COMUNICATO STAMPA “Senti chi (non) parla”: domani è la Giornata Europea della Logopedia OGNI ANNO 200 MILA ITALIANI RESTANO IN SILENZIO INCIDENTI STRADALI E ICTUS LE CAUSE PRINCIPALI Afasia, disprassia, disfagia, sordità sono solo alcune delle malattie curate dal logopedista. Un numero verde (800.209.077) della FLI consentirà al pubblico, dalle 9 alle 19, di chiedere tutte le informazioni sui problemi e le difficoltà nel linguaggio Milano, 5 marzo 2007 – La perdita della parola dopo un incidente d’auto o in moto; i problemi di comunicazione nei bambini e negli adulti dovuti a malattie neurologiche come la paralisi celebrale o l’ictus; la sordità; i disturbi del linguaggio; la difficoltà a deglutire: sono solo alcuni dei tantissimi ambiti in cui l’intervento di un logopedista fa la differenza. E può restituire ‘diritto di parola’ a chi non ce l’ha. Sono circa 200 mila ogni anno le persone che, per questi motivi restano senza la parola. Se poi si sommano i problemi di comunicazione legati all’invecchiamento della popolazione, in continua crescita, questi numeri raddoppiano. Per far conoscere i vantaggi di un ricorso precoce a un professionista del linguaggio, che per molti può significare un recupero pieno della comunicazione e dell’inserimento sociale, il CPLOL (Comité Permanent de Liason des Orthophonistes/Logopedes de l’Union Européenne) e la F.L.I. (Federazione Logopedisti Italiani) hanno promosso la Giornata europea della logopedia, che si tiene il 6 marzo 2008 con lo slogan “Senti chi (non) parla”. Tra le molte iniziative in programma l’attivazione di un numero verde (800.209.077) per l’intera giornata (dalle 9 alle 19): un filo diretto con un logopedista per informazioni sulle molte possibilità di cura dei disturbi del linguaggio. Tema centrale della Giornata Europea sono le malattie neurologiche che colpiscono l’adulto e le disabilità comunicative che possono derivarne, compromettendo la qualità della vita: prima tra tutti l’afasia (cioè la mancanza parziale o totale di linguaggio parlato e scritto), che si verifica nel 10% circa dei casi dopo un trauma cranico (243 ogni 100mila italiani l’anno) e nel 40% circa dei casi di ictus (che colpisce circa 120mila persone ogni anno: di queste circa 40 mila presentano dei disturbi del linguaggio in fase acuta e almeno 15 mila hanno ancora disturbi importanti dopo un anno). Anche malattie degenerative come il Parkinson, l’Alzheimer, la demenza senile possono causare deficit comunicativi e deficit disprassici (disturbi motori nell’articolazione della parola) e disfagia (alterazione della deglutizione). Altro importante ambito della logopedia sono le sordità che colpiscono 1 bambino ogni 1000 nati (diventano 2 su 1000 dopo il secondo anno di vita), e che oggi grazie a interventi precoci e a una rieducazione alla lingua parlata con metodo oralistico possono acquisire un linguaggio parlato e un inserimento scolastico e sociale pienamente soddisfacente. Non vanno dimenticati i disturbi di apprendimento, della lettura, della scrittura e del calcolo e i deficit globali dello sviluppo cognitivo nell’ambito di sindromi genetiche. “In tutti questi casi – spiega il presidente della Federazione Logopedisti, Italiani Tiziana Rossetto – l’intervento precoce del Logopedista fa la differenza. Quella del Logopedista è una tra le professioni sanitarie chiamate a svolgere un ruolo essenziale proprio per la natura preventiva e riabilitativa delle sue competenze. Il Logopedista infatti è il responsabile della cura di tutti gli aspetti comunicativi, cognitivo-linguistici, e relativi alle funzioni orali che le malattie neurologiche comportano, senza mai dimenticare che l’obiettivo finale della riabilitazione è il recupero della persona nella sua interezza. Purtroppo ancora oggi non mancano i casi di abuso della professione (a cui attualmente si accede con un corso di laurea triennale)”. Anche la professoressa Anna Basso, neuropsicologa clinica, sottolinea l’importanza di un intervento precoce, multidisciplinare e appropriato, in caso di afasia post-ictus: “Ciò che conta è intervenire al più presto: l’afasia non è un disturbo statico e nei primi mesi dopo l’evento morboso si ha un certo recupero “spontaneo”. Numerosi studi sperimentali hanno dimostrato che l’unico trattamento efficace, anche se molto raramente del tutto risolutivo, è il trattamento logopedico, purchè sufficientemente protratto e intenso”. Altro ambito in cui una riabilitazione tempestiva “fa la differenza” è quello dei traumi cranici che spesso colpiscono ragazzi e giovani adulti in seguito a un incidente stradale o in moto: “ Le possibilità di recupero dipendono da molte variabili. Una tra queste è l’intervento riabilitativo immediato”, spiega Giuseppe Mancini, docente di Logopedia all’università Torvergata di Roma, membro del GIRN Gruppo Italiano di Ricerca Neuropsicologica. “Purtroppo in Italia i centri specializzati nella riabilitazione del Trauma Cranico sono pochissimi. La logopedia è parte essenziale della riabilitazione post trauma, sia in ospedale che dopo le dimissioni. Gli ultimi dati ci dimostrano infatti che se ben trattate, anche le situazioni più gravi possono evolvere verso un recupero”. Precocità, dunque: è questa la premessa indispensabile per la piena riuscita della riabilitazione logopedica. Un fattore cruciale anche nell’ambito della sordità infantile. “Il primo passo è certamente la diagnosi precoce, entro il primo anno di vita”, spiega Adriana De Filippis, decana delle logopediste italiane (è stata una delle prime a inserire l’oralismo in Italia), docente di Logopedia all’Università di Milano, Past-President FLI. “Questo consente l’utilizzo di apparecchi acustici già dai 3-4 mesi di vita, e soprattutto l’impostazione di una terapia logopedica oralistico-cognitiva adattata all’età, insieme a un Counselling genitoriale per ottenere la piena collaborazione della famiglia, che va coinvolta e motivata in ogni fase della riabilitazione con giochi ed esercizi a casa. Le rivoluzioni tecnologiche degli ultimi anni e l’introduzione dell’impianto cocleare (il cosiddetto “orecchio bionico”, impiantato da un’equipe chirurgica specializzata), hanno profondamente modificato i programmi riabilitativi e l’agire del Logopedista nella sordità. Ma le esperienze di quasi 40 anni di attività logopedica hanno dimostrato che l’oralismo (sia con le protesi, e ancor di più con l’impianto coclearie) consente ai bambini di acquisire un linguaggio parlato e un inserimento scolastico e sociale pienamente soddisfacente, per un futuro in piena autonomia”. Ufficio stampa VMB Comunicazione Tel. 349.6355598 (Carlo Buffoli) Federazione Logopedisti Italiani (FLI) Tel. 049.8647936 www.fli.it [email protected]