ALSIA Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura

ALSIA
Agenzia Lucana
di Sviluppo e Innovazione
in Agricoltura
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Notiziario di agricoltura integrata - Numero 6 del 29 aprile 2010
PESCO, ALBICOCCO E SUSINO. GIOVANI IMPIANTI: germogliamento – foglie distese
Lepidotteri (ricamatrici, tignole, ecc): prestare attenzione alle specie di ricamatori (Archips spp,
ecc.) le cui larve possono ancora danneggiare i germogli e le foglie.
Si registra da circa una settimana l’inizio del volo di anarsia (Anarsia lineatella), pertanto si
sconsigliano trattamenti che andranno rimandati al periodo di sgusciamento delle larvette per
difendere l’integrità dei germogli, al fine di non compromettere il normale sviluppo della forma
di allevamento.
AGRUMI: fioritura
Per le problematiche relative all’allegagione del clementine vedi nota tecnica allegata. Si
raccomanda di non eseguire trattamenti insetticidi in fioritura per non danneggiare gli insetti
pronubi (api, bombi, ecc.). Contro eventuali infestazioni afidiche si interverrà in postfioritura.
OLIVO: mignolatura
Nessun trattamento.
FRAGOLA. PIANTE FRESCHE - CIME RADICATE: fioritura-allegagione-maturazione
Muffa grigia (Botrytis cinerea): le piogge ripetute degli ultimi giorni creano un ambiente
favorevole allo sviluppo della malattia, specialmente nelle zone prossime ai piantoni della
struttura delle serre. Pertanto si consigliano interventi specifici con prodotti a breve intervallo di
carenza: Fenexamid (1 giorno), pirimetanil o mepanipirim (entrambi 3 giorni). Tra i prodotti
biologici sono da considerare i preparati a base di Bacillus subtilis (3 giorni).
Tripidi (Frankliniella occidentalis): con l’aumento delle temperature si prevede la
proliferazione dell’insetto. Si osservano, infatti, i primi focolai di Frankliniella e, pertanto, si
consiglia di monitorare i fiori ed intervenire al superamento della soglia di 5-6 tripidi/fiore con
lanci inoculativi di Orius o con insetticidi specifici: spinosad o azadiractina (entrambi 3 giorni
di carenza).
SUSINO: ingrossamento frutto
Tignola (Cydia funebrana) : si sta registrando la fine del I volo. Attualmente sono in attività le prime larve e, pertanto,
laddove storicamente l’insetto ha creato danni di rilievo, si consiglia di intervenire scegliendo tra i diversi prodotti
disponibili (Spinosad, Etofenprox, Fosmet, Thiacloprid). Chi intende applicare la confusione o la distrazione sessuale sul
II volo (adulti della I generazione) dovrà posizionare gli erogatori la prossima settimana.
ALBICOCCO: ingrossamento frutto
In linea generale, su una piccola percentuale di frutti, si sta riscontrando presenza di Muffa
grigia, Oidio e maculature rossastre sulla parte distale del frutto (rugginosità) dovute al
ripetersi di condizioni di alta umidità. Pertanto, finché le condizioni climatiche non si
stabilizzano su livelli di normalità, si consiglia di proteggere le piante scegliendo tra i diversi
prodotti “antimuffa” e antioidici.
PESCO E NETTARINE: ingrossamento frutto
Bolla (Taphrina deformans): l’innalzarsi delle temperature ridurrà la capacità di sviluppo del
patogeno. Pertanto, laddove recentemente sono stati effettuati interventi suppletivi, non se ne
consigliano altri.
Oidio (Sphaerotheca pannosa): l’umidità e le temperature attuali predispongono alla malattia.
Pertanto si consiglia di effettuare interventi con zolfo, bupirimate, IBE, quinoxifen,
Pyraclostrobin + Boscalid
VITE: grappoli visibili
Peronospora (Plasmopara viticola): le ripetute piogge degli ultimi giorni, abbinate alle
temperature e alla fase fenologica attuali, sono predisponenti all’attacco della malattia.
Nonostante non siano state ancora rilevate le caratteristiche “macchie d’olio” nei campi spia, se
il tempo continuerà ad essere piovoso, si consiglia di effettuare un intervento cautelativo con
prodotti sistemici e di copertura anche prima della fase di pre-fioritura.
Notiziario tecnico frutticolo– N. 1/10
Fioritura ed allegagione
del clementine
quanto l’attività fiorale è assistita, per gli
aspetti
nutrizionali,
dalle
foglie
che
compongono il germoglio stesso. Ciò è
Il clementine è una delle specie di
assente nei rami fiorali e nei fiori solitari,
agrumi che, nell’ultimo decennio, ha
determinando una minore probabilità di
avuto la maggiore diffusione, nonostante
allegagione.
la fase di crisi del comparto agrumicolo.
L’incidenza delle tipologie fiorali varia in
Da un punto di vista produttivo il
base
Clementine comune, a parte negli areali
clementine i fiori
più vocati, manifesta una certa
Foto 1 – Tipologie fiorali presenti in
predisposizione all’alternanza di
alla
specie;
infatti
mentre
nel
agrumi
produzione. Tale fenomeno è
riconducibile ad una serie di fattori che,
interagendo, determinano uno squilibrio
vegeto-produttivo della pianta.
Una fase fenologica di notevole importanza
per gli agrumi è la fioritura, influenzata da
diversi fattori sia endogeni che esogeni.
Non sempre esiste correlazione tra numeri
di fiori e frutti raccolti, che diminuiscono
qualora si verifichi un eccesso di fiori. Agli
aspetti quantitativi si aggiungono quelli
qualitativi, riferibili al tipo di fiori, così
distinguibili (Foto 1 da sx a dx dall’alto
verso il basso): fiori solitari; rami fiorali,
mazzetti di fiori non accompagnati da
foglie, germogli campanulacei, con fiore
isolato apicale germogli misti, con fiori
ascellari alle foglie; germogli vegetativi
privi di fiori.
I migliori risultati produttivi si ottengono
dai germogli misti e campanulacei, in
solitari sono circa la metà del totale,
nell’arancio dolce si riducono al 10%
(Tabella 2).
Tale caratteristica influisce sulla minore
produttività del clementine, in quanto più
soggetto ad eventuali fenomeni di cascola
sia dei fiori ma anche dei frutticini appena
allegati. Per contenere i fenomeni di cascola
tra le tecniche colturali da mettere in atto si
annoverano la potatura, la fertilizzazione,
l’irrigazione, le lavorazioni e l’uso di
fitoregolatori.
La potatura consente di mantenere uno
nei frutti. La funzione delle gibberelline in
stato
della
fioritura è di catalizzare verso gli organi
pianta, con il giusto equilibrio tra la
fiorali le sostanze nutritive, in modo che i
funzione vegetativa e quella riproduttiva:
fiori alleghino ed i frutticini si sviluppino.
potature equilibrate, che limitano la perdita
Non tutte le specie di agrumi producono
delle foglie, favoriscono una adeguata
quantità sufficienti di queste sostanze per
assistenza ai fiori che la pianta emette. Nel
cui
caso di potature drastiche la pianta, invece,
dall’esterno attraverso interventi specifici.
è stimolata a ripristinare la chioma con una
La risposta all’apporto esterno di acido
forte induzione a vegetare, a svantaggio
gibberellico varia tra le specie e le varietà,
della fase riproduttiva.
nel
Con la fertilizzazione si devono apportare
l’allegagione.
le sostanze nutritive utili alla pianta per
Il periodo migliore d’intervento è nella fase
svolgere
fasi
di sfioritura, allorquando si è verificata la
il
caduta dell’80% dei petali. In annate con un
notevole numero di fiori, le esigenze
lungo periodo di fioritura, altri interventi
nutritive nella fase di fioritura sono enormi.
prima (al 50%) e dopo (a completa
Occorre ribadire come fino alla fioritura la
sfioritura) potrebbero sortire effetti positivi.
pianta preleva le sostanze nutritive dagli
La dose consigliata è di 10 ppm di acido
organi di riserva, principalmente le foglie,
gibberellico, miscelato a microelementi e
accumulate
vegeto-produttivo
al
meglio
fenologiche.
Nelle
ottimale
le
diverse
clementine
indispensabile
clementine
apportarne
comune
migliora
precedente.
Per
amminoacidi; si suggerisce di impiegare
importante
la
volumi di acqua di 20 hl/Ha, controllando
fertilizzazione effettuata in estate-autunno
che il ph sia su valori sub-acidi (6,5).
che consente la creazione di queste riserve.
L’aggiunta
L’irrigazione va eseguita in modo da
consente di sopperire a questa azione
limitare stati di stress alla pianta nel periodo
catalizzatrice di elementi nutritivi verso i
di fioritura e di allegagione-cascola. In
fiori
questo caso non servono volumi irrigui
Anche in agricoltura biologica si possono
elevati ma gli interventi devono consentire
impiegare
il mantenimento di uno stato idrico ottimale
gibberellico di origine naturale.
del terreno e dell’ambiente.
Tabella
Le lavorazioni del terreno devono essere
tipologie fiorali negli agrumi
favorire
nell’annata
dato
risulta
ciò
risulta
superficiali, in modo da
evitare stati di
stress alla pianta soprattutto nelle fasi di
post-fioritura e allegagione.
Le gibberelline sono ormoni che la pianta
produce naturalmente negli apici radicali e
1
di
N,
K
prodotti
–
e
a
base
Incidenza
Specie
microelementi
di
delle
acido
diverse
Tipi di germogli
RF
BM
FS
B
C
BV
Arancio dolce,
25
50
10
5
10
10
10
50
20
10
-
-
25
35
40
Pompelmo
limone
Clementine e
ibridi
Satsuma