Interventi di recupero per alunni in situazione di disagio ambientale o scolastico La nuova riforma L. 53 del 2003 nelle indicazioni nazionali dei piani di studio personalizzati dice che la scuola ”eleva il livello di educazione e di istruzione di ciascun cittadino…….accresce le capacità di partecipazione e di contributo ai valori della cultura” ed è inoltre tenuta a garantire a tutti i suoi alunni il “diritto personale, sociale, civile all’istruzione ed alla formazione di qualità”. Scuola secondaria statale di primo grado “A. Inveges” ha da sempre assunto come compito prioritario lo sviluppo della persona prestando sempre più attenzione a quegli alunni che per vari motivi: sociali, personali, di apprendimento e di relazione si trovano a rischio di insuccesso scolastico o di devianza sociale; alunni che con il loro comportamento e stili di vita manifestano un “disagio”. Col termine disagio si nasconde in realtà una precisa sindrome “una spiccata difficoltà del minore a diventare adulto nella società occidentale contemporanea”; il disagio non è un fatto accidentale ma è un aspetto presente nelle società complesse. La “famiglia normale” elemento di base costitutivo della nostra società, oggi, non fa altro che riflettere e trasformare il “disagio sociale” in “disagio familiare”. La caratteristica del nostro tempo è la velocità con cui mutano i modelli valoriali, culturali e comportamentali di riferimento; notevole, pertanto, è l’influenza dei mass media nel proporre stili di vita, atteggiamenti linguaggi che non sempre rispecchiano la realtà ed il vissuto quotidiano. I genitori sono pertanto chiamati a filtrare un’infinità di messaggi che raggiungono e spesso travolgono se stessi e i loro figli e non sempre sono in grado di proporre stili di vita alternativi a quelli imposti da una società edonistica a materialistica. Di conseguenza quando agli adolescenti mancano punti di riferimento definiti e vie sicure da seguire più difficoltosa e la loro crescita; avvertono, così, uno stato di smarrimento ed insicurezza reagendo a volte con atteggiamenti di disimpegno, deresponsabilizzazione, bullismo. Per gli adolescenti, in ogni caso, la famiglia e la scuola rimangono i punti di riferimento più sicuri per affrontare e superare il disagio manifestato perché sono in grado di offrire uno spazio affettivo cognitivo relazionale che garantisca una crescita serena ed armoniosa per lo sviluppo della propria personalità. ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA La nostra scuola, pur essendo cosciente che il disagio ha origini complesse e investe tutta la società civile con connotazioni di carattere economico-sociale, didattico - pedagogico, intende dare il suo contributo per alleviare il problema utilizzando tutte le risorse disponibili attraverso interventi basati sulla discriminazione positiva “dare di più a chi ne ha di meno” così da prevenire l’insuccesso scolastico attraverso una riqualificazione dell’azione didattica. Pertanto tenendo conto delle esperienze pregresse, propone l’attuazione di progetti che abbiano come obiettivi generali: Rendere amiche le mura della scuola. Migliorare la comunicazione scuola famiglia. 119 POF 2010-2011 Scuola secondaria statale di primo grado“A. Inveges”- Sciacca Diffondere l’attitudine all’ascolto dei problemi adolescenziali. Realizzare sistemi di rilevazione dei bisogni degli alunni. Si è così affidato l’incarico alla Funzione Strumentale prof.ssa Schittone Paola, con il compito d’intervento e prevenzione del fenomeno attraverso un’indagine conoscitiva delle cause e della tipologia del disagio presente nella nostra scuola, che effettuerà mediante la somministrazione di uno screening d’istituto, con test compilati dai coordinatori delle classi prime e seconde e terze. PROGETTO DI.SCO Premessa Il progetto si propone di promuovere percorsi di studio e attività miranti a incidere sul problema dello svantaggio sociale, affettivo e cognitivo di quegli alunni che mostrano poco interesse e demotivazione ad apprendere, mancando così di fruire delle opportunità di crescita sociale e culturale che la scuola offre. Per questi alunni è fondamentale il formarsi di un solido senso di autostima che sta alla base della motivazione e dell’autonomia. Il ragazzo che acquisisce fiducia nelle proprie capacità sarà, infatti, motivato a intraprendere un compito o un’attività , utilizzerà gli strumenti utili a realizzarla e persevererà. L’autoefficacia, cioè la convinzione della propria efficacia personale nell’ affrontare con successo le richieste della vita, permette al discente di promuovere l’assunzione di comportamenti positivi che aiutano a prevenire varie forme di disagio, favorendo condizioni di benessere psicofisico, socio-affettivo- relazionale e influenzano in modo significativo la realizzazione personale. Aiutare lo studente nella realizzazione di sé previene e contrasta comportamenti inadeguati quali l’uso di sostanze e il bullismo, che sono solo alcuni degli agiti compensatori messi in atto nelle situazioni di disagio e frustrazione. Previene altresì la dispersione scolastica. Destinatari del progetto Alunni delle classi prime , seconde e terze Individuazione dei bisogni Bisogno di recuperare fiducia in se stessi e nelle proprie capacità Bisogno di sapersi relazionare positivamente con compagni e insegnanti Bisogno di recuperare abilità di base Obiettivi da perseguire e risultati attesi Motivare gli alunni ad una frequenza continua ed attiva Promuovere l’autostima Motivare l’impegno e l’assunzione di responsabilità Sviluppare competenze relazionali Promuovere la fiducia nelle personali capacità Riconoscere al ragazzo il diritto allo studio 120 POF 2010-2011 Scuola secondaria statale di primo grado“A. Inveges”- Sciacca Rimuovere gli effetti negativi di condizionamenti socioeconomici-culturale dell’ambiente familiare. Decondizionare il disagio culturale dovuto a scarsità di stimoli. Migliorare la qualità del servizio scolastico promuovendo azioni educative e didattiche in sintonia con i bisogni di tali allievi . Offrire agli alunni svantaggiati le basi formative e una cultura più solida. Attivare i servizi socio-psico-pedagogici adeguati Favorire il “relazionarsi” con l’ambiente circostante MODALITÀ D’INTERVENTO FASE 1 Screening sullo svantaggio Lo screening sullo svantaggio nasce da una precisa esigenza: rilevare casi di alunni che mostrano di non vivere bene l’ambiente scolastico e trovare successivamente nuove e originali strategie per cercare di promuovere il successo formativo di quelli che, come si evince dalle osservazioni sistematiche del comportamento e dal controllo della frequenza scolastica, presentano poca motivazione e interesse per la scuola, alcuni con rischio d’abbandono. Dopo aver raccolto ed analizzato i dati si elaborerà un unico progetto che coordinerà tutte gli interventi di recupero. Le attività saranno prevalentemente laboratoriali giacché queste hanno sempre avuto a livello educativo formativo una notevole valenza educativa - formativa. Proposte operative In ore curricolari: Incontri con personale specializzato (psicologi) delle USL In ore extracurricolari: Progetto “ Dalla realtà al web” Attraverso la strategia dei progetti si coinvolgeranno il maggior numero di ragazzi in attività ludiche operative facendogli vivere la scuola in una veste meno istituzionale e più vicina alle loro esigenze; ciò premesso, si ritiene opportuno e funzionale per la realizzazione di una migliore qualità della vita scolastica attivare laboratori di psicomotricità, artistici, musicali, multimediali, di drammatizzazione. VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTO - DSA ALUNNI CON DIFFICOLTÀ SPECIFICA DI Per gli alunni in situazione di difficoltà specifica di apprendimento debitamente certificate per la prima volta viene dettata una disciplina organica, con la quale si prevede che, in sede di svolgimento delle attività didattiche, siano attivate adeguate misure dispensative e compensative e che la relativa valutazione sia effettuata tenendo conto delle particolari situazioni ed esigenze personali degli alunni. 121 POF 2010-2011 Scuola secondaria statale di primo grado“A. Inveges”- Sciacca