RILEVAZIONE SALARI E STIPENDI

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RILEVAZIONE SALARI E STIPENDI
AL PERSONALE DIPENDENTE
Segue 3 fasi:
1) Liquidazione
2) Rilevazione oneri sociali
3) Pagamento
1) Il 23/12 liquidazione stipendi di dicembre:
Stipendi lordi
€ 4.000,00
Assegni nucleo familiare
€
50,00
Ritenute INPS dipendenti €
390,00
Ritenute IRPEF dipendenti €
750,00
Debito vs. personale = stipendio lordo + assegni
nucleo familiare
Assegni nucleo familiare: anticipati dall’azienda per
conto dell’INPS
Ritenute IRPEF: trattenute al dipendente, da versare a
cura dell’azienda.
______________ 23/12/2010_________________
Diversi
a
Dipendenti c/retrib. 4.050,00
Stipendi
4.000,00
INPS (c/contributi)
50,00
______________
_________________
2) Oneri previdenziali a carico azienda = € 850,00
Versamento al fondo miglioramento pensioni = 0,50%
dello stipendio lordo  è una somma che l’azienda
anticipa all’INPS ma poi recupera dal TFR = credito
_______________ 23/12/2010_______________
Diversi
a
INPS c/contributi
870,00
Contributi previdenziali
850,00
Dipendenti c/recupero contributi
20,00
_______________
_______________
3) Pagamento stipendi al netto delle ritenute fiscali e
previdenziali
_______________ 23/12/2010 _______________
Dipendenti c/retribuzioni a Diversi
4.050,00
a Comit c/c
2.910,00
a INPS c/contrib.
390,00
a Erario c/ritenute
IRPEF dipend.
750,00
_______________
_______________
Entro il giorno 16 del mese successivo occorre versare
le ritenute fiscali e il saldo a debito verso l’INPS.
Per le ritenute fiscali:
_______________ 16/01/2011 _______________
Erario c/ritenute
a
COMIT c/c
IRPEF dipendenti
_______________
_______________
750,00
Per determinare il saldo a debito verso l’INPS occorre
vedere la situazione del relativo conto al 31/12
INPS C/CONTRIBUTI
Assegni familiari
50,00
Contributi dicembre 870,00
Ritenute INPS dip. 390,00
Saldo a debito azienda = € 1.210,00
______________ 16/01/2011 ______________
INPS c/contributi
a
Comit c/c
______________
______________
1.210,00
RILEVAZIONE FATTURE DI PROFESSIONISTI E
LAVORATORI AUTONOMI
Comprendono di norma:
a) costo della prestazione
(ad es. € 400,00)
b) contributo 4% alla cassa di
previdenza  costo per
l’azienda
(ad es. € 16,00)
c) IVA 21% (su a+b)
€ 87,36
______________ 23/09/2011 _______________
Diversi
a
Fornitore Congiu
503,36
Consulenze amministrative
416,00
IVA su acquisti
87,36
______________
d/d
________________
Fornitore Congiu
a
Diversi
503,36
a Comit c/c
423,36
a Erario c/riten.auton. 80,00
______________
________________
N.B. La ritenuta IRPEF è del 20% sul solo onorario
professionale, mentre l’IVA è calcolata sull’onorario + il
contributo alla Cassa di Previdenza
N.B. Non tutti i professionisti addebitano il 2% o il 4%
(ad esempio i notai).
Anche la ritenuta IRPEF sui professionisti va versata
entro il giorno 16 del mese successivo
_______________ 16/10/2011 _______________
Erario c/ritenute
a
COMIT c/c
IRPEF autonomi
_______________
_______________
80,00
LIBRI E REGISTRI OBBLIGATORI
Normativa
civilistica
Normativa
fiscale
(II.DD. – IVA)
Normativa
sul lavoro
NORMATIVA CIVILISTICA
Art. 2214: l’imprenditore commerciale deve tenere
- libro giornale
- libro inventari
- altre scritture secondo natura e dimensioni
dell’impresa
- originale lettere, fatture, telegrammi ricevuti
- copia lettere, fatture, telegrammi spediti
Art. 2215 (nuovo testo):
LIBRI CONTABILI:
- obbligo numerazione progressiva pagine, prima di
essere messi in uso;
- Bollatura dall’ufficio registro imprese o notaio, solo
se richiesta da leggi speciali
- Indicazione numero di pagine (nell’ultima)
- E’ soppressa la “vidimazione iniziale”
- Libro giornale ed inventari: no bollatura né
vidimazione
Art. 2421
I libri previsti in questo articolo devono essere numerati
progressivamente in ogni pagina e bollati
NORMATIVA FISCALE II.DD. (D.P.R. 600/1973)
Libro giornale e libro inventari
Libri obbligatori IVA
Scritture ausiliarie (conti di mastro)
Libro cespiti ammortizzabili (“storia fiscale” dei
beni ammortizzabili)
- Scritture ausiliarie di magazzino (al superamento di
determinati parametri)
- Libri sociali obbligatori per le società di capitali
- Libro matricola e libro paga  leggi sul lavoro
-
NORMATIVA FISCALE IVA (D.P.R. 633/1972)
- Registro acquisti
- Registro fatture emesse
- Registro corrispettivi
Per i registri “fiscali”:
- obbligo di numerazione progressiva in ogni pagina
- no vidimazione iniziale
- no bollatura
Libri sociali obbligatori (per le società di capitali)
art. 2421
- Libro soci (n° azioni, generalità soci, trasferimenti
azioni, ecc.)
- Libro obbligazioni (se ne sono state emesse  solo
s.p.a. e s.a.p.a.) – importo obbligazioni, generalità,
trasferimenti, ecc.
- Libro adunanze e deliberazioni assemblee (verbali)
- Libro adunanze e deliberazioni C.D.A.
- Libro adunanze e deliberazioni collegio sindacale
(se esiste)
- Libro adunanze e deliberazioni comitato esecutivo
(se esiste)
- Libro adunanze e deliberazioni assemblee degli
obbligazionisti (se sono state emesse obbligazioni)
Per tali libri:
- obbligo numerazione pagine
- bollatura
- vidimazione (ufficio registro imprese o notaio)
REDDITO D’ESERCIZIO
Incremento del capitale netto per effetto della
gestione durante un certo periodo di tempo
Maggiore ricchezza prodotta dalla gestione
Si distingue tra
REDDITO TOTALE
Riguarda l’intera vita
dell’azienda
REDDITO
D’ESERCIZIO
E’ relativo alle
operazioni di gestione
(ESERCIZIO) compiute
in un dato periodo
amministrativo (ANNO)
Sia il reddito totale sia il reddito d’esercizio
possono essere determinati in modo
SINTETICO
Differenza tra capitale
netto FINALE e capitale
netto INIZIALE
ANALITICO
Sommatoria di
tutti i ricavi
MENO
sommatoria di
tutti i costi
Più precisamente:
determinazione SINTETICA del reddito totale:
+ Capitale finale di liquidazione
(-) capitale di costituzione
(-) ulteriori apporti di capitale
+ rimborsi di capitale
+ utili distribuiti
= Reddito totale
Grandezza CERTA
(ma attenzione a:
- inflazione
- azienda che fa parte di un gruppo.
DETERMINAZIONE ANALITICA DEL
REDDITO TOTALE
 Totale ricavi – Totale costi = reddito totale
(variazione del capitale netto iniziale)
 Totale ricavi > Totale costi  utile
(incremento del capitale netto iniziale)
 Totale ricavi < totale costi  perdita
(decremento del capitale netto iniziale)
Dal punto di vista monetario/finanziario, si ha:
 Entrate – Uscite = Reddito totale
(variazione del capitale netto iniziale)
 Entrate > Uscite = Utile
(incremento del capitale netto iniziale)
 Entrate < Uscite = Perdita
(decremento del capitale netto iniziale)
ESEMPIO
La società “Pinco & Pallino”, durante la sua
(breve) esistenza ha compiuto le seguenti
operazioni, tutte regolate in contanti:
-
apporto di capitale iniziale dei titolari, 5.000
acquisto beni strumentali, 5.000
acquisto merci, 30.000
vendita merci, 44.000
pagamento stipendi, 6.000
pagamento prestazioni di servizi, 2.500
pagamento imposte, 500.
I beni strumentali usati vengono ceduti per 2.000.
Capitale finale di liquidazione (in contanti) = 7.000
+ Capitale finale
- Capitale iniziale
= Reddito totale
: 7.000
: 5.000
: 2.000
In modo “analitico”:
+ Ricavi totali
: 46.000
- Costi totali
: 44.000
= Reddito totale
: 2.000
La determinazione del reddito d’esercizio è invece
governata dal principio di competenza economica
Correlazione tra utilizzo dei fattori strutturali e
d’esercizio nei processi di produzione economica
durante il periodo amministrativo e beni e servizi
realizzati nel periodo.
COMPETENZA ECONOMICA
Può essere individuata con due criteri:
1)TEMPO ECONOMICO
 considera più attentamente l’unità
gestione nel tempo e nello spazio
della
 si prestava ad “aggiustamenti”
 non
adatta
alle
“standardizzazione”
esigenze
di
2)TEMPO FISICO
 Considera il semplice scorrere del tempo
(periodi di uguale durata)
 Mira a conoscere il “reddito prodotto”
 Adatto alle esigenze di “standardizzazione” e
di informazione esterna
Gestione  unitaria  finalizzata a realizzare gli
obiettivi del soggetto economico
Unità della gestione  operazioni in corso  cicli
economici, industriali, mercantili, monetari in
corso
Il bilancio fronteggia A (attivo) con
P (passivo) + N (netto)
Ipotizziamo:
CN iniziale = 20
Entrate
= 90
Acquisto fattori d’esercizio =
Acquisto fattori strutturali =
Uscite monetarie
=
Debiti
=
85
20
95
10
A fine esercizio sono valori certi solo:
Cassa = 15
Debiti = 10
Fattori strutturali: possibilità di utilizzo futuro?
Fattori d’esercizio: integralmente consumati o
ancora utilizzabili?
Ricavi: correlati ai costi o anticipati?
Sfasamento tra dinamica finanziaria e dinamica
economica
Variazioni di cassa = possono esprimere costi o
ricavi ma anche anticipi
Accertamento di crediti o debiti: può avvenire
anche in epoca successiva allo scambio o alla
prestazione di servizi (interessi, fitti), fatture da
emettere o da ricevere
Si possono avere variazioni finanziarie certe nella
loro eventualità ma non nell’importo.
Si può avere anche un utilizzo o una cessione di
beni o servizi senza che si siano verificate le
relative variazioni finanziarie
Per determinare il valore del capitale di
funzionamento a fine esercizio, occorre perciò:
- quantificare i V.F. certi, assimilati e presunti;
- stimare la quota parte dei costi e ricavi
anticipati da rinviare per competenza
economica ai futuri esercizi;
- valutare i V.F. che ancora non si sono
verificati ma sono correlati con la produzione
economica del periodo;
(sottrattive) di storno
Rettifiche
(aggiuntive) di imputazione
Reddito = Ricavi – Costi
Competenza economica = correlazione (matching)
tra:
- utilizzo fattori strutturali e d’esercizio
- beni e/o servizi realizzati nel periodo stesso
NATURA DEL REDDITO D’ESERCIZIO
 NON OGGETTIVA (tiene conto di valori stimati
ed ipotetici)
 ASTRATTA (viene suddivisa artificialmente la
gestione che è unitaria)
 IPOTETICA (dipende dalle ipotesi sulle quali si
basano le valutazioni)
 CONVENZIONALE (si basa su convenzioni
come la costanza del potere d’acquisto della
moneta, durata dell’esercizio, ecc.)
 NOMINALE (non
“attendibile”)
è
un
dato
“reale”
ma
ATTENDIBILITÀ DEL REDDITO D’ESERCIZIO
DIPENDE DA:
- Entità dei valori oggettivi rispetto a quelli
stimati
- Entità e correttezza delle ipotesi, stime e
congetture effettuate
(che devono essere razionali e ragionevoli in
relazione all’obiettivo del bilancio)
Oggi:
- Informazione per i destinatari
- Chiarezza
corretta
e
rappresentazione
veritiera
e
Svolgimento unitario operazioni di gestione
Contrapposizione indistinta di complessi di costi
e di ricavi comuni alle produzioni di più periodi
Costi e ricavi passati  condizionano i risultati
futuri
Stime, valutazioni ed incertezze sulla
determinazione del reddito  si riflettono anche
sulla determinazione del capitale di
funzionamento
Reddito e capitale: il loro valore risente dei criteri
di valutazione adottati nell’esercizio ma anche di
quelli utilizzati in passato
Più il capitale di funzionamento comprende valori
stimati  operazioni non espresse da valori
monetari, più la valutazione diventa incerta
COLLEGAMENTI REDDITO – CAPITALE
Operazioni in corso:
- Scorte di merci in rimanenza  ciclo
mercantile già cominciato (acquisto), da
concludersi con la vendita
Valore rimanenze: deve trovare riferimento alle
condizioni di realizzo futuro (ricavo)
- Rimanenze PCL: valore di vendita del prodotto
finito meno costi di completamento
- Rimanenze materie prime: confronto con
costo di riacquisto
- Costi fattori strutturali  partecipano alla
produzione di più esercizi: valore di realizzo
indiretto (tramite i ricavi che si conseguiranno
dalla vendita dei beni o servizi prodotti tramite
quei fattori)
Ricavi > costi fattori utilizzati (comprese le
quote di ammortamento dei fattori strutturali)
- Ricavi anticipati  rimanenze passive capitale
(dovranno essere forniti i beni o compiuta la
prestazione)
- Costi e ricavi futuri presunti  da attribuire
per competenza all’esercizio in chiusura
Secondo il codice civile, il bilancio delle società di
capitali è composto da:
- stato patrimoniale
- conto economico
- nota integrativa
Criteri generali del codice civile per valutare la
competenza economica:
- chiarezza e rappresentazione veritiera e
corretta
- continuazione dell’attività
- prudenza e costanza criteri di valutazione
- competenza economica e non finanziaria
- costo = criterio base per le valutazioni
Norme di legge e principi contabili:
- Limitano la discrezionalità delle valutazioni
- Esprimono regole convenzionali
- Non eliminano tutte le soggettività di
valutazione (in particolare sulla conclusione
delle operazioni in corso)
Informazioni veritiere e corrette = valido
supporto informativo per le decisioni del
management e per gli interessati esterni.
INFLAZIONE  fattore che limita l’espressività
del bilancio
Nel C/E si contrappongono:
- ricavi in moneta attuale
- costi in moneta attuale e ammortamenti riferiti
a moneta deprezzata
Nello S/P troviamo:
- Crediti in moneta svalutata (minori incassi
“reali” per l’impresa)
- Debiti in moneta svalutata (minori pagamenti
“reali” per l’impresa)
- Valore delle rimanenze spesso molto < al
valore corrente di mercato
- Valori dei fattori strutturali  può essere
necessario rivalutarli o svalutarli in relazione a
futura ricuperabilità dei costi
Sistema aziendale  progredisce per l’attività
quotidiana di:
- apprendimento
- adattamento all’ambiente
- ricerca e sviluppo
- specializzazione
- esperienze tecniche, commerciali, ecc.
- favorevole “clima aziendale”
- collaudata capacità e professionalità del
personale
- notorietà del marchio
- felice localizzazione produttiva
Sono le risorse “FIRM SPECIFIC” che il capitale
di funzionamento non esprime o esprime in
modo limitato (solo se acquisite dall’esterno)
Trovano riflesso nel valore di AVVIAMENTO
SCHEMA LOGICO RETTIFICHE D’IMPUTAZIONE
Imputazione di un costo
Dare del conto di
costo da imputare
Avere del conto
al valore finanz.
presunto passivo
Epilogo
Al Conto Economico
a Stato Patrimon.
Attribuzione di un ricavo
Dare del conto al
valore finanz. presunto
attivo
Avere del conto
del ricavo da
attribuire
Epilogo
a Stato Patrimoniale
a conto economico
Nel successivo esercizio, i conti transitori di bilancio
verranno riaperti e rettificheranno i valori reddituali, in
modo da evitare la duplicazione di costi o ricavi.
FATTURE DA EMETTERE O DA RICEVERE
Sono relative a vendite già effettuate al 31/12 ma non
ancora fatturate, di acquisti o prestazioni di servizi già
ricevuti ma di cui non è ancora pervenuta la fattura
Ad es. al 31/12 rileviamo fatture da emettere per merci
già vendute € 5.000 (IVA 20%) e fatture da ricevere per
prestazioni di servizi per € 3.000 (IVA 20%).
________________
Fatture da emettere
________________
Spese di pubblicità
________________
________________
a Diversi
6.000,00
a Merci c/vendite 5.000,00
a IVA su vendite 1.000,00
________________
a Fatture da ricevere
3.000,00
________________
N.B. Data delle operazioni
N.B. IVA solo su fatture da emettere (DPR 633/1972, art.
6  esigibilità dell’imposta)
Fatture da emettere e fatture da ricevere: sono conti
transitori di bilancio, accesi a valori finanziari presunti,
che verranno chiusi allo stato patrimoniale finale
________________
Fatture da ricevere
________________
Stato Patrim. Finale
________________
a
a
________________
Stato Patrim. Fin. 3.000,00
________________
Fatture da emettere 6.000,00
________________
Nell’esercizio successivo, i conti transitori vengono
riaperti e successivamente chiusi al momento in cui
arriva o viene emessa la fattura
________________ 27/01 _________________
Cliente Rex
a Fatture da emettere
________________
_________________
6.000,00
________________ 18/02 _________________
Diversi
a Fornitore Derrick
3.600,00
Fatture da ricevere
3.000,00
IVA su acquisti
600,00
________________
__________________
Procedure alternative (meno consigliabili):
PER LE VENDITE:
________________ 27/01 _________________
Cliente Rex
a Diversi
6.000,00
a Merci c/vendite
5.000,00
a Fatture da emettere 1.000,00
________________ d/d _________________
Merci c/vendite
a Fatture da emettere 5.000,00
________________
_________________
PER GLI ACQUISTI:
________________ 18/02 _________________
Diversi
a Fornitore Derrick
3.600,00
Spese di pubblicità
3.000,00
IVA su acquisti
600,00
________________ d/d __________________
Fatture da ricevere a Spese di pubblicità 3.000,00
________________
__________________
RATEI ATTIVI E PASSIVI
Ratei: conto transitorio che esprime un valore
finanziario presunto attivo (ratei attivi) o passivo (ratei
passivi).
Ratei attivi  quota di ricavo maturato per competenza
a regolamento posticipato
Ratei passivi  quota di costo maturato per
competenza a regolamento posticipato
Ratei attivi e passivi  quantità congetturate
Esempio:
Al 31/12/01 risulta che il prossimo 1/6 dobbiamo pagare
un canone semestrale posticipato per manutenzione
attrezzature = € 600,00
Imputazione in proporzione al tempo
____________________
_________________
Spese di manutenzione a Ratei passivi
100,00
____________________
_________________
Spese di manutenzione chiude a C/E (tra i costi)
Ratei passivi epiloga a S/P (tra le passività)
Nel successivo esercizio, il conto Ratei passivi viene
riaperto:
Ratei passivi
_______________________
100,00
Ricevimento fattura:
__________________ 31/05/ _________________
Diversi
a Fornitore ROS
720,00
Spese di manutenzione
600,00
IVA su acquisti
120,00
__________________
__________________
Ratei passivi
a Spese di manutenz. 100,00
__________________
__________________
Nel caso dei ratei attivi per ricavi a manifestazione
finanziaria posticipata, le scritture sono specularmente
opposte
INTERESSI E SPESE SU C/C BANCARI
Sono addebitati dalla Banca con “valuta” 31/12 con
l’estratto conto al 31/12.
Sono perciò di competenza dell’esercizio in chiusura.
Esempio:
Interessi attivi = € 100,00
Interessi passivi = € 80,00
Oneri bancari = € 20,00
Ritenuta IRES 27% su interessi attivi
_________________
________________
Diversi
a
Diversi
127,00
Interessi passivi c/c
80,00
Erario c/ritenute IRES
27,00
Oneri bancari
20,00
a Banca c/
27,00
a Interessi attivi c/c 100,00
_________________
________________
N.B. Erario c/ritenute IRES = conto finanziario
Esprime un credito per imposte (IRES) trattenute alla
fonte (dalla banca), che l’azienda sconterà
successivamente dall’IRES da versare
N.B. Dal 2012, ritenuta IRES sugli interessi = 20%.
ACCANTONAMENTI PER FONDI SPESE FUTURE
Oneri già maturati ma di manifestazione finanziaria
futura (spesso incerti nell’importo)
Fondi spese future  normalmente conti non transitori
Esprimono valori finanziari presunti per debiti futuri
Negli esercizi futuri permettono di “assorbire” il costo,
già imputato in precedenza, senza aggravare il C/E
Esempio: Fondo TFR, da calcolarsi secondo le norme di
legge.
Fondo TFR = debito presunto verso i dipendenti per le
indennità maturate al 31/12
Dal fondo occorre sottrarre il credito verso i dipendenti
per il recupero contributi (già anticipati dall’azienda
all’INPS)
Se ipotizziamo:
Accantonamento dell’esercizio: € 296,00
Recupero contributi: € 20,00
La rilevazione in P.D. sarà:
___________________
_________________
Accantonamento TFR a Diversi
296,00
a Fondo TFR
276,00
a Dipendenti c/recupero
contributi
20,00
___________________
_________________
Il fondo TFR viene utilizzato al licenziamento o
dimissioni del dipendente.
In quel momento l’azienda dovrà pagare:
- Il fondo TFR maturato al 31/12 precedente
- L’indennità maturata nella frazione di anno in corso
Dovrà scontarsi lo 0,50% maturato sugli stipendi
dell’anno e rilevato nel dare del conto “Dipendenti
c/recupero contributi”
Dovrà operare (quasi sempre) una ritenuta fiscale da
versare poi all’erario.
_________________
_________________
Diversi
a
Diversi
2.500,00
Fondo TFR
2.000,00
Indennità TFR
500,00
a Cassa
2.200,00
a Erario c/riten.IRPEF 200,00
a Dipendenti c/recupero
contributi
100,00
_________________
_________________
Fondo imposte: relativo solo a debiti incerti o futuri (ad
esempio per contenzioso)
Per le imposte sul reddito dell’esercizio, si imputa:
________________
________________________
Imposte sul reddito a
Erario c/imposte sul reddito
________________
________________________
Erario c/imposte: debito calcolato dall’impresa stessa.
SCHEMA LOGICO RETTIFICHE DI STORNO
Storno di un costo
Dare del conto economico
transitorio o non transitorio
Avere del conto
del costo da
stornare
Epilogo
Allo Stato Patrimoniale
al Conto Economico
Storno di un ricavo
Dare del conto del
ricavo da stornare
Avere del conto
economico transitorio
o non transitorio
Epilogo
a Conto Economico
a Stato Patrimoniale
Rettifiche di storno: rinviano costi o ricavi che hanno
già avuto la manifestazione finanziaria, ma si ritengono
di competenza – in tutto o in parte – di esercizi futuri.
RETTIFICHE DI STORNO E DI IMPUTAZIONE
indiretto
Possono essere effettuate con metodo
Diretto
Metodo indiretto  si imputano e si stornano i costi ed i
ricavi attivando specifici conti economici di chiusura
Metodo diretto  si imputano e si stornano i costi e i
ricavi negli specifici conti accesi alle variazioni
d’esercizio
Metodo indiretto  permette l’iscrizione dei valori
stimati e congetturati separatamente da quelli certi
Metodo diretto  è di più facile applicazione e permette
di avere nel conto economico i valori di competenza
(già “assestati”)
La contropartita dei conti economici può essere data:
- da conti transitori di bilancio (ad esempio
rimanenze, ratei, risconti, fatture da emettere,
fatture da ricevere, ecc.)
- da conti non transitori (permanenti), che
permangono nei successivi esercizi: ad es. fondi
amm/to, fondi rischi, fondo T.F.R.
Generalmente, lo storno dei costi e ricavi avviene in
modo diretto, utilizzando cioè lo stesso conto di
reddito.
Solo per insiemi indistinti di costi (ad es. lavori in
economia o rimanenze) si opera uno storno indiretto.
Nelle rettifiche di storno:
conto di contropartita del costo  sempre un altro
o ricavo da stornare
conto di natura
economica
transitorio
se il rinvio è solo
al successivo esercizio
non transitorio
se il rinvio è riferito a
più esercizi
RIMANENZE FINALI DI MAGAZZINO
Evidenziano cicli operativi in corso, destinati a trovare
conclusione negli esercizi successivi.
Rappresentano costi anticipati da stornare e rinviare ai
futuri esercizi.
Dal punto di vista patrimoniale rappresentano
rimanenze attive del capitale di funzionamento.
Le rettifiche avvengono in modo indiretto, utilizzando
dei conti transitori chiamati “Magazzino Merci” o
“Magazzino prodotti finiti” ecc., oppure “Rimanenze di
merci” o “Rimanenze di prodotti finiti”, ecc.
RISCONTI ATTIVI E PASSIVI
Sono conti economici transitori di chiusura.
Risconti attivi  esprime uno storno di costi =
rimanenza attiva del capitale di funzionamento per
servizi già acquisiti ed utilizzabili nel futuro esercizio
Risconti passivi  esprime uno storno di ricavi =
rimanenza passiva del capitale di funzionamento per
servizi con corrispettivo già incassato ma da erogare
nel futuro esercizio
Esprimono quantità congetturate, normalmente su base
temporale.
RISCONTI PASSIVI
Il 1/11 incassiamo un fitto attivo anticipato per il periodo
1/11 – 1/5, per complessivi € 3.000 + IVA 20%
_________________ 01/11 _______________
Clienti
a Diversi
3.600,00
a Fitti attivi
3.000,00
a IVA su vendite 600,00
_________________
_______________
In sede di operazioni di rettifica, si storna la parte
anticipata (3.000/6 x 4)
_________________
Fitti attivi
_________________
a
_______________
Risconti passivi
_______________
2.000,00
RISCONTI ATTIVI
Il 1/11 paghiamo un fitto attivo anticipato per il periodo
1/11 – 1/5, per complessivi € 3.000 + IVA 20%
_________________ 01/11 _________________
Diversi
a Fornitori
3.600,00
Fitti passivi
3.000,00
IVA a credito
600,00
_________________
_________________
In sede di operazioni di rettifica, si storna la parte
anticipata (3.000/6 x 4)
_________________
Risconti attivi
_________________
a
_______________
Fitti passivi
_______________
2.000,00
AMMORTAMENTO DEI COSTI
AD UTILITÀ PLURIENNALE
Costi ad utilità pluriennale  riguardano la produzione
economica di più esercizi
Sul piano finanziario  investimenti di lungo rigiro che
si riconvertono in risorse finanziarie in tempo > 1 anno
Sul piano economico  costi anticipati per
- acquisto da terzi
- produzione interna (“in economia”)
- apporto soci
Ammortamento: procedimento contabile per ripartire il
costo pluriennale tra i periodi amministrativi nei quali si
utilizza il fattore.
Quota di ammortamento = costo di utilizzazione ritenuto
di competenza dell’esercizio
Rappresenta una quantità congetturata.
Piano di ammortamento: deriva da un processo
valutativo che considera
- valore da ammortizzare
- tempo (vita fisica/vita economica)
- criterio di ripartizione quote
Ammortamento: riguarda solo i beni ad utilizzo limitato
nel tempo (no terreni, salvo costi per migliorie
fondiarie)
DISMISSIONE DEI CESPITI AMMORTIZZABILI
a)Valore netto contabile = costo storico - fondo amm/to
b)Valore di realizzo = prezzo di vendita del bene usato
Se b>a  plusvalenza
Se b<a  minusvalenza
Plusvalenze e minusvalenze  conti di reddito non
attribuibili direttamente all’attività caratteristica
dell’impresa (e soprattutto non di competenza esclusiva
dell’esercizio)
ESEMPI:
Macchinario costo storico € 15.000
Fondo ammortamento: € 9.000
a) Viene rivenduto ad € 5.000 + IVA 20 %
b) Viene rivenduto ad € 7.000 + IVA 20%
a)________________
__________________
Diversi
a Diversi
16.000,00
Cliente Zeta
6.000,00
Fondo amm/to macchinario
9.000,00
Minusvalenze
1.000,00
a Macchinari
15.000,00
a IVA su vendite
1.000,00
_________________
__________________
b)________________
___________________
Diversi
a Diversi
17.400,00
Cliente Zeta
8.400,00
Fondo amm/to macchinario
9.000,00
a Macchinari
15.000,00
a IVA su vendite
1.400,00
a Plusvalenze
1.000,00
_________________
__________________
SVALUTAZIONE ELEMENTI PATRIMONIALI
E FONDI RISCHI
Fronteggiano oneri futuri o perdite previste negli
elementi patrimoniali
-
Rischi su crediti commerciali
Rischi variabilità cambi esteri
Rischi svalutazione titoli in portafoglio
Rischi collaudo ed accettazione su commesse
…..
Il rischio può essere:
- trasferito a terzi (ad es. contratto di factoring,
polizza di assicurazione, ecc.)
- fronteggiato internamente (autoassicurazione) con
opportuni accantonamenti in bilancio
Fondi rischi  conti economici non transitori di bilancio
Funzionano in avere
Vengono alimentati con accantonamenti
in appositi conti di reddito
_________________
_________________
Accantonamento
a Fondo rischi per ….
per ……..
_________________
_________________
Accantonamento  chiude a C/E tra i costi d’esercizio
(esprime spesso una rettifica dei ricavi previsti)
Fondo  chiude a S/P
Crediti e debiti in valuta estera (non euro): vengono
contabilizzati al cambio del giorno dell’operazione.
Al 31/12, per i crediti e debiti a breve, se:
- cambio sfavorevole per l’azienda, si rileva il
maggior onere presunto;
- cambio favorevole per l’azienda, si rileva l’utile in
formazione
_______________
____________________
Perdite presunte
a Fornitori Estero
_______________
____________________
Fornitori estero
a Utili presunti su cambi
_______________
____________________
Per debiti o crediti > 12 mesi, si compensano eventuali
utili in formazione e perdite in formazione;
- se perdite > utili (ad es. perdite 10, utili 7) la
differenza si rileva:
_______________
____________________
Perdite presunte
a Fornitori Estero
3
_______________
____________________
- se utili > perdite (ad es. utili 10, perdite 7), si rileva:
_______________
____________________
Perdite presunte
a Fornitori Estero
7
_______________
____________________
Fornitori estero
a Utili presunti su cambi
10
_______________
____________________
Utili presunti su
a Fondo utili differiti su
3
cambi
cambi
_______________
____________________
Così si evita l’imputazione anticipata di un ricavo
ancora “non realizzato”
PERDITE PRESUNTE SU CREDITI
Formalmente  rettifiche di imputazione
Sostanzialmente  rettifiche di storno (minori incassi di
ricavi già contabilizzati nell’esercizio)
Ad es. si ipotizzano a fine esercizio perdite presunte su
crediti verso clienti per € 500
______________________
________________
Svalutazione crediti
a Fondo svalutaz.
500,00
(perdite presunte su crediti) crediti
______________________
________________
Fondo svalutazione crediti: può essere inteso come
- posta rettificativa dell’attivo (del conto clienti)
- fondo rischi
In quanto fondo, viene utilizzato al momento in cui le
perdite, dapprima “presunte”, diventano “reali”:
Ad es.:
Credito verso cliente Alfa = € 2.400
Fondo svalutazione crediti = € 500
Il cliente paga a saldo
€ 1.700
________________
__________________
diversi
a Cliente Alfa
2.400,00
Cassa
1.700,00
Fondo svalutazione crediti
500,00
Perdite su crediti
200,00
________________
__________________
Tale tecnica di utilizzazione si applica a tutti i fondi
rischi
SISTEMI IMPROPRI DI SCRITTURE
E CONTI D’ORDINE
Servono per avere utili informazioni aggiuntive
oltre a quelle di CO.GE.
I conti d’ordine
patrimoniale.
vanno
in
calce
allo
stato
I sistemi impropri funzionano con:
1) Conti all’oggetto
2) Conti al soggetto
Le rilevazioni funzionano sempre contrapponendo
un conto al soggetto con un conto all’oggetto
Convenzione:
- se l’oggetto è acquisito o sarà acquisibile, la
variazione va iscritta nel DARE di tale conto
- se l’oggetto viene trasferito o sarà trasferibile
la variazione va in AVERE del conto
all’oggetto
N.B. Conto all’oggetto  aspetto originario
Sistema improprio dei beni altrui
Conto all’oggetto  caratteristiche del bene
Conto al soggetto  categoria di soggetti che
hanno depositato i beni presso l’azienda
Esempio: L’azienda riceve titoli a garanzia
________________
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Titoli in garanzia
a Depositanti titoli
In garanzia
________________
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Alla restituzione:
________________
_______________
Depositanti titoli in a Titoli in garanzia
garanzia
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Esempio 2:
Stipulazione di un contratto di leasing:
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Beni di terzi in
a Cedenti beni in
Leasing
leasing
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Al termine del contratto:
________________
________________
Cedenti beni in
a Beni di terzi in
Leasing
leasing
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________________
Sistema improprio dei nostri beni presso terzi
Esempio: L’azienda ha dato una partita di merce a
una banca a garanzia di un’anticipazione.
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Depositari merci in a Merci presso terzi
garanzia
in garanzia
________________
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Alla restituzione:
________________
Merci presso terzi
in garanzia
________________
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a Depositari merci
in garanzia
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Sistema improprio degli impegni
Esempio: L’azienda ha ricevuto una fideiussione
da terzi
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________________
Fideiussioni ricevute a Creditori per
Da terzi
a fideiussioni
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________________
Al termine:
________________
Creditori per
Fideiussioni
________________
________________
a Fideiussioni ricevute
da terzi
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Sistema improprio dei rischi
L’azienda ha assunto il rischio di regresso sulle
cambiali scontate presso la banca:
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Rischi su effetti
a Banca c/rischi su
scontati
effetti scontati
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Al termine dell’operazione di sconto:
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Banca c/rischi su
a Rischi su effetti
effetti scontati
scontati
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