Le Emergenze in Oncologia Corso Infermieristica Sindrome Vena Cava Superiore ü Sindrome Vena Cava Superiore(SVCS) è una complicanza comune in alcuni tipi di tumore e può portare a complicazioni letali come l'edema cerebrale o laringeo ü Anche se più comunemente derivanti dalla compressione esterna della vena cava da un tumore, SVCS può anche derivare da cause non maligne nei pazienti oncologici Eziologia: Cause Neoplastiche Le neoplasie intratoraciche primitive sono la causa di SVCS in Circa il 87% -97% dei casi ü La neoplasia maligna più frequentemente associata con la sindrome è il tumore del polmone, seguito da linfomi e tumori solidi che metastatizzano al mediastino ü La SVCS si sviluppa in circa il 3% -15% dei pazienti con Carcinoma broncogeno, ed è quattro volte più probabile per i tumori nel polmone di destra rispetto al polmone di sinistra. ü Le metastasi al mediastino sono responsabili dello sviluppo della SVCS in ~ 3% -20% dei pazienti. ü Le metastasi dI tumori della mammella e tumori del testicolo sono le più comuni metastasi correlate con SVCS, ( > 7% dei casi). Eziologia: Cause Non-Neoplastiche ü Trombosi è la più comune causa non-maligna di SVCS nei pazienti affetti da tumori, ed è spesso secondaria ad una trombosi dei CVC ü Altre cause non-neoplastiche: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Gozzo tiroideo immerso Teratoma Cisti dermoidi Timomi Infezioni: tubercolosi, histoplasmosi, actinomycosi, sifilide, Radioterapia sul mediastino Silicosi, sarcoidosi Idiopatica Sintomi ü Sintomi Classici: edema facciale, eritema, dispnea, tosse, ortopnea, edema agli arti superiori e al collo (edema a mantellina) ü Questi sintomi classici sono più eclatanti nei pazienti con ostruzione completa, mentre sono più sfumati nei casi di ostruzione vasale incompleta ü Altri sintomi associati possono includere raucedine, disfagia, mal di testa, vertigini, sincope, letargia, dolore toracico. I sintomi possono essere aggravata dai cambiamenti di posizione, (piegati in avanti, curvo, o sdraiati) Segni ü Comuni reperti fisici: edema del viso, collo, braccia o, dilatazione della vene della parte superiore del corpo, e cianosi del viso. L'edema periorbitale può essere importante. ü Altri segni fisici comprendono edema laringeo o linguale, alterazioni dello stato mentale, e versamento pleurico (più comunemente a destra) Diagnosi ü È importante stabilire la diagnosi e eziologia di SVCS, poiché alcuni tumori possono essere sottoposti ad un trattamento specifico risolutivo. ü Nella maggior parte dei casi, la diagnosi di SVCS è evidente sulla base dell'esame clinico. ü Le seguenti procedure diagnostiche possono aiutare a stabilire la diagnosi di SVCS e la sua eziologia: radiografia del torace, broncoscopia, angioTC, ecografia Doppler e la risonanza magnetica con mdc . TC Torace nella SVCS Il mediastino è diffusamente occupato da massa dismogenea con aree necrotiche che comprime e disloca i grossi vasi mediastinici , la trachea , l'aorta e l'arteria polmonare dx. Anche il bronco principale di sinistra ha calibro ridotto. Prognosi La prognosi della SVCS dipende dall’eziologia ü Una review di Schraufnagel ha mostrato che la sopravvivenza media dall’inizio della SVCS è circa 10 mesi , con un ampia variabilità (± 25 mesi) dipendente dal tipo di neoplasia , dalla linea terapeutica. ü Nei tumori del polmone, in caso di comparsa della SVCS, la sopravvivenza media è di 5 mesi ( peggiore rispetto ai pazienti che non sviluppano SVCS) Trattamento Trattamento Include: a) b) c) d) e) f) Radioterapia Chemiotherapia Terapia trombolitica e anticoagulante Stents espandibili Angioplastiche Bypass chirurgici ( in casi molto selezionati) ü La Maggior parte dei pazienti traggono sollievo dai sintomi ostruttivi quando trattati con diuretici e steroidi ü In alcuni casi, è opportuno ritardare il trattamento per 1-2 giorni, se necessario, per stabilire una corretta diagnosi per stabilire quindi un corretto approccio terapeutico Trattamento: Radioterapia e Chemioterapia (I) ü Sia la radioterapia e la chemioterapia sono valide opzioni di trattamento, a seconda del tipo di tumore. I farmaci specifici e dosi utilizzati sono quelli attivi contro la neoplasia responsabile. In caso di pericolo di vita o per alleviare i sintomi, trova indicazione la radioterapia urgente. ü La radioterapia (2,000 cGy in 1 5 gg fino a 4,000 cGy in 4 settimane) è il trattamento standard per non—smallcell lung cancer (NSCLC) con SVCS. ü La chemioradioterapia sembra essere più efficace della solo radioterapia nei small-cell lung cancer SCLC. Trattamento: Radioterapia e Chemioterapia (II) ü La chemioradioterapia può avere un maggior controllo locale della chemioterapia da sola nei SCLC and Linfomi non-Hodgkin. ü Studi retrospettivi di pazienti affetti da SCLC hanno evidenziato uguale sopravvivenza nei pazienti con o senza SVCS trattate definitivamente con chemioradioterapia . Trattamento: Anticoagulanti e Trombolisi ü L’uso degli Anticoagulanti in caso di SVCS è diventato sempre più importante a causa della trombosi correlata ai CVC. In alcune situazioni, Sia la streptochinasi e urochinasi sono stati utilizzati per trombolisi, l’ urochinasi sembra essere più efficace nel lisi dei coaguli trombotici nei CVC ü Il posizionamento di uno stent filo espandibile attraverso la porzione stenotica della vena cava è una terapia appropriata per la palliazione dei sintomi di SVCS quando altre modalità terapeutiche non possono essere utilizzati o sono inefficaci. L’Uso di stent è limitato quando la trombosi intraluminale è totale Trattamento: Terapia Sintomatica ü I farmaci che possono essere utilizzati come coadiuvanti sono diuretici e steroidi. ü I diuretici possono fornire sollievo sintomatico dell’ edema che è spesso immediato, sebbene transitorio. L'uso di diuretici può causare alcune complicanze, tra cui disidratazione ed ipotensione. I diuretici dell'ansa, quali furosemide (Lasix), sono i più utilizzati. Il dosaggio dipende dal volume ematico del paziente e dalla funzionalità renale. ü Gli Steroidi possono essere utili in presenza di sintomi respiratori. Sono inoltre utile nel bloccare la reazione infiammatoria associata alla radioterapia. Il dosaggio dipende dalla gravità dei sintomi clinici. Sindrome Vena Cava Superiore REFERENCE: üDonato V, Bonfili P, Bulzonetti N, et al: Radiation therapy for oncologic emergencies. Anticancer Res 21:2219–2224, 2001. üLonardi F, Gioga G, Agus G, et al: Double-flash, large-fraction radiation therapy as palliative treatment of malignant superior vena cava syndrome in the elderly. Support Care Cancer 10:156–160, 2002. Complicanze Tromboemboliche Importante difetto di riempimento endoluminale a carico della porzione distale dell'arteria polmonare principale di sinistra, dell'arteria segmentaria anteriore del lobo superiore omolaterale, della lingula e della piramide basale. Analogo quadro contro-laterale per l'arteria inter-lobare, per il lobo inferiore e la piramide basale. Complicanze Tromboemboliche o VTE (I) ü La trombosi venosa profonda (TVP) e l’embolia polmonare (PE) sono comuni e potenzialmente gravi complicanze correlata al tumore e ai trattamenti. ü Armand Trousseau ha notato l’associazione tra trombosi e il cancro più di 125 anni fa ü La Trombosi venosa è la seconda causa principale di morte nel pazienti affetti da cancro. ü Negli Stati Uniti, l'incidenza stimata di TVP e PE è circa 450.000 e 355,00 casi per anno, rispettivamente. l'incidenza reale è probabilmente molto superiore a quella attualmente documentata a causa di molte situazioni cliniche misconosciute. Complicanze Tromboemboliche (II) ü Il rischio di VTE dipende dal tipo di neoplasia, dallo stadio, dal trattamento, da eventuali comorbidità. ü La prevalenza di VTE cliniche ( solo sintomatiche) è del 15 % nei pazienti con neoplasia attiva. ü Pazienti operati o in trattamento chemioterapico o ormonale sono a maggiore rischio. Eziologia di VTE nei Pazienti Affetti da Neoplasia (I) ü Fattori di rischio: 1. 2. 3. 4. 5. Stato di ipercoagulabilità (Es: neoplasia pancreatica) Chemioterpia Terapia ormonale CVC Immobilizzazione prolungata Eziologia di VTE nei Pazienti Affetti da Neoplasia (II) ü Possibili meccanismi di ipercoagulabilità: 1. 2. 3. 4. 5. Aumento dei fattori circolanti procoagulanti Cancer procoagulant A, Tissue factor, Liberazione di citochine Aumento dei livelli plasmatici del fattore plasminogeno. attivante ü Chemioterapia causa un danno endoteliale attivazione della cascata della coagulazione. il con ü Tamoxifene (Terapia ormonale) aumenta il rischio di VTE soprattutto se associato ad altri fattori di rischio. ü I CVC aumentano il rischio di VTE, legato all’ostacolo al flusso sanguigno e alla stasi venosa. Eziologia di VTE nei Pazienti Affetti da Neoplasia (III) ü Tumori con aumentato rischio di VTE: 1. Pancreas 2. Polmone 3. Tumori mucino-secernenti ü Nelle donne: mammella, polmone, Ginecologici, e GI tumors ü Negli Uomini: prostata, polmone, e GI tumors Sintomi TVP: trombosi venosa profonda ü Sintomi: spesso asintomatica , in alcuni casi edema, aumento del termotatto, segno di homans (dolore al polpaccio durante la flessione dorsale del piede), segno di bauer (dolore alla pressione manuale del polpaccio). EP: Embolia polmonare ü Sintomi: spesso asintomatica riscontrata durante una TC polmone, sintomi vaghi fino ad urgenza medica (cuore polmonare acuto o aritmie fatali) Diagnosi TVP: trombosi venosa profonda La diagnosi è clinica, utile EcoColor doppler dei vasi, in casi selezionati angioTC o angiografia EP: Embolia polmonare 1. 2. 3. 4. 5. 6. Esame obiettivo Rx torace: Poco utile ( per escludere altre cause) Esami ematochimici: D-dimero elevato EGA: ipossia ipocapnica AngioTc polmone Scintigrafia polmonare perfusionale Trattamento (I) ü Approccio Nonfarmacologico: intermittente compressione pneumatica, calze elastiche, posizionamento filtro Cavale. Trombofilassi farmacologica: 1. Unfractionated heparin (UFH) (standard, adjusted-dose) 2. Oral anticoagulants ( Es: warfarin ) 3. Low molecular weight heparin (LMWH) low-dose, or UFH o LMWH utilizzati a dosaggi terapeutici nei casi di VTE. Trattamento (II) ü UFH generalmente è somministrato come bolo di 5,000 U seguito da icp tra 750-1,000 U/h. ü Va eseguito un monitoraggio del aPTT al baseline ed ogni 6 ore, mantenendo il range terapeutico tra valori di aPTT tra 1,5 e 2,5. ü Warfarin è iniziata dopo 2-3 gg dall’inizio della terapia eparinica, va controllato INR che deve rimanere nel range tra 2.0 e 3.0. ü Di prassi si mantiene UFH per 4-5 dopo l’inizio del warfarin, fino al suo raggiungimento del range terapeutico ( imbricazione del TAO) Trattamento (III) ü Recenti studi hanno dimostrato la stessa efficacia e sicurezza del LMWH rispetto a UFH nel trattamento di VTE. ü Recenti studi hanno dimostrato la stessa efficacia del LMWH rispetto a UFH nel ridurre il rischio di recidiva di VTE. ü LMWHs non richiede uno stretto monitoraggio clinico, preferito nei outpatients. ü Enoxaparin, tinzaparin sodium, dalteparin sodium sono stati approvati da FDA/EMEA nel trattamento e nella prevenzione del VTE Venous Thromboembolic Complications Of Cancer REFERENCE: üLee AY, Levine MN, Baher RI, et al: Low–molecular-weight heparin versus a coumarin for the prevention of recurrent venous thromboembolism in patients with cancer. N Engl J Med 349:146– 153, 2003. üKearon C, Ginsberg JS, Kovacs MJ, et al: Comparison of lowintensity warfarin therapy with conventional-intensity warfarin therapy for long-term prevention of recurrent venous thromboembolism. N Engl J Med 349:631–639, 2003. Coagulazione Intravascolare Diffusa CID CID Cause nei pazienti neoplastici: 1. 2. 3. 4. Neoplasie Infezioni/sepsi Epatopatie Neoplasie ematologiche Eziologia Attivazione generalizzata della coagulazione Aumento della trombina circolante Formazione di fibrina e microaggregati piastrinici Microtrombi circolanti Ischemia d’organo e sindrome metaboliche Attivazione della fibrinolisi e riduzione piastrinica Emorragie Eziologia Attivazione della coagulazione Formazione di fibrina Consumo dei fattori della coagulazione e delle piastrine Trombosi e grave d’anno d’organo Emorragie CID Segni e Sintomi Manifestazioni emorragiche: ü ü ü ü ü Epistassi Ematuria Melena Ematochezia Anemizzazione Acuta Manifestazioni Trombotiche: ü ü ü ü Insufficienza renale Danno epatico Danno polmonare con ipossia SNC: obnubilamento fino al coma Diagnosi ü In caso di manifestazioni emorragiche o trombotiche acute pensare sempre alla diagnosi di CID ü Eseguire sempre un accurato Esame Obiettivo ed Anamnesi. ü Esami ematochimici: 1. 2. 3. 4. 5. 6. Emoglobina: anemi acuta Ematocrito: ridotto Conta piastrinica: ridotta apTT: allungato Fibrinogeno: consumato D-dimero: elevato ü Striscio di sangue periferico: 1. La presenza di schistociti Trattamento ü Terapia della malattia di base ü Corregere lo shock ü Plasma fresco se prevale il meccanismo emorragico ü Eparina se prevale il meccanismo protrombotico ü Emotrasfusioni Compressione Spinale Compressione Spinale ü Evento raro, 1-5 % dei pazienti affetti da neoplasia ü E’ un emergenza, perche’ la diagnosi o il trattamento tardivo può causare paralisi e/o alterato controllo sfinteriale irreversibile Eziologia ü La causa nel 95% è l’invasione del canale midollare di una metastasi vertebrale extradurale, rare sono le Metastasi intramidollari ü Siti vertebrali interessati: vertebre toraciche (70%), lombosacrali (20%) e cervicali (10%). ü Tumori più frequenti: polmone, mammella, prostata, tumori renali, non di rado è il primo segno di una neoplasia o una metastasi da primitivo occulto. Segni e Sintomi (I) ü Segni precoci: dolore rachideo che si accentua con i movimenti, gli atti respiratori, i colpi di tosse, spesso precede la sintomatologia neurologica di molti mesi. ü Segni Intermedi: alterazione dei (parestesie, disestesie, ipostesie). nervi sensitivi ü Segni tardivi: alterazioni motorie fino alla paralisi, alterazione del controllo sfinteriale Segni e Sintomi (II) ü Segni clinici: 1. 2. 3. 4. 5. 6. Dolore alla percussione cutanea Dolore irradiato ( Es: Lombosciatalgia) Ipotonia muscolare Spasticità Alterazione dei riflessi muscolari e/o plantari Alterazione sensoriali Eseguire sempre esplorazione rettale e vescicale per valutare il controllo sfinteriale Diagnosi Eseguire sempre un accurato Esame Obiettivo ed Anamnesi. üRX colonna: esame di I livello, ma nel 60% dei casi è negativo, può evidenziare fratture, erosini, crolli vertebrali. üRMN Colonna: gold-standard, evidenzia l’eventuale danno midollare, eseguire sempre il mdc üTc colonna: in caso di impossibilità ad eseguire RMN. Diagnosi RMN: compressione lombare RMN: 3 lesioni lombari Esiti di cementificazione Prognosi ü Fattori prognostico principale è il tempo intercorso dall’inizio dei sintomi alla terapia. ü Altro fattore prognostico è la radiosensibilità della neoplasia (maggiore nei linfomi, scarsa dei tumori renali). ü Purtroppo nonostante una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo, circa il 10% dei pazienti che hanno avuto un recupero funzionale completo sviluppa una paralisi completa. Trattamento ü L’obiettivo del Trattamento è ristabilire o mantenere le normali funzioni neurologiche, un controllo tumorale locale, stabilizzazione vertebrale ed il controllo del dolore. ü La scelta del Trattamento dipende dalla presentazione clinica, dal tipo di neoplasia, dalla rapidità dei sintomi, dal sito vertebrale interessato, dai precedenti trattamenti locali e a distanza. ü In generale, le scelte terapeutiche sono: 1. radioterapia, da preferire quando l’obiettivo è il pain reliefe, o in caso di pazienti a cattiva prognosi 2. chirurgia, in caso di unico sito metastatico, in caso di manca di istologia, in caso di non-limitata aspettativa di vita, in caso di neoplasia non-radiosensibile. Trattamento: Radioterapia o Chirurgia? (I) This approach was explored in a prospective randomized trial by Patchell et al. In this trial, patients with spinal cord compression were randomly assigned to undergo surgical resection/ decompression followed by radiotherapy or radiotherapy alone (30 Gy in 10 fractions in both groups). Trattamento: Radioterapia o Chirurgia? (II) The study was stopped early when it was determined that patients in the surgery arm had superior outcomes in the following categories: 1.length of time the ability to walk was maintained (median, 126 vs 35 days; P = .006), 2.narcotic requirements, 3.maintenance of continence, 4.rate at which initially nonambulatory patients became ambulatory (56% vs 19%; P = .03). This led the authors to advocate the wider use of surgery in most patients with spinal cord compression. Still, there are reasons to consider radiotherapy alone appropriate initial treatment. Trattamento ü Steroidi Dexamethasone deve essere somministrato in caso di sospetta compressione midollare, non chiaro se le alti dose sono superiori ai dosaggi standard. ü Radioterapia E’ il trattamento di scelta in caso di neoplasia radiosensibile (Es Linfomi) o in caso di controindicazioni alla chirurgia. Non esiste un frazionamento (single flash, ipofrazionata, iperfrazionata etc) superiore ad un altro, va valutato caso per caso (esempio in base all’obiettivo, all’aspettativa di vita, alle condizioni cliniche del paziente). Trattamento ü Chirurgia In caso di indicazione a chirurgia, la chirurgia deve essere radicale, per cui asportazione della vertebra in caso di lesione anteriore, laminectomia in caso di lesione posteriore. Una decompressione chirurgica trova indicazione solo in caso di neoplasie radioresistenti con comprimissione funzionale o dolore non controllato. ü Chemioterapia Utile solo nei tumori molto chemiosensibili (es Linfoma), spesso associata in associazione alla radioterapia come radiosensibilizzante. Compressione Spinale REFERENCE: üON SPINAL CORD COMPRESSION Pashahker FD, Steinbok P, Blair E, et al: Successful chemotherapeutic decompression of primary endodermal sinus tumor presenting with severe spinal cord compression. J Pediatr Hematol Oncol 23:170–173, 2001. üPoortmans P, Vulto A, Raaijmakers E: Always on a Friday? Time pattern of referral for spinal cord compression. Acta Oncol 40:88–91, 2001. Ipercalcemia ü Complicanza metabolica più frequente 8 10% dei casi) ü Neoplasia più frequentemente associate: tumore del polmone, mammella , prostata e mieloma. Eziologia ü Metastasi osteolitiche 1. Azione litica sull’osso delle cellule neoplastica 2. Liberazione di fattori attivanti gli osteoclasti (TNF, IL-6) ü Sindrome paraneoplastica 1. Liberazione di PTH 2. Liberazione di citochine 3. Aumento dei livelli circolanti di prostaglandine E-2 Diagnosi Eseguire sempre un accurato Esame Obiettivo ed Anamnesi. üRX colonna: esame di I livello, ma nel 60% dei casi è negativo, può evidenziare fratture, erosini, crolli vertebrali. üRMN Colonna: gold-standard, evidenzia l’eventuale danno midollare, eseguire sempre il mdc üTc colonna: in caso di impossibilità ad eseguire RMN. Sintomi Manifestazioni Sistemiche: ü ü ü ü ü Astenia Anoressia Prurito Polidipsia Disidratazione Manifestazioni Renali : ü Poliuria ü Litiasi ü IRC Manifestazioni Gastroenteriche: ü Nausea, vomito ü Stipsi ü Ileo paralitico Sintomi Manifestazioni Cardiologiche: ü Aritmie ü QTc corto Manifestazioni Neurologiche: ü ü ü ü ü Debolezza muscolare Iporiflessia Sonnolenza Psicosi Confusione mentale Sintomi ü Ipercalcemia di grado lieve: Sintomi sfumati di ipercalcemia, tra cui anoressia, nausea, perdita di peso, stipsi ed alterazione dello stato mentale possono comparire a livelli corretti di calcio sierico > 3 mmol/L (12 mg/dL). ü Ipercalcemia di grado moderato: Quando i livelli di calcio sierici superano i 3,2 mmol/L (12,8 mg/dL), può comparire insufficienza . ü Ipercalcemia di grado severo: Livelli di calcio sierico > 3,4 mmol/L (13,5 mg/dL) rappresentano un’emergenza medica e richiedono un trattamento aggressivo immediato. I pazienti possono presentare nausea severa, vomito, disidratazione, insufficienza renale, obnubilamento del sensorio e perdita di coscienza. ü Ipercalcemia molto grave con pericolo di vita imminente: Livelli sierici di calcio > 3,7 mmol/L (14,8 mg/dL) possono causare coma ed arresto cardiaco. Diagnosi Ananesi Ed Esame obiettivo Esami Ematochimici: ü ü ü ü ü Calcemia Posforemia Albumina Vitamina D Funzionalità renale Esami Strumentali: ü ü ü Scintigrafia ossea Rx ossee mirate TC o RMN Trattamento Idratazione: ü Riduce il rischio di disidratazione ü Aumenta l’escrezione renale di calcio Diuretici dell’Ansa ( Es Furosemide): ü Aumenta l’escrezione renale di calcio Calcitonina: ü Effetto ipocalcemizzante rapido ma limitato nel tempo Difosfonati: ü Riducono il turn over osseo ü Inibiscono il rilascio osseo del calcio ü Riducono l’attività osteoclastica Epilessia nei Pazienti con Neoplasia Cerebrale o Lesioni Metastatiche Epilettogenesi nei Tumori Cerebrali Eziologia multifattoriale: üFattori direttamente correlati alla massa neoplastica: 1.rilascio neurotrasmettitori e neuromodulatori epilettogeni 2.deafferentazione di aree corticali (isolamento meccanico e vascolare) üModificazioni tessuti peritumorali: 1.migrazione neuronale aberrante 2. alterazioni comunicazione intracellulare 3. ipossia e alterazioni PH con danno alle cellule gliali modificazione del bilancio eccitatorio / inibitorio corticale Epilessia in PZ con Neoplasia Extracranica: ü Squilibri elettrolitici ü Encefalopatia tossica da CT ü Radionecrosi indotta da RT (es. tumori laringe) ü Infezioni SNC per immunodepressione ü Farmaci (antidepressivi, neurolettici, etc.) Trattamento Pazienti con Stato di Male: BENZODIAZEPINE ü Lorazepam fl 4 mg: 1 fl da diluire in analogo volume di sol. fis. in bolo in 2 minuti. ü Diazepam fl. 10 mg: 1 fl in bolo in 2 minuti. Aspettare 10 -15 minuti per valutare la risposta clinica. Se crisi riprendono si può ripetere un bolo, non superando la dose cumulativa di 8 mg di lorazepam e di 20 mg di diazepam. Se le crisi non rispondono: cambiare farmaco. Non continuare con benzodiazepine. Trattamento Pazienti con Stato di Male: FENITOINA Aurantin fiale da 250 mg (50 mg/ml) Bolo: ü Dose: 15-18 mg/kg e.v. (80 kg = 1250 = 5fl) ü Vel. Infusione: 25-50 mg/min in pompa siringa o in 250 cc sol. fis. (mai in meno di 20 minuti). Mantenimento: ü Dose: 1fl 250 mg ogni 8 ore in 50cc sol. fis. Da ridurre progressivamente e embricare per os in base a risposta clinica e dosaggi plasmatici Bolo: monitoraggio PA e ECG (ipotensione e bradiaritmie) Trattamento Pazienti con Stato di Male: AC. VALPROICO Depakin fl 400mg /4ml Bolo: ü Dose: 15 mg/kg e.v. in 3 minuti (80 kg = 1200mg= 3fl) Mantenimento: ü Dose: 1-2 mg/kg/ora in pompa siringa (80 kg=2000mg/24ore=5 fl) Da ridurre progressivamente e embricare per os in base a risposta clinica e dosaggi plasmatici Controindicazioni: epatopatie