RELAZIONE DI SISTEMI LABORATORIO TRASDUTTORI DI TEMPERATURA RELAZIONE SVOLTA DAGLI ALUNNI : Michele Parrella, Marco Vigano, Andrea Borghetti, Claudio Mariani RELAZIONE N’: 3 ANNO SCOLASTICO: 2005/2006 DATA SVOLGIMENTO DELLA PROVA: 11/3/2005 DOCENTI RESPONSABILI: I.T.P. Giuseppe Rizzaro,doc.teorico Alda Scimia. ASSISTENTE DI LABORATORIO: Giacomo Mingirulli. LUOGO SVOLGIMENTO PROVA: Laboratorio di sistemi. CENNI TEORICI SUI TRASDUTTORI DI TEMPERATURA: Per trasduttore di temperatura si intende un dispositivo in grado di trasformare una temperatura in una grandezza fisica (tensione, corrente, resistenza, frequenza).La scelta del trasduttore dipende da molti fattori e più precisamente: • • • • • • CAMPO DI TEMPERATURA STABILITA E LINEARITA CONDIZIONI DI UTILIZZO GRANDEZZA ELETTRICA DESIDERATA ALL'USCITA COSTANTE DI TEMPO MISURA ANALOGICA O DIGITALE PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com TERMISTORI: I termistori sono dispositivi che inseriti opportunamente trasformano una variazione di temperatura in una variazione di tipo elettrico. Essi sono usati in considerazione della grande variazione di resistenza in funzione della temperatura.In confronto con altri tipi di trasduttori, variazione che puo’ essere negativa come negli NTC,oppure positiva come nei "PTC, la relazione che definisce il comportamento di un termistore "NTC" al variare della temperatura può essere così espressa: R = A * exp ( - B / T ) dove: R = resistenza espressa in ohm alla temperatura T B = costante di valore compreso tra 2000 gradi e 5500 gradi k A = costante in ohm T = temperatura in gradi K (Kelvin) Per avere una grande sensibilità nei confronti delle variazioni della temperatura si usa spesso inserire il termistore in un ponte. II compito dell’amplificatore (operazionale μA 741) è quello di amplificare la tensione di sbilanciamento del ponte di Wheatstone. Il sistema raffigurato è sicuramente lineare e la sua costante di tempo è trascurabile rispetto a quella del termistore. Nel caso del modulo didattico però si è preferito l’uso della termoresistenza in sostituzione di un termistore “PTC” perché da come si può notare in figura 1.1 dove è rappresentato l'andamento della resistenza di un termistore "PTC" in funzione della temperatura esso è fortemente non lineare. Ciò nonostante i termistori vengono usati nei processi di controllo, dato l'alto coefficiente di temperatura che raggiungono (in alcuni casi anche il 25%), ma limitatamente al tratto centrale della caratteristica. Anche per i “PTC” si può tentare una linearizzazione, ma solo per via sperimentale visto che non esiste un’espressione analitica che leghi resistenza e temperatura in modo abbastanza semplice da consentire la ricerca di condizioni analitiche rapidamente utilizzabili. 2 PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com Figura 1.1:Andamento della resistenza dei termistori (su scala logaritmica) in funzione della temperatura. TERMORESISTENZE: La legge che regola la variazione di resistenza in metallo è la seguente: R = Ro * (1 + aT + bT2 + cT3 +...) dove R = resistenza a T °C RO = resistenza a O °C {di solito vale 100 ohm) normalmente a>>b>>c così che la formula si può scrivere: RT = Ro (1 + aT) Che rappresenta la legge di variazione lineare attraverso il coefficiente di temperatura “a”, misurato in ohm su ohm per grado. Le migliori termoresistenze, per quanto riguarda la linearità sono al platino, per le quali: a = 0,00392 ohm su ohm par grado. la non linearità, è contenuta intorno al 2% su un canapo di temperatura che va da O °C a 500 °C. Par le termoresistenze al nichel il coefficiente vale: a = 0,0062 ohm su ohm per grado. In un campo limitato a 300 °C la non linearità è più marcata rispetto quelle al platino, ma possono meglio di queste dare risposte più linearizzate attraverso l’inserzione dì opportune resistente in parallelo. Le termoresistenze al rame hanno un coefficiente uguale a quelle al platino, ed una linearità inferiore. Le costanti di tempo delle termoresistenze nel caso migliore raggiungono i 100 ms. Un possibile errore di trasduzione è dovuto all’autoriscaldamento, che viene limitato imponendo una corrente. da 5 a 10 mA (sulla resistenza tipica di 100 ohm). TERMOCOPPIE: Le termocoppie si basano sul principio che due conduttori metallici diversi, uniti ad una estremità, presentano all'altra estremità libera una f.e.m. che dipende dalla temperatura. La linearità della risposta è inferiore a quella delle termoresistenze ma questi trasduttori sono ugualmente importanti per il vasto campo termico di applicazione {fino a 1500 °C). Come si può notare dalla tabella esse danno una f.e.m. che varia da 6 microvolt/grado a 60 microvolt/grado. Con le termocoppie si può misurare la temperatura di un punto rispetto ad un altro, ponendo una giunzione in un punto «Jh e una in quello di riferimento Jc (fig. 1.2). Per non commettere errori di misura bisogna fare in modo che la temperatura del giunto freddo rimanga costante; ciò lo si ottiene inserendolo in un ambiente termostatato. In alternativa al primo metodo per compensare i possibili errori dovuti al giunto freddo è quello dì iniettare nel sistema di misura ed amplificatone un segnale uguale e contrario a quello dovuto al giunto freddo. Per le ragioni appena accennate le termocoppie 3 PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com devono essere utilizzate con cavi di compensazione nel caso vi sia una lunga distanza di collegamento tra il punto di misura ed il suo relativo amplificatore, per lo stesso problema si noti l’uso di connettori specifici in accordo con il tipo di termocoppia. Figura 1.2:Inserzione delle termocoppie.Le loro costanti di tempo più basse possono raggiungere valori dell’ordine dei millisecondi. Jh = GIUNZIONE CALDA Jc = GIUNZIONE FREDDA Figura 1.3: Confronto fra i vari tipi dì sensori/trasduttori di temperatura. CAMPO DI TEMPERATURA VARIAZIONE VARIAZIONE/˚C NTC - 40˚C , +300 ˚C ESPONENZ. -2% , -6%/˚C PTC 0˚C , +150 ˚C ESPONENZ. Fino +60%/˚C TIPO DI SENSORE PRECISIONE COSTANTE DI TEMPO SEMICONDUTTORI 2 sec fino a 80 sec TERMORESISTENZE 4 PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com PLATINO -250˚C , +850˚C LINEARE +0,39%/˚C 0,3-5˚C NICHEL -60˚C , +200˚C LINEARE +0,62%/˚C 0,2-2,1˚C RAME -200˚C , +100˚C LINEARE +0,39%/˚C CU-COSTANTATNA -200˚C , +400˚C LINEARE 23μV , 64 μV/˚C FE-COSTANTANANA -200˚C , +700˚C LINEARE 34μV , 65 μV/˚C NICR-NI 0˚C , +1000˚C LINEARE 39μV , 43 μV/˚C NICR-NIAL -200˚C , +1000˚C LINEARE Circa 41μV/˚C PTRH-PT 0˚C , +1300˚C LINEARE 6μV , 12 μV/˚C PTRH 0˚C , +1500˚C LINEARE 6μV , 12 μV/˚C PIROMETRI Fino a 3000˚C = T4 _ 0,9-100 sec in acqua mossa 16-620 sec in aria mossa TERMOCOPPIE Da 0,75˚C a meno di 3˚C 0,4 sec fino a 175 s in acqua mossa e da 30 s a 500 s in aria _ 1 s , 60 sec PIROMETRI: I pirometri sono dei dispositivi termoelettrici, ovvero fotocellule, in grado di essere sensibili all'energia termica trasmessa per irraggiamento da una superficie. Lavorano in un vasto campo dì temperatura fino a 3000 gradi con una caratteristica fortemente non lineare. II loro utilizzo è quindi limitato a misure e controllo dì alte temperature in luoghi non facilmente accessibili agli altri trasduttori essi operano quindi senza contatto con la parte da misurare. ELENCO DELLE APPARECCHIATURE E DELLE STRUMENTAZIONI DI MISURA NECESSARI PER LA REALIZZAZIONE DEGLI ESPERIMENTI PROPOSTI: ESPERIMENTI ESP.1 ESP.2 * * ESP.3 APPARECCHIATURE UNITA’ DTS 8/1 UNITA’ DTS 8/2 * 5 PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com ELEMENTO RISCALDANTE DVM(MULIMETRO DIGITALE) * * * * * * CASSETTA RESISTENZE MASTER BOARD ( MB-1A ) * * * ESPERIMENTO 1: OBIETTIVO: Rilievo della caratteristica di una sonda a termocoppia tipo K al Chromel-Alumel. Apparecchiature richieste: vedere pag. 6 1 INTRODUZIONE: II metodo illustrato rappresenta una delle molteplici soluzioni di adattamento ed amplificazione del segnale proveniente da termocoppia. Lo schema di collegamento della termocoppia (pag. 4) per il rilievo di temperatura, prevede l'impiego di un giunto freddo posto in un punto a temperatura di riferimento (normalmente 0°C, ghiaccio fondente). Il collegamento tra il giunto caldo (Jh) t che rileva la temperatura incognita ed il giunto freddo (Jc), avviene tramite opportuni fili di compensazione. Per ovviare all’ inconveniente di dover utilizzare due termocoppie per la misura» è possibile utilizzare come giunto freddo un componente elettronico che oggi la tecnologia rende disponibile (fig. 2.1) Tale soluzione presenta notevoli vantaggi, due dei quali sono di notevole importanza: - possibilità di avere un giunto freddo che, dopo previa taratura, è utilizzabile per tutti i tipi di termocoppie. - Non esiste il problema di dover tenere il giunto freddo ad una temperatura di riferimento costante entro limiti abbastanza stretti per non degradare la misura. Infatti il componente da noi usato lavora a temperatura ambiente senza problemi (dopo la taratura). La termocoppia da noi utilizzata del tipo Chromel-Alumel con caratteristica K (vedere tabella pag.9), il coefficiente della termocoppia è 40.8 microvolt per grado centigrado. Da ciò se si vuole ingegnerizzare l'uscita dell'amplificatore A1 (cioè ottenere un’indicazione in tensione equivalente alla variazione di temperatura pari a 10 mV/°C, per rendere la lettura sul DVM proporzionale alla temperatura), il guadagno dello stesso deve essere: G = Voutingeg / Vcoeff = 245.1 (2.1) Il circuito di compensazione del giunto freddo genera una tensione proporzionale al valore assoluto della temperatura espressa in ˚K (cioè 0˚k = -273˚k = 0V). L’uscita del dispositivo di compensazione puo’ essere espressa come: 6 PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com VoutT = KT * T (2.2) dove: VoutT = tensione in uscita relativa alla temperatura T. KT = coefficiente che fornisce la variazione di tensione in fase della temperatura pari a Vout To / To La tensione Vout T è portata ai capi dell’amplificatore Figura 2.1:A1 ed è la tensione che compensa il giunto freddo. 7 Tabella 1:Caratteristica della termocoppia tipo chromel/alumel con caratteristica “K”. Coefficiente di temperatura 40.8 μV/˚C. C° mV C° mV C° mV C° mV C° mV -190 -180 -170 -160 -150 -140 -130 -120 -110 -100 -90 -80 -70 -60 -50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 -5,6 -5,43 -5,24 -5,03 -4,81 -4,58 -4,32 -4,05 -3,78 3,49 -3,19 -2,87 -2,54 -2,2 -1,85 -1,5 -1,14 -0,77 -0,39 0 0,4 0,8 1,2 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270 280 290 300 310 320 330 340 350 5,33 5,73 6,13 6,53 6,93 7,33 7,73 8,13 8,54 8,94 9,34 9,75 10,16 10,57 10,98 11,39 11,8 12,21 12,63 13,04 13,46 13,88 14,29 450 460 470 480 490 500 510 520 530 540 550 560 570 580 590 600 610 620 630 640 650 660 670 18,51 18,94 19,36 19,79 20,22 20,55 21,07 21,5 21,92 22,35 22,78 23,2 23,63 24,08 24,49 25,34 25,34 25,76 26,19 26,61 27,03 27,45 27,87 770 780 790 800 810 820 830 840 850 860 870 880 890 900 910 920 930 940 950 960 970 980 990 32,06 32,48 32,89 33,3 33,71 34,12 34,53 34,93 35,34 35,75 36,15 36,55 36,96 37,36 37,76 38,16 38,56 38,95 39,35 39,75 40,14 40,53 40,92 1090 1100 1110 1120 1130 1140 1150 1160 1170 1180 1190 1200 1210 1220 1230 1240 1250 1260 1270 1280 1290 1300 1310 44,78 45,16 45,54 45,92 46,29 46,67 47,04 47,41 47,78 48,15 48,52 48,89 49,25 49,62 49,98 50,34 50,69 51,05 51,41 51,76 52,11 52,46 52,81 7 PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com 40 50 60 70 80 90 100 110 120 1,61 2,02 2,43 2,85 3,26 3,68 4,14 4,51 4,92 360 370 380 390 400 410 420 430 440 14,71 15,13 15,55 15,98 16,4 16,82 17,24 17,67 18,09 680 690 700 710 720 730 740 750 760 28,29 28,72 29,14 29,56 29,97 30,39 30,81 31,23 31,65 1000 1010 1020 1030 1040 1050 1060 1070 1080 41,31 41,7 42,09 42,48 42,87 43,25 43,63 44,02 44,4 1320 1330 1340 1350 1360 1370 53,15 53,51 53,85 54,2 54,54 54,88 2 Quindi PROCEDURA PER TARATURA DELL’AMPLIFICATORE DEL CIRCUITO DI applicando unLA segnale in millivolt regolare TR3 in modo taleE da ottenere un guadagno COMPENSAZIONE DEL GIUNTO FREDDO: di 245,1. 2.1 2.2 2.3 Inserire il modulo 8/1 nella base di alimentazione ed alimentarlo. Portare il commutatore di selezione termocoppie su tipo K. Collegare un segnale continuo pari a 20 mV all’ingresso T.C. tipo K ed un voltmetro (DVM) all’uscita dell’amplificatore A1. 2.4 Regolare TR3 in modo tale da ottenere in uscita un valore di 5,87 V equivalente ad un guadagno di 245.1. 2.5 Mettere a massa l’ingresso della TC tipo K. 2.6 Cortocircuitare CR1 in modo da non creare offset nel circuito. 2.7 Misurare la temperatura ambiente del laboratorio (supponendo sia Tamb. = 25˚C). 2.8 Regolare TR2 in modo che la tensione in uscita da A1 sia pari a : Vo = 10 * (mV / 0K * T) = (273,15+Tamb.) * 0,01 = (273,15+25) * 0,01 = 2,982 V 2.9 Rimuovere il corto circuito su CR 1. 2.10 Portare tramite il potenziometro TR1 l’uscita di A1 ad una tensione pari a (Tamb.*10 mV/˚C)pari a 250 mV per 25˚C). A questo punto il modulo è tarato per l’utilizzo con termocoppia tipo K chromel-alumel. 3 PROCEDURA DELL’ESPERIMENTO: 3.1 3.2 3.3 TEMP. °C 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 Una volta tarato l’amplificatore si puo’ iniziare l’esperimento vero e proprio. Inserire la termocoppia tipo K nell’elemento riscaldante ed il connettore compensato nell’opportuna presa compensata . Accendere l’elemento riscaldante e riportare in tabella 2, per i diversi valori di temperatura. la tensione VO all’uscita dell’amplificatore. Vo V 0,23 0,245 0,285 0,33 0,365 0,41 0,45 0,49 0,536 0,58 0,63 0,67 0,718 0,757 TEMP. °C 145 150 155 160 165 170 175 180 185 190 195 200 195 190 Vo V 1,31 1,37 1,41 1,46 1,51 1,55 1,6 1,66 1,7 1,76 1,81 1,86 1,85 1,82 TEMP. °C 130 125 120 115 110 105 100 95 90 85 80 75 70 65 Vo V 1,34 1,29 1,26 1,25 1,22 1,2 1,13 1,1 1,02 0,95 0,91 0,87 0,82 0,76 Tabella 2: 8 PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com 90 95 100 105 110 115 120 125 130 135 140 3.4 4 0,8 0,85 0,895 0,93 0,98 1,02 1,07 1,11 1,16 1,21 1,26 185 180 175 170 165 160 155 150 145 140 135 1,76 1,68 1,63 1,56 1,51 1,44 1,39 1,37 1,37 1,36 1,35 60 55 50 45 40 35 30 25 20 0,71 0,67 0,63 0,54 0,49 0,44 0,36 0,26 0,23 Quando la temperatura è arrivata a 200 ˚C spegnere l’elemento riscaldante e continuare nell’esperimento per temperatura decrescente. ANALISI DEI RISULTATI: Riportare in figura 2.2. i valori ottenuti in tabella 2. Riportare ancora in figura per le stesse temperatura i valori indicati in tabella 1 ( a pag. 8) e confrontare la curva teorica data dal costruttore con quella pratica ottenuta. Figura 2.2: Vo(mV) CARATTERISTICA DELLA Vo IN FUNZIONE DI T 2 1,8 1,6 1,4 1,2 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 0 25 50 75 100 125 150 175 200 225 T(°C) 9 PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com CARATTERISTICA DELLA TERMOCOPPIA TIPO CHROMEL/ALUMEL 60 CURVA TEORICA 50 40 Vo 30 20 10 0 -400 -200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 -10 T(°C) Analizzare i risultati ottenuti. ESPERIMENTO 2: OBIETTIVO: Rilievo della caratteristica di una sonda a termocoppia tipo J a ferro –costantana. Apparecchiature richieste: vedere pag. 6 1 INTRODUZIONE: La descrizione del circuito di compensazione del giunto freddo è analoga a quella riportata nell’esperimento 1. La termocoppia di tipo J al farro-costantana ha il coefficiente pari a 52.3 μV/°C per ogni grado centigrado. Per cui se si vuole ingegnerizzare l’uscita dell’amplificatore A1, il guadagno dello stesso deve essere: G = Vout ing/Vcoeff = 10000/52,3 = 191.2 Tabella 3:caratteristica della termocoppia tipo ferro costantana con caratteristica “J”. Coefficiente di temperatura 52.3 μV/°C. C° mV C° mV C° mV C° mV C° mV -190 -180 -170 -160 -150 -140 -130 -120 -7,65 -7,4 -7,12 -6,82 -6,5 -6,16 -5,8 -5,42 30 40 50 60 70 80 90 100 1,54 2,06 2,54 3,11 3,65 4,19 1,73 5,27 250 260 270 280 290 300 310 320 13,56 14,12 14,67 15,22 15,77 16,33 16,88 17,43 470 480 490 500 510 520 530 540 25,72 26,27 26,83 27,39 27,95 28,52 29,08 29,65 690 700 710 720 730 740 750 760 38,53 39,15 39,78 40,41 41,05 41,68 42,32 42,91 10 PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com -110 -100 -90 -80 -70 -60 -50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 -5,03 -4,63 -4,21 -3,78 -3,34 -2,89 -2,43 -1,96 -1,48 -1 -0,5 0 0,5 1,02 110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 5,81 6,36 6,9 7,45 8 8,56 9,11 10,67 10,22 10,78 11,34 11,89 12,45 13,01 330 340 350 360 370 380 390 400 410 420 430 440 450 460 17,98 18,54 19,09 19,64 20,2 20,75 21,3 21,5 22,4 22,95 23,5 24,06 24,61 25,16 550 560 570 580 590 600 610 620 630 640 650 660 670 680 30,22 30,8 31,37 31,95 32,53 33,11 33,7 34,29 34,88 35,48 36,08 36,69 37,3 37,91 770 780 790 800 810 820 830 840 850 860 870 43,6 44,25 44,89 45,53 46,18 47,82 47,46 48,09 48,73 49,36 49,98 2 PROCEDURA PER LA TARATURA DELL’AMPLIFICATORE E DEL CIRCUITO DI COMPENSAZIONE DEL GIUNTO FREDDO: 2.1 2.2 2.3 2.4 portare il commutatore di selezione termocoppia su tipo J. Collegare un DVM all’uscita dell’amplificatore A1. Collegare un segnale continuo 20 mV all’ingresso TC tipo J. Regolare TR3 in modo tale da ottenere in uscita un segnale di 3.824 V pari ad un guadagno di 191,2. 2.5 Mettre a massa l’ingresso della TC tipo J. 2.6 Cortocircuitare CR1 in modo da non creare offset nel circuito. 2.7 Misurare la temperatura ambiente del laboratorio (supponendo sia Tamb. = 25˚C). 2.8 Regolare TR2 in modo che la tensione in uscita da A1 sia pari a : Vo = 10 * (mV / 0K * T) = (273,15+Tamb.) * 0,01 = (273,15+25) * 0,01 = 2,982 V 2.9 Rimuovere il corto circuito su CR 1. 2.10 Portare tramite il potenziometro TR1 l’uscita di A1 ad una tensione pari a (Tamb.*10 mV/˚C)pari a 250 mV per 25˚C). A questo punto il modulo è tarato per l’utilizzo con termocoppia tipo J ferro-costantana. 3 PROCEDURA DELL’ESPERIMENTO: 3.1 3.2 3.3 Una volta tarato l’amplificatore si puo’ iniziare l’esperimento vero e proprio. Inserire la termocoppia tipo J nell’elemento riscaldante ed il connettore compensato nell’opportuna presa compensata . Accendere l’elemento riscaldante e riportare in tabella 4, per i diversi valori di temperatura. la tensione VO all’uscita dell’amplificatore. TEMP. °C Vo V TEMP. °C Vo V TEMP. °C Vo V 20 25 30 35 0,239 0,268 0,296 0,335 145 150 155 160 1,077 1,103 1,142 1,175 130 125 120 115 1,12 1,09 1,08 1,06 Tabella 4: 11 PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 105 110 115 120 125 130 135 140 3.4 0,365 0,388 0,421 0,455 0,492 0,52 0,558 0,594 0,635 0,665 0,712 0,74 0,77 0,803 0,827 0,863 0,898 0,931 0,97 1 1,033 165 170 175 180 185 190 195 200 195 190 185 180 175 170 165 160 155 150 145 140 135 1,211 1,245 1,28 1,316 1,347 1,375 1,42 1,454 1,45 1,42 1.40 1,36 1,32 1,28 1,26 1,24 1,21 1,2 1,18 1,15 1,13 110 105 100 95 90 85 80 75 70 65 60 55 50 45 40 35 30 25 20 1,03 1,03 1 0,96 0,9 0,87 0,82 0,78 0,74 0,69 0,65 0,55 0,54 0,5 0,41 0,35 0,33 0,31 0,28 Quando la temperatura è arrivata a 200 ˚C spegnere l’elemento riscaldante e continuare nell’esperimento per temperatura decrescente. 4 ANALISI DEI RISULTATI: Riportare in figura 2.3 i valori ottenuti in tabella 4. Riportare ancora in figura per le stesse temperatura i valori indicati in tabella 3( a pag. 11) e confrontare la curva teorica data dal costruttore con quella pratica ottenuta. Figura 2.3: CARATTERISTICA DELLA Vo IN FUNZIONE DI T 1,6 1,4 Vo(Mv) 1,2 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 0 25 50 75 100 125 150 175 200 225 T(°C) 12 PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com CARATTERISTICA DELLA TERMOCOPPIA TIPO FERRO/COSTANTANA 60 CURVA TEORICA 50 40 Vo 30 20 10 0 -400 -200 -10 0 -20 200 400 600 800 1000 T(°C) Analizzare i risultati ottenuti. ESPERIMENTO 3: OBIETIVO: Rilievo della caratteristica di una termoresistenza. Apparecchiature richieste: vedere pag. 6 1 INTRODUZIONE: La misura della caratteristica della termoresistenza si effettua utilizzando lo schema di principio di figura 2.4 in cui si usano i due sottomoduli: - Generatore di corrente. - Amplificatore invertente con l’aggiunta di offset Figura 2.4: 13 PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com Il generatore di corrente è variabile tramite il trimmer TR1 ed è in grado di generare una corrente (IRTD) da 0 a 8mA. L’alta stabilità è garantita dall’operazionale impiegato. La legge che regola l’amplificazione di questo amplificatore di corrente in formula è la seguente: IRTD = ( Vinput * R5 ) / ( R4 * R6 ) Se R2 = R4 e R3 = R5+R6; Vinput – tensione negative variabile mediante TR1. La corrente indicata dalla relazione è vera attorno al 2% se la precisione delle resistenze è dell’1%, inoltre la RTD ( R carico ) può variare da 100 ohm a 2000 ohm. L’uso di resistenze con valori così elevati ( R2 = 4 Mohm, R3 = 2Mohm, R4 = 4 Mohm, R5 = 2 Mohm) è dovuto al fatto che in tal modo si minimizza l’errore dovuto alla variazione della RTD ( carico ). Questo è reso possibile grazie all’eccellente caratteristica dell’operazionale per quanto riguarda la corrente di bias. N.B.:Staccando le termoresistenze in arrivo dal forno e sostituendovi uno strumento amperometrico, si può vedere che la variazione di tensione in ingresso, tramite TR1, si otterrà una corrispondente corrente in uscita. Il valore della corrente non subirà le minime variazioni introducendo resistenze di carico con valori compresi tra 100 ohm e 1000 ohm. Per quanto detto sulle termoresistenze riguardo all’autoriscaldamento, nella nostra specifica applicazione il generatore di corrente dovrà essere tarato in modo da erogare una corrente pari a 5mA. DC ± 5%. L’amplificatore ha lo scopo di ingegnerizzare la tensione in uscita in modo di avere 10mV per ogni grado di temperatura. L’amplificazione di codesto sottomodulo è ottenuta dalle considerazioni seguenti: 14 PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com • • Per prima cosa occorre annullare l’offset di partenza dovuto alla c.d.t. sulla RTD causati dai 5mA che scorrono nella termoresistenza. Seconda cosa occorre calcolare quale deve essere l’amplificazione, per far questo occorrerà utilizzare la tabella 5 che riporta le caratteristiche della RTD. Tabella 5:Caratteristica termoresistenza 100 ohm RTD ˚C TEMP.°C RESISTANCE -200 -190 -180 -170 -160 -150 -140 -130 -120 -100 -90 -80 -70 -60 -50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 17,07 21,4 25,73 30,05 34,35 38,61 42,84 47,04 51,22 59,51 63,63 67,73 71,81 75,88 79,93 83,97 87,1 92,01 96,01 100 103,98 107,94 111,9 115,84 119,77 123,68 127,59 131,48 135,36 139,23 143,09 146,93 150,77 154,59 158,4 162,2 165,99 169,76 173,53 177,28 ACCURATY TEMP.°C RESISTANCE ± 0,6°C ± 0,5°C ± 0,25°C ± 0,5°C 210 220 230 240 250 260 270 280 290 300 310 320 330 340 350 360 370 380 390 400 410 420 430 440 450 460 470 480 490 500 510 520 530 540 550 560 570 580 590 600 181,02 184,75 188,47 192,18 195,87 199,55 203,23 206,89 210,54 214,17 217,8 221,41 225,02 238,61 232,19 235,75 239,31 242,36 246,39 249,91 253,42 256,92 260,41 263,88 267,34 270,8 274,24 277,65 281,08 284,49 287,88 291,26 294,63 297,98 301,33 304,66 307,93 311,29 314,59 317,37 ACCURATY ± 0,65°C ± 0,85°C ± 1°C ± 1,25°C Come si vede dalla tabella a 0˚C la RTD presenta una resistenza pari a100 ohm mentre a 200˚C presenta una resistenza di 177,28 ohm.Per quanto detto precedentemente l’uscita dell’amplificatore a 200˚C dovrà essere pari a 2V, quindi il guadagno dell’amplificatore sarà 15 PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com G = Vout / Vin = Vout ing / (ΔR(200-0˚C) * IRTD) = 2000 / 77,28 * 0,005 ) = 5,176 Dove: ΔR(200-0˚C) è la differenza tra le resistenze delle RTD a 200˚C e a 0˚C e cioè:177,28 – 100 = 77,28 oh 2 PROCEDURA PER TARARE IL GENERATORE DI CORRENTE: Vout ing è l’uscita ingegnerizzata. IRTD è la corrente che passa nella RTD :5 mA. 2.1 2.2 2.3 2.4 3 Inserire il modulo 8.2 nella base di alimentazione ed alimentarlo. Collegare l’uscita del generatore di corrente ad una cassetta di resistenza con impostato il valore 100 ohm, e in serie alla resistenza uno strumento amperometriso con portata 20 mA. Regolare TR1 in modo che la corrente erogata sia pari a -5 mA IL generatore di corrente è ora tarato per erogare una corrente di -5mA(il meno indica che la corrente entra nel generatore). PROCEDURA PER TARARE L’AMPLIFICATORE INVERTENTE: 3.1 3.2 Questa taratura deve seguire quella del punto 2. Il generatore ora sta erogando -5mA e per tanto la caduta di tensione ai capi di RTD è pari a -500 mV. Ora questa tensione deve essere sottratta attraverso il nodo di 0 per l’operazionale, mediante la regolazione dell’offset. Per questa compensazione si collega in parallelo tra la resistenza da 100ohm e GND l’amplificatore invertente(amplifer). 3.3 Si regoli TR2 in modo da annullare il valore di tensione in uscita. In tal modo si è annullato il valore della RTD a 0 gradi, cioè a 0 gradi centigradi l’uscita è pari a 0 V. Si è ora annullato l’offset di partenza, andiamo ora a tarare il valore dell’amplificazione. Impostare sulla cassetta di resistenza un valore di 177,28 ohm(i decimali possono essere trascurati), equivalente alla resistenza della RTD a 200 gradi centigradi Regolare attraverso il trimmer TR3 il guadagno dell’operazionale, portando la tensione in uscita Vout = 2V equivalente al valore ingegnerizzato di 10mV su grado centigrado.Per tanto il guadagno dello stadio risulta di G = 5,176. Si consiglia di ripercorrere il procedimento di taratura a partire nuovamente dal punto 2 ancora per una volta, in modo da ottenere una precisione sufficiente. I circuiti ora sono tarati e si può proseguire nell’esperimento.Scollegare la strumentazione e la cassetta di resistenza dopo aver spento l’alimentatore. 3.4 3.5 3.6 3.7 3.8 4 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 4.6 PROCEDURA DELL’ESPERIMENTO: Inserire la RTD (la sigla è PT100) nell’elemento riscaldante e collegare elettricamente tramite il connettore in serie al generatore di corrente. Inserire in parallelo alla PT100 l’amplifier. Alimentare il circuito. Inserire un voltometro all’usita dell’amplificatore. Accendere l’elemento riscaldante. Inserire in tabella 6 per le diverse temperature indicate dal termometro le corrispondenti tensioni all’uscita dell’amplificatore. Quando la temperatura è arrivata a 200°C spegnere l’elemento riscaldante e continuare l’esperimento per temperature decrescenti. 16 PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com Tabella 6: 5 TEMP. °C Vo V TEMP. °C Vo V TEMP. °C Vo V 20 30 40 50 60 70 80 90 100 6110 120 130 140 6,4 6,5 6,9 7,34 7,7 8,1 8,4 8,8 9,1 9,3 9,6 9,89 10 150 160 170 180 190 200 190 180 170 160 150 140 130 10,12 10,3 10,59 10,89 11,23 11,35 11,34 11,11 10,79 10,46 10,21 10 9,82 120 110 100 90 80 70 60 50 40 30 20 9,56 9,35 9,01 8,37 7,91 7,5 7,25 6,93 6,75 6,43 6,13 ANALISI DEI RISULTATI: Riportare in figura 2.5 i valori ottenuti in tabella 6. Figura 2.5: CARATTERISTICA DELLA Vo IN FUNZIONE DI T 12 Vo(mV) 10 8 6 4 2 0 0 25 50 75 100 125 150 175 200 225 T(°C) Riportare ancora in figura per le stesse temperature i valori indicati in tabella 5 a pag.16 e confrontare la curva teorica data dal costruttore con quella pratica ottenuta. 17 PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com R(ohm) CARATTERISTICA TERMORESISTENZA 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 CURVA TEORICA (la curva teorica è stata realizzata utilizzando i valori di R in tabella 5 da o a 190) 0 50 100 150 200 T(°C) CONCLUSIONI:Le curve trovate sono simili a quelle teoriche date dal costruttore,le differenze sono dovute ad alcune misurazioni effettuate imprecise. 18 PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com