Diapositiva 1 - 12-9-2015 30° di fondazione CAI Finale

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ISTITUTO
INTERNAZIONALE
DI STUDI LIGURI
IMMAGINI NELLA PIETRA
10 maggio 2014
Sala Gallesio, Finale Ligure (SV)
ESPRESSIONI ARTISTICHE
SU ROCCIA
• PALEOLITICO (da 2 milioni a 10 mila anni fa)
• MESOLITICO (da 10 mila a 8 mila anni fa)
• NEOLITICO (da 5 800 a.C. e 3600 a.C. )
• ETA’ DEI METALLI:
• RAME tra 3600 e 2200 anni a.C.
• BRONZO tra 2200 e 900 anni a.C.
• FERRO tra 900 e 180 anni a.C.
Queste pitture, segni, incisioni si possono davvero definire
ARTE?
Se si considera l’arte nel suo significato più ampio, essa
comprende ogni attività umana, svolta da singoli o gruppi
che porta a forme creative di espressione estetica,
poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate e norme
comportamentali derivanti dallo studio e dall’esperienza.
Nella sua accezione moderna, l’arte è strettamente
connessa alla capacità di trasmettere emozioni e
“messaggi” soggettivi.
ARTE PREISTORICA:
ARTE FIGURATIVA
Pitture rupestri
ARTE MOBILIARE
oggetti ornamentali e
d’uso quotidiano
(realizzati su diversi tipi di materiali:
ossa, corna, pietra, legno)
Incisioni o graffiti rupestri
In Europa l’inizio del Paleolitico superiore
coincide con l’arrivo da aree euroasiatiche
dell’Uomo moderno (Homo sapiens).
L’Homo sapiens era prevalentemente nomade
viveva in caverne ma abitava anche in
accampamenti all’aperto.
Era un abile cacciatore e raccoglitore (di frutti e
bacche spontanei) e grazie ad una grande
conoscenza del territorio era in grado di sfruttare
I diversi tipi di pietre per costruire attrezzi e
oggetti utili alla vita quotidiana.
In Liguria sono numerose le grotte abitate e
frequentate in questo periodo:Balzi Rossi, Arene
Candide, Arma delle Manie, Caverna delle Fate,
Grotta della Pollera solo per citarne alcune.
Il “fare segno”, costituisce uno delle tante innovazioni introdotte dall’ Homo
sapiens e che appare da subito un sapere collettivo, di gruppo. È un sistema
di rappresentazione attraverso l’immagine (soggetti singoli o plurimi) mediante
svariate tecniche (pittura, incisione, piccola statuaria), applicate sulle pareti e
sui soffitti delle grotte (arte rupestre) o su supporti trasportabili (arte mobiliare).
L'arte preistorica, in estrema sintesi, è un sistema di comunicazione non
verbale che nell’articolata cultura dell’Homo sapiens ha permesso di far
maturare una solida coesione sociale tra gli individui.
Pitture rupestri nella grotta di Chauvet
La Liguria è una delle regioni italiane più ricche di manifestazioni di arte rupestre,
in particolare di incisioni; ne troviamo nell’area di Monte Bego (sul confine italofrancese), nel Finalese, zona del Monte Beigua e Val Bormida ma non mancano
segnalazioni sparse anche in altre località.
A partire dalla fine del XIX
secolo gli studiosi impegnati in
ricerche nelle caverne del
Finalese iniziarono a segnalare
la presenza di graffiti su alcune
rocce.
Nel 1898 Clarence Bicknell
,studioso e scopritore delle
incisioni di Monte Bego segnalò
ad A. Issel le incisioni del
Ciappo delle Cunche.
Issel, geologo e importante
personalità pubblicò pochi anni
più tardi le prime immagini
(disegni) proprio di quelle
incisioni.
foto scattata dal Capitano de Albertis al Ciappu de Conche
Lo studio di queste manifestazioni artistiche si presenta decisamente complesso
ed articolato. La prima considerazione che occorre fare è che noi conosciamo
soltanto alcuni frammenti di un immenso patrimonio artistico e che i luoghi finora
noti probabilmente sono solo una minima parte di dove si è conservato il segno
inciso.
Queste espressioni artistiche (pittura e incisioni) sono legate fin dal Paleolitico ad
esigenze magico, spirituali che per noi, moderni Sapiens, non è così semplice
cogliere e comprendere.
Intorno a 25 mila anni fa, sulle Caverne
dei Balzi Rossi (Ventimiglia) furono
tracciate centinaia di incisioni rupestri , tra
queste la raffigurazione di un equide di
circa 40 cm di lunghezza nella caverna del
Caviglione
Il contorno dell’animale fu inciso
con tale precisione che è
possibile riconoscere la specie
alla quale si ispirò l’artista
(cavallo di Przewalski)
Nel 2005 sulla parete di un cunicolo
della Caverna delle Arene Candide
sono state individuate alcune
incisioni, che trovano una
corrispondenza con manifestazioni
artistiche dipinte o incise su
placchette o ciottoli ritrovate in diversi
siti francesi e italiani della fine del
Paleolitico ( 12-10 mila anni fa)
Il Finalese è caratterizzato dalla formazione miocenica detta “Pietra di Finale”,
ossia da una roccia calcarea formatasi circa 20 milioni di anni fa.
La maggior parte delle incisioni è stata realizzata, in siti all’aperto, su questo
tipo di roccia, anche se non mancano graffiti eseguiti su rocce diverse e più
antiche geologicamente (substrato permo- triassico).
Schema geologico-strutturale
del Finalese:
1) depositi plio-quaternari; 2) calcari
bioclastici con intercalazioni di
arenarie (Pietra di Finale);
3) dolomie calcaree e quarziti del
complesso di base;
4) porfiroidi, prasiniti e quarzoscisti;
5) porfiroidi, prasiniti e quarzoscisti;
6) filladi e micascisti;
7) graniti, gneiss e anfiboliti; 8)
lineazioni tettoniche principali.
Sono inoltre evidenziati i principali
altopiani carsici:
a. altopiano della Caprazoppa;
b. altopiano di Rocca di Perti;
c. altopiano di Bric dei Frati; d.
altopiano di S.Bernardino; e. Rocca
degli Uccelli;
f. altopiano delle Manie
Suddivisione delle principali aree con presenza di graffiti su roccia:
INCISIONI sulla Pietra di Finale
• zona Caprazoppa
• Rocca di Perti
• Ciappu de Cunche
• Riparo Fascette
• Ciappo dei Ceci
• Arma della Moretta
• Valle di Nava
• Ciappu du sa
INCISIONI su rocce diverse
• Incisioni di Vene (Rialto)
• Incisioni di Olle (Finale L.)
VENE di RIALTO
Recentemente è stato scoperto un masso a Vene,
sul quale sono state incise alcune coppelle ( piccole
vaschette di forma circolare) interpretabili come la
raffigurazione della costellazione delle Pleiadi.
Quando sorgono le Pleiadi, figlie di Atlante,
incomincia la mietitura; l’aratura invece al loro
tramonto. Queste sono nascoste per quaranta
giorni e per altrettante notti; poi inoltrandosi l’anno
esse appaiono appena che si affili la falce.
Esiodo, VII sec. a.C.
zona CAPRAZOPPA
Nei pressi della “Cava dei Fossili” di
Borgio Verezzi , nel 1996 sono
state scoperte le raffigurazioni di
un’ascia con manico e di un aratro.
ARMA DELLA MORETTA
La grotta si apre a quota 240 m s.l.m. Si
trova tra S. Bernardino e Monticello
(Finale L.),venne scoperta negli anni 60
del ‘900, da Oscar Giuggiola. È costituita
da un unico vano, largo circa 11 m e
profondo 13 m, la volta raggiunge la sua
massima altezza di 4 m all’imboccatura.
L’Arma della Moretta rappresenta il sito
più studiato e rilevato del Finalese. Il
pavimento e le pareti della grotta sono
completamente incise sia da segni
antichi che recenti.
ARMA DELLA MORETTA
TIPOLOGIE:
• geometriche
• cruciformi
• frecciformi
CIAPPU da SA’
Si trova a quota 340
m s.l.m. a poca
distanza dalla Rocca
degli Uccelli (Vezzi
Portio) . Il ciappo ha
una forma di
pentagono irregolare,
ed è orientato estovest. E’costituito da
più lastroni in calcare
biancastro, quello
centrale si
concentrano la
maggior parte delle
incisioni.
CIAPPU DA SA’
TIPOLOGIE:
• canalette
• sistema di vaschette
• fig. antropomorfe
• raffigurazioni geometriche
• croci
• coppelle
CIAPPU DA SA’
Tra i graffiti più interessanti di questo ciappo sicuramente
troviamo i cosiddetti “oranti” o “combattenti”; si tratta di due
figure antropomorfe, stilizzate che hanno per testa una piccola
coppella.
CIAPPU DE CUNCHE
Si trova a quota 380 m
s.l.m. a poca distanza
dalla Monte Cucco
(Orco Feglino) . Il
ciappo è un grosso
affioramento calcareo
di circa 500 mq,
leggermente inclinato
verso sud.
CIAPPU DE CUNCHE
TIPOLOGIE:
• canalette
• sistema di vaschette
• fig. antropomorfe
• raffigurazioni geometriche
• croci
• treno e veliero
CIAPPU DE CUNCHE
CIAPPU de Cunche
Figura geometrica a reticolato
RIPARO DEI BUOI
In prossimità del
Ciappu de Cunche si
trova questo piccolo
riparo sottoroccia, detto
anche “il tribunale”, nel
quale, la parete di
fondo presenta una
serie di profonde
escavazioni . La roccia
è stata scavata al fine
di ottenere dei sedili
separati da pseudo
colonnine. Sulla volta è
stata scolpita un
incisione a “bucranio”
L’archeologia ha tra i suoi principali compiti quello di stabilire l’età di un reperto, di
un antico sito abitativo, o di un contesto di scavo. Attribuire ad un segno inciso
sulla roccia una data precisa, nonostante l’ausilio di nuove tecniche di datazione
presenta tuttora notevoli problematiche.
DATAZIONI:
• relative
si limitano a stabilire una successione temporale di oggetti e di eventi (ante e
post quem)
• assolute
cercano di datare con precisione oggetti ed eventi
Datazione assoluta di incisioni su marmo delle Alpi Apuane per mezzo di
simulazioni Montecarlo (Università di Pisa, Dip. Ing. Prof. Bagnoli). Questo
metodo prevede la simulazione tramite calcolo matematico, dell’erosione
naturale di un segno inciso.
.
Le incisioni del Ripiano dei Pennati del Monte
Gabberi. Il metodo di datazione assoluta ha
confermato l’ ipotesi di datazione relativa che i
pennati (incisioni a forma di roncola) fossero
riferibili al periodo alto medievale.
Datazione relativa basata sull’accrescimento dei licheni.
In California, sulle montagne della Sierra Nevada è stato utilizzato il metodo di
accrescimento dei licheni (calcolato pari a circa 3/8 di pollice, equivalenti a 0,95
cm a secolo) per datare i terremoti, essendo i licheni dei buoni colonizzatori
delle rocce. Questo metodo è stato applicato per datare alcune incisioni, ma
presenta dei limiti e troppe variabili.
Esempi di classificazioni tipologiche
relativa delle incisioni della Val Camonica
e Monte Bego.
Per quanto riguarda le incisioni rupestri realizzate sulla “Pietra di Finale” non è
ancora possibile avere una datazione assoluta.
La “Pietra di Finale” essendo una roccia porosa,permeabile e facilmente erodibile
non permette di applicare altri metodi di datazione, diversi da quello di confronto
tipologico e o stilistico. Vani sono stati i tentativi di datazione attraverso lo studio
delle patine che si formano sul segno inciso.
L’incisione delle Arene Candide è stata
datata grazie alla presenza di un contesto
stratigrafico certo.
L’incisione dell’ascia di Borgio
Verezzi trova riscontro con
reperti archeologici risalenti a
circa 3300 a.C.. In particolare è
possibile un confronto con
l’ascia in rame appartenente alla
mummia di Similaun, scoperta
sulle Alpi, al confine con
l’Austria.
Ricostruzione dell’ abbigliamento ed
equipaggiamento di Otzi, Museo di Bolzano
Rilievo dell’incisione del treno fatta da Issel
ai primi del ‘900
post
ante quem
foto scattata dal Capitano de Albertis
al Ciappu de Conche, si intravede
l’incisione del “treno”
Le incisioni rupestri del Finalese furono realizzate a partire dall’età del Bronzo,
anche se non mancano esempi di graffiti più antichi. Vennero incisi con strumenti
litici o metallici (scalpelli) in specifici luoghi, legati ad attività “lavorative” e di culto,
di cui il significato più profondo e spirituale oggi in parte ci sfugge. Alcune vennero
nel corso del tempo ripassate se non addirittura modificate nella loro forma iniziale.
La mancanza di un contesto archeologico rende complessa la datazione che viene
effettuata per confronto tipologico con incisioni presenti per tutto l’arco alpino, nelle
Alpi Marittime (Monte Bego), nelle valli del Cuneese e in Val Camonica
questi indelebili segni sono da considerarsi un anonimo manoscritto che ci è stato
consegnato e che da oltre 200 anni si cerca di decifrare; alcune pagine sono state
sfogliate, altre lette e rilette, risultando comprensibili, altre pagine rimangono dal
significato enigmatico, quello che è certo è che è nostro dovere conservare e
proteggere un patrimonio di tale importanza.
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