TERMODINAMICA Studio delle variazioni di energia durante una trasformazione Termodinamica chimica • • • • • • • Calore e lavoro - 1° principio termodinamica Energia interna ed Entalpia Termochimica (Legge di Hess) Entropia - 2° e 3° Principio termodinamica Energia libera Variazione di energia libera in una reazione Variazione di energia libera e Keq Energia Un sistema può scambiare energia con l’esterno mediante scambio di LAVORO E/O DI CALORE. • Se l'energia contenuta nelle molecole dei prodotti è maggiore di quella dei reagenti occorre fornire energia: es. la fotosintesi per la biosintesi di glucosio, (C6H12O6) a partire da biossido di carbonio e acqua: 6CO2(g) + 6H2O(1) + energia → C6H12O6(s) + 6O2(g) • Se l'energia delle molecole dei prodotti è inferiore a quella dei reagenti la differenza di energia viene liberata nell'ambiente. • es. combustione. C6H12O6(s) + 6O2(g) → 6CO2(g) + 6H2O(1) + energia unità di misura • l'unità di misura energia nel S.I. è il joule (j): 1J =1 kg m2/s2 • Una unità di misura largamente utilizzata in chimica è la caloria (cal): quantità di energia necessaria per aumentare di 1 °C la temperatura di 1 g di acqua. 1 cal = 4.184 j ENERGIA, CALORE E TERMOCHIMICA Le reazioni chimiche liberano o assorbono calore. Q è la quantità di calore scambiata dalla reazione stessa H 2 (g) + 1/2 O 2 (g) ----> H2O(l) + Q CH4(g) + 2O2(g) → CO2(g) + 2H2O(1) + Q Se facciamo reagire 10 moli di H2 saranno richieste 5 moli di O2; si formeranno 10 moli di acqua e si libererà una quantità di calore pari a 10 volte Q. Il calore può essere visto come uno dei prodotti (o reagenti) di certe reazioni chimiche. Le funzioni di stato • Le funzioni di stato dipendono soltanto dallo stato del sistema. • La variazione di una funzione di stato nel passare da uno stato all’altro è indipendente dal percorso fatto. • L’energia interna è funzione di stato; calore e lavoro non lo sono. Funzione di stato ∆Ha ∆E ∆Hb ∆Hc ∆Hc= ∆Ha+ ∆Hb Energia termica q = m • c • ∆T massa (moli o g) variazione di temperatura capacità termica (calore specifico) quantità di calore necessaria ad innalzare di 1°C la temperatura di una massa unitaria di sostanza Capacità termica • Se forniamo calore ad un corpo si ha un aumento di temperatura q = C x ∆T • La costante di proporzionalità C è la capacità termica; • 1 g di acqua ha una capacità termica di 1 cal/°C o 4,18 J/°K g • capacità termica specifica c (spesso indicata anche come «calore specifico»): capacità termica per grammo o per mole di sostanza. sistema ambiente universo materia energia energia sistema aperto sistema chiuso sistema isolato ESEMPIO DI SISTEMA APERTO, CHIUSO E ISOLATO ENERGIA INTERNA (U) • L’energia posseduta dalle particelle presenti in un campione è nota come energia interna E (o anche U) -> Essa dipende da P,T, V e composizione chimica -> è ESTENSIVA -L’energia interna di un sistema comprende tutte le forme di energia che possono essere scambiate attraverso processi fisici semplici (non nucleari) o reazioni chimiche - È la somma dell'energia cinetica e dell'energia potenziale di tutte le molecole che formano il sistema. -> L’E cinetica è associata ai moti traslatori, rotazionali, vibrazionali delle molecole, mentre quella potenziale alle interazioni INTERATOMICHE ED INTERMOLECOLARI (per effetto della posizione che gli atomi hanno durante l’interazione). E INTERNA = E CINETICA + E POTENZIALE Energia cinetica di traslazione Energia cinetica di rotazione Energia di legame intermolecolare Energia di legame intramolecolare Energia vibrazionale La meccanica statistica dimostra che il valore medio dell'energia cinetica di un sistema di particelle è legato alla temperatura del sistema dalla relazione: Ec= 3/2 kT 1° PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA LEGGE DI CONSERVAZIONE DELL'ENERGIA: l'energia non può essere creata né distrutta, ma può essere solo convertita da una forma all’altra. (trasformazione adiabatica) l'energia interna di un sistema isolato rimane costante. Se il sistema può scambiare energia con l'intorno (CHIUSO), il 1° principio della termodinamica dice che la quantità di energia che il sistema scambia con l'ambiente esterno è pari alla sua variazione di energia interna. -> l'energia totale dell'universo (sistema + ambiente esterno) rimane sempre costante. Durante una reazione chimica l'energia interna di un sistema può variare essenzialmente poiché avvengono scambi di calore q e/o di lavoro w con l'ambiente esterno. ∆E = Q + W (1° princ. Termodinamica) I flussi di energia in uscita dal sistema, diminuendone l’energia interna, assumono valore negativo, mentre i flussi di energia in entrata nel sistema, aumentandone l’energia interna, assumono valore positivo. (analogamente per il lavoro) Nota: Calore e lavoro NON sono funzioni di stato, mentre l’energia interna E è una funzione di stato. I° principio della termodinamica ∆E = Q + W lavoro di espansione eseguito da un gas contro una pressione esterna costante P è pari a Wesp = − P •∆V mentre il lavoro di contrazione subito da un gas sottoposto alla pressione esterna costante P è pari a Wcont = + P •∆V (dove ∆V è la variazione di volume) Entalpia = energia a pressione costante essendo W=P•∆V H = E + P•V ∆H = ∆E + P•∆V ∆E = Q - P•∆V ∆H = Q - P•∆V + P•∆V A pressione costante l’entalpia corrisponde al calore di reazione (relazione importante poiché nei sistemi biologici la maggior parte delle reazioni biochimiche avvengono a pressione costante) ∆H = Q SISTEMA CHIMICO REAGENTI → PRODOTTI ∆H = HPRODOTTI - HREAGENTI Se ∆H < 0 la reazione è esotermica Se ∆H > 0 la reazione è endotermica 2HgO → 2Hg + O2 N2H4 + 2H2O2 → N2 + 4H20 H H ? N2H4 + H2O2 ? 2Hg + O2 -q ? N2 + 4H20 ∆H = -153.5 Kcal/mole N2 +q ? 2HgO ∆H = +43.4 Kcal/mole O2 Processi endotermici e esotermici • Esotermico: durante la trasformazione il sistema cede una certa energia sotto forma di calore. Hi ∆H < 0 Hf • Endotermico: durante la trasformazione si ha assorbimento di calore. Hi ∆H > 0 Hf Entalpia delle trasformazioni chimiche quando 1 mol di CH4 (16 g) brucia all'aria vengono liberati 890 kj di calore; cioe’ la reazione: CH4(g) + 202(g) → C02(g) + 2H20 si accompagna a una diminuzione totale di entalpia del sistema (la miscela di reazione) pari a 890 kj per ogni mole di molecole di CH4 Questa diminuzione di entalpia rappresenta l'entalpia di reazione, CH4(g) + 202(g) → C02(g) + 2H20 ∆H = - 890 kJ Per 2 mol di metano la variazione di entalpia e’ il doppio: 2CH4(g) + 402(g) → 2C02(g) + 4H20 ∆H = - 1780 kJ Entalpie di formazione • l'entalpia standard di formazione di un composto corrisponde all'entalpia standard per mole di unità formula della reazione di sintesi di quel composto a partire dai suoi elementi costitutivi nella loro forma più stabile alla temperatura di 25°C e alla pressione di 1 atm. 2H2(g)+O2(g)→2H2O(1) ∆Η° = - 571,6 kJ ∆Η° = - 285,8 kJ/mol H20 Entalpia standard di reazione. L’Entalpia degli elementi nel loro stato standard (stato cristallino a minore contenuto energetico, puro, ad 1 atm e 25°C) viene convenzionalmente assunta uguale a 0. L'entalpia standard di reazione è l'entalpia di una reazione in cui i reagenti nel loro stato standard si trasformano nei prodotti, anche questi nel loro stato standard. Essendo l’entalpia funzione di stato, la entalpia di una reazione chimica è calcolabile come differenza tra l’entalpia dei prodotti e quella dei reagenti: ∆H = Σ ∆ Hf° prodotti - Σ ∆ Hf° reagenti CH4(g) + 2O2(g) → CO2(g) + 2H2O(g) ∆H = - 803,1 kJ ∆H = [∆ Hf° CO2 + 2 ∆ Hf° H2O(g)] . - (∆ Hf° CH4 + 2 .∆ Hf° O2 ) = = [ - 394 + 2 . (- 242)] - [ -74,9 + 2 . 0] = - 803,1 kJ I dati relativi ai ∆ Hf° sono in kJ/mol Leggi di Hess L'entalpia è una proprietà di stato, le sue variazioni sono indipendenti dal modo in cui i reagenti di una determinata reazione si trasformano nei prodotti. Calcola ∆H di 2 C(s) +2O2(g) → 2CO2(g) 2C(s) + O 2(g) → 2 CO(g) 2CO (g) + O 2(g) → 2CO 2(g) ∆Η°=− 221 kj ∆Η°=− 566 kj 2C(s) +2CO(g)+ 2 02(g) → 2CO(g)+ 2C02(g) 2 C(s) +2O2(g) → 2CO2(g) ∆Hx ∆Hx = - 221,0 kj + (- 566,0 kj) = - 787,0 kj La prima legge della termodinamica definisce un principio di conservazione dell’energia (sistema + ambiente), ma non fornisce nessuna informazione sulla direzione che spontaneamente i processi prendono. Energia termica Energia termica Noi ci interesseremo essenzialmente di reazioni chimiche cercando di determinare i criteri di spontaneità cioè di capire in che direzione esse avvengono spontaneamente. Il primo principio della termodinamica non permette di rispondere a questo quesito. Un tempo si pensava che le reazioni spontanee dovessero essere esotermiche (∆H<0) ma in realtà si possono osservare come spontanee diverse reazioni endotermiche (∆H>0) Ad esempio sono spontanee reazioni endotermiche quali H2O(s) NaCl(s) H2O(l) Na+(aq) + Cl-(aq) ∆Hfus = +6.0 kJ/mol ∆Hsol = +6.4 kJ/mol o termoneutre quali il mescolamento di due gas La spontaneità di una reazione (o in generale di un processo complesso) non è determinata univocamente dalla variazione di energia (o entalpia) ma richiede una nuova grandezza nota come entropia Processi spontanei Un processo spontaneo è un processo fisico o chimico che ha luogo senza interventi esterni. Alcuni esempi di processi spontanei sono: -Caduta verso il basso di un corpo -Passaggio di calore da un corpo caldo ad uno freddo -Mescolamento di due gas -Svolgimento di una reazione fortemente esotermica Nella direzione opposta tali processi non sono spontanei. La tendenza naturale di sistemi meccanici semplici è di andare verso una diminuzione di energia. In processi più complessi che implicano un enorme numero di particelle (mescolamento di gas, reazioni chimiche) il criterio di spontaneità è più complesso. Entropia e II° II° principio della termodinamica L’entropia S è una grandezza termodinamica che misura il grado di disordine (o della casualità) di un sistema. Tale grandezza è una funzione di stato per cui per un dato processo è possibile definire univocamente una variazione di entropia ∆S = Sf-Si La variazione di entropia per alcuni processi è qualitativamente intuitiva: ad esempio per un processo di fusione si deve avere ∆S>0 poiché il grado di disordine aumenta ∆S>0 Solido cristallino ordinato Liquido disordinato Sf>Si Ad esempio per la fusione di 1 mole di H2O si ha ∆S = 22 J/K Le unità dell’entropia sono joule/K Da tutte le osservazioni sperimentali su sistemi complessi si deduce che un processo avviene naturalmente come risultato di un aumento complessivo del disordine del sistema: in altre parole vi è una tendenza naturale dei sistemi a mescolarsi e deteriorarsi o, in generale, a dare un aumento del disordine. Questo concetto è espresso in modo più preciso dal secondo principio della termodinamica per un processo spontaneo l’entropia totale di un sistema e del suo ambiente (cioè dell’universo) aumenta. Si noti la differenza con il primo principio: l’energia totale rimane costante, mentre l’entropia totale aumenta. È più utile esprimere il secondo principio in modo da riferirsi alle proprietà del sistema considerato più che a quelle di tutto l’universo. A tale scopo prendiamo in esame un sistema in cui ha luogo un dato processo e consideriamo lo scambio di calore tra esso e l’ambiente sistema q ambiente Sia q il flusso di calore che entra o esce dal sistema verso l’ambiente: in generale l’entropia accompagna il flusso di calore in quanto tale calore contribuisce a rendere più disordinato il sistema verso cui fluisce. Se il processo avviene in condizioni di equilibrio o quasi equilibrio (reversibile), si può dimostrare che la variazione di entropia del sistema è data da: ΔS sist q = T Per l’ambiente si ha analogamente ΔS amb −q = T Di modo tale che ΔS univ = ΔS sist + ΔS amb = 0 Processo quasi all’equilibrio Se il processo è invece spontaneo si deve avere un aumento dell’entropia nel sistema cioè ΔS univ > 0 ΔS sist ΔS sist > −ΔS amb q > T Processo spontaneo L’ultima equazione può essere considerata come una riformulazione del secondo principio A S A = qA T +q B S B = qB T ∆Ssistema = ΣSprodotti - ΣSreagenti ambiente +q A B ∆Sambiente = qambiente/T = -∆Hsistema/T Quando una reazione è esotermica l’entropia dell’ambiente aumenta Quando una reazione è endotermica l’entropia dell’ambiente diminuisce Variazioni di entropia nelle transizioni di fase Nell’equilibrio tra due fasi lo scambio di calore può avvenire reversibilmente, sono quindi processi quasi all’equilibrio. Nel caso di una transizione di fase alla temperatura Ttrans si ha q = ∆Htrans e il ∆S è dato da ΔH trans ΔS = Ttrans trans = Fusione Evaporazione Sublimazione Per la fusione di una mole di acqua a 0°C, con ∆Hfus = 6,0 kJ, si ha: ΔH fus 6,0kJ ΔS = = = 22 J/K Tfus 273K Entropie standard e terzo principio della termodinamica È possibile definire l’entropia assoluta di una sostanza ad una data temperatura facendo uso del terzo principio della termodinamica, il quale afferma che una sostanza perfettamente cristallina allo zero assoluto (0 K) ha entropia zero. Ciò è intuitivamente giustificato dal fatto che una sostanza perfettamente cristallina a 0 K è perfettamente ordinata e non presenta moti termici. Aumentando la temperatura (cioè fornendo calore) le molecole aumentano il loro moto termico e si ha quindi un aumento di S che assume valori positivi crescenti con la temperatura. Come si determina l’entropia assoluta di una sostanza ad una data temperatura T? Per determinare l’entropia assoluta di una sostanza ad una data temperatura T, si scalda lentamente da 0 K a T e per ogni piccola qunatità di calore fornito ∆qi si misura l’aumento di temperatura ∆Ti e si utilizza il valor medio della nuova tempertaura Ti per calcolare il contributo alla variazione di entropia: Δq i ΔS i = Ti Tenendo conto della definizione di capacità termica (=quantità di calore necessaria per innalzare la temperatura di una mole di sostanza di un grado Celsius) Cp i Δq i = ΔTi Si può scrivere Δq i = C p i ΔTi ΔS i = C p i ΔTi Ti L’entropia totale è data dalla somma di tutti questi contributi S= ∑ ΔS = ∑ i i i ΔC p i ΔTi Ti Tale espressione è essenzialmente il calcolo numerico di un integrale che dà l’espressione formale di S: T Cp(T) S= dT T ∫ 0 Inoltre in corrispondenza di una transizione di fase dobbiamo aggiungere il corrispondente contributo ∆Strans = ∆Htrans/Ttrans La seguente figura mostra come varia l’entropia di una sostanza con la temperatura L’entropia standard di una sostanza S° è il valore dell’entropia della sostanza pura nello stato standard ad una atmosfera ed è in genere riportata a 25°C in opportune tabelle. Tabelle di questo tipo permettono di calcolare la variazione di entropia standard ∆S° per una data reazione chimica usando la stessa espressione vista per calcolare il ∆H° ΔS 0 = ∑ 0 nS prod − prodotti ∑ 0 mS reag reagenti Ad esempio per la reazione CaCO3(s) S° 92.9 CaO(s) 38.2 + CO2(g) 213.7 J/(mol K) Si ha ΔS 0 = S 0 (CaO) + S 0 (CO 2 ) − S 0 (CaCO 3 ) = = 38.2 + 213.7 − 92.9 = +159J/K Si noti che ∆S>0, cioè l’entropia aumenta come prevedibile in base al fatto che da un solido si ottiene un gas che ha un grado di disordine maggiore. In generale si può affermare che l’entropia aumenta nei seguenti processi: 1 - Reazioni in cui una molecola si spezza in due o più molecole più piccole 2 - Reazioni in cui aumenta il numero di moli di gas 3 - Processi in cui un solido passa a liquido o gas o un liquido passa a gas Energia libera di Gibbs ∆G = ∆H - T∆S ENERGIA LIBERA L’energia libera è una grandezza termodinamica definita come G = H –TS Poiché H, S e T sono funzioni di stato anche G è funzione di stato e per un dato processo è possibile definire univocamente la variazione ∆G. La sua utilità deriva dal fatto che essa fornisce un criterio per stabilire la spontaneità di una reazione chimica a T e P costanti. In queste condizioni si ha per il ∆G della reazione ∆G = ∆H – T∆S Ricordiamo che in base al secondo principio della termodinamica un processo è spontaneo se ∆S > q / T Dividendo l’equazione del ∆G per T e ricordando che a P costante ∆H = q , si ha: ΔG q = − ΔS < 0 T T poiché ∆S > q / T Poiché T è solo positiva ne segue il seguente criterio di spontaneità: ΔG < 0 T, P costanti Per una reazione a T, P costanti si ha quindi: ∆G < 0 ∆G = 0 ∆G > 0 inverso reazione spontanea reazione all’equilibrio reazione spontanea nel senso Si noti che ∆G è costituito da due contributi, uno energetico ∆H ed uno entropico T∆S ΔG = ΔH - T∆S entropico energetico La reazione è quindi tanto più favorita (∆G < 0) quanto più essa: ∆H < 0 - ha una variazione di entropia positiva ∆S > 0 - è esotermica In genere il contributo energetico è più grande di quello entropico e quindi per reazioni medio-fortemente esotermiche o endotermiche il segno di ∆G è determinato da quello di ∆H. Per reazioni con ∆H piccolo il termine entropico T∆S può determinare il segno di ∆G: reazioni endotermiche (∆H>0) possono avvenire spontaneamente purché ∆S > 0 e T∆S > ∆H In tali casi il termine entropico diventa più importante all’aumentare della temperatura Esempi sono: 1 – Processi di fusione (evaporazione e sublimazione) per i quali: ΔG fus = ΔH fus − T∆S fus con ∆Hfus>0 e ∆Sfus>0 : all’aumentare di T il contributo entropico T∆Sfus aumenta e per T>Tfus si ha ∆Gfus<0 , cioè la fusione è spontanea. 2 – Processi di mescolamento di gas ideali per i quali è ∆H=0 e ∆S>0 per cui: ∆G = -T∆S < 0 a tutte le temperature, cosicché tali processi sono sempre spontanei. Tenendo presente che ∆G = ∆H – T∆S è facile vedere che la spontaneità di una reazione dipende dai segni di ∆H e ∆S: Nnnnnn ∆H<0 ∆S>0 sempre spontanea ∆H<0 ∆S<0 spontanea se T∆S<∆H spontanea se T∆S>∆H ∆H>0 ∆S>0 spontanea se T∆S<∆H spontanea se T∆S<∆H ∆H>0 ∆S<0 mai spontanea Variazione di energia libera standard La variazione di energia libera standard di una reazione, ∆Go, è la variazione di energia libera che si ha quando i reagenti nei loro stati standard si trasformano nei prodotti anch’essi nei loro stati standard. Essa può essere immediatamente espressa in termini delle variazioni di entalpia ed entropia standard ∆H0 e ∆S0 : ∆Go = ∆Ho – T∆So Ricordiamo che gli stati standard di riferimento sono: - per liquidi e solidi puri: 1 atm di pressione esterna - per gas: 1 atm di pressione parziale - per soluzioni: concentrazione 1M In genere si fa riferimento alla temperatura di 25°C (298K) anche se il ∆Go può essere calcolato a qualsiasi temperatura T. Ricordiamo che: ΔH 0 = ∑ n∆H fo prod − prodotti ΔS 0 = ∑ 0 nS prod − prodotti ∑ m∆H fo reag reagenti ∑ 0 mS reag reagenti Note le ∆Hfo (entalpie standard di formazione) e le So (entropie standard) di tutte le sostanze implicate in una data reazione chimica, è facile calcolare ∆Go. Esempio: Calcolare il ∆G0 a 25°C per la reazione N2(g) + 3H2(g) ∆Hf0 S° 0 191.5 0 130.6 2NH3(g) -45.9 193 kJ J/K ΔH 0 = 2 × ( −45,9) − [0 + 3 × 0] = −91,8 kJ/K ΔS 0 = 2 × (193) − [191,5 + 3 × (130,6)] = −197 J/K ΔG 0 = ΔH 0 − T∆S 0 = −91,8 kJ − 298 K × ( −197 × 10 −3 kJ/K) = = - 33,1 kJ Si noti che questo valore di ∆Go si riferisce al ∆G della reazione fatta avvenire in modo tale che le pressioni parziali di N2, H2 e NH3 siano tutte di 1 atm; se la reazione è fatta avvenire in condizioni diverse, ad esempio a pressioni elevate come nel processo indistriale, il ∆G sarà diverso da ∆Go. Energia libera standard di formazione Per ogni sostanza si può definire una energia libera standard di formazione, ∆Gof, come la variazione di energia libera per la reazione in cui una mole di sostanza si forma a partire dagli elementi costituenti nei loro stati standard alla pressione di una atmosfera e alla temperatura di 25°C. In pratica essa può essere calcolata come: ∆Gof = ∆Hof – T∆Sof in cui ∆Hof è l’entalpia standard di formazione della sostanza e ∆Sof è il ∆So riferito alla stessa reazione di formazione. Ad esempio, l’energia libera standard di formazione di NH3(g) è la variazione di energia libera per la reazione: NH3(g) 1/2 N2(g) + 3/2 H2(g) in cui reagenti e prodotti sono entrambi ad 1 atm, ed è quindi la metà del valore del ∆Go calcolato nell’esempio precedente in cui la reazione era riferita a 2 moli di NH3 (-33,1 kJ/mol): ∆Gof(NH3)=-33,1/2=-16,6 kJ/mol Come nel caso delle entalpie standard di formazione, l’energia libera standard di formazione di un elemento è posta pari a zero. I valori di ∆Gof a 25°C (298K) per le principali sostanze sono riportati in opportune tabelle e permettono immediatamente di calcolare il ∆Go di una qualsiasi reazione: ΔG o = ∑ n∆G fo prod − prodotti ∑ m∆G fo reag reagenti Esempio – Calcolare l’enegia libera della reazione: 2NH3(g) + CO2(g) ∆Gf0 -16 -394,4 NH2CONH2(g) + H2O +138,8 -237,2 kJ/mol Applicando l’espressione sopra si ha: ∆Gf0 = [+138,8 -237,2] – [-16×2 -394,4] =-13,6 kJ/mol Il ∆G° di una reazione dà il criterio di spontaneità per la reazione tra reagenti e prodotti nei loro stati standard: ∆Go < 0 T,P costanti - reag. e prod. in stati standard Se ci si trova in condizioni non standard è necessario utilizzare il ∆G appropriato che può differire dal ∆Go e può essere difficile da calcolare. Tuttavia la variazione di ∆Go può essere utilizzato per dare delle utili indicazioni qualitative sulla spontaneità di una reazione: 1- Se ∆Go è grande e negativo (∆Go<-10 kJ/mol) la reazione è spontanea nel verso in cui è scritta e procede fino a quando i reagenti si sono trasformati quasi interamente nei prodotti 2- Se ∆Go è grande e positivo (∆Go>10 kJ/mol) la reazione non è spontanea nel verso in cui è scritta e i reagenti restano praticamente inalterati 3- Se ∆Go è piccolo in valore assoluto (-10 kJ/mol<∆Go<10 kJ/mol) la reazione dà una miscela di equilibrio con quantità apprezzabili sia dei reagenti che dei prodotti schematicamente si avrà: qualunque processo con ∆G > 0 non è permesso G stato iniziale del sistema Procedere della reazione schematicamente si avrà: il sistema tende a compiere spontaneamente solo le trasformazioni con ∆G < 0 G Procedere della reazione schematicamente si avrà: quando il sistema raggiunge il minimo si ha l’equilibrio G Procedere della reazione Energia libera e costante di equilibrio Definiamo innanzitutto costante di equilibrio termodinamica K come la costante di equilibrio in cui le concentrazioni dei gas sono espresse in pressioni parziali e quelle dei soluti in concentrazioni molari. A rigore per una reazione generale del tipo: aA+ b B ← → cC+dD c K è definita come: d aC a D K= a b a A aB Cioè in termini delle cosiddette attività aA, aB, aC e aD che, per gas a pressioni basse e soluzioni diluite, sono date da: aA=PA/PA° valore numerico di PA ma adimensionale poiché PA°=1 atm A gassoso aA=[A]/[A]° valore numerico di PA ma adimensionale poiché [A]°=1 M A in soluzione Se tutti i reagenti ed i prodotti di una reazione sono gassosi K coincide con Kp mentre se sono tutti in soluzione K coincide con Kc. Ad esempio per la reazione 2NH3(g) + CO2(g) ← → NH2CONH2(aq) + H2O (l) K è definita come: K= [NH 2 CONH 2 ] PNH 3 2 PCO 2 Per l’equilibrio di solubilità: PbCl2(s) 2+(aq) + Cl- (aq) ← Pb → K coincide con la Kps: K = [Pb 2 + ][Cl - ]2 E’ possibile dimostrare che per una data reazione la variazione di energia libera in condizioni non standard ∆G è legata alla variazione in condizioni standard ∆Go (facilmente calcolabile dalle tabelle termodinamiche) dalla relazione: ∆G = ∆Go + RT ln Q in cui Q è il quoziente di reazione in forma termodinamica, cioè stessa forma di K ma concentrazioni non all’equilibrio. Da tale equazione si può ricavare immediatamente una relazione fra ∆Go e la costante termodinamica K. Infatti all’equilibrio deve aversi ∆G=0 e quindi: 0 = ∆Go + RT ln K ∆Go = - RT ln K ∆Go = - 2,303 RT log K Tale relazione può essere esplicitata rispetto a K: K =e - ∆G o RT K =e - ∆G o 2,303RT Esempio – Calcolare l’enegia libera della reazione: 2NH3(g) + CO2(g) ∆Gf0 -16 -394,4 NH2CONH2(g) + H2O +138,8 -237,2 kJ/mol Abbiamo già calcolato prima il ∆Gfo per il ne sopra si ha: ∆Gfo = [+138,8 -237,2] – [-16×2 -394,4] =-13,6 kJ/mol La costante di equilibrio sarà data da: Go = - RT ln K ∆G K =e - ∆G o RT =e -(-13,6×10 3 J/mol) = e + 5,49 = 2,4 × 10 2 8,31 J/(mol K)×298 K Variazione dell’energia libera con la temperatura E’ possibile calcolare la variazione di ∆Go (e quindi di K) con la temperatura assumendo che ∆Ho e ∆So siano costanti con la temperatura, cosa approssimativamente vera. Si ha infatti ∆G°(T) = ∆Ho – T∆S° in cui ∆Η° e ∆S° sono i valori a 25°C ottenibili dalle tabelle e T è la temperatura alla quale si vuole calcolare ∆Go. Da ∆G° si può poi calcolare la costante K a quella temperatura T usando l’equazione ∆Go = - RT ln K Si noti che la temperatura desiderata è esplicitamente usata nelle equazioni per ∆Go e per K mentre per ∆Ho e ∆So si usano di necessità i valori tabulati a 25°C assunti non variare con la temperatura. Si noti poi che le condizioni termodinamiche standard non implicano la temperatura di 25°C anche se spesso i valori standard sono riportati a questa temperatura. Esempio: Dai dati sotto per la seguente reazione (a) calcolare il ∆Go e K a 1000°C (b) dire se la reazione è spontanea a 1000°C e PCO2=3,0 atm ∆Hf0 S° CaCO2(s) CaO(s) + CO2(g) -1206,9 92,9 -635,1 38,2 -395,5 213,7 kJ J/K Calcoliamo prima ∆Ho e ∆So (a 25°C) come: ΔH 0 = [-635,1 - 395,5] − [-1206,9] = +178,3 kJ/mol ΔS 0 = [38,2 + 213,7] - [92,9] = +159,0 J/molK Il ∆Go a 1000°C (1273 K) è dato da: ΔG 0 = ΔH 0 − T∆S 0 = 178,3 kJ/mol − 1273 K × (159,0 × 10 −3 kJ/Kmol) = = 178,3 kJ/mol - 202,4 kJ/mol = - 24,1 kJ/mol Si noti che ∆Ho>O ma ∆Go <0 a causa del fattore entropico La costante a 1273 K è data da: ∆Go = - RT lnK K =e - ∆G o RT =e -(-24,1×10 3 J/mol) 8,31 J/(mol K)×1273 K = e + 2,28 = 9,75 Per la seconda domanda deve calcolare ∆G da ∆Go con: G = ∆G Go + RT lnQ ∆G notando che Q=PCO2=3,0 ΔG = -24,1 × 10 −3 kJ/mol − 8,31J/(Kmol) × 1273 K × log(3,0) = = - 12500 J/mol = - 12,5 kJ/mol Poichè ∆G <0 la reazione è spontanea. Alternativamente si può notare che poiche Q=PCO2=3,0 è minore di K=9,75 la reazione è spostata verso destra e quindi spontanea. Variazione di K con la temperatura La dipendenza di K da T è a volte espressa direttamente dall’equazione di Van’t Hoff originariamente ricavata empiricamente: ∆H o lnK = − +A RT A costante Questa equazione può essere facilmente ricavata dalla relazione tra ∆Go e lnK e dalla dipendenzadi ∆Go da T: ∆G° = – RT lnK ∆G° = ∆Ho – T∆S° che implicano: ∆Ho – T∆S° = -RT lnK da cui: ∆H o ∆S o lnK = − + RT R Che permette di identificare la costante A con ∆S°/R L’equazione di Van’t Hoff è usualmente applicata in forma relativa a due diverse temperature T1 e T2 alle quali la costante assume i valori K1 e K2, rispettivamente: ΔH o log K 1 = − RT1 ΔH o log K 2 = − RT2 Sottraendo membro a membro si ha: K 2 ΔH o 1 1 − = ln K1 R T1 T2 Tale equazione contiene cinque variabili: note quattro di esse si può calcolare la quinta. Come varia K al variare della temperatura? K =e ∆G0 − RT =e ∆H 0 −T∆S 0 − RT =e ∆H 0 ∆S 0 − + RT R =e ∆H 0 − RT e ∆S 0 R ∆H° < 0 Legge di van’t Hoff ∆H 0 ln K = − + costante lnK RT NB: ∆H e ∆S costanti nel ∆T considerato ∆H° > 0 ∆H° = 0 1/T Problema - Per la seguente reazione H2(g) + CO2(g) CO(g) + H2O(g) La costante di equilibrio è K=0,64 a 700°C . Calcolare K a 1000°C sapendo che ∆Ho=34,6 kJ/mol K1=0,64 K2=? T1= 973 K T2= 1273 K ∆Ho=34,6 kJ/mol 3 K2 34,6 × 10 J/mol 1 1 ln = − 0,64 8,31 J/(K mol) 973 K 1273 K K2 ln = 0,907 0,64 K 2 = 0,64 × e 0,907 = 1,75 TERMODINAMICA DELLA TRANSIZIONE DI STATO GHIACCIO → ACQUA - 10 °C + 10 °C 0 °C T∆H ∆H ∆G > 0 ∆G = 0 GHIACCIO ∆G = + 213 J/mole GHIACCIO ← ACQUA ↔ ACQUA ∆G < 0 ∆G = - 225 J/mole GHIACCIO → ACQUA L’entropia aumenta quando sostanze polari si sciolgono in solventi polari NaCl (s) Na+nH2O + Cl-nH2O ∆H > 0 ∆G < 0 S<0 −Τ∆ Τ∆S L’entropia aumenta quando sostanze non polari non si sciolgono in solventi polari ∆H > 0 ∆G < 0 S<0 −Τ∆ Τ∆S ∆G = ∆H - T∆S Variazione dell’energia libera ∆G < 0 ∆G = 0 ∆G > 0 Processo spontaneo Sistema all’equilibrio Processo non spontaneo Condizioni che determinano la spontaneità di una trasformazione Reazione spontanea Variazione di entropia Reazione spontanea Esotermica (∆H < 0) Aumento (∆S > 0) SI In ogni caso ∆G < 0 Esotermica (∆H < 0) diminuizione (∆S < 0) SI Solo se |T∆S| < |∆H| Endotermica (∆H > 0) Aumento (∆S > 0) SI Solo se |T∆S| > |∆H| Endotermica (∆H > 0) diminuizione (∆S < 0) NO In ogni caso ∆G > 0