App e libri per bambini sul tema dell`igiene orale [ 11]

N. 122 Primavera 2014
del servizio dentario scolastico
App e libri per bambini sul tema
dell’igiene orale [ 11 ]
I soci a l medi a nel l e scuol e [ 3 ] A mico dei den t i e senz a zucchero [ 9 ] Corsi [ 15 ]
[ 2 ]
Attualità
EDITORI A LE
Dr. Felix Magri,
redattore del Bollettino
delle OPD
Nel 2011, ogni giorno sono stati spediti 200 milioni di
messaggi su Twitter. A metà 2013 erano già 400 milioni,
tanti quanti un libro di circa 20 milioni di pagine o
16’326 copie di «Guerra e pace» di Tolstoj. Uno sopra
l’altro, questi messaggi formerebbero una torre alta 896
metri, un bel pezzetto in più del Burj Khalifa di Dubai,
il grattacielo più alto del mondo.
Una cosa è certa: i social media hanno assunto un ruolo
sempre più importante nella nostra vita quotidiana.
Per questo motivo, piano piano si avvicina il momento
di utilizzarli anche nelle scuole. Solo in questo modo i
giovani imparerebbero a usare internet in modo responsabile e consapevole. In questo numero vi spieghiamo
come si potrebbero includere i social media nelle lezioni.
Nuovi media, quindi nuovi strumenti informativi e di
apprendimento: sono molti i programmi che si prefiggono
di illustrare in maniera allettante ai bambini come
curare l’igiene orale. Al momento non è ancora chiaro
se questi programmi siano validi dal punto di vista pedagogico e di fatto efficaci. Per farvi un’idea vostra,
alle pagine 11-13 trovate consigli su App e libri destinati
ai bambini sul tema dell’igiene orale.
n. 122 / prim av er a 2014
World Oral
Health Day 2014
Il 20 marzo 2014 è in calendario il World Oral Health
Day (WOHD), ossia la Giornata mondiale della salute
orale. Questa giornata, organizzata dal 2007 dalla
World Dental Federation (FDI) a cadenza annuale,
vuole che la cura dei denti sia «sulla bocca di tutti».
L’opinione pubblica deve prendere coscienza dell’importanza della salute orale e di quanto quest’ultima
possa influenzare la nostra esistenza: quando mangiamo, parliamo, ridiamo o cantiamo.
Stando alla FDI, almeno una volta nella loro vita il
90% di tutti gli abitanti della Terra soffre di una malattia orale, ma poco più della metà della popolazione
mondiale ha accesso a cure specifiche. Inoltre, tra il
60 e il 90% di tutti i bambini del mondo in età scolastica presenta carie! Ecco perché la prevenzione è
così importante. La Giornata mondiale della salute
orale vuole incoraggiare le famiglie e le scuole a
parlare di più di igiene orale, ossia dell’importanza di
pulire i denti due volte al giorno con un dentifricio
contenente fluoruri e di sottoporsi regolarmente a
controlli dal dentista.
Infine vi spieghiamo qual è la differenza tra un prodotto
«amico dei denti» e uno «senza zucchero» (pag. 9) e
come cambiare approccio e ottenere buoni risultati con
le campagne di prevenzione, rifacendosi a quanto
scoperto dall’economia comportamentale (pagg. 7 e 8).
Anche il World Oral Health Day, previsto per il prossimo
20 marzo, desidera migliorare la prevenzione. Questa
giornata si prefigge, infatti, di migliorare in tutto il
mondo le conoscenze sull’igiene orale e di contribuire
in questo modo a ridurre le malattie del cavo orale.
Qui a lato potete scoprire come entrare a far parte di
questo movimento.
IMPR ES S U M
Editrice: Fondazione per le Operatrici di Prevenzione Dentaria (OPD), www.serviziodentarioscolastico.ch.
Redazione/abbonamenti: Moussonstrasse 19, 8044 Zurigo, [email protected], CHF 40.– all’anno.
Periodicità: 4 numeri all’anno. Redazione: Dr. F. Magri, Fondazione per le OPD, Sandra Küttel, Gabriela
Troxler e Rahel Brönnimann, Servizio stampa e d’informazione SSO. I contributi senza sigla o senza nome
dell’autore e nome della ditta rispecchiano il parere degli autori, che non deve necessariamente corrispondere all’opinione della redazione. Layout: Claudia Bernet, Berna. Stampa: Jordi Medienhaus, 3123 Belp
Tiratura: 550 esemplari. Fotografie: iStock, Fotolia, a disp., Azione Salvadenti
© La redazione si riserva tutti i diritti. Vietata la riproduzione e la diffusione di interi numeri.
È permessa la riproduzione previa indicazione della fonte.
Quest’anno la Giornata mondiale della salute orale
sarà all’insegna del motto «Celebrating healthy smiles»,
quindi si vogliono festeggiare i sorrisi sani e concentrare l’attenzione sulla cura della bocca e dei denti
per tutta la vita. La FDI mette a disposizione diverso
materiale con spunti per organizzare la giornata, che
può essere scaricato gratuitamente dal sito web:
www.worldoralhealthday.org sotto «Resources».
n. 122 / prim av er a 2014
Scuole e media
Facebook a scuola?
I social media stanno prendendo sempre più piede e non si fermano
davanti alle scuole. Ma Facebook & Co. possono essere effettivamente usati
durante le lezioni? Che opportunità offrono e che rischi comportano?
[ 3 ]
^
Con i social media cambierebbe il ruolo dei docenti,
che accompagnerebbero gli
allievi a gestire la marea
di informazioni presenti su
internet, trasmettendo loro
le competenze mediali.
Gabriela Troxler
Internet ha rivoluzionato il nostro modo
di comunicare: in men che non si dica
si elaborano, commentano e diffondono contenuti di tutti i generi. Molte
persone, che sono sia autori che lettori
dei contenuti, interagiscono in tempo
reale tra loro. Questa realtà non è però
esente da rischi e infatti tutti ormai
hanno capito che la prima cosa da fare
è insegnare ai giovani come usare in
maniera responsabile i social media,
ossia Facebook, Twitter ecc. Anche se
i giovani conoscono questi media meglio dei loro genitori e dei loro docenti,
gli adulti possono comunque aiutarli
mettendo a disposizione le loro conoscenze generali e le loro esperienze di
vita. Per fare un passo in questa direzione si potrebbero integrare i nuovi
media nelle lezioni.
Un nuovo modo di imparare
Ma come fare? Si potrebbe, per esempio, dare agli allievi la libertà di scegliere
se in un dato momento preferiscono
ascoltare, leggere, parlare o scrivere.
Tutti gli allievi comunicherebbero in
contemporanea e in questo modo cambierebbe anche il ruolo del docente,
che non avrebbe più solo il compito di
trasmettere conoscenze, ma anche
quello di incanalarle e di accompagnare gli allievi. In questo modo, gli
allievi si assumerebbero maggiori responsabilità e deciderebbero in prima
persona come e cosa imparare in un
determinato momento. Così facendo,
non sarebbero più costretti a rivolgere
la loro attenzione esclusivamente al
docente, e quest’ultimo, a sua volta,
potrebbe concentrarsi su singoli allievi
e sui loro problemi. Queste forme d’insegnamento non sarebbero legate a un
luogo preciso, quindi gli allievi potrebbero studiare di più da casa, sempre
comunque con un feedback da parte
del docente.
Già oggi si può osservare quanto internet e i social media stiano cambiando
l’apprendimento. Chi vuole imparare lo
spagnolo, per esempio, non è più obbligato a iscriversi a un corso, basta
cercare un’App o un programma su
internet (alcuni sono persino gratuiti).
Quello che oggi rappresenta un’eccezione, per esempio nell’ambito dei lavori di maturità, grazie ai social media
potrebbe diventare una prassi standard
nelle scuole: lo studio sulla base di progetti specifici. In tal modo, ogni allievo
raggiungerebbe un obiettivo di apprendimento usando un suo metodo personale, pur restando in contatto con l’amContinua a pagina 4 [ 4 ]
n. 122 / prim av er a 2014
Scuole e media
biente scolastico, dove raccoglierebbe
feedback e idee.
Ai docenti la metodologia
Il docente fungerebbe da trait d’union
tra la scuola e gli allievi, e sarebbe responsabile della qualità e della correttezza dei contenuti che i ragazzi affronterebbero ed elaborerebbero personalmente. Va però detto che su internet le
conoscenze e i fatti diventano effimeri
e si rischia di perdere facilmente l’orientamento: cosa è vero, cosa non lo è più
e cosa non lo è mai stato? Il compito dei
docenti, quindi, sarebbe soprattutto di
insegnare agli allievi a lavorare seguendo
un determinato metodo: come gestire la
marea di informazioni presenti nella
rete e come distinguere le informazioni
vere da quelle false? Come realizzare
un progetto usando i social media? Gli
allievi acquisirebbero queste competenze mediali lavorando al loro progetto
seguiti dai docenti, all’insegna del learning by doing. Il vantaggio di questo
approccio è che gli allievi dovrebbero
essere attivi e in questo modo i docenti
capirebbero cosa fa ogni singolo allievo
e quali sono i suoi punti di forza. Inoltre,
affrontando temi come la sfera privata
e l’uso di immagini su internet, i docenti
imparerebbero qualcosa di nuovo, mentre
gli allievi acquisirebbero maggiore sicurezza durante la navigazione su internet.
Stimolare gli allievi insicuri
Un’altra possibilità per introdurre i social media nelle scuole potrebbero essere le discussioni in classe: gli allievi
non dovrebbero più limitarsi a intervenire chiedendo la parola, ma potrebbero porre domande o fare commenti
tramite i tablet, gli smartphone e i laptop. Spesso, nelle classi numerose,
sono sempre gli stessi quattro o cinque
allievi a intervenire durante le discussioni. I social media permetterebbero
di ovviare a questo problema coinvolgendo maggiormente nella lezione gli
^
Sarà questa la scuola del
futuro? Momenti di
apprendimento individuale
tramite i social media
alternati a forme di
insegnamento tradizionali.
allievi timidi. Lo stesso varrebbe per i
compiti a casa: gli allievi potrebbero
riassumere le lezioni su un blog, fare
ricerche o raccogliere informazioni supplementari su determinati temi tramite
internet. In questo modo, tutti gli allievi
si assumerebbero maggiori responsabilità e il contributo di ciascuno diventerebbe più importante.
Rischi dei social media
Usare i social media a scuola comporta
alcuni rischi: gli allievi potrebbero sentire ulteriormente il bisogno di essere
sempre reperibili e sempre online. Inoltre, quanto si afferma su internet può
essere estrapolato dal suo contesto,
dando così origine a malintesi. Senza
dimenticare che quel che finisce su internet è difficile da eliminare definitivamente e può addirittura finire in mano
a un pubblico ben più vasto di quanto
si volesse inizialmente. Infine, non va
sottovalutato il fatto che l’uso di forme
d’insegnamento digitali è particolarmente oneroso sia a livello di tempo che
di investimento finanziario: i docenti e
gli allievi andrebbero formati e occorrerebbe trovare le risorse per finanziare
l’acquisto dell’attrezzatura tecnica.
Pensando agli sviluppi futuri in questo
ambito sarebbe sbagliato mettere la
testa sotto la sabbia e sottovalutare
questa tendenza. Potrebbe quindi essere utile integrare nelle lezioni singoli
momenti di apprendimento con i social
media. Accanto alle forme tradizionali
di insegnamento, questi momenti potrebbero aiutare gli allievi a diventare
giovani adulti autodeterminati e consapevoli delle proprie responsabilità. Ci
vorrà ancora un po’ di tempo prima che
l’uso dei social media venga integrato
nei programmi di studio. Nel frattempo
è certamente opportuno avviare, nelle
varie materie, piccoli progetti con i social media e discutere con i vari istituti
scolastici dei vantaggi e degli svantaggi
di tali esperienze.
Sul sito web http://schulesocialmedia.com, Philippe Wampfler mette a disposizione dei promemoria e altro materiale sull’uso dei social media nelle scuole. Per ulteriori informazioni: Philippe
Wampfler (2013): «Facebook, Blogs und Wikis in der Schule: Ein Social-Media-Leitfaden». Vandenhoeck & Ruprecht Verlag.
L’esperienza di un week end d’autunno a Parigi
23 – 25/26 ottobre 2014
Workshop professionale in 3D
Visiti insieme a CURADEN lo stabilimento
Carestream a Parigi. Dalla vite più piccola al
controllo di qualità potrà vedere come vengono realizzati i pregiati apparecchi. Approfondisca le Sue competenze e partecipi al
workshop altamente professionale della
linea 3D di Carestream.
Il programma del
workshop Le offre:
• esercitazione pratica con visualizzatore in 3D (anatomia sezionale sulla base di casi)
• 8 ore di formazione centrate sulla prassi
• addestramenti altamente professionali
Cena nel leggendario ristorante 58 sulla Torre Eiffel
IGIENE ORALE COMPROVATA
IN UN NUOVO DESIGN!
MBINI
A
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R
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TIRE
A PAR NI.
N
DA I 6 A
n. 122 / prim av er a 2014
In tervista
[ 7 ]
Perché spesso agiamo contro i nostri
interessi?
Noi esseri umani agiamo in modo irrazionale. Le nostre decisioni sono influenzate non solo
dalla ragione, ma anche dalle emozioni e dagli aspetti sociali. Quanto scoperto dall’economia
comportamentale può contribuire a modificare sia le abitudini del singolo che la sanità
pubblica. In un’intervista con la giornalista Amy Gutman, Ichiro Kawachi, direttore del Dipartimento
di scienze sociali e comportamentali alla Harvard School of Public Health, spiega per quale
motivo spesso noi esseri umani non agiamo nel nostro interesse personale e come potremmo
invece modificare il nostro comportamento.
A cura di Felix Magri
<
Gli esseri umani
dovrebbero scegliere
automaticamente
la variante più sana:
un obiettivo realizzabile
grazie alle nuove
scoperte dell’economia
comportamentale.
Spesso gli obiettivi delle campagne
di prevenzione sono encomiabili,
ma non sempre riescono a cambiare
il comportamento delle persone.
Come mai?
Perché la maggior parte delle teorie in
questo campo partono dal presupposto che noi esseri umani siamo razionali, il che non è vero. In realtà, i nostri
processi mentali sono automatici e il
nostro comportamento è guidato dalle
emozioni, compresi gli stati d’animo
indotti dalla pubblicità.
Può farmi qualche esempio di
campagne di prevenzione fallite?
Pensiamo al fumo. Le campagne di prevenzione cercano di dissuadere le persone dal fumare con messaggi secondo i quali dopo 20 anni il fumo può
causare il cancro ai polmoni. Come se,
ogni volta che si accende una sigaretta,
una persona si mettesse a pensare a
quello che succederà fra 20 anni! Questo è ciò che gli economisti comportamentali definiscono «the problem of
intertemporal choice»: se da un lato
soddisfiamo subito un bisogno, dall'al-
tro il conto (per il danno) ci viene presentato solo più tardi. Quasi tutte le
scelte in fatto di stile di vita sano rientrano in questa categoria. Vi sono, per
esempio, «i comportamenti in cui investire», come fare ginnastica oggi per
evitare un infarto cardiaco fra dieci anni
oppure usare il filo interdentale oggi per
evitare di dover pagare l’onorario del
dentista fra sei mesi. Vi sono anche i
«beni peccaminosi», come i dolciumi, il
sesso non protetto, il fumo, che sul
momento sono piacevoli, ma i cui costi
Continua a pagina 8 [ 8 ]
n. 122 / prim av er a 2014
In tervista
si possono far sentire in un secondo
momento. Se fossimo esseri perfettamente razionali, saremmo in grado di
valutare tutto e di prendere le decisioni
giuste. Ma non siamo macchine calcolatrici: siamo invece motivati da quella
parte del nostro cervello concentrata
soprattutto sul presente.
Cosa possono fare le autorità
sanitarie per vincere questa irrazionalità?
Possiamo influenzare le scelte delle
persone in modo tale che optino spontaneamente per la scelta tendenzialmente più sana. Un trucco che possiamo prendere a prestito dall’economia comportamentale sono le opzioni
standard. Da McDonald, per esempio,
l’opzione standard per i bambini potrebbe essere una mela invece delle
patatine fritte. Oppure invece di offrire
una porzione grande e, solo su richiesta, una piccola, si potrebbe offrire
come opzione standard quella piccola
e solo su richiesta quella grande. Una
terza opzione standard potrebbe consistere nel ridurre le porzioni in generale. Un motivo per cui in Europa l’obesità è meno diffusa che negli USA è che
nel Vecchio continente le tazze e i piatti
sono molto più piccoli.
Persino i trasporti pubblici rappresentano un’opzione standard. Pur non facendo alcuna attività sportiva nel tempo
libero, i Giapponesi riescono a rimanere magri. Il motivo è da ricercare nella
diffusione capillare dei trasporti pubblici, che costringe gli abitanti del paese del Sol Levante a camminare da
casa loro alla stazione e a salire e scendere le scale della stazione.
Quali altri insegnamenti possiamo
trarre dall’economia comportamentale?
L’economia comportamentale ci ha insegnato che se le persone credono che
un prodotto sia buono, tendono a vederci un numero maggiore di vantaggi
che di svantaggi. La pubblicità alle sigarette gioca con le emozioni positive
e suggerisce, per esempio, che fumando una data marca ci si può divertire tantissimo. Spesso queste pubblicità non mostrano nemmeno una persona che fuma. Fino a poco tempo fa,
i messaggi delle campagne di prevenzione contro il fumo erano del tutto
prive di emozioni: fra 20 anni vi verrà il
cancro. Ora, con le avvertenze sui pacchetti di sigarette combattiamo finalmente ad armi pari e mostriamo immagini vere e cariche di emozioni... anche
se negative. La paura, però, tende a far
sì che le persone neghino la realtà.
Credo che ci sia una vasta gamma di
emozioni molto più sottili, come l’orgoglio, la rabbia o la tristezza, per spingere le persone a fare scelte più sane.
Cosa rischiamo se non teniamo
conto di queste idee?
Secondo Ralph Keeney, professore
emerito all’università di Durham, dovremmo smetterla di considerare il cancro e le malattie cardiocircolatorie i
principali problemi di salute pubblica. Il
fumo, una vita sedentaria e l’ipernutrizione, infatti, fanno la parte del leone
tra le cause evitabili di malattie. Si tratta
di decisioni personali che stanno alla
base dei nostri problemi di salute. Il
nostro contesto socioeconomico, tuttavia, influisce in maniera determinante
su queste nostre scelte. Sia l’industria
alimentare che quella del tabacco conoscono bene quanto scoperto dall’economia comportamentale e usano
deliberatamente queste tecniche per
rendere convincenti i loro messaggi
pubblicitari. Nel farlo, mirano proprio
alle debolezze emotive di cui abbiamo
parlato all’inizio. Perché non dovremmo
farlo anche noi, con le nostre campagne di prevenzione, per raggiungere i
nostri obiettivi?
Le è mai capitato di fare delle scelte
di salute irrazionali come quelle che
ha appena descritto?
Quando vado all’aeroporto di Boston,
e più precisamente al terminal C, passo
davanti a un Burger King. Anche se mi
dico che sto per ricadere in un vecchio
schema, anche se la sera prima mi ero
ripromesso che stavolta non ci sarei
cascato, quando arrivo lì sento il profumino delle patatine fritte e mi ritrovo
all’interno del Burger King...
>
Le campagne di prevenzione contro il fumo
non dovrebbero alimentare
solo emozioni negative,
perché fumare mette sulle
difensive.
La traduzione non è stata autentificata. Per gentile concessione
della Harvard School of Public Health: Q&A: The Science of
Irrationality. Harvard Public Health Magazine, primavera 2013.
http://www.hsph.harvard.edu/news/magazine/qa-the-scienceof-irrationality
n. 122 / prim av er a 2014
Profilassi
[ 9 ]
Che differenza c’è tra «senza zucchero»
e «amico dei denti»?
Che cosa significa «senza zucchero»? E che differenza c’è tra un
prodotto «senza zucchero» e uno che «risparmia i denti» o «amico dei
denti»? Qui di seguito trovate una risposta a questa domanda
che torna regolarmente quando si affronta il tema dell’alimentazione
e della salute orale e che merita quindi un approfondimento.
Felix Magri
La dicitura «risparmia i denti» sta a indicare gli effetti che un prodotto ha
sui denti e non ha nulla a che fare con
le componenti del prodotto stesso. In
questo caso, quindi, non è determinante quel che contiene un prodotto, ma
se il suo consumo provoca o no carie
ed erosioni. «Senza zucchero», invece,
significa semplicemente che un prodotto non contiene zuccheri. Spesso,
però, per zucchero si intende unicamente lo zucchero raffinato.
Nell’ambito del test telemetrico del pH
della placca, nei 30 minuti successivi
all’assunzione di prodotti che risparmiano i denti, il pH non può scendere
al di sotto dei 5,7 punti. Solo i prodotti
che soddisfano questa condizione possono essere dichiarati «amici dei denti».*
Da qualche tempo esistono anche dei
tipi di zucchero «amici dei denti», come
l’isomaltulosio e il tagatosio, che i batteri presenti nel cavo orale trasformano
solo molto lentamente in acidi. Per questo motivo, nell'ambito del test telemetrico questi zuccheri non scendono al
di sotto del valore critico e pertanto non
sono cariogeni. Di conseguenza, possono essere utilizzati per produrre gli
alimenti «amici dei denti».
che hanno lo stesso significato, anche
se oggi viene usata maggiormente la
seconda. Il concetto «senza zucchero»,
invece, non è molto chiaro: un prodotto
che non contiene zucchero raffinato,
quindi saccarosio, può infatti contenere
altri tipi di zuccheri cariogeni, per
esempio il glucosio o il fruttosio. Inoltre,
nel prodotto ci possono essere sostanze che a loro volta contengono
molto zucchero (compreso il saccarosio). Pensiamo, per esempio, al miele,
allo sciroppo d’acero o al birnel, che
non sono considerati zuccheri e che,
pertanto, non figurano come tali sull’etichetta.
Riassumendo: in certi casi i prodotti
«senza zucchero» possono essere
molto dannosi per i denti. Chi presta
attenzione alla propria salute orale non
deve quindi fidarsi. Solo i prodotti
«amici dei denti» o che «risparmiano i
denti» non sono cariogeni.
* Per quanto riguarda il test telemetrico, vi rinviamo alla pag. 5
La dicitura «senza zucchero», invece,
non garantisce che i prodotti non vengano trasformati in acidi e non aggrediscano lo smalto. Un prodotto senza
zucchero può eventualmente soddisfare questa condizione, ma senza un
test non vi è alcuna certezza e quindi
non ci si può fidare. Una simile garanzia
è data esclusivamente dalle diciture
«risparmia i denti» e «amico dei denti»,
del Bollettino n. 112 dell’autunno 2011 e alla newsletter della
primavera 2012 dell’Azione Salvadenti, che potete scaricare in
tedesco o francese al seguente indirizzo: www.zahnfreundlich.ch
> Für Fachpersonen / Pour des professionnels > Infomaterial zum
Abgeben / Matériel d’information à distribuer.
Per ulteriori informazioni sul tema vi rinviamo a: www.zzm.uzh.ch
> Für Zahnärzte > Downloads > Merkblätter – Praxis – Erwachsene > Zahnschonende Produkte / Produits ménageant les dents.
[ 10 ]
PRODOT T I
n. 122 / prim av er a 2014
GABA News n. 1/2014
Com’è l’igiene orale in Svizzera?
Per festeggiare i suoi 50 anni, lo scorso anno elmex
ha commissionato uno studio nazionale per valutare
le abitudini della popolazione in fatto di pulizia dei
denti. Dal sondaggio condotto nell’ambito di questo
studio risulta che nel nostro paese l’igiene orale è
esemplare. Oltre l’80% dei 470 partecipanti allo studio pulisce i denti almeno due volte al giorno e oltre
un terzo li lava anche dopo pranzo. Il 72% ha indicato
di pulire i denti per due-tre minuti, l’11% persino per
quattro-cinque minuti. Le persone che hanno partecipato al sondaggio non usano solo il dentifricio,
lo spazzolino manuale ed elettrico, ma anche il filo
interdentale, i risciacqui orali e, di tanto in tanto, ricorrono anche alla fluorizzazione intensiva.
In Svizzera romanda l’igiene orale è addirittura migliore: il 56% degli interpellati ha indicato di pulire i
denti anche dopo pranzo, rispetto al 24% di chi vive
in Svizzera tedesca. Quindi apparentemente tutto
bene. Ma qual è la realtà?
Sei persone su sette hanno già avuto
una carie
Solo il 15% circa degli interpellati ha affermato di non
avere mai avuto una carie e il 23% ne ha avuta una
più di dieci anni fa. Tuttavia, più di un quarto delle
persone ha dichiarato di avere avuto una carie negli
ultimi due anni. In questo caso, è la Svizzera tedesca
a vincere: il 19% degli interpellati ha dichiarato di non
aver mai avuto una carie in vita sua contro il 5% delle
persone che vivono in Romandia.
Come si spiega la carie se l’igiene
orale è buona?
Come mai si riscontrano ancora parecchi casi di
carie nonostante le persone sappiano come curare
la loro igiene orale? Un fattore determinante potrebbe
essere il fatto che ogni anno in Svizzera si consumano
quasi 45 kg di zucchero pro capite. O forse è perché
non si mettono sempre in pratica le nozioni teoriche?
Cornelia Jäggi, presidente centrale dell’associazione
Swiss Dental Hygienists, dichiara: «Per esperienza
diretta sappiamo che la maggior dei pazienti dedica
meno di due-tre minuti alla pulizia dei propri denti.
Molti credono di pulirli per tre minuti, perché hanno
l’impressione di metterci molto, ma spesso sopravvalutano il tempo che dedicano di fatto ai loro denti.
Io consiglio a tutti i pazienti di controllare per quanti
minuti puliscono i denti.»
Ordinazioni a GABA Svizzera
Per tutte le ordinazioni, per esempio dei set per la
profilassi per bambini (dai 3 ai 6 anni) e ragazzi (dai
6 ai 12 anni), dei prodotti in offerta, dei campioncini,
degli opuscoli, dei riassunti di studi ecc., vi preghiamo
di mettervi in contatto con il nostro servizio clientela:
GABA Schweiz AG, 4106 Therwil, tel. 061 725 45 39
oppure [email protected].
n. 122 / prim av er a 2014
A pp e libri
[ 11 ]
App e libri per bambini sul tema
dell’igiene orale
Il problema lo conosciamo: molti bambini non capiscono, neanche quando iniziano
ad andare a scuola, perché mai dovrebbero pulirsi i denti. E allora sono lotte,
che limano i nervi e fanno perdere tempo. Per fortuna ci sono libri e, da qualche tempo,
anche App, che avvicinano i bambini all’argomento dell’igiene orale in modo
compatto, divertente e chiaro.
Camille Barras
App
L’App Denti puliti della cassa malati
CSS può essere scaricata gratuitamente sull’iPhone e l’iPad. Con questa
App pulirsi i denti diventa un gioco, nel
quale l’obiettivo è neutralizzare il maggior numero possibile di nemici dei
denti. Chi non muove lo spazzolino nel
modo corretto perde stelle. Nel frattempo sullo schermo viene mostrato
dove e come pulire i denti. L’App prevede inoltre un orologio regolato su
due minuti. Allo scadere dei due minuti, un grafico evidenzia in rosso i punti
che la prossima volta andranno puliti
meglio. Chi pulisce bene i denti, riceve
metà stella. Chi invece non ci riesce
perde mezza stella. Chi ottiene dieci
stelle diventa campione di pulizia dei
denti.
Animal Dentist In questo gioco il bambino si cala nei panni del dentista che
cura pazienti un po’ fuori dall’ordinario.
Lo scopo è far passare il mal di denti
a vari animali di una cinquantina di
specie. Se porta a termine la sua missione, il dentista degli animali riceve,
per esempio, degli spazzolini da denti
nuovi. Questo gioco divertente permette ai bambini di fare pace con l’igiene
orale e anche con il dentista. L’App,
che esiste per iPhone, iPad e iPod
touch, è gratuita, ma vi è la possibilità
di acquistare articoli legati al gioco
usando denaro vero. Se non si vuole
usare questa funzione, occorre disattivarla.
Chirurgia dentale virtuale Chirurgia
dentale virtuale è un’App gratuita per
iPhone, iPad e iPod touch, che combina l’aspetto ludico a quello didattico,
essendo stata creata in collaborazione
con professionisti della salute orale. Lo
scopo del gioco è aiutare i pazienti a
mantenere i loro denti perfettamente
sani e il loro sorriso smagliante. Con i
suoi 18 livelli, l’App confronta il giocatore
con tutta una serie di problemi e di operazioni: dall’estrazione di un dente, alle
otturazioni, passando per le radiografie.
L’App Coach Oral Care della Oral Care
Pierre Fabre, disponibile in tedesco,
francese e inglese, spiega come e
quando pulire i denti, gli spazi interdentali e la lingua, senza dimenticare i
risciacqui orali. L’App include inoltre
una scala cromatica, che permette di
controllare come si modifica il colore
dei denti con il passare del tempo e
che effetto hanno i prodotti per l’igiene
orale sul colore dei denti. Ogni tre
mesi, la funzione «il mio spazzolino da
denti» ricorda di cambiare lo spazzolino. Un calendario, invece, mostra
quando è previsto il prossimo appuntamento dal dentista o dall’igienista.
Inoltre, una volta al mese un’igienista
dentale dà alcuni consigli sul tema dei
denti e dell’igiene orale. L’App può essere scaricata gratuitamente sull’iPhone
e l’iPad.
Sito sul tema della salute orale:
www.boccasana.ch
[ 12 ]
n. 122 / prim av er a 2014
A pp e libri
Libri
Osso Lina e la fata del dente
Brough Girling, Tony Blundell
Editore: Gruppo Editoriale Mursia
Prezzo: circa 13 franchi
I denti a piccoli passi
di Nathalie Tordjman
Editore: Motta Junior
Prezzo: circa 16 franchi
Il libro, scritto da una giornalista scientifica, vuole dare alle giovani menti curiose spiegazioni complete sui denti,
accompagnate da illustrazioni divertenti. Come si formano i denti? Come
sono fatti? È vero che lo smalto che li
riveste è la sostanza più resistente del
corpo umano? Come si forma la carie?
E soprattutto, come curare questo tesoro che ci accompagna per tutta la
vita? Il libro contiene anche moltissimi
dettagli incredibili su diversi temi, come
la storia dello spazzolino, l’importanza
del colore dei denti a seconda della
cultura, ma anche curiosità sui denti
degli animali, che sono molto diversi da
quelli degli esseri umani. Per esempio,
lo sapevate che il pulcino buca il guscio
dell’uovo con un dente creato a tale
scopo? In poche parole: una miniera
d’informazioni per sensibilizzare i bambini (dai 7-8 anni) sull’importanza della
salute orale. In fondo al libro trovate
anche un glossario con parole ed
espressioni sull’argomento.
Neanche i cani poliziotto sfuggono alla
concorrenza. La padrona di Osso Lina
ha deciso di renderle la vita dura: dubitando delle sue qualità, vorrebbe sostituirla con un cavallo poliziotto. Sta
ora a Osso Lina dimostrare quanto vale:
nel corso di un’inchiesta, sotto il letto
della piccola vittima, la cagnolina poliziotta incontra la fatina dei denti, che è
stata testimone del furto e che quindi
potrebbe aiutare Osso Lina a continuare
a prestare servizio nella polizia... Il libro,
riccamente illustrato, e il suo testo semplice, è adatto ai bambini che iniziano
a leggere.
Via dei Guasti
di Anna Russelmann
Editore: Nord-Sud Edizioni
Prezzo: circa 19 franchi
C’erano una volta due batteri: Ingordicchio e Ghiottone, che abitavano nei
buchi dei denti e si cibavano di caramelle, cioccolato e altri dolciumi. Così
facendo, bucavano allegramente i denti,
uno dopo l’altro, con l’idea di costruire
un’intera città. Ma un bel giorno comparve un’enorme «scopa» con a bordo
un ometto (in realtà si trattava di uno
spazzolino con il dentifricio), che cominciò a distruggere la dispensa di Ingordicchio e Ghiottone. Il libro, gradevole soprattutto grazie alle sue variopinte illustrazioni di grande formato,
spiega con umorismo come si forma la
carie e perché è tanto importante lavarsi i denti.
Altri libri per bambini sull’igiene orale:
Jo Hoestlandt: Il dentino di Chiara. Motta Junior.
Anna Casalis: Topo Tip non vuole lavarsi i denti. Dami Editore.
Stephanie Blake: Aaaah! Dal dentista no! Babalibri.
n. 122 / prim av er a 2014
A pp e libri
[ 13 ]
Orco Osvaldo e topo Riccardo.
La vera storia del topo dei denti
Lucilla la fatina dei denti
di Ines Battaino
Editore: Falzea
Prezzo: circa 13 franchi
Osvaldo è un omone grande e grosso,
che tutti considerano un «orco» e nessuno gli vuole bene. Tutto cambia,
però, il giorno che Osvaldo perde uno
dei suoi pochi denti traballanti e Riccardo, il topolino dei denti, gli lascia in
cambio un regalo: un meraviglioso pallone da calcio... Una storia toccante,
grazie alla quale i bambini impareranno
la vera storia del topolino dei denti, che
viene di notte, piano piano, a cercare
sotto il cuscino i denti caduti.
Grazie!
Nell’ambito della campagna «Mese della salute orale», condotta nel settembre del 2013
all’insegna del motto «La Svizzera sorride
con Colgate», per ogni prodotto venduto
Colgate ha fatto un’offerta a favore della
Fondazione per le operatrici di prevenzione
dentaria. Complessivamente sono stati raccolti 20’000 franchi, che verranno investiti
nella formazione delle operatrici di prevenzione dentaria. Per questo gesto ringraziamo di cuore la GABA!
La terribile lite del coccodrillo
con il suo spazzolino
di Enza Emira Festa
Editore: Mondadori
Prezzo: circa 11 franchi
Beniamino, il piccolo coccodrillo, è
davvero fortunato: il suo spazzolino da
denti, l’uccellino Filli, è anche il suo
migliore amico. Tutti i giorni Filli beccuzza i resti di cibo dai 30 denti di
Beniamino, che aspetta con impazienza di avere 68 denti, come i coccodrilli adulti. E così Beniamino ha sempre
i denti puliti. Ma un giorno i due amici
litigano: Filli non ne vuole più sapere di
pulire i denti di Beniamino e così i denti
cominciano a ingiallire e a Beniamino
viene un alito talmente cattivo che,
quando apre la bocca, la maestra
sviene dalla puzza… Una bella storia
divertente di amicizia, che farà capire
ai bambini perché conviene lavarsi
sempre i denti!
di Nick Ellsworth
Editore: Gribaudo
Prezzo: circa 12 franchi
Lucilla è una fatina che ha il compito di
raccogliere i dentini da latte che i bambini lasciano sotto il cuscino. Spesso,
però, perde un sacco di tempo a scovare dei dentini così minuscoli. Finché
un bel giorno, la fata Fiordaliso viene in
aiuto di Lucilla e le propone una soluzione: e se i bambini mettessero i loro
dentini in un sacchettino di velluto?
Questo libro rassicura i bimbi che
stanno perdendo i primi denti da latte.
Oltre a essere illustrato con dei bellissimi disegni ad acquarello, al libro è
allegato un simpatico gadget: un (vero)
sacchettino di velluto per custodire i
preziosi dentini. Lucilla sarà felice!
<
Nei libri per bambini sull’igiene orale di solito i personaggi delle storie fanno la
parte del leone. Le rappresentazioni non devono
quindi sempre corrispondere
alla realtà. Le differenze
si riscontrano soprattutto a
livello del metodo di pulizia
dei denti insegnato nelle
scuole svizzere dalle operatrici di prevenzione dentaria.
Le storie di fantasia piacciono molto ai bambini, ma
bisogna fare in modo che
non creino confusione sui
veri e propri processi biologici
e sulle tecniche di pulizia
dei denti.
Philips Sonicare For Kids
Favorisce una sana e autonoma
pulizia dei denti
Tecnologia sonica brevettata
Come tutti gli spazzolini della linea Sonicare, il modello Sonicare
For Kids si avvale della tecnologia sonica brevettata con 31‘000
movimenti dello spazzolino al minuto.
Migliora la rimozione della placca
Rimuove fino al 75 % di placca in più rispetto a uno spazzolino
manuale per bambini.*
Adatto per i bambini e sicuro
Due modalità di pulizia adatte per i bambini che garantiscono
una pulizia dei denti e delle gengive delicata e adatta all’età.
Consigliato a partire dai quattro anni.
Otto diversi adesivi
Con gli otto adesivi ogni bambino può configurare il proprio
spazzolino Sonicare For Kids come preferisce.
KidTimer + Musica
Aiuta i bambini a raggiungere la durata consigliata della pulizia
di due minuti. Alcune melodie segnalano al bambino di passare
all‘area di pulizia successiva o di terminare il lavaggio dei denti.
Due testine adatte all’età
L’impugnatura è compatibile con due grandezze di testine per spazzolino e fa sì, per così dire, che lo spazzolino cresca insieme ai bambini.
Impugnatura ergonomica
L’impugnatura sta perfettamente nella mano del bambino e ha due
zone antiscivolo.
* Studi clinici hanno effettivamente dimostrato che Sonicare For Kids può
rimuovere fino al 75 % di placca in più nelle zone difficili da raggiungere
rispetto a uno spazzolino manuale per bambini ed è risultato sicuro e
delicato per i bambini di età compresa tra i quattro e i dieci anni.1,2 Pertanto
non c’è da stupirsi che il 91 % dei genitori intervistati, che sono anch’essi
dentisti, scelgano Sonicare For Kids per i loro figli.3
Maggiori informazioni su www.sonicare.ch oppure per telefono al
numero: 0800 422 944 (gratuito da rete fissa, i prezzi da cellulare
possono divergere).
1) Pelka M, DeLaurenti M, Master A, et al. Int J Pediatr Dent. 2009;19:s1
2) Milleman J, Putt M, Olson M, et al. Int J Pediatr Dent. 2009;19:s1
3) Sonicare in-home survey of U.S. dental professionals with children ages 4-10
n. 122 / prim av er a 2014
CORSI
[ 15 ]
Corsi introduttivi proposti dalla
Fondazione per le OPD
21 maggio 2014, Zurigo
Corso preparatorio di un giorno
3 e 4 giugno 2014, Zurigo
Corso introduttivo di due giorni
21 agosto 2014, Zurigo
Corso introduttivo di un giorno
2 e 3 settembre 2014, Zurigo Corso introduttivo di due giorni
Informazioni e iscrizioni: www.serviziodentarioscolastico.ch > Corsi
Congresso annuale della
Fondazione per le OPD
4 novembre 2014, Olten
3° congresso annuale svizzero
Centro congressuale Arte delle OPD
Il bus dentario
scolastico 2014
Calendario degli appuntamenti per il 2014
Il programma provvisorio si trova sotto www.serviziodentarioscolastico.ch > OPD novità.
aprile 2014
Iscrizioni a partire dal 1° Aprile sul sito Web.
8 e 9
7260 Davos / GR
10
7252 Klosters / GR
Regioni
maggio 2014
6
3063 Ittigen / BE
Servizio dentario scolastico di Lucerna:
8
6600 Muralto / TI
corso di formazione continua per
12
4114 Hofstetten / SO
le operatrici di prevenzione dentaria
13
4112 Flüh / SO
3 aprile 2014, Lauerz
Aggiornamento professionale per
15
4116 Metzerlen / SO
le OPD di SZ
19 – 23
4800 Zofingen / AG
8 maggio 2014, Palazzo dei congressi Muralto
Corso di aggiornamento per le OPD di TI
15 maggio 2014 (da confermare)
Congresso delle OPD di AG e SO
12 e 26 marzo 2014, Sursee
giugno 2014
16 – 20
2014 Bôle / NE
23 – 27
4303 Kaiseraugst / AG
Per ulteriori dettagli su questi eventi: www.serviziodentarioscolastico.ch
ottobre 2014
> Le OPD nelle regioni
18 – 22
6211 Buchs / LU
I servizi offerti dal bus dentario scolastico
Avete già mandato le vostre risposte?
non sono aperti a tutti. Con riserva di
Sotto www.serviziodentarioscolastico.ch > OPD novità trovate quante persone ci hanno fatto per-
telefonateci allo 061 725 45 45.
venire le risposte del sondaggio. Per domande: [email protected]. Per favore indicare
un numero di telefono.
spon sor della Fon dazion e per le OPD
modifiche. Per avere una conferma dell’orario,
Più efficace !
Per una pulizia professionale
anche negli spazi interdentali
Le setole interdentali
più lunghe e finissime
puliscono in profondità
1 tra un dente e l’altro
1
2
Le setole di pulizia
più corte rimuovono
la placca dalla
superficie dentale
www.trisa.ch
2