progetto Inclusione - PAI - DIAMOCI LA MANO

ISTITUTO COMPRENSIVO 1
ORTONA
“L’ apprendimento personalizzato rappresenta per ogni allievo la condizione di
realizzare tutto il suo potenziale:”
“Nessuno ha tutte le competenze, ma ognuno ha competenze che non possono essere
ignorate dagli altri soggetti”
A.S. 2015/16
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 Il P.A.I. permette maggiori adattamenti e semplificazioni dei
percorsi didattici, alla specificità di ogni alunno in difficoltà.
 Il P.A.I. è uno “strumento” che assi-cura la flessibilità nell’uso
degli strumenti didattici, delle metodologie, della qualità
delle risorse.
 Il P.A.I. è una modalità formativa in grado di sostenere una
valutazione qualitativa del percorso degli alunni.
 …Riconoscere “l’unicità” di ogni alunno attraverso
un’azione didattica razionalizzata, documentabile e
rintracciabile, ed assicurare
ad ognuno il successo
formativo.
 …Valorizzare la positività di chi ha meno risorse per
affrontare, in modo scientificamente fondato, la
complessità dell’esperienza scolastica.
“… Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua
abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a
credersi stupido…” (Albert Einstein)
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ISTITUTO COMPRENSIVO
DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
66026 ORTONA (CH)
Piazza San Giuseppe
Tel. 085/9067678 Fax 085/9063482 Cod. Fiscale 91011370698
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PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’ (P. A. I.)
Direttiva M. 27/12/2012 e C.M. n° 8 del 6/3/2013
Deliberato in data __________ dal Collegio dei docenti
PRINCIPI GENERALI
L’evoluzione delle direttive legislative, supportate dalla sensibilità verso “il mondo della
diversità” hanno evidenziato, maggiormente, la necessità di meglio distinguere i concetti di
integrazione e inclusione.
L’ Integrazione consiste nell’ingresso, in un dato contesto, di una persona esterna con un
deficit rispetto al contesto stesso e il suo successo è ottenuto grazie a interventi sulla persona
medesima.
L’Inclusione si ha quando la disabilità non appartiene alla persona, ma agli ostacoli di
strutturazione sociale e alle barriere in essa presenti, per cui la partecipazione e l’esigibilità dei
diritti non sono un problema della disabilità, ma della struttura sociale.
Nel corso degli anni si è affermato sempre più il termine “inclusione”, che evidenzia due
aspetti fondamentali:
- il primo è interno alla scuola, che diviene inclusiva quando sa accogliere in sè tutte le diversità e
riformulare, al tal fine, le proprie scelte organizzative, progettuali, metodologiche didattiche e
logistiche;
- il secondo aspetto, esterno alla scuola, richiede collaborazioni e alleanze tra scuola, famiglia,
servizi ed istituzioni di vario tipo, in una fitta rete di solidarietà garantita da politiche ben
strutturate.
Così intesa, l’inclusione diviene un paradigma pedagogico, secondo il quale l’accoglienza
scaturisce dal riconoscimento del comune diritto alla diversità; una diversità che non si identifica
solamente con la disabilità, ma comprende la molteplicità delle situazioni personali, così che
l’eterogeneità diventa normalità.
Le istituzioni scolastiche hanno la responsabilità di attuare le strategie di intervento che
possano cogliere l’eterogeneità dei bisogni, per individualizzare e personalizzare i diversi percorsi
di apprendimento di ogni alunno.
Tale visione prende in considerazione la possibilità che ogni persona, nel corso della
propria vita, possa comunicare bisogni, disagi o “disabilità”, anche temporanee, che necessitano di
una presa in carico flessibile, integrata e dinamica.
Vi è, quindi, il desiderio di garantire la piena partecipazione, alla vita scolastica, di tutti i
soggetti, oltre che dare una cornice entro cui gli alunni possano essere valorizzati e supportati da
uguali opportunità educative e formative.
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Creare un Piano Annuale dell’Inclusione realistico e fattibile significa rendersi conto che la
qualità dell’inclusione è qualità dell’intera scuola: se si risponde bene ai B.E.S., si risponde bene a
tutti.
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I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (Special Educational Needs)
La direttiva del 27/12/2012 e la C.M. 8/2013 hanno introdotto la nozione di “ Bisogno
Educativo Speciale ” (B.E.S.). Il BES è “qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo ed
apprenditivo, espressa in un funzionamento problematico anche per il soggetto, in termini di danni,
ostacolo o stigma sociale, indipendentemente dall’eziologia, e che necessita di educazione speciale
individualizzata. (Direttiva 27/12/2012)”
Un BES è una difficoltà che, manifestandosi in età evolutiva, cioè nei primi diciotto anni di
vita, si evidenzia negli ambiti di vita dell’educazione e dell’apprendimento, ostacolando le relazioni
educative, lo sviluppo di competenze, gli apprendimenti scolastici e di vita quotidiana, oltre che la
partecipazione alla vita sociale.
Nello specifico, il BES richiede l’impiego calibrato, in modo permanente o temporaneo, dei cinque
pilastri dell’inclusività:
Nel variegato panorama delle nostre scuole la complessità delle classi diviene sempre più
evidente.
Nella realtà scolastica si evidenziano tre grandi categorie di B.E.S. maggiormente ricorrenti:
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GLI ORGANI PREPOSTI ALL’INCLUSIONE
GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione)
Chi compone il GLI
- Dirigente Scolastico
- Docenti referenti delle funzioni strumentali
preposte
-Team docente interessato
- Docenti di sostegno
-Specialisti ASL o enti accreditati
- E.A.S. (nei casi che lo richiedono)
Compiti del GLI
→Rilevazione BES presenti nella scuola
→Raccolta e documentazione degli interventi
didattico-educativi posti in essere
→Focus/confronto sui casi, consulenza e supporto
ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione
delle classi
→Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello
di inclusività della scuola
→Elaborazione di una proposta di PAI (Piano
Annuale per l’Inclusività) riferito a tutti gli alunni
con BES, da redigere al termine di ogni anno
scolastico (entro il mese di giugno). Il PAI va
discusso e deliberato in collegio e inviato a USR, ai
GLIP e GLIR per la richiesta di organico di sostegno e
alle altre istituzioni territoriali come proposta di
assegnazione delle risorse di competenza. (a partire
dall’a.s 2013-2014 in via di definizione legislativa).
→A settembre, in relazione alle risorse
effettivamente assegnate alla scuola, il GLI redige
un adattamento del PAI, sulla base del quale il
dirigente assegna le risorse.
→Interfaccia con i servizi sociali e sanitari
territoriali.
→Raccolta Piani di Lavoro (PEI e PDP) relative ai
BES
IL CONSIGLIO DI CLASSE/ TEAM DEI DOCENTI
I Consigli di classe e i team dei docenti svolgono un ruolo fondamentale per l’individuazione e
gestione dei bisogni educativi degli alunni della classe.
Compiti del Consiglio di Classe e del Team dei
docenti
→Individuazione casi in cui sia necessaria e
opportuna l’adozione di una personalizzazione della
didattica ed eventualmente di misure compensative
e dispensative
→Rilevazione di tutte le certificazioni non DVA e
non DSA
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→rilevazione alunni BES di natura socio-economica
e/o linguistico-culturale
→Produzione di attenta verbalizzazione delle
considerazioni psicopedagogiche e didattiche che
inducono ad individuare come BES alunni non in
possesso di certificazione
→Formulazione proposte di lavoro per GLI
→Definizione di interventi didattico-educativi in
base ai bisogni degli studenti
→ Individuazione strategie e metodologie utili per la
realizzazione della partecipazione degli studenti con
BES al contesto di apprendimento
→Progettazione
e
condivisione
progetti
personalizzati
→ Individuazione e proposizione di risorse umane,
strumentali e ambientali per favorire i processi
inclusivi
→Stesura e applicazione Piano di Lavoro (PEI e PDP)
→Collaborazione scuola-famiglia-territorio
→Condivisione con insegnante di sostegno (se
presente) e con le varie figure che collaborano
all’interno della classe (educatori, assistenti alla
comunicazione, docente di italiano L2, …).
IL DOCENTE DI SOSTEGNO
La legge 517/1977 individua il docente di sostegno specializzato come figura preposta
all’integrazione degli studenti con disabilità certificate. L’insegnante di sostegno è nominato dallo
Stato e “assume la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui opera, partecipa alla
programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza
dei Consigli di classe e dei Collegi dei docenti - L.104/92 art.13 comma 6 “.
Compiti dell’insegnante di sostegno
→Promozione del processo di integrazione
dell’alunno nel gruppo classe attraverso corrette
modalità relazionali
→Partecipazione alla programmazione educativodidattica della classe
→Supporto al consiglio di classe/team docenti
nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche,
metodologiche e didattiche inclusive
→Coordinamento stesura e applicazione del piano
di programmazione educativo-didattica per l’alunno
diversamente
abile
nel
contesto
della
programmazione di classe (P.E.I.- Piano Educativo
Individualizzato)
→Coordinamento
conoscenza
della
documentazione inerente all’alunno disabile
→Coordinamento dei rapporti con tutte le figure
che ruotano intorno all’alunno ( genitori, specialisti,
operatori ASL, ecc. )
→Verifica e valutazione delle attività e delle
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dinamiche della classe
→ Facilitatore per l’integrazione tra pari attraverso
il proprio contributo nella gestione del gruppo
classe.
L’ASSISTENTE EDUCATIVO
Gli assistenti educatori sono assegnati alle Istituzioni scolastiche in casi particolari (come da
certificazione sanitaria) in aggiunta al team docente, al fine di garantire il rinforzo a relazioni
positive e, ove possibile, il raggiungimento dell’autonomia personale.
Compiti dell’assistente educativo
→ Collaborazione alla programmazione e
all’organizzazione delle attività scolastiche in
relazione alla realizzazione del progetto educativo
→ Collaborazione alla continuità nei percorsi
educativi didattici favorendo anche il collegamento
tra scuola e territorio in funzione del progetto di
vita dello studente
→ Partecipazione alla valutazione, fornendo
elementi significativi, degli studenti seguiti.
L’ASSISTENTE ALLA COMUNICAZIONE
Il facilitatore è una figura di sostegno per gli studenti con disabilità sensoriale definita e prevista
dalla L. 104 /1992. La sua presenza è assicurata grazie ad una convenzione tra l’Amministrazione
provinciale ed Associazioni e / o Enti allo scopo di facilitare la comunicazione e l’integrazione
scolastica.
Compiti dell’assistente alla comunicazione
→Collaborazione con il Consiglio di Classe/Team
Docenti alla programmazione e all’organizzazione
delle attività scolastiche con un’attenzione
particolare alle strategie didattiche inerenti alla
tipologia di disabilità sensoriale
→Eventuale partecipazione alla realizzazione del
progetto educativo e dell’elaborazione e
condivisione di PDP e PEI in accordo con i docenti
→Collaborazione alla continuità dei percorsi
didattici anche qualora l’intervento avvenga a
domicilio, sempre in accordo con la famiglia, i
docenti e l’Associazione e/o l’Ente di appartenenza.
COLLEGIO DEI DOCENTI
Su proposta del GLI il Collegio dei Docenti, nel mese di Giugno, delibera il PAI. Inoltre approva
l’esplicitazione nel POF di un concreto impegno programmatico per l’inclusione. Il Collegio dei
Docenti si impegna a partecipare ad azioni di formazione e/o prevenzione concordate anche a
livello territoriale.
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SCHEDA DI RILEVAZIONE DEI
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
Scuola…………………………….Plesso…………………………………………..classe/sezione…………………………
Anno scolastico 20….- 20....
Dati della classe: n° totale alunni……..
Descrizione dei casi di bisogno educativo speciale:
(inserire le lettere e i numeri, indicati nelle legende, che interessano i singoli casi. Nel caso della disabilità,
specificare il tipo di minorazione)
Alunno/a
Straniero Tipologia di BES
Strategie di intervento
si/no
Legenda BES
1. Disabilità certificata dalla ASL o da enti
accreditati(minorati vista-udito-psicofisici)
2. Disturbo specifico di apprendimento (DSA
con dichiarazione medica)
3. deficit certificato del linguaggio
4. deficit certificato abilità non verbali
5. deficit certificato coordinazione motoria
6. disturbo da deficit di attenzione e
iperattività (ADHD con dichiarazione
medica)
7. Certificato funzionamento intellettivo limite
(borderline cognitivo)
8. Certificato funzionamento cognitivo misto
Legenda modalità di intervento
a) A classe intera
b) A piccolo gruppo
c) Individualmente
d) Attività di potenziamento
e) Attività di recupero
Data……………………….
9. Certificato
Disturbo
Oppositivo
Provocatorio (DOP)
10. Certificato disturbo della condotta
11. Certificati disturbi d’ansia
12. Certificati disturbi dell’umore
13. Altre problematiche severe certificate che
possono compromettere il percorso
didattico (es. spettro autistico lieve qualora
non rientri nelle casistiche previste dalla
legge 104)
14. Svantaggio linguistico- culturale
15. Svantaggio socio-economico
16. Disagio comportamentale/ relazionale
f) Tutoring
g) Percorso personalizzato
h) Educatore domiciliare
i) Altro…(specificare).
Firma docente coordinatore…………………
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PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’ – SCHEDA TECNICA
Parte I – Analisi del contesto scolastico
A. Rilevazione dei BES presenti:
1. Disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3
- Minorati vista
- Minorati udito
- Psicofisici
2. Disturbi evolutivi specifici
- DSA
- Deficit del linguaggio
- Deficit abilità non verbali
- Deficit coordinazione motoria
- ADHD/DOP
- Borderline cognitivo
- Altre problematiche severe che possono compromettere il percorso didattico (es.
spettro autistico lieve qualora non rientri nelle casistiche previste dalla legge 104)
- Funzionamento cognitivo misto
- Disturbo oppositivo provocatorio (DOP)
- Disturbo della condotta
- Disturbi d’ansia
- Disturbi dell’umore
3. Svantaggio (indicare il disagio prevalente)
- Socio- economico
- Linguistico- culturale
- Disagio comportamentale/relazionale
- Altro
Totali
% su popolazione scolastica
N° PEI redatti dai GLHO
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria
n°
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B. Risorse professionali specifiche
Insegnanti di sostegno
Assistenti Educatrici Comunali (A.E.C.)
Assistenti alla comunicazione
Prevalentemente utilizzate in…
Sì / No
Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori)
Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori)
Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori)
Funzioni strumentali / coordinamento
Referente di Istituto disabilità
Referente di Istituto D.S.A.
Referente di Istituto disabilità B.E.S.
Gruppo di lavoro per l’Inclusione
Psicopedagogisti e affini esterni
Docenti tutor/mentor
Altro:
Altro:
C. Coinvolgimento docenti curricolari
Coordinatori di classe della scuola
secondaria di
1° grado e insegnanti prevalenti della
scuola
primaria
Docenti con specifica formazione
Altri docenti
Attraverso…
Partecipazione a G.L.I.
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico- educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro:
Sì / No
Partecipazione a G.L.I.
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico- educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro:
Partecipazione a G.L.I.
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico- educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro:
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D. Coinvolgimento personale ATA
E. Coinvolgimento famiglie
F. Rapporti con servizi sociosanitari
territoriali (A.S.L.) e istituzioni deputate
alla sicurezza. Rapporti con Centri
Territoriali di Supporto (C.T.S.) / Centri
Territoriali per l’Integrazione (C.T.I.)
G. Rapporti con privato sociale e
volontariato
H. Formazione docenti
Assistenza alunni disabili
Partecipazione a progetti di inclusione
Altro:
Informazione /formazione su
genitorialità e psicopedagogia
dell’età evolutiva
Coinvolgimento in progetti di
inclusione
Coinvolgimento in attività di
promozione della comunità educante
Altro:
Accordi di programma / protocolli
di intesa formalizzati sulla disabilità
Accordi di programma / protocolli
di intesa formalizzati su disagio e
simili
Procedure condivise di intervento
sulla disabilità
Procedure condivise di intervento
su disagio e simili
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di singola
scuola
Rapporti con CTS / CTI
Altro:
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di singola
scuola
Progetti a livello di reti di scuole
Strategie e metodologie educativo didattiche / gestione della classe
Didattica speciale e progetti
educativo-didattici a prevalente
tematica
Didattica interculturale / italiano L2
Psicologia e psicopatologia dell’età
evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)
Progetti di formazione su specifiche
disabilità (autismo, ADHD,
Dis.Intellettive, sensoriali…)
Altro:
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Parte II – Valutazione del livello di inclusività dell’istituto
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati
0: per niente, 1: poco, 2: abbastanza, 3: molto, 4: moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività
dei sistemi scolastici
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
Possibilità di accedere / strutturare percorsi specifici di formazione e
aggiornamento degli insegnanti
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
Organico di sostegno in rapporto agli alunni d.a.
Organico assistenti comunali in rapporto agli alunni d.a.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della
scuola in base alle risorse
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel
partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività
educative;
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di
percorsi formativi inclusivi;
Valorizzazione delle risorse esistenti
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la
realizzazione dei progetti di inclusione
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel
sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il
successivo inserimento
Collaborazione offerta dai servizi sociosanitari territoriali
Attività di coordinamento del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (G.L.I.)
Criticità
0
1
Forza
2
3
4
Punteggio totale registrato: ___
Livello di inclusività della scuola
0 – 15 = inadeguato
16 – 20 = da migliorare
20 – 30 = sufficiente adeguato
31 – 44 = buono
45 – 52 = eccellente
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Parte III – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno scolastico
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di
responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi
inclusivi;

Valorizzazione delle risorse esistenti

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di
inclusione

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la
continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

Eventuali allegati:
Proposta di assegnazione organico di sostegno
Proposta per altre risorse specifiche (assistenti educatrici comunali….)
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Il presente Piano Annuale dell’Inclusività non va inteso come ulteriore adempimento
burocratico, bensì come uno strumento che può contribuire ad accrescere la consapevolezza
dell’intera comunità educante sulla centralità e trasversalità dei processi inclusivi, in relazione alla
qualità dei “risultati educativi”, per realizzare un contesto educante dove concretizzare la scuola
per tutti e per ciascuno. Il P.A.I. “non è, quindi, un documento per chi ha bisogni educativi speciali,
ma è lo strumento per una progettazione della propria offerta formativa in senso inclusivo; è lo
sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel
realizzare gli obiettivi comuni, le linee guida per un concreto impegno programmatico per
l’inclusione, basato su un’attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di
miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione, negli ambiti
dell’insegnamento curricolare, della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi
scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie”. (dalla Nota MIUR 1551/2013 del 27 giugno
2013)
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NORMATIVA
Legge 118/1971 La legge 118/1971,”Provvidenze a favore dei mutilati e invalidi civili”, all’art. 28
“Provvedimenti per la frequenza scolastica”, dispone che l’istruzione dell’obbligo debba avvenire
nelle classi normali della scuola pubblica. In questo senso, la legge in questione supera il modello
dello scuole speciali, prescrivendo l’inserimento degli alunni con disabilità, comunque su iniziativa
della famiglia, nelle classi comuni. Per favorire questo inserimento dispone, inoltre, che agli alunni
con disabilità vengano assicurati il trasporto, l’accesso agli edifici scolastici mediante il
superamento delle barriere architettoniche, l’assistenza durante gli orari scolastici degli alunni più
gravi.
DPR. 24 febbraio 1994 È un “Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità
sanitarie locali in materia di alcuni portatori di handicap” che individua i soggetti e le competenze
degli Enti Locali, delle attuali Aziende Sanitarie Locali e delle Istituzioni scolastiche nella definizione
della Diagnosi Funzionale (DF), del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e del Piano Educativo
Individualizzato (PEI). Questo DPR. è stato integrato e modificato dal DPCM. n. 185/2006.
Successivamente, sia il Regolamento sull’Autonomia scolastica, DPR. n. 275/1999, sia la Legge di
riforma n. 53/2003 fanno espresso riferimento all’integrazione scolastica. Inoltre, la L. 296/06,
all’art 1 c. 605 lettera “b”, garantisce il rispetto delle “effettive esigenze” degli alunni con
disabilità, sulla base di accordi interistituzionali.
Legge 104/1992 La Legge del 5 febbraio 1992, n. 104 “ Legge Quadro per l’assistenza,
l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” raccoglie e integra i precedenti
interventi legislativi divenendo il punto di riferimento normativo dell’integrazione scolastica e
sociale delle persone con disabilità. Il diritto soggettivo al pieno sviluppo del potenziale umano
della persona con disabilità non può dunque essere limitato da ostacoli o impedimenti che
possono essere rimossi per iniziativa dello Stato ( Legislatore, Pubblici poteri, Amministrazione). La
Legge prevede una particolare attenzione, un atteggiamento di “cura educativa” nei confronti
degli alunni con disabilità che si esplica in un percorso formativo individualizzato. Il Profilo
Dinamico Funzionale ( PDF) e il Piano Educativo Individualizzato (PEI) sono, dunque, per la Legge i
momenti concreti in cui si esercita il diritto all’istruzione e all’educazione dell’alunno con disabilità.
Viene inoltre sottolineato il ruolo di con-titolarità del docente di sostegno.
In particolare:
Definizione di handicap Art. 3 - “È persona in situazione di handicap colui che presenta una
minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà
d’apprendimento, di relazione o d’integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di
svantaggio sociale o d’emarginazione.”
Accertamenti dell’handicap Art. 4 - “Gli accertamenti relativi alla minorazione, alle difficoltà, alla
necessità dell’intervento assistenziale permanente e alla capacità individuale complessiva residua,
di cui all’articolo 3, sono effettuate dalle unità sanitarie locali mediante le commissioni mediche di
cui all’articolo 1 della legge 15 ottobre 1990, n° 295, che sono integrate da un operatore sociale e
da un esperto nei casi da esaminare, in servizio presso le unità sanitarie locali.”
Ruolo dell’insegnante di sostegno Art. 6 - Gli insegnanti di sostegno assumono contitolarità delle
sezioni e delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla
elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e
dei collegi docenti.
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Inserimento e integrazione sociale Art. 8 - “L’inserimento e l’integrazione sociale della persona
con disabilità si realizzano mediante: …(comma d) provvedimenti che rendano effettivi il diritto
allo studio della persona in situazione di handicap, con particolare riferimento alle dotazioni
didattiche e tecniche, ai programmi, a linguaggi specializzati, alle prove di valutazione e alla
disponibilità di personale appositamente qualificato, docente o non docente.”
Diritto all’educazione e all’istruzione Art. 12 commi 1-2-3 1-“All’alunno da 0 a 3 anni in situazione
di handicap è garantito l’inserimento negli asili nido.” 2-“È garantito il diritto all’educazione e
all’istruzione della persona con disabilità nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle
istituzioni scolastiche d’ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie.” 3-“L’integrazione
scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona in situazione di handicap
nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione.”
Legge 170/2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici d’apprendimento in ambito
scolastico”. La legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la
discalculia come Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), assegnando al sistema nazionale di
istruzione il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate
affinché studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo. Per la peculiarità dei Disturbi
Specifici di Apprendimento, la Legge apre, in via generale, un ulteriore canale di tutela del diritto
allo studio, rivolto specificatamente agli alunni con DSA, diverso da quello previsto dalla legge
104/1992. Infatti il tipo di intervento per l’esercizio del diritto allo studio previsto dalla Legge si
focalizza sulla didattica individualizzata e personalizzata, sugli strumenti compensativi, sulle misure
dispensative e su adeguate forme di verifica e valutazione.
DM. 5669 del 12.07.2011 Corredato di allegato con le “Linee Guida per il diritto allo studio degli
alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento”. Il Decreto Ministeriale individua, ai
sensi dell’art. 7, comma 2, della Legge 170/2010, le modalità di formazione dei docenti e dei
dirigenti scolastici, le misure educative e didattiche di supporto utili a sostenere il corretto
processo di insegnamento/apprendimento fin dalla scuola dell’infanzia, nonché le forme di verifica
e di valutazione per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con diagnosi di
Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), delle scuole di ogni ordine e grado del sistema
nazionale di istruzione e nelle università. Le Linee Guida presentano alcune indicazioni, elaborate
sulla base delle più recenti conoscenze scientifiche, per realizzare interventi didattici
individualizzati e personalizzati, nonché per utilizzare gli strumenti compensativi e per applicare le
misure dispensative. Esse indicano il livello essenziale delle prestazioni richieste alle istituzioni
scolastiche e agli atenei per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA.
NOTA MINISTERIALE del 24.07.2012 Schema di accordo tra Governo, Regioni e Provincie
autonome di Trento e Bolzano su “Indicazioni per la diagnosi e la certificazione diagnostica dei
Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)”. La nota sancisce che:
→la diagnosi debba essere tempestiva e prodotta non oltre il 31 marzo, per gli alunni che
frequentano gli anni terminali di ciascun ciclo di studi;
→il percorso diagnostico venga attivato solo dopo che la scuola abbia attuato gli interventi
educativi e didattici previsti dalla L. 170/2010
→se il Servizio Sanitario Nazionale non è in grado di rilasciare la certificazione in tempi utili, le
Regioni forniscono criteri qualitativi per l’individuazione dei soggetti privati accreditati per il
rilascio delle diagnosi;
→la certificazione dei DSA deve evidenziare precisi elementi: la nota li indica e propone un
modello di certificazione per i DSA.
18
LINEE GUIDA MINISTRO PROFUMO del 27 DICEMBRE 2012
Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica.
CIRCOLARE MINISTERIALE n. 8 del 6 marzo 2013 Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012
“Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica”. Indicazioni operative.
CIRCOLARE MINISTERIALE n. 1551 del 27 giugno 2013.
Stabilisce tempi e modalità per la restituzione dei P.A.I. da parte delle Istituzioni scolastiche,
affermando che il il P.A.I. non sostituisce le richieste di organico di sostegno delle scuole.
19
ALLEGATI
20
ISTITUTO COMPRENSIVO
DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
66026 ORTONA (CH)
Piazza San Giuseppe
Tel. 085/9067678 Fax 085/9063482 Cod. Fiscale 91011370698
e-mail [email protected] Posta certificata: [email protected]
Classe:
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI
CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
BES 2 (DSA)
Alunno/a:
Data …………………………………
DOCENTI
……………………………………….…. …………………………………………………..
……………………………………………
………………………………………………….
…………………………………………..
………………………………………………….
…..…………………………………….
………………………………………………….
……………………………………………
………………………………………………….
21
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI
CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI- SCUOLA PRIMARIA
ISTITUZIONE SCOLASTICA: …………………………………………………………….………………………………………………
ANNO SCOLASTICO: …………………………………………………………….………………………………………………………..
ALUNNO: ………………………………………………….…………………………………………………………….………………………
1. DATI GENERALI
Nome e Cognome
Data di nascita
Classe
Insegnante referente
Diagnosi medico-specialistica
redatta in data…
da…
presso…
Interventi pregressi e/o
contemporanei al percorso
scolastico
effettuati da…
presso…
periodo e frequenza…..
modalità….
Scolarizzazione pregressa
Documentazione relativa alla scolarizzazione e alla didattica
nella scuola dell’infanzia
Rapporti scuola-famiglia
22
2.
FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ DI LETTURA, SCRITTURA E CALCOLO
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Lettura
Velocità
Correttezza
Comprensione
Scrittura
Grafia
Tipologia di errori
Produzione
Calcolo
Mentale
Per iscritto
Eventuali disturbi nell'area motorio-prassica:
Altro
Ulteriori disturbi associati:
Bilinguismo o italiano L2:
Livello di autonomia:
23
3. DIDATTICA PERSONALIZZATA
Strategie e metodi di insegnamento:
Macroarea linguistico-espressiva
Macroarea logico-matematica-scientifica
Macroarea storico-geografica-sociale
Misure dispensative/strumenti compensativi/tempi aggiuntivi:
Macroarea linguistico-espressiva
Macroarea logico-matematica-scientifica
Macroarea storico-geografica-sociale
4. VALUTAZIONE
L'alunno, nella valutazione delle diverse discipline, si avvarrà di:
Disciplina
Misure dispensative
Strumenti compensativi
Tempi aggiuntivi
Italiano
Matematica
Lingua Inglese
…..
…..
…..
…..
24
STRATEGIE E METODOLOGICHE E DIDATTICHE
Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio
iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce
Utilizzare schemi e mappe concettuali
Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale
Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e
l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento
Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari
Promuovere l’apprendimento collaborativo
MISURE DISPENSATIVE
All’alunno con DSA è garantito l’essere dispensato da alcune prestazioni non essenziali ai fini dei
concetti da apprendere. Esse possono essere, a seconda della disciplina e del caso:
l’utilizzo contemporaneo dei quattro caratteri (stampatello maiuscolo, stampatello
minuscolo, corsivo minuscolo, corsivo maiuscolo)
la lettura ad alta voce
la scrittura sotto dettatura
prendere appunti
copiare dalla lavagna
lo studio mnemonico delle tabelline
lo studio della lingua straniera in forma scritta
il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti
la quantità dei compiti a casa
STRUMENTI COMPENSATIVI
Altresì l’alunno con DSA può usufruire di strumenti compensativi che gli consentono di
compensare le carenze funzionali determinate dal disturbo. Aiutandolo nella parte automatica
della consegna, permettono all’alunno di concentrarsi sui compiti cognitivi oltre che avere
importanti ripercussioni sulla velocità e sulla correttezza. A seconda della disciplina e del caso,
possono essere:
tabella dell’alfabeto
retta ordinata dei numeri
tavola pitagorica
linea del tempo
tabella delle misure e delle formule geometriche
formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento
computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico e sintesi vocale; stampante e
scanner
calcolatrice
registratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali)
software didattici specifici
VALUTAZIONE
Predisporre verifiche scalari
Programmare e concordare con l’alunno le verifiche
25
Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua
straniera)
Valutare tenendo conto maggiormente del contenuto più che della forma
Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali
Introdurre prove informatizzate
Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove
26
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI
CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI- SCUOLA SECONDARIA
ISTITUZIONE SCOLASTICA: …………………………………………………………….………………………………………………
ANNO SCOLASTICO: …………………………………………………………………………………………………………………………
ALUNNO: ……………………………………………………………………..………………………………………………………………….
1. DATI GENERALI
Nome e cognome
Data di nascita
Classe
Insegnante coordinatore della
classe
Diagnosi medico-specialistica
Interventi pregressi e/o
contemporanei al percorso
scolastico
Scolarizzazione pregressa
redatta in data…
da…
presso…
aggiornata in data…
da
presso…
effettuati da…
presso…
periodo e frequenza…..
modalità….
Documentazione relativa alla scolarizzazione e alla didattica
nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria
Rapporti scuola-famiglia
27
2. FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ DI LETTURA, SCRITTURA E CALCOLO
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Lettura
Velocità
Correttezza
Comprensione
Scrittura
Grafia
Tipologia di errori
Produzione
Calcolo
Mentale
Per iscritto
Eventuali disturbi nell'area motorio-prassica:
Altro
Ulteriori disturbi associati:
Bilinguismo o italiano L2:
Livello di autonomia:
28
3. DIDATTICA PERSONALIZZATA
Strategie e metodi di insegnamento:
Discipline linguistico-espressive
Discipline logico-matematiche
Discipline storico-geografico-sociali
Altre
Misure dispensative/strumenti compensativi/tempi aggiuntivi:
Discipline linguistico-espressive
Discipline logico-matematiche
Discipline storico-geografico-sociali
Altre
Strategie e strumenti utilizzati dall'alunno nello studio:
Discipline linguistico-espressive
Discipline logico-matematiche
Discipline storico-geografico-sociali
Altre
29
4. VALUTAZIONE (anche per esami conclusivi dei cicli)
L'alunno nella valutazione delle diverse discipline si avvarrà di:
Disciplina
Misure dispensative
Strumenti compensativi
Tempi aggiuntivi
Italiano
Matematica
Lingue straniere
….
….
….
….
….
….
….
30
STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE
Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio
iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a
voce
Utilizzare schemi e mappe concettuali
Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini)
Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline
Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”
Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare
l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali
Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale
Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e
l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento
Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari
Promuovere l’apprendimento collaborativo
MISURE DISPENSATIVE
All’alunno con DSA è garantito l’essere dispensato da alcune prestazioni non essenziali ai fini dei
concetti da apprendere. Esse possono essere, a seconda della disciplina e del caso:
la lettura ad alta voce
la scrittura sotto dettatura
prendere appunti
copiare dalla lavagna
il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti
la quantità eccessiva dei compiti a casa
l’effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati
lo studio mnemonico di formule, tabelle, definizioni
sostituzione della scrittura con linguaggio verbale e/o iconografico
STRUMENTI COMPENSATIVI
Altresì l’alunno con DSA può usufruire di strumenti compensativi che gli consentono di
compensare le carenze funzionali determinate dal disturbo. Aiutandolo nella parte automatica
della consegna, permettono all’alunno di concentrarsi sui compiti cognitivi oltre che avere
importanti ripercussioni sulla velocità e sulla correttezza. A seconda della disciplina e del caso,
possono essere:
formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento
tabella delle misure e delle formule geometriche
computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico; stampante e scanner
calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante
registratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali)
software didattici specifici
Computer con sintesi vocale
vocabolario multimediale
31
STRATEGIE UTILIZZATE DALL’ALUNNO NELLO STUDIO
strategie utilizzate (sottolinea, identifica parole–chiave, costruisce schemi, tabelle o
diagrammi)
modalità di affrontare il testo scritto (computer, schemi, correttore ortografico)
modalità di svolgimento del compito assegnato (è autonomo, necessita di azioni di
supporto)
riscrittura di testi con modalità grafica diversa
usa strategie per ricordare (uso immagini, colori, riquadrature)
STRUMENTI UTILIZZATI DALL’ALUNNO NELLO STUDIO
strumenti informatici (libro digitale, programmi per realizzare grafici)
fotocopie adattate
utilizzo del PC per scrivere
registrazioni
testi con immagini
software didattici
altro
VALUTAZIONE (ANCHE PER ESAMI CONCLUSIVI DEI CICLI)1
Programmare e concordare con l’alunno le verifiche
Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua
straniera)
Valutazioni più attente alle conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e collegamento
piuttosto che alla correttezza formale
Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali (mappe concettuali,
mappe cognitive)
Introdurre prove informatizzate
Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove
Pianificare prove di valutazione formativa
1 Cfr. D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122 - Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la
valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decretolegge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169 - art. 10.
Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento (DSA)
1. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la
verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle
specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell'attività didattica e delle prove di esame,
sono adottati, nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologicodidattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.
2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della
differenziazione delle prove.
32
ISTITUTO COMPRENSIVO
DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
66026 ORTONA (CH)
Piazza San Giuseppe
Tel. 085/9067678 Fax 085/9063482 Cod. Fiscale 91011370698
e-mail [email protected] Posta certificata: [email protected]
Classe:
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI
CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
BES 2 (NON DSA) – SOLO PER DOCENTI
Alunno/a:
Data …………………………………
DOCENTI
……………………………………….…. …………………………………………………..
……………………………………………
………………………………………………….
…………………………………………..
……………………………………………………
……………………………………….….
…………………………………………………..
……………………………………………
………………………………………………….
33
RACCOLTA DATI
DIAGNOSI CLINICA:
INTERVENTI MEDICO-RIABILITATIVI
TERAPIE FARMACOLOGICHE
SCOLARITA’ PREGRESSA
NUCLEO FAMILIARE
34
ISTITUTO COMPRENSIVO
DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
66026 ORTONA (CH)
Piazza San Giuseppe
Tel. 085/9067678 Fax 085/9063482 Cod. Fiscale 91011370698
e-mail [email protected] Posta certificata: [email protected]
[email protected]
Classe:
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI
CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
BES 2 (NON DSA) –PER DOCENTI E FAMIGLIA
Alunno/a:
Data …………………………………
Firma dei docenti
Firma dei genitori
……………………………………….…. …………………………………………………..
……………………………………………
………………………………………………….
…………………………………………..
……………………………………………………
……………………………………….….
…………………………………………………..
……………………………………………
………………………………………………….
……………………………………….…. …………………………………………………..
35
Alunno/a:
Classe:
INTERVENTI previsti dai docenti di classe
Periodo da ………………………… a……………………………:

Materie per le quali sono stati attuati interventi didattici individuali:








Italiano
Matematica
Storia
Geografia
Scienze
Inglese
…………………….
…………………….
Si specifica adattamento dei piani di studio per le materie indicate (in allegato in fondo alla tabella è
possibile inserire, per ogni materia, le metodologie e gli obiettivi personalizzati).
DISCIPLINE
Omissione
temporanea
della disciplina
per n. mesi
Sostituzione di
contenuti
RIDUZIONE
-selezione contenuti
-semplificazione /facilitazione testi
36
Alunno/a:
Classe:
STRUMENTI DISPENSATIVI E COMPENSATIVI
Strumenti compensativi
Tabelle della memoria per matematica: tavola pitagorica, formule o
linguaggi specifici…
Tabelle della memoria per la lingua italiana: schede delle forme verbali; delle
parti del discorso; dei complementi; delle proposizioni
Tabelle della memoria per le lingue straniere:privilegiare la comunicazione orale
Audiolibri
Uso del registratore in alternativa al compito in classe
Facilitatori per la comunicazione dei propri pensieri
Calcolatrice
Computer con correttore automatico
Uso di mappe strutturate
Sintesi e schemi elaborati dai docenti
Verifica compilazione diario scolastico
Più tempo per lo svolgimento dei lavori e/ riduzione degli stessi
………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………..
Strumenti dispensativi
No lettura ad alta voce
No dettatura e copiatura dalla lavagna
No scrittura corsivo e stampato minuscolo
No studio mnemonico di tabelle, forme verbali, grammaticali …
Compiti a casa ridotti
Interrogazioni programmate
Non più di un’interrogazione al giorno
Predilezione del linguaggio verbale e iconico a quello scritto
Predominanza delle verifiche e della valutazione orale per le lingue straniere
No trascrizione compiti e appunti (avvalersi di aiuti esterni da compagni o docenti)
………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………..
37
Alunno/a:
Classe:
METODOLOGIE UTILIZZATE E ATTIVITA’ PROGRAMMATE
STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE UTILIZZABILI
per l’alunno):
(indicare solo quelle che risultano più adatte
 Incoraggiare l’apprendimento collaborativo
 Favorire le attività in piccolo gruppo e il tutoraggio in classe
 Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere “al fine di imparare ad apprendere”
 Privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale “per favorire l’operatività e allo stesso
tempo il dialogo, la riflessione su quello che si fa”
 Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini,…)
 Sollecitare le conoscenze precedenti per introdurre nuovi argomenti e creare aspettative
 Sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo delle proprie strategie di apprendimento
 Individuare mediatori didattici che facilitano l’apprendimento (immagini, schemi, mappe …)
 Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline.
 Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”
 Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare l’alunno nella
discriminazione delle informazioni essenziali
 Riproporre e riprodurre gli stessi concetti attraverso modalità e linguaggi differenti
 Adattare testi
 Altro
STRATEGIE EDUCATIVE UTILIZZABILI (indicare solo quelle che risultano più adatte per l’alunno)

















Allontanare dal banco oggetti non necessari al lavoro
Presentare le attività della giornata in scaletta
Fissare delle regole scritte in positivo, con un’ immagine che le ricordi
Rendere la lezione il più possibile ricca di novità e stimolante
Variare il tono di voce
Usare metodi di insegnamento che permettano la risposta attiva
Limitare le punizioni severe e le note, evitare le sospensioni
Non togliere l’intervallo
Evidenziare i successi e non gli errori
Dare incarichi che permettano un movimento controllato nello spazio scolastico
Assegnare incarichi di responsabilità
Permettere di stare in piedi vicino al proprio posto
Alternare compiti molto interessanti ad altri meno interessanti
Diminuire la lunghezza del compito, dividendolo in parti più brevi che possono essere ultimate in
momenti diversi
Nel presentare il compito usare un messaggio preciso e globale
Fare eseguire pochi esercizi per volta
Insegnare all’alunno, all’interno di una verifica, a dare precedenza a risposte a lui conosciute(test,
38









interrogazione….)
Organizzare lavori da eseguire in coppia o in piccolo gruppo
Incoraggiare l’alunno a tenere un diario dove scrivere, colorare o altro
Fare insieme all’alunno, privatamente e con l’intenzione di aiutarlo e non di colpevolizzarlo, un
elenco dei suoi comportamenti negativi e decidere le strategie che possono essere adottate per
evitare guai
Scegliere insieme all’alunno un solo atteggiamento da cambiare e tenere il conto di quante volte al
giorno riesce ad attuare una strategia positiva
Gratificare l’alunno anche se non raggiunge completamente l’obiettivo
Dopo il primo miglioramento aggiungere un altro atteggiamento da modificare, sempre in accordo
con l’alunno
Programmare attività nelle quali la riuscita dipende dalla cooperazione di tutti
Rompere il raggruppamento fisso tra gli alunni
Rinforzare gli altri alunni quando includono nelle loro attività l’alunno in situazione di disagio
ATTIVITA’ PROGRAMMATE (indicare solo quelle che risultano più adatte per l’alunno)
 Attività di recupero
 Attività di consolidamento e/o di potenziamento
 Attività di laboratorio
 Attività in piccolo gruppo anche a classi aperte
 Attività all’esterno dell’ambiente scolastico
 Attività di carattere culturale, formativo, socializzante
39
ISTITUTO COMPRENSIVO
DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
66026 ORTONA (CH)
Piazza San Giuseppe
Tel. 085/9067678 Fax 085/9063482 Cod. Fiscale 91011370698
e-mail [email protected] Posta certificata: [email protected]
Classe:
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON
SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO,LINGUISTICO,CULTURALE
BES 3 – SOLO PER DOCENTI
Alunno/a:





Motivazione linguistica (alunno di origine straniera)  compilare parte 1
Motivazione socio-economica-culturale  compilare parte 2
Motivazione fisico-biologica  compilare parte 3
Motivazione psicologica e/o comportamentale/relazionale  compilare parte 4
Altro (alunno in via di valutazione) compilare parte 5
Se presente una sola motivazione, compilare solo la parte interessata.
Le motivazioni possono essere più d’una. In questo caso compilare le sezioni relative.
In tutti i casi vanno compilate le parti sugli interventi previsti, sugli strumenti dispensativi e
compensativi, sulle metodologie e sulle attività programmate.
SI ALLEGA AL PDP LA SCHEDA DI INDIVIDUAZIONE E ANALISI DEI BISOGNI PER BES 3.
Data …………………………………
DOCENTI
……………………………………….…. …………………………………………………..
……………………………………………
………………………………………………….
…………………………………………..
……………………………………………………
……………………………………….….
…………………………………………………..
……………………………………………
……………………………………………………
40
SOLO PER DOCENTI
1.
MOTIVAZIONE LINGUISTICA
DATI DELL’ALUNNO:
Paese d’origine:
Lingua/e parlata/e a casa:
Data di arrivo in Italia (mese/anno):
Necessità di intervento della mediatrice culturale
(Eventuali) paesi/città italiane in cui l’alunno ha soggiornato
prima dell’arrivo in Italia:
________________________________________________________________________________
Note (specificare se l’alunno ha avuto continuità di permanenza in Italia dalla data di arrivo in Italia
ad oggi): ________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Data di iscrizione al nostro istituto (mese/anno):________________________________________
Lo scorso anno ha frequentato corsi di alfabetizzazione?
Se sì, nominativo docente del corso itaL2 _____________________
L’alunno è ripetente/ha ripetuto in precedenza?
 COMPETENZE DELL’ALUNNO:
Competenze nella sua lingua madre
(E’ in grado di utilizzare il codice linguistico scritto
del suo paese d’origine?)
Capacità di produzione scritta in italiano
Sa scrivere
Sa leggere


Scrive:
Parole
Frasi semplici, non corrette
Frasi semplici, ma corrette
Un testo semplice
Un testo articolato





41
Capacità di espressione orale in italiano
Si esprime:




Con parole
Con frasi semplici, non corrette
Con frasi semplici, ma corrette
Con frasi articolate
Non conosce il codice linguistico
(non sa leggere)
Sillabata
Difficoltosa
Abbastanza fluente

Non conosce il codice linguistico
(non sa scrivere)
Solo stampatello
Corsivo poco leggibile
Chiara

Correttezza ortografica
No
In parte
Sì



Capacità di comprensione dei testi
Nessun tipo di testo
Parole
Una frase semplice
Testi semplici formati da più frasi
Testi complessi





Lettura
Scrittura
Capacità logiche
(prerequisiti dell’area
Logico-matematica)
Sa seriare:
- Dispone in ordine di grandezza tre o più
oggetti?
Sa classificare:
- Raggruppa oggetti in base ad un criterio
dato?
Sa ordinare:
- Mette in ordine crescente/decrescente una
serie di numeri entro il ……..






Sì 
NO 
Sì 
NO 
Sì 
NO 
Altro………………………………………………………..
Capacità di calcolo
Riconosce i numeri fino a ……
Conta fino a ……
Associa la quantità fino a ……
Calcola:
Nessun calcolo
Addizione e sottrazione
Moltiplicazione e divisione
Tutti i calcoli agevolmente




Quante cifre? ……….
Quante cifre? ……….
42
Capacità motorie
Possiede coordinamento globale dei movimenti
Possiede coordinamento della motricità fine
Sa disegnare
Sa colorare




Altro …………………………………………………………………………………
Comportamento
Comportamento complessivamente adeguato alle situazioni
Difficoltà a socializzare con coetanei
Difficoltà a socializzare con adulti
Aggressività
Incapacità di autocontrollo
Interventi non pertinenti
Eccessiva timidezza
Altro







..........................................................................................................
 Materie non valutate (per alunni stranieri neo arrivati):
Per gli alunni stranieri neo arrivati i docenti ritengono sia opportuno astenersi dalla valutazione,
per il primo quadrimestre di frequenza dell’alunno, nelle seguenti materie:





Storia
Geografia
Scienze
Inglese
Francese
Alla scheda di valutazione verrà allegata la griglia integrativa per alunni stranieri neoarrivati.
 Ha frequentato corsi di alfabetizzazione?
Sì 
NO 
a) Ore settimanali 1 Periodo dell’a.s ……………………………………………………………………..
Docente …………………………………. num. totale ore del corso ………………………………………..
b) Ore settimanali …………………. Periodo dell’a.s. ……………………………………………………………..
Docente ………………………………………………………… num. totale ore del corso ……………………….
c) Ore settimanali …………………. Periodo dell’a.s. ………………………………………………………………
Docente ………………………………………………………… num. totale ore del corso ……………………….
43
 Ha frequentato progetti per stranieri?
Sì 
NO 
(specificare)
a) Ore settimanali …………………. Periodo dell’a.s. ……………………………………………………………
Docente ………………………
num. totale ore del progetto
b) Ore settimanali …………………. Periodo dell’a.s. ……………………………………………………………
Docente ………………………………………………………… num. totale ore del progetto………………….
2.
MOTIVAZIONE SOCIO-ECONOMICA/ CULTURALE
Sono presenti:
 Difficoltà familiari
 Assistenza sociale
 Interventi del Comune di Ortona ( es. assistenza domiciliare)
 Interventi di Enti Pubblici/Privati/ No Profit
 Altro…..
Osservazioni:
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
3.
MOTIVAZIONE FISICO-BIOLOGICA
Sono presenti:
 Ricovero in ospedale temporaneo
 Frequenza Progetto Scuola in ospedale
 Assistenza domiciliare
 Comprovati motivi di salute
 Altro
Osservazioni:
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
44
4.
MOTIVAZIONE PSICOLOGICA E/O
COMPORTAMENTALE/RELAZIONALE
Sono presenti:
 Difficoltà familiari
 Difficoltà relazionali con adulti
 Difficoltà relazionali con coetanei
 Interventi di Enti Pubblici/Privati specialistici
Osservazioni:
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
5.
ALTRE MOTIVAZIONI (alunno in attesa di
valutazione/certificazione)
Note:
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
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ISTITUTO COMPRENSIVO
DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
66026 ORTONA (CH)
Piazza San Giuseppe
Tel. 085/9067678 Fax 085/9063482 Cod. Fiscale 91011370698
e-mail [email protected] Posta certificata: [email protected]
Classe:
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON
SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO,LINGUISTICO,CULTURALE
BES 3 – PER DOCENTI E FAMIGLIA
Alunno/a:
Data …………………………………
Firma dei docenti
Firma dei genitori
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……………………………………………
………………………………………………….
…………………………………………..
……………………………………………………
……………………………………….….
…………………………………………………..
……………………………………………
………………………………………………….
……………………………………….…. …………………………………………………..
Firma del Dirigente Scolastico
……………………………………….….
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Alunno/a:
Classe:
INTERVENTI previsti dai docenti di classe
Periodo da ………………………… a……………………………:
 Materie per le quali sono stati attuati interventi didattici individuali:








Italiano
Matematica
Storia
Geografia
Scienze
Inglese
…………………….
…………………….
Si specifica adattamento dei piani di studio per le materie indicate (in allegato in fondo alla
tabella è possibile inserire, per ogni materia, le metodologie e gli obiettivi personalizzati).
DISCIPLINE
Omissione
Sostituzione di
temporanea
contenuti
della disciplina
per n.mesi
RIDUZIONE
-selezione contenuti
-semplificazione /facilitazione testi
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Alunno/a:
Classe:
STRUMENTI DISPENSATIVI E COMPENSATIVI
Strumenti compensativi
Tabelle della memoria per matematica: tavola pitagorica, formule o
linguaggi specifici…
Tabelle della memoria per la lingua italiana: schede delle forme verbali; delle
parti del discorso; dei complementi; delle proposizioni
Tabelle della memoria per le lingue straniere:privilegiare la comunicazione orale
Audiolibri
Uso del registratore in alternativa al compito in classe
Facilitatori per la comunicazione dei propri pensieri
Calcolatrice
Computer con correttore automatico
Uso di mappe strutturate
Sintesi e schemi elaborati dai docenti
Verifica compilazione diario scolastico
Più tempo per lo svolgimento dei lavori e/ riduzione degli stessi
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Strumenti dispensativi
No lettura ad alta voce
No dettatura e copiatura dalla lavagna
No scrittura corsivo e stampato minuscolo
No studio mnemonico di tabelle, forme verbali, grammaticali …
Compiti a casa ridotti
Interrogazioni programmate
Non più di un’interrogazione al giorno
Predilezione del linguaggio verbale e iconico a quello scritto
Predominanza delle verifiche e della valutazione orale per le lingue straniere
No trascrizione compiti e appunti (avvalersi di aiuti esterni da compagni o docenti)
………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………..
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Alunno/a:
Classe:
METODOLOGIE UTILIZZATE E ATTIVITA’ PROGRAMMATE
STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE UTILIZZABILI (indicare solo quelle che
risultano più adatte per l’alunno):
 Incoraggiare l’apprendimento collaborativo
 Favorire le attività in piccolo gruppo e il tutoraggio in classe
 Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere “al fine di imparare ad
apprendere”
 Privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale “per favorire l’operatività e allo
stesso tempo il dialogo, la riflessione su quello che si fa”
 Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini,…)
 Sollecitare le conoscenze precedenti per introdurre nuovi argomenti e creare aspettative
 Sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo delle proprie strategie di
apprendimento
 Individuare mediatori didattici che facilitano l’apprendimento (immagini, schemi, mappe
…)
 Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline.
 Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”
 Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare
l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali
 Riproporre e riprodurre gli stessi concetti attraverso modalità e linguaggi differenti
 Adattare testi
 Altro
STRATEGIE EDUCATIVE UTILIZZABILI (indicare solo quelle che risultano più adatte
per l’alunno)











Allontanare dal banco oggetti non necessari al lavoro
Presentare le attività della giornata in scaletta
Fissare delle regole scritte in positivo, con un’ immagine che le ricordi
Rendere la lezione il più possibile ricca di novità e stimolante
Variare il tono di voce
Usare metodi di insegnamento che permettano la risposta attiva
Limitare le punizioni severe e le note, evitare le sospensioni
Non togliere l’intervallo
Evidenziare i successi e non gli errori
Dare incarichi che permettano un movimento controllato nello spazio scolastico
Assegnare incarichi di responsabilità
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 Permettere di stare in piedi vicino al proprio posto
 Alternare compiti molto interessanti ad altri meno interessanti
 Diminuire la lunghezza del compito, dividendolo in parti più brevi che possono essere
ultimate in momenti diversi
 Nel presentare il compito usare un messaggio preciso e globale
 Fare eseguire pochi esercizi per volta

Insegnare all’alunno, all’interno di una verifica, a dare precedenza a risposte a lui conosciute(test,
interrogazione….)
 Organizzare lavori da eseguire in coppia o in piccolo gruppo
 Incoraggiare l’alunno a tenere un diario dove scrivere, colorare o altro
 Fare insieme all’alunno, privatamente e con l’intenzione di aiutarlo e non di
colpevolizzarlo, un elenco dei suoi comportamenti negativi e decidere le strategie che
possono essere adottate per evitare guai
 Scegliere insieme all’alunno un solo atteggiamento da cambiare e tenere il conto di quante
volte al giorno riesce ad attuare una strategia positiva
 Gratificare l’alunno anche se non raggiunge completamente l’obiettivo
 Dopo il primo miglioramento aggiungere un altro atteggiamento da modificare, sempre in
accordo con l’alunno
 Programmare attività nelle quali la riuscita dipende dalla cooperazione di tutti
 Rompere il raggruppamento fisso tra gli alunni
 Rinforzare gli altri alunni quando includono nelle loro attività l’alunno in situazione di
disagio
ATTIVITA’ PROGRAMMATE (indicare solo quelle che risultano più adatte per
l’alunno)






Attività di recupero
Attività di consolidamento e/o di potenziamento
Attività di laboratorio
Attività in piccolo gruppo anche a classi aperte
Attività all’esterno dell’ambiente scolastico
Attività di carattere culturale, formativo, socializzante
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