Dal gioco al concetto di angolo: percorso laboratoriale di geometria OBIETTIVI: dalle indicazioni nazionali Osservare le figure geometriche e determinarne le caratteristiche Classificare figure solide (rotola/scivola) e figure piane (angoli e lati) Acquisire un linguaggio matematico “In matematica, come nelle altre discipline scientifiche, è elemento fondamentale il laboratorio, inteso sia come luogo fisico sia come momento in cui l’alunno è attivo, formula le proprie ipotesi e ne controlla le conseguenze, progetta e sperimenta, discute e argomenta le proprie scelte, impara a raccogliere dati, negozia e costruisce i significati, porta a conclusioni temporanee e a nuove aperture la costruzione delle conoscenze personali e collettive.” Indicazioni nazionali Il nostro Istituto ha intrapreso da circa 10 anni un processo di miglioramento didattico organizzativo e progettuale volto ad offrire agli alunni un’offerta formativa di qualità. Il Curricolo Ecologico e il Progetto “A Scuola Senza Zaino. Per una Scuola Comunità” costituiscono la carta d’identità intorno alla quale si sviluppa la didattica e la costruzione del curricolo verticale nella nostra Scuola. emozionali esperienziali manipolative linguistiche cognitive motorie Con il corpo Con l’esperienza Con il pensiero Con le emozioni Con le mani Con il linguaggio Materiale di facile consumo: Carte e cartoncini Forbici Colla Didò Stuzzicadenti Matite,pennarelli, tempera Scotch Fili di lana Altri strumenti: • Lampada da tavolo Strumenti di misurazione: •misuratore di carta •Goniometro •Ruotacorpo •righello PALESTRA CORRIDOIO AULA Durante il 1° quadrimestre delle classi quarte e quinte nelle due ore settimanali di geometria QUALI SONO Inizia il percorso…. partiamo da ciò che è più vicino al mondo del bambino, oggetti che lo riempiono, gli spazi intorno a lui riallacciandoci al lavoro proposto dal nostro formatore dott.Aldo Marchesini della costruzione di un plastico relativo alla classe con materiali di recupero ASSOMIGLIA A… La cassettiera a…. Il portamatite a… La palla a… Lo scottex a… Il cono gelato a…. ROTOLA O SCIVOLA? COSA OSSERVI? Scivola: il solido ha degli spigoli Rotola: il solido non ha spigoli,la sua superficie è curva LA CARTA D’IDENTITA’ CARTA D’IDENTITA’ Cognome: SOLIDO Nome: CUBO SEGNI PARTICOLARI….. SCIVOLA Ha: 6 facce quadrate 8 vertici 12 spigoli “Assomiglia a un dado” MODELLINI CON.. STUZZICADENTI E PONGO Forte il triangolo…non si deforma!!! Ci siamo accorti che i solidi le cui facce sono dei triangoli non si deformano, mentre se le facce sono quadrati, rettangoli,esagoni,ottagoni,ecc.. si deformano facilmente. QUANDO CI SIAMO RIUSCITI ABBIAMO TRASFORMATO LE FACCE IN COMPOSIZIONI DI TRIANGOLI DOVE NON ARRIVA L’ESPERIENZA…C’E’ IL PENSIERO I BAMBINI SOSTENGONO CHE: “Le figure solide occupano uno spazio” “Si possono toccare perché hanno tre dimensioni” “La faccia non è una figurasolida” “La faccia è una figura piana e non ha spessore” LE IMPRONTE CON IL SALE Sono state diverse le scelte dei bambini ma il problema è come costruire una figura che non abbia spessore…..poi , un’idea! Visto che le figure piane non si possono prendere in mano perché non hanno spessore, abbiamo…. Proiettando l'ombra della figura posta parallela al piano su cui poggia il cartoncino Ripassato i contorni(perimetro) tracciando delle linee diritte (linee rette) Fissato del filo di lana ai lati del triangolo,sopra il contorno dell’ombra •PAROLA CHIAVE: LINEA RETTA INFINITA •Esperienza: Il filo sopra il lato dell’ombra si può prolungare all’infinito PAROLA CHIAVE: FIGURE SIMILI Esperienza: se allontaniamo e avviciniamo, la figura si ingrandisce e rimpiccolisce senza perderne le caratteristiche La conoscenza motoria della realtà crea una consapevolezza più profonda nei bambini. È necessario partire dal loro corpo e dal loro sentire. Rifatta la figura con lo scotch sul pavimento, ci cammino sopra Cammino avanti e indietro, “non c’è verso giusto”, c’è una direzione e poi mi muovo Riusciamo a portare l’angolo in classe? Varie sono state le strategie trovate dagli alunni ricalco pittura riempitura dello spazio di rotazione Percorsi motori: In palestra, un bambino comanda i movimenti di un altro contando i cambi di direzione effettuati da ognuno di loro Nella verifica,è emerso che il gruppo delle quinte ha sviluppato in modo efficace l’esperienza fatta approfondendo il concetto di direzione e verso Risoluzione di un problema: Sia rispetto a se stessi che rispetto ad un osservatore esterno; Azioni fisiche: i bambini si spostano, si posizionano su una linea rossa per terra. Azioni di riflessione: Diario di bordo (i bambini discutono, mettono in ordine le azioni fatte e le trascrivono). Le parole non sono soltanto un sistema di segnalazione, sono occasione e strumento di un continuo processo con cui il pensiero dà ordine a se stesso. Pensare un concetto matematico significa «parlarlo» dopo averlo sperimentato. Vediamo se «ho capito»… Non più tre compagni su una linea rossa ma tre punti su un segmento. A B C Descrivo: Il Il Il Il punto punto punto punto A precede B; B segue A; B precede C; C segue B; Non dare nulla per scontato, non è ovvio interiorizzare un’esperienza tanto da saper agire senza riferimenti concreti. Il cambio di direzione è una rotazione Il ruotacorpo Modello facilmente trasportabile che si è rivelato molto utile per: -arrivare al concetto di “angolo” -confronto tra angoli -senso orario e antiorario - cambio di vestito alle frazioni (dal linguaggio aritmetico a quello geometrico) L’angolo “esterno” (dove sono le porte) è stato chiamato dagli alunni complementare perché completa il giro (stavano lavorando sulle frazioni); solo più avanti arriviamo alla definizione corretta. Righello sulla pancia: Ruoto il righello Formo l’angolo Parola chiave: spostamento. «Cosa vedo»? Azioni fisiche: i bambini formano angoli con fili di dimensione diversa. Azioni di riflessione: cos’è un angolo? Da cosa è formato? Quanto è grande (ampiezza)? Confronto gli angoli. Diario di bordo: discutiamo e trascriviamo in ordine. La parola scritta ordina l’esperienza. Utilizzo di materiali diversi, occasionali, comuni, semi-strutturati, strutturati… Il bambino costretto a utilizzare sempre lo stesso materiale finisce con identificare il concetto solo con un materiale determinato, con la conseguenza che non riesce più a trasferirlo ed applicarlo ad altre situazioni. In un posto molto bello a forma di mezzaluna c’era un popolo veramente ingegnoso: i Babilonesi….per sapere bene quando arrivava il tempo giusto per seminare, si misero a studiare le stagioni e perciò inventarono il calendario. Lo fecero di forma rotonda e siccome pensavano che i giorni dell’anno fossero 360, lo divisero in 360 spicchi, uno per ogni giorno…. (tratto da Tutti in cerchio di A.Cerasoli) Cambio il vestito ad un angolo piatto… Il triplo di un angolo acuto… Il doppio di un angolo retto... Il quadruplo di un angolo acuto… La metà di un angolo giro… Il sestuplo di un angolo acuto… Come somma… Come differenza... Come prodotto… La parola non è un semplice strumento per dar voce alle idee, ma è essa stessa una fornitrice di idee. Uso le parole per definire cosa succede all’angolo piatto… 180° : 3 = un terzo di un angolo piatto 180° x 2 =….. 150° + 30° =….. ……………………… Azioni di riflessione: Quali sono le mie difficoltà quando cambio il vestito all’angolo, sia partendo dalla parola che dal numero? Il concetto matematico e la parola si sviluppano di pari passo ma la parola sostiene e chiarisce togliendo «le ombre» ai concetti. Io mi sento un angolo nullo ………………… quando... E ora mi diverto…