ISTITUTO INTERNAZIONALE DI STUDI LIGURI IMMAGINI NELLA PIETRA 10 maggio 2014 Sala Gallesio, Finale Ligure (SV) ESPRESSIONI ARTISTICHE SU ROCCIA • PALEOLITICO (da 2 milioni a 10 mila anni fa) • MESOLITICO (da 10 mila a 8 mila anni fa) • NEOLITICO (da 5 800 a.C. e 3600 a.C. ) • ETA’ DEI METALLI: • RAME tra 3600 e 2200 anni a.C. • BRONZO tra 2200 e 900 anni a.C. • FERRO tra 900 e 180 anni a.C. Queste pitture, segni, incisioni si possono davvero definire ARTE? Se si considera l’arte nel suo significato più ampio, essa comprende ogni attività umana, svolta da singoli o gruppi che porta a forme creative di espressione estetica, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall’esperienza. Nella sua accezione moderna, l’arte è strettamente connessa alla capacità di trasmettere emozioni e “messaggi” soggettivi. ARTE PREISTORICA: ARTE FIGURATIVA Pitture rupestri ARTE MOBILIARE oggetti ornamentali e d’uso quotidiano (realizzati su diversi tipi di materiali: ossa, corna, pietra, legno) Incisioni o graffiti rupestri In Europa l’inizio del Paleolitico superiore coincide con l’arrivo da aree euroasiatiche dell’Uomo moderno (Homo sapiens). L’Homo sapiens era prevalentemente nomade viveva in caverne ma abitava anche in accampamenti all’aperto. Era un abile cacciatore e raccoglitore (di frutti e bacche spontanei) e grazie ad una grande conoscenza del territorio era in grado di sfruttare I diversi tipi di pietre per costruire attrezzi e oggetti utili alla vita quotidiana. In Liguria sono numerose le grotte abitate e frequentate in questo periodo:Balzi Rossi, Arene Candide, Arma delle Manie, Caverna delle Fate, Grotta della Pollera solo per citarne alcune. Il “fare segno”, costituisce uno delle tante innovazioni introdotte dall’ Homo sapiens e che appare da subito un sapere collettivo, di gruppo. È un sistema di rappresentazione attraverso l’immagine (soggetti singoli o plurimi) mediante svariate tecniche (pittura, incisione, piccola statuaria), applicate sulle pareti e sui soffitti delle grotte (arte rupestre) o su supporti trasportabili (arte mobiliare). L'arte preistorica, in estrema sintesi, è un sistema di comunicazione non verbale che nell’articolata cultura dell’Homo sapiens ha permesso di far maturare una solida coesione sociale tra gli individui. Pitture rupestri nella grotta di Chauvet La Liguria è una delle regioni italiane più ricche di manifestazioni di arte rupestre, in particolare di incisioni; ne troviamo nell’area di Monte Bego (sul confine italofrancese), nel Finalese, zona del Monte Beigua e Val Bormida ma non mancano segnalazioni sparse anche in altre località. A partire dalla fine del XIX secolo gli studiosi impegnati in ricerche nelle caverne del Finalese iniziarono a segnalare la presenza di graffiti su alcune rocce. Nel 1898 Clarence Bicknell ,studioso e scopritore delle incisioni di Monte Bego segnalò ad A. Issel le incisioni del Ciappo delle Cunche. Issel, geologo e importante personalità pubblicò pochi anni più tardi le prime immagini (disegni) proprio di quelle incisioni. foto scattata dal Capitano de Albertis al Ciappu de Conche Lo studio di queste manifestazioni artistiche si presenta decisamente complesso ed articolato. La prima considerazione che occorre fare è che noi conosciamo soltanto alcuni frammenti di un immenso patrimonio artistico e che i luoghi finora noti probabilmente sono solo una minima parte di dove si è conservato il segno inciso. Queste espressioni artistiche (pittura e incisioni) sono legate fin dal Paleolitico ad esigenze magico, spirituali che per noi, moderni Sapiens, non è così semplice cogliere e comprendere. Intorno a 25 mila anni fa, sulle Caverne dei Balzi Rossi (Ventimiglia) furono tracciate centinaia di incisioni rupestri , tra queste la raffigurazione di un equide di circa 40 cm di lunghezza nella caverna del Caviglione Il contorno dell’animale fu inciso con tale precisione che è possibile riconoscere la specie alla quale si ispirò l’artista (cavallo di Przewalski) Nel 2005 sulla parete di un cunicolo della Caverna delle Arene Candide sono state individuate alcune incisioni, che trovano una corrispondenza con manifestazioni artistiche dipinte o incise su placchette o ciottoli ritrovate in diversi siti francesi e italiani della fine del Paleolitico ( 12-10 mila anni fa) Il Finalese è caratterizzato dalla formazione miocenica detta “Pietra di Finale”, ossia da una roccia calcarea formatasi circa 20 milioni di anni fa. La maggior parte delle incisioni è stata realizzata, in siti all’aperto, su questo tipo di roccia, anche se non mancano graffiti eseguiti su rocce diverse e più antiche geologicamente (substrato permo- triassico). Schema geologico-strutturale del Finalese: 1) depositi plio-quaternari; 2) calcari bioclastici con intercalazioni di arenarie (Pietra di Finale); 3) dolomie calcaree e quarziti del complesso di base; 4) porfiroidi, prasiniti e quarzoscisti; 5) porfiroidi, prasiniti e quarzoscisti; 6) filladi e micascisti; 7) graniti, gneiss e anfiboliti; 8) lineazioni tettoniche principali. Sono inoltre evidenziati i principali altopiani carsici: a. altopiano della Caprazoppa; b. altopiano di Rocca di Perti; c. altopiano di Bric dei Frati; d. altopiano di S.Bernardino; e. Rocca degli Uccelli; f. altopiano delle Manie Suddivisione delle principali aree con presenza di graffiti su roccia: INCISIONI sulla Pietra di Finale • zona Caprazoppa • Rocca di Perti • Ciappu de Cunche • Riparo Fascette • Ciappo dei Ceci • Arma della Moretta • Valle di Nava • Ciappu du sa INCISIONI su rocce diverse • Incisioni di Vene (Rialto) • Incisioni di Olle (Finale L.) VENE di RIALTO Recentemente è stato scoperto un masso a Vene, sul quale sono state incise alcune coppelle ( piccole vaschette di forma circolare) interpretabili come la raffigurazione della costellazione delle Pleiadi. Quando sorgono le Pleiadi, figlie di Atlante, incomincia la mietitura; l’aratura invece al loro tramonto. Queste sono nascoste per quaranta giorni e per altrettante notti; poi inoltrandosi l’anno esse appaiono appena che si affili la falce. Esiodo, VII sec. a.C. zona CAPRAZOPPA Nei pressi della “Cava dei Fossili” di Borgio Verezzi , nel 1996 sono state scoperte le raffigurazioni di un’ascia con manico e di un aratro. ARMA DELLA MORETTA La grotta si apre a quota 240 m s.l.m. Si trova tra S. Bernardino e Monticello (Finale L.),venne scoperta negli anni 60 del ‘900, da Oscar Giuggiola. È costituita da un unico vano, largo circa 11 m e profondo 13 m, la volta raggiunge la sua massima altezza di 4 m all’imboccatura. L’Arma della Moretta rappresenta il sito più studiato e rilevato del Finalese. Il pavimento e le pareti della grotta sono completamente incise sia da segni antichi che recenti. ARMA DELLA MORETTA TIPOLOGIE: • geometriche • cruciformi • frecciformi CIAPPU da SA’ Si trova a quota 340 m s.l.m. a poca distanza dalla Rocca degli Uccelli (Vezzi Portio) . Il ciappo ha una forma di pentagono irregolare, ed è orientato estovest. E’costituito da più lastroni in calcare biancastro, quello centrale si concentrano la maggior parte delle incisioni. CIAPPU DA SA’ TIPOLOGIE: • canalette • sistema di vaschette • fig. antropomorfe • raffigurazioni geometriche • croci • coppelle CIAPPU DA SA’ Tra i graffiti più interessanti di questo ciappo sicuramente troviamo i cosiddetti “oranti” o “combattenti”; si tratta di due figure antropomorfe, stilizzate che hanno per testa una piccola coppella. CIAPPU DE CUNCHE Si trova a quota 380 m s.l.m. a poca distanza dalla Monte Cucco (Orco Feglino) . Il ciappo è un grosso affioramento calcareo di circa 500 mq, leggermente inclinato verso sud. CIAPPU DE CUNCHE TIPOLOGIE: • canalette • sistema di vaschette • fig. antropomorfe • raffigurazioni geometriche • croci • treno e veliero CIAPPU DE CUNCHE CIAPPU de Cunche Figura geometrica a reticolato RIPARO DEI BUOI In prossimità del Ciappu de Cunche si trova questo piccolo riparo sottoroccia, detto anche “il tribunale”, nel quale, la parete di fondo presenta una serie di profonde escavazioni . La roccia è stata scavata al fine di ottenere dei sedili separati da pseudo colonnine. Sulla volta è stata scolpita un incisione a “bucranio” L’archeologia ha tra i suoi principali compiti quello di stabilire l’età di un reperto, di un antico sito abitativo, o di un contesto di scavo. Attribuire ad un segno inciso sulla roccia una data precisa, nonostante l’ausilio di nuove tecniche di datazione presenta tuttora notevoli problematiche. DATAZIONI: • relative si limitano a stabilire una successione temporale di oggetti e di eventi (ante e post quem) • assolute cercano di datare con precisione oggetti ed eventi Datazione assoluta di incisioni su marmo delle Alpi Apuane per mezzo di simulazioni Montecarlo (Università di Pisa, Dip. Ing. Prof. Bagnoli). Questo metodo prevede la simulazione tramite calcolo matematico, dell’erosione naturale di un segno inciso. . Le incisioni del Ripiano dei Pennati del Monte Gabberi. Il metodo di datazione assoluta ha confermato l’ ipotesi di datazione relativa che i pennati (incisioni a forma di roncola) fossero riferibili al periodo alto medievale. Datazione relativa basata sull’accrescimento dei licheni. In California, sulle montagne della Sierra Nevada è stato utilizzato il metodo di accrescimento dei licheni (calcolato pari a circa 3/8 di pollice, equivalenti a 0,95 cm a secolo) per datare i terremoti, essendo i licheni dei buoni colonizzatori delle rocce. Questo metodo è stato applicato per datare alcune incisioni, ma presenta dei limiti e troppe variabili. Esempi di classificazioni tipologiche relativa delle incisioni della Val Camonica e Monte Bego. Per quanto riguarda le incisioni rupestri realizzate sulla “Pietra di Finale” non è ancora possibile avere una datazione assoluta. La “Pietra di Finale” essendo una roccia porosa,permeabile e facilmente erodibile non permette di applicare altri metodi di datazione, diversi da quello di confronto tipologico e o stilistico. Vani sono stati i tentativi di datazione attraverso lo studio delle patine che si formano sul segno inciso. L’incisione delle Arene Candide è stata datata grazie alla presenza di un contesto stratigrafico certo. L’incisione dell’ascia di Borgio Verezzi trova riscontro con reperti archeologici risalenti a circa 3300 a.C.. In particolare è possibile un confronto con l’ascia in rame appartenente alla mummia di Similaun, scoperta sulle Alpi, al confine con l’Austria. Ricostruzione dell’ abbigliamento ed equipaggiamento di Otzi, Museo di Bolzano Rilievo dell’incisione del treno fatta da Issel ai primi del ‘900 post ante quem foto scattata dal Capitano de Albertis al Ciappu de Conche, si intravede l’incisione del “treno” Le incisioni rupestri del Finalese furono realizzate a partire dall’età del Bronzo, anche se non mancano esempi di graffiti più antichi. Vennero incisi con strumenti litici o metallici (scalpelli) in specifici luoghi, legati ad attività “lavorative” e di culto, di cui il significato più profondo e spirituale oggi in parte ci sfugge. Alcune vennero nel corso del tempo ripassate se non addirittura modificate nella loro forma iniziale. La mancanza di un contesto archeologico rende complessa la datazione che viene effettuata per confronto tipologico con incisioni presenti per tutto l’arco alpino, nelle Alpi Marittime (Monte Bego), nelle valli del Cuneese e in Val Camonica questi indelebili segni sono da considerarsi un anonimo manoscritto che ci è stato consegnato e che da oltre 200 anni si cerca di decifrare; alcune pagine sono state sfogliate, altre lette e rilette, risultando comprensibili, altre pagine rimangono dal significato enigmatico, quello che è certo è che è nostro dovere conservare e proteggere un patrimonio di tale importanza.