette zone omogenee: Alto Milanese, Magentino e Abbiatense, Sud-Ovest, Sud-Est, Adda-Martesana, NordOvest, Nord Milano. La mozione descrive una «posizione di marginalità rispetto processi programmatori, decisori e organizzativi che avvengono di fatto con un equilibrio penalizzante per un territorio di confine come il nostro (estremo Est della relativa zona)». Lambro e tangenziale sono barriere, mentre l'asse del Naviglio Martesana è il collegamento naturale tra Cologno e comuni, come Vimodrone, Cernusco, Carugate. «Per anni siamo stati ridotti a un satellite, subalterni al carrozzone sestese, stretti nella morsa tra Sesto e Cinisello. Abbiamo un legame fisico, identitario, culturale con la Martesana». IL SISTEMA bibliotecario Nord-Est, il Plis delle Cave e il nascente Plis Martesana. Poi i servizi usati dai colognesi: l'ospedale San Raffele e Uboldo, la Rsa Redaelli di Vimdorone, il polo per i disturbi psichici al Fatebenefratelli di Cernusco, «anche il decanato e le acli fanno riferimento a Vimodrone». C'è chi mette in guardia il sindaco: spostare Cologno porterebbe a uno scompenso in termini di numero di abitanti. «Se Città Metropolitana accetterà la nostra richiesta, sarà suo compito costruire le nuove zone in modo fattibile. Tuttavia, portiamo una proposta: creare due aree omogenee più piccole e coerenti: quella Martesana, dove entreremmo noi, e quella dell'Adda». I sindaci del Nord Milano hanno risposto con una nota congiunta: «Spiace il mancato confronto. Cologno è una risorsa per il Nord Milano. Il cambiamento, in questo momento, ha una portata storica. E' una decisione che mette in discussione equilibri, relazioni e servizi, tra questi la nuova azienda socio sanitaria territoriale». [email protected] VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/03/2016 67 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Cologno fuori dal Nord Milano «Adesso andiamo in Martesana» 04/03/2016 Pag. 7 Ed. Pistoia Montecatini diffusione:82441 tiratura:109938 VIA LE STRISCE bianche di via Zamenhof. Da ieri sull'arteria principale che collega la zona di porta Lucchese alla Barriera sono stati tolti gli unici posti auto non a pagamento, una ventina in tutto (se non di più). Anche oggi gli operai del Comune sono a lavoro per finire di tinteggiare l'asfalto di blu e così già dalle prossime ore è probabile che la sosta diventi a pagamento, così come avviene in tutte le altre strade del cuore della città. Quella in via Zamenhof era l'unica area rimasta libera dal pagamento della sosta. Molti i commercianti, i residenti, ma soprattutto i cittadini che utilizzavano quell'area perchè costretti a lasciare l'auto ferma per un lungo periodo di tempo. Proprio in zona, infatti, sono presenti, studi medici, pediatrici, farmacie e la sede provinciale dell'Anmil frequentata molto spesso da anziani. NON SOLO, il codice della strada cita testualmente: «Qualora il Comune assuma l'esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l'installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta, su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta». A tutto questo va ad aggiungersi anche un parere del 2002 del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a un quesito posto da un comune della provincia di Roma che rischia di invalidare le multe nelle strisce blu quando il rapporto tra parcheggi a pagamento e liberi (bianchi) è troppo squilibrato non viene rispettato. L'UNICA eccezione alla «regola» viene accettata per «aree di rilevanza urbanistica opportunamente individuate e delimitate dalla giunta, nelle quali sussistano esigenze e condizioni particolari di traffico». Ma di delibere «politiche» in questo senso, ad oggi, lo stesso Comune non ha dato notizia. NONOSTANTE questo, però, gli uffici della mobilità hanno ritenuto opportuno modificare la sosta in quel tratto rendendola tutta a pagamento. Dalle prossime ore, quindi, occhio al tagliando sul cruscotto anche per chi parcheggia in via Zamenhof. Un pensiero in più di cui i cittadini avrebbero fatto volentieri a meno. INTANTO ieri gli operai hanno risistemato anche un tratto del marciapiede di via Atto Vannucci. Sono state utilizzate nuove pietre per rendere sicure le passeggiate dei pedoni. A questo punto c'è solo da sperare che l'opera di riqualificazione continui almeno fino alla stazione. Michela Monti VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 04/03/2016 68 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Via Zamenhof diventa a pagamento Spariscono venti posti «bianchi» PROFESSIONI 1 articolo 04/03/2016 Pag. 5 diffusione:25000 NUMERI, STATISTICHE E RETROSCENA DEL DERBY ELETTORALE VACCHI-BOCCIA. I CANDIDATI CHIAMATI A DISCUTERE DEL QUOTIDIANO ARANCIONE E DEL SOGNO DEL "SOLE DELLA SERA" Alberto Brambilla Roma. A due mesi dall'esito definitivo della contesa per la successione di Giorgio Squinzi alla presidenza di Confindustria nessuno dei quattro candidati presidente (Marco Bonometti, Vincenzo Boccia, Aurelio Regina, Alberto Vacchi) ha ancora parlato apertis verbis dell'argomento più insidioso per l'associazione padronale: il busillis editoriale, il tabù dei tabù. La recente concentrazione tra i quotidiani Stampa e Repubblica - operazione dal carattere difensivo, non c'è ardimento né industriale né di mercato, semmai la volontà di proteggere quote di lettori e pubblicità, ridotte causa crisi nera, magari rosicchiando altre porzioni ai concorrenti -, ha lasciato il Corriere della Sera orfano di Fiat e in una scomoda condizione. Inoltre chiama almeno i candidati più avanti, stando agli endorsement ricevuti, Vacchi e Boccia a spiegare cosa vorranno fare con il giornale di scuderia, il Sole 24 Ore, il terzo quotidiano nazionale, che per un presidente rappresenta una delle leve più importanti, incluso il potere di nomina del direttore della testata e dei suoi addentellati (Radio 24 e l'agenzia Radiocor). Secondo la società di scommesse inglese Stanleybet il più quotato per la vittoria è Vacchi (dato a 1,85), Boccia secondo (la scommessa paga di più: 2,15). Quotazioni che rispecchiano le intenzioni di voto delle principali associazioni territoriali e di categoria sondate dal consiglio dei "saggi" in queste settimane per verificare quali siano i nomi preferiti dai circa 150 mila associati e che, con maggiore probabilità, avranno la maggioranza assoluta dei voti del Consiglio generale (la metà più uno di 198 voti), ovvero organo deputato a designare (con scrutinio segreto) il candidato presidente che poi l'Assemblea generale dovrà ratificare a maggio. Si stanno delineando con chiarezza gli schieramenti protagonisti della contesa. Vacchi, 52 anni, bolognese, è erede e capo del gruppo Ima, società della meccatronica di rango mondiale per progettazione e produzione di macchine per il confezionamento. Vacchi è il secondo amministratore delegato "più performante" d'Italia dietro al ceo di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, secondo l'indagine di Harvard Business Review Italia e Insead di Fontainebleau pubblicata ieri. L'Ima ha assicurato ai suoi soci un rendimento complessivo del 1.700 per cento sul capitale investito (Fiat del 251 per cento). Vacchi ha ricevuto l'appoggio delle associazioni territoriali più rappresentative e delle maggiori province. Assolombarda di Monza e Brianza, Emilia Romagna, Padova, Treviso, Belluno, Pordenone, Venezia-Giulia, Varese, Bergamo (non ancora formalizzate Ancona, Pesaro, Napoli e Cremona). Farmindustria, tra le associazioni di categoria è incline a convergere. I voti così raggiunti finora, secondo i nostri calcoli - i pacchetti di voti sono un segreto che Confindustria custodisce rigorosamente -, arriverebbero a 460 circa nell'Assemblea generale rappresentativa di 1.419 associati tra associazioni territoriali (1.039) e settoriali (381). Vincenzo Boccia, ad della Arti Grafiche Boccia Spa di Salerno, è considerato il candidato sostenuto dall'apparato dell'associazione, di cui conosce i meccanismi profondi - è stato presidente della Piccola industria e vicepresidente degli industriali - con relazioni oleate negli snodi associativi del paese. Ha ricevuto l'appoggio di Torino, Lecco e Sondrio, Vicenza, Puglia, Calabria, Basilicata, Piemonte, Valle d'Aosta e della Piccola industria (i piccoli imprenditori), e dei Giovani (divisi al loro interno). Dovrebbe raggiungere finora i 220 voti dell'Assemblea ma non si sono ancora espresse Sicilia, Sardegna e altre importanti associazioni di categoria come Federchimica. Boccia è stato l'unico a seguire fin dall'inizio della corsa le regole di riservatezza imposte ai candidati, e diventate più stringenti fino a impedire interviste e dichiarazioni pubbliche, pena l'espulsione dalla gara. Tuttavia, per quanto appreso, Boccia è anche stato l'unico che, nel confronto tra i candidati tenutosi a Padova il 29 febbraio, ha parlato del "quotidiano arancione". Boccia PROFESSIONI - Rassegna Stampa 04/03/2016 70 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il destino del Sole 24 Ore precipita sulla corsa alla presidenza degli industriali. Tabù dei tabù 04/03/2016 Pag. 5 diffusione:25000 PROFESSIONI - Rassegna Stampa 04/03/2016 71 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato avrebbe espresso - secondo quanto risulta al Foglio, gli incontri sono vietati alla stampa - la volontà di rivoluzionare il giornale e la sua organizzazione interna. Il primo quotidiano nazionale specializzato in economia e finanza versa appunto in cattive acque e il Gruppo 24 Ore necessita di una revisione, sia dell'organico sia del management, e, probabilmente, del secondo aumento di capitale nel giro di cinque anni (il Gruppo 24 Ore è controllato da Confindustria col 60 per cento delle quote). Il titolo del Gruppo vale in Borsa 0,5 euro, poco più del più piccolo polo di informazione finanziaria Class Editori (edita Milano Finanza e Italia Oggi); ma è come paragonare un'azienda pesante a una boutique artigiana. Si vocifera di una possibile sinergia tra il Sole e il Corriere - il sogno milanese del "Sole della Sera" - ma l'idea assegnata alla volontà di Gianfelice Rocca (presidente di Assolombarda) e Andrea Bonomi (ad di Investindustrial) è stata smentita dagli interessati, vedremo. Tuttavia gli industriali dovranno studiare una strategia. Fate presto! PERSONAGGI 6 articoli 04/03/2016 Pag. 3 Ed. Milano diffusione:77281 tiratura:142594 a cura di Chiara Campo e Alberto Giannoni Quattro «big» per Stefano Parisi. Matteo Salvini, Mariastella Gelmini, Maurizio Lupi e Riccardo De Corato. Per strappare Palazzo Marino alla sinistra i partiti del centrodestra schierano i «pezzi da novanta». Non sarà un'impresa facile, questo si sapeva fin dall'inizio, ma il vento è senza dubbio cambiato rispetto a qualche mese fa. E i sondaggi oggi lo certificano. La svolta è arrivata col risultato delle primarie, che ha svelato la debolezza di tutti i protagonisti del centrosinistra (dal sindaco Giuliano Pisapia con la sua vice, Francesca Balzani, al candidato vincente ma non troppo Beppe Sala, sponsorizzato da dietro le quinte da un prudentissimo Matteo Renzi). Anche la candidatura di Parisi, manager ed ex direttore generale del Comune ai tempi di Gabriele Albertini, ha contribuito a mutare il clima, instaurando nel centrodestra un ottimismo che si va consolidando giorno per giorno. I partiti oggi all'opposizione hanno lanciato una campagna che parte dai problemi delle periferie. E preparano le liste per una battaglia elettorale, in Comune e nelle Zone. Ecco i primi nomi. FRATELLI D'ITALIA Il figlio di una vittima di Kabobo nella lista guidata da De Corato L'ex ministro e «colonnello» di Fratelli d'Italia Ignazio La Russa ha ceduto all'ex vicesindaco Riccardo De Corato il ruolo di capolista. Capogruppo in Regione e consigliere in Comune, già nel 2011 fu il terzo più votato del centrodestra, è un raccoglitore di preferenze. La testa di lista sarà formata da lui, dall'ex deputata Paola Frassinetti e dall'uscente Marco Osnato . Incerto il salto dalle zone al Comune di Vincenzo Viola (zona 3) e Massimo Girtanner (zona 6): entrambi puntano alla presidenza di Municipio e non è deciso quale dei due spetterà a Fdi. In lista con Fdi invece l'ex showgirl Simona Tagli n (foto), Ugo Paglietti del movimento «Basta Tasse» e Andrea Masini , il padre Ermanno fu ucciso da Kabobo. FORZA ITALIA Per Gelmini il sostegno di tutto il movimento In squadra giovani, donne e società civile Capolista forte e lista solida per Forza Italia, che vuole portare un contributo decisivo all'elezione di Stefano Parisi ma anche riaffermare il primato nel centrodestra. A guidare gli azzurri scende il campo, col sostegno dell'intero movimento, la coordinatrice regionale Mariastella Gelmini ( nella foto ). In campo praticamente tutti gli uscenti, tranne Giulio Gallera, oggi assessore regionale (l'area vicina all'ex coordinatore comunale potrebbe esprimere comunque un nome e si parla del consigliere di zona Alessandro De Chirico , foto ). Dovrebbero essere della partita il capogruppo Pietro Tatarella , poi Andrea Mascaretti , Gianluca Comazzi , Luigi Pagliuca , Armando Vagliati, Fabrizio De Pasquale . Dubbio per Marcovalerio Bove , forse destinato a un municipio. Fra le nuove entrate, confermata l'intenzione di una candidatura al Consiglio comunale per Silvia Sardone . Altro nome «rosa» che si fa è quello di Daniela Reho , candidata nel 2011 con «Milano al centro». Possibile nuova corsa anche per Gianfranco Baldassarre . E pare confermato Francesco Sicignano . NCD Lupi corteggia le professioni Pronto anche Stefano Pillitteri Maurizio Lupi lavora a una lista forte e si prepara a guidarla. Obiettivo 40mila voti (partendo dai 28mila delle Europee). La lista sarà civica. Il coordinatore Alessandro Colucci parla di «un'occasione per concretizzare l'apertura al mondo cattolico, riformista e liberale». Dentro quindi indipendenti ed esponenti delle professioni. Per l'area riformista si parla dell'ex assessore Stefano Pillitteri ( nella foto ). Per le categorie si fanno i nomi di Annarosa Racca ( farmacisti) e Ciro Pica (tassisti). Pronto a tornare in campo Claudio Santarelli . Sicuramente in campo l'uscente Carmine Abagnale e il vice coordinatore Federico Illuzzi . Probabile la corsa del consigliere Matteo Forte , oggi nel Polo dei milanesi. LA LISTA CIVICA L'incontro coi capigruppo sull'incognita «Noi x Milano» Per ora è il rebus della coalizione. Sulla lista civica di Parisi si raccolgono più voci che certezze. Voci sono circolate sull'accordo che si sta provando a costruire con Nicolò Mardegan ( nella foto ) l'ex Ncd sceso in campo con la lista «NoixMilano». I capigruppo di Fi, Lega e Fdi avranno un incontro proprio oggi con Parisi per fissare dei paletti. Qualcuno nei partiti non vede di buon occhio l'ipotesi che un pezzo del PERSONAGGI - Rassegna Stampa 04/03/2016 73 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La corsa dei candidati 04/03/2016 Pag. 3 Ed. Milano diffusione:77281 tiratura:142594 PERSONAGGI - Rassegna Stampa 04/03/2016 74 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato gruppo possa entrare come tale nella civica, né che Mardegan possa esserne il capolista. Si vedrà. Tra i «rumors» anche un posto in lista per Raffaele Grassi , ex Idv che siede tra i banchi della maggioranza in Comune. Domani Parisi passerà all'assemblea dei tassisti Satam di cui è presidente. Se son rose... LA LEGA In campo capitan Salvini e i consiglieri uscenti Tante promozioni in vista dal «vivaio» del Carroccio Il «bomber» della Lega sarà Matteo Salvini (nella foto) ma non farà ticket con una candidata lumbard (come si era invece ipotizzato) per non sbilanciare la sfida interna sulle preferenze. Confermati il capogruppo Alessandro Morelli (nella foto in basso) e i consiglieri uscenti Luca Lepore e Massimiliano Bastoni, mentre Igor Iezzi punta alla presidenza della Zona 8. Diversi i consiglieri leghisti che si sono fatti le ossa in questi anni nei Parlamentini e questa volta proveranno a correre per una poltrona a Palazzo Marino. Si è guadagnata un posto sicuro in lista Cristina Scaramucci (zona 1). Promossi anche Francesca Testa della zona 4, Alessandro Giacomazzi (zona 5), il capogruppo della Zona 6 Carlo Goldoni e il consigliere Vincenzo Sofo , fondatore del circolo culturale «Il Talebano», Tina Ghilardi della zona 7, Enrico Salerani e Gianmarco Senna (capogruppo e consigliere in zona 8). Il futuro di Paolo Bassi è legato al risiko non ancora risolto sulle zona: se la 4 andrà alla Lega si candiderà tocca a lui, altrimenti in Consiglio. In lista anche Laura Molteni . I MUNICIPI All'azzurro Bestetti la Zona 7 Il «lumbard» Iezzi verso la 8 Centrodestra unito in tutte e nove i municipi. Si discute sulla ripartizione delle candidature e alcune zone «ballano» ancora. Oggi sono date per certe alla Lega la Zona 2 (con Samuele Piscina , ma si parla anche di Roberta Capotosti , «Noi per Salvini») e la 8 (con il consigliere comunale Igor Iezzi , nella foto ). Al Carroccio potrebbero andare la 4 e la 5. Forza Italia ha «prenotato» la 7 con Marco Bestetti e anche la 9 sembra «azzurra» con Giuseppe Lardieri. Per Fi possibile anche una fra la 1 e la 6. A Fdi andrà una Zona (la 3 con Vincenzo Viola o la 6 con Massimo Girtanner ). Ncd punta alla zona 1 (dove ha ottenuto il 7,3 alle Europee), ma potrebbe ottenere la 5, con Giovanni Mario Ferrari o Sandro Bramati . LE DATE DEL VOTO Si voterà tra il 15 aprile e il 15 giugno. Le date probabili sono il 5 o il 12 giugno (con ballottaggio il 19 o il 26 giugno). La decisione spetta al governo. 04/03/2016 Pag. 24 Ô Domani dalle 9.30 alle 17.30 si svolgerà a Torino presso la Sala Madre Nasi del Cottolengo un incontro pubblico dal titolo "B-Corp e terzo settore. Nuovi orizzonti imprenditoriali per ricostruire il capitale sociale". L'evento è organizzato dall'associazione "Complexity Institute" per promuovere la cultura dell'interdipendenza sociale tra le persone, le organizzazioni ed i loro territori. Insieme con imprenditori, professionisti e studiosi interverranno i senatori Mauro Del Barba e Stefano Lepri, l'onorevole Silvia Fregolent e il consigliere regionale Mario Giaccone. L'evento è gratuito (è necessario iscriversi attraverso il sito www.complexityinstitute.it). ASSOCIAZIONE VIVERE SPORT PERSONAGGI - Rassegna Stampa 04/03/2016 75 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato "B-Corp e terzo settore" per il capitale sociale 04/03/2016 Pag. 2 diffusione:10000 Ecco la ricetta elettronica valida in tutte le regioni Il paziente può ricevere in ogni farmacia la medicina di cui ha bisogno pagando il ticket che pagherebbe nella regione di provenienza (che magari è diverso). Tra le novità pure lo «scontrino parlante» per evitare di dover tenere tutte le ricevute della spesa farmaceutica SARONNO (grf) L'1 marzo è partita ufficialmente la ricetta nazionale elettronica, già sperimentata con successo in Lombardia. E' valida in tutte le farmacie italiane. Quindi se un medico di famiglia di Saronno prescrive un farmaco rimborsabile, lo fa elettronicamente sul computer e dà al paziente un tagliandino (in Italia siamo sempre un po' restii al cambiamento, quindi fino al 2017 il paziente riceverà, appunto, un foglietto che dovrà essere presentato al farmacista per evitare disguidi e complicazioni). Poniamo che questo paziente se ne vada in Sardegna. Ebbene consegnando il tagliando assieme alla tessera sanitaria in una farmacia dell' isola, riceverà la medicina pagando il ticket che pagherebbe in Lombardia che magari è divers o. In realtà già da tempo le farmacie e i medici di famiglia sono informatizzati. «Un bel passo avanti - acco glie la rivoluzione Annarosa Racca, presidente dell' associazione Federfarma che rappresenta la maggior parte dei farmacisti italiani -. Un vantaggio per noi, per i cittadini e i medici. La carta non sparisce. La ricetta rossa tradizionale mantiene la sua validità ma è destinata a tramontare». L' operazione è partita con un decreto di tre anni fa sulla digitalizzazione. Ci è voluto del tempo perché tutti gli attori si preparassero al cambiamento. Oltre a garantire la tracciabilità delle prescrizioni, il nuovo corso dovrebbe determinare notevoli risparmi per la Sanità sul costo della carta, vidimazione dei blocchetti rossi, spedizione alle Asl. Un' ag evolazione per il paziente che potrà essere riconosciuto dal sistema informatico con un codice corrispondente alla prescrizione consegnata dal medico, ovunque si trovi. PERSONAGGI - Rassegna Stampa 04/03/2016 76 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Bersaglieri nelle piazze con le gardenie dell'A ims 03/03/2016 05:00 Sito Web IlFarmacistaOnline.it Dalla confisa obbligatoria dei beni e immobili utilizzati per commettere il reato di esercizio abusivo della professione sanitaria all'incompatibilità tra l'esercizio della professione di farmacista con quello delle altre professioni sanitarie, fino allo stralcio dal dll dell'articolo 9, volto a delegare al Governo l'adozione di un testo unico sugli enti vigilati dal Ministero della salute, e gli articoli da 11 a 25 sulla sicurezza alimentare e veterinaria. 03 MAR - Prosegue in commissione Sanità al Senato l'esame del Ddl Lorenzin. Nella giornata di oggi i senatori della XII commissione hanno proceduto all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 5 in tema di esercizio abusivo della professione sanitaria, all'articolo 8 sulle farmacie e all'articolo 9 in tema di enti viglilati dal Ministero. Per quanto riguarda l'articolo 5, sono stati approvati tre emendamenti: il 5.4 della relatrice Emilia Grazia De Biasi (Pd), che introduce la confisca obbligatoria dei beni mobili ed immobili che risultino essere stati utilizzati per commettere il reato di esercizio abusivo della professione sanitaria; il 5.5 a prima firma Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR), che esclude dall'ambito di applicazione della legge n. 4/2013, recante disposizioni in materia di professioni non organizzate, le attività tipiche o riservate per legge relative alle professioni sanitarie; e il 5.0.2 a firma Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR), Andrea Mandelli (Fi) et al. che introduce una specifica ipotesi di reato per il farmacista che, in assenza di prescrizione medica, dispensi le sostanze farmacologicamente o biologicamente attive ed i farmaci dopanti, per finalità diverse dalle proprie ovvero indicate nell'AIC. Passando all'articolo 8, sono stati approvati gli emendamenti 8.5 della relatrice Emilia Grazia De Biasi (Pd), che nell'ambito della modifica dell'art. 102 del R.D. n. 12665/1934, finalizzata ad introdurre la compatibilità tra l'esercizio della farmacia e della professione di farmacista con quello delle altre professioni sanitarie, ad eccezione di quelle abilitate alla prescrizione dei medicinali, chiarisce che queste ultime sono, comunque, sempre incompatibili con l'esercizio della farmacia stessa; 8.9 di Maria Rizzotti (Fi) che estende, da sei a quarantotto mesi, il termine entro cui chi acquista per successione la partecipazione in una società titolare di farmacia senza avere i requisiti per detenerla è tenuto a cedere la suddetta partecipazione; 8.100 sempre della relatrice Emilia Grazia De Biasi (Pd), che, tra le ipotesi di sostituzione del direttore di farmacia, elimina quella del raggiungimento dell'età pensionabile, in quanto tale ipotesi è già stata abrogata dall'art. 1, comma 589, della legge n. 190/2014. Infine, quanto all'articolo 9 è stato approvato l'emendamento 9.1 della relatrice Emilia Grazia De Biasi (Pd) che stralcia dal disegno di legge l'articolo 9, volto a delegare al Governo l'adozione di un testo unico della normativa vigente sugli enti vigilati dal Ministero della salute, e gli articoli da 11 a 25 sulla sicurezza alimentare e veterinaria, nonché sulla prevenzione dei rischi connessi all'uso di sigarette elettroniche e sanzioni per vendita ed uso scorretto. Giovanni Rodriquez PERSONAGGI - Rassegna Stampa 04/03/2016 77 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Ddl Lorenzin. In commissione Sanità approvati emendamenti su abusivismo professionale, farmacie ed enti vigliati dal Ministero 03/03/2016 01:59 Sito Web Pmi.it Articoli Agenda Digitale Primi giorni di applicazione della ricetta elettronica, che era già attiva in alcune regioni e che, dallo scorso primo marzo, funziona su tutto il territorio nazionale: in qualsiasi regione si trovi, il paziente può acquistare un farmaco pagando solo il ticket, come se fosse nella propria. E' un passo avanti sulla strada della digitalizzazione della sanità pubblica, che porta anche un vantaggio per il contribuente. Attenzione: Federfarma sottolinea che la ricetta dematerializzata per il momento coesiste con la "vecchia" ricetta cartacea rossa del Servizio sanitario nazionale, che continuerà ad essere valida e utilizzabile. Vediamo esattamente in cosa consiste la novità e come si applica. => Digitalizzazione: la Carta d'Identità Elettronica Dal primo marzo 2016, è possibile utilizzare in tutta Italia la ricetta elettronica nazionale: in pratica, quando il medico del Ssn prescrive un farmaco, lo inserisce in un database che è consultabile dalle farmacie: il paziente quando si trova in farmacia deve mostrare la tessera sanitaria e il promemoria che viene rilasciato dal medico quando fa la ricetta. Sul promemoria è segnato un numero ricetta elettronica (NRE), il codice fiscale del paziente, eventuali esenzioni. Il sistema funziona in tutta Italia, ed è qui la modifica più rilevante: fino ad ora, la ricetta del medico del servizio sanitario valeva solo nella regione di appartenenza, nel resto d'Italia bisognava pagare interamente il farmaco. La ricetta dematerializzata, invece, consente di acquistare farmaci in tutta Italia pagando il ticket. => Farmacie online: come effettuare la registrazione Commenta Annarosa Racca, presidente nazionale di Federfarma: la ricetta nazionale elettronica «costituisce un grande passo avanti, con vantaggi sia per il cittadino sia per lo Stato. Si risparmiano i costi della carta e della stampa delle ricette tradizionali. Si modernizza il sistema di registrazione delle ricette e di controllo della spesa farmaceutica. E adesso, con la circolarità nazionale della ricetta elettronica, il cittadino che si muove per ragioni di studio, lavoro o turismo, potrà prelevare i farmaci in qualsiasi farmacia del territorio nazionale, con il ticket e le esenzioni previste nella regione in cui risiede». Federfarma sottolinea anche che il nuovo sistema coesiste con la tradizionale ricetta cartacea. Resta anche la differenza fra i due sistemi: la ricetta elettronica vale su tutto il territorio nazionale con le modalità sopra descritte, quella cartacea continua a funzionare come prima, quindi si può utilizzare pagando il ticket solo nella propria Regione. Il nuovo sistema della ricetta nazionale elettronica funziona attraverso il Sistema Tessera sanitaria, che calcola il ticket che la farmacia deve applicare di volta in volta. Le farmacie hanno aggiornato i propri gestionali, e Sogei ha a sua volta effettuato l'update del Sac, il sistema di accoglienza centrale. Ecco quali sono le tre possibilità previste dal sistema di ricetta nazionale elettronica e come si applicheranno le regole sul ticket: ricetta prescritta nella Regione 1, intestata a un assistito della Regione 1 e spedita da una farmacia della Regione 2: il ticket viene calcolato dal Sac in base alle disposizioni vigenti nella Regione 1; ricetta prescritta nella Regione 2 ma intestata a un assistito della Regione 1 e spedita da una farmacia della Regione 2: il ticket viene calcolato dal Sac in base alle disposizioni vigenti nella Regione 1; ricetta prescritta nella Regione 2 ma intestata a un assistito della Regione 1 e spedita da una farmacia della Regione 1: il ticket viene calcolato dalla farmacia (non dal Sac) in base alle disposizioni vigenti nella Regione 1. PERSONAGGI - Rassegna Stampa 04/03/2016 78 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Ricetta elettronica in vigore: cosa cambia 03/03/2016 Sito Web QS - QuotidianoSanita.it Ddl Lorenzin. In commissione Sanità approvati emendamenti su abusivismo professionale, farmacie ed enti vigliati dal Ministero Dalla confisa obbligatoria dei beni e immobili utilizzati per commettere il reato di esercizio abusivo della professione sanitaria all'incompatibilità tra l'esercizio della professione di farmacista con quello delle altre professioni sanitarie, fino allo stralcio dal dll dell'articolo 9, volto a delegare al Governo l'adozione di un testo unico sugli enti vigilati dal Ministero della salute, e gli articoli da 11 a 25 sulla sicurezza alimentare e veterinaria. 03 MAR - Prosegue in commissione Sanità al Senato l'esame del Ddl Lorenzin. Nella giornata di oggi i senatori della XII commissione hanno proceduto all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 5 in tema di esercizio abusivo della professione sanitaria, all'articolo 8 sulle farmacie e all'articolo 9 in tema di enti viglilati dal Ministero. Per quanto riguarda l'articolo 5, sono stati approvati tre emendamenti: il 5.4 della relatrice Emilia Grazia De Biasi (Pd), che introduce la confisca obbligatoria dei beni mobili ed immobili che risultino essere stati utilizzati per commettere il reato di esercizio abusivo della professione sanitaria; il 5.5 a prima firma Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR), che esclude dall'ambito di applicazione della legge n. 4/2013, recante disposizioni in materia di professioni non organizzate, le attività tipiche o riservate per legge relative alle professioni sanitarie; e il 5.0.2 a firma Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR), Andrea Mandelli (Fi) et al. che introduce una specifica ipotesi di reato per il farmacista che, in assenza di prescrizione medica, dispensi le sostanze farmacologicamente o biologicamente attive ed i farmaci dopanti, per finalità diverse dalle proprie ovvero indicate nell'AIC. PERSONAGGI - Rassegna Stampa 04/03/2016 79 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Governo e Parlamento