OSPEDALI/TECNOLOGIE EFFETTI COLLATERALI ANCHE CON LA TAC Le radiazioni possono avere conseguenze anche dopo molti anni TAC, QUALI SONO I RISCHI PER LA SALUTE Una lavatrice formato king size. E’ una delle prime associazioni che vengono alla mente quando si guarda una Tc. La macchina della Tomografia computerizzata propone infatti un tubo radiogeno per molti versi somigliante al cestello. E proprio all’interno di quell’oblò, in realtà alquanto spazioso, scorre il lettino mobile su cui si adagia il paziente, fino a raggiungere la zona da studiare. “A questo punto – spiegano Paolo Cortivo, direttore della Radiologia del Maggiore e Maria Assunta Cova, direttore della Radiologia di Cattinara - l’apparecchiatura entra in funzione e un sistema computerizzato trasforma l’incontro tra raggi e strutture corporee in immagini assiali”. Diventa così possibile, con le apparecchiature più recenti, “fotografare” in meno di un secondo fino a 64 sottilissimi strati dei tessuti, che vengono poi elaborate da potenti software, consentendo così una visualizzazione del corpo umano estremamente dettagliata. Ma forse proprio questa precisione così elevata fa sì che di TC oggi spesso si abusi, usandola quando non è del tutto necessaria, quando magari al suo posto si potrebbe ricorrere a indagini diverse. Il risultato più evidente sono liste d’attesa notevoli. Ma nel conto si deve mettere anche un rischio, anche se limitato, per la salute. Quante sono le apparecchiature Tc sono in funzione oggi al Maggiore e a Cattinara? Le apparecchiature in funzione al Maggiore e a Cattinara sono tre: una Tc spirale multistrato a 16 strati presso la Radiologia del Maggiore e due apparecchiature presso la Radiologia di Cattinara, rispettivamente una Tc spirale multistrato a 64 strati e una Tc spirale monostrato. Sono sufficienti, almeno in linea teorica, per la popolazione? Tenuto conto anche delle apparecchiature in funzione nelle strutture private, la dotazione provinciale è in grado di soddisfare le esigenze motivate della popolazione triestina, in quanto garantisce le prestazioni necessarie in tempi comunque inferiori rispetto ai tempi massimi di attesa stabiliti dalla Regione. Quante Tac si fanno ogni a Trieste? Ci sono liste d’attesa? In un anno al Maggiore e a Cattinara si eseguono complessivamente circa 24 mila esami Tc. I tempi medi di attesa presso le due Radiologie dell’AOUTS sono diversi a seconda della tipologia di esami Tac considerati: circa 30 giorni per una Tc del cranio, del torace o dell’addome, circa 25 giorni per una Tc del rachide o per una Tc ossea. Va inoltre ricordato che esistono dei codici di priorità clinica che garantiscono l’erogazione in tempi brevi per le patologie più rilevanti e urgenti. Quando si rende indispensabile il ricorso a questo accertamento? La Tc trova indicazione in buona parte delle patologie del corpo umano, in quanto consente di vedere organi spesso poco o per nulla visibili con le tecniche radiografiche comuni. E’ molto utile nello studio dell’encefalo, del torace e dell’addome e, soprattutto per quanto riguarda le Tc multistrato, nella visualizzazione dei distretti vascolari. Consente di riconoscere molte patologie e, in molti casi, di definire la natura di lesioni viste con altre indagini. La Tac può avere degli effetti collaterali? Si tratta di un’indagine non invasiva. Va comunque tenuto presente che l’esame Tc eroga radiazioni ionizzanti le quali, interagendo con l’organismo, possono produrre effetti nocivi che consistono nel possibile sviluppo di tumori anche molti anni dopo l’irradiazione. La probabilità che questi effetti si verifichino aumenta in maniera proporzionale alla dose che si riceve. La dose erogata dalla Tc è mediamente superiore a quella erogata per le radiografie convenzionali, per cui a maggior ragione è bene eseguire questo esame solo quando indispensabile.