implementare gli interventi di sostegno alla gravidanza e ai bisogni di salute per le donne immigrate; In Italia, da alcuni anni, si sta assistendo ad importanti e persistenti spinte migratorie provenienti da paesi stranieri (soprattutto da stati Africani e dell’Europa dell’Est), di conseguenza in questa popolazione si è verificato un forte incremento di ricoveri ospedalieri a seguito di eventi quali gravidanze, nascite ed interruzioni di gravidanza. L’incremento della domanda di salute, è rivolta anche ai servizi sanitari territoriali e comprende il consultorio familiare. La popolazione immigrata presenta una doppia necessità di informazione: da una parte mirata alla presenza, disponibilità e modalità di accesso ai servizi, dall’altra finalizzata alla promozione della procreazione responsabile ed alla prevenzione dell’IVG. Anche Il Consultorio Familiare di Alba presenta un’accresciuta percentuale di accessi di donne straniere, che ha comportato per gli operatori un doveroso adattamento alle nuove esigenze e a nuove capacità di risposta e soddisfazione delle stesse. La tabella che segue evidenzia l’incremento delle prestazioni rivolte a donne straniere negli ultimi tre anni, con una richiesta che si concentra soprattutto sul periodo della gravidanza e puerperio: Totale prestazioni erogate utenza italiana + straniera Totale prestazioni erogate utenza italiana + straniera % prestazioni ad utenza italiana sul totale % prestazioni ad utenza straniera sul totale %prest.relative ad assistenza in gravidanza, puerperio sul totale erogato ad utenza straniera 35% % prest.relative ad assistenza in gravidanza, puerperio sul totale erogato ad utenza italiana 19% anno 2006 8.663 65% anno 2007 8.596 61% 39% 19% 48% dal 01/01/2008 al 31/10/2008 7.879 55% 45% 25% 46% 41% L’aumento dell’immigrazione straniera comporta la necessità di evitare semplicistiche soluzioni ad un tipo di esigenze che, per le loro caratteristiche di novità e specificità, possono cogliere gli operatori sanitari e sociali impreparati. In ambito assistenziale l’operatore deve incrementare le proprie competenze e dotarsi di ulteriori strumenti per rapportarsi alle richieste dell’utente in modo oggettivo nel contesto in cui vive, saperlo interpretare nella differenza culturale, linguistica, di espressione, di attribuzione di significati, nella sua soggettività. La donna straniera, entrando nelle relazioni istituzionali con la sua specificità complessa e non uniforme, pone in modo evidente, la questione della “personalizzazione dei servizi”. Analogamente anche la Gravidanza quale evento fisiologico e come tale vissuto dalle donne di altre culture, genera diversità nella cura di sé. Per la donna immigrata che è in gravidanza, può essere difficile rispettare i nostri protocolli; visite mediche e gli accertamenti clinici sono accettati e vissuti in modo diverso, perché i comportamenti relativi alla cura di sé sono molto influenzati dalla cultura, condizione sociale, dall’accessibilità e diversa organizzazione dei servizi dei paesi d’origine. Le donne straniere difficilmente partecipano ai corsi di accompagnamento alla nascita, per coinvolgerle su questo tema può essere utile proporre degli incontri di tipo informativo da tenersi in Consultorio Familiare; si prevede il coinvolgimento di figure professionali diverse (ostetrica, ginecologo, psicologo, mediatrice culturale), che interagiscono tra loro e con l’utenza per colmare la “carenza” informativa. Con questa proposta non si intende sovrapporsi ai corsi di accompagnamento alla nascita già attivati ordinariamente, ma ci si propone di accompagnare le donne straniere all’evento nascita offrendo maggiori strumenti conoscitivi e partecipativi. E’ necessario prevedere la presenza di una mediatrice culturale per le nazionalità maggiormente rappresentate sul territorio (arabe, albanesi, rumene). È inoltre importante che tutto il personale del Consultorio Familiare aumenti la propria capacità di rapportarsi efficacemente all’utenza straniera mediante una adeguata formazione. Verranno elaborati, dall’equipe partecipante, strumenti informativi e divulgativi (opuscoli e libretti) redatti nelle lingue maggiormente rappresentate. L’Azione prevede: - Approfondire nell’ambito dell’equipe del Consultorio familiare integrata da operatori del Centro famiglie, la conoscenza delle culture locali, del significato del parto, degli stili di accudimento e dell’influenza che le pratiche religiose hanno sulla compliance alle pratiche terapeutiche Italiane per individuare i bisogni emergenti e le strategie adeguate per affrontarli; - formazione degli operatori all’accoglienza multiculturale; - inserimento nel servizio di mediatrici culturali; - accompagnamento alla genitorialità attraverso incontri di gruppo rivolti a donne straniere in gravidanza ( gruppi formati in base all’area di origine). Gli incontri di gruppo vengono proposti a partire dal 4° mese di gravidanza, con l’obiettivo di avviare tra le partecipanti e gli operatori sanitari, un clima partecipato di sostegno e confronto sugli aspetti della gravidanza, del puerperio ed accudimento del bambino, oltre ad un’azione più propriamente di educazione sanitaria (si revedono cicli di 6-8 incontri ). Per la realizzazione dell’azione sono previste le seguenti attività e implementazioni di personale: - implementazione delle ore di mediatore culturale tramite la stipula di una convenzione fra gli Enti Gestori ed il privato sociale che già mette a disposizione i mediatori culturali per il Comune di Alba; - implementazione delle ore di psicologo e ostetrico per la conduzione di gruppi; - predisposizione di materiale informativo in lingua Inglese-Francese-Araba relativo alle tematiche inerenti le attività del Consultorio; - realizzazione di un percorso di formazione per operatori del Consultorio e operatori del Centro Famiglie e i volontari della Associazione Migrantes Bakita e Verso Sud ;