Ginkgo biloba Ginco - Ginkgaceae Generalità: albero eretto a foglia caduca che raggiunge i 25-30 m di altezza; questa pianta è originaria della Cina e del Giappone ed è l'unica superstite di un genere che contava numerose specie nelle ere passate, come testimoniano numerosi ritrovamenti fossili. Ha fusto eretto, e generalmente gli esemplari giovani hanno portamento colonnare; con gli anni la chioma tende ad allargarsi e a diventare molto ramificata. Le foglie sono a ventaglio, di colore verde chiaro, talvolta presentano due lobi, crescono alterne sui rami vecchi e a mazzetti sui nuovi germogli; in autunno questa pianta diventa molto decorativa assumendo colorazione giallo-oro. I fiori maschili e femminili sbocciano su alberi diversi, quindi si necessitano di almeno un esemplare per sesso per produrre frutti fertili; le piante femminili di almeno 20 anni di età producono in autunno frutti grandi come noci, che crescono appaiati; hanno buccia liscia, color bronzo, ed emanano un odore sgradevole. Queste piante vengono molto utilizzate come alberature stradali, poichè tollerano senza problemi l'inquinamento ambientale. Esposizione: i ginkgo preferiscono i luoghi soleggiati, ma possono adattarsi a molteplici condizioni, crescendo sempre in maniera rigogliosa ed equilibrata. Non temono il freddo, anche se è bene riparare gli esemplari molto giovani, almeno per i primi due inverni dopo la messa a dimora. Annaffiature: generalmente questa pianta si accontenta delle piogge; nel caso di esemplari giovani e di lunghi periodi di siccità in estate è bene annaffiare la pianta. Terreno: prediligono terreni ben drenati e ricchi, ma crescono senza alcun problema in qualsiasi terreno e possono sopportare la salsedine e la siccità. Moltiplicazione: avviene per talea in primavera e in autunno; per seme in primavera. Parassiti e malattie: questi antichi alberi difficilmente vengono colpiti da parassiti o da malattie. CURIOSITÀ Il Ginkgo biloba è un albero dioico. Dioico è un termine che si riferisce alla riproduzione sessuale delle piante; indica che gli organi riproduttivi maschili (stami) e femminili (pistillo) sono portati su due piante distinte. Esistono quindi esemplari maschili e femminili della stessa specie. Questo significa che i gameti maschili e femminili vengono prodotti su due piante diverse. Di solito la pianta maschile e quella femminile non presentano grosse differenze morfologiche, tranne al momento di produzione dei gameti, quando compaiono le strutture riproduttive. Per far sì che una pianta dioica femminile produca dei frutti e dei semi è quindi indispensabile la presenza di una pianta impollinatrice, cioè che possiede fiori maschili in grado di produrre polline. Alcuni esempi di piante dioiche più conosciute, presenti in Italia: il Taxus baccata (Tasso) che appartiene insieme al Ginkgo biloba alle Gimnosperme. E poi altre piante che appartengono alle Angiosperme: Laurus nobilis (Alloro), Ruscus aculeatus (Pungitopo), Tamus communis (Tamaro), Ilex aquifolius (Agrifoglio), Kiwi, alcune palme.