LA CONVIVENZA CANI E BAMBINI una preziosa opportunità

LA CONVIVENZA CANI E BAMBINI
una preziosa opportunità
Barbara Gallicchio Medico Veterinario
Esperto in Comportamento
Imparare dalla diversità
• Gli animali possono diventare i
compagni di giochi ma non
perdono mai le loro
caratteristiche di diversità e
• abituano il bambino a un
rapporto e a una comunicazione
soprattutto corporei (carezza,
contatto, olfatto, calore,
movimento).
I bambini sono vittime frequenti di morsicature
•
Dal cane di un parente o di un amico, più di
rado di estranei
•
Nella casa o giardino del cane
•
Il cane stava riposando, rosicchiando o
mangiando o era concentrato su qualcosa
•
Il bimbo è andato dal cane o correva e saltava
davanti a lui
•
Il bimbo era solo con il cane
•
•
•
•
Il cane è più spesso un maschio
Il bimbo è più spesso maschio
Il morso è quasi sempre lieve
Spesso però è al viso o al collo
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Gli eventi sono più gravi quando:
• Sono coinvolti più cani (effetto branco)
• I cani non sono cresciuti con i bambini
• Cani tenuti fuori, cani da guardia, cani
legati
• Cani paurosi/ansiosi/neurotici
• I bambini non sono cresciuti con cani
• Non ci sono adulti presenti
• I cani hanno rincorso il bimbo con
comportamenti predatori
• Il bimbo è molto piccolo
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Aggressività verso i bambini: perché?
• mancata socializzazione durante le prime settimane di vita (non
conoscenza = paura)
• I bambini, soprattutto quelli piccoli, si muovono in modo imprevedibile,
vocalizzano acutamente o emettono suoni sconosciuti (pianto, risate e
strilli), hanno odori diversi e corrono in modalità non lineare (aggressioni
da incapacità di gestire ansia e stress)
• Non rispettano le distanze sociali né le zone “sensibili” (testa, collo,
garrese), trattengono l’animale e non comprendono i segnali di minaccia
(aggressioni da status o da irritazione)
• Sono spesso distratti e possono correre addosso o inciampare sul cane
mentre mangia, rosicchia o riposa (ansia + irritazione)
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Motivazioni dell’aggressione
• Molto di rado la motivazione può essere predatoria
• è probabile che il soggetto si comporti da cacciatore anche nei confronti di
altri animali
• gli episodi aggressivi sono allora caratterizzati da veri atteggiamenti di
punta, inseguimento e tentativo di morso di cattura
• situazioni di massimo pericolo anche mortale
• Nessun tentativo dovrebbe essere messo in atto per correggere la
situazione con l’intenzione di rendere possibile la libera convivenza
• Il cane deve essere separato dal bambino e in sua presenza dovrà essere
contenuto adeguatamente
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Aggressioni predatorie: sono
prevedibili?
•
•
•
•
•
•
•
Pochissimi casi segnalati ogni anno in tutto il mondo
Vistoso effetto branco:
2 o più individui abituati a cacciare insieme: semi-vaganti
Ospitati/affidati a persone/contesti/strutture non idonee o sovraffollate
I cani hanno facilità a uscire o vengono proprio lasciati vagare
I cani non sono sufficientemente nutriti all’interno
I cani sono già stati segnalati per disturbo o tentativi di attacchi o
addirittura ci sono già state morsicature (spesso non così gravi e a vittime
adulte)
• I vicini ne hanno paura ma sono stati ignorati
• L’assalto avviene nelle vicinanze della casa o del rifugio
• Le vittime più frequenti sono bambini/ragazzini in bici o motorino
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Segnali
• Se la persona che dà asilo o nutre
i cani non riesce a essere un
referente sociale, costruendo una
relazione basata sulla naturale
deferenza 
• I cani non hanno regole né
autocontrolli
• Il gruppo facilita reattività ed
eccitazione
• Non hanno paura delle persone
• Se i cani non sono nutriti a
sufficienza 
• Usciranno in cerca di cibo
Possono perdere la naturale inibizione a
vedere un bambino come una
potenziale preda
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• Massima attenzione alle
segnalazioni di cani che si
muovono in gruppo e che
manifestano comportamenti
aggressivi verso le persone
• Alle segnalazioni di uccisione di
cani o altri animali con modalità
predatorie
• Rivolgersi a un Medico
Veterinario Comportamentalista
• I cani vaganti sono per loro
natura, come strategia evolutiva,
chiaramente evitativi, timidi, di
basso profilo!
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I cani vaganti normalmente mantengono un basso profilo e
non attaccano le persone
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Morsicature domestiche
• Le morsicature che avvengono
all’interno del gruppo familiare
dovrebbero essere considerate
alla stregua di incidenti
domestici:
• Non si lascia avvicinare un
bimbo a una pentola con acqua
che bolle né a una presa di
corrente
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Gestualità a rischio
• I bambini amano i cani e sono
naturalmente attratti da loro
• Tuttavia alcune gestualità
spontanee possono creare
situazioni rischiose 
• Abbracciare i cani prendendoli per
la testa e/o il collo
• Trattenerli se vogliono allontanarsi
Il cane di casa
Dal punto di vista del cane di casa il bambino appena nato è:
•
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•
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Una cosa che appartiene ai proprietari (normale)
Un intruso che gli sconvolge la vita (ansia)
Un competitore verso le attenzioni dei proprietari
Colpevole di perdita di privilegi, da allontanare (status)
Cucciolo del branco da proteggere o possedere (status)
Una piccola preda (temperamento cacciatore non socializzato)
Una cosa sconosciuta incomprensibile da evitare (fobico-ansioso)
•
Che tipo è il cane?
• Ben integrato, tranquillo e sicuro della sua posizione nel gruppo
• Assume le regole, obbediente, deferente, controllato anche nel
gioco
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Prevenzione delle morsicature
domestiche
• Non si deve lasciare un bambino (soprattutto fino a 6 anni) solo con un cane
• Non si lasciano a giocare da soli o se non sono in vista
• Il bambino deve essere educato a non sorprendere il cane che dorme né a
minacciare le sue cose o invadere lo spazio critico
• Il bambino, se abbastanza grande, non deve andare addosso o dritto dal cane
ma imparare a chiamarlo a sé
•
•
•
•
Se il cane è di personalità ansioso-fobica (aggressioni difensive)
Se esprime forme di minaccia
Se è imprevedibile nell’umore, reattivo e impulsivo
 consultare un medico veterinario comportamentalista
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Situazione familiare a basso rischio
•
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•
•
•
•
Il cane e il bimbo sono cresciuti
insieme
Sono abituati a condividere cibo e
spazi
Il bimbo gioca abitualmente con il
cane, gli dà la pappa, lo spazzola, gli
parla, lo porta fuori (anche con il
genitore)
 C’è fiducia e confidenza
Il cane può esibire segnali di blanda
minaccia (sguardo fisso) per difendere
certi privilegi (per es. un osso) e questi
sono riconosciuti dal bimbo
Il cane è femmina (soprattutto se non
sterilizzata da giovane)
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Prevenzione: quando il cane è adulto
•
Tutti i cani adulti prima dell’adozione in
famiglie con bambini piccoli devono
essere messi a confronto con questi in
modo sicuro e attentamente valutati
nelle reazioni sia alle stimolazioni visive
che acustiche: anche il solo sospetto di
atteggiamenti minacciosi o, peggio,
predatori deve certamente motivare il
rifiuto all’abbinamento
•
Anche i bambini possono e devono
essere educati a non spaventare gli
animali e a rispettarne i luoghi di riposo
e alimentazione; cani anche un po’
intimiditi, ma trattati con grazia,
imparano presto a conoscere i bimbi e a
fidarsi di loro, ma l’intero processo è
assai più facile e naturale con i cuccioli
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•
Indispensabile la piena volontà dei
genitori di comprendere anche le
motivazioni del cane, ricorrendo
eventualmente ai consigli di un
comportamentalista per la corretta
integrazione dell’animale
Iniziamo il prima possibile
• I bimbi che crescono con i cani e i cani che crescono con i bimbi
imparano:
• A conoscersi (test con bimbi che giocano)
• A comunicare in assoluto (i bambini che crescono con i cani sono
molto più abili dei coetanei a esprimersi e comprendere il linguaggio
non verbale) e a sviluppare competenze sociali
• A rispettarsi (il cane può insegnare delle regole e il bambino non
asseconda sempre le richieste d’attenzione – il cane deve gestire la
frustrazione)
• Nei bimbi aumenta la fiducia in se stessi e l’autostima
• Insegna a sopportare il dolore della perdita
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Il progetto Blue Dog
• Progetto europeo studiato da medici veterinari comportamentalisti,
pedagoghi e psichiatri infantili
• Destinato ai bambini in età prescolare (3-6 anni)
• Cd interattivo per imparare insieme con i genitori o i maestri
• È composto di diverse storie con percorso guidato
• È dimostrato che l’interattività aumenta l’apprendimento
• Vi sono già evidenze di risultati molto positivi nel nord Europa
• È auspicabile la più ampia diffusione
• asetra; aivpa; aiseab;etovet per l’Italia
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Poster per le scuole elementari (asetra)
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Esperienze nelle scuole:
insegnare i cani
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Perché i nostri animali domestici non sono materia d’insegnamento?
6 milioni di cani vivono nelle nostre case e qualche gatto in più
E’ fondamentale che i bambini abbiano informazioni corrette su questi
animali: la conoscenza è sempre lo strumento primario
Le uniche che ricevono sono quelle dai film o dai cartoon
I genitori non sempre sono in grado di fungere da docenti
Eccellenti progetti coordinati da medici veterinari comportamentalisti in
collaborazione con gli insegnanti provvedono a creare le basi per la relazione:
Apprezzare la realtà naturale ed etologica in un mondo sempre più virtuale
Imparare a comunicare senza spaventare né pretendere troppo
Imparare che esistono modi giusti e sbagliati di relazionarsi
Imparare le regole e i linguaggi non verbali
Le necessità di accudimento e cura stimolano la responsabilizzazione
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Attività insieme: un’idea di gioco e
sport
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Aumentare le conoscenze e le
competenze
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Esistono cani non adatti ai bambini?
• Quelli troppo piccoli e fragili
• I cani nani si sentono minacciati se stretti
e trattenuti
• Quelli con profilo di personalità molto
riservato, introverso, territoriale,
possessivo, reattivo
• Da presa, guardia e montagna
• Poco socializzati nell’età evolutiva
• Cercare cani sportivi, estroversi, giocosi,
socievoli
• Con i bimbi piccoli, meglio le femmine
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Cani pericolosi?
• Sconsigliare l’introduzione di cani di
razze con attitudini alla guardia o da
presa, specialmente se maschi, in
famiglie non esperte con bambini
piccoli a meno che al cane non sia
consentito di vivere dentro casa
• Dare informazioni di base riguardo
all’importanza della corretta
socializzazione e stimolazione dei
cuccioli
• Dare informazioni di base riguardo
all’allevamento dei cuccioli nella
famiglia
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Se il bambino si sente padrone del cane:
le regole per essere un proprietario responsabile
• Assicurati che il tuo cane abbia sempre acqua fresca a disposizione
• Dai la sua pappa al cane agli orari stabiliti
• Fai in modo che la sua cuccia sia sempre asciutta e, se all’aperto, in un
punto riparato
• Tieni il tuo cane pulito, spazzolalo e fagli il bagno regolarmente
• Insegnagli i comandi fondamentali: vieni, fermo, seduto, terra, resta
• Assicurati che faccia una buona dose di esercizio fisico quotidiano e
dedica molto tempo a giocare con lui
• Portalo regolarmente dal suo veterinario (almeno una volta all’anno)
• Assicurati che sia provvisto di microchip e iscritto all’anagrafe
• Soprattutto, dai al tuo amico tanto amore!
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Attenzione: non lasciare MAI un bambino piccolo
solo con il cane
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IL RAPPORTO DEL BAMBINO COL CANE
è differente a seconda delle età
da 1 a 3 anni:
• Il bimbo non riconosce alcun segnale
del cane, neppure i più evidenti, e
non si rende conto di stringere
troppo, graffiare, strappare il pelo di
un essere che può spaventarsi e
sentire dolore: supervisione attiva
dell’adulto in ogni momento
7-8 anni
4-6 anni
• Il bimbo non riesce a capire se il cane
ha paura o è aggressivo, potrebbe
trattenerlo contro la sua volontà o
avvicinarsi nonostante il cane lo
minacci: supervisione attiva
dell’adulto in ogni momento
9-10 anni
Il bimbo vede nel cane un amico e un
compagno ma può interpretare male alcuni
segnali o esagerare nel gioco e nella lotta:
educazione al corretto rapporto e la presenza
di un adulto sono indispensabili
Il bambino è in grado di capire che il cane è
diverso e ha diversi modi di comunicare ma
potrebbe essere troppo irruente o non
accorgersi di un disagio dell’animale: la
mediazione degli adulti è ancora
indispensabile
LA CONVIVENZA IN UNA FAMIGLIA
CON BAMBINI E CANI
Regole generali
 Mai lasciarli da soli: i bambini non possono
concentrare l’attenzione su più cose
contemporaneamente e possono
involontariamente provocare disturbo al
cane.
 Qualsiasi segnale negativo verso il
bambino è preoccupante (fughe del cane
all’arrivo del bimbo, tentativi di sottrarsi,
ringhi, possessività su oggetti o sul cibo…);
un ringhio è una aggressione, anche in
assenza del morso.
 In generale non essere troppo apprensivi:
la risonanza mediatica tende a
sopravvalutare il pericolo, a fronte di un
limitato numero di episodi veramente
incresciosi.
proteggere l’animale
 I cani infastiditi da un bambino invadente
possono allontanarsi o far allontanare il
bambino; per loro equivale a insegnare al
cucciolo di casa a comportarsi. Se il cane
tende ad allontanarsi i rischi sono minori;
deve averne la possibilità, garantendogli
un posto sicuro per il riposo.
 Se un cane tende a ringhiare per
mandare via il bambino è necessario
interrompere il contatto tra il cane e il
bambino, e successivamente prestare
attenzione a educare entrambi a stare
insieme, premiando gli atteggiamenti
tranquilli
 Attenzione che il bambino non arrivi
all’improvviso addosso all’animale
mentre questi non se lo aspetta.
1. Durante la gravidanza
•
•
•
•
•
Accertarsi che il comportamento del cane
sia normale e risolvere gli eventuali
problemi comportamentali, in particolare:
intolleranza al contatto fisico
Possessività di oggetti
Educare alla condotta al guinzaglio.
Controllare con il veterinario lo stato di
salute dell’animale e ricordare che se un
animale è sano non ci sono motivi igienici
per evitare uno stretto contatto con un
bambino.
2. L’arrivo a casa del bimbo
 Entrando in casa salutare il cane come
d’abitudine tenendo in braccio il bambino;
permettete al cane di esplorare col fiuto il
bambino rimanendo tranquillo.
 In generale seguire questa regola:
 DURANTE L’ACCUDIMENTO DEL BAMBINO
PERMETTERE AL CANE DI RIMANERE
RAFFORZANDO LA RELAZIONE;
 AUMENTARE LE INTERAZIONI POSITIVE CON
IL CANE QUANDO IL BIMBO È PRESENTE;
questo porta il cane a vedere il bambino in
modo positivo.
 vigilare che il cane non sia eccitato quando
sente piangere il bambino; questo può essere
un segnale di pericolo. Se il cane è incuriosito
dai vagiti tenendo il bambino in braccio date
attenzione al cane impegnandolo in qualche
attività (gioco, passeggiata…), per abituarlo al
suono del pianto come ad un normale rumore
della casa.
4. Il bimbo interagisce con
l’animale
3. Il bimbo inizia a gattonare
•
Controllare che il cane non si allontani
all’avvicinarsi del bambino; il cane
dovrebbe rimanere rilassato anche se il
bambino lo tocca; rimanere con il cane e
premiarlo con la voce e con un bocconcino
ogni volta che rimane rilassato mentre il
bambino si muove. In questo modo il
movimento del bambino diventa un
segnale positivo per il cane.
•
•
In generale seguire questa regola:
non allontanare mai il cane quando il
bambino gioca con lui, anche in modo un
po’ pesante o con oggetti rumorosi;
premiare l’atteggiamento tranquillo del
cane mentre il bambino lo tocca o gli
gioca intorno, in modo che per il cane
questi movimenti (anche un po’ fastidiosi)
diventino segnali positivi.
•
Vigilare che il cane non sia attratto in
modo eccitato dal movimento del
bambino; saltargli addosso, mordicchiarlo
sulla testa o sulla schiena, inseguirlo, fargli
agguati … sono segnali preoccupanti.
•
Gradualmente insegnare al bambino a
rispettare il cane mentre dorme o riposa,
in particolare se il cane è nella cuccia,
mentre mangia e mentre interagisce con
altri animali.
Il mio cane, il mio amico
Grazie per la vostra
attenzione!
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