LEZIONE “EDUCAZIONE INTERCULTURALE PROF .SSA ANGELA

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LEZIONE
“EDUCAZIONE INTERCULTURALE ”
PROF.SSA ANGELA PERUCCA
Università Telematica Pegaso
Educazione interculturale
Indice
1
Multicultura ed intercultura ---------------------------------------------------------------------------- 3
2
Educazione interculturale e pedagogia interculturale --------------------------------------------- 5
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
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Educazione interculturale
1 Multicultura ed intercultura
Un approccio ermeneutico all’espressione “educazione interculturale” presuppone
chiarezza di idee sul significato dell’aggettivo e quindi della parola interculturalità che non
correttamente e non sempre viene distinta dalla multiculturalità, cui ovviamente si collega.
A questo proposito, la multicultura può essere considerata, la caratteristica di una
situazione sociale verificabile (in concreto la convivenza di persone provenienti da e socializzate
in diversi contesti culturali) e l’intercultura un compito educativo che apre nuovi orizzonti
relazionale alla società complessa multiculturale e multietnica” .
La multiculturalità è quindi una categoria descrittiva “analitica, storica, sociologica” mentre
l’interculturalità è una categoria “prescrittiva, pragmatica, politica, pedagogica”, “caratterizzata
dall’interazione interattiva di culture diverse” (cfr. S.S. Macchietti, in A. Perucca, 1997, pp. 83114).
Lo stesso prefisso della parola, cioè inter rimanda d’altronde all’interazione, allo scambio,
all’apertura, alla reciprocità ed alla solidarietà e chi dice intercultura dice necessariamente:
interazione, scambio, apertura, reciprocità, solidarietà. Dice, anche, dando pieno senso al termine
“cultura”: riconoscimento dei valori, dei modi di vita, delle rappresentazioni simboliche alle quali si
riferiscono gli esseri umani, individui o società, nelle loro relazioni con l’altro e nella loro
comprensione del mondo. Intercultura significa, infatti, riconoscimento delle diversità nelle
interazioni tra i molteplici registri di una stessa cultura e tra le differenti culture, nello spazio e nel
tempo.
Così nell’utilizzazione dei termini “pluri o multiculturale” e “interculturale”, i primi, di
significato identico, sono nell’ordine della descrizione delle situazioni: le nostre società sono
attualmente, di fatto, pluri o multiculturali. Diversamente, l’opzione interculturale è nell’ordine del
processo e dell’azione. Essa afferma la realtà di una interazione positiva tra le differenti componenti
di queste società e costituisce, nello stesso tempo, più che un riferimento, un metodo e una
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Educazione interculturale
prospettiva d’azione capace di cogliere la sfida della discontinuità e di promuovere anche nel
sistema educativo la collaborazione interistituzionale.
L’interculturalità pertanto appare come un traguardo da conseguire e può dirsi
realizzata soltanto quando ogni uomo sarà capace di andare oltre la convivenza e di collocarsi nella
prospettiva della convivialità delle differenze, che presuppone la conoscenza, l’apprezzamento, il
rispetto delle culture altre e che si esprime nella disponibilità a valorizzarle, a favorire
un’ibridazione feconda tra queste e la propria, agli effetti della crescita della qualità pienamente
umane di ciascuna differente cultura.
Inoltre giova ricordare che l’intercultura è un fenomeno fondamentalmente legato ai
problemi della libertà, della tolleranza, dell’amore tra le persone e tra i popoli, del rispetto, della
valorizzazione e promozione delle aspirazioni più profonde della vita umana. E’ una questione
che deve essere colta soprattutto nelle dimensioni sapienziali delle varie culture, negli orizzonti
metafisici della vita, nelle aspirazioni etiche e religiose, nell’intenzionalità umana e conferire un
senso etico e religioso all’esistenza.
Si tratta di un traguardo che può essere conseguito attraverso l’educazione dei singoli e delle
comunità. Infatti all’educazione che si dice interculturale che si realizza in una situazione
multiculturale si chiede di promuovere il passaggio da una situazione di multiculturalità ad una
situazione propositiva, progettuale e costitutiva di interculturalità.
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Educazione interculturale
2 Educazione interculturale e pedagogia
interculturale
Esiste oggi nel nostro Paese una vasta letteratura pedagogica in cui alle espressioni
“pedagogia interculturale” ed “educazione interculturale” viene attribuito lo stesso significato e
sembra quindi venir meno la distinzione tra il “fare pedagogia” e il “fare educazione”.
Una riflessione più attenta su questa questione, mentre può indurre a riconoscere
l’opportunità di questa distinzione, impone molte domande sulla legittimità dell’esistenza della
pedagogia interculturale e sul suo essere una disciplina di studio autonoma.
Tuttavia l’interrogativo sulla possibile esistenza e quindi sull’autonomia della pedagogia
interculturale si impone all’attenzione di chi intende studiare questa questione. Essa infatti può
essere intesa sia come un settore della pedagogia generale, come un suo modo di esprimersi e di
operare, sia come una “disciplina”, che, pur essendo in rapporto con la “materia madre”, ha
motivazioni, oggetto di ricerca, metodi e lessico propri e “particolari” e quindi la sua “autonomia”.
Giova ricordare che la pedagogia è una disciplina “unitaria” (pur se diversamente
concepita), che può avere ed ha diversi e specifici oggetti di ricerca, relativi a diversi ambiti e a
diverse prospettive dell’educativo. Quella interculturale viene quindi a configurarsi come una
prospettiva di ricerca e la parola “interculturale” è un attributo il cui uso non legittima
automaticamente l’esistenza di una “nuova pedagogia”. La presenza dell’attributo si giustifica
soltanto quando si indica un impegno particolare e specifico della ricerca pedagogica che ha come
oggetto l’educazione interculturale. A questo proposito sembra opportuno chiedersi se è
scientificamente legittimato e legittimo usare indifferentemente le espressioni “pedagogia
interculturale” e “educazione interculturale”(cfr. S.S. Macchietti, in A. Perucca, 1997).
Il problema rimanda alla natura del sapere pedagogico e può essere utile alla sua soluzione
ricordare che la pedagogia è pur sempre un pensare l’educazione, un pensare per l’educazione e un
pensare con l’educazione. Di queste dimensioni della pedagogia, la terza appare più innovativa, più
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stimolante, più vicina alla questione “interculturale”. La mancanza di chiarezza e la presenza delle
inquietudini epistemologiche che abbiamo ricordato non ci impedisce infatti di considerare la
“pedagogia interculturale” come un “promettente” indirizzo degli studi pedagogici. Anzi
appare perfino indispensabile studiare l’educazione come “problema” indagabile da molti punti di
vista, tra cui anche quello interculturale. Alla pedagogia si può quindi domandare di operare
chiarificazioni in merito alla “definizione”, alle concezioni ed alle realizzazioni dell’educazione
interculturale, di formulare delle ipotesi per la sua attuazione, utilizzando itinerari qualitativi,
quantitativi e i contributi offerti dai vari ambiti di ricerca di diverse scienze umane o semplicemente
di esprimersi come sapere di tipo teorico, dotato di capacità interpretative e in grado di orientare o
ri-orientare le esperienze già realizzate in una società multiculturale.
Inoltre, se è vero che “la prospettiva interculturale può essere vista come un cambiamento
di paradigma pedagogico, nel senso che, rispetto ad una pedagogia dell’integrazione assimilativa
del diverso, si pone come pedagogia della formazione culturale che permette ad ognuno di essere
soggetto storico, individuato e differenziato, all’interno della cultura sociale” è anche vero che “dal
punto di vista epistemologico-disciplinare, una pedagogia interculturale non va necessariamente
circoscritta ad una forma di pedagogia speciale o ad un capitolo all’interno di essa” (cfr. S.S.
Macchietti, in A. Perucca, 1997).
Essa si propone comunque come una pedagogia della gestione della complessità e delle
opposizioni culturali oltre che di quelle intra-psichiche e relazionali. Si tratta, più che di una
pedagogia, di una strategia pedagogica interculturale che si propone di dar luogo ad
un’articolazione delle molteplici e diversificate stimolazioni culturali che raggiungono la vita delle
persone in formazione, affinché queste acquisiscano un’autonomia di vita e di un’identità socioculturale personalmente libera e creativamente solidale.
Oggi la pedagogia interculturale indica una “procedura” e realizza una “strategia”.
Secondo M. Manno, essa non promuove l’intercultura, essendo questo un concetto antropologico,
bensì l’universalità dell’educazione, concepita non più come trasmissione di cultura, ma come
rigenerazione della cultura stessa, consentendo così la piena affermazione del valore della
“persona”. Essa è quindi una pedagogia dell’essere, più che della cultura e deve tendere alla
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Educazione interculturale
formazione dell’essere e alla valorizzazione delle potenzialità interiori di ogni uomo (cfr. M. Manno
1992). La pedagogia interculturale non si differenzia dunque dalla pedagogia generale, avendo in
comune con essa la riflessione sull’educazione.
La pedagogia interculturale è una prospettiva di ricerca non ancora ben fondata, poiché
“il concetto di ‘pedagogia interculturale’ è venuto emergendo con contorni molto nebulosi,
occorre, quindi, passare dalla risposta ai problemi sul campo al discorso fondativo su basi non
contingenti.
Quella interculturale è una pedagogia da costruire facendo tesoro di vari saperi: di quelli
offerti dalla pedagogia comparata, dell’apporto dell’antropologia e dell’etnologia e della
psicologia transculturale. Tuttavia “non ci si può limitare al comparatismo, all’antropologia e
all’etnologia trattandosi di ‘pedagogia’, la quale per suo carattere interdisciplinare chiama in campo
tutte quelle discipline, che sono in grado di apportare utili conoscenze relative all’uomo, per
coglierne l’educabilità”. In questa prospettiva “ogni disciplina, che concorra a fornire allo studioso
elementi utili al discorso interculturale, perde la sua qualità totalizzante” I contributi offerti dalle
varie discipline possono quindi servire a costruire la pedagogia interculturale, ma il suo discorso
implica una nuova prospettiva rispetto a quella delle singole discipline da utilizzare.
Giova comunque ricordare che questa “pedagogia” è nata dalla “pratica educativa” e si è
affermata e si afferma come risposta ad un bisogno emergente, anche se una “rilettura” della storia
della pedagogia in prospettiva interculturale potrebbe consentirci di individuare intuizioni e spunti
significativi per costruire una “teoria dell’educazione interculturale” (cfr. S. S. Macchietti, in A.
Perucca 1997).
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