Esercizio1: a)Una molecola di gas con velocità 300 m/s urta in modo completamente anelastico una molecola di massa doppia, inizialmente in quiete. Trovare la velocità delle due molecole dopo l’ urto. Urto completamente anelastico: si conserva solo la quantità di moto del sistema e le due molecole, in seguito all’urto risulteranno come una massa unica. v1 m1, v1 , v1 300 m s Prima dell’urto: m2 m1 m 2 2m1 , v 2 0 v3 m 3 m1 m 2 3m1 , v 3 Dopol’urto: Conservazione quantità di moto: P m1 v1 m 2 v 2 m 3 v 3 v3 m1 v1 m 3 v 3 m1 m1 v1 v1 100 m s m3 3m1 b) Due molecole identiche che viaggiano alla velocità iniziale, ciascuna in modulo pari a 300 m/s, su traiettorie convergenti che formano tra loro un angolo di 60°, subiscono un urto completamente anelastico. Qual è la velocità finale delle due particelle? y v1 m1, v1 , v1 v 300 m s Prima dell’urto: 30° m 2 m1 m, v 2 , v 2 v 300 m s x -30° v3 m 3 m1 m 2 2m, v 3 Dopol’urto: Scomponiamo il moto nelle due direzioni lungo x e lungo y v1x v1 cos 30 v cos 30 v1 v1y v1 sin 30 v sin 30 v 2 x v 2 cos 30 v cos 30 v2 v 2 y v 2 sin 30 v sin 30 Px mv1x mv 2 x 2mv cos 30 Quantità di moto del sistema: P m1 v1 m 2 v 2 Py mv1y mv 2 y mv sin 30 mv sin 30 0 Conservazione quantità di moto: P m1 v1 m 2 v 2 m 3 v 3 2mv 3 2 3 mv 2 Px 2mv 3x 2mv cos 30 P mv 3 Py 2mv 3y 0 v3 3 3 v 300 m s 260 m s 2 2 Esercizio: massa m=5 kg. Quando è gonfiato completamente con Elio ha raggio R= 2,879 m. Supponendo che porti un carico di strumenti la cui massa complessiva è M= 10 kg, a) Calcolare il peso totale del pallone, dell’ Elio e del carico 4 4 Ftot (M m) ρ (He) πR 3 g 15 0.16 π 2,883 kg 9.81 m s 2 3 3 15 16 9.81 kg m s 2 304 N Ftot 304 N b) Dopo aver calcolato la spinta di Archimede del pallone gonfio con il suo carico, decidere se il pallone si staccherà dal suolo. [ raria = 1,16 kg/m3 , rHe = 0,160 kg/m3] 4 4 m Farch ρ (aria) πR 3 g 1.16 π 2,883 kg 9.81 2 1.16 99.65 9.81 kg m s 2 1134 N 3 3 s Farch 1134 N Farch Ftot Si il pallone si staccherà dal suolo e salirà Esercizio: Un recipiente contenente 0,25 kg di acqua a 20 °C viene posto in un freezer. [fus = 333,7 kJ/kg, cacqua = 4,2 kJ/(kgK), cghiaccio = 2,1 kJ/(kgK)] Quanto calore viene sottratto all’acqua per trasformarla interamente in ghiaccio a 0 °C? • Calcoliamo il calore rilasciato dall’acqua nel passaggio da 20 °C a 0 °C: Q1 c acqua mΔT c acqua mTf Ti 4.2 kJ 0.25kg 273.16 K (20 273.16) K 21 kJ kgK Il segno – sta ad indicare che effettivamente il calore è stato ceduto dall’acqua all’ambiente • Calcoliamo il calore sottratto all’acqua per trasformarla in ghiaccio => calore latente Q 2 mλ 0.25 kg 333.7 kJ kg 83.4 kJ Il calore totale sottratto all’acqua (a 20 °C) per trasformarla interamente in ghiaccio a 0 °C è la somma dei due contributi: Q Q1 Q 2 21 kJ 83.4 kJ 104.4 kJ Quanto calore deve essere sottratto al ghiaccio per portarlo alla temperatura di - 15 °C ? Q 3 c ghiacciomΔT c ghiacciomTf Ti 2.1 kJ 0.25kg (273.16 15) K (273.16) K 7.88 kJ kgK 15K TERMODINAMICA La termodinamica è lo studio delle trasformazioni reciproche di energia: Energia meccanica [lavoro,energia cinetica e potenziale] Energia interna-termica [forma disordinata di energia, moto delle molecole] Energia interna Eint≡ energia associata ai componenti microscopici (atomi-molecole) del sistema L’energia interna include: •Energia cinetica e potenziale associata al moto casuale (traslazionale, rotazionale e vibrazionale) di atomi e molecole •Energia di legame fra le molecle I concetti fondamentali della termodinamica sono: TEMPERATURA CALORE TEMPERATURA CALORE Nel S.I si misura in gradi kelvin (K) •Può essere innalzata a piacere •Non può scendere al di sotto dello 0 assoulto (T=0 K) rappresenta il meccanismo di trasferimento di energia sistemaambiente causato dalla differenza di temperatura e è anche la quantità Q di energia trasferita Sapendo che: Contatto termico => Oggetti in contatto termico all’interno di un contenitore isolante: a temperature diverse si scambiano energia ( calore) Equilibrio termico => Situazione in cui due oggetti a contatto termico cessano di avere scambio di energia( calore) PRINCIPIO ZERO DELLA TERMODINAMICA: Se i corpi A e C sono separatamente in equilibrio termico con il corpo B, allora A e C sono in equilibrio termico se posti a contatto termico PRINCIPIO ZERO DELLA TERMODINAMICA: Se i corpi A e C sono separatamente in equilibrio termico con il corpo B, allora A e C sono in equilibrio termico se posti a contatto termico NB: La temperatura è una proprietà che determina se un corpo si trova in equilibrio termico con altri corpi. Due copri in equilibrio termico hanno stessa temperatura e non c’è scambio di calore SCALE DI TEMPERATURA: Scala Celsius TC=TK-273.15° DTC=DTK Scala Fahrenheit TF=9/5 TC+32° DTF=9/5 DTc NB: tra il punto di fusione normale e quello di ebollizione normale (EN) dell’acqua si contano 100 gradi nelle scale Kelvin e Celsius e 180 in quelle Rankine e Fahrenheit, da cui il rapporto di 5/9 tra l’unità di un grado nelle due scale anglosassoni e quella nelle due scale SI. Inoltre il punto di fusionenormale si trova a 0°C e a 32°F. Per cui: TF=9/5 TC+32° Se (guardando la figura affianco) x è la temperatura espressa in gradi Celsius ed y la corrispondente temperatura in gradi Fahrenheit, vale la seguente proporzione: y 32 x 0 100 0 212 32 Che si può riscrivere: x 100 y 32 5 y 32 180 9 Esercizio1: Determinare la temperatua del punto triplo dell’acqua nella scala Fahrenheit ed in quella assoluta, sapendo che il punto triplo dell’acqua è lo stato di temperatura (0.01 °C) e pressione (4.55 mm Hg) in cui coesistono all’equilibrio acqua,vapor d’acqua e ghiaccio Il valore di temperatura del punto triplo nella scala Fahrenheit è: 9 9 TF TC 32 F 0.01 32 F 32.02 F 5 5 Il valore di temperatura del punto triplo nella scala assoluta è: TK TC 273.15K 0.01 273.15K 273.16 K Esercizio2: 796 K equivalgono a circa: 1)796 °C 2)1069 °C TC TK 273.15C TC 796 273.15C 523C ٧3)523 °C 4)0 °C Esercizio4: La temperatura ambientale è di 20°C, convertirla in gradi Fahrenheit. TF 9 5 TC 32F T 9 5 20 32F 68F Esercizio5: A quale temperatura i gradi Fahrenheit risultano a) Doppi di quelli celsius b) La metà di quelli Celsius? TF 9 5 TC 32 TF T 5 10 320 320 TF 2 TF TF F TF 320F TC 320 32 C 160C a ) T 5 9 9 9 9 9 C TF 32 9 TF 1 5 160 13 160 160 TF TF TF TF TF F 12.3F b ) T 5 2 18 18 18 18 13 C TF 32 9 5 TC - 12.3 32 C 24.6C 9 Esercizio6: In una vecchia nota scientifica che descrive una scala Z nella quale il suo punto di ebollizione dell’acqua si trova a 65 °Z ed il punto di congelamento a -14 °Z. A quale valore della scala Celsius corrisponde una temperatura di T=-98 °Z, supponendo la scala Z lineare (TC=A+BTZ)? 0C A B 14Z 100C A B 65Z ΔTC 100C B 65Z - B 14Z B 79Z B ΔTc Tc 0C BΔTz B 98Z 14Z 1.27 84C 106C 100 1.27 79 DILATAZIONE TERMICA DEI SOLIDI I materiali solidi o liquidi variano le loro dimensioni lineari al variare della temperatura (è il principio di funzionamento dei termometri a liquido) Giunto su una rotaia Esempio: Per i fabbricati, le autostrade le ferrovie ed i ponti vengono usati dei GIUNTI PER COMPENSARE LE VARIAZIONI DI DIMENSIONI CON LA TEMPERATURA La dimensione lineare di un oggetto cambia di una quantità DL quando la sua temperatura varia di una quantità DT: ΔL α L i ΔT L f L i α L i Tf - Ti Temperatura To Dove α è il COEFFICIENTE DI DILATAZIONE LINEARE, dipende dalla sostanza ed ha come unità di misura (°C)-1 ES: Alluminio: α =23∙10-6(°C)-1 L + DL Temperatura To+DT Per piccole variazioni di temperatura: ΔA γ A i ΔT A f A i 2α A i Tf - Ti ΔV β Vi ΔT Vf Vi 3α Vi Tf - Ti Dove: γ = 2α è ilcoefficiente di dilatazione superficiale β = 3α è il coefficiente di dilatazione volumica COMPORTAMENTO ANOMALO DELL’ACQUA In generale il volume di un liquido aumenta con T ad eccezione dell’acqua Da 0 a 4 °C il volume diminuisce (aumenta la densità) Esercizio1: Negli stati uniti gli estremi di temperatura vanno dai 60°C in estate ai -40 °C in inverno. Qual’è l’effetto su 10 m di autostrada? (α del cemento=12∙10-6 (°C)-1) ΔL α L i ΔT 12 10 - 6 C1 10 m 40 60C 12 10 - 6 10 3 m 12 10 - 3 m 1.2 cm Passando dall’estate all’inverno la lunghezza dei 10 m di autostrada diminuisce di 1.2 cm. Viceversa passando dall’inverno all’estate un pezzo di 10 m di autostrada si allunga di 1.2 cm Esercizio2: Un foro circolare in un piatto di alluminio ha diametro di 2.725 cm alla temperatura di 0,000 °C. Qual’è il diametro del foro quando la temperatura sale a 100°C ? D f D i α D i Tf Ti α Al 23 10 6 C 1 D f D i α D i Tf Ti 2.725 cm 23 10 -6 C1 2.725 cm 100. C 2.725 cm 0.006 cm 2.731cm Esercizio3: Un cubo di ottone alla temperatura di 20°C ha lato di lunghezza 30 cm. Qual’è l’incremento della sua superficie totale quando viene riscaldato fino a 75 °C? La superficie totale del cubo è pari a 6 volte la superficie del quadrato di lato ℓ (il cubo è composto di 6 facce). La dilatazione termica di ogni faccia del cubo è data da: ΔA γ Ai ΔT 2α A i Tf Ti α Ottone 19 10 6 C 1 ΔA 2α A i Tf Ti 2 19 10 -6 C1 30 2 cm 2 75 -20 C 1.881 cm 2 L’incremento della superficie totale del cubo èquindi pari a: ΔATot 6 ΔA 6 1.881 cm 2 11 cm 2 Esercizio4: Due blocchi di calcestruzzo in un ponte lungo 250 m sono disposti consecutivamente senza spazio fra di essi. Se T aumenta di 20°C, qual’è l’altezza y a cui si alzano i blocchi per deformazione? α cemento 12 10 6 C 1 L’aumento di temperatura, produce una dilatazione lineare delle due parti del ponte, che di conseguenza si alzano dalla parte mobile, nel punto di giunzione. Calcoliamo intanto la dilatazione lineare che subiscono i due blocchi: ΔL L f L i α L i ΔT L f L i 1 α ΔT 125 m 1 12 10 6 C1 20 C 125.03 m L f 125.03m L’altezza y di cui si alzano i due blocchi si ottiene dal teorema di pitagora: y L2f L2i 125.032 125.2 m 15632.501 15625 m 7.5 m 2.74 m y 2.74 m ! ! ! ! ! ! ! ! Se nella costruzione dei ponti non viene tenuta in considerazione la dilatazione termica dei materiali, si richiano grossi problemi dovuti alla deformazione delle strutture CALORE ENERGIA TRASFERITA tra un corpo (sistema) e l’ambiente circostante a causa di una differenza di temperatura Calore: Forma di energia scambiata tra due corpi a diversa temperatura Temperatura: Osservabile che determina la DIREZIONE DEL FLUSSO di calore (da Tmaggiore a Tminore). NB: Non misura la quantità di calore La parità di temperatura blocca il trasferimento di calore Unità di misura del calore: Caloria Poichè il calore, come il lavoro è un trasferimento di energia si misura anche in Joule. quantità di calore necessaria per innalzare la temperatura di un grammo di acqua da 14.5 °C a15.5 °C 1 cal = 4.186 J TS>TA Il sistema cede calore all’ambiente Energia esce dal sistema fin quando non si raggiunge nuovamente l’equilibrio termico Q<0 TS=TA Il sistema e l’ambiente sono in equilibrio termico Non c’è trasferimento di energia Q=0 TS<TA Il sistema assorbe calore dall’ambiente fintanto che non si raggiunge nuovamente l’equilibrio termico Energia entra nel sistema Q>0 CALORE SPECIFICO La quantità di calore necessaria per aumentare la temperatura di una sostanze dipende dalla sostanza stessa e dalla sua massa. Per affrancarsi dalla massa, viene definito il CALORE SPECIFICO Questa dipendenza è descritta per mezzo della CAPACITÀ TERMICA C Q c Q c m ΔT m ΔT C Q ΔT quantità di calore per unità di massa ed unità di T: Il calore specifico si esprime in joul/(K g) o in J/(K mole) a seconda che la quantità di materia si misuri in grammi o moli (calore specifico molare). NB: La capacità termica è una quantità caratteristica di un dato sistema. Il calore specifico c è una quantità caratteristica del materiale che costituisce il corpo In generale il calore specifico dipende dalle condizioni sperimentali, soprattutto per i gas. esistono due diversi valori del calore specifico a seconda che esso sia associato a trasformazioni a volume costante (cv) o a pressione costante (cp) Applicazione Il calore specifico descrive la capacità di una sostanza di immagazzinare calore. Più alto è il valore del calore specifico, più una sostanza immagazzina calore. Il calore specifico dell’acqua, 1 Cal/g °C a 14.5 °C e 1 atm, è superiore a quello della maggior parte delle altre sostanze. Ecco perchè il clima vicino al mare o ai grandi laghi è più temperato rispetto al clima continentale, perché l'acqua assorbe calore quando il sole riscalda e lo cede di notte evitando così forti escursioni termiche (stesso discorso vale nell’arco dell’anno=> inverni non troppo rigidi poichè durante l’estate il mare accumula calore che rilascia nell’ambiente durante l’inverno e che viene trasportato a terra dai venti). Dipendenza del calore specifico dell’acqua dalla temperatura (la scala delle ordinate è molto amplificata!) c H 2O 1 Cal g C una mole di acqua corrisponde a 18,016 g perché la massa molecolare è uguale appunto a 18,016.quindi: 1g di H2O contiene 1/18.016 moli c H 2O 1 Cal Cal Cal 1 18.016 g C 1 18.016 moli C moli C Esercizio1: Per misurare il calore specifico di una sostanza a cui è stata somministrata una quantità di calore Q nota, occorre determinare: 1)la variazione di temperatura 2)la temperatura finale e la massa del corpo 3)la temperatura iniziale e la massa del corpo ٧4)la variazione di temperatura e la massa del corpo Il calore specifico è definito come: c C Q m mΔT Nota Q, ciò che si deve conoscere è la variazione di temperatura e la massa Esercizio2: Se tutta l’energia potenziale dell’acqua che precipita dalle cascate del Niagara da un’altezza di 50 m fosse completamente utilizzata per riscaldare l’acqua, l’aumento di temperatura sarebbe (cacqua=1cal/(gC)): L’energia potenziale della cascata è U = mgh Il calore fornito sarebbe quindi Q = mgh 1)120 C 2)12 C 3)1,2 C ٧4)0,12 C Conoscendo il calore specifico dell’acqua possiamo determinare la variazione di temperatura, infatti Ricordiamo che il calore specifico è: Q c m ΔT C Q c Q c m ΔT m m ΔT Q m gh c acqua m ΔT ΔT gh c acqua 9.8 50 J Kg 490 C 0.12 C 4.186 J gC 4186 1cal=4.186 J DT = 0.12 °C Esercizio3: Due corpi hanno stessa massa e temperatura. Entrambi assorbono uguali quantità di calore da una fonte esterna. La loro temperatura finale può essere differente perché hanno: 1)differenti coefficienti di espansione termica 2)densità diverse 3)volumi diversi ٧4)capacità termiche diverse C Q ΔT Se i due materiali hanno capacità termiche C1 e C2 diverse, a parità di calore fornito, subiranno variazioni di temperatuta diverse. Esercizio4: Un ferro di cavallo di 1.5 kg inizialmente a 600°C, è lasciato cadere in un secchio contenente 20.0 kg d’acqua a 25 àC. Qual’è la temperatura finale? [trascurare il calore specifico del contenitore e assumere che solo una piccola parte dell’acqua vaporizzi] c acqua 4190 J Kg 1 C 1 448 J Kg 1 C 1 c Fe Nel momento in cui il ferro viene immerso nell’acqua comincia il trasferimento di calore dal ferro al liquido a causa dell’elevata differenza di temperatura tra le due sostanze. Il trasferimento si interromperà quando la temperatura del ferro e dell’acqua non sarà la stessa. Il sistema ferro-acqua può essere considerato isolato, cosicchè la somma della quantità di calore assorbita dall’acqua con quella ceduta dal ferro è nulla=> l’energia ceduta dal ferro è assorbita dall’acqua. Q Fe Q acqua 0 m Fe c Fe Tfinale 600C m acqua c acqua Tfinale 25C 0 m Fe c Fe Tfinale m acqua c acqua Tfinale m Fe c Fe 600C - m acqua c acqua 25C 0 m Fe c Fe 600C m acqua c acqua 25C m Fe c Fe m acqua c acqua 1.5 kg 448 J kg - 1 C - 1 600C 20.0 kg 4190 J kg - 1 C - 1 25C 1.5 kg 448 J kg - 1 C - 1 20.0 kg 4190 J kg - 1 C - 1 2498200 C 29.6 C 84472 T 29.6C Attenzione: notate come la temperatura di equilibrio sia molto vicina a quella iniziale dell’acqua. Questo perchè il calore specifico dell’acqua è circa 10 volte superiore a quello dele ferro ed inoltre la massa dell’acqua è circa 13 volte superiore a quella del ferro di cavallo, cosicchè la capacità termica dell’acqua è circa 125 volte quella del ferro di cavallo => a parità di calore trasferito la variazione di temperatura dell’acqua è 125 volte più piccola di quella del ferro di cavallo! Calore Latente e Cambio di Fase Non sempre l’assorbimento o la cessione di energia da parte di un sistema corrisponde ad una sua variazione di temperatura Esempio: Acqua che bolle in una pentola Pur fornendo calore tramite la fiamma del fornello, la temperatura dell’acqua rimane fissa a 100 °C (al livello del mare). Ci sono dei casi in cui l’energia trasferita è utilizzata per modificare la struttura della sostanza Cambio di Fase Solido Liquido Liquido Gas Il calore viene utilizzato per il cambio di fase della sostanza e la temperatura rimane invariata, pur con assorbimento o emissione di calore, fintanto che si è in presenza di una miscela della sostanza in due (o tre) stati diversi Ogni sostanza ha due valori di CALORE LATENTE caratteristici Lfus(fusione) ed Levap(evaporazione). Levaporazione >> Lliquefazione Calore necessario per il cambio di fase (L=calore latente) Q m L Esercizio1: E’ sempre vero che il calore necessario a produrre un cambiamento di stato completo di un corpo: 1)è inversamente proporzionale alla variazione di temperatura del corpo 2)è indipendente dalla massa del corpo 3)è direttamente proporzionale alla variazione di temperatura del corpo ٧4)è direttamente proporzionale alla massa del corpo Q m L Esercizio2: A ) Quanto calore occorre fornire ad una massa di ghiaccio di 720 g alla temperatura di -10 °C per farlo passare alla stato liquido ad una temperatura di 15 °C? B ) Se si fornisce al ghiaccio una quantità di calore totale pari a 210 kJ, quali sono lo stato finale e la temperatura dell’acqua finale? c ghiaccio (10C) 2220 J Kg 1 C 1 c acqua 4190 J Kg 1 C 1 L fusione 333 kJ kg 1 A ) si deve dividere il processo in tre stadi: 1) Innalzamento della temperatura del ghiaccio da -10 °C alla temperatura di fusione (=0 °C) (il ghiaccio non può fondere a T inferiori al punto di congelamento). 2) Fase di liquefazione del ghiaccio (T costante =0 °C). 3) Innalzamento della temperatura del liquido da 0 °C a 15 °C. Stadio 1) Il calore necessario per portare la massa di ghiaccio ad una temperatura di 0 °C è data da: Q1 c ghiaccio m ΔT 2220 J kg 1 C 1 0.720 kg 0C 10 C 15.98 kJ Stadio 2) Il calore necessario per liquefarre l’intera massa di ghiaccio (T= 0 °C) è data da: Q 2 L liq m 333 kJ kg 1 0.720 kg 238 kJ Stadio 3) Il calore necessario per portare la massa di acqua ad una temperatura di 15 °C è data da: Q 3 c acqua m ΔT 4190 J kg 1 C 1 0.720 kg 15C 0 C 45.25 kJ Calore Q richiesto per l’intero processo: Q tot Q1 Q 2 Q 3 1 kJ 238 kJ 45.2 kJ 299 kJ B) dei 210 kJ forniti 16 kJ servono per innalzare la temperatura del ghiaccio a 0°C, rimangono a disposizione solo 194 kJ che non sono sufficienti a liquefarre tutto il ghiaccio ( <210 kJ). Rimane quindi una miscela di acqua e ghiacio (alla temperatura di 0°C) dove la massa di acqua è data: 194 kJ 0.583 kg 583 g 333 kJ kg1 (720 583) kg 140 g m acqua 198kJ L liq m ghiaccio m-m acqua Esercizio3: Un proiettile di piombo di massa 3.00 g a 30.0 °C, alla velocità di 240 m/s, colpisce un blocco di ghiaccio a 0°C, rimanendovi conficcato. Quanto ghiaccio fonde? v c acqua 4190 J Kg 1 C 1 c piombo 128 J Kg 1 C 1 L g 333 KJ Kg In un sistema isolato tutta l’energia cinetica iniziale e tutta l’energia interna del proiettile si trasformano in energia interna di fusione del ghiaccio. La massa di ghiaccio fuso si determina dal calore latente di fusione Q mL m Q L p => proiettile g => ghiaccio E cin p Q p Q g 1 m p v 2 m p c Pb ΔT p m g L g m g 2 mg 1 m p v 2 m p c Pb ΔT p 2 Lg 0.5 3 10 3 Kg 240 m s 2 3 10 3 kg 128 kJ kg 1 C 1 0 C 30 C 333 kJ kg - 1 kJ 86.4 Kg m s 2 11.52kJ 97.9 kg 294 g 1 333kJ kg 333 m g 294 g NB: la maggior parte dell’energia proviene dall’energia cinetica del proiettile, mentre la sua l’energia interna contribuisce solo per un 12% Gas Perfetti Ogni sistema termodinamico è descritto da gandezze macroscopiche: • • • •. • Pressione p Volume V Temperatura T # di moli n=Mcampione/M •Composiszione chimica •Polarizzazione elettrica.. .... (M=massa molare) Tutte queste grandezze insieme decrivono il sistema che è composto da un numero elevato di componenti elementari (almeno NA) e non sono tutte indipendenti tra loro, ma sono legate da EQUAZIONI DI STATO (quando il sistema è all’equilibrio). Il sistema più semplice è rappresentato dai gas perfetti all’equilibrio termico gas perfetto => •gas a bassa densità, •moto casualedi atomi o molecole •si trascurano le forze a distanza Molti gas, già a pressione atmosferica, si comportano come gas perfetti. Sperimentalmente si trova che: Pressione, Volume, Temperatura e n. di moli di un gas perfetto sono legate, all’equilibrio termico dalla seguente relazione, che descrive lo stato termodinamico del gas: Equazione dei gas perfetti pV nRT NkT Dove: R= 8.31 J/(mole·K) è la costante universale dei gas k=1.38 10-23 J/K è la costante di Boltzman NB: nR=Nk con N=n NA numero di molecole. Si ha quindi che R = NAk Esercizio1: Quali condizioni fisiche sono necessarie affinché un gas reale abbia un comportamento simile a quello di un gas perfetto? ٧1)Quando è nelle condizioni di bassa pressione ed alta temperatura 2)Quando la sua temperatura è inferiore a quella di ebollizione 3)Quando occupa il recipiente in assenza di altri gas 4)In nessun caso Attenzione:La legge dei gas perfetti •è una legge sperimentale approssimata. •non tiene conto del volume finito del gas [suppone molecole puntiformi di volume nullo] •non tiene conto delle forze tra le molecole del gas •vale solo per gas rarefatti, a temperatura molto lontana da zero assoluto e per volumi macroscopici •vale per sistema omogeneo all’ equilibrio termico [ove posso definire p, V, T, n …] esempio: non posso applicarla nel riscaldamento di una pentola d’acqua [vortici, temperature diverse …] Esercizio2: Il numero di Avogadro (NA = 6.023 x 1023) rappresenta : 1)il numero di atomi contenuto in 1g di una qualsiasi sostanza 2)il numero di molecole contenuto in 1g di una sostanza qualsiasi 3)il numero di atomi contenuto in 1 mole di una qualsiasi sostanza ٧4)il numero di molecole contenuto in 1 mole di una qualsiasi sostanza Appunto sulle Moli: mole= quantità di sostanza che contiene numero di atomi/molecole pari al numero di Avogadro NA= 6.022 1023, cioè il numero di atomi di 12C tali che il loro peso complessivo sia di 12 g Calcolo del numero di moli di una sostanza di massa Mcamp: n M camp M M mN A n M camp mN A Mcamp= peso sostanza M = peso di una mole [peso molare] m = peso di una molecola NB. Il peso M di una mole di una sostanza si ricava dalla tabella periodica degli elementi. pV nRT Equazione di stato su un grafico P-V: Ciascuna delle curve mette in relazione pressione e volume del gas a temperatura costante Trasformazioni isoterme In generale: note due variabili tra p, V, T, la terza è univocamente determinata (nb solo per i gas perfetti). A partire da equazione di stato dei gas perfetti si ricavano altre leggi comuni dei gas: p1V1 p 2 V2 Legge di Boyle: V1 V2 Legge di Gay-Lussac: T T2 1 Legge di Dalton a temperatura costante il prodotto del volume di una massa m di gas per la pressione risulta costante a pressione costante il rapporto del volume di una massa m di gas per la temperatura (in Kelvin) risulta costante p tot p1 p 2 p 3 .... p tot n RT n RT n 1 RT 3 3 ... V V V RT n 1 n 2 n 3 V in una miscela di gas la pressione totale è uguale alla somma delle pressioni parziali dei suoi gas componenti Esercizio: Un pallone aerostatico gonfiato in modo blando di elio, alla pressio P0 dell’atmosfera, a T020°C, ha un volume di gas pari a 2.2 m2. Ad un’altezza di 7000 m la pressione è P=0.5 atm. a) Non essendo limitato dal contenitore, cosa ha fatto l’elio? b) Se a 7000 m la temperatura è di -48 °C, quale sarà il volume del gas? Poichè man mano che il pallone sale la pressione esterna si riduce, il gas tende ad espandersi per ridurre la pressione interna in modo da annullare la differenza tra esterno ed interno. Per calcolare il volume a 7000 m applico la legge dei gas perfetti ( l’elio può ben approssimarsi ad un gas perfetto gia a pressione atmosferica) pV nRT p1V1 nRT1 p 2 V2 nRT2 V2 nR nR p1 V1 T1 p 2 V2 T2 p 2 V2 p V 1 1 T2 T1 p1 T2 1atm 48 273K V1 2.2 m 3 2 0.77 2.2 m 3 3.4 m 3 p 2 T1 0.5atm 20 273,16K Esercizio: Un cilindro verticale di sezione A è limitato superiormente da un pistone di massa m, che può scorrere senza attrito. a) Se nel cilindro ci sono n moli di gas a temperatura T, determinare l’altezza h a cui il pistone sarà in equilibrio sotto l’azione del proprio peso. b) Quanto vale h se: n = 0.200 moli, T = 400 K, A = 0.00800 m2 ed m = 20.0 Kg a) All’equilibrio devo avere risultante delle forze agenti sul pistone nulla. ◙ Applicando l’equazione dei gas perfetti per il gas contenuto nel cilindro: Sostituendo questo valore nella ◙ ottengo. b) NB: pressione ∙ superficie => Forza => Pa∙m2 =N Trasformazioni Termodinamiche Apparato sperimentale: •Recipiente isolato termicamente •n moli di gas perfetto monoatomico •Pistone (per variare p) •Termometro (T in k) •Sistema di riscaldamento (es. fornelletto) dy Lavoro fatto da gas: L>0 Lavoro fatto dal gas verso l’esterno (es => il gas preme verso l’alto il pistone=>aumento del volume) L<0 Lavoro fatto sul gas dall’esterno (es: premo da fuori il pistone=> il volume del gas diminuisce) dL F d s pAds pdV L Vf pdV <= Area sottesa dalla curva nel diagramma p-V Vi NB: per poter risolvere l’integrale devo conoscere come varia p durante la variazione di volume! Il Lavoro svolto durante una trasformazione, dipende dal percorso effettuato! Esercizio: Un gas ideale si espande al doppio del suo volume iniziale Vi = 1 m3, in una trasformazione quasistatica, in cui P = αV2, con α=5.00 atm/m6, come mostrato in figura. Quanto lavoro compie il gas nell’espansione ? L Vf Vi L pdV Vf Vi αV 2 dV 1 αVf3 Vi3 3 1 1 1 N α 2Vi 3 Vi3 α 7Vf3 5.00 1.015 10 5 Pa m 6 7 m 9 1.18 10 6 2 m 3 1.18 10 6 J 1.18 MJ 3 3 3 m Esempi: • Riscaldamento a volume costante (tengo fisso il pistone) nRT p V f L=0 Se V costante e T aumenta => aumenta P i Vf=Vi=V • Espansione a pressione costante L Vf Vf Vi Vi pdV p dV pf==pi=p (mantengo la pressione sul pistone costante magari aumentando la temperatura del gas) pVf Vi L>0 i f Se p costante e V aumenta => L>0 • Espansione isoterma L Vf Vi f V nRT dV dV nRT nRT ln f V V Vi Vi V L>0 f pf nRT p pV nRT costante V i pi (aumento il volume mantenendo costante la temperatura Tramite un termostato) 0 Vi Vf Se T costante V aumenta =>p diminuisce Primo Principio della Termodinamica ( generalizzazione della conservazione dell’energia meccanica a sistemi microscopici Si considerino meccanismi di trasferimento di energia solo di scambio di Calore e di lavoro meccanico Se il sistema assorbe una quantità di calore Q e compie un lavoro L, l’energia interna del sistema varia di una quantità DEint data da: ΔEint Q L E per trasformazioni infinitesime: dE int dQ dL La variazione di energia interna, quindi la quantità Q-L non dipende dal percorso Misurati L e Q posso determinare la variazione di energia interna DEint a partire dal primo principio della termodinamica...devo però fare attenzione ai segni! Se L = lavoro fatto sul gas (L<0) => DEint = Q+L Se L = lavoro fatto dal gas (L>0) => DEint = Q-L Applicazione primo principio Trasformazioni Isoterme: T= costante Trasformazioni Isobare: p= costante Trasformazioni Isocore: V= costante Trasformazioni adiabatiche: Trasformazioni cicliche: Q= 0 Stato iniziale=Stato finale DEint0 Trasformazioni isoterme(T=costante) La variazione di energia interna è nulla poichè non ho variazione di temperatura (Eint dipende solo da T). Vf ΔE int 0 Q L Vi Vf pdV Vi V nRT dV nRT ln f V Vi L>0 L’energia Q assorbita viene trasformata in Lavoro meccanico (espansione) Es.: treno a vapore=> il calore prodotto nella caldaia viene utilizzato per muovere i pistoni che fanno girare le ruote sulle rotaie Esercizio: Un cilindro metallico con un pistone mobile a tenuta, contiene 0.24 moli di gas N2 (Azoto) ad una pressione iniziale di 140 kPa. Il pistone viene spostato lentamente nel cilindro fino a far raddoppiare il volume occupato dal gas. Il cilindro rimane durante la trasformazione, in contatto termico con l’ambiente a 310 K. Quanto calore viene ceduto al gas in questa trasformazione? T 310 K cost. Pi 140 kPa ΔE int 0 Vf 2Vi Q-L 0 Q L Q ? Vf Q L pdV Vi nRT ln Vf 2Vi nRT ln nRT ln 2 0.24 mol8.31 J mol 1 K 1 310 K ln 2 428 J Vi Vi Trasformazioni Isocore ΔEint Q L Q L=0, poichè mantengo il volume costante Se Q> 0 (gas assorbe energia) => DEint>0 => la temperatura aumenta Se Q<0 (gas cede energia) => DEint<0=> la temperatura diminuisce Ricordando che il calore trasferito è legato alla variazione di temperatura: E quindi ΔE int 3 nR ΔT 2 Pistone bloccato 3 3 Eint nN A kT nRT 2 2 (nel caso di gas monoatomico) Ricordando che la variazione di temperatura è legata alla quantità di calore fonita/ceduta mediante la capacità termica e quindi dal calore specifico del gas (nel caso di volume costante =>cV) : 3 3 Q nc V ΔT nc V ΔT nRΔT c V R Gas monoatomico 2 2 In generale: ΔEint nc V ΔT Trasformazioni Isobare Pistone libero di muoversi ΔEint Q L nc p ΔT p ΔV pΔV nRΔT ΔE int 3 nR ΔT 2 ΔE int 3 nR ΔT nc p ΔT nR ΔT 2 cp 5 R 2 Gas monoatomico cp cV R NB: Legge di Mayer cp>cV sempre In una trasformazione a pressione costante una parte dell’energia interna deve essere spesa per compiere lavoro meccanico R cp - cV La costante universale dei gas acquista significato fisico come differenza di calori specifici Trasformazioni Adiabatiche Q 0 Sistem Isolato => Non c’è scambio di calore ΔEint Q L L Se L >0 (gas compie lavoro:espansione) => DEint <0 => T diminuisce Se L <0 (gas subisce lavoro:compressione) => DEint >0 => T aumenta pV nRT dpV Vdp pdV Vdp pdV nRdT dnRT nRdT Equazione di Stato=> dE int nc V dT dL pdV Vdp pdV cp cV pR dV pdV cV cV dT dL Dividendo entrambe i membri per pV c p c V dV c p dV c p dV dp dp dV dV p V cV V V cV V p cV V Integrando => p dV nc V lnp γlnV cost lnpVγ cost Ponendo gcp/cV>1 pVγ cost p i Vi Quindi: γ p f Vf Trasformazione isoterma => PV=costante => P=costante/V=> iperbole Trasformazione adiabatica => PVg =costante dove g1 P=costante/Vg La curva adiabatica è più ripida di quella isoterma γ Calori specifici molari per vari gas L’energia necessaria per aumentare di un certo ΔT la temperatura di n moli di gas dipende dal tipo di trasformazione effettuata Non ho un valore unico di Q Trasformazione a VOLUME COSTANTE Trasformazione a PRESSIONE COSTANTE Per un gas monoatomico, per il quale la teroria cinetica prevede: Per un gas biatomico, per il quale la teoria cinetica prevede: 3 3 Eint nN A kT nRT 2 2 E int 5 nRT 2 Esercizio Una persona mangia a cena una quantità di cibo pari a 2000 kCal di energia. Per fare un lavoro equivalente in palestra, sollevando un peso di 50.0 kg, quante volte deve sollevare il peso per spendere tutta l’energia accumulata?(si supponga che l’oggetto venga alzato di 2 m ogni volta) Si vogliono trasferire 2000 kCal di energia dal corpo compiendo lavoro sul sistema Oggetto-terra Il lavoro equivalente in joule (1 cal=4.186 J) è L= 2 ·103·103· 4.186 J = 8.37 ·106J Il lavoro che si svolge ogni volta che si solleva un peso di 50 Kg di massa di un’altezza pari a 2m è: L=mgh=50·9.8·2 J= 980 J Se quindi vogliamo fare un lavoro totale di 8.37 ·106J dovremo sollevare il peso per un numero N di volte pari a: N L tot 8.37 10 6 8541 L 980 Esercizio Determinare il lavoro compiuto da un fluido nell’espansione da i ad f che avviene come mostrato in figura. Quanto lavoro è compiuto sul fluido se esso è compresso da f ad i? a b Sappiamo che il lavoro compiuto dal sistema è pari all’area sottesa dalla curva P-V valutata dal punto c d iniziale i al punto finale f. Possiamo quindi scomporre il percorso in tre zone: 1) Espansione a pressione costante (da a-> b) L p a Vb Va 6 10 6 Pa 2 1 m 3 6 10 6 Pa m 3 6 10 6 J 2) 3) Espansione con riduzione di pressione (da b-> c) 6 10 6 2 10 6 Pa 3 - 2m 3 2 10 6 Pa 3 - 2m 3 4 10 6 J L bc 2 Espansione a pressione costante L p c Vd Vc 2 10 6 Pa 4 3 m 3 2 10 6 J L if L ab L bc L cd 12 10 6 J 12 MJ Il lavoro compiuto sul fluido nel percorso f -> i è uguale ed opposto in segno,a quello che fa il fluido nell’espansione L fi 12 MJ 1 kg di acqua liquida, alla temperatura di 100°C, si trasforma in vapore alla stessa temperatura, bollendo a pressione atmosferica. Il volume passa da un valore iniziale di 1.00 ·10-5 m3 dal liquido a 1.671 m3 di vapore. a) Quanto lavoro viene compiuto dal sistema durante il processo? b) Quanto calore viene fornito al sistema durante il processo c) Qual’è la variazione di energia interna del sistema durante il processo di ebollizione? Pressione costante L Vf Vf pdV p dV pVf Vi 1.01 10 5 Pa 1.671 m 3 1.69 10 5 J 169 kJ Vi Vi Il calore è quello necessario per far evaporare tutta l’acqua: Q m L vapore 1kg 2256 kJ 2256 kJ La variazione di energia interna si ottiene dal primo principio della termodinamica: ΔEint Q L 2256 169 kJ 2087 kJ La variazione di Energia interna è dovuta al lavoro interno al sistema, necessario per vincere i legami che tengono unite le molecole di H2O nel liquido D18) Nel caso di cambiamenti di volume in un sistema termodinamico: 1) Ad un espansione (variazione positiva di volume) corrisponde un lavoro positivo eseguito dal sistema 2) Ad una compressione (variazione negativa di volume) corrisponde un lavoro positivo eseguito dal sistema 3) Sia ad espansioni che compressioni corrisponde un lavoro nullo 4) Ad un espansione (variazione positiva di volume) corrisponde un lavoro negativo eseguito dal sistema L>0 pf==pi=p Esempio: • Espansione a pressione costante (Vf>Vi) Vf Vi Vi pdV p dV pVf Vi 0 L Vi f V nRT dV dV nRT nRT ln f V V Vi Vi V f i pi • Espansione isoterma (Vf>Vi) Vf i Se p costante e V aumenta => L>0 0 L>0 f pf L Vf Se T costante V aumenta =>Vf>Vi=> L>0 Vi Vf D9) Due gas identici, inizialmente alla stessa temperatura, pressione e volume, si espandono, il primo isotermicamente ed il secondo adiabaticamente, in modo che i volumi finali diventino uguali. Si verifica che: Il primo ha una pressione maggiore del secondo Il primo ha una pressione minore del secondo Hanno la stessa temperatura Hanno la stessa pressione Quindi: Trasformazione isoterma => Trasformazione adiabatica => PV=costante => P=costante/V=> iperbole PVg =costante dove g1 P=costante/V2 La curva adiabatica è più ripida di quella isoterma, a parità di volume finale la pressione p che si ottiene è proporzionale all’inverso di V, mentre in quela adiabatica, la pressione p è inversamente proporzionale ad una potenza di V con fattore di potenza g1 . D10) Mediante un pistone mobile viene compresso un gas contenuto in un cilindro. Il lavoro compiuto dal gas è : Il prodotto della forza per la variazione di volume Il prodotto della pressione per la variazione di volume Il prodotto della forza per la variazione di pressione Il rapporto della forza per la variazione di pressione dL F dr Fˆj dyˆj F dy pAdy pdV D12) Durante una qualunque trasformazione, in un sistema termodinamico si verifica che: Il calore scambiato dipende solo dallo stato iniziale e dallo stato finale Il lavoro scambiato dipende solo dallo stato iniziale e dallo stato finale La variazione di energia interna dipende solo dallo stato iniziale e dallo stato finale L’energia interna aumenta sempre Per il primo principio della termodinamica La variazione di energia interna in un sistema termodinamico è pari alla differenza tra il calore scambiato ed il lavoro compiuto (positivo se fatto dal sistema, negativo se subito dal sistema) ΔEint Q L D8) Indicando con Cp il calore specifico a pressione costante di un gas monoatomico, con Cv quello a volume costante e con R la costante universale dei gas, fra essi sussiste la seguente relazione: 1) Cp – Cv = R. 2) Cv – Cp = R. 3) Cp + Cv = R. 4) Cp /Cv = R. Q nc V ΔT nc V ΔT Trasformazione isocore: In generale: cV 3 R 2 Gas monoatomico ΔEint nc V ΔT Trasformazioni Isobare: ΔE int pΔV nRΔT ΔE int 3 nRΔT 2 3 nR ΔT nc p ΔT nR ΔT 2 L cp Q 5 R 2 Gas monoatomico 3 nR ΔT 2 cp cV R R cp - cV Legge di Mayer 3) Le dimensioni fisiche dell’equazione di stato dei gas perfetti PV = nRT sono pari a quelle della potenza dell’energia della temperatura della forza 4) Un gas contenuto in un cilindro è compresso a pressione costante tramite un pistone mobile. Il lavoro compiuto sul gas è pari : al prodotto della variazione di volume per la pressione applicata al rapporto della variazione di volume per la pressione applicata al prodotto della forza applicata per la variazione di volume al rapporto tra la forza applicata e la variazione di volume Trasformazioni Isobare: L p Vf Vi Teoria cinetica dei gas le grandezze macroscopiche p, V, n, T possono essere comprese su base microscopica. La TEORIA CINETICA DEI GAS ci permette di stabilire le relazioni fra le variabili macroscopiche e quelle microscopiche come, ad esempio, la velocità delle molecole del gas MODELLO MOLECOLARE PER LA PRESSIONE La pressione di un gas sulle pareti dell’involucro che lo contiene è dovuta agli urti delle molecole del gas con le pareti stesse. Ipotesi: •Gas rarefatto ( grande distanza tra le molecole del gas)=> posso trascurare gli urti tra le molecole •Le molecolo seguono le leggi di Newton •Le forze tra le molecole sono trascurabili (eccetto negli urti) •Gli urti delle molecole con le pareti sono elastici nM 2 p v 3V 1 p ρv 2 3 Pressione sulle pareti del recipiente v = velocità quadratica media delle molecole r= densità del gas Ricordando che: 1) EC 1 mv 2 2 R= 8.31 J/(mole·K) costante universale dei gas 2) p nRT 1 nM 2 v v V 3 V Energia cinetica traslazionale media di una singola molecola del gas 3RT M Dall’eq. Dei gas perfetti EC 3RT 3 kT 2N A 2 EC 3 V p 2 N 2 N p EC 3 V La pressione del gas è proporzionale: • all’energia cinetica media delle singole molecole •al numero di molecole per unità di volume MODELLO MOLECOLARE PER LA TEMPERATURA La temperatura è una misura diretta dell’energia energia cinetica traslazionale media delle molecole EC 3RT 3 kT 2N A 2 A TEMPERATURA FISSATA tutte le molecole hanno stessa energia cinetica traslazionale media Fissata T, la distribuzione delle velocità delle molecole nel gas segue la distribuzione di Maxwell: 3/2 M 2 Pv 4π v 2 e Mv /(2RT) 2 ππR NB: P(v)dv rappresenta la frazione di molecole con velocità compresa tra v e v+dv v 3RT M La velocità quadratica media delle molecole dipende dalla temperatura La velocità quadratica media delle molecole dipende dal peso molare È maggiore per molecole più leggere. VELOCITÀ ELEVATISSIME!!! Moto casuale 1 1 1 1 mv x2 mv 2y mv z2 mv 2 2 2 2 3 EC 1 3 mv 2 kT 2 2 1 1 1 1 1 mv 2x mv 2y mv 2z mv 2 kT 2 2 2 3 2 Ogni grado di libertà traslazionale acquista uguale energia ½ kT Teorema di equipartizione dell’energia: Quando il numero di particelle e’ elevato e vale la meccanica Newtoniana, a ciascuno dei gradi di liberta’ compete la stessa energia media, pari a ½ kT. L’energia di un sistema in equilibrio termico è ripartita ugualmente fra tutti i gradi di libertà Gas monoatomico => 3 gradi di libertà (solo traslazionali) l’ energia interna è la somma delle energia cinetiche traslazionali delle sue molecole. Per ogni molecola, l’ energia cinetica media dipende solo dalla temperatura ed è pari a 3/2 kT. Per n moli: 3 3 Eint nN A kT nRT 2 2 Moti rotazionali Per gas formati da molecole con più atomi Moti vibrazionali Per gas formati da molecole biatomiche si considera solo il moto rotazionale intorno ai due assi perpendicolari la congiungente i due atomi (si trascura il moto vibrazionale considerandoli a distanza fra loro fissata) Gas biatomici => 5 gradi di libertà (2 rotazionali 3 traslazionali) 5 5 E int nN A kT nRT 2 2 Esercizio: L’energia cinetica media di una molecola di gas perfetto dipende: 1)solo dalla pressione 2)solo dalla temperatura assoluta 3)solo dal numero di moli C 4)dal volume occupato E 3RT 3 kT 2N A 2 Esercizio: a)Quanti atomi di elio riempiono un pallone di un diametro D = 30.0 cm a T = 20°C e P=1 atm ? b)Qual’è l’energia cinetica media per ciascun atomo di elio? c) Qual’è la velocità quadratica media di ciascun atomo? a)Il numero di atomi del pallone è pari al numero di moli presenti nel pallone moltiplicato per il numero di avogadro, cioè il numero di molecole presenti in una mole: N=nNA Dall’equazione dei gas perfetti ricavo il numero di moli: Dove: V n pV nRT n pV RT 4 4 D3 1 πR 3 π π D 3 1.41 10 2 m 3 3 3 8 6 pV RT 1.013 10 5 Pa 1.41 10 2 m 3 0.587mol J 8.315 20.0 273.0K mol K N nN A 0.588mol 6.02 10 23 molecole mol 3.54 10 23 atomi b)Energia cinetica media: Ec c) 1 3 3 1.38 10 23 J K 293K 6.07 10 21 J mv 2 kT 2 2 2