Il DPEF contiene le linee di politica economica e finanziaria per gli

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Il DPEF contiene le linee di politica economica e finanziaria per gli anni 2004-07.
Vuole raggiungere un accordo per riforma, competitività, sviluppo ed equilibrio
finanziario che si tradurrà in norme contenute nella prossima legge finanziaria. Gli
interventi proposti hanno l’intento di rafforzare lo sviluppo economico e sociale del
paese.
Il quadro economico internazionale prevede una crescita modesta ma graduale:

Quotazioni petrolio stabile.

Moderato aumento delle materie prime.

Breve apprezzamento dell’euro.

Lieve crescita PIL.
L’obiettivo del governo è migliorare lo sviluppo del paese con riforme strutturali e
sostegno agli investimenti.
La crescita sarà sostenuta dalla domanda interna aumentata grazie all’avvio delle
opere strutturali con finanziamento italiano ed europeo e dall’aumento degli
investimenti pubblici del mezzogiorno. Si prevede una diminuzione del tasso di
disoccupazione e del tasso di indebitamento dovuto a:

Contrasto all’evasione e al sommerso (più entrate);

Riduzione dei regimi speciali di favore (meno spese);

Razionalizzazione degli acquisti di beni e di servizi.
Il peso della Cina nelle prospettive di crescita dell’U.E.
L’economia cinese da diversi anni a questa parte è in forte crescita, da quando è
entrata a far parte della WTO. Tale crescita è dovuta a:
Forte incremento delle esportazioni.
Lieve aumento anche della domanda interna.
Le importazioni della Cina dall’UE sono diminuite; si spera in uno sviluppo delle
nostre esportazioni in Cina ma nel lungo termine.
Ruolo degli USA.
La situazione europea non è favorevole in quanto risente della situazione economica
tedesca che ha bassi tassi di crescita, dopo l’unificazione della Germania e non da
ancora segnali di ripresa.
Il Giappone ha una domanda interna molto debole. L’unica speranza di ripresa
economica è legata al rafforzamento dell’economia degli USA la cui espansione nel
’04-’07 appare sostenuta.
Il commercio mondiale dovrebbe rafforzarsi.
Il tasso di inflazione all’interno dell’UE dovrebbe attestare intorno al 2%.
I
paesi
che
aderiranno
all’UE
sono
paesi
economicamente
in
crescita.
L’allargamento dell’UE offre un vantaggio di natura economica per lo sviluppo del
commercio che si avrà con questi paesi.
Sviluppi recenti
L’economia mondiale ha mostrato segni di netto miglioramento negli ultimi mesi,
soprattutto negli Stati Uniti, in Giappone e in altri Paesi Asiatici, mentre in Europa
questa ripresa tarda a manifestarsi.
Negli Stati Uniti la crescita del PIL è più che raddoppiato grazie al forte incremento
delle spese per la sicurezza nazionale e alla ripresa degli investimenti.
Grazie a questo vi sono le premesse per l’inizio di un nuovo circolo virtuoso basato
sull’aumento degli investimenti, su elevati incrementi di produttività ed adeguati
margini aziendali.
Nonostante questo quadro positivo manca ancora la ripresa dell’occupazione,
questo fenomeno trova conferma sui dati relativi al reddito disponibile che è in
continua crescita e i consumi che si mantengono stabili creando il motore della
ripresa degli Stati Uniti.
In Giappone si è verificata una netta accelerazione della ripresa che si basa
soprattutto sull’incremento delle esportazioni mentre l’andamento dei consumi e
degli investimenti è ancora debole.
Gli altri Paesi Asiatici hanno superato rapidamente la crisi provocata dall’epidemia
della SARS, e intanto anche la Cina continua a crescere a ritmi sostenuti.
La ripresa in atto nelle principali economie extra-europee dovrebbe rafforzarsi
ulteriormente .Finora il miglioramento riguarda soprattutto gli indici di borsa e il
miglior beneficiario della ripresa è l’economia tedesca specializzata nella produzione
di beni strumentali.
Un ulteriore impulso alla crescita europea dovrebbe provenire dalla ripresa
dell’economia francese. Una serie di fattori quali l’aggravarsi della situazione
internazionale e le tensioni sociali che hanno preceduto la riforma del sistema
pensionistico, hanno provocato l’improvviso cedimento dei consumi. Superati questi
fattori, l’economia francese dovrebbe recuperare beneficiando del rafforzamento
della domanda
mondiale e degli effetti di una politica fiscale decisamente
espansiva.
Intanto gli Stati Uniti guidano la crescita dell’economia mondiale trainandosi dietro le
economie asiatiche, mentre il Giappone e l’Europa mostrano un ritardo nel risolvere i
problemi che soffocano lo sviluppo, inoltre l’avvio della ripresa è stato ostacolato da
una serie di shock.

L’evoluzione dell’economia italiana nel 2003 e le previsioni per il 2004
Si prevede che la ripresa dell’economia italiana inizi nella seconda parte di questo
periodo.
Le
esportazioni
hanno
risentito
della
perdita
di
competitività
all’apprezzamento dell’euro e delle incertezze della ripresa mondiale.
legata
I consumi delle famiglie sono aumentati, in più la tenuta dell’occupazione e la
positiva dinamica salariale hanno sostenuto il reddito delle famiglie le spese per gli
investimenti sono diminuite e continua la positiva evoluzione dei mercati del lavoro.
Quindi la ripresa sarebbe alimentata dall’inversione del ciclo degli investimenti e
dalla crescita delle esportazioni e dai consumi delle famiglie.
Inoltre il processo di rientro dell’inflazione procede a ritmi un po’ più lenti rispetto a
quanto previsto a causa delle avverse condizioni climatiche e le tensioni sulle
quotazioni del petrolio e l’insufficiente concorrenza.
Il maggior stimolo alla crescita sarà dato dalla domanda interna e dal rafforzamento
dei consumi privati. Un ulteriore contributo alla crescita dovrebbe essere fornito dalla
ripresa del ciclo degli investimenti grazie alle migliorate prospettive della congiuntura
ed il permanere di favorevoli condizioni di finanziamento.

Il quadro di finanza pubblica e la manovra per il 2004
Il processo di risanamento dei conti pubblici prosegue nel 2003 con una riduzione
dello 0,3 per cento del deficit strutturale mentre per il nuovo quadro di finanza
pubblica per il 2004 si evidenzia un indebitamento netto.
Tale risultato riflette la ricomposizione del conto della Pubblica Amministrazione e gli
effetti del trascinamento della minore crescita economica attesa per il 2003.
L’obbiettivo della stabilità finanziaria è stato perseguito senza ricorrere ad
inasprimenti fiscali e introducendo la riforma IRPEF e l’aumento delle pensioni al
minimo, così l’Italia ha raggiunto risultati migliori rispetto a quelli degli altri grandi
paesi dell’euro ma lo shock del debito pubblico obbliga l’Italia ad una politica di
bilancio.
Così per favorire la ripresa economica la manovra del 2004 si propone di:
1. rafforzare le politiche di rilancio degli investimenti soprattutto nei settori delle
infrastrutture, della ricerca e dell’innovazione;
2. sostenere la domanda delle famiglie con interventi a favore della natalità;
3. rispettare gli impegni di consolidamento fiscale assunti in sede europea.
La manovra prevede misure correttive, provvedimenti volti alla riduzione della spesa
corrente e interventi per lo sviluppo.
La manovra di finanza pubblica per l’anno 2004 è strutturata affiancando alla legge
finanziaria un provvedimento di urgenza in materia di sviluppo dell’economia, di
correzione dei conti pubblici e la programmazione di misure di adeguamento; questo
nasce dall’esigenza di prorogare alcuni termini di scadenza, offrire un quadro di
certezze riguardo alcuni interventi programmati e di avviare immediatamente misure
per stimolare l’economia con riguardo ai settori in grado di incidere maggiormente
sullo sviluppo e la competitività del sistema italiano così, in tale ambito riveste un
particolare rilievo l’operazione di trasformazione in società per azioni delle Cassa
Depositi e Prestiti volta a favorire il potenziamento del sistema di finanziamento degli
investimenti pubblici in infrastrutture.

L’economia italiana nel medio periodo
Consolidata la ripresa nel 2004, la crescita dell’economia italiana dovrebbe
progressivamente accelerare.
Questi risultati sono dovuti in gran parte al dinamismo della domanda interna mentre
l’impatto negativo del settore estero dovrebbe ridursi progressivamente.
L’innalzamento del potenziale è dovuto agli effetti delle riforme già avviate, alla
liberalizzazione del mercato del lavoro e alle nuove politiche di rilancio.
Il sostegno alla ricerca e all’innovazione dovrebbe favorire la crescita degli
investimenti nei settori di alta tecnologia.
Le politiche a favore delle famiglie e l’implementazione della riforma fiscale
consentirebbero una crescita dei consumi, le misure e gli interventi tesi a rafforzare
la competitività del sistema dovrebbero arrestare la tendenza alla perdita di quote di
mercato delle nostre esportazioni.
La ripresa delle esportazioni alimenterebbe l’attività industriale e il settore dei servizi,
dando impulso alla creazione dei nuovi posti di lavoro, inoltre il tasso di produttività
tornerebbe su livelli sufficienti per consentire che gli aumenti salariali e la
ricostituzione dei margini delle imprese non creino inflazione.
Per gli anni successivi al 2004, gli obbiettivi stabiliti in termini di indebitamento
delineano un percorso di risanamento finanziario nel rispetto dei vincoli europei.

Lo sviluppo del mezzogiorno
La crescita economica del mezzogiorno continua a manifestarsi più elevata rispetto
al resto del Paese, permangono segnali di vivacità economica , dinamismo
imprenditoriale, aspettative alla produzione, flussi turistici, vendite al dettaglio in
sostanziale tenuta. E l’occupazione nei settori extra agricoli è tornata a crescere..
Diversamente, la dinamica delle esportazioni è in rallentamento e il clima di fiducia
dei consumatori è contrassegnato da incertezza.
Nel 2004 la crescita dovrebbe tornare a un livello che possa mantenere costante il
differenziale rispetto al resto del Paese.
In un contesto di ripresa internazionale, l’adozione degli interventi previsti nel DPEF
2004_2007 potrà consentire all’economia meridionale si svilupparsi nel medio
periodo a tassi crescenti.
Le risorse assegnate a finalità di sviluppo delle aree sottoutilizzate sono risultate
adeguate come volume e, grazie al nuovo sistema dei fondi per le aree
sottoutilizzate sono state ripartite tra i vari strumenti d’intervento in relazione alle
effettive esigenze e capacità di spesa.
Le risorse finanziarie, con l’assegnazione di adeguati finanziamenti potranno
assicurare il potenziamento delle infrastrutture materiali e immateriali, nonché la
prosecuzione degli interventi di incentivazione degli investimenti in attività produttive
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