… cerchiamo compagni di strada - amenti maschili e femminili dell’Ontano nero - infruttescenze mature e foglia Ricordate la cascata gialla degli amenti maschili del Nocciolo? Bene, allora guardatevi in giro perché è il momento di una analoga cascata arancio-rossastra, quella dell’Ontano nero (Alnus glutinosa). Dovete guardare lungo i fossati di scolo della campagna, lungo qualche sponda fangosa, dove c’è un po’ di ristagno di acqua e fango. Non sarà così frequente come la Veronica, ma nemmeno troppo difficile a trovarsi. Basta abituarsi a guardare con calma nei posti “giusti” (come del resto vale per tutto), magari c’è anche lungo qualche strada che frequentate abitualmente e non ve ne siete mai accorti. Ci sono anche località che prendono i nomi dalla presenza di questa pianta, soprattutto se pensate che in taluni posti è conosciuto come “Onaro”. Perciò…Onara di Tombolo (PD), Vallonara di Marostica (VI) e così via. E poi, a dimostrare la familiarità antica che l’uomo aveva di questa pianta, va ricordato che venne usata nelle palafitte e nella struttura primordiale di Venezia. Come mai proprio l’Ontano nero? Perché qualcuno s’era accorto che il suo legno lasciato in acqua, anziché marcire, si induriva. Addirittura lo consigliava anche Vitruvio. Torniamo alle strutture riproduttive. In autunno aveva preparato amenti maschili e femminili che, dopo il sonno invernale, si aprono ora, ad inizio primavera. Nella foto di sinistra, gli amenti femminili sono quelli più piccoli, di forma ovoidale (attenzione, ciascun amento, maschile o femminile che sia, comprende più fiori e perciò, rigorosamente, è un’infiorescenza). Una volta fecondati, inizia la loro trasformazione. Se di infiorescenza si trattava, il risultato è, se vogliamo essere corretti, un’infruttescenza che nel giro di due anni diventa legnosa (foto a destra), si spacca e fa uscire piccoli dischetti cartilaginei (1-2 mm) che, sempre ad essere rigorosi, sono i veri frutti. Qual è il vantaggio didattico che offre questa pianta? Il vantaggio è che, grazie a questo ciclo, in qualsiasi mese dell’anno sui rami c’è sempre qualcosa che ce lo racconta. Ah, averla in cortile!