DISTURBI PSICOTICI INDOTTI IN TOSSICODIPENDENTI Un disturbo psicotico indotto, secondo il DSM IV, è caratterizzato da: rilevanti allucinazioni o deliri; sintomi sviluppati durante o entro un mese dall’intossicazione o dall’astinenza da sostanze; uso di una sostanza eziologicamente correlata al disturbo indotto; disturbo non meglio giustificato da un disturbo psicotico primitivo; disturbo non esclusivamente presente nel corso di un delirium. Overlap dei correlati genetici tra disturbo bipolare e schizofrenia ???? L’ABUSO DI SOSTANZE IN PROSPETTIVA NEUROBIOLOGICA L’assunzione di cibo, i comportamenti sessuali e materno-infantili sono diretti verso obiettivi essenziali per la sopravvivenza dell’individuo e della specie. La selezione naturale ha assicurato la sopravvivenza degli organismi che esibivano questi comportamenti associati a potenti proprietà di ricompensa. Gli stimoli naturalmente gratificanti hanno capacità motivazionali distinguibili in tre componenti: 1. COMPONENTE PREPARATORIA (DESIDERIO-APPETIZIONE); 2. COMPONENTE INCENTIVANTE (ECCITAMENTO-APPROCCIO); 3. COMPONENTE CONSUMATORIA (GRATIFICAZIONE-PIACERE). L’ABUSO DI SOSTANZE IN PROSPETTIVA NEUROBIOLOGICA La componente preparatoria ed incentivante si associa a cambiamenti ergotropi (vigilanza, attivazione motoria, aumento del tono simpatico, catabolismo) e sembra maggiormente correlata al tono dopaminergico mesolimbico. La componente consumatoria si associa a cambiamenti trofotropi (sedazione, anabolismo ed aumento del tono parasimpatico) e sembra correlata non solo al tono dopaminergico mesolimbico, ma anche al tono endorfinergico. LE DROGHE MIMANO GLI STIMOLI NATURALI GRATIFICANTI. ESSE HANNO PROPRIETÀ RINFORZANTI E MOTIVAZIONALI, CHE ATTIVANO COMPORTAMENTI DI RICERCA ED APPETIZIONE SPECIFICA (CRAVING), CON ASPETTI SPESSO COMPULSIVI E, TALORA, IMPULSIVI. CRAVING IL CRAVING O APPETIZIONE PATOLOGICA PER LE SOSTANZE, SI CARATTERIZZA PER: FORTE ATTRAZIONE COMPULSIVA O IMPULSIVA, VERSO SITUAZIONI CHE PERMETTONO L’ASSUNZIONE DI SOSTANZE; PRESENZA DI UNA COMPLESSA E VARIABILE SINTOMATOLOGIA NEURO-VEGETATIVA; PRESENZA DI UNA COMPLESSA E VARIABILE SINTOMATOLOGIA EMOTIVA (ANSIETÀ, ETC.); PRESENZA DI UNA COMPLESSA E VARIABILE SINTOMATOLOGIA COGNITIVA (IDEAZIONE COMPULSIVA, ETC.); ATTIVAZIONE COMPORTAMENTALE PER LA RICERCA E L’ASSUNZIONE DI SOSTANZE; INCAPACITÀ AD INTERROMPERE QUESTA ATTIVAZIONE COMPORTAMENTALE, NONOSTANTE RISCHI, PERICOLI E DIVIETI; COMPORTAMENTI DI EVITAMENTO FOBICO DELLE CONDIZIONI DI ASTINENZA. LA DIPENDENZA DA SOSTANZE COME STRESS CICLICO Lo stress può essere considerato un fattore importante nel mantenimento del ciclo d’assunzione delle droghe d’abuso. Tale ciclo d’assunzione presenta quattro fasi riconoscibili: 1. La fase del “craving” inteso come bisogno compulsivo o impulsivo di assumere sostanze; 2. La fase dell’assunzione, con tutti gli effetti connessi; 3. La fase d’ansia anticipatoria della fase astinenziale; 4. La fase d’astinenza con i sintomi specifici connessi, associati ad aspetti emotivi di tipo depressivo, quali anedonia, apatia, disforia ed irritabilità. ….la fase del “craving”…… LA DIPENDENZA DA SOSTANZE TRA STRESS E VULNERABILITÀ Numerosi studi confermano il coinvolgimento funzionale di alcuni neuro-peptidi a livello amigdaloideo e mesocortico-limbico, quali CRF, NPY e somatostatina nella vulnerabilità all’uso di sostanze e nella risposta allo stress. La dipendenza da sostanze risulta essere correlata a numerosi indici neuro-biologici di vulnerabilità genetica che coinvolgono diversi recettori per i neurotrasmettitori ed i neuro-peptidi, enzimi e citocromi. Gli studi di genetica delle dipendenze da sostanze hanno permesso di definire, già, diversi geni canditati e specifici nella vulnerabilità a specifiche sostanze d’abuso. (O.M.S. 2004) EREDITABILITÀ DELLA DIPENDENZA PER SPECIFICHE SOSTANZE D’ABUSO (O.M.S. 2004) SOSTANZA EREDITABILITÀ STIMATA LINKAGE GENI CANDIDATI NICOTINA 60 - 80 % LOCI SU CROMOSOMA 5q CYP 2 A 6, REC. DA 4, DOPAMINA-BETAIDROSSILASI ALCOOL 52 - 63 % LOCI SU CROMOSOMA 4q, 6, 1, 7, 2, 11p, 10q ALDH 2, ADH, CYP 2 E 1, GABA-A, ALFA 6, BETA 1, BETA 3, GAMMA 2, REC. DA 4, COMT, REC. 5HT 2A OPPIOIDI 70 % NON IDENTIFICATO CYP 2 D 6 RISCHIO COMBINATO 50 - 80 % LOCI SU CROMOSOMA 15, 19q, 12, 13 REC. DA 1, REC. DA 2, REC. DA 4, MONOAMINOOSSIDASI A PER LA DIPENDENZA DA SOSTANZE IN GENERALE DOPAMINE L’USO DI DROGHE POTREBBE RAPPRESENTARE UNA SORTA DI AUTOMEDICAZIONE ? SECONDO QUESTA INTERPRETAZIONE, SI ASSUME DROGHE PER ALLEVIARE DOLOROSI STATI PSICHICI, IN RAPPORTO A: PERCEZIONE ESPERIENZIALE DELL’USO DI UNA DATA SOSTANZA COME MEZZO PER FAR FRONTE AD UN PERENTORIO BISOGNO ADATTIVO; SENSAZIONE DI TEMPORANEO SOLLIEVO, DOPO L’USO DI DROGA, CON ACCRESCIUTA CAPACITÀ DI SUPERARE GLI OSTACOLI DELLA VITA. COSA MEDICHEREBBE L’ASSUNZIONE DI DROGHE D’ABUSO? SPECIFICI DISTURBI PSICHIATRICI QUALI: DISTURBI D’ANSIA ? DISTURBI DELL’UMORE ? DISTURBI PSICOTICI ? DISTURBI DI PERSONALITÀ ? OPPURE UNA CONDIZIONE PIÙ ASPECIFICA DI MALESSERE, UN’INCAPACITÀ DI CONFRONTARSI CON IL MONDO, UN BISOGNO DI GRATIFICAZIONE E CONTROLLO, UN BISOGNO DI EQUILIBRIO E DI BENESSERE CHE POTREBBE RICORDARE LA RICERCA DI UNA PERDUTA O MAI RAGGIUNTA OMEOSTASI EDONICA ? AUTOMEDICAZIONE O RICERCA DI OMEOSTASI EDONICA ALLA BASE DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE ? Studi clinici ed epidemiologici hanno evidenziato dati discordanti rispetto all’ipotesi dell’automedicazione: p. es. utilizzo di psicostimolanti da parte di soggetti in fase ipomaniacale oppure utilizzo di sedativi e/o narcotici da parte di soggetti depressi. La ricerca di sostanze negli animali da esperimento ha forti correlati genetici e neuro-biologici correlati alla funzionalità del sistema mesolimbico dopaminergico. L’uso prolungato di sostanze induce negli animali da esperimento non tossicofili modificazioni morfo-funzionali simili a quelle presenti negli animali tossicofili “drug free”, a livello del sistema mesolimbico dopaminergico. (Manna et al. 1995; 1996) I DISTURBI DELLA FUNZIONE EDONICA ANEDONIA (Ribot, 1897): incapacità del paziente di provar piacere di qualunque tipo. Nell’ambito dell’anedonia sono distinguibili due componenti: 1. l’incapacità di desiderare il contatto con stimoli gratificanti; 2. l’incapacità di provar piacere, in rapporto a stimoli o attività solitamente gratificanti. I circuiti dopaminergici meso-cortico-limbici svolgono un ruolo rilevante nei meccanismi della ricompensa ed in quelle condizioni cliniche in cui la capacità di provar piacere risulta alterata. Numerosi studi hanno evidenziato l’importanza relativa: del tono oppioide a livello del NUCLEO ACCUMBENS; del tono GABAergico tronco-encefalico; del tono adrenergico e serotoninergico. I DISTURBI DELLA FUNZIONE EDONICA L’assunzione reiterata di droghe d’abuso: 1. alza la soglia di gratificazione 2. induce eventi neuro-adattivi che producono una disregolazione omeostatica edonica (DISEDONIA) Alcuni modelli animali (ratti tossicofili Fischer F344) confermano che alterazioni della regolazione omeostatica edonica (DISEDONIA) possono preesistere all’assunzione di sostanze e trovare paradossale compenso funzionale nell’uso di droghe. In questa prospettiva, la DISEDONIA potrebbe indurre o facilitare l’insorgere di un abuso di sostanze ed essere sottesa a numerosi altri disturbi comportamentali, in ambito psichiatrico. Manna et al. It. J. Psychopath. 2003; 1 (9): 71-92. RUOLO DELLA FARMACOTERAPIA NEL TRATTAMENTO DELLE PSICOPATOLOGIE CORRELATE ALL’USO DI SOSTANZE NUMEROSI STUDI CONFERMANO L’EFFICACIA TERAPEUTICA DI DIVERSE CATEGORIE FARMACOLOGICHE NEL TRATTAMENTO DELLE PSICOPATOLOGIE CORRELATE ALL’USO, ALL’ABUSO E/O ALL’ASTINENZA DA SOSTANZE. ALCUNE OSSERVAZIONI CLINICHE SOSTENGONO L’EFFICACIA DELLA FARMACOTERAPIA NON SOLO NEL CONTROLLO DEI SINTOMI PSICHIATRICI, MA ANCHE NEL CONTROLLO DEI COMPORTAMENTI D’ABUSO, CORRELATI AL “CRAVING”. RUOLO DELLA FARMACOTERAPIA NEL TRATTAMENTO DELLE PSICOPATOLOGIE CORRELATE ALL’USO DI SOSTANZE PARTICOLARE ATTENZIONE VA RIVOLTA ALL’INTERAZIONE SEMPRE POSSIBILE TRA FARMACI E SOSTANZE D’ABUSO. ULTERIORE ATTENZIONE VA RIVOLTA ALLE CONDIZIONI DI METABOLISMO, DI FARMACI E SOSTANZE, IN SOGGETTI SPESSO PORTATORI DI INSUFFICIENZA EPATICA SU BASE TOSSICA, CARENZIALE E/O INFETTIVOLOGICA (P.ES. DA EPATITE PREGRESSA O IN ATTO). RUOLO DELLA FARMACOTERAPIA NEL TRATTAMENTO DELLE PSICOPATOLOGIE IN DOPPIA DIAGNOSI (WILKINS J. N. 1997) FARMACO IMPIEGO TRADIZIONALE MECCANISMO D’AZIONE NUOVO OBIETTIVO AMANTADINA ANTI-E.P.S. AGONISTA DA PROFILASSI RIC. STIMOLANTI BENZODIAZEPINE ANSIOLITICI ANTAGONISTI GABA DISINTOX. ALCOL ED OPPIACEI BROMOCRIPTINA ANTI – E.P.S. ANTI – IPER-P.R.L. ANTAGONISTA RECET. D2 PROFILASSI RIC. STIMOLANTI CARBAMAZEPINA STABILIZZATORE UMORE ANTIEPILETTICO PROFILASSI RIC. ALCOL E STIMOL. CITALOPRAM ANTIDEPRESSIVO S.S.R.I. PROFILASSI RIC. ALCOL D-AMFETAMINA RIDUZIONE SINTOMI NEGATIVI AMINASIMPATICOMIMETICA PROFILASSI RIC. STIMOLANTI DESIPRAMINA ANTIDEPRESSIVO INIBIT. REUPTAKE DA E NE PROFILASSI RIC. STIMOLANTI FLUOXETINA ANTIDEPRESSIVO S.S.R.I. PROFILASSI RIC. ALCOL E STIMOL. RUOLO DELLA FARMACOTERAPIA NEL TRATTAMENTO DELLE PSICOPATOLOGIE IN DOPPIA DIAGNOSI (WILKINS J. N. 1997) FARMACO IMPIEGO TRADIZIONALE MECCANISMO D’AZIONE NUOVO OBIETTIVO BACLOFEN MIORILASSANTE AGONISTA REC. GABA B PROFILASSI RIC. COCAINA E STIM. BUPRENORFINA ANTI - ABUSO OPPIACEI AGONISTA – ANTAG. ENDORF. PROFILASSI RIC. COCAINA PAROXETINA ANTIDEPRESSIVO S.S.R.I. 5-HT PROFILASSI RIC. ALCOL – STIMOL. NALTREXONE ANTI ABUSO DI OPPIACEI ANTAGONISTA REC. OPPIACEI PROFILASSI RIC. OPP. E ALCOL DISULFIRAM ANTI - ABUSO ALCOLICI INIBIT. ALDEIDEDEIDROGENASI INIB. DOPAMINAIDROSSILASI SNC PROFILASSI RIC. COCAINA STIMOLANTI GABAPENTIN ANTIEPILETTICO AZIONE SUL TONO GABA PROFILASSI RIC. ALCOL STIMOL. SERTRALINA ANTIDEPRESSIVO S.S.R.I. 5-HT DA PROFILASSI RIC. ALCOL RUOLO DELLA FARMACOTERAPIA NEL TRATTAMENTO DELLE PSICOPATOLOGIE IN DOPPIA DIAGNOSI (WILKINS J. N. 1997) FARMACO IMPIEGO TRADIZIONALE MECCANISMO D’AZIONE NUOVO OBIETTIVO FLUPENTIXOLO ANTIPSICOTICO ANTAGONISTA DA PROFILASSI RIC. COCAINA E STIM. LAMOTRIGINA ANTIEPILETTICO BLOCCO CANALI DEL SODIO PROFILASSI RIC. COCAINA MADINZOLO ANORESSANTE ANTAGONISTA DA PROFILASSI RIC. STIMOLANTI NALTREXONE ANTI ABUSO DI OPPIACEI ANTAGONISTA REC. OPPIACEI PROFILASSI RIC. OPP. E ALCOL RISPERIDONE ANTIPSICOTICO ANTAGONISTE REC. D2 E 5HT2 PROFILASSI RIC. STIMOLANTI SELEGILINA ANTIPARKINSON I.M.A.O. REVERS. INIB. CATAB. DA PROFILASSI RIC. STIMOLANTI TIAPRIDE ANTIPSICOTICO ANTAGONISTA D2 PROFILASSI RIC. ALCOL TOPIRAMATO STABIL. UMORE ANTIEPILETTICO PROFILASSI RIC. ALCOL E STIMOL. APPROCCI TERAPEUTICI ALLA COMORBIDITÀ PSICHIATRICA NELLE DIPENDENZE DA SOSTANZE Nella nostra esperienza, gli approcci terapeutici alla comorbilità psichiatrica in soggetti con abuso di sostanze necessitano di specifiche modalità di trattamento; l’approccio terapeutico è sempre integrato, con l’uso di tecniche, metodiche e strategie mediche, psicologiche e socio-assistenziali, utilizzate in sinergia; l’approccio terapeutico risulta sempre centrato sulla persona e le sue specifiche problematiche.