Lara Lipparini 3AI, Approfondimento su “Le acque di Bologna” - Febbraio 2011, Pagina 1 di 5 05 Bologna dal Medioevo al Rinascimento Medioevo e Rinascimento: Medioevo → una delle quattro grandi epoche (classica, medievale, moderna e contemporanea) in cui viene tradizionalmente suddivisa la storia dell'Europa. Il suo inizio si colloca convenzionalmente nel 476, cioè nell'anno che vide la deposizione dell'ultimo imperatore romano (Romolo Augusto) con la conseguente fine dell'Impero romano d'Occidente e conclusione dell'età medievale ha invece data convenzionalmente il 1492, coincidente con la scoperta dell'America. Viene suddiviso in: Alto-medievo (V-X secolo) e Basso-medioevo (XI – XIV) Rinascimento → periodo artistico e culturale della storia d'Europa, che si sviluppò tra fine Medioevo e inizio dell'età moderna, in un arco di tempo che va all'incirca dalla seconda metà del XIV secolo fino al XVI secolo. Il dominio longobardo e l'annessione al Regno d'Italia Bologna subì, dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, una serie di violenze, gran parte delle antiche aree urbane all'esterno delle mura divennero un immenso campo di rovine. Bologna e tutte le città cispadane subirono per secoli questo periodo di anarchia. Nel 727 Liutprando, re dei Longobardi, approfittando del collasso del sistema bizantino, infranse il trattato di pace e puntò verso Ravenna travolgendo e occupando Bologna. Si ritirò lasciando Ravenna alle dipendenze dell'Impero Romano d'Oriente, mentre Bologna restò sotto il dominio longobardo. Essi non occuparono la città murata ma si stabilirono all'esterno dove già erano presenti nuclei germanici nel luogo in cui sorgeva la vecchia chiesa dedicata al culto di Santo Stefano. L'area venne delimitata da una fortificazione semicircolare detta addizione longobarda. Bologna rimase longobarda fino al 774, anno in cui Carlo Magno la restituì a papa Adriano I, ovvero alla Santa Sede. Verso la fine del IX secolo, Bologna fu unita al Regno d'Italia, ufficialmente nell'898 (re Berengario). Berengario I concesse al vescovo ed alla Chiesa di Bologna il porto delle navi sul Reno, presso il mercato della Selva Piscariola. L'economia di Bologna, peraltro, era di pura sussistenza. Il risveglio della città coinvolse, all'inizio del IX secolo, il monachesimo e, in generale, la vita religiosa. È di quel periodo il trasferimento della sede vescovile nella Cattedrale di San Pietro e lo sviluppo dei monasteri di Ronzano, San Vittore e Santa Maria in Monte (oggi Villa Aldini). La nascita dell'università Tra la fine del X secolo e l'inizio dell'XI secolo Bologna si ripopolò, proprio mentre l'Europa si apprestava ad entrare in un periodo di grande fervore civile e politico: le lotte per le investiture. Nella Lara Lipparini 3AI, Approfondimento su “Le acque di Bologna” - Febbraio 2011, Pagina 2 di 5 05 confusa situazione politica, forte fu l'influenza sulla città della potente contessa Matilde di Canossa, schierata con il Papa. Durante questo periodo, Bologna si trasformò notevolmente e sorsero al di fuori delle mura numerose nuove costruzioni, nuovi quartieri e di conseguenza nuove mura e nuove porte. Ma lo scontro fra papato e impero, così come lo sviluppo demografico ed economico, diedero anche impulso allo studio del diritto. A Bologna, sul finire del XI secolo, maestri di grammatica, di retorica e di logica iniziano a studiare e riordinare il diritto giustinianeo, fondamento legale dell'impero, e a insegnarlo privatamente a scolaresche formate da giovani appartenenti a famiglie ricche, spesso nobili. Nacque così l'Università, datata in seguito 1088 da una commissione presieduta da Giosuè Carducci. ALMA MATER STUDIORUM E' ritenuta l'università più antica del mondo occidentale (1088) ma anche la più prestigiosa. Composta da 23 Facoltà, distribuite in diverse città dell'Emilia Romangna L'accorrere di studenti italiani e stranieri, soprattutto tedeschi, accompagnarono il risveglio economico ed una crescita politica e culturale. Allo stesso tempo però con l'arrivo di molta gente dalle campagne ed il continuo afflusso di studenti universitari, aumentò la richiesto di vestiario, calzature e generi alimentari e si rese indispensabile una quantità di acqua molto maggiore che l'Aposa non poteva più soddisfare. La lotta per le investiture si concluse con la morte della contessa Matilde, nel 1115. I bolognesi insorsero e distrussero la rocca imperiale, di cui oggi resta solo il nome in via Porta di Castello, ma vennero perdonati dall'imperatore Enrico V che concesse l'anno successivo una serie di concessioni giurisdizionali ed economiche. Ha origine il Comune inizialmente composto da elementi aristocratici, in particolare giuristi. Questa situazione permise al comune di cominciare a progettare di rifornire d'acqua la città scavando canali artificiali provenienti da Savena e dal Reno. L'arrivo di Barbarossa Il comune partecipò alla lotta contro il Barbarossa disceso in Italia per restaurare l'autorità imperiale. Dopo un periodo di buoni rapporti in cui l'imperatore concesse privilegi agli studenti con l'Editto di Roncaglia, l'insofferenza dei cittadini determinò una serie di urti insanabili che costrinsero il Comune di Bologna a un atto di sottomissione. Non appena il Barbarossa tornò in Germania, però, i bolognesi insorsero uccidendo il podestà imperiale e aderirono alla Lega Lombarda che nel 1176 inflisse all'imperatore la sconfitta di Legnano. Solo dopo questa sconfitta si potè attuare il progetto di rifornimento dell'acqua sopra illustrato, l'incarico fu dato nel Ottobre del 1176 a due consoli: Alberico Scannabecchi e Buvalello. Lara Lipparini 3AI, Approfondimento su “Le acque di Bologna” - Febbraio 2011, Pagina 3 di 5 05 Successivamente, in seguito al trattato di Costanza del 1183, Bologna ottenne una serie di privilegi. Il Comune iniziò un processo democratico che accentuò la pressione di nuovi ceti emergenti ai danni della vecchia classe aristocratica di origine feudale. Bologna fu la città che si avvantaggiò maggiormente dalle lotte tra i comuni e tese ad espandersi verso Modena, la Romagna e verso Pistoia. Forte espansione edilizia Conobbe una forte espansione, anche edilizia, fu il periodo delle torri; la torre Degli Asinelli fu iniziata nel 1109. Diventò uno dei principali centri di scambio commerciale grazie a canali che permettevano il transito di grandi quantità di merci ed era anche il maggior centro industriale tessile d'Italia. Bologna si dotò di un complesso sistema di approvvigionamento idrico, consistente in una sviluppata rete di canali tra le più avanzate in Europa, rifornito soprattutto dai torrenti Savena e Aposa, dal fiume Reno. I canali erano sfruttati, fra l'altro, per produrre energia idraulica allo scopo di alimentare numerosi mulini per la fiorente industria tessile serica e per il trasporto di merci. Bologna aderì alla seconda Lega Lombarda e il 25 maggio 1249 nella battaglia di Fossalta, i bolognesi sconfissero le forze imperiali catturando Enzo, re di Sardegna e figlio dell'imperatore. Fu tenuto prigioniero fino alla morte nel 1272. Nel XIII secolo ci fu un periodo di intenso sviluppo demografico, di cui è testimonianza l'ampliamento delle cerchie murarie. Bologna era diventata una delle più grandi città d'Europa del tempo. Il centro si rinnovò con il sorgere dei palazzi comunali attorno alla Piazza Maggiore e con la costruzione della torre dell'Arengo in cui si trovava la campana che serviva a radunare le assemblee popolari. Vennero inoltre costruite le grandi chiese di San Francesco e San Domenico. Piazza Maggiore San Francesco San Domenico La città felsinea fu coinvolta nelle lotte tra guelfi e ghibellini, ovvero le due fazioni dei Lambertazzi (ghibellini) e dei Geremei (guelfi). Questi ultimi prevalsero nel governo comunale, ma le lotte ebbero alterne fortune. Ci fu un tentativo della guelfa Bologna di attaccare la ghibellina Forlì, il tentativo fallì e Lara Lipparini 3AI, Approfondimento su “Le acque di Bologna” - Febbraio 2011, Pagina 4 di 5 05 il carroccio dei bolognesi venne portato in trionfo a Forlì. Il governo guelfo prestò giuramento e fedeltà al Papa Niccolò III, che da quel momento divenne sovrano di Bologna ma nel Trecento le continue lotte tra guelfi e ghibellini determinarono un calo della popolazione e una serie di rivolte contro lo Stato Pontificio posero anche per Bologna, nella seconda metà del secolo, le condizioni per una ripresa politica del governo comunale. Nel 1337 ha inizio la signoria dei Pepoli, la signoria presenta forti elementi di continuità col passato, e resisterà fino al 28 marzo 1401. La borghesia riuscì ad estromettere i capi delle grandi famiglie aristocratiche al potere e affidò a Giovanni da Legnano la carica di rappresentante pontificio in città. L'instaurazione del regime che fu detto del popolo e delle arti portò buoni effetti per Bologna e sorsero in quel tempo il Palazzo della Mercanzia (foto -->). Nel 1390 si diede inizio alla costruzione della Basilica di San Petronio (foto), lavoro che durò fino al 1659 la cui scura facciata, imponente pur nella sua grezza nudità, s'illumina nel portale mediano dei potenti rilievi di Iacopo della Quercia.La chiesa ha una curiosa meridiana il sole che filtra da un buco nella volta indica l'ora sul pavimento della navata sinistra. Nel 1401 emerse la famiglia destinata a dominare la vita politica di Bologna per tutto il XV secolo, i Bentivoglio. Bologna era soggetta alla sovranità papale ma nello stesso tempo il possesso della città era un obbiettivo primario della famiglia Visconti di Milano; si crearono le condizioni per favorire l'affermazione stabile e duratura dei Bentivoglio. Nel 1461 l'eredità politica della famiglia passò al giovanissimo Giovanni II Bentivoglio e ciò durò 46 anni che furono anni di generale equilibrio tra gli stati italiani e stabilì buone relazioni con gli Sforza di Milano che erano subentrati ai Visconti. L'avvento del Rinascimento La città, ancora legata ad una tradizione gotica si aprì al Rinascimento non solo nell'arte ma anche sotto ogni altro aspetto culturale e sociale. Vennero aperte, in quel periodo, piazza Calderini, le Volte dei Pollaioli, gli slarghi antistanti San Salvatore e San Martino. Inoltre vennero restaurati e abbelliti il Palazzo del Podestà, il Palazzo Pubblico (oggi sede della Biblioteca Sala Borsa) e il carrobbio di Porta Ravegnana e, a partire dal 1460, venne costruito il palazzo Bentivoglio, residenza di Sante Bentivoglio. All'inizio del XVI secolo, quando un accordo stipulato dal Papa Giulio II con Luigi XII re di Francia provocò l'allontanamento dalla città e il successivo esilio di Giovanni II Bentivoglio, si aprì per Bologna una lunga fase di stasi politica in cui la Chiesa rimase per tre secoli padrona incontrastata della città Lara Lipparini 3AI, Approfondimento su “Le acque di Bologna” - Febbraio 2011, Pagina 5 di 5 05 reggendo un sistema congiunto di monarchia e di oligarchia aristocratica con un senato di 40 membri. Gli unici avvenimenti di portata storica rilevante di quel tempo accaddero il 24 febbraio 1530 nella Basilica di San Petronio dove Carlo V venne incoronato imperatore per mano del papa Clemente VII e nel 1547 in cui ci fu la traslazione a Bologna del Concilio di Trento per la durata di qualche mese. Internamente invece si videro ripetuti scontri tra Senato e potere papale e nel 1585 Papa Sisto V fece giustiziare il senatore Giovanni Pepoli dando una lezione alla riottosa nobiltà bolognese e allargando il senato a cinquanta membri. L'Università mantenne la sua fama per tutto il Cinquecento, legata alla presenza di illustri professori di legge, medicina, filosofia, matematica e scienze naturali; nel 1563 fu costruito l'Archiginnasio come sede unica dell'insegnamento Universitario. Nel 1564 si inaugurò la piazza del Nettuno (foto →) e fra il 1565 e il 1568 il Vignola sistemò il lato orientale di piazza Maggiore con la facciata del Palazzo dei Banchi. Fra i lavori pubblici vanno ricordati l'apertura dell'attuale piazza Galvani (1563), il nuovo porto sul canale Navile (1581) e l'apertura di via Urbana (1630). L'andamento demografico crescente dalle 50000 alle 72000 unità in un secolo, attesta un andamento soddisfacente delle tradizionali industrie bolognesi, ma verso la fine del XVI secolo queste ultime cominciarono ad entrare in crisi per la concorrenza estera e nel 1595 Bologna si ridusse a meno di 60000 abitanti. La ripresa economica successiva venne stroncata da calamità naturali ed epidemie che ridussero la popolazione a 46000 abitanti nel 1630. Nacque anche una scuola di architetti e pittori scenografi che acquistò, col Ferdinando Bibiena ed il figlio Antonio, una fama di livello europeo. Bibliografia: http://www.calciomercato.it/news/95759/Bologna-la-citta-dei-primati.html http://www.docushare.it/mediasoft/piazze/pages/bologna.htm http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Bologna#La_nascita_di_Bologna_tra_mito_e_leggenda Bologna si espande, cresce, il fabbisogno di acqua - Giuseppe Maini