N. 122 Primavera 2014 del servizio dentario scolastico App e libri per bambini sul tema dell’igiene orale [ 11 ] I soci a l medi a nel l e scuol e [ 3 ] A mico dei den t i e senz a zucchero [ 9 ] Corsi [ 15 ] [ 2 ] Attualità EDITORI A LE Dr. Felix Magri, redattore del Bollettino delle OPD Nel 2011, ogni giorno sono stati spediti 200 milioni di messaggi su Twitter. A metà 2013 erano già 400 milioni, tanti quanti un libro di circa 20 milioni di pagine o 16’326 copie di «Guerra e pace» di Tolstoj. Uno sopra l’altro, questi messaggi formerebbero una torre alta 896 metri, un bel pezzetto in più del Burj Khalifa di Dubai, il grattacielo più alto del mondo. Una cosa è certa: i social media hanno assunto un ruolo sempre più importante nella nostra vita quotidiana. Per questo motivo, piano piano si avvicina il momento di utilizzarli anche nelle scuole. Solo in questo modo i giovani imparerebbero a usare internet in modo responsabile e consapevole. In questo numero vi spieghiamo come si potrebbero includere i social media nelle lezioni. Nuovi media, quindi nuovi strumenti informativi e di apprendimento: sono molti i programmi che si prefiggono di illustrare in maniera allettante ai bambini come curare l’igiene orale. Al momento non è ancora chiaro se questi programmi siano validi dal punto di vista pedagogico e di fatto efficaci. Per farvi un’idea vostra, alle pagine 11-13 trovate consigli su App e libri destinati ai bambini sul tema dell’igiene orale. n. 122 / prim av er a 2014 World Oral Health Day 2014 Il 20 marzo 2014 è in calendario il World Oral Health Day (WOHD), ossia la Giornata mondiale della salute orale. Questa giornata, organizzata dal 2007 dalla World Dental Federation (FDI) a cadenza annuale, vuole che la cura dei denti sia «sulla bocca di tutti». L’opinione pubblica deve prendere coscienza dell’importanza della salute orale e di quanto quest’ultima possa influenzare la nostra esistenza: quando mangiamo, parliamo, ridiamo o cantiamo. Stando alla FDI, almeno una volta nella loro vita il 90% di tutti gli abitanti della Terra soffre di una malattia orale, ma poco più della metà della popolazione mondiale ha accesso a cure specifiche. Inoltre, tra il 60 e il 90% di tutti i bambini del mondo in età scolastica presenta carie! Ecco perché la prevenzione è così importante. La Giornata mondiale della salute orale vuole incoraggiare le famiglie e le scuole a parlare di più di igiene orale, ossia dell’importanza di pulire i denti due volte al giorno con un dentifricio contenente fluoruri e di sottoporsi regolarmente a controlli dal dentista. Infine vi spieghiamo qual è la differenza tra un prodotto «amico dei denti» e uno «senza zucchero» (pag. 9) e come cambiare approccio e ottenere buoni risultati con le campagne di prevenzione, rifacendosi a quanto scoperto dall’economia comportamentale (pagg. 7 e 8). Anche il World Oral Health Day, previsto per il prossimo 20 marzo, desidera migliorare la prevenzione. Questa giornata si prefigge, infatti, di migliorare in tutto il mondo le conoscenze sull’igiene orale e di contribuire in questo modo a ridurre le malattie del cavo orale. Qui a lato potete scoprire come entrare a far parte di questo movimento. IMPR ES S U M Editrice: Fondazione per le Operatrici di Prevenzione Dentaria (OPD), www.serviziodentarioscolastico.ch. Redazione/abbonamenti: Moussonstrasse 19, 8044 Zurigo, [email protected], CHF 40.– all’anno. Periodicità: 4 numeri all’anno. Redazione: Dr. F. Magri, Fondazione per le OPD, Sandra Küttel, Gabriela Troxler e Rahel Brönnimann, Servizio stampa e d’informazione SSO. I contributi senza sigla o senza nome dell’autore e nome della ditta rispecchiano il parere degli autori, che non deve necessariamente corrispondere all’opinione della redazione. Layout: Claudia Bernet, Berna. Stampa: Jordi Medienhaus, 3123 Belp Tiratura: 550 esemplari. Fotografie: iStock, Fotolia, a disp., Azione Salvadenti © La redazione si riserva tutti i diritti. Vietata la riproduzione e la diffusione di interi numeri. È permessa la riproduzione previa indicazione della fonte. Quest’anno la Giornata mondiale della salute orale sarà all’insegna del motto «Celebrating healthy smiles», quindi si vogliono festeggiare i sorrisi sani e concentrare l’attenzione sulla cura della bocca e dei denti per tutta la vita. La FDI mette a disposizione diverso materiale con spunti per organizzare la giornata, che può essere scaricato gratuitamente dal sito web: www.worldoralhealthday.org sotto «Resources». n. 122 / prim av er a 2014 Scuole e media Facebook a scuola? I social media stanno prendendo sempre più piede e non si fermano davanti alle scuole. Ma Facebook & Co. possono essere effettivamente usati durante le lezioni? Che opportunità offrono e che rischi comportano? [ 3 ] ^ Con i social media cambierebbe il ruolo dei docenti, che accompagnerebbero gli allievi a gestire la marea di informazioni presenti su internet, trasmettendo loro le competenze mediali. Gabriela Troxler Internet ha rivoluzionato il nostro modo di comunicare: in men che non si dica si elaborano, commentano e diffondono contenuti di tutti i generi. Molte persone, che sono sia autori che lettori dei contenuti, interagiscono in tempo reale tra loro. Questa realtà non è però esente da rischi e infatti tutti ormai hanno capito che la prima cosa da fare è insegnare ai giovani come usare in maniera responsabile i social media, ossia Facebook, Twitter ecc. Anche se i giovani conoscono questi media meglio dei loro genitori e dei loro docenti, gli adulti possono comunque aiutarli mettendo a disposizione le loro conoscenze generali e le loro esperienze di vita. Per fare un passo in questa direzione si potrebbero integrare i nuovi media nelle lezioni. Un nuovo modo di imparare Ma come fare? Si potrebbe, per esempio, dare agli allievi la libertà di scegliere se in un dato momento preferiscono ascoltare, leggere, parlare o scrivere. Tutti gli allievi comunicherebbero in contemporanea e in questo modo cambierebbe anche il ruolo del docente, che non avrebbe più solo il compito di trasmettere conoscenze, ma anche quello di incanalarle e di accompagnare gli allievi. In questo modo, gli allievi si assumerebbero maggiori responsabilità e deciderebbero in prima persona come e cosa imparare in un determinato momento. Così facendo, non sarebbero più costretti a rivolgere la loro attenzione esclusivamente al docente, e quest’ultimo, a sua volta, potrebbe concentrarsi su singoli allievi e sui loro problemi. Queste forme d’insegnamento non sarebbero legate a un luogo preciso, quindi gli allievi potrebbero studiare di più da casa, sempre comunque con un feedback da parte del docente. Già oggi si può osservare quanto internet e i social media stiano cambiando l’apprendimento. Chi vuole imparare lo spagnolo, per esempio, non è più obbligato a iscriversi a un corso, basta cercare un’App o un programma su internet (alcuni sono persino gratuiti). Quello che oggi rappresenta un’eccezione, per esempio nell’ambito dei lavori di maturità, grazie ai social media potrebbe diventare una prassi standard nelle scuole: lo studio sulla base di progetti specifici. In tal modo, ogni allievo raggiungerebbe un obiettivo di apprendimento usando un suo metodo personale, pur restando in contatto con l’amContinua a pagina 4 [ 4 ] n. 122 / prim av er a 2014 Scuole e media biente scolastico, dove raccoglierebbe feedback e idee. Ai docenti la metodologia Il docente fungerebbe da trait d’union tra la scuola e gli allievi, e sarebbe responsabile della qualità e della correttezza dei contenuti che i ragazzi affronterebbero ed elaborerebbero personalmente. Va però detto che su internet le conoscenze e i fatti diventano effimeri e si rischia di perdere facilmente l’orientamento: cosa è vero, cosa non lo è più e cosa non lo è mai stato? Il compito dei docenti, quindi, sarebbe soprattutto di insegnare agli allievi a lavorare seguendo un determinato metodo: come gestire la marea di informazioni presenti nella rete e come distinguere le informazioni vere da quelle false? Come realizzare un progetto usando i social media? Gli allievi acquisirebbero queste competenze mediali lavorando al loro progetto seguiti dai docenti, all’insegna del learning by doing. Il vantaggio di questo approccio è che gli allievi dovrebbero essere attivi e in questo modo i docenti capirebbero cosa fa ogni singolo allievo e quali sono i suoi punti di forza. Inoltre, affrontando temi come la sfera privata e l’uso di immagini su internet, i docenti imparerebbero qualcosa di nuovo, mentre gli allievi acquisirebbero maggiore sicurezza durante la navigazione su internet. Stimolare gli allievi insicuri Un’altra possibilità per introdurre i social media nelle scuole potrebbero essere le discussioni in classe: gli allievi non dovrebbero più limitarsi a intervenire chiedendo la parola, ma potrebbero porre domande o fare commenti tramite i tablet, gli smartphone e i laptop. Spesso, nelle classi numerose, sono sempre gli stessi quattro o cinque allievi a intervenire durante le discussioni. I social media permetterebbero di ovviare a questo problema coinvolgendo maggiormente nella lezione gli ^ Sarà questa la scuola del futuro? Momenti di apprendimento individuale tramite i social media alternati a forme di insegnamento tradizionali. allievi timidi. Lo stesso varrebbe per i compiti a casa: gli allievi potrebbero riassumere le lezioni su un blog, fare ricerche o raccogliere informazioni supplementari su determinati temi tramite internet. In questo modo, tutti gli allievi si assumerebbero maggiori responsabilità e il contributo di ciascuno diventerebbe più importante. Rischi dei social media Usare i social media a scuola comporta alcuni rischi: gli allievi potrebbero sentire ulteriormente il bisogno di essere sempre reperibili e sempre online. Inoltre, quanto si afferma su internet può essere estrapolato dal suo contesto, dando così origine a malintesi. Senza dimenticare che quel che finisce su internet è difficile da eliminare definitivamente e può addirittura finire in mano a un pubblico ben più vasto di quanto si volesse inizialmente. Infine, non va sottovalutato il fatto che l’uso di forme d’insegnamento digitali è particolarmente oneroso sia a livello di tempo che di investimento finanziario: i docenti e gli allievi andrebbero formati e occorrerebbe trovare le risorse per finanziare l’acquisto dell’attrezzatura tecnica. Pensando agli sviluppi futuri in questo ambito sarebbe sbagliato mettere la testa sotto la sabbia e sottovalutare questa tendenza. Potrebbe quindi essere utile integrare nelle lezioni singoli momenti di apprendimento con i social media. Accanto alle forme tradizionali di insegnamento, questi momenti potrebbero aiutare gli allievi a diventare giovani adulti autodeterminati e consapevoli delle proprie responsabilità. Ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che l’uso dei social media venga integrato nei programmi di studio. Nel frattempo è certamente opportuno avviare, nelle varie materie, piccoli progetti con i social media e discutere con i vari istituti scolastici dei vantaggi e degli svantaggi di tali esperienze. Sul sito web http://schulesocialmedia.com, Philippe Wampfler mette a disposizione dei promemoria e altro materiale sull’uso dei social media nelle scuole. Per ulteriori informazioni: Philippe Wampfler (2013): «Facebook, Blogs und Wikis in der Schule: Ein Social-Media-Leitfaden». Vandenhoeck & Ruprecht Verlag. L’esperienza di un week end d’autunno a Parigi 23 – 25/26 ottobre 2014 Workshop professionale in 3D Visiti insieme a CURADEN lo stabilimento Carestream a Parigi. Dalla vite più piccola al controllo di qualità potrà vedere come vengono realizzati i pregiati apparecchi. Approfondisca le Sue competenze e partecipi al workshop altamente professionale della linea 3D di Carestream. Il programma del workshop Le offre: • esercitazione pratica con visualizzatore in 3D (anatomia sezionale sulla base di casi) • 8 ore di formazione centrate sulla prassi • addestramenti altamente professionali Cena nel leggendario ristorante 58 sulla Torre Eiffel IGIENE ORALE COMPROVATA IN UN NUOVO DESIGN! MBINI A B R PE TIRE A PAR NI. N DA I 6 A n. 122 / prim av er a 2014 In tervista [ 7 ] Perché spesso agiamo contro i nostri interessi? Noi esseri umani agiamo in modo irrazionale. Le nostre decisioni sono influenzate non solo dalla ragione, ma anche dalle emozioni e dagli aspetti sociali. Quanto scoperto dall’economia comportamentale può contribuire a modificare sia le abitudini del singolo che la sanità pubblica. In un’intervista con la giornalista Amy Gutman, Ichiro Kawachi, direttore del Dipartimento di scienze sociali e comportamentali alla Harvard School of Public Health, spiega per quale motivo spesso noi esseri umani non agiamo nel nostro interesse personale e come potremmo invece modificare il nostro comportamento. A cura di Felix Magri < Gli esseri umani dovrebbero scegliere automaticamente la variante più sana: un obiettivo realizzabile grazie alle nuove scoperte dell’economia comportamentale. Spesso gli obiettivi delle campagne di prevenzione sono encomiabili, ma non sempre riescono a cambiare il comportamento delle persone. Come mai? Perché la maggior parte delle teorie in questo campo partono dal presupposto che noi esseri umani siamo razionali, il che non è vero. In realtà, i nostri processi mentali sono automatici e il nostro comportamento è guidato dalle emozioni, compresi gli stati d’animo indotti dalla pubblicità. Può farmi qualche esempio di campagne di prevenzione fallite? Pensiamo al fumo. Le campagne di prevenzione cercano di dissuadere le persone dal fumare con messaggi secondo i quali dopo 20 anni il fumo può causare il cancro ai polmoni. Come se, ogni volta che si accende una sigaretta, una persona si mettesse a pensare a quello che succederà fra 20 anni! Questo è ciò che gli economisti comportamentali definiscono «the problem of intertemporal choice»: se da un lato soddisfiamo subito un bisogno, dall'al- tro il conto (per il danno) ci viene presentato solo più tardi. Quasi tutte le scelte in fatto di stile di vita sano rientrano in questa categoria. Vi sono, per esempio, «i comportamenti in cui investire», come fare ginnastica oggi per evitare un infarto cardiaco fra dieci anni oppure usare il filo interdentale oggi per evitare di dover pagare l’onorario del dentista fra sei mesi. Vi sono anche i «beni peccaminosi», come i dolciumi, il sesso non protetto, il fumo, che sul momento sono piacevoli, ma i cui costi Continua a pagina 8 [ 8 ] n. 122 / prim av er a 2014 In tervista si possono far sentire in un secondo momento. Se fossimo esseri perfettamente razionali, saremmo in grado di valutare tutto e di prendere le decisioni giuste. Ma non siamo macchine calcolatrici: siamo invece motivati da quella parte del nostro cervello concentrata soprattutto sul presente. Cosa possono fare le autorità sanitarie per vincere questa irrazionalità? Possiamo influenzare le scelte delle persone in modo tale che optino spontaneamente per la scelta tendenzialmente più sana. Un trucco che possiamo prendere a prestito dall’economia comportamentale sono le opzioni standard. Da McDonald, per esempio, l’opzione standard per i bambini potrebbe essere una mela invece delle patatine fritte. Oppure invece di offrire una porzione grande e, solo su richiesta, una piccola, si potrebbe offrire come opzione standard quella piccola e solo su richiesta quella grande. Una terza opzione standard potrebbe consistere nel ridurre le porzioni in generale. Un motivo per cui in Europa l’obesità è meno diffusa che negli USA è che nel Vecchio continente le tazze e i piatti sono molto più piccoli. Persino i trasporti pubblici rappresentano un’opzione standard. Pur non facendo alcuna attività sportiva nel tempo libero, i Giapponesi riescono a rimanere magri. Il motivo è da ricercare nella diffusione capillare dei trasporti pubblici, che costringe gli abitanti del paese del Sol Levante a camminare da casa loro alla stazione e a salire e scendere le scale della stazione. Quali altri insegnamenti possiamo trarre dall’economia comportamentale? L’economia comportamentale ci ha insegnato che se le persone credono che un prodotto sia buono, tendono a vederci un numero maggiore di vantaggi che di svantaggi. La pubblicità alle sigarette gioca con le emozioni positive e suggerisce, per esempio, che fumando una data marca ci si può divertire tantissimo. Spesso queste pubblicità non mostrano nemmeno una persona che fuma. Fino a poco tempo fa, i messaggi delle campagne di prevenzione contro il fumo erano del tutto prive di emozioni: fra 20 anni vi verrà il cancro. Ora, con le avvertenze sui pacchetti di sigarette combattiamo finalmente ad armi pari e mostriamo immagini vere e cariche di emozioni... anche se negative. La paura, però, tende a far sì che le persone neghino la realtà. Credo che ci sia una vasta gamma di emozioni molto più sottili, come l’orgoglio, la rabbia o la tristezza, per spingere le persone a fare scelte più sane. Cosa rischiamo se non teniamo conto di queste idee? Secondo Ralph Keeney, professore emerito all’università di Durham, dovremmo smetterla di considerare il cancro e le malattie cardiocircolatorie i principali problemi di salute pubblica. Il fumo, una vita sedentaria e l’ipernutrizione, infatti, fanno la parte del leone tra le cause evitabili di malattie. Si tratta di decisioni personali che stanno alla base dei nostri problemi di salute. Il nostro contesto socioeconomico, tuttavia, influisce in maniera determinante su queste nostre scelte. Sia l’industria alimentare che quella del tabacco conoscono bene quanto scoperto dall’economia comportamentale e usano deliberatamente queste tecniche per rendere convincenti i loro messaggi pubblicitari. Nel farlo, mirano proprio alle debolezze emotive di cui abbiamo parlato all’inizio. Perché non dovremmo farlo anche noi, con le nostre campagne di prevenzione, per raggiungere i nostri obiettivi? Le è mai capitato di fare delle scelte di salute irrazionali come quelle che ha appena descritto? Quando vado all’aeroporto di Boston, e più precisamente al terminal C, passo davanti a un Burger King. Anche se mi dico che sto per ricadere in un vecchio schema, anche se la sera prima mi ero ripromesso che stavolta non ci sarei cascato, quando arrivo lì sento il profumino delle patatine fritte e mi ritrovo all’interno del Burger King... > Le campagne di prevenzione contro il fumo non dovrebbero alimentare solo emozioni negative, perché fumare mette sulle difensive. La traduzione non è stata autentificata. Per gentile concessione della Harvard School of Public Health: Q&A: The Science of Irrationality. Harvard Public Health Magazine, primavera 2013. http://www.hsph.harvard.edu/news/magazine/qa-the-scienceof-irrationality n. 122 / prim av er a 2014 Profilassi [ 9 ] Che differenza c’è tra «senza zucchero» e «amico dei denti»? Che cosa significa «senza zucchero»? E che differenza c’è tra un prodotto «senza zucchero» e uno che «risparmia i denti» o «amico dei denti»? Qui di seguito trovate una risposta a questa domanda che torna regolarmente quando si affronta il tema dell’alimentazione e della salute orale e che merita quindi un approfondimento. Felix Magri La dicitura «risparmia i denti» sta a indicare gli effetti che un prodotto ha sui denti e non ha nulla a che fare con le componenti del prodotto stesso. In questo caso, quindi, non è determinante quel che contiene un prodotto, ma se il suo consumo provoca o no carie ed erosioni. «Senza zucchero», invece, significa semplicemente che un prodotto non contiene zuccheri. Spesso, però, per zucchero si intende unicamente lo zucchero raffinato. Nell’ambito del test telemetrico del pH della placca, nei 30 minuti successivi all’assunzione di prodotti che risparmiano i denti, il pH non può scendere al di sotto dei 5,7 punti. Solo i prodotti che soddisfano questa condizione possono essere dichiarati «amici dei denti».* Da qualche tempo esistono anche dei tipi di zucchero «amici dei denti», come l’isomaltulosio e il tagatosio, che i batteri presenti nel cavo orale trasformano solo molto lentamente in acidi. Per questo motivo, nell'ambito del test telemetrico questi zuccheri non scendono al di sotto del valore critico e pertanto non sono cariogeni. Di conseguenza, possono essere utilizzati per produrre gli alimenti «amici dei denti». che hanno lo stesso significato, anche se oggi viene usata maggiormente la seconda. Il concetto «senza zucchero», invece, non è molto chiaro: un prodotto che non contiene zucchero raffinato, quindi saccarosio, può infatti contenere altri tipi di zuccheri cariogeni, per esempio il glucosio o il fruttosio. Inoltre, nel prodotto ci possono essere sostanze che a loro volta contengono molto zucchero (compreso il saccarosio). Pensiamo, per esempio, al miele, allo sciroppo d’acero o al birnel, che non sono considerati zuccheri e che, pertanto, non figurano come tali sull’etichetta. Riassumendo: in certi casi i prodotti «senza zucchero» possono essere molto dannosi per i denti. Chi presta attenzione alla propria salute orale non deve quindi fidarsi. Solo i prodotti «amici dei denti» o che «risparmiano i denti» non sono cariogeni. * Per quanto riguarda il test telemetrico, vi rinviamo alla pag. 5 La dicitura «senza zucchero», invece, non garantisce che i prodotti non vengano trasformati in acidi e non aggrediscano lo smalto. Un prodotto senza zucchero può eventualmente soddisfare questa condizione, ma senza un test non vi è alcuna certezza e quindi non ci si può fidare. Una simile garanzia è data esclusivamente dalle diciture «risparmia i denti» e «amico dei denti», del Bollettino n. 112 dell’autunno 2011 e alla newsletter della primavera 2012 dell’Azione Salvadenti, che potete scaricare in tedesco o francese al seguente indirizzo: www.zahnfreundlich.ch > Für Fachpersonen / Pour des professionnels > Infomaterial zum Abgeben / Matériel d’information à distribuer. Per ulteriori informazioni sul tema vi rinviamo a: www.zzm.uzh.ch > Für Zahnärzte > Downloads > Merkblätter – Praxis – Erwachsene > Zahnschonende Produkte / Produits ménageant les dents. [ 10 ] PRODOT T I n. 122 / prim av er a 2014 GABA News n. 1/2014 Com’è l’igiene orale in Svizzera? Per festeggiare i suoi 50 anni, lo scorso anno elmex ha commissionato uno studio nazionale per valutare le abitudini della popolazione in fatto di pulizia dei denti. Dal sondaggio condotto nell’ambito di questo studio risulta che nel nostro paese l’igiene orale è esemplare. Oltre l’80% dei 470 partecipanti allo studio pulisce i denti almeno due volte al giorno e oltre un terzo li lava anche dopo pranzo. Il 72% ha indicato di pulire i denti per due-tre minuti, l’11% persino per quattro-cinque minuti. Le persone che hanno partecipato al sondaggio non usano solo il dentifricio, lo spazzolino manuale ed elettrico, ma anche il filo interdentale, i risciacqui orali e, di tanto in tanto, ricorrono anche alla fluorizzazione intensiva. In Svizzera romanda l’igiene orale è addirittura migliore: il 56% degli interpellati ha indicato di pulire i denti anche dopo pranzo, rispetto al 24% di chi vive in Svizzera tedesca. Quindi apparentemente tutto bene. Ma qual è la realtà? Sei persone su sette hanno già avuto una carie Solo il 15% circa degli interpellati ha affermato di non avere mai avuto una carie e il 23% ne ha avuta una più di dieci anni fa. Tuttavia, più di un quarto delle persone ha dichiarato di avere avuto una carie negli ultimi due anni. In questo caso, è la Svizzera tedesca a vincere: il 19% degli interpellati ha dichiarato di non aver mai avuto una carie in vita sua contro il 5% delle persone che vivono in Romandia. Come si spiega la carie se l’igiene orale è buona? Come mai si riscontrano ancora parecchi casi di carie nonostante le persone sappiano come curare la loro igiene orale? Un fattore determinante potrebbe essere il fatto che ogni anno in Svizzera si consumano quasi 45 kg di zucchero pro capite. O forse è perché non si mettono sempre in pratica le nozioni teoriche? Cornelia Jäggi, presidente centrale dell’associazione Swiss Dental Hygienists, dichiara: «Per esperienza diretta sappiamo che la maggior dei pazienti dedica meno di due-tre minuti alla pulizia dei propri denti. Molti credono di pulirli per tre minuti, perché hanno l’impressione di metterci molto, ma spesso sopravvalutano il tempo che dedicano di fatto ai loro denti. Io consiglio a tutti i pazienti di controllare per quanti minuti puliscono i denti.» Ordinazioni a GABA Svizzera Per tutte le ordinazioni, per esempio dei set per la profilassi per bambini (dai 3 ai 6 anni) e ragazzi (dai 6 ai 12 anni), dei prodotti in offerta, dei campioncini, degli opuscoli, dei riassunti di studi ecc., vi preghiamo di mettervi in contatto con il nostro servizio clientela: GABA Schweiz AG, 4106 Therwil, tel. 061 725 45 39 oppure [email protected]. n. 122 / prim av er a 2014 A pp e libri [ 11 ] App e libri per bambini sul tema dell’igiene orale Il problema lo conosciamo: molti bambini non capiscono, neanche quando iniziano ad andare a scuola, perché mai dovrebbero pulirsi i denti. E allora sono lotte, che limano i nervi e fanno perdere tempo. Per fortuna ci sono libri e, da qualche tempo, anche App, che avvicinano i bambini all’argomento dell’igiene orale in modo compatto, divertente e chiaro. Camille Barras App L’App Denti puliti della cassa malati CSS può essere scaricata gratuitamente sull’iPhone e l’iPad. Con questa App pulirsi i denti diventa un gioco, nel quale l’obiettivo è neutralizzare il maggior numero possibile di nemici dei denti. Chi non muove lo spazzolino nel modo corretto perde stelle. Nel frattempo sullo schermo viene mostrato dove e come pulire i denti. L’App prevede inoltre un orologio regolato su due minuti. Allo scadere dei due minuti, un grafico evidenzia in rosso i punti che la prossima volta andranno puliti meglio. Chi pulisce bene i denti, riceve metà stella. Chi invece non ci riesce perde mezza stella. Chi ottiene dieci stelle diventa campione di pulizia dei denti. Animal Dentist In questo gioco il bambino si cala nei panni del dentista che cura pazienti un po’ fuori dall’ordinario. Lo scopo è far passare il mal di denti a vari animali di una cinquantina di specie. Se porta a termine la sua missione, il dentista degli animali riceve, per esempio, degli spazzolini da denti nuovi. Questo gioco divertente permette ai bambini di fare pace con l’igiene orale e anche con il dentista. L’App, che esiste per iPhone, iPad e iPod touch, è gratuita, ma vi è la possibilità di acquistare articoli legati al gioco usando denaro vero. Se non si vuole usare questa funzione, occorre disattivarla. Chirurgia dentale virtuale Chirurgia dentale virtuale è un’App gratuita per iPhone, iPad e iPod touch, che combina l’aspetto ludico a quello didattico, essendo stata creata in collaborazione con professionisti della salute orale. Lo scopo del gioco è aiutare i pazienti a mantenere i loro denti perfettamente sani e il loro sorriso smagliante. Con i suoi 18 livelli, l’App confronta il giocatore con tutta una serie di problemi e di operazioni: dall’estrazione di un dente, alle otturazioni, passando per le radiografie. L’App Coach Oral Care della Oral Care Pierre Fabre, disponibile in tedesco, francese e inglese, spiega come e quando pulire i denti, gli spazi interdentali e la lingua, senza dimenticare i risciacqui orali. L’App include inoltre una scala cromatica, che permette di controllare come si modifica il colore dei denti con il passare del tempo e che effetto hanno i prodotti per l’igiene orale sul colore dei denti. Ogni tre mesi, la funzione «il mio spazzolino da denti» ricorda di cambiare lo spazzolino. Un calendario, invece, mostra quando è previsto il prossimo appuntamento dal dentista o dall’igienista. Inoltre, una volta al mese un’igienista dentale dà alcuni consigli sul tema dei denti e dell’igiene orale. L’App può essere scaricata gratuitamente sull’iPhone e l’iPad. Sito sul tema della salute orale: www.boccasana.ch [ 12 ] n. 122 / prim av er a 2014 A pp e libri Libri Osso Lina e la fata del dente Brough Girling, Tony Blundell Editore: Gruppo Editoriale Mursia Prezzo: circa 13 franchi I denti a piccoli passi di Nathalie Tordjman Editore: Motta Junior Prezzo: circa 16 franchi Il libro, scritto da una giornalista scientifica, vuole dare alle giovani menti curiose spiegazioni complete sui denti, accompagnate da illustrazioni divertenti. Come si formano i denti? Come sono fatti? È vero che lo smalto che li riveste è la sostanza più resistente del corpo umano? Come si forma la carie? E soprattutto, come curare questo tesoro che ci accompagna per tutta la vita? Il libro contiene anche moltissimi dettagli incredibili su diversi temi, come la storia dello spazzolino, l’importanza del colore dei denti a seconda della cultura, ma anche curiosità sui denti degli animali, che sono molto diversi da quelli degli esseri umani. Per esempio, lo sapevate che il pulcino buca il guscio dell’uovo con un dente creato a tale scopo? In poche parole: una miniera d’informazioni per sensibilizzare i bambini (dai 7-8 anni) sull’importanza della salute orale. In fondo al libro trovate anche un glossario con parole ed espressioni sull’argomento. Neanche i cani poliziotto sfuggono alla concorrenza. La padrona di Osso Lina ha deciso di renderle la vita dura: dubitando delle sue qualità, vorrebbe sostituirla con un cavallo poliziotto. Sta ora a Osso Lina dimostrare quanto vale: nel corso di un’inchiesta, sotto il letto della piccola vittima, la cagnolina poliziotta incontra la fatina dei denti, che è stata testimone del furto e che quindi potrebbe aiutare Osso Lina a continuare a prestare servizio nella polizia... Il libro, riccamente illustrato, e il suo testo semplice, è adatto ai bambini che iniziano a leggere. Via dei Guasti di Anna Russelmann Editore: Nord-Sud Edizioni Prezzo: circa 19 franchi C’erano una volta due batteri: Ingordicchio e Ghiottone, che abitavano nei buchi dei denti e si cibavano di caramelle, cioccolato e altri dolciumi. Così facendo, bucavano allegramente i denti, uno dopo l’altro, con l’idea di costruire un’intera città. Ma un bel giorno comparve un’enorme «scopa» con a bordo un ometto (in realtà si trattava di uno spazzolino con il dentifricio), che cominciò a distruggere la dispensa di Ingordicchio e Ghiottone. Il libro, gradevole soprattutto grazie alle sue variopinte illustrazioni di grande formato, spiega con umorismo come si forma la carie e perché è tanto importante lavarsi i denti. Altri libri per bambini sull’igiene orale: Jo Hoestlandt: Il dentino di Chiara. Motta Junior. Anna Casalis: Topo Tip non vuole lavarsi i denti. Dami Editore. Stephanie Blake: Aaaah! Dal dentista no! Babalibri. n. 122 / prim av er a 2014 A pp e libri [ 13 ] Orco Osvaldo e topo Riccardo. La vera storia del topo dei denti Lucilla la fatina dei denti di Ines Battaino Editore: Falzea Prezzo: circa 13 franchi Osvaldo è un omone grande e grosso, che tutti considerano un «orco» e nessuno gli vuole bene. Tutto cambia, però, il giorno che Osvaldo perde uno dei suoi pochi denti traballanti e Riccardo, il topolino dei denti, gli lascia in cambio un regalo: un meraviglioso pallone da calcio... Una storia toccante, grazie alla quale i bambini impareranno la vera storia del topolino dei denti, che viene di notte, piano piano, a cercare sotto il cuscino i denti caduti. Grazie! Nell’ambito della campagna «Mese della salute orale», condotta nel settembre del 2013 all’insegna del motto «La Svizzera sorride con Colgate», per ogni prodotto venduto Colgate ha fatto un’offerta a favore della Fondazione per le operatrici di prevenzione dentaria. Complessivamente sono stati raccolti 20’000 franchi, che verranno investiti nella formazione delle operatrici di prevenzione dentaria. Per questo gesto ringraziamo di cuore la GABA! La terribile lite del coccodrillo con il suo spazzolino di Enza Emira Festa Editore: Mondadori Prezzo: circa 11 franchi Beniamino, il piccolo coccodrillo, è davvero fortunato: il suo spazzolino da denti, l’uccellino Filli, è anche il suo migliore amico. Tutti i giorni Filli beccuzza i resti di cibo dai 30 denti di Beniamino, che aspetta con impazienza di avere 68 denti, come i coccodrilli adulti. E così Beniamino ha sempre i denti puliti. Ma un giorno i due amici litigano: Filli non ne vuole più sapere di pulire i denti di Beniamino e così i denti cominciano a ingiallire e a Beniamino viene un alito talmente cattivo che, quando apre la bocca, la maestra sviene dalla puzza… Una bella storia divertente di amicizia, che farà capire ai bambini perché conviene lavarsi sempre i denti! di Nick Ellsworth Editore: Gribaudo Prezzo: circa 12 franchi Lucilla è una fatina che ha il compito di raccogliere i dentini da latte che i bambini lasciano sotto il cuscino. Spesso, però, perde un sacco di tempo a scovare dei dentini così minuscoli. Finché un bel giorno, la fata Fiordaliso viene in aiuto di Lucilla e le propone una soluzione: e se i bambini mettessero i loro dentini in un sacchettino di velluto? Questo libro rassicura i bimbi che stanno perdendo i primi denti da latte. Oltre a essere illustrato con dei bellissimi disegni ad acquarello, al libro è allegato un simpatico gadget: un (vero) sacchettino di velluto per custodire i preziosi dentini. Lucilla sarà felice! < Nei libri per bambini sull’igiene orale di solito i personaggi delle storie fanno la parte del leone. Le rappresentazioni non devono quindi sempre corrispondere alla realtà. Le differenze si riscontrano soprattutto a livello del metodo di pulizia dei denti insegnato nelle scuole svizzere dalle operatrici di prevenzione dentaria. Le storie di fantasia piacciono molto ai bambini, ma bisogna fare in modo che non creino confusione sui veri e propri processi biologici e sulle tecniche di pulizia dei denti. Philips Sonicare For Kids Favorisce una sana e autonoma pulizia dei denti Tecnologia sonica brevettata Come tutti gli spazzolini della linea Sonicare, il modello Sonicare For Kids si avvale della tecnologia sonica brevettata con 31‘000 movimenti dello spazzolino al minuto. Migliora la rimozione della placca Rimuove fino al 75 % di placca in più rispetto a uno spazzolino manuale per bambini.* Adatto per i bambini e sicuro Due modalità di pulizia adatte per i bambini che garantiscono una pulizia dei denti e delle gengive delicata e adatta all’età. Consigliato a partire dai quattro anni. Otto diversi adesivi Con gli otto adesivi ogni bambino può configurare il proprio spazzolino Sonicare For Kids come preferisce. KidTimer + Musica Aiuta i bambini a raggiungere la durata consigliata della pulizia di due minuti. Alcune melodie segnalano al bambino di passare all‘area di pulizia successiva o di terminare il lavaggio dei denti. Due testine adatte all’età L’impugnatura è compatibile con due grandezze di testine per spazzolino e fa sì, per così dire, che lo spazzolino cresca insieme ai bambini. Impugnatura ergonomica L’impugnatura sta perfettamente nella mano del bambino e ha due zone antiscivolo. * Studi clinici hanno effettivamente dimostrato che Sonicare For Kids può rimuovere fino al 75 % di placca in più nelle zone difficili da raggiungere rispetto a uno spazzolino manuale per bambini ed è risultato sicuro e delicato per i bambini di età compresa tra i quattro e i dieci anni.1,2 Pertanto non c’è da stupirsi che il 91 % dei genitori intervistati, che sono anch’essi dentisti, scelgano Sonicare For Kids per i loro figli.3 Maggiori informazioni su www.sonicare.ch oppure per telefono al numero: 0800 422 944 (gratuito da rete fissa, i prezzi da cellulare possono divergere). 1) Pelka M, DeLaurenti M, Master A, et al. Int J Pediatr Dent. 2009;19:s1 2) Milleman J, Putt M, Olson M, et al. Int J Pediatr Dent. 2009;19:s1 3) Sonicare in-home survey of U.S. dental professionals with children ages 4-10 n. 122 / prim av er a 2014 CORSI [ 15 ] Corsi introduttivi proposti dalla Fondazione per le OPD 21 maggio 2014, Zurigo Corso preparatorio di un giorno 3 e 4 giugno 2014, Zurigo Corso introduttivo di due giorni 21 agosto 2014, Zurigo Corso introduttivo di un giorno 2 e 3 settembre 2014, Zurigo Corso introduttivo di due giorni Informazioni e iscrizioni: www.serviziodentarioscolastico.ch > Corsi Congresso annuale della Fondazione per le OPD 4 novembre 2014, Olten 3° congresso annuale svizzero Centro congressuale Arte delle OPD Il bus dentario scolastico 2014 Calendario degli appuntamenti per il 2014 Il programma provvisorio si trova sotto www.serviziodentarioscolastico.ch > OPD novità. aprile 2014 Iscrizioni a partire dal 1° Aprile sul sito Web. 8 e 9 7260 Davos / GR 10 7252 Klosters / GR Regioni maggio 2014 6 3063 Ittigen / BE Servizio dentario scolastico di Lucerna: 8 6600 Muralto / TI corso di formazione continua per 12 4114 Hofstetten / SO le operatrici di prevenzione dentaria 13 4112 Flüh / SO 3 aprile 2014, Lauerz Aggiornamento professionale per 15 4116 Metzerlen / SO le OPD di SZ 19 – 23 4800 Zofingen / AG 8 maggio 2014, Palazzo dei congressi Muralto Corso di aggiornamento per le OPD di TI 15 maggio 2014 (da confermare) Congresso delle OPD di AG e SO 12 e 26 marzo 2014, Sursee giugno 2014 16 – 20 2014 Bôle / NE 23 – 27 4303 Kaiseraugst / AG Per ulteriori dettagli su questi eventi: www.serviziodentarioscolastico.ch ottobre 2014 > Le OPD nelle regioni 18 – 22 6211 Buchs / LU I servizi offerti dal bus dentario scolastico Avete già mandato le vostre risposte? non sono aperti a tutti. Con riserva di Sotto www.serviziodentarioscolastico.ch > OPD novità trovate quante persone ci hanno fatto per- telefonateci allo 061 725 45 45. venire le risposte del sondaggio. Per domande: [email protected]. Per favore indicare un numero di telefono. spon sor della Fon dazion e per le OPD modifiche. Per avere una conferma dell’orario, Più efficace ! Per una pulizia professionale anche negli spazi interdentali Le setole interdentali più lunghe e finissime puliscono in profondità 1 tra un dente e l’altro 1 2 Le setole di pulizia più corte rimuovono la placca dalla superficie dentale www.trisa.ch 2