ALSIA Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura A.A.S.D. PANTANELLO SS 106 IONICA KM 448.2 75010 METAPONTO Tel: 0835/745071 Fax: 0835/745286 Notiziario di agricoltura integrata - Numero 6 del 29 aprile 2010 PESCO, ALBICOCCO E SUSINO. GIOVANI IMPIANTI: germogliamento – foglie distese Lepidotteri (ricamatrici, tignole, ecc): prestare attenzione alle specie di ricamatori (Archips spp, ecc.) le cui larve possono ancora danneggiare i germogli e le foglie. Si registra da circa una settimana l’inizio del volo di anarsia (Anarsia lineatella), pertanto si sconsigliano trattamenti che andranno rimandati al periodo di sgusciamento delle larvette per difendere l’integrità dei germogli, al fine di non compromettere il normale sviluppo della forma di allevamento. AGRUMI: fioritura Per le problematiche relative all’allegagione del clementine vedi nota tecnica allegata. Si raccomanda di non eseguire trattamenti insetticidi in fioritura per non danneggiare gli insetti pronubi (api, bombi, ecc.). Contro eventuali infestazioni afidiche si interverrà in postfioritura. OLIVO: mignolatura Nessun trattamento. FRAGOLA. PIANTE FRESCHE - CIME RADICATE: fioritura-allegagione-maturazione Muffa grigia (Botrytis cinerea): le piogge ripetute degli ultimi giorni creano un ambiente favorevole allo sviluppo della malattia, specialmente nelle zone prossime ai piantoni della struttura delle serre. Pertanto si consigliano interventi specifici con prodotti a breve intervallo di carenza: Fenexamid (1 giorno), pirimetanil o mepanipirim (entrambi 3 giorni). Tra i prodotti biologici sono da considerare i preparati a base di Bacillus subtilis (3 giorni). Tripidi (Frankliniella occidentalis): con l’aumento delle temperature si prevede la proliferazione dell’insetto. Si osservano, infatti, i primi focolai di Frankliniella e, pertanto, si consiglia di monitorare i fiori ed intervenire al superamento della soglia di 5-6 tripidi/fiore con lanci inoculativi di Orius o con insetticidi specifici: spinosad o azadiractina (entrambi 3 giorni di carenza). SUSINO: ingrossamento frutto Tignola (Cydia funebrana) : si sta registrando la fine del I volo. Attualmente sono in attività le prime larve e, pertanto, laddove storicamente l’insetto ha creato danni di rilievo, si consiglia di intervenire scegliendo tra i diversi prodotti disponibili (Spinosad, Etofenprox, Fosmet, Thiacloprid). Chi intende applicare la confusione o la distrazione sessuale sul II volo (adulti della I generazione) dovrà posizionare gli erogatori la prossima settimana. ALBICOCCO: ingrossamento frutto In linea generale, su una piccola percentuale di frutti, si sta riscontrando presenza di Muffa grigia, Oidio e maculature rossastre sulla parte distale del frutto (rugginosità) dovute al ripetersi di condizioni di alta umidità. Pertanto, finché le condizioni climatiche non si stabilizzano su livelli di normalità, si consiglia di proteggere le piante scegliendo tra i diversi prodotti “antimuffa” e antioidici. PESCO E NETTARINE: ingrossamento frutto Bolla (Taphrina deformans): l’innalzarsi delle temperature ridurrà la capacità di sviluppo del patogeno. Pertanto, laddove recentemente sono stati effettuati interventi suppletivi, non se ne consigliano altri. Oidio (Sphaerotheca pannosa): l’umidità e le temperature attuali predispongono alla malattia. Pertanto si consiglia di effettuare interventi con zolfo, bupirimate, IBE, quinoxifen, Pyraclostrobin + Boscalid VITE: grappoli visibili Peronospora (Plasmopara viticola): le ripetute piogge degli ultimi giorni, abbinate alle temperature e alla fase fenologica attuali, sono predisponenti all’attacco della malattia. Nonostante non siano state ancora rilevate le caratteristiche “macchie d’olio” nei campi spia, se il tempo continuerà ad essere piovoso, si consiglia di effettuare un intervento cautelativo con prodotti sistemici e di copertura anche prima della fase di pre-fioritura. Notiziario tecnico frutticolo– N. 1/10 Fioritura ed allegagione del clementine quanto l’attività fiorale è assistita, per gli aspetti nutrizionali, dalle foglie che compongono il germoglio stesso. Ciò è Il clementine è una delle specie di assente nei rami fiorali e nei fiori solitari, agrumi che, nell’ultimo decennio, ha determinando una minore probabilità di avuto la maggiore diffusione, nonostante allegagione. la fase di crisi del comparto agrumicolo. L’incidenza delle tipologie fiorali varia in Da un punto di vista produttivo il base Clementine comune, a parte negli areali clementine i fiori più vocati, manifesta una certa Foto 1 – Tipologie fiorali presenti in predisposizione all’alternanza di alla specie; infatti mentre nel agrumi produzione. Tale fenomeno è riconducibile ad una serie di fattori che, interagendo, determinano uno squilibrio vegeto-produttivo della pianta. Una fase fenologica di notevole importanza per gli agrumi è la fioritura, influenzata da diversi fattori sia endogeni che esogeni. Non sempre esiste correlazione tra numeri di fiori e frutti raccolti, che diminuiscono qualora si verifichi un eccesso di fiori. Agli aspetti quantitativi si aggiungono quelli qualitativi, riferibili al tipo di fiori, così distinguibili (Foto 1 da sx a dx dall’alto verso il basso): fiori solitari; rami fiorali, mazzetti di fiori non accompagnati da foglie, germogli campanulacei, con fiore isolato apicale germogli misti, con fiori ascellari alle foglie; germogli vegetativi privi di fiori. I migliori risultati produttivi si ottengono dai germogli misti e campanulacei, in solitari sono circa la metà del totale, nell’arancio dolce si riducono al 10% (Tabella 2). Tale caratteristica influisce sulla minore produttività del clementine, in quanto più soggetto ad eventuali fenomeni di cascola sia dei fiori ma anche dei frutticini appena allegati. Per contenere i fenomeni di cascola tra le tecniche colturali da mettere in atto si annoverano la potatura, la fertilizzazione, l’irrigazione, le lavorazioni e l’uso di fitoregolatori. La potatura consente di mantenere uno nei frutti. La funzione delle gibberelline in stato della fioritura è di catalizzare verso gli organi pianta, con il giusto equilibrio tra la fiorali le sostanze nutritive, in modo che i funzione vegetativa e quella riproduttiva: fiori alleghino ed i frutticini si sviluppino. potature equilibrate, che limitano la perdita Non tutte le specie di agrumi producono delle foglie, favoriscono una adeguata quantità sufficienti di queste sostanze per assistenza ai fiori che la pianta emette. Nel cui caso di potature drastiche la pianta, invece, dall’esterno attraverso interventi specifici. è stimolata a ripristinare la chioma con una La risposta all’apporto esterno di acido forte induzione a vegetare, a svantaggio gibberellico varia tra le specie e le varietà, della fase riproduttiva. nel Con la fertilizzazione si devono apportare l’allegagione. le sostanze nutritive utili alla pianta per Il periodo migliore d’intervento è nella fase svolgere fasi di sfioritura, allorquando si è verificata la il caduta dell’80% dei petali. In annate con un notevole numero di fiori, le esigenze lungo periodo di fioritura, altri interventi nutritive nella fase di fioritura sono enormi. prima (al 50%) e dopo (a completa Occorre ribadire come fino alla fioritura la sfioritura) potrebbero sortire effetti positivi. pianta preleva le sostanze nutritive dagli La dose consigliata è di 10 ppm di acido organi di riserva, principalmente le foglie, gibberellico, miscelato a microelementi e accumulate vegeto-produttivo al meglio fenologiche. Nelle ottimale le diverse clementine indispensabile clementine apportarne comune migliora precedente. Per amminoacidi; si suggerisce di impiegare importante la volumi di acqua di 20 hl/Ha, controllando fertilizzazione effettuata in estate-autunno che il ph sia su valori sub-acidi (6,5). che consente la creazione di queste riserve. L’aggiunta L’irrigazione va eseguita in modo da consente di sopperire a questa azione limitare stati di stress alla pianta nel periodo catalizzatrice di elementi nutritivi verso i di fioritura e di allegagione-cascola. In fiori questo caso non servono volumi irrigui Anche in agricoltura biologica si possono elevati ma gli interventi devono consentire impiegare il mantenimento di uno stato idrico ottimale gibberellico di origine naturale. del terreno e dell’ambiente. Tabella Le lavorazioni del terreno devono essere tipologie fiorali negli agrumi favorire nell’annata dato risulta ciò risulta superficiali, in modo da evitare stati di stress alla pianta soprattutto nelle fasi di post-fioritura e allegagione. Le gibberelline sono ormoni che la pianta produce naturalmente negli apici radicali e 1 di N, K prodotti – e a base Incidenza Specie microelementi di delle acido diverse Tipi di germogli RF BM FS B C BV Arancio dolce, 25 50 10 5 10 10 10 50 20 10 - - 25 35 40 Pompelmo limone Clementine e ibridi Satsuma