OBIETTIVI
1. stabilire in quale rapporto stanno bisogni –> disagio –> rischio –> devianza (predittibilità
del disagio, rischio, devianza)
2. verificare l’incidenza dei fattori protettivi, in particolare delle istituzioni educative (oratorio)
3. offriere modelli di interpretazione del disagio-devianza e di intervento preventivo del
disagio e riabilitativo del rischio primario, preventivo del secondario.
4. Il tutto partendo dall’analisi di un territorio preciso di una grande città italiana (Municipi
Roma 6 – 7) e di un’istituzione educativa che ivi opera: Oratorio –CG “Borgo ragazzi don
Bosco”
IPOTESI
Facciamo l’ipotesi che
1. Esista una correlazione positiva tra frustrazione dei bisogni e percezione del disagio e
soluzioni di rischio
2. Più è alta la frustrazione dei bisogni (in senso quantitativo e qualitativo) più sia alta la
percezione del disagio;
3. Più è alta la frustrazione dei bisogni e la percezione soggettiva del disagio più sia
probabile una soluzione a rischio;
4. Tale probabilità aumenti in concomitanza con una socializzazione negativa/deviante o di
fronte a carenze educative e culturali
5. Tale probabilità diminuisca in presenza di “fattori protettivi” (buone relazioni con adulti,
istituzioni, territorio, persone; sistema di significato che dia senso alla vita e spinga a
soluzioni proattive e prosociali)
6. Ogni persona abbia la possibilità di dare una sua interpretazione (significato) agli
avvenimenti della vita, anche quelli più problematici e deprivanti, alle carenze, alle
espereienze. Pertanto si prevede un impatto probabilistico e non deterministico di tali
fattori sulle persone. Ciò comporta che:
a. Non tutti, in presenza di fattori negativi simili, abbiano gli stessi esiti devianti
b. Esiti uguali abbiano a monte fattori diversi