La comunicazione umana è un elemento fondamentale in grado di garantire il sano sviluppo della personalità. Pertanto la nostra scuola opererà per favorire la capacità di comunicare. Un rapporto corretto con se stesso, con la realtà circostante, con le persone, con i valori, con la storia propria e collettiva, permetterà ad ogni alunno di costruire una personalità equilibrata, che lo renderà capace di superare ostacoli e disagi. La capacità di comunicare favorisce la relazione in tutte le sue forme e porta alla consapevolezza della diversità, vissuta come ricchezza e non come minaccia. La scuola si apre così ad accogliere la pluralità dei patrimoni sociali, culturali e religiosi che ogni soggetto porta con sé. La programmazione educativa assolve, quindi, all’importante compito di coordinare un processo di ricerca, un’attività di laboratorio permanente in cui insegnamento ed apprendimento siano assolutamente complementari. L’educatore, partendo dagli obiettivi da raggiungere, costruisce gli elementi di una strada comune di ricerca. Uno dei compiti fondamentali della scuola di base è garantire l’assimilazione e lo sviluppo delle capacità di comprendere e dare significato alle proprie esperienze, acquisendo gli strumenti per una lettura critica della realtà vissuta direttamente o mediata e per difendersi dai messaggi da essa provenienti, spesso ‘truccati’ in termini di verità e valore. I saperi, quindi, saranno strutturati, sin dalla fase programmatica, in modo tale da aiutare l’alunno a rendersi conto della complessità del reale, a problematizzare e, quindi, ad attivare percorsi autonomi e cooperativi di ricerca. Particolare attenzione si porrà alla formazione integrale della persona, in tutte le sue dimensioni ed espressioni. La scuola deve promuovere l’integrazione delle conoscenze, permettendo all’alunno di appropriarsene, rielaborarle personalmente e saperle, poi, riutilizzare in altri contesti. L’unitarietà dell’insegnamento si perseguirà strutturando la scuola come un unico ambiente integrato di apprendimento, con momenti di scambio culturale tra i gruppi classe e lavori collettivi che travalichino i limiti stessi delle aule. In momenti diversi l’alunno avrà la possibilità di rafforzare e strutturare competenze più specifiche, affinché sia anche in grado di consolidare un sapere sistematico, riorganizzando le conoscenze acquisite nei vari percorsi cognitivi. La diversificazione delle esperienze formative permetterà, inoltre, a tutti gli alunni di individuare una propria area di interesse, nella quale esprimere capacità e creatività, potendo così trovare momenti di gratificazione e successo. Infatti è dovere della scuola evitare, per quanto possibile, che le diversità si trasformino in disagi e difficoltà di apprendimento e di comportamento, poiché ciò prelude a fenomeni di insuccesso e di mortalità scolastica e, conseguentemente, a disuguaglianze sul piano sociale e civile.