Organismi geneticamente modificati: i trangenici Modificazione genetica: introduzione stabile di un gene in un altro organismo Modificazione genetica di: Batteri Eucarioti unicellulari, come i lieviti Saccharomyces Linee cellulari, processo facile, ma finalizzato e limitato ad un determinato scopo Organismi pluricellulari (animali, piante) processo complesso. Introduzione del transgene clonato in: cellule somatiche per terapia genica cellule germinali per la produzione di piante ed animali transgenici cellule germinali consentendo la trasmissione alle generazioni successive: clonazione di piante ed animali Introduzione di un transgene (dalla stessa specie o specie diversa): colmate distanze evolutive (gene di pesce in una pianta di pomodoro, per la resistenza al freddo) Specie modello utilizzate per la produzione dei trangenici Facile manipolazione Estensione dei risultati a specie più complesse • • • • • • Muffe mucillaginose (dictyostelium discoideum), in abbondanza di nutrienti si comporta come organismo unicellulare, ma in carenza di cibo diventa un organismo multicellulare, strisciante e contenente un corpo fruttifero e uno stelo Il nematode Caenorhabditis elegans, contiene esattamente 959 cellule, facile da mantenere in laboratorio, molto utilizzato negli esperimenti di iRNA Drosophila elanogaster, moscerino della frutta, molti sistemi comuni all’uomo (differenze: colonna vertebrale/esoscheletro) Danio renio (Zebrafish), facile da usare in laboratorio, geni dello sviluppo embrionale e del sistema immunitario correlati ai processi osservati nell’uomo. Modello di studio anche per il ciclo circadiano e per gli effetti di farmaci I topi: modello d’elezione, nonostante i costi e limiti etici A livello commerciale: piante, ma anche animali usati come «bioreattori» per il pharming Produzione di animali trangenici Introduzione del costrutto transgenico nella linea germinale per la trasmissione alla progenie che ne conterrà almeno una copia in tutte le sue cellule: • Iniezione diretta in ovociti (micromanipolazione) • Utilizzo di vettori retrovirali • Colture di cellule staminali embrinali SCOPO: inattivare un gene specifico (knock out); oppure introdurre un gene esogeno all’interno di una cellula (knock in). Produzione di animali transgenici: iniezione diretta Introduzione del costrutto transgenico: • Stimolazione e preparazione della cellula uovo fecondata in cui introdurre il costrutto • La microiniezione può causare danni e alcune cellule uovo non sopravvivono, altre sopravvivono ma non si sviluppano, inoltre sono una parte conterrà il transgene, quindi sarà necessario analizzare il transgene • La cellula verrà coltivata in vitro ed impiantata in una madre pseudogravida • Una madre pseudogravida è ottenuta facendo accoppiare una femmina con un maschio vasectomizzato, per assicurare uno stato ormonale ricettivo) Produzione di animali trangenici: iniezione diretta Analisi del transgene per valutare la presenza del gene esogeno: Screening della progenie Iniezione diretta: metodo più utilizzato, garantisce una risposta “tutto o nienete”, se è presente il transgene esso sarà contenuto in tutte le cellule dell’animale e può essere applicabile ad una varietà di animali Produzione di animali trangenici: iniezione diretta efficienza Produzione di animali trangenici: utilizzo di vettori virali Vantaggi: • • • • Tecnicamente più facile, riduce la perdita di uova a causa della non sopravvivenza all’iniezione Alta efficienza di trasduzione Massimo inserto 8 kb di DNA Ha bisogno di un virus helper per essere infettivo Applicazioni dell’iniezione diretta: animali transgenici come “bioreattori” Problematiche: • Integrazione non mirata: gene integrato nel genoma in modo casuale. Ciò potrebbe distruggere un altro gene o alterarne l’espressione, se si integra in regioni regolative. A volte può essere anche letale. • Non tutte le regioni della cromatina saranno in grado di sostenere la sua espressione. • Numero di copie integrate sarà variabile da una a centinaia/cellula • Espressione del gene dovrebbe essere ristretta a tessuti specifici • Bassa efficienza in molte specie animali • Possibile reinfezione, possibilità di generare nuovi virus patogeni per ricombinazione • Reazioni immunitarie Gene targeting: ricombinazione omologa in embrionic stem (ES) cells SCOPO Inserzione mirata: inattivare un gene specifico (knock out); oppure introdurre un gene esogeno all’interno di una cellula (knock in). Preparazione del costrutto, introduzione in ES cells, selezione positiva o negativa Infezione a 8 cellule, non tutte le cellule potrebbero essere infettate, possibile mosaicismo In tal caso saranno necessari reincroci Gene targeting: ricombinazione omologa in embrionic stem (ES) cells Gene targeting: ricombinazione omologa in embrionic stem (ES) cells Alcune cellule isolate da animali adulti possono essere facilmente manipolate ed mantenute in coltura per periodi limitati di tempo, ma particolari condizioni possono essere mantenute in laboratorio per periodi di tempo indefiniti dando origine a linee cellulari stabilizzate. Trasfettare queste cellule è più facile dell’introduzione di materiale genetico in una cellula fecondata. Tuttavia queste cellule non possono essere usate per produrre un animale completo. Mentre le cellule staminali possono essere indotte a differenziare in molti tipi di cellule diverse a seconda del grado di differenziamento: • Multipotenti possono differenziare in diversi tipi di cellule Pluripotenti possono differenziare in molti tipi di cellule • Totipotenti possono differenziare in tutti i tipi di cellule Per la produzione di animali transgenici si utilizzano le cellule pluripotenti, che possono originare tutti i tipi cellulari dell’embrione, ma non gli extra-embrionali, chiamate cellule staminali embrionali (cellule ES) Le cellule ES sono isolate dalle cellule embrionali di una blastocisti, possono essere coltivate in vitro per un periodo di tempo e trasfettate col transgene. Nel costrutto è possibile inserire un marcatore per la selezione dei ricombinanti in coltura, da impiantare poi in una nuova blastocisti in stadio precoce di sviluppo e trasferite in una madre pseudogravida. Gene targeting: ricombinazione omologa in embrionic stem (ES) cells La progenie sarà chimerica, non conterrà il transgene in tutte le cellule, e sarà eterozigote, in genere solo uno dei cromosomi avrà inserito il transgene. Sarà necessario effettuare degli incroci per poter isolare un topo mutante eterozigote. E reincrociare gli eterozigoti per ottenere l’omozigote mutato. A questa strategia è applicabile il gene editing per effettuare un’inserzione mirata: Molto usata per produrre topi transgenici. Vantaggi del gene editing in cellule ES: • integrazione diretta verso specifiche sequenze geniche, • selezione rapida delle cellule ES in coltura, con il transgene in posizione specifica, prima di impiantarle nell’embrione (eticamente più accettabile), Svantaggi del gene editing in cellule ES: • Possibile mortalità degli omozigoti durante lo sviluppo • Migliorabile se l’espressione del transgene viene resa tempo e tessuto specifica Gene targeting: ricombinazione omologa in embrionic stem (ES) cells Knock in: INSERZIONE di un gene difettivo/selvatico (modelli di patologie con mutazioni puntiformi; geni reporter) • In genere tali difetti non sono letali • Introduzione del gene mutato per produrre un animale transgenico modello di studio per quella patologia • Modelli di studio per nuove applicazioni terapeutiche biotecnologiche • Modelli per test farmacologici e di tossicità Knock out: INATTIVAZIONE dell’espressione di un gene • Il gene bersaglio è interrotto con l’introduzione del gene neo, che nei batteri da la resistenza alla neomicina, ma nelle cellule animali si usa il G418 (antibiotico aminoglicosidico, geneticina) (selezione positiva) • Introduzione di un secondo marcatore il gene per la timidina kinasi (TK), fuori dalla regione di ricombinazione omologa per escludere quelle cellule dove l’integrazione sia avvenuta fuori dalle regioni di ricombinazione omologa (selezione negativa) • Distanza del promotore dal transgene, meglio utilizzare il promotore del gene di provenienza, ma serviranno anche elementi tessuto specifici • I topi knock out sono cruciali per gli studi di analisi della funzione genica Molto utilizzati anche per l’analisi della funzione di iRNA (microRNA e siRNA) sull’espressione di un mRNA esogeno derivante dall’espressione di un transgene: ciò permette di osservare il knock out genico mentre avviene. I limiti sono l’incompleta inattivazione genica col siRNA ed il fatto che possa inibire più target genici. Ricombinazione omologa sistema CRE/lox Knock out/in condizionale: introduzione dell’alterazione genica mediante un promotore tempo e/o tessuto specifico Delezione tessuto specifica Gene targeting: controllo dell’espressione del transgene transgenesi condizionale 1) 2) 3) Attivazione di un fattore transattivante tramite un ligando Legame al promotore del transgene del fattore transattivante Attivazione della trascrizione del transgene da parte del fattore transattivante Fattore transattivante Gene targeting: controllo dell’espressione del transgene Tet-Off 1) 2) 3) VANTAGGI • Ben note proprietà della Tc/DOX: farmacocinetica, buona distribuzione tissutale, bassa tossicità, capacità di attraversare membrane cellulari • Grande induzione in alcuni tessuti (anche 5 ordini di grandezza) SVANTAGGI • Attività residua del promoter minimale tetOffCMV • Tossicità cellulare del transattivatore • Bassa sensitività alla DOX in alcuni tessuti • Basse cinetiche di induzione in vivo TeT-Repressor: repressore della trascrizione Tc/Dox: tetraciclina/doxyciclina TRE: tetracycline response element Gene targeting: controllo dell’espressione del transgene Tet-Off/Tet-On Tet-Off Tet-On Aumentata velocità di espressione del transgene: completa attivazione in 1 ora, rispetto alle basse cinetiche di attivazione del sistema Tet-Off (fino ad una settimana) Gene targeting: controllo dell’espressione del transgene Tet-off/Tet-on Tet-off system Tet-on system Gene targeting: controllo dell’espressione del transgene - Tet-Off/tessuto-specifica Ro1 (RASS based on opioid receptor n°1) MHC-tTA/tetOn-Ro1 mice Sono stati ottenuti per incrocio. Una linea di topi transgenico che esprimono recettore Ro1 (sotto il controllo di un gene Tet-Off) inibito dal legame di tTA+doxorubicina E un'altra linea di topi che esprimono il gene per il fattore tTA (sotto il controllo di un promotore specifico MHC-cuore) http://physiologyonline.physiology.org/content/23/6/313.full-text.pdf+html Produzione di animali trangenici: YAC transgenic mice Vantaggi: Trasferire geni di grandi dimensioni 300-1000 Kb, possibile includere nel vettore sequenze regolative, oltre a quelle codificanti, per controllare e per modificare l’espressione genica (YAC) Metodi per trasferire uno YAC nel topo: • • • Fusione di SFEROPLASTI (cellule Lievito senza parete) + cellule ES (rischio di contaminazione con genoma Lievito) Purificazione di YAC (separato per elettroforesi) + microiniezione nel pronucleo (se YAC non ha dimensioni grandi, altrimenti si frammenta) Trasferimento di YAC nelle ES tramite LIPOSOMI (vescicole lipidiche artificiali per fusione con membrana) Esempi: • • • YAC di 670 Kb contenente il gene umano per HPRT in cellule ES di topo (l’ipoxantina fosforibosil trasferasi regola la funzione renale) YAC di 400 Kb contenente il gene umano APP in cellule ES di topo (codifica il precursore della proteina amiloide Alzheimer) YAC contenente il gene umano per la catena leggera/pesante IgG in topo (produzione di anticorpi) Clonazione Per clonazione artificiale si intende la generazione di un intero organismo a partire da una singola cellula. Questa tecnica permette di ottenere copie geneticamente identiche dell’organismo di partenza e trova applicazioni nella zootecnia (ad es. per riprodurre animali dalle caratteristiche eccellenti come cavalli da corsa, mucche da latte o tori da riproduzione), ma anche nella conservazione dell’ambiente (per esempio per ripopolare specie animali in via di estinzione che non è possibile fare riprodurre naturalmente in cattività). Trasferimento nucleare 1. Il nucleo aploide di una cellula uovo ricevente viene sostituito con il nucleo contenente il genoma diploide di una cellula somatica del donatore; 2. Lo pseudo-zigote (cellula uovo resa diploide non per fecondazione con uno spermatozoo) dà origine a un embrione, anche se il suo genoma deriva da una cellula adulta (cioè differenziata) Clonazione Con questa tecnica è stata generata nel 1996 la pecora Dolly, il primo animale a essere clonato da una cellula somatica Trasferimento nucleare 3. L’embrione viene trasferito nell’utero di una femmina della specie donatrice (madre surrogata); 4. La prole avrà il genoma identico (clone) a quello della cellula somatica donatrice. La pecora Dolly nacque, clonata, nel 1996 e visse per sette anni, durante i quali diede alla luce diversi cuccioli; ora è conservata in un museo a Edimburgo. Le biotecnologie sono applicazioni tecnologiche di fenomeni naturali Tutte le tecniche esposte finora, dalle più semplici alle più avanzate, hanno una caratteristica comune: sono derivate da processi naturali. Le biotecnologie, infatti, sfruttano le proprietà biologiche delle molecole (DNA, RNA, proteine) e i processi fisiologici corrispondenti (replicazione del DNA, risposta immunitaria, etc.), replicandoli in sistemi in vitro controllati e adattandoli alle particolari esigenze dell’operatore. Applicazioni • • • • Produzione di animali da allevamento, modificati per produrre razze specializzate (crescita più veloce, produzione di più latte, etc), prodotti commercialmente utili Produzione di piante transgeniche OGM, molecular pharming Bioreattori: produzione di farmaci, vaccini Produzione di sistemi modello murini per lo studio di malattie umane Terapia genica (o Clonazione terapeutica): somatica e germinale Produzione di animali da allevamento Produzione di animali come bioreattori Produzione di OGM Produzione di OGM Plant Molecular Pharming A DNA molecule carrying the genetic information for a pharmaceutical substance is introduced into the plant genome Clonazione: le specie estinte La tigre dai denti a sciabola (Smilodon fatalis), vissuta nel Pleistocene (Corey Ford/Stocktrek Images/Corbis) Il dodo (Raphus cucullatus), estinto nel XVII secolo, in un disegno di Adriaen van de Venne del 1626 (Wikimedia Commons) Il quagga (Equus quagga quagga), una sottospecie di zebra estinta nel XIX secolo (Wikimedia Commons) La tigre della Tasmania (Thylacinus cynocephalus), il marsupiale estinto nel 1936 a causa della competizione con il dingo. La foto ritrae l'ultimo esemplare, ospitato nello zoo di Hobart (John Carnemolla/Corbis) L'Uro (Bos primigenius); addomesticato dall'uomo, si estinse nel 1627 (Wikimedia Commons) Lo stambecco dei Pirenei (Capra pyrenaica pyrenaica), una sottospecie dello stambecco spagnolo estinta nel 2000 L'Huia (Heteralocha acutirostris), diffuso in Nuova Zelanda, estinto nel XIX secolo (Wikimedia Commons) Il picchio imperatore (Campephilus imperialis), avvistato per l'ultima volta nel 2005 e oggi ritenuto estinto (Wikimedia Commons) Clonazione: la ricetta della resurrezione Colomba migratrice Clonazione: la de-estinzione L'ultimo esemplare di mammut (Mammuthus primigenius) sarebbe scomparso circa 4000 anni fa (Wikimedia Commons) Clonazione umana Clonazione umana - Eugenetica Selezione del donatore, estrazione del DNA da una cellula somatica clonaggio Equality & Diversity Tedofori della fiamma della conoscenza non semplici prodotti di un processo evolutivo divergente