MINI DSM-IV-TR CRITERI DIAGNOSTICI DISTURBI SOLITAMENTE DIAGNOSTICATI PER LA PRIMA VOLTA NELL’INFANZIA, NELLA FANCIULLEZZA O NELL’ADOLESCENZA RITARDO MENTALE - ASSE II Caratteristiche diagnostiche: - funzionamento intellettivo significativamente al di sotto della media (Qi uguale o inferiore a 70 ottenuto tramite test standardizzato); - concomitanti deficit del funzionamento attuale, in almeno due delle seguenti aree (ad es. comunicazione, cura di sé ,vita in famiglia, capacità sociali ecc…) - esordio prima dei 18 anni. Distinzioni: - Lieve (QI 55-70); - Moderato (QI 35-55); - Grave (QI 20-35); - Gravissimo (QI al di sotto di 20). DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO - ASSE I - Disturbo della Lettura/Calcolo/Espressione Scritta: Caratteristiche diagnostiche: - il livello raggiunto nella lettura/calcolo/espressione scritta, come misurato da test standardizzati, è al di sotto in base a quanto previsto in base all’età cronologica del soggetto, alla valutazione psicometrica dell’intelligenza e a un’istruzione adeguata all’età; - l'anomalia interferisce significativamente con l'apprendimento scolastico e con le attività della vita quotidiana; - difficoltà di lettura maggiori di quelle date da un deficit sensoriale. - Disturbo dell'Apprendimento Non Altrimenti Specificato: questa categoria è per i disturbi dell’apprendimento che non soddisfano i criteri per alcun Disturbo dell’Apprendimento Specifico. Può includere problemi in tutte le 3 aree (lettura, calcolo ed espressione scritta) che interferiscono in modo significativo nell’apprendimento scolastico, anche se la prestazione al test che valuta ogni singola capacità, non è sostanzialmente al di sotto di quanto previsto in base all’età cronologica del soggetto, alla valutazione psicometrica dell’intelligenza e all’istruzione adeguata all’età. DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO - ASSE I - Disturbo Autistico: le caratteristiche fondamentali sono la presenza di uno sviluppo notevolmente anomalo dell’interazione sociale e della comunicazione e ristrettezze nel repertorio di attività e interessi. La compromissione dello sviluppo è macroscopica e perdurante. Può esservi compromissione notevole nell’uso di diversi comportamenti non verbali, che regolano le interazioni e la comunicazione. Può esservi ritardo o totale mancanza del linguaggio parlato o l’utilizzo di un linguaggio stereotipato o eccentrico. L’anomalia deve manifestarsi con ritardi o funzionamento anomalo in almeno una delle seguenti aree prima dei 3 anni di età: - sociale; - linguaggio usato per l’interazione sociale; - gioco simbolico e d’immaginazione. Il disturbo autistico è associato con una condizione medica generale. Esordio: prima dei 3 anni di età. - Disturbo di Rett: la caratteristica fondamentale è lo sviluppo di deficit specifici successivo ad un periodo di funzionamento normale dopo la nascita. I soggetti hanno uno sviluppo prenatale e peri natale apparentemente normale, ma tra i 5 e 48 mesi la crescita del cranio rallenta. L’interesse per l’ambiente sociale diminuisce nei primi anni dopo l’esordio. Tipicamente associato al Ritardo mentale (in quel caso si scrive asse secondo) Esordio: a 4 anni ed è presente solo nelle femmine. - Disturbo Disintegrativo dell'Infanzia: la caratteristica fondamentale è una marcata regressione in diverse aree del funzionamento dopo uno sviluppo apparentemente normale nei primi 2 anni di vita. Dopo i primi 2 anni di vita vi è una compromissione qualitativa delle qualità già acquisite in precedenza in almeno due delle seguenti aree: - espressione o ricezione del linguaggio; - capacità sociali; - controllo della defecazione; - gioco o capacità motorie. È di solito associato al ritardo mentale. Esordio: può essere diagnosticato solo se preceduto da 2 anni di sviluppo normale e se l’esordio è prima dei 10 anni. - Disturbo di Asperger: le caratteristiche fondamentali sono una grave e perdurante compromissione dell’interazione sociale e lo sviluppo di modalità di comportamento e interessi ristretti e ripetitivi. L’anomalia deve causa una compromissione clinicamente significativa nell’area sociale o lavorativa. Decorso: sembra avere un esordio più tardivo rispetto al disturbo autistico. I ritardi e la goffaggine motoria posso essere rilevati nel periodo prescolare. Le difficoltà nelle interazioni possono diventare più evidenti nel contesto scolastico. - Disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato: questa categoria va usata quando vi è una grave compromissione dello sviluppo nell’interazione sociale reciproca associata con una compromissione delle capacità di comunicazione verbali e non verbali , ma non risultano soddisfatti i criteri per un disturbo pervasivo dello sviluppo, schizofrenia, schizotipico e di evitamento. DISTURBI DA DEFICIT DI ATTENZIONE E DA COMPORTAMENTO DIROMPENTE - ASSE I - Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività: la caratteristica principale del deficit di attenzione/iperattività è una persistente modalità di disattenzione e /o iperattività-impulsività che è più frequente e più grave di quanto si possa tipicamente osservare in soggetti con il medesimo sviluppo. Alcuni sintomi che causano menomazione devo essere stati presenti prima dei 7 anni di età. La disattenzione può manifestarsi in situazioni scolastiche, lavorative o sociali. Difficoltà nell’organizzarsi per svolgere i compiti e attività. Sottotipi: - tipo con disattenzione predominante; - tipo con iperattività/impulsività predominante . - Disturbo di deficit e attenzione/iperattività non altrimenti specificato: si usa per i disturbi con rilevanti sintomi di disattenzione o di iperattività-impulsività che non soddisfano i criteri per il Disturbo da Deficit di attenzione/iperattività. - Disturbo della Condotta: modalità di comportamento ripetitiva ed insistente in cui i diritti fondamentali degli altri o principali norme o regole societarie appropriate all’età vengono violate. Questi comportamento si inseriscono in 4 gruppi fondamentali: - condotta aggressiva che causa o minaccia danni fisici ad altre persone o animali; - condotta non aggressiva che causa perdita o danneggiamento alla proprietà; - frode o furto; - gravi violazioni di regole. Tre o più comportamenti caratteristici devono essere stati presenti durante i 12 mesi precedenti, con almeno 1 presente nei 6 mesi precedenti. Sottotipi: - Tipo con esordio nella fanciullezza (almeno 1 dei criteri caratteristi del Disturbo della condotta prima dei 10 anni di età); - Tipo ad esordio nell’adolescenza (ad es. senza di tutti i criteri caratteristici del disturbo della condotta prima dei 10 anni di età) Esordio: Può manifestarsi anche a 5 o 6 anni di età, ma si situa di solito nella tarda fanciullezza o adolescenza. È raro dopo i 16 anni. - Disturbo Oppositivo-Provocatorio: modalità ricorrente di comportamento negativistico, provocatorio, disobbediente ed ostile nei confronti delle figure dotate di autorità che persiste per almeno 6 mesi. Caratterizzato da almeno 1 dei seguenti comportamenti: - perdita di controllo; - litigi con gli adulti; - rifiuti di rispettare regole degli adulti; - azioni deliberate che danno fastidio agli altri. Esordio: diviene evidente prima degli 8 anni di età e non più tardi nell’adolescenza. - Disturbo da comportamento dirompente non altrimenti specificato: si usa per i disturbi caratterizzati da condotta o comportamenti oppositivi provocatori che non soddisfano i criteri per il Disturbo della Condotta o per il disturbo oppositivo provocatorio. DISTURBO DA TIC - ASSE I In questa sezione sono presenti quattro tipi di tic. Un tic è un movimento o una vocalizzazione improvviso, rapido ricorrente, aritmico e stereotipato. E’ avvertito come irresistibile, ma può essere represso per periodi variabili di tempo. Tutte le forme di tic possono essere esacerberate dallo stress e attenuarsi durante attività che richiedono concentrazione. Solitamente diminuiscono in maniera marcata durante il sonno. I tic motori semplici includono ammiccamenti, torsioni del collo, alzate di spalle: quelli vocali semplici raschiarsi la gola, grugnire tirare il naso; quelli motori complessi includono movimenti riassettarsi, saltare, toccare, pestare i piedi; quelli vocali includono la ripetizione di parole o frasi fuori dal contesto, la coprolalia - Disturbo di Tourette: presenta tic motori multipli e uno o più tic vocali. Possono comparire simultaneamente o in diversi periodi nel corso della malattia. I tic si manifestano molte volte al giorno in modo ricorrente per un periodo di più di un anno. Durante questo periodo non vi è mai un periodo senza tic che duri più di 3 mesi consecutivi. L’anomalia causa notevole malessere o significativa compromissione nell’area sociale e lavorativa. Decorso : Può avvenire anche a due anni,e di solito è prima dei 18 anni. - Disturbo Cronico da Tic Motori o Vocali: per qualche tempo durante la malattia si sono manifestati tic o motori o vocali, singoli o multipli, ma non entrambi. I tic si manifestano molte volte al giorno quasi ogni giorno in maniera intermittente durante un periodo di più di un anno e durante questo periodo non vi è mai stato un periodo di più di 3 mesi consecutivi senza tic. L’anomalia causa notevole malessere o significativa compromissione nell’area sociale e lavorativa. Esordio: prima dei 18 anni. - Disturbo Transitorio da Tic: tic motori e/o vocali singoli o multipli. Si manifestano molte volte al giorno, quasi ogni giorno per almeno 4 settimane, ma non per più di un anno consecutivo. L’anomalia causa notevole malessere o significativa compromissione nell’area sociale e lavorativa. Esordio: prima dei 18 anni. - Disturbo da Tic NAS: questa categoria si usa per i disturbi caratterizzati da tic che non soddisfano i criteri per un disturbo da tic specifico. Gli esempi includono tic che durano meno di un mese o tic dopo i 18 anni di età. DELIRIUM, DEMENZA, DISTURBI AMNESTICI E ALTRI DISTURBI COGNITIVI Questa parte comprende alterazioni in cui la caratteristica predominante è un deficit clinicamente significativo o cognitivo, che rappresenta una modificazione significativa del livello di funzionamento precedente. L’eziologia di ciascun disturbo è rappresentata da un condizione medica generale o da una sostanza o da una combinazione di fattori. Il delirium è caratterizzato da un’alterazione della coscienza e da una modificazione cognitiva che si sviluppano in un breve periodo di tempo. I disturbi inclusi nella sezione Delirium sono classificati tenendo conto dell’eziologia presunta. La demenza è caratterizzata da molteplici deficit cognitivi che comprendono una compromissione della memoria. Un disturbo anamnestico è caratterizzato da deficit di memoria in assenza di altri deficit cognitivi significativi. DELIRIUM - ASSE I - Delirium Dovuto a una Condizione Medica Generale: alterazione della coscienza con ridotta capacità di focalizzare, mantenere o spostare l’attenzione. Una modificazione cognitiva o alterazione percettiva, non giustificata da una precedente demenza. Presenta alterazioni giornaliere. È causato dalle conseguenze fisiologiche dirette di una condizione medica generale. - Delirium Indotto da Sostanze; - Delirium da Intossicazione da Sostanze: alterazione della coscienza, con ridotta capacità di focalizzare, mantenere o spostare l’attenzione. Una modificazione cognitiva o lo sviluppo di un disturbo percettivo che non è meglio giustificato da una demenza preesistente o in evoluzione. L’alterazione si sviluppa in un breve periodo e tende a presentare fluttuazioni giornaliere. L’uso dei farmaci è eziologicamente correlata al disturbo. - Delirium da Astinenza da Sostanze: alterazione della coscienza con ridotta capacità di focalizzare, mantenere o spostare l’attenzione. Una modificazione cognitiva non giustificata da una demenza preesistente. Il disturbo si sviluppa in un breve periodo di tempo e presenta fluttuazioni giornaliere. Il Disturbo si manifesta a seguito di un’astinenza da sostanze. - Delirium Dovuto a Eziologie Molteplici: alterazione della coscienza con ridotta capacità di focalizzare, mantenere o spostare l’attenzione. Una modificazione cognitiva non giustificata da una demenza preesistente. Il disturbo si sviluppa in un breve periodo di tempo e presenta fluttuazioni giornaliere. Il delirium ha più di una eziologia. - Delirium Non Altrimenti Specificato: quando un delirium non soddisfa i criteri per nessuno dei tipi di delirium descritti. DEMENZA - ASSE I - Demenza tipo Alzheimer: sviluppo di deficit cognitivi multipli, manifestato di entrambe le condizioni seguenti: - Deficit della memoria - Una delle seguenti alterazioni: afasia, aprassia, agnosia o disturbo delle funzioni esecutive. Decorso: caratterizzato da insorgenza graduale e declino continuo delle facoltà cognitive. Demenza con insorgenza precoce: quando avviene prima dei 65 anni. - Demenza Vascolare: sviluppo di deficit cognitivi multipli, manifestato di entrambe le condizioni seguenti: - Deficit della memoria - Una delle seguenti alterazioni: afasia, aprassia, agnosia o disturbo delle funzioni esecutive. Segni e sintomi neurologici focali indicativi di una malattia cerebrovascolare che si ritengono eziologicamente correlati al disturbo. - Demenza dovuta al altre condizioni mediche generali: sviluppo di deficit cognitivi multipli, manifestato da entrambe le condizioni seguenti: - Deficit della memoria - Una delle seguenti alterazioni: afasia, aprassia, agnosia o disturbo delle funzioni esecutive. È dimostrato che il disturbo è la conseguenza fisiologica diretta di una condizione medica generale che non sia la malattia di Alzheimer o un disturbo cerebrovascolare. - Demenza persistente Indotta da Sostanze: sviluppo di deficit cognitivi multipli, manifestato di entrambe le condizioni seguenti: - Deficit della memoria - Una delle seguenti alterazioni: afasia, aprassia, agnosia o disturbo delle funzioni esecutive. I deficit sono eziologicamente correlati all’uso di sostanze. - Demenza dovuta ad eziologie molteplici: sviluppo di deficit cognitivi multipli, manifestato di entrambe le condizioni seguenti: - Deficit della memoria - Una delle seguenti alterazioni :afasia, aprassia, agnosia o disturbo delle funzioni esecutive. Il disturbo ha più di una eziologia (ad es. trauma cranico + grande uso di alcool). - Demenza Non Altrimenti Specificata. Sono presenti poi vari tipi di Demenze da Classificare in Asse III tra cui: - Demenza Dovuta a Malattia di Parkinson; - Demenza Dovuta a Malattia di Huntington; - Demenza Dovuta a Malattia di Pick; - Demenza Dovuta a Malattia di Creutzfeldt-Jacob. DISTURBI AMNESTICI - ASSE I - Disturbo Amnestico Dovuto a una Condizioni Medica Generale: sviluppo di un deficit della memoria manifestato da compromissione della capacità di apprendere nuove informazioni o dalla capacità di rievocare informazioni precedentemente apprese. Menomazione significativa del funzionamento sociale o lavorativo e rappresenta un declino rispetto al precedente livello di funzionamento. È la diretta conseguenza di una condizione medica generale. - Disturbo Amnestico Persistente Indotto da Sostanze: sviluppo di un deficit della memoria manifestato da compromissione della capacità di apprendere nuove informazioni o dalla capacità di rievocare informazioni precedentemente apprese. Menomazione significativa del funzionamento sociale o lavorativo e rappresenta un declino rispetto al precedente livello di funzionamento. È eziologicamente correlato all’uso di sostanze. - Disturbo Amnestico Non Altrimenti Specificato: quando non soddisfa i criteri per nessuno dei tipi specifici descritti fin ora. ALTRI DISTURBI COGNITIVI - ASSE I - Disturbo Cognitivi Non Altrimenti Specificato: questa categoria riguarda dei disturbi che sono caratterizzati da una disfunzione cognitiva presumibilmente dovuta agli effetti fisiologici di una condizione medica generale, che non soddisfano i criteri di delirium, demenza e disturbi amnestici. SCHIZOFRENIA E ALTRI DISTURBI PSICOTICI SCHIZOFRENIA - ASSE I Le caratteristiche essenziali della schizofrenia sono la presenza di un insieme di caratteristici segni e sintomi (sia positivi che negativi) per una significativa porzione di tempo durante un periodo di un mese e la persistenza di alcuni segni del disturbo per almeno 6 mesi. I sintomi positivi sembrano riflettere un eccesso delle funzioni normali, mentre i sintomi negativi una perdita delle funzioni normali. - Sintomi positivi: distorsioni del pensiero deduttivo, della percezione (allucinazioni) del linguaggio e della comunicazione e del controllo del comportamento. I deliri sono convinzioni erronee, quindi una percezione non corretta della realtà. - Sintomi negativi: appiattimento affettivo, alogia, abulia. Durata: I segni continuativi del disturbo devono persistere per almeno 6 mesi. Questo periodo deve includere almeno 1 sintomo. Esordio: il primo episodio psicotico della schizofrenia si situa tra i 20- 25 anni per gli uomini e poco sotto i 30 per le donne. Può essere brusco o insidioso, ma la maggioranza dei soggetti presenta un tipo di fase prodromica caratterizzata dalla sviluppo lento e graduale di una varietà di segni e sintomi. Sottotipi : Paranoide, disorganizzato, catatonico, indifferenziato e residuo. - Tipo paranoide: preoccupazione relativa a uno più deliri o frequenti allucinazioni uditive. - Tipo disorganizzato: risultano soddisfatti i seguenti criteri: eloquio disorganizzato, comportamento disorganizzato affettività appiattita o inadeguata. - Tipo catatonico: un tipo di schizofrenia nel quale il quadro clinico è dominato da almeno 2 dei seguenti sintomi: arresto motorio come evidenziato da catalessia, eccessiva attività motoria, negativismo estremo, peculiarità del movimento volontario (postura fissa) - Tipo indifferenziato. - Tipo residuo: assenza di rilevanti deliri e allucinazioni, eloquio disorganizzato, e comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico. Vi è una manifestazione continua del disturbo. DISTURBO SCHIZOFRENIFORME - ASSE I Le caratteristiche principali sono identiche a quelle della schizofrenia eccetto che per 2 differenze: la durata totale della malattia è almeno di un mese, ma meno di sei, e non è richiesta una menomazione del funzionamento sociale durante una certa parte della malattia. Decorso: Approssimativamente un terzo dei soggetti con un Disturbo schizofreniforme provvisoria si ristabiliscono entro il periodo di sei mesi e ricevono come diagnosi definitiva quella di Disturbo Schizofreniforme. I rimanenti due terzi evolvono in Schizofrenia o disturbo schizoaffettivo; DISTURBO SCHIZOAFFETTIVO - ASSE I Un periodo ininterrotto di malattia durante il quale, in qualche momento, si manifesta un episodio depressivo maggiore, un episodio maniacale, oppure un episodio misto in concomitanza con i sintomi della schizofrenia. Durante lo stesso periodo di malattia si sono manifestati deliri o allucinazioni per almeno 2 settimane in assenza di rilevanti sintomi dell’umore. Esordio: inizio dell’età adulta, benché l’insorgenza possa verificarsi in qualunque momento della vita, dalla adolescenza alle fasi più avanzate. DISTURBO DELIRANTE - ASSE I La caratteristica essenziale del disturbo delirante è la presenza di uno o più deliri non bizzarri che persistono per almeno un mese. Una diagnosi di disturbo delirante non viene effettuata se sono soddisfatti i criteri sintomatologici della schizofrenia. Le allucinazioni visive e auditive, se presenti, non sono rilevanti. Tipi: - Erotomanico: convinzione delirante che un’altra persona, generalmente di rango superiore, sia innamorata del soggetto. - Grandezza: convinzione delirante del soggetto di avere un esagerato valore. - Gelosia: convinzione del soggetto che il proprio partner sia infedele. - Persecuzione: convinzione di essere trattato male. - Somatico: convinzione delirante del soggetto di avere un qualche difetto fisico o malattia. - Misto. - Tipo non specificato Esordio: Generalmente nella fase media o avanzata della vita adulta. DISTURBO PSICOTICO BREVE - ASSE I Presenza di uno o più di questi sintomi: deliri, allucinazioni, eloquio disorganizzato, comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico. La durata è di almeno un giorno, ma meno di un mese, con successivo pieno ritorno al livello di funzionamento premorboso. Esordio. Può comparire nell’adolescenza o all’inizio dell’età adulta. DISTURBO PSICOTICO CONDIVISO (FOLIE A DEUX) La manifestazione essenziale del disturbo psicotico condiviso è un delirio che si sviluppa in un soggetto che è coinvolto in una relazione molto stretta con un’altra persona che ha già un disturbo psicotico con deliri rilevanti. Le convinzioni deliranti vengono condivise dal soggetto in toto o in parte. Decorso: esordio variabile. Senza intervento il decorso è generalmente cronico. DISTURBO PSICOTICO DOVUTO A UNA CONDIZIONE MEDICA GENERALE - ASSE I Le caratteristiche principali sono rilevanti allucinazioni o deliri che si ritengono connessi ad una condizione medica generale. Il disturbo psicotico non è giustificato da un altro disturbo mentale. Sottotipi: - Con deliri. - Con allucinazioni. DISTURBO PSICOTICO INDOTTO DA SOSTANZE - ASSE I - Criterio A: Rilevanti allucinazioni o deliri. (Non includere le allucinazioni se la persona è consapevole derivino dalle sostanze) - Criterio B: I sintomi del criterio A si sono sviluppati durante o entro un mese, dall’intossicazione o astinenza dalla sostanza. L’uso del farmaco è eziologicamente correlato al disturbo. DISTURBO PSICOTICO NON ALTRIMENTI SPECIFICATO - ASSE I Questa categoria comprende quadri sintomatologici psicotici per i quali non vi sono informazioni adeguate per fare una diagnosi precisa, o vi sono informazioni contraddittorie (ad es. Psicosi Postpartum). DISTURBI DELL'UMORE - Prima parte: episodi di alterazione dell'umore; - Seconda parte: disturbi dell'umore. EPISODI DI ALTERAZIONE DELL'UMORE - Episodio depressivo Maggiore: di 9 sintomi, ne devono essere presenti almeno 5 durante un periodo di 2 settimane e rappresentano un cambiamento rispetto al precedente livello di funzionamento. Almeno uno dei sintomi è costituito da umore depresso o da perdita di interesse. I 9 sintomi sono: umore depresso x quasi tutto il giorno, marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte le attività, significativa perdita o aumento di peso, insonnia o ipersonnia, agitazione o rallentamento psicomotorio, faticabilità, sentimenti di autosvalutazione, ridotta capacità di pensare e pensieri ricorrenti di morte. - Episodio maniacale: un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente elevato, espansivo o irritabile della durata di almeno una settimana. Durante il periodo di alterazione dell’umore,3 dei seguenti sintomi sono persistenti. Sintomi: autostima ipertrofica, diminuito bisogno di sonno, maggiore loquacità del solito, fuga delle idee, distraibilità, aumento dell’attività finalizzata e eccessivo coinvolgimento in attività ludiche che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose. - Episodio misto: risultano soddisfatti i criteri sia per l’episodio maniacale che per l’episodio depressivo maggiore, quasi ogni giorno, per almeno una settimana. L’alterazione dell’umore è sufficientemente grave da causare una marcata compromissione in ambiente lavorativo o sociale. - Episodio ipomaniacale: un periodo di umore persistentemente elevato, espansivo o irritabile, che dura ininterrottamente per almeno 4 giorni, chiaramente diverso dall’umore non depresso abituale. 3 di questi sintomi sono presenti: autostima ipertrofica, diminuito bisogno di sonno, maggiore loquacità del solito, fuga delle idee, distraibilità, aumento dell’attività finalizzata, eccessivo coinvolgimento in attività ludiche che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose. DISTURBI DEPRESSIVI - ASSE I - Disturbo Depressivo Maggiore, Episodio singolo: presenza di un Episodio Depressivo Maggiore, non è meglio inquadrabile come disturbo schizoaffettivo, non è sovrapposto a schizofrenia, disturbo schizofreniforme, disturbo delirante o disturbo psicotico non altrimenti specificato. Non è mai stato presente un Episodio Maniacale, Ipomaniacale o misto. - Disturbo Depressivo Maggiore, Ricorrente: presenza di 2 o più episodi depressivi maggiori, non è meglio inquadrabile come disturbo schizoaffettivo, non è sovrapposto a schizofrenia, disturbo schizofreniforme, disturbo delirante o disturbo psicotico non altrimenti specificato. Non è mai stato presente un Episodio Maniacale, Ipomaniacale o misto. Decorso: Il Disturbo depressivo Maggiore può esordire ad ogni età, con un’età media di esordio intorno ai 25 anni. - Disturbo Distimico: umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, come riferito dal soggetto ed osservato dagli altri, per almeno 2 anni. Presenza, quando depresso di 2 dei seguenti sintomi: scarso appetito ,insonnia, scarsa energia, bassa autostima, difficoltà di concentrazione, sentimenti di disperazione. Durante i primi 2 anni di malattia la persona non è mai stata priva dei questi sintomi per più di 2 mesi alla volta. Specificare se: - Esordio precoce: esordio prima dei 21 anni; - Esordio tardivo: dopo i 21 anni. - Con Manifestazione atipiche: se l’andamento dei sintomi negli ultimi anni del Disturbo soddisfa i criteri con Manifestazioni atipiche. - Disturbo Depressivo Non Altrimenti Specificato: include i disturbi con manifestazioni depressive che non soddisfano i criteri per disturbo depressivo maggiore, disturbo distimico, disturbo dell’adattamento con umore depresso, o disturbo dell’adattamento con ansia e umore depresso. Sottotipi: - disturbo disforico premestruale. - disturbo depressivo minore: episodi di almeno 2 settimane con sintomi minori,ma con meno di 5 richiesti per il Disturbo depressivo maggiore. - disturbo depressivo breve ricorrente: durano da 2 giorni a 2 settimane, almeno una volta al mese per 12 mesi. - disturbo depressivo postpsicotico della schizofrenia: un episodio depressivo maggiore che si presenta durante la fase residua della schizofrenia. DISTURBO BIPOLARE - ASSE I La caratteristica essenziale del Disturbo Bipolare è un decorso clinico caratterizzato dalla presenza di uno o più episodi maniacali o episodi misti. La ricorrenza è indicata da un passaggio di polarità dall’episodio, o da un intervallo di almeno 2 mesi sena sintomi maniacali tra gli episodi. Il disturbo Bipolare I è molto ricorrente. IL 90% dei soggetti con un Episodio Maniacale Singolo,vanno incontro ad episodi futuri. - Disturbo Bipolare I, Episodio Maniacale Singolo: presenza di un solo episodio maniacale e nessun precedente episodio depressivo maggiore. L’episodio maniacale non è meglio inquadrabile come Disturbo schizoaffettivo, e non è sovrapposto a schizofrenia, Disturbo schizofreniforme, Disturbo delirante o disturbo psicotico non altrimenti specificato. Specificare se: - Misto. - Con Manifestazioni catatoniche. - Con esordio Post partum. - Disturbo Bipolare I, Più recente Episodio Ipomaniacale: attualmente è presente un episodio Ipomaniacale. È stato precedentemente presente almeno un episodio maniacale o un episodio misto. I sintomi di alterazione dell’umore causano disagio significativo nel funzionamento sociale e lavorativo. Specificare se: - ad andamento stagionale; - a cicli rapidi. - Disturbo Bipolare I, Più recente Episodio Maniacale: attualmente è presente un Episodio Maniacale. è stato precedentemente presente almeno un episodio depressivo maggiore, un episodio Maniacale, o un episodio misto. Specificare se: - Con Manifestazioni catatoniche; - Con esordio Post partum. - Disturbo Bipolare I, più recente Episodio Misto: attualmente è presente un episodio misto. È stato precedentemente presente almeno un episodio depressivo,un episodio maniacale o un episodio misto. Specificare se: - Con Manifestazioni catatoniche. - Con esordio Post partum. - Disturbo Bipolare I, più recente Episodio Depressivo: attualmente è presente un episodio depressivo. È stato precedentemente presente almeno un episodio Maniacale o un episodio misto. Specificare se: - Cronico - Con Manifestazioni catatoniche. - Con manifestazioni melanconiche. - Con manifestazioni atipiche. - Con esordio nel post partum. - Disturbo Bipolare I, più recente Episodio Non Specificato: risultano attualmente soddisfatti i criteri, eccetto la durata, per un Episodio maniacale, ipomaniacale, misto o depressivo maggiore. È stato precedentemente presente almeno un Episodio maniacale o un episodio misto. - Disturbo Bipolare II: presenza di uno o più episodi Depressivi maggiori e di almeno un episodio Ipomaniacale. Non vi è mai stato un Episodio Maniacale o misto. I sintomi causano disagio nel funzionamento sociale e lavorativo. Specificare se di tipo Ipomaniacale o Depressivo. Decorso: circa il 60-70% degli Episodi Ipomaniacali del Disturbo Bipolare II si verificano immediatamente prima o dopo un Episodio Depressivo Maggiore. L’intervallo degli episodi tende a decresce con l’avanzamento dell’età del soggetto. - Disturbo Ciclotimico: alterazione dell’umore cronica, fluttuante con numerosi periodi con sintomi ipomaniacali e numerosi periodi con sintomi depressivi. Durante un periodo di 2 anni gli intervalli liberi da sintomi non durano più di 2 mesi. Esordio: esordisce nell’adolescenza o precocemente nella vita adulta. - Disturbo Bipolare Non Altrimenti Specificato: la categoria Disturbo Bipolare Non altrimenti specificato include disturbi con caratteristiche bipolari che non soddisfano i criteri specifici per nessun Disturbo Bipolare (ad es. alternanza molto rapida di sintomi maniacali e depressivi che non soddisfano i criteri di durata minima per un Episodio Maniacale o Per un Episodio Depressivo Maggiore). ALTRI DISTURBI DELL'UMORE - ASSE I - Disturbo dell’umore dovuto a una Condizione Medica Generale: alterazione dell’umore rilevante e persistente predomina il quadro clinico, ed è caratterizzata da uno dei seguenti: - umore depresso o riduzione marcata degli interessi. - umore elevato, espanso e/o irritabile. L’alterazione è la conseguenza fisiologica diretta di una condizione medica generale - Disturbo dell’umore Indotto da sostanze: domina il quadro clinico una alterazione dell’umore rilevante e persistente, caratterizzata da uno dei seguenti sintomi: - umore depresso o riduzione marcata degli interessi; - more elevato, espanso e/o irritabile. È evidente che i sintomi sono insorti durante o entro un mese dall’intossicazione o astinenza da sostanze e che l’uso del farmaco è eziologicamente correlato al Disturbo. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti. - Disturbo dell’umore Non Altrimenti Specificato: comprende i disturbi con sintomi di alterazione dell’umore che non soddisfano i criteri per alcuno specifico Disturbo dell’umore e per i quali sia difficile scegliere tra Disturbo dell’Umore Non altrimenti specificato e Disturbo bipolare non altrimenti specificato. DISTURBI D'ANSIA Elementi non codificabili ma presenti in molti disturbi d'ansia: - Attacchi di Panico: un periodo preciso di intensi paura o disagio, durante il quale 4 dei seguenti sintomi si sono sviluppati improvvisamente ed hanno raggiunto un picco nel giro di 10 minuti. I sintomi sono: palpitazioni, sudorazione, tremori, dispnea o sensazione di soffocamento, sensazione di asfissia, dolore al petto, nausea, sensazione di sbandamento, derealizzazione, paura d’impazzire, paura di morire, parestesie (torpore o formicolio) brividi o vampate. Vi sono 3 tipi di attacchi di panico: - attacchi di panico inaspettati (l’attacco non è associato ad un evento specifico); - attacchi di panico provocati dalla situazione (l’attacco si manifesta subito dopo un fattore stimolo scatenante); - attacchi di panico sensibili alla situazione ( che hanno più probabilità di manifestarsi in seguito all’esposizione di uno stimolo scatenante, ma non sono invariabilmente associati allo stimolo) Esordio: Si colloca nella tarda adolescenza e i 35 anni. - Agorafobia: ansia relativa al trovarsi in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile allontanarsi o nei quali potrebbe non essere disponibile aiuto in caso di un Attacco di Panico inaspettato o sensibile. I timori agorafobici sono quelli che includono lo stare fuori di casa da soli, essere in mezzo alla folla o in coda, essere su un ponte e viaggiare in autobus, treno o automobile. Le situazioni vengono evitate oppure sopportate con molto disagio. DISTURBI D'ANSIA - ASSE I - Disturbo di Panico Senza Agorafobia: attacchi di Panico inaspettati e ricorrenti, almeno uno degli attacchi è stato seguito da uno o più di questi sintomi: preoccupazione persistente di avere altri attacchi, preoccupazione a proposito delle implicazioni dell’attacco o delle sue conseguenze e significativa alterazione del comportamento correlata agli attacchi. Assenza di agorafobia. Gli attacchi di panico non sono dovuti agli effetti fisiologici di una sostanza o da una condizione medica generale. - Disturbo di Panico Con Agorafobia: attacchi di Panico inaspettati e ricorrenti, almeno uno degli attacchi è stato seguito da uno o più di questi sintomi: preoccupazione persistente di avere altri attacchi, preoccupazione a proposito delle implicazioni dell’attacco o delle sue conseguenze e significativa alterazione del comportamento correlata agli attacchi. Presenza di Agorafobia. Gli attacchi di panico non sono dovuti agli effetti fisiologici di una sostanza o da una condizione medica generale. - Agorafobia Senza Anamnesi di Disturbo di Panico: presenza di Agorafobia correlata alla paura della comparsa di sintomi di panico. Non sono mai stati soddisfatti i criteri per Disturbo di Panico. Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici di una sostanza o di una condizione medica generale. - Fobia Specifica: paura marcata e persistente, eccessiva o irragionevole, provocata dalla presenza o dall’attesa di un oggetto o situazione specifici (volare, altezza, animali, sangue...). L’esposizione allo stimolo fobico quasi invariabilmente provoca una risposta ansiosa immediata, che può prendere forma di attacco di Panico situazionale o sensibile alla situazione. La persona comprende che la paura è eccessiva. La situazione fobica viene dunque evitata o sopportata con grande disagio. L’evitamento provoca però un grande disagio nella vita quotidiana. Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesi. Specificare il tipo: - animali - ambiente naturale - sangue, infezioni, ferite - tipo situazionale - altro tipo Esordio: ha un picco nell’infanzia e un altro verso i 25 anni. - Fobia Sociale: paura marcata e persistente di una o più situazioni sociali o prestazionali nelle quali la persona è esposta a persone non familiari o al possibile giudizio degli altri. L’individuo teme di agire in modo umiliante o imbarazzante. L’esposizione alla situazione temuta quasi invariabilmente provoca l’ansia, che può assumere le caratteristiche di un attacco di Panico causato dalla situazione o sensibile alla situazione. La persona riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole. Le situazioni temute sociali o prestazionali sono evitate o sopportate con intensa ansia o disagio. L’evitamento e l’ansia anticipatoria interferiscono con il funzionamento lavorativo o con le attività relazionali. Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesi. Specificare se Generalizzata (se le paure includono la maggior parte delle situazioni sociali). Esordio: inizio della fanciullezza - Disturbo Ossessivo-Compulsivo: prevede Ossessioni: - pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti, vissuti, in qualche momento nel corso del disturbo, come intrusivi o inappropriati e che causano ansia o disagio marcati. - i pensieri,gli impulsi o le immagini non sono semplicemente eccessive. - la persona tenta di ignorare o di sopprimere tali pensieri,impulsi o immagini,o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni. - la persona riconosce che i pensieri,gli impulsi o le immagini ossessivi sono un prodotto della propria mente. E Compulsioni: - comportamenti ripetitivi (come ad esempio lavarsi le mani) o azioni mentali (pregare, contare) che la persona si sente obbligata a mettere in atto in risposta ad un’ossessione. - comportamenti e azioni mentali sono volti a prevenire o ridurre il disagio o a prevenire alcuni eventi. Il soggetto, in qualche momento del disturbo ha riconosciuto che le ossessioni sono eccessive o irragionevoli. Le ossessioni e/o le compulsioni causano disagio marcato, fanno consumare tempo e interferiscono con la solita vita della persona. Esordio: Solitamente inizia nell’adolescenza o nella prima età adulta, ma può iniziare anche nell’infanzia. Tra i 6-15 anni nei maschi. Tra i 20-29 nelle femmine. - Disturbo Post-traumatico da Stress: la persona è stata esposta ad un evento traumatico nel quale erano presenti entrambi le seguenti caratteristiche: - la persona ha vissuto, assistito o si è confrontata con un evento che hanno implicato morte, o minaccia di morte, a se stessi o ad altri. - la risposta della persona comprendeva paura intensa, sentimenti di impotenza, o di orrore. L’evento traumatico viene rivissuto persistentemente in uno dei seguenti modi: ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi dell’evento, sogni spiacevoli ricorrenti l’evento, agire o sentire come se l’evento si stesse rappresentando nuovamente, disagio psicologico intenso all’esposizione a fattori scatenanti interni che assomigliano in qualche modo all’evento traumatico. Evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma (sforzi per evitare pensieri associati al trauma, sforzi per evitare attività o luoghi collegati al trauma, incapacità di ricordare qualche aspetto del trauma, sentimenti di distacco verso gli altri…) Sintomi persistenti di aumento di arousal (difficoltà ad addormentarsi, irritabilità, ipervigilanza). La durata del disturbo è di almeno un mese. - Disturbo Acuto da Stress: la persona è stata esposta ad un evento traumatico in cui erano presenti entrambi i seguenti elementi:la persona ha vissuto, assistito o si è confrontata con un evento che hanno implicato morte, o minaccia di morte a se stessi o ad altri. La risposta della persona comprende paura intensa, sentimenti di impotenza o di orrore. Durante o dopo l’esperienza dell’evento stressante, l’individuo presenta 3 o più dei seguenti sintomi dissociativi: - sensazione soggettiva di insensibilità. - riduzione della consapevolezza dell’ambiente circostante. - derealizzazione. - depersonalizzazione. - amnesia dissociativa. L’evento traumatico viene persistentemente rivissuto in almeno uno dei seguenti modi: immagini, pensieri, sogni e/o flashback. Marcato evitamento degli stimoli che evocano il trauma. Il Disturbo dura al minimo 2 giorni e al massimo 4 settimane dall’evento traumatico. - Disturbo D’ansia Generalizzato: ansia e preoccupazioni eccessive che si manifestano per la maggior parte dei giorni per almeno 6 mesi, a riguardo di una quantità di eventi o di attività (lavoro o scuola). La persona ha difficoltà nel controllare la preoccupazione. L’ansia e la preoccupazione sono associate con 3 dei seguenti sintomi. - Irrequietezza - Facile affaticabilità - Difficoltà a concentrarsi - Irritabilità - Tensione muscolare - Alterazione del sonno L’ansia e le preoccupazioni causano un disagio clinicamente significativo del funzionamento sociale. Esordio: Dopo i 20 anni. - Disturbo d’Ansia Dovuto a una Condizione Medico Generale: nel quadro clinico predominano ansia rilevante, attacchi di panico o ossessioni o compulsioni. È la conseguenza fisiologica diretta di una condizione medica generale. - Disturbo d’ansia Indotto da Sostanze: predominano nel quadro ansia notevole, attacchi di panico, oppure ossessioni o compulsioni.Questi sintomi sono comparsi durante o entro un mese dall’intossicazione o l’astinenza. L’uso del farmaco è eziologicamente correlato al disturbo. Il disturbo causa disagio al funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree. Specificare se: - con ansia generalizzata. - con attacchi di panico. - con sintomi ossessivi-compulsivi. - con sintomi fobici - Disturbo d’ansia Non Altrimenti Specificato: questa categoria include disturbi d’ansia o evitamento fobico predominanti che non soddisfano i criteri per nessuno specifico disturbo d’ansia, disturbo dell’adattamento d’ansia o disturbo dell’adattamento con ansia e umore depresso. DISTURBI DISSOCIATIVI - ASSE I - Amnesia Dissociativa: la manifestazione principale consiste in uno o più episodi di incapacità a ricordare dati personali importanti, di solito di natura traumatica o stressogena, troppo estesa per essere una banale dimenticanza. L’alterazione non si manifesta solo nel corso di Disturbo Dissociativo dell’identità, fuga dissociativa, disturbo Post traumatico da stress o disturbo di somatizzazione e non è correlato all’effetto di una sostanza. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o menomazione del funzionamento sociale o lavorativo. Esordio: associata ad eventi traumatici, è comunque più riscontrata negli adulti. - Fuga Dissociativa: la manifestazione dominante è rappresentata dall’allontanamento da casa o dal posto di lavoro, con incapacità di ricordare il proprio passato. Confusione circa l’identità personale, o assunzione di una nuova identità. I sintomi causano disagio significativo nel funzionamento sociale. Decorso: tende ad essere cronico e ricorrente. Il tempo medio che passa tra l’esordio dei primi sintomi e la diagnosi è di 6-7 anni. - Disturbo Dissociativo dell’Identità: presenza di due o più identità o stati di personalità distinti. Almeno due di queste identità o stati di personalità assumono in modo ricorrente il controllo di comportamento della persona L’incapacità di ricordare importanti notizie personali è troppo estesa per essere spiegata con una banale dimenticanza. Decorso: il Disturbo dissociativo dell’identità tende ad essere cronico e ricorrente. Il tempo medio che passa tra l’esordio dei primi sintomi e la diagnosi è di 6-7 anni. - Disturbo di Depersonalizzazione: esperienza persistente o ricorrente di sentirsi distaccato o di sentirsi osservatore esterno dei propri processi mentali o del proprio corpo. Durante l’esperienza di depersonalizzazione il test di realtà rimane intatto. La depersonalizzazione causa disagio significativo o menomazione nel funzionamento sociale o lavorativo. Esordio: richiedono il trattamento nell’adolescenza o nella prima età adulta. - Disturbo Dissociativo Non Altrimenti Specificato: questa categoria è stata inserita per i disturbi in cui la manifestazione predominante è un sintomo dissociativo, il quale non soddisfa i Disturbi Dissociativi specifici. DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE - ASSE I - Anoressia Nervosa: rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per l’età e la statura. Intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi, anche quando si è sottopeso. Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, o eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di ammettere la gravità della situazione attuale. Nelle femmine dopo il menarca, amenorrea, cioè assenza di 3 cicli mestruali consecutivi. Specificare se: - Con restrizioni (il soggetto non ha presentato abbuffate e condotte ad eliminazione). - Con abbuffate con condotte ad eliminazione Esordio: l’età media di insorgenza è 17 anni. - Bulimia Nervosa: ricorrenti abbuffate. Un’abbuffata è caratterizzata da mangiare in un periodo di tempo una quantità di cibo significatamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio. Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito indotto, lassativi, diuretici. Le abbuffate e le condotte ad eliminazione si manifestano almeno 2 volte alla settimana. Specificare se: - Con condotte ad eliminazione. - Senza condotte ad eliminazione. Esordio: Prima età adulta. - Disturbi dell’Alimentazione Non Altrimenti Specificati: include quei disturbi dell’alimentazione che non soddisfano i criteri di nessuno specifico disturbo dell’alimentazione (ad es. per il sesso femminile tutti i criteri dell’anoressia nervosa in presenza di un ciclo regolare). DISTURBI DI PERSONALITA' - ASSE II I Criteri diagnostici generali per i Disturbi di Personalità sono: - Un modello abituale di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell’individuo. Questo modello si manifesta in due (o più) delle aree seguenti: - cognitività (cioè modi di percepire e interpretare se stessi, gli altri e gli avvenimenti); - affettività (cioè la varietà, intensità, labilità e adeguatezza della risposta emotiva); - funzionamento interpersonale; - controllo degli impulsi. - Il modello abituale risulta inflessibile e pervasivo in una varietà di situazioni personali e sociali. - Il modello abituale determina un disagio clinicamente significativo e compromissione del funzionamento sociale, lavorativo e di altre aree importanti. - Il modello è stabile e di lunga durata, e l’esordio può essere fatto risalire almeno all’adolescenza o alla prima età adulta. - Il modello abituale non risulta meglio giustificato come manifestazione o conseguenza di un altro disturbo mentale. - Il modello abituale non risulta collegato agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es. una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale (per es. un trauma cranico). GRUPPO A: - Disturbo Paranoide di Personalità: quadro pervasivo di sfiducia e sospettosità, tanto che le motivazioni degli altri vengono interpretate come malevole. Questi individui presumono che gli altri li sfruttino, li danneggino o li ingannino, anche quando non vi sono prove che supportino queste aspettative. Non si dovrebbe diagnosticare il disturbo di personalità se il quadro si manifesta soltanto nel decorso della schizofrenia, durante un disturbo dell’umore con manifestazioni psicotiche, un altro disturbo psicotico, effetto di una sostanza o di un’altra condizione medica generale. Esordio:Prima età adulta. - Disturbo Schizoide di Personalità: una modalità pervasiva di distacco dalle relazioni sociali ed una gamma ristretta di espressioni emotive che iniziano nella prima età adulta e sono presenti in una varietà di contesti: - non desidera né prova piacere nelle relazioni strette - quasi sempre sceglie attività solitarie - dimostra poco o nessun interesse per le esperienze sessuali con una persona - prova piacere in poche attività - non ha amici stretti - sembra indifferente alle lodi o alle critiche altrui - mostra freddezza emotiva, distacco o affettività appiattita. Il disturbo schizoide di Personalità non dovrebbe essere diagnosticato se la modalità di comportamento si manifesta soltanto durante il corso della schizofrenia o altro disturbo psicotico, o se è dovuta agli effetti fisiologici di una sostanza o di una condizione medica generale. - Disturbo Schizotipico di Personalità: una modalità pervasiva di relazioni sociali ed interpersonali deficitarie, evidenziate da disagio acuto e ridotta capacità riguardanti relazioni strette, e da distorsioni cognitive e percettive ed eccentricità del comportamento, che compaiono nella prima età adulta, e sono presenti in una varietà di contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi: - idee di riferimento; - credenze strane o pensiero magico, che influenzano il comportamento, e sono in contrasto con le norme subculturali; - esperienze percettive insolite, incluse illusioni corporee; - pensiero e linguaggio strani; - sospettosità o ideazione paranoide; - affettività inappropriata o coartata; - comportamento o aspetto strani, eccentrici o peculiari; - nessun amico stretto o confidente, eccetto i parenti di primo grado; - eccessiva ansia sociale, che non diminuisce con l’aumento della familiarità. Non si manifesta esclusivamente durante il decorso della Schizofrenia, di un Disturbo dell’Umore con Manifestazioni Psicotiche, di un altro Disturbo Psicotico o di un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo. GRUPPO B: - Disturbo Antisociale di Personalità: un quadro pervasivo di inosservanza e di violazione dei diritti altrui,che si manifesta fin dall’età di 15 anni. Caratteristiche: - incapacità di conformarsi alle norme sociali per ciò che richiede il comportamento sociale, ripetersi di condotte suscettibili di arresto. - disonestà, menzogne, utilizzo di altri nomi - impulsività - irritabilità - inosservanza alle sicurezze - irresponsabilità abituale, incapacità di sostenere un’attività lavorativa continua - mancanza di riposo. L’individuo ha almeno 18 anni E' possibile la presenza di un disturbo della condotta prima dei 15 anni. - Disturbo Borderline di Personalità: una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore e una marcata impulsività, comparse nella prima età adulta e presenti in vari contesti, quali: - sforzi disperati di evitare un reale o immaginario abbandono - un quadro di relazioni interpersonali instabili e intense, caratterizzate dall’alternanza tra gli estremi di iperidealizzazione e svalutazione. - alterazione dell’identità (immagine di sé e percezione di sé marcatamente instabili) - impulsività in almeno 2 aree come: - sesso; - abuso di sostanze; - spendere; - guida spericolata. - ricorrenti minacce, gesti comportamenti suicidari o comportamento auto mutilante. - instabilità affettiva dovuta a una mancata reattività dell’umore - senso di vuoto cronico - rabbia immotivata - ideazione paranoide o gravi sintomi dissociativi, legati allo stress. Esordio: instabilità cronica nella prima età adulta - Disturbo Istrionico di Personalità: un Quadro pervasivo di emotività eccessiva e di ricerca di attenzione, che compare entro la prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti come indicato da 5 dei seguenti elementi: - è a disagio in situazioni nelle quali non è al centro dell’attenzione - l’interazione con gli altri è spesso caratterizzata da comportamento sessualmente seducente o provocante - manifesta un’espressione delle emozioni rapidamente mutevole e superficiale. - costantemente utilizza l’aspetto fisico per attirare l’attenzione su di sé. - lo stile dell’eloquio è eccessivamente impressionistico e privo di dettagli. - mostra autodrammatizzazione, teatralità ed espressione esagerata delle emozioni. - è suggestionabile (facilmente influenzato dagli altri e dalle circostanze). - considera le relazioni più intime di quanto siano. Senza rendersene conto esercitano una parte insieme agli altri. Possono cercare di manipolare il partner da una parte, mentre dall’altra manifestano una grande dipendenza. Le relazioni più a lungo termine possono essere messe da parte per far posto a nuove eccitanti relazioni. È stato più a lungo riscontrato nelle femmine. - Disturbo Narcisistico di Personalità: la caratteristica essenziale è un quadro pervasivo di grandiosità, necessità di ammirazione mancanza di empatia che comincia entro la prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti. Gli individui con questo disturbo hanno un senso grandioso di autostima. Essi abitualmente sovrastimano le proprie capacità, ed esagerano i propri talenti, apparendo spesso presuntuosi. La loro autostima viene aumentata (rispecchiata) dal valore idealizzato che attribuiscono a coloro che frequentano. Sono inclini ad avere “relazioni” solo con persone importanti, per poi svalutarle se delusi. La loro autostima è invariabilmente fragile. È evidente un senso di diritto di trattamenti speciali. Questo senso di diritto, insieme alla mancanza di sensibilità, può sfociare nello sfruttamento involontario o conscio degli altri. Generalmente mancano di empatia e non sembrano riconoscere i bisogni altrui. La vulnerabilità dell’autostima, rende l’individuo molto sensibile alle ferite dovute alle critiche e alle frustrazione. Sebbene possono non dimostrarlo apertamente le critiche possono lasciarli umiliati, avviliti, vanificati e svuotati. Possono dunque reagire con sdegno e rabbia. Talvolta il profilo professionale può essere molto basso, riflettendo l’ avversione ad accettare il rischio competitivo nelle quali è possibile una sconfitta. Il 75% è appartenente al genere maschile. GRUPPO C: - Disturbo Evitante di Personalità: modalità pervasiva di inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza, e ipersensibilità alla valutazione negativa, che inizia entro la prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti, come indicato da 4 dei seguenti elementi. - evita attività lavorative che implicano un significativo contatto interpersonale,poiché teme di essere criticato e rifiutato - è riluttante nell’entrare in relazione con persone a meno che non sia certo di piacere - è inibito nelle relazioni intime per il timore di essere umiliato e ridicolizzato - si preoccupa di essere criticato o rifiutato - è inibito in situazioni interpersonali nuove per sentimenti di inadeguatezza - si vede come socialmente inetto - riluttante ad assumere rischi personali o ad ingaggiarsi in qualsiasi nuova attività. Decorso: il comportamento evitante inizia nell’infanzia con isolamento e timore delle situazioni nuove. - Disturbo Dipendente di Personalità: una situazione pervasiva ed eccessiva di necessità di essere accuditi, che determina comportamento sottomesso e dipendente e timore della separazione,che compare nella prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti come: - ha difficoltà a prendere decisioni quotidiane senza consigli e rassicurazioni - ha bisogno che gli altri si assumano le responsabilità per la maggior parte dei settori della sua vita - ha difficoltà ad esprimere disaccordo verso gli altri per timore di perdere il supporto. - ha difficoltà ad iniziare progetti o a fare cose autonomamente - può giungere a qualsiasi cosa pur di ottenere accudimento e supporto dagli altri - si sente a disagio o indifeso quando è solo per timori esagerati di essere incapace di provvedere a se stesso. - quando termina una relazione stretta, ricerca urgentemente un’altra relazione come fonte di accudimento e supporto. - si preoccupa in modo non realistico di essere lasciato a provvedere a se stesso. - Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità: un quadro pervasivo di preoccupazione per l’ordine, perfezionismo, e controllo mentale e interpersonale, a spese di flessibilità, apertura ed efficienza, che compare entro la prima età adulta in una varietà di contesti come: - attenzione per i dettagli, le regole, le liste - mostra un perfezionismo che interferisce con il completamento dei compiti - eccessiva dedizione al lavoro e alla produttività, fino all’esclusione delle attività di svago e delle amicizie - esageratamente coscienzioso, scrupoloso, inflessibile in tema di moralità, etica o valori - è incapace di gettare via oggetti consumati o di nessun valore,anche quando non hanno alcun significato affettivo - è riluttante a delegare compiti o a lavorare con altri - adotta una modalità di spesa improntata all’avarizia - manifesta rigidità e testardaggine. - Disturbo di Personalità Non Altrimenti Specificato: questa categoria è riservata alle alterazioni del funzionamento della personalità che non soddisfano i criteri per alcun specifico disturbo di Personalità (ad es. Personalità Mista).