Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro Facoltà di Sociologia Gli elementi della comunicazione Matteo Aloi Professore a contratto Psicologia del Marketing Comunicare • • • • • • • • • • inviare trasmettere trasferire notificare far sentire far vedere illustrare far conoscere partecipare unire conoscenze opinioni idee bisogni aspirazioni Comunicare Trasmettere delle informazioni per mezzo di un messaggio utilizzando un codice Informazione • SEGNICA: – – – – aspetti conoscitivi e razionali precisa denotazione si riferisce alla funzione valutabile quantitativamente in termini di riduzione di incertezza • CONTENUTISTICA: – – – – attributi degli oggetti connotazione sistema aperto non produce meccanicamente una riduzione dell’incertezza Schema della comunicazione CANALE E C D R EMITTENTE CODIFICA DECODIFICA RICEVENTE MESSAGGIO Elementi della comunicazione • CODICE: tutto ciò che i comunicanti conoscono sul messaggio. – Sistema di simboli regolati da rapporti di corrispondenza ai significati. • CANALE DI TRASMISSIONE: supporto fisico della comunicazione; consiste in una porzione di ambiente che viene strutturata ai fini della comunicazione. – Mezzo fisico attraverso cui passa il messaggio: onde sonore, onde elettromagnetiche, particelle olfattive e tattili. Elementi della comunicazione • EMITTENTE: forma il suo messaggio attraverso una codifica (raccoglie i codici sotto forma di messaggio) e lo invia attraverso il canale. • RICEVENTE: scompone il messaggio con i suoi codici, per formulare posteriormente la sua risposta. Circolarità della comunicazione MESSAGGIO RICEVENTE EMITTENTE 1° comunicante CANALE EMITTENTE 2° comunicante RICEVENTE MESSAGGIO Ostacoli alla comunicazione • E e R non condividono il codice. • Il messaggio viene emesso e ricevuto in un quadro di riferimento che differisce tra E e R. • Influenza dell’immagine che i comunicanti si fanno uno dell’altro (es. stereotipi di ruolo: l’imprenditore, il ragioniere, il sindacalista, … il primario, il medico, l’infermiere, il tecnico…) BARRIERE 1) Barriera mittente. 2) Barriera della codifica. 3) Barriera del messaggio. 4) Barriera del mezzo 5) Barriera della decodifica 6) Barriera del destinatario. 7) Barriera del feedback Barriere della comunicazione • Limitatezza della capacità del ricevente • distrazione • assunto non formulato • incompatibilità di schemi • intervento di meccanismi inconsci o parzialmente consci • presentazione confusa • assenza di mezzi di comunicazione Barriere della comunicazione • • • • • • • • Capacità di comunicare efficacemente. Modo in cui le persone elaborano e interpretano le informazioni. Livello di fiducia interpersonale. Stereotipi e pregiudizi Ego. Scarse capacità di ascolto. Naturale tendenza a valutare o giudicare il messaggio di un mittente. Incapacità di ascoltare comprendendo La comunicazione dal latino comunico, significa condivisione. Comunicare = interagire, mettere in comune, mettere in relazione COMUNICARE non significa "mandare messaggi", ma va intesa come un atto sociale e reciproco di partecipazione, atto mediato dall'uso di simboli significativi tra individui e gruppi diversi. La comunicazione può essere intesa come: Trasmissione: passaggio di informazione Relazione: mettere in comune, comprensione Paul Watzlawick (1967) elenca 5 assiomi principali per spiegare la comunicazione: 1° assioma: "Non si può non comunicare" Qualsiasi comportamento, le parole, così come i silenzi, l'attività o l‘inattività hanno tutti valore comunicativo, e influenzano gli altri interlocutori che non possono non rispondere a queste comunicazioni. COMPORTAMENTO = MESSAGGIO E’ possibile: •Addurre motivi per non rispondere •Rispondere non rispondendo •Rifiutarsi di rispondere •Non rispondere (passività - fuga) MA NON E’ POSSIBILE NON 2° assioma: “Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione, di modo che il secondo classifica il primo, ed è quindi metacomunicazione” Significa che il contenuto di un messaggio va interpretato alla luce della relazione esistente tra i soggetti che interagiscono Ogni atto comunicativo non soltanto trasmette informazioni, ma al tempo stesso impone un comportamento 3° assioma: “La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti” • La scuola sistemico-relazionale di Palo Alto, sostiene che all’interno della comunicazione il feedback riveste un’enorme importanza, poiché il processo di comunicazione non va più inteso come un processo unidirezionale e lineare, per cui l’emittente A invia un messaggio al ricevente B, e B risponde indipendentemente dal segnale ricevuto. A B Il III° assioma afferma che il processo di comunicazione è una funzione ricorsiva, in cui il segnale inviato da A influenza in maniera determinante la risposta di B ed il nuovo segnale inviato da B, a sua volta, condiziona la risposta di A e così all’infinito 4° assioma: “Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico che con quello analogico” LINGUAGGIO NUMERICO: LINGUAGGIO ANALOGICO: •parole e segni arbitrari dovuti ad una convenzione sul significato ad esse attribuito. •è lo strumento privilegiato per trasmettere dei contenuti, (la parola di per sé esprime solo il significato che le è proprio). •comunicazione non verbale e para verbale che servono soprattutto a trasmettere gli aspetti che riguardano la relazione tra i partecipanti. Mi sei simpatico! L’attività di comunicare comporta quindi la capacità di coniugare questi due linguaggi. 5° assioma: “Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza”. L’interazione simmetrica è basata sull’uguaglianza ed è caratterizzata da un piano di partenza paritario dove il comportamento di un membro tende a rispecchiare quello dell’altro. La relazione complementare è caratterizzata dalla differenza di posizione (superiore e inferiore) assunta dalle persone tra le quali avviene la comunicazione; i diversi comportamenti dei partecipanti si rinforzano a vicenda, dando vita ad una relazione in cui i ruoli sono stati accettati da entrambi (ad es. le relazioni madre-figlio, insegnante-studente). Quando si irrigidisce una delle due modalità di entrare in rapporto con l’altro, si producono fallimenti comunicativi difficili da recuperare. Tipi di comunicazione • Per frequenza: - discontinua, episodica; - seriale, abituale - continua, routinizzata • Per estensione: - extrapersonale (meccanica, tecnologica) - intrapersonale (interiore) - interpersonale: - binaria - di gruppo - globale. Caratteristiche del processo comunicativo • La comunicazione è un processo circolare: gli eventi non hanno andamento lineare, ma ciascuno fa parte di un continuum in cui ogni segmento è effetto dello stimolo e stimolo alla fase successiva. • Gli scambi di comunicazione possono essere simmetrici o complementari: – simmetrici quando gli attori tendono a un rapporto paritetico (es. medico/medico); – complementari quando uno dei soggetti assume una posizione superiore e invita l’altro ad assumere la posizione inferiore (es. medico/paziente). Comunicazione interpersonale Nella comunicazione tra le persone si utilizzano • messaggi verbali: ciò che si dice • messaggi paraverbali: intonazioni e modulazioni della voce (volume, timbro), inflessioni, pause, ritmi, silenzi • messaggi non verbali: distanze contatti corporei posture e movimenti gestualità espressioni del volto sguardi abbigliamento,acconciatura,trucco…. - La comunicazione è determinata dall’apporto attivo di tutto il nostro corpo. In quale percentuale la voce, il viso, le mani incidono sull’efficacia del messaggio? Albert Mehrabain ha cercato di suddividere i messaggi, per evidenziare in che misura ogni componente connota la comunicazione umana. Alcune percentuali (indicative…..) Se quello che vogliamo dire è 100 • • • • quello che diciamo è quello che viene ascoltato è quello che viene recepito è quello che viene ricordato è 70 40 20 10 ricordato recepito ascoltato detto 0 20 40 60 80 voluto dire 100 Caratteri distintivi Comunicazione non verbale • in gran parte inconsapevole, non intenzionale e non controllabile • fornisce informazioni sul soggetto che la esprime • è poco idonea ad esprimere concetti • è ambigua • ha grande efficacia nelle relazioni Comunicazione verbale • per lo più consapevole e intenzionale • fornisce informazioni sugli argomenti espressi • è idonea a veicolare descrizioni, argomentazioni, narrazioni • è meno rilevante nelle relazioni La comunicazione non verbale (la ricerca risale agli anni ’60: intervengono etologia, psicologia, antropologia, sociologia) • prende riferimento e valore dal contesto in cui si svolge • non ne è distaccabile • i suoi vari aspetti sono compresenti e sinergici • interagisce con la comunicazione verbale o confermandola o contraddicendola. Funzioni della CNV Svolge una funzione relazionale di base: gestisce le situazioni sociali comunica la presentazione di sé comunica le emozioni definisce, cambia, mantiene, difende le relazioni di potere influenza i processi di persuasione può sostituire la comunicazione verbale. La comunicazione nel gruppo si può sostanzialmente suddividere su quattro livelli: • quello dei contenuti: cosa si dice o si fa; • quello dei metodi: come si organizza; • quello dei processi comunicativi: chi dice o fa cosa, a chi, in che modo; • quello delle dinamiche di gruppo: cosa accade tra i membri che comunicano. La comunicazione all’interno di un gruppo è indispensabile anche per veicolare gli aspetti che caratterizzano la cultura del gruppo, ossia: •La mediazione •L’accettazione della limitatezza •Il confronto visto come risorsa •L’equilibrio tra efficacia ed efficienza Forme di comunicazione lineare A Y B C D E A C B D F E circolare croce A B F C D A E B E C D • BIPOLARE O BIDIREZIONALE: che avviene esclusivamente tra due poli o entità del gruppo seguendo una direzione di ''andata e ritorno'' ; + - A CERCHIO O ANELLO che avviene tra due o più entità tramite un sistema di comunicazione chiuso su se stesso, in cui, ogni singola entità riceve delle informazioni e le riporta, anche rielaborandole, all'entità successiva A B D C A RUOTA O STELLARE che avviene tra due o più entità passando, però, attraverso un ''elemento centrale''. In un gruppo di lavoro, questa modalità comunicativa per cui tutti comunicano con X e X comunica con tutti, pare risulti piuttosto efficace, in particolare, quando è necessario che determinate decisioni vengano prese con rapidità; A B E X D C A RETE che avviene tra tutti i membri di un gruppo dove tutti comunicano con tutti, ovviamente, rispettando turni di parola e tempi di espressione di ciascuno. A B C D E F Rem tene, verba sequentur Sembra banale ma... per comunicare bisogna avere idee, progetti, sentimenti che contenuti, abbiano validità intrinseca per tutti coloro ai quali ci si rivolge o che si suppone vi prenderanno parte. Tuttavia, affinché la comunicazione sia efficace non basta solo cercare le parole giuste. Alla chiarezza delle idee è necessario affiancare • capacità di entrare in contatto • sensibilità immedesimativa • modo di esprimersi • capacità di sviluppare e di sostenere le relazioni “...Ogni comunicazione procede su due livelli, il piano del contenuto ed il piano della relazione ed è quest’ultimo a definire il primo…” Ludwig Wittgenstein In altre parole, la comunicazione efficace, richiede priorità nella cura della relazione, perché, al di là del contenuto, risente dei fattori che interferiscono sulla qualità della relazione stessa. Fattori che influenzano la comunicazione Percezioni ed atteggiamenti Linguaggio Cognitività Modo di parlare Ruoli e relazioni Non Verbale Etnicità e cultura Comunicazione Livello intraintergeneraz Sensorialità Malattie Farmaci Genere Stile Contesto Emozioni Istruzione Conversazione Linguaggio • Introdurre brevemente il concetto-chiave e svilupparlo minimizzando l’uso di termini tecnici o gergali, con scelta di parole semplici • Utilizzare frasi brevi, dichiarative, non ambigue, coerenti con il contesto specifico • Le pause sottolineano o attivano aspettativa • Le domande definite sono produttive: nei contesti estesi, è meglio evitare quelle aperte Cognitività • La comunicazione innesca operazioni cognitive complesse che integrano contenuti e percezioni emotive interne e relazionali. • La corretta comprensione del linguaggio va oltre il significato letterale delle parole. • E’ importante favorire le associazioni appropriate per attivare la memoria di riferimento del/degli interlocutori. Modo di parlare • Parlare lentamente (2w/s;120w/m) rassicura, cattura l’attenzione, e trasmette calma determinazione. • Parlare velocemente trasferisce ansia, emozioni soggettive, insicurezza, concitazione, piuttosto che senso di serena aspettativa. • Il tono di voce elevato può risultare provocatorio, e facilita resistenze non necessarie. • La voce fluida e controllata esprime forza, e comunica la capacità di fronteggiare gli eventi. Espressioni non verbali • Il corpo, più delle parole, comunica all’interlocutore attenzione, disponibilità, calma, autenticità, tensione, provocatorietà, aggressività, condiscendenza, combattività, determinazione, pregiudizi, testardaggine, • Le espressioni del volto, la gestualità, le posizioni e tutto quanto si esprime con il corpo facilitano la comunicazione: se non sono coerenti con il messaggio verbale, lo distorcono Messaggi non verbali • Prossimità o distanza eccessiva • Contatto oculare (secondo gli usi e i costumi) • Posizioni aperte (p.esempio le braccia dietro la schiena piuttosto che conserte) • Posizioni vigili, come mani strette, braccia conserte, contatto oculare sfuggente, voltarsi di spalle, tossire, agitare gambe e piedi, segnalano tensione, inquietudine, fretta Funzioni sensoriali • Nel contatto tra adulti maturi, possono nascere malintesi e incomprensioni se la comunicazione è disturbata da difetti sensoriali uditivi o visivi non corretti • Quando ci si rivolge a molti interlocutori non bisogna trascurare che qualcuno potrebbe avere deficit sensoriali Malattie e farmaci • Alcune persone hanno malattie o assumono farmaci che riducono / rallentano le capacità sensoriali e di interazione comunicazionale • E’ prudente non affrontare con decisione eventuali limitazioni di questo tipo, senza alcun cauto sondaggio preliminare, sempre nel rispetto della privacy Contesto ambientale facilitante • Il contesto fisico (setting) nel quale si svolge la comunicazione ha un’importanza maggiore di quanto generalmente si ritiene (luce, silenziosità) • per favorire il successo ed il significato della comunicazione, vanno curate la configurazione dell’arredo, la distribuzione dei posti a sedere, i tavoli arrotondati o squadrati eliminando le barriere ad una relazione efficace e gratificante Contesto ambientale ostacolante • • • • • • • Scarsa sensibilità al valore della comunicazione Regole restrittive della quantità e qualità Scarsa comunicazione visibile tra interlocutori Scarse reazioni dell’interlocutore al discorso Percezione di scarso valore / interesse personale Percezione di scarso valore / interesse dagli altri Mancanza di riservatezza Capacità di conversare • La capacità di conversare anche di argomenti non strettamente attinenti alla comunicazione di lavoro ha grande valore, se opportunamente intercalata • La rilevanza aumenta se è associata ad un genuino desiderio di migliorare la conoscenza della/delle persone, che favorisce il senso di appartenenza e la motivazione Livello d’istruzione • Livelli d’istruzione molto differenti sono spesso considerati di ostacolo all’efficacia della comunicazione: in questo caso, un linguaggio informale, piano, accessibile, qualche verifica della comprensione prima di addentrarsi in una discussione, possono assicurare una valida interazione, spesso più gratificante della comunicazione “colta” Emozioni • La comunicazione vera comporta scambio emotivo: le emozioni, possono essere espresse e comprese, se vengono avvertite mentre si verificano • La distanza emotiva ostacola la comunicazione, il coinvolgimento eccessivo la confonde • Il modo di parlare, il linguaggio, specie quello non verbale, favoriscono il contatto emotivo Stile della comunicazione • Ognuno ha il proprio stile di comunicazione, che riflette il temperamento, l’esperienza, le attitudini il repertorio semantico e le abilità • Lo stile condiziona il risultato perché viene percepito prima e più intensamente • Siamo tutti in grado di accorgerci del buon ascoltatore e del buon parlatore così come di quello frettoloso, sfuggente, disimpegnato • Il rispetto per l’altro è uno stile irrinunciabile Genere Uomini e donne hanno modi di comunicare differenti: Nella struttura del linguaggio Nella delimitazione di contesti Nei comportamenti espressivi non verbali Nella frequenza di utilizzazione degli stessi Nella capacità di coglierli negli altri Relazione intra- ed intergenerazionale • La differenza d’età interferisce nella comunicazione tra persone adulte • Ai frequenti stereotipi consuetudinari delle persone meno giovani possono sovrapporsi il rifiuto empatico-identificativo, barriere emozionali e difficoltà ad accettare il senso del trasferimento dell’esperienza da parte di quelle più giovani, Etnicità e cultura • Nella società multietnica, l’integrazione in una comunità accogliente non cancella le coordinate culturali di provenienza • Il rispetto consapevole delle caratteristiche dell’etnia di origine favorisce la comunicazione perché mostra di tener conto del sistema di valori e di credenze che orientano gli atteggiamenti spirituali e religiosi dell’altro Ruoli e relazioni • Chi occupa un ruolo-guida può trovare “comodo” che i propri interlocutori mantengano una posizione dipendente e passiva, • Tale atteggiamento però ha una qualità mimetica, poco partecipativa, imprevedibile nella reattività se il soggetto è esposto a sollecitazioni o se deve decidere autonomamente Interazioni costruttive Favorire domande, commenti, critiche, suggerimenti significa: • accedere ad una ricchezza di visioni alternative • poter cogliere segnali di disagio o di sostegno e comprendere in anticipo la direzione di eventuali interventi migliorativi Percezioni ed atteggiamenti • La calibrazione rispetto all’interlocutore facilita l’efficacia della comunicazione reciproca • Il tono di voce imperativo e troppo elevato, le ripetizioni, le denominazioni gergali possono introdurre risentimenti e separazione astiosa • Percezioni negative ed atteggiamento abituale di scontento non incentivano al miglioramento e rendono stagnante la relazione Comunicazione interpersonale • • • • • • Verbale Intonazione vocale Paralinguistica Mimica e gestualità Non Verbale Meta-comunicazione Facilitano la comunicazione • Linguaggio chiaro • Capacità di ascolto • Richiesta di chiarimenti • Riassumere il colloquio • Servirsi delle stesse parole dell’interlocutore • Utilizzare il silenzio Ostacolano la comunicazione • Tempo insufficiente • Atteggiamento autoritario • Eccessiva familiarità • Freddezza • Presenza di terzi Elementi incongrui Facilitare la comunicazione Controllare il colloquio • Ascoltare senza fretta • Cogliere gli elementi fondamentali rapidamente • Evitare di inibire l’interlocutore • Evitare che l’interlocutore divaghi Alcune considerazioni pratiche (1) Tutte le strategie di amplificazione della comunicazione richiedono capacità di percepire e valutare l’ interattività con l’uditorio o con l’interlocutore. Alcune considerazioni pratiche (2) Le opzioni operative devono tendere alla facilitazione nello scambio di informazioni ed all’ampliamento della relazione con flessibilità. Alcune considerazioni pratiche (3) Il successo nel contatto con l’interlocutore singolo è assicurato da empatia, creatività e consapevolezza dell’unicità individuale.