Elettro – aprile 2015 PARCHEGGIO INTERRATO GABBA

38
domotica e sicurezza
Massimo Nardin
aprile 2015 n. 4
Studio Arkitekne, architetti Roberto Zino,
Alessia della Rocca e Roberto Saleri
Quando è stato realizzato l’impianto?
“Gli impianti sono stati realizzati nel
periodo compreso fra ottobre 2013 e
luglio 2014. La progettazione, avvenuta
per diverse fasi, ha impegnato un
gruppo di quattro ingegneri di cui tre
specialisti ed uno di coordinamento
della Società Insight Engineering,
per circa sei mesi da febbraio a luglio
2013. La fase di realizzazione non ha
comportato particolari difficoltà oltre a
quelle tipiche a cui si va incontro nella
realizzazione di molteplici tipologie
d’impianti dei quali molti interconnessi
fisicamente e logicamente fra di loro”.
Quali sono le caratteristiche
tecniche e di potenza ?
“Gli impianti realizzati impegnano
una potenza elettrica di circa 250
kW complessivi, di cui poco meno di
150 kW contemporanei; è presente
un sistema di continuità, costituito
da un gruppo elettrogeno della
potenzialità di 125 kW, che garantisce
il funzionamento in caso d’emergenza
di gran parte degli impianti presenti”.
Di che tipo sono le colonnine di ricarica?
“Il sistema di ricarica delle auto
elettriche si basa su cinque dorsali,
una per ciascun piano, ciascuna
di potenza pari a 100 kW; le
predisposizioni realizzate in ciascun
posto auto, consentono la ricarica
lenta (in circa 8 ore) per almeno 25
autoveicoli contemporaneamente
e quella veloce (in circa 2/3 ore)
per almeno 5 autoveicoli”.
C’è un aspetto che distingue
questo progetto in Italia? “La peculiarità energetica è il filo
rosso che giustifica la sostenibilità
e l’opportunità di questo intervento,
nell’ottica prestigiosa di salvaguardia
ambientale (riduzione di emissioni);
risparmio energetico (riduzione dei
consumi); risparmio economico
per l’utenza con riduzione dei costi
energetici, annullamento del pedaggio
dell’area C, abolizione del pagamento
del parcheggio pubblico; aumento
del valore immobiliare e maggior
comfort abitativo per gli utenti;
rilancio dell’economia locale”.
[email protected] 38
Impianti speciali per progetto innovativo
progettisti
Parcheggio auto e
È il tipico esempio di autosilo del futuro per auto a impatto
zero, quello realizzato da poco in una zona di prestigio nel
cuore di Milano, in via Fratelli Gabba, vicino alla fermata
Montenapoleone della M3. Fra le peculiarità del progetto,
si segnala che per ridurre le concentrazioni di gas di
scarico e per tenere sotto controllo il livello di umidità
interno, l’autosilo dispone di un sistema di ventilazione
e controllo della qualità dell’aria, mentre l’unica rampa
per l’entrata e per l’uscita, è regolata da un semaforo.
Il progetto
L’autorimessa interrata ultimata a ridosso della centralissima via
Monte di Pietà, è stata realizzata dalla società Arkitekne Built
Srl di Milano su commissione della società Gabba Uno, che ha
curato il progetto E-Moving, e della Serfis. I progettisti
dell’autorimessa sono stati gli architetti Roberto Zino,
Alessia della Rocca e Roberto Saleri di Arkitekne.
L’opera, costata 20 milioni di euro, è costituita da 5
piani interrati per 202 posti auto tutti predisposti
secondo i criteri di A2A (partner tecnologico) per i
punti di ricarica wall box a parete, per i quali è già
stato tutto predisposto, a partire dall’impianto e
dalla cabina di trasformazione. È possibile scegliere
tra un sistema monofase da 3,5 kW, per la ricarica
notturna, e uno più potente da 20 kW, per la ricarica
rapida in un’ora e mezzo. Per ora, dei punti di ricarica
wall box ci sono solo gli attacchi. Pensata otto anni
fa e realizzata in quattro. L’apparecchiatura standard
ha un costo di 1.400 €, per l’altra ne occorrono 2.500. Per
la centralità della locazione, sula struttura avrebbe già messo
gli occhi la BMW, interessata ad alcuni posti auto (ne sono
rimasti disponibili ancora 50) da destinare alla ricarica gratuita
delle vetture elettriche e ibride plug-in dei clienti. Ogni posto
auto è dotato di un salva-parcheggio individuale Unipark,
dissuasore che ne impedisce l’occupazione abusiva. Contro
i furti, poi, è possibile attivare un rilevatore che, in caso di
movimentazione del mezzo, avvisa il proprietario via smartphone.
I quadri di ricarica: le caratteristiche
Il quadro di ricarica utilizzato è il modello RFId Trifase per
veicoli elettrici della ditta Ducati Energia. Esso è dotato di
due prese, una alternativa all’altra, che consentono la ricarica
di un veicolo elettrico. La presa di sinistra (trifase, tipo 2,
IPXXD) può erogare energia al veicolo con potenza massima
di 22kW (400 V AC trifase – 32 A) per la cosiddetta “ricarica
veloce”, la comunicazione con il veicolo avviene tramite CP
IL SISTEMA DI VENTILAZIONE
L’immissione di aria fresca nel sistema è stata valutata
tramite simulazioni e modelli di calcolo a partire da
quella già disponibile tramite la rampa di accesso veicoli
(comunicante a cielo aperto) e i portoni di accesso ad
ogni singolo piano. A queste aperture già presenti è
stata aggiunta una griglia di aerazione supplementare
per ogni piano, per scongiurare la formazione di zone di
stagnazione dell’aria e favorire un ricambio minimo nei
tempi morti di apertura del portone.
Il quadro di ricarica RFID
trifase per veicoli elettrici
(Control Pilot PWM) e PP
(Plug Present). La presa di destra
(monofase, tipo 3°, IPXXD) può
erogare energia con potenza massima
di 3,6kW (230 V AC monofase –
16 A) per la “ricarica lenta”, la
comunicazione con il veicolo avviene
tramite CP “semplificato” (Control
Pilot PWM compatibile con la
ricarica semplificata, R=820 ohm e
diodo). Il quadro di ricarica è dotato
di protezione differenziale trifase
TipoA – 30 mA; ciascuna presa è
dotata di protezioni magnetotermiche
(C32 4P per la presa Tipo 2, C16
2P per quella Tipo3a). La presa
trifase è dotata di adeguato Swivelig
cover, per impedire l’inserzione
della spina in assenza di esplicita
autorizzazione dell’utente e per
impedire accidentali contatti di corpi
esterni con i conduttori della presa.
La funzione di Blocco spina impedisce
l’estrazione della spina in assenza di
esplicita autorizzazione dell’utente.
I quadri di ricarica: le batterie
Un modulo di alimentazione
batterizzato consente il proseguimento
del ciclo di ricarica anche in caso
di accidentali buchi di tensione fino
a 180 secondi, oltre all’estrazione
della presa in caso di interruzione
del ciclo di ricarica a causa di
26/03/15 15:55
39
aprile 2015 n. 4
Che cosa
Progetto archiettoncio e
impaintistico di parcheggio
interrato anche per auto elettriche
Dove
Progettazione
Parcheggio via fartelli
Gabba (MI)
Studio Arkitekne (MI)
o elettriche multi-piano
I 12 elementi dell’impianto elettrico
1. Forza motrice elettrica per i gruppi di
pressurizzazione antincendio, costituiti da
quattro elettropompe che garantiscono la
pressione di almeno 1,2 bar e la portata di
120 litri al minuto per 60 minuti agli impianti
di spegnimento incendi automatico a sprinkler
e manuale ad idranti. La forza motrice agisce
anche per il gruppo di rilancio delle fognature.
È il primo parcheggio E-Moving in Italia
e dispone di 202 posti auto interrati,
tutti predisposti per ricaricare in breve
tempo le auto elettriche grazie ai punti
di ricarica wall box a parete
2. Illuminazione normale di sicurezza.
3. Rilevazione e allarme incendi.
4. Rilevazione di miscele combustibili.
5. Aerazione meccanica forzata,
necessaria per l’impossibilità di garantire
integralmente quella naturale da normativa;
in caso di incendio funziona come sistema di
evacuazione fumo e calore automatico.
6. Impianto di spegnimento automatico degli
incendi ed idranti con gruppi di pressurizzazione
e riserva idrica dedicata da 130 metri cubi.
7. Impianto di rilancio fognario per acque di
piazzale, meteoriche e reflue di tre palazzi circostanti.
8. Automazione degli accessi carrabili: cancelli
e porte sezionali comandabili in remoto.
9. Gestione dei varchi pedonali
con badge personalizzati.
10. Videosorveglianza ed allarme rapina
con centrale operativa in loco 24 ore su 24.
11. Ripetizione amplificata del
segnale GSM fino al quinto piano.
12. Impianto di ricarica di auto elettriche.
(circa 2,50 m), che non ha consentito
l’utilizzo di soluzioni tradizionali, basate
sull’impiego di canalizzazioni a soffitto.
Grazie a questo tipo di ventilatori, noti
anche con il nome di Jet Fan, è stato
possibile dare direzionalità ai fumi
presenti in ogni piano per convogliarli
verso le batterie di estrattori fumo e
calore assiali a due velocità (omologati
F300/2h, in conformità alla norma
EN 12101-3), disposti sul perimetro
e collegati con l’esterno e il piano
stradale tramite condotte di controllo
del fumo in lamiera di acciaio.
La centrale di controllo automatica processare in tempo reale
le condizioni dell’ambiente con temperatura e concentrazione
di monossido di carbonio, gestendo di conseguenza la
ventilazione permanente
caduta di tensione per più di 180
secondi. C’è anche un reader RFID
posto sopra le prese per riconoscere
l’utilizzatore e per l’abilitazione alla
ricarica in caso di autorizzazione
white list. Lo stesso reader consente
di interrompere la ricarica. Inoltre
la colonnina della Ducati Energia ha
un display 2x20 che informa sullo
stato del Quadro di ricarica. Lo stato
di carica è caratterizzato anche da 2
spie luminose (spina inserita, carica
in corso). Il Quadro di ricarica può
comunicare con apparati di livello
gerarchico superiore (come ad esempio
un Concentratore) tramite Bus
[email protected] 39
Grazie ai ventilatori noti anche con il nome di Jet
Fan, è stato possibile dare direzionalità ai fumi
presenti in ogni piano per convogliarli verso le
batterie di estrattori fumo
RS485 per: aggiornamento white list;
gestione derating; gestione diagnostica
e anomalie; gestione Master/Slave.
L’alimentazione è a 400V AC da
22kW. Il Quadro di ricarica può infine
essere equipaggiato con un modulo
GPRS /Ethernet 100base Tx per
comunicare con un Server Centrale.
Sistema evacuazione
forzato fumi/calore
Il Sistema di Evacuazione Forzato di
Fumi e Calore (SEFFC) del parcheggio
è stato realizzato da Bovema Italia.
Il dimensionamento dell’impianto
è stato progettato in maniera da
funzionare con un duplice regime: in
condizioni normali il sistema fornisce
la ventilazione meccanica giornaliera
con un tasso di ricambio di 5 volumi/
ora; a seguito della rilevazione di un
incendio lo stesso sistema è in grado
attivarsi rispondendo allo scenario
di emergenza con un aumento della
portata volumetrica fino a 20 ricambi/
ora. Ogni piano è costituito da un
unico volume che ospita posti auto.
Questa conformazione ha consentito di
sfruttare efficacemente la tecnica della
ventilazione ad impulso, il cui impiego
è stato reso tra l’altro necessario
anche dalla ridotta altezza disponibile
La mente del sistema
Il centro operativo del sistema
è costituito da una centrale di
controllo automatica, che ha il
compito di processare in tempo
reale le condizioni dell’ambiente
(temperatura, concentrazione di
monossido di carbonio) e gestire
conseguentemente il passaggio da
ventilazione permanente ad EFFC
implementando, ad esempio, diverse
azioni: attivazione della doppia
velocità degli EFFC interessati, messa
in funzione dei jet fan del piano
allarmato, chiusura dei portoni dei
piani non interessati dall’incendio,
distacco dell’energia e passaggio
all’alimentazione di emergenza. Un
impianto elettrico separato alimenta
gli elementi attivi (ventilatori, jet fan,
motori di apertura/chiusura di portoni
e griglie) e la trasmissione dei segnali
da e verso la centrale di controllo.
25/03/15 11:54