DR. MAURIZIO CASTIGNETTI Buon pomeriggio a tutti. Vi porto i saluti della Fondazione San Filippo Neri e vi ringrazio dell’invito a partecipare a questo convegno, che affronta temi rivolti al mondo dei ragazzi, che sono la mission del nostro lavoro. Poco tempo fa, abbiamo presentato il volume del bicentenario del nostro istituto, che da sempre opera con i giovani e per i giovani, per dare loro una possibilità in più di crescita, attraverso il mondo educativo della formazione. È un compito che diventa sempre più importante, soprattutto adesso, in un momento così deviante di cambiamento sociale ed economico, che accompagna la crescita dei nostri ragazzi, in modo disorganizzato e caotico. Mai come ora, i giovani si sentono privi di stimoli, di futuro, di certezze, e spetta a noi adulti ricreare un mondo di speranze e di benessere, attraverso strumenti formativi, atti a sviluppare in loro la voglia di crescere, di appartenere a una società che non li emargina, ma che li accompagna in un percorso educativo di benessere culturale ed ambientale, che possa dar loro la forza di plasmarsi e di inserirsi in una realtà che li appartiene, una società che loro devono contribuire a crearsi. Il tema della giornata è il confronto del lavoro svolto dalla rete delle scuole modenesi, con realtà e progetti regionali e nazionali, rivolti al disagio dei giovani, al problema dell’abbandono e del rendimento scolastico, al modo di vivere dei nostri ragazzi, di un’età particolarmente impegnativa, in un periodo che vede sempre più emergere difficoltà e cambiamenti sociali, non solo nel loro rapporto con la scuola e la formazione, ma anche nella famiglia, che è sempre più provata dai cambiamenti del mondo del lavoro e da un’economia sempre più influenzata dalla crisi che stiamo vivendo. Il termine “disagio”, esprime, dal punto di vista psicologico, una condizione di malessere fisico e psichico, determinata da fattori frustranti, che impediscono o rallentano il normale svolgimento del processo di socializzazione del ragazzo in età evolutiva, mentre il nodo centrale è legato al bisogno di realizzazione dell’individuo, dare senso alla vita, l’aumentare, sviluppando, le proprie attitudini ed esercitando il proprio talento, la stima di sé, consolidando così il senso di identità e di personalità. Mettere in rete le proprio esperienze, confrontandole con altre realtà, come oggi state facendo, non può che creare un interesse condiviso, nell’unire le esigenze mutevoli del mondo della scuola e dei ragazzi, con le realtà formative che devono, sempre più, adeguarsi alle nuove sollecitazioni imposte dal cambiamento del modo di vivere l’insegnamento, nel mutato ambiente sociale in cui ci troviamo. In questa ottica, le Scienze Pedagogiche devono contribuire a formulare un’offerta educativa, che deve necessariamente essere diversificata, dinamica, a seconda dei bisogni e delle motivazioni che emergono nelle singole persone. Sono di estrema importanza le risposte che il mondo delle istituzioni, della scuola, della famiglia e delle associazioni riesce a dare per far fronte ad un disagio giovanile sempre più crescente, attraverso strumenti ed iniziative come questa, che riescano a creare un sistema attento alla risoluzione delle nuove problematiche emergenti. Iniziative come quella di oggi, sono lo stimolo per dire ai nostri ragazzi che noi adulti ci siamo, che li vogliamo accompagnare nella loro crescita, affiancarli nel diventare adulti consapevoli e che, insieme, parteciperemo a costruire per loro un futuro migliore. Grazie ancora per il contributo che con il vostro impegno, tutti date ai nostri ragazzi.