ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE “SILVIO DE PRETTO” DIPARTIMENTO DI CHIMICA, FISICA E SCIENZE PROGRAMMAZIONE DISCIPLINE CHIMICHE anno scolastico 2016 / 2017 CLASSI PRIME E SECONDE Disciplina: SCIENZE INTEGRATE: CHIMICA..............................................................pag. 2 CLASSI TERZE , QUARTE E QUINTE INDIRIZZO: CHIMICA, MATERIALI, BIOTECNOLOGIE PARTE GENERALE..............................................................................................................pag. 11 ARTICOLAZIONE: BIOTECNOLOGIE AMBIENTALI CHIMICA ANALITICA E STRUMENTALE...........................................................................pag. 14 CHIMICA ORGANICA E BIOCHIMICA.........................................................................pag. 22 ARTICOLAZIONE: BIOTECNOLOGIE SANITARIE CHIMICA ANALITICA E STRUMENTALE............................................................................pag. 30 CHIMICA ORGANICA E BIOCHIMICA..........................................................................pag. 36 Griglie di valutazione.............................................................................................................pag. 50 1 DISCIPLINA: SCIENZE INTEGRATE: CHIMICA PROGRAMMAZIONE GENERALE Con la materia “Scienze Integrate: Chimica” si concorre a far conseguire allo studente, al termine del percorso quinquennale, risultati di apprendimento che lo mettono in grado di: utilizzare modelli appropriati per investigare su fenomeni e interpretare dati sperimentali; riconoscere, nei diversi campi disciplinari studiati, i criteri scientifici di affidabilità delle conoscenze e delle conclusioni che vi afferiscono; utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare; padroneggiare l'uso di strumenti tecnologici con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell'ambiente e del territorio; utilizzare, in contesti di ricerca applicata, procedure e tecniche per trovare soluzioni innovative e migliorative, in relazione ai campi di propria competenza; utilizzare gli strumenti culturali e metodologici acquisiti per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni e ai suoi problemi, anche ai fini dell'apprendimento permanente; collocare le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche in una dimensione storicoculturale ed etica, nella consapevolezza della storicità dei saperi. METODOLOGIE Base del metodo d'insegnamento della materia saranno la lezione frontale e partecipata, supportate da lavori di gruppo ed esercitazioni individuali svolte sia in classe sia come lavoro domestico. In laboratorio verranno proposte sia esperienze tese alla verifica di conoscenze acquisite in teoria, sia problemi di carattere pratico, la cui soluzione permette di applicare quanto appreso o di estendere le conoscenze ad aspetti non affrontati prima. Il lavoro sarà guidato negli aspetti pratici da procedure formulate nel rispetto delle problematiche relative alla sicurezza. I ragazzi lavoreranno in gruppi di 4 o 5 e redigeranno singolarmente il quaderno di lavoro. I docenti saranno compresenti in laboratorio sia per le spiegazioni teoriche sia per l’assistenza alle prove pratiche. Il libro di testo, supportato da appunti di lezione sarà lo strumento base per lo studio della materia. TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA E LORO SCANSIONE Saranno utilizzate quali prove di verifica: interrogazioni orali; prove o test di varia tipologia; prove o test specifici per valutare abilità e conoscenze nell’ambito della attività sperimentale di laboratorio. La valutazione delle prove orali e scritte sarà effettuata verificando gli obiettivi di conoscenza e abilità specifici relativi alle unità didattiche, non trascurando la capacità di esprimersi utilizzando il linguaggio appropriato. Gli alunni saranno sempre tenuti informati sui criteri di valutazione. La scansione delle prove è quella prevista dal PTOF. 2 GESTIONE DELLA COMPRESENZA La compresenza viene attuata nell’ora di laboratorio: i lavori proposti alle classi faranno riferimento, come scansione temporanea, agli argomenti di teoria del momento. Per quanto riguarda il voto a fine di ogni quadrimestre si riporta quanto deliberato in sede di Dipartimento. “Il voto unico risulterà da una media di tipo ponderato che terrà conto anche dell’incidenza temporale di presenza, per la materia, delle ore di laboratorio rispetto a quelle di teoria. Se i due voti separati non risultano particolarmente distanziati, un eventuale arrotondamento sarà deciso dagli insegnanti anche sulla base dell’atteggiamento che l’alunno ha tenuto nei riguardi della materia. Nel caso in cui uno dei due voti risulti particolarmente negativo, mentre l’altro sia positivo, su decisione degli insegnanti può essere previsto il recupero del debito formativo solo per la parte insufficiente della materia (solo laboratorio o solo parte teorica)”. GRIGLIA DI VALUTAZIONE (vedi fine documento) 3 OBIETTIVI IN TERMINI DI COMPETENZE, CONOSCENZE, ABILITA’ COMPETENZE Ai fini del raggiungimento dei risultati di apprendimento sopra riportati in esito al percorso quinquennale, nel primo biennio si persegue, con la propria azione didattica ed educativa, l'obiettivo prioritario di far acquisire allo studente le competenze di base attese a conclusione dell'obbligo di istruzione, di seguito richiamate: osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle varie forme i concetti di sistema e di complessità analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall'esperienza essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate. CONOSCENZE E ABILITA’ I.T.I.S. “SILVIO DE PRETTO” DIPARTIMENTO DI CHIMICA, FISICA E SCIENZE CLASSI PRIME SCIENZE INTEGRATE: CHIMICA MODULI 1 Grandezze fisiche, unità di misura Settembre/Ottobre 2 Le proprietà della materia Ottobre/Novembre CONOSCENZE ABILITA’ Obiettivi minimi: Grandezze fisiche fondamentali e derivate, intensive ed estensive, unità di misura e prefissi del SI. Notazione scientifica. Cifre significative. Descrizione di alcune grandezze e loro relazioni: lunghezza, volume, massa, densità, temperatura in scala K e °C. Altri Obiettivi: Descrizione delle grandezze: energia cinetica e potenziale, energia termica, lavoro, calore, calore specifico. Obiettivi minimi: Sapere utilizzare le unità di misura del Sistema Internazionale ed i multipli e sottomultipli. Saper svolgere le equivalenze. Saper utilizzare la densità di un materiale per calcolare la massa o il volume del campione. Saper convertire la temperatura in K e in °C. Altri Obiettivi: Saper esprimere misure usando la notazione scientifica ed il corretto numero di cifre significative. Risolvere problemi contenenti il calore specifico Obiettivi minimi: Stati fisici della materia, caratteristiche macroscopiche. Aspetti particellari. Passaggi di stato. Classificazione delle sostanze in base alla composizione: definire miscugli omogenei ed eterogenei e sostanze pure. Descrivere le principali tecniche di separazione dei miscugli. Descrivere curve di riscaldamento e raffreddamento di una sostanza pura. Obiettivi minimi: Sapere classificare la materia in base agli stati di aggregazione ed in base alla composizione. Altri obiettivi: Sapere interpretare le curve di riscaldamento e raffreddamento di sostanze pure sulla base della teoria cinetico-molecolare. Sapere individuare la più adatta tecnica di separazione di un miscuglio. 4 3 Le trasformazioni della materia Novembre 4 Descrizione microscopica della struttura della materia Dicembre 5 Struttura atomica Obiettivi minimi: Definire trasformazioni fisiche e chimiche. Definire elementi e composti. Tavola degli elementi e suddivisione degli elementi in metalli, non metalli e semimetalli. Conoscere i simboli degli elementi chimici più comuni. Altri Obiettivi: Descrivere fenomeni legati alle trasformazioni fisiche e chimiche. Obiettivi minimi: Illustrare le leggi ponderali di Lavoisier e Proust. Presentare la teoria atomica di Dalton. Definire l’atomo come unità fondamentale che costituisce la materia. Definire la molecola. Altri Obiettivi: illustrare la legge ponderale di Dalton Interpretare microscopicamente i fenomeni osservati sperimentalmente. Obiettivi minimi: Descrivere le particelle subatomiche. Descrivere l’ipotesi atomica di Thomson. Descrivere l’esperimento di Rutherford e la conseguente ipotesi della struttura atomica. Descrivere la struttura del nucleo. Definire il numero atomico, il numero di massa, gli isotopi. Gennaio 6 La mole Febbraio 7 Le reazioni chimiche ed i calcoli stechiometrici Febbraio/Marzo Obiettivi Minimi: Definire la massa atomica in u.m.a. e come massa assoluta. Definire il significato di mole e massa molare di una sostanza pura. Conoscere la relazione tra massa e numero di moli. Conoscere il numero di Avogadro. Conoscere la relazione tra numero di moli e numero di particelle. Conoscere la simbologia della formula chimica di un composto. Altri Obiettivi: Conoscere il volume molare di un gas STP. Conoscere la relazione tra numero di moli e volume di un gas STP. Composizione percentuale di un composto Obiettivi Minimi: Conoscere la simbologia della reazione chimica. Conoscere il significato di equazione chimica bilanciata e di coefficienti stechiometrici. Obiettivi minimi: Sapere individuare le differenze fra una trasformazione fisica ed una chimica. Sapere distinguere gli elementi dai composti e dai miscugli. Altri obiettivi: Sapere individuare la posizione di un elemento nella tavola periodica e classificarlo. Obiettivi minimi: Sapere descrivere in modo appropriato le leggi ponderali della chimica. eseguire semplici esercizi applicando le leggi di Lavoisier e di Proust Altri Obiettivi: Sapere individuare i concetti più significativi delle ipotesi di Dalton. Sapere interpretare le leggi ponderali sulla base della teoria atomica di Dalton. Obiettivi minimi: Spiegare le proprietà delle particelle subatomiche. Sapere identificare un elemento a partire dal numero atomico. Saper rappresentare un nuclide e ricavare il numero di particelle. Altri Obiettivi: Sapere confrontare i modelli atomici di Dalton, Thomson e Rutherford, collegandoli con i fatti sperimentali. Saper rappresentare uno ione, ricavandone il numero di particelle. Obiettivi Minimi: Sapere calcolare la massa molare di sostanze pure. Saper calcolare il numero di moli/la massa di un composto. Altri Obiettivi: Saper calcolare il numero di moli/di particelle di una sostanza. Saper calcolare la formula minima e la formula molecolare di un composto da dati ponderali. Saper calcolare la composizione percentuale di un composto Obiettivi Minimi: Sapere bilanciare un’equazione chimica. Sapere descrivere un’equazione chimica in termini microscopici e in termini di moli coinvolte nella trasformazione. Sapere calcolare le quantità di una sostanza necessaria a fare reagire un’altra sostanza coinvolta nella reazione in esame. Calcolare la quantità di un prodotto 5 8 Le soluzioni Marzo 9 Atomo secondo Bohr e secondo la teoria degli orbitali Aprile 10 Tavola periodica Aprile/Maggio 11 La nomenclatura dei composti inorganici Maggio Obiettivi minimi: Classificare la soluzione e i suoi componenti. Definire la concentrazione ed esprimerla in termini di molarità, percentuale m/m, percentuale m/V, percentuale V/V, molalità. Conoscere le modalità di preparazione di una soluzione per pesata e per diluizione. Obiettivi minimi: Saper descrivere la formazione di soluzioni. Saper calcolare le quantità di soluto necessarie per preparare soluzioni a concentrazione nota. Obiettivi minimi: Descrizione dell’atomo come una struttura composta da un nucleo centrale e da elettroni la cui energia è quantizzata. Assorbimento di luce e transizioni elettroniche. Conoscere i diversi orbitali permessi agli elettroni atomici e le regole di riempimento, per costruire le configurazioni elettroniche di atomi neutri e ioni monoatomici. Altri obiettivi: Conoscere l’ enunciato del principio di indeterminazione di Heisenberg. Utilizzare la visuale di Heisenberg per descrivere lo stato degli elettroni in termini probabilistici. Obiettivi minimi: Descrizione della Tavola periodica, suddivisa in gruppi e periodi. Definire il potenziale di ionizzazione, l’affinità elettronica, l’elettronegatività, il volume atomico e descrivere il loro andamento nei gruppi e periodi. Indicare le proprietà dei metalli, dei non metalli e dei semimetalli. Obiettivi minimi: Sapere costruire le configurazioni elettroniche degli elementi, identificando gli elettroni esterni o di valenza. Sapere riconoscere gli elettroni di valenza di ioni. Altri obiettivi: Saper applicare la teoria degli orbitali per descrivere la struttura atomica. Saper descrivere i criteri di riempimento degli orbitali. Obiettivi minimi: Definire il numero di ossidazione e la valenza. Trovare il numero di ossidazione degli elementi in un composto. Conoscere i principali tipi di composti inorganici ed il modo in cui scrivere una formula bruta corretta utilizzando i numeri di ossidazione. Obiettivi minimi: Sapere spiegare la relazione fra configurazioni elettroniche e posizione degli elementi nella Tavola periodica. Altri Obiettivi: Sapere interpretare l’andamento delle proprietà periodiche nei gruppi e nei periodi. Saper individuare le principali caratteristiche dei metalli, dei non metalli e dei semimetalli, in base alla loro configurazione elettronica. Obiettivi minimi: Sapere riconoscere le differenti classi di composti inorganici. Sapere scrivere la formula di un composto, individuandone nome tradizionale ed ufficiale. Altri obiettivi: Sapere scrivere le equazioni chimiche corrette per alcuni tipi di reazioni di formazione di composti inorganici. 6 I.T.I.S. “SILVIO DE PRETTO” DIPARTIMENTO DI CHIMICA, FISICA E SCIENZE CLASSI SECONDE SCIENZE INTEGRATE: CHIMICA MODULI 1 Ripasso Atomo secondo Bohr e secondo la teoria degli orbitali Settembre 2 Tavola periodica Ottobre 3 La nomenclatura dei composti inorganici Ottobre/ Novembre 4 Legami chimici Tra atomi Novembre/ Dicembre CONOSCENZE ABILITA’ Obiettivi minimi: Descrizione dell’atomo come una struttura composta da un nucleo centrale e da elettroni la cui energia è quantizzata. Assorbimento di luce e transizioni elettroniche. Conoscere i diversi orbitali permessi agli elettroni atomici e le regole di riempimento, per costruire le configurazioni elettroniche di atomi neutri e ioni monoatomici. Altri obiettivi: Conoscere l’ enunciato del principio di indeterminazione di Heisenberg. Utilizzare la visuale di Heisenberg per descrivere lo stato degli elettroni in termini probabilistici. Obiettivi minimi: Descrizione della Tavola periodica, suddivisa in gruppi e periodi. Definire il potenziale di ionizzazione, l’affinità elettronica, l’elettronegatività, il volume atomico e descrivere il loro andamento nei gruppi e periodi. Indicare le proprietà dei metalli, dei non metalli e dei semimetalli. Obiettivi minimi: Sapere costruire le configurazioni elettroniche degli elementi, identificando gli elettroni esterni o di valenza. Sapere riconoscere gli elettroni di valenza di ioni. Altri obiettivi: Saper applicare la teoria degli orbitali per descrivere la struttura atomica. Saper descrivere i criteri di riempimento degli orbitali. Obiettivi minimi: Definire il numero di ossidazione e la valenza. Trovare il numero di ossidazione degli elementi in un composto. Conoscere i principali tipi di composti inorganici ed il modo in cui scrivere una formula bruta corretta utilizzando i numeri di ossidazione. Obiettivi minimi: La stabilità dei gas nobili. Ioni monoatomici. Il legame ionico. I solidi ionici. Il legame covalente e le sostanze molecolari. Legami covalenti polari e non polari. Elettronegatività. I legami multipli. Il legame dativo. Le formule di Lewis delle molecole. Obiettivi minimi: Sapere spiegare la relazione fra configurazioni elettroniche e posizione degli elementi nella Tavola periodica. Altri Obiettivi: Sapere interpretare l’andamento delle proprietà periodiche nei gruppi e nei periodi. Saper individuare le principali caratteristiche dei metalli, dei non metalli e dei semimetalli, in base alla loro configurazione elettronica. Obiettivi minimi: Sapere riconoscere le differenti classi di composti inorganici. Sapere scrivere la formula di un composto, individuandone nome tradizionale ed ufficiale. Altri obiettivi: Sapere scrivere le equazioni chimiche corrette per alcuni tipi di reazioni di formazione di composti inorganici. Obiettivi Minimi: Sapere confrontare le caratteristiche dei vari tipi di legame. Saper utilizzare la posizione sulla tavola periodica e la differenza di elettronegatività per individuare il tipo di legame. Saper determinare la polarità dei legami. Altri obiettivi: Saper scrivere le formule di Lewis di semplici 7 Il legame metallico. 5 Geometria delle molecole e interazioni attrattive tra molecole Gennaio/Febbraio 6 Cinetica chimica ed equilibrio chimico Marzo 7 Acidi e basi pH Aprile 8 Reazioni redox Maggio Obiettivi minimi: Teoria VSEPR e principali geometrie delle molecole. Polarità delle molecole. Riconoscere alcune semplici molecole polari e non polari. Interazioni attrattive fra le molecole: forze di Van der Waals, legame ione-dipolo, dipolo-dipolo, dipolodipolo indotto. Il legame a idrogeno. Altri obiettivi: Cenni ad ibridazione e orbitali ibridi. Solidi cristallini e solidi amorfi. Obiettivi minimi: Conoscere la definizione di velocità di reazione e di legge cinetica. Descrivere una trasformazione chimica in termini di teoria degli urti e teoria dello stato attivato. Conoscere i parametri che modificano la velocità di una reazione: concentrazione e stato di suddivisione dei reagenti, temperatura, catalizzatori. Conoscere il significato di equilibrio chimico, esprimere la legge dell’azione di massa e la costante di equilibrio. Esprimere il principio di le Chatelier. Altri obiettivi: Conoscere il profilo energetico per reazioni elementari e per reazioni a più stadi. Obiettivi minimi: Conoscere i processi di dissoluzione, dissociazione, ionizzazione dei soluti in soluzione acquosa. Conoscenza delle definizioni di acido e base secondo Arrhenius, Broensted Loewry e Lewis. Descrizione di una reazione di equilibrio acido base secondo Broensted e Lowry. Identificare le coppie acido-base coniugate. Conoscere l’equazione di ionizzazione dell’acqua ed il prodotto ionico dell’acqua. Conoscere la scala del pH. Obiettivi minimi: Conoscere le reazioni ossidoriduttive ed i criteri per il loro bilanciamento. molecole. Sapere spiegare, in base alle interazioni esistenti fra le unità, le proprietà fisiche di solidi ionici e metallici. Obiettivi minimi: Saper prevedere la geometria di semplici molecole. Altri obiettivi: Saper prevedere la polarità di semplici molecole. Prevedere l’interazione che può instaurarsi tra specifiche molecole. Saper spiegare le proprietà di solidi molecolari. Obiettivi minimi: Sapere spiegare il meccanismo con cui concentrazione, stato di suddivisione dei reagenti e temperatura modificano la velocità di reazione. Sapere descrivere un sistema all’equilibrio. Sapere calcolare la costante di equilibrio dai valori delle concentrazioni. Sapere prevedere l’effetto di perturbazioni sulla situazione di equilibrio di un sistema. Altri obiettivi: Sapere spiegare come una legge cinetica correla i parametri che modificano la velocità di reazione. Sapere descrivere, mediante l’uso di diagrammi, il comportamento di una reazione attraverso la teoria dello stato attivato, per reazioni elementari ed a più stadi. Sapere valutare il grado di completezza di una reazione attraverso il valore della costante di equilibrio e sapere prevedere il modo in cui il sistema chimico si comporta per arrivare all’ equilibrio. Obiettivi minimi: Sapere individuare gli acidi e le basi secondo Arrhenius, Broensted - Lowry e Lewis. Sapere calcolare il pH di soluzioni acquose di acidi e basi forti. Altri obiettivi: Sapere calcolare il pH di soluzioni acquose di acidi e basi deboli. Obiettivi minimi: Bilanciare semplici reazioni redox. Altri obiettivi: Sperimentare che specie diverse hanno una diversa tendenza alla riduzione Costruire una scala della tendenza alla riduzione. 8 9 Termodinamica Maggio Obiettivi minimi: Conoscenza del significato di trasformazione esoergonica ed endoergonica e dei criteri per determinare la spontaneità di una trasformazione. Obiettivi minimi: Sapere prevedere se un processo può avvenire spontaneamente. I.T.I.S. “SILVIO DE PRETTO” DIPARTIMENTO DI CHIMICA, FISICA E SCIENZE CLASSI SECONDE STA La disciplina ha carattere orientante, pertanto nel primo periodo si propongono due moduli che permettono di dare uno sguardo ad alcuni contenuti e pratiche sperimentali del triennio di biotecnologie ambientali e sanitarie. Le lezioni in classe saranno svolte con l’utilizzo di materiali audiovisivi, mentre la parte laboratoriale prevede lavoro di gruppo nei laboratori di chimica. Nel secondo periodo si intende proporre con un approccio laboratoriale alcuni moduli che completano la preparazione chimica di base. MODULI 1 Acqua Primo periodo 2 Terreno Primo periodo CONOSCENZE ABILITA’ Lezioni in classe Lezioni in laboratorio L’acqua: generalità, fonti di approvvigionamento ed utilizzi. Ciclo dell’acqua. Alcuni parametri importanti (temperatura, colore, torbidità, pH, durezza, ossigeno disciolto, residuo fisso, COD e BOD) e potenziali inquinanti (nitriti e nitrati, fosfati, cloruri, solfati e metalli pesanti). Trattamenti dell’acqua: potabilizzazione di acque per usi civili e depurazione di acque reflue industriali (3 ore) Eseguire una titolazione acido forte / base forte. Determinare la durezza e l’alcalinità di acque potabili di diversa provenienza (6 ore) Lezioni in classe Lezioni in laboratorio Il suolo: generalità. Alcune proprietà: tessitura, struttura, porosità, permeabilità, pH, frazione minerale, frazione organica, presenza di nutrienti Cenni all’inquinamento dei suoli e agli interventi di risanamento (3 ore) Determinare alcune proprietà su un campione di terreno: frazione granulometrica, tessitura, umidità, pH, humus (4 ore) Esecuzione di un problem solving (2 ore) 9 Lezioni in classe Lezioni in laboratorio Reazioni di ossidoriduzione: specie ossidata, specie ridotta, ossidazione e riduzione. 3 Ossidoriduzioni Proprietà delle soluzioni Trasferimento elettronico bilanciamenti con semireazioni. Celle il e semplici metodo galvaniche, delle anodo, Redox: determinazione del potere ossidante di alcuni cationi metallici per reazione con metalli puri; preparazione della pila Daniell e verifica del potenziale di cella; titolazione redox (iodio/tiosolfato) (6 ore) catodo e determinazione della reazione spontanea di cella sulla base della serie Secondo periodo elettrochimica (3 ore) Accenno alle abbassamento proprietà crioscopico, Proprietà colligative: colligative: determinazione della costante ebullioscopica dell’acqua (2 ore) innalzamento ebullioscopico e pressione osmotica (1 ora) Lezioni in classe 4 Acidi e basi: definizioni, reazione di Acidi e basi scambio protonico. Equilibrio acidoTermodinamica base. Forza di acidi e basi. Autoprotolisi dell’acqua; definizione e scala di pH. Secondo periodo Idrolisi di sali e tamponi (3 ore) Lezioni in laboratorio Acidità di alcuni prodotti di uso comune e di alcuni alimenti Costruzione di un indicatore di pH dal succo di cavolo rosso e suo utilizzo (6 ore) Misura di un calore di reazione o di soluzione (2 ore) 10 INDIRIZZO: CHIMICA, MATERIALI, BIOTECNOLOGIE ARTICOLAZIONI: BIOTECNOLOGIE SANITARIE BIOTECNOLOGIE AMBIENTALI DISCIPLINE: CHIMICA ANALITICA E LABORATORIO CHIMICA ORGANICA, BIOCHIMICA E LABORATORIO PROGRAMMAZIONE GENERALE Con le discipline dell’ambito chimico si concorre a far conseguire allo studente, al termine del percorso quinquennale, risultati di apprendimento che lo mettono in grado di: utilizzare modelli appropriati per investigare su fenomeni e interpretare dati sperimentali; riconoscere, nei diversi campi disciplinari studiati, i criteri scientifici di affidabilità delle conoscenze e delle conclusioni che vi afferiscono; utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare; padroneggiare l'uso di strumenti tecnologici con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell'ambiente e del territorio; utilizzare, in contesti di ricerca applicata, procedure e tecniche per trovare soluzioni innovative e migliorative, in relazione ai campi di propria competenza; utilizzare gli strumenti culturali e metodologici acquisiti per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni e ai suoi problemi, anche ai fini dell'apprendimento permanente; collocare le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche in una dimensione storico-culturale ed etica, nella consapevolezza della storicità dei saperi. SECONDO BIENNIO E QUINTO ANNO L’indirizzo “Chimica, Materiali e Biotecnologie” è finalizzato all’acquisizione di un complesso di competenze riguardanti: i materiali, le analisi strumentali chimico-biologiche, i processi produttivi, in relazione alle esigenze delle realtà territoriali, nel pieno rispetto della salute e dell’ambiente. Il percorso di studi prevede una formazione, a partire da solide basi di chimica, fisica, biologia e matematica, che ponga il diplomato in grado di utilizzare le tecnologie del settore per realizzare prodotti negli ambiti chimico, merceologico, biologico, farmaceutico. Il percorso, pur strutturato con una logica unitaria, prevede tre articolazioni e un’opzione: Biotecnologie ambientali, Biotecnologie sanitarie. L’unitarietà è garantita dalla coesistenza di discipline tecniche comuni, approfondite nelle tre articolazioni e nell’opzione, in cui acquisiscono connotazioni professionali specifiche. Il secondo biennio punta al consolidamento delle basi scientifiche ed alla comprensione dei principi tecnici e teorici necessari per l'interpretazione di problemi ambientali e dei processi produttivi integrati. Nell’articolazione “Biotecnologie ambientali”, vengono identificate, acquisite e approfondite le competenze relative alle metodiche per la caratterizzazione dei sistemi biochimici e microbiologici, allo studio dell’ambiente, degli ecosistemi, della genetica e delle biotecnologie, nel rispetto delle normative sulla 11 protezione ambientale e sulla sicurezza degli ambienti di vita e di lavoro, e allo studio delle interazioni fra sistemi energetici e ambiente, specialmente riferite all’impatto ambientale degli impianti e alle relative emissioni inquinanti. Nell’articolazione “Biotecnologie sanitarie”, vengono identificate, acquisite e approfondite le competenze relative alle metodiche per la caratterizzazione dei sistemi biochimici, biologici, microbiologici e anatomici e all’uso delle principali tecnologie sanitarie nel campo biomedicale, farmaceutico e alimentare, al fine di identificare i fattori di rischio e causali di patologie e applicare studi epidemiologici, contribuendo alla promozione della salute personale e collettiva; vengono infine analizzate le normative sanitarie italiane ed europee per la tutela della persona. METODOLOGIE Base del metodo d'insegnamento della materia saranno la lezione frontale e partecipata, supportate da lavori di gruppo ed esercitazioni individuali svolte sia in classe sia come lavoro domestico. In laboratorio verranno proposte sia esperienze tese alla verifica di conoscenze acquisite in teoria, sia problemi di carattere pratico, la cui soluzione permette di applicare quanto appreso o di estendere le conoscenze ad aspetti non affrontati prima. Il lavoro sarà guidato negli aspetti pratici da procedure formulate nel rispetto delle problematiche relative alla sicurezza. I ragazzi lavoreranno in gruppi di 2 o 3 e redigeranno singolarmente il quaderno di lavoro. I docenti saranno compresenti in laboratorio sia per le spiegazioni teoriche sia per l’assistenza alle prove pratiche. Il libro di testo, supportato da appunti, sarà lo strumento base per lo studio della materia. TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA E LORO SCANSIONE Saranno utilizzate quali prove di verifica: interrogazioni orali; prove o test di varia tipologia; prove o test specifici per valutare abilità e conoscenze nell’ambito della attività sperimentale di laboratorio. La valutazione delle prove orali e scritte sarà effettuata verificando gli obiettivi di conoscenza e abilità specifici relativi alle unità didattiche, non trascurando la capacità di esprimersi utilizzando il linguaggio appropriato. Gli alunni saranno sempre tenuti informati sui criteri di valutazione. La scansione delle prove è quella prevista dal POF. 12 GESTIONE DELLA COMPRESENZA La compresenza viene attuata nelle ore di laboratorio: i lavori proposti alle classi faranno riferimento, come scansione temporanea, agli argomenti di teoria del momento. Per quanto riguarda il voto a fine di ogni quadrimestre si riporta quanto deliberato in sede di Dipartimento. “Il voto unico risulterà da una media di tipo ponderato che terrà conto anche dell’incidenza temporale di presenza, per la materia, delle ore di laboratorio rispetto a quelle di teoria. Se i due voti separati non risultano particolarmente distanziati, un eventuale arrotondamento sarà deciso dagli insegnanti anche sulla base dell’atteggiamento che l’alunno ha tenuto nei riguardi della materia. Nel caso in cui uno dei due voti risulti particolarmente negativo, mentre l’altro sia positivo, su decisione degli insegnanti può essere previsto il recupero del debito formativo solo per la parte insufficiente della materia (solo laboratorio o solo parte teorica)”. 13 ARTICOLAZIONE: BIOTECNOLOGIE AMBIENTALI OBIETTIVI IN TERMINI DI COMPETENZE, CONOSCENZE, ABILITA’ CHIMICA ANALITICA E STRUMENTALE COMPETENZE La materia “Chimica analitica e strumentale” concorre a far conseguire allo studente, al termine del percorso quinquennale, i seguenti risultati di apprendimento relativi al profilo educativo, culturale e professionale: utilizzare modelli appropriati per investigare su fenomeni e interpretare dati sperimentali; utilizzare, in contesti di ricerca applicata, procedure e tecniche per trovare soluzioni innovative e migliorative, in relazione ai campi di propria competenza; orientarsi nelle dinamiche dello sviluppo scientifico e tecnologico, anche con l’utilizzo di appropriate tecniche di indagine; orientarsi nella normativa che disciplina i processi produttivi del settore di riferimento, con particolare attenzione sia alla sicurezza sui luoghi di vita e di lavoro sia alla tutela dell’ambiente e del territorio. CONOSCENZE E ABILITA’ figurano nei quadri seguenti I.T.I.S. “SILVIO DE PRETTO” DIPARTIMENTO DI CHIMICA, FISICA E SCIENZE CLASSI TERZE ARTICOLAZIONE :BIOTECNOLOGIE AMBIENTALI MATERIA: CHIMICA ANALITICA E STRUMENTALE MODULI 1 La misura Settembre 2 Ripasso Nomenclatura Ottobre 3 Le soluzioni Ottobre/ Novembre CONOSCENZE ABILITA’ Obiettivi minimi Definizione di misura e di errore. Errori sistematici e casuali. Precisione e accuratezza. Errore da associare alla singola misura e alla serie di misure. Cifre significative. Obiettivi minimi Definire il numero di ossidazione. Trovare il numero di ossidazione degli elementi in un composto. Conoscere i principali tipi di composti inorganici ed il modo in cui scrivere una formula bruta corretta utilizzando i numeri di ossidazione Obiettivi minimi Le soluzioni: definizioni Concentrazioni C(g/L); %m/m, %v/v; %m/v; Molarità, molalità, ppm. Conversioni tra modi di esprimere la concentrazione Obiettivi minimi Riconoscere cause di errore sistematico e casuale Svolgere i calcoli col corretto numero di cifre significative. Altri obiettivi Determinare precisione e accuratezza (es. in misure di volume). Obiettivi minimi Sapere riconoscere le differenti classi di composti inorganici Sapere scrivere la formula di un composto dato il nome e viceversa. Obiettivi minimi Svolgere calcoli implicanti la concentrazione di soluzioni Sapere preparare soluzioni a concentrazione nota, anche per diluizione, svolgendo i relativi calcoli Altri obiettivi 14 4 Le reazioni chimiche ed i calcoli stechiometrici Definizione di equivalente chimico e di normalità Diluizione e mescolamento di soluzioni Altri obiettivi Fenomeni di solvatazione Obiettivi minimi Conoscere il significato di equazione chimica bilanciata, di coefficienti stechiometrici, di reagente limitante e di reagente in eccesso Significato di resa di reazione Novembre 5 Le reazioni redox Dicembre/ Gennaio Obiettivi minimi Classificazione delle reazioni: reazioni di precipitazione, acido-base, di complessamento, di ossido-riduzione. Definizioni, rappresentazione e bilanciamento di una reazione redox. Altri obiettivi Calcoli stechiometrici nelle reazioni redox con l’uso degli equivalenti. Altri obiettivi Descrivere lo stato di equilibrio termodinamico e le funzioni di stato energia interna, entalpia, entropia. Enunciare i principi della temodinamica Obiettivi minimi Applicazione alla reazione chimica: Entalpia ed entropia di reazione e spontaneità Energia libera Obiettivi minimi Esprimere il concetto di reazione all’equilibrio e formulare la legge dell’azione di massa 7 Il quoziente di reazione L’equilibrio Schema di calcolo della composizione di chimico: aspetti equilibrio stechiometrici Perturbazioni dell’equilibrio: il principio di Le Chatelier Febbraio/ Marzo Altri obiettivi Conoscere la relazione tra costante di equilibrio ed energia libera all’equilibrio Obiettivi minimi 8 Definire solubilità e prodotto di solubilità Equilibri di Conoscere le condizioni di inizio precipitazione solubilità di un sale Altri obiettivi Conoscere le condizioni di separazione Marzo/ quantitativa di due composti poco solubili Aprile Equilibri di solubilità simultanei Obiettivi minimi 9 Cenni sugli equilibri di complessa mento: Equilibri di complessamento reazioni e costanti di equilibrio. 6 L’equilibrio chimico: aspetti termodinamici Gennaio/ Febbraio Aprile Sapere individuare i fattori che permettono la formazione di soluzioni fra un dato soluto ed un solvente. Preparare soluzioni per miscelazione, svolgendo i relativi calcoli Obiettivi minimi Sapere bilanciare un’equazione chimica Sapere descrivere un’equazione chimica in termini microscopici e in termini di moli coinvolte nella trasformazione Sapere calcolare le quantità di una sostanza necessaria a fare reagire un’altra sostanza coinvolta nella reazione in esame Sapere riconoscere un reagente presente in eccesso rispetto alle quantità stechiometriche Calcolare la resa di reazione Obiettivi minimi Saper classificare una reazione nelle categorie indicate. Saper bilanciare le reazioni redox. Altri obiettivi Saper eseguire i calcoli stechiometrici utilizzando gli equivalenti chimici nelle reazioni redox. Saper bilanciare reazioni redox in ambiente acido e basico introducendo ioni/molecole mancanti Obiettivi minimi Calcolare ΔH° e ΔS° di reazione da tabelle. Calcolare ΔG° per valutare la spontaneità della reazione Obiettivi minimi Impostare lo schema I-Δ-F e calcolare composizioni di equilibrio Valutare lo spostamento dell’equilibrio dal punto di vista qualitativo Altri obiettivi Valutare lo spostamento dell’equilibrio dal punto di vista quantitativo applicando lo schema I-Δ-F Obiettivi minimi Calcolare solubilità in acqua pura e in presenza di ione comune Calcolare le condizioni di inizio precipitazione Conoscere le applicazioni sperimentali Altri obiettivi Calcolare le condizione per la separazione quantitativa di due ioni per precipitazione. Obiettivi minimi Saper impostare un equilibrio di complessa mento riconoscendo il ruolo dei partecipanti. Conoscere le applicazioni sperimentali 15 Obiettivi minimi Definizioni di acidi e basi secondo Arrhenius, Lewis, Broensted-Lowry Reazione di scambio protonico e coppie 10 acido/base coniugate Equilibri acido- Forza di acidi e basi Reazione di un acido con l’acqua e Ka base Reazione di una base con l’acqua e Kb Autoprotolisi dell’acqua e definizione di pH Maggio Schema di calcolo del pH di acidi e basi forti Curva di titolazione di acidi forti/basi forti Obiettivi minimi Scrivere reazioni di scambio protonico Riconoscere coppie acido-base coniugate Valutare l’acidità/basicità di una soluzione dalla misura del pH Calcolare il pH di acidi/basi forti Calcolare per punti la curva di titolazione acido forte/base forte e riconoscerne l’andamento Altri obiettivi Discriminare la forza degli acidi sulla base della Ka Valutare lo spostamento dell’equilibrio sulla base della Ka dei due acidi coinvolti LABORATORIO Sicurezza in laboratorio: Uso corretto della vetreria e dei materiali, schede di sicurezza ed etichette delle sostanze. Norme di sicurezza e di comportamento in laboratorio. Precisione e accuratezza nelle misure di volume Preparazione di soluzioni per pesata e diluizione. Titolazioni e standardizzazioni Analisi qualitativa di vari anioni nel miscuglio iniziale e nella soluzione alcalina; analisi di cationi mediante saggio alla fiamma e applicazione di una analisi sistematica semplificata per il primo gruppo (argento e piombo come cloruri), secondo gruppo (calcio, stronzio, bario come solfati), terzo gruppo (alluminio e ferro come idrossidi). Analisi volumetrica: generalità, caratteristiche della reazione e della sostanza madre, titolazioni, standardizzazioni. Argentometria: generalità, preparazione e standardizzazione di una soluzione di AgNO3 (metodo Fajans), analisi dei cloruri con i metodi di Fajans e Vohlard Complessometria: generalità, standardizzazione dell’EDTA. Durezza totale, temporanea, permanente. I.T.I.S. “SILVIO DE PRETTO” DIPARTIMENTO DI CHIMICA, FISICA E SCIENZE CLASSI QUARTE ARTICOLAZIONE :BIOTECNOLOGIE AMBIENTALI MATERIA: CHIMICA ANALITICA E STRUMENTALE MODULI 1 Trattamento dei dati CONOSCENZE ABILITA’ Distribuzione della frequenza degli errori Da una serie di dati costruire l’istogramma delle casuali: (curva di Gauss); t di student e Q- deviazioni dalla media. Mettere in relazione la test. deviazione standard con i limiti di attendibilità dei dati. Settembre Obiettivi minimi Definizioni di acidi e basi secondo Arrhenius, Lewis, Broensted-Lowry Reazione di scambio protonico e coppie acido/base coniugate Settembre/Ottobre Forza di acidi e basi 2 Equilibri acido-base Obiettivi minimi Scrivere reazioni di scambio protonico Riconoscere coppie acido-base coniugate Valutare l’acidità/basicità di una soluzione dalla misura del pH Calcolare il pH di acidi/basi forti 16 Novembre Reazione di un acido con l’acqua e Ka Reazione di una base con l’acqua e Kb Autoprotolisi dell’acqua e definizione di pH Schema di calcolo del pH di acidi e basi forti Curva di titolazione di acidi forti/basi forti Equilibri acido-base per acidi e basi deboli e relativo schema di calcolo I-Δ-F Equilibri di idrolisi di un sale e relativo schema di calcolo I-Δ-F Definire un sistema tampone e conoscere lo schema di calcolo del pH Curva di titolazione acido forte/base forte Curva di titolazione acido debole/base forte Altri obiettivi Curva di titolazione di un acido poliprotico 3 Equilibri Redox Obiettivi minimi Obiettivi minimi Definizioni di ossidanti e riducenti Eseguire titolazioni redox classiche Reazione di scambio elettronico e coppie Altri obiettivi redox coniugate Calcolare il potenziale nei punti significativi di Potenziali redox una curva di titolazione Novembre Obiettivi minimi Descrivere elettrodi di 1^, 2^, 3^ specie e relativi potenziali Descrivere il funzionamento di una pila ed 4 esprimerne la f.e.m. Metodi Tabella dei potenziali nomali elettrochimici: Legge di Nernst degli elettrodi Potenziometria Elettrodi di misura e di riferimento Elettrodo a vetro Dicembre/Gennaio Taratura del pHmetro Titolazioni. Altri obiettivi Elaborazioni: curve in derivata 1^ e 2^ (uso di Excell) Obiettivi minimi 5 Conducibilità di elettroliti e sua dipendenza; Metodi conducibilità equivalente a diluizione infinita: elettrochimici: confronto tra ioni. Conduttimetria Costante di cella e sua misura. Misure di conducibilità specifica. Gennaio/Febbraio Titolazioni Obiettivi minimi 6 Fondamenti delle interazioni materia – Metodi ottici: energia Calcolare per punti la curva di titolazione acido forte/base forte e riconoscerne l’andamento Calcolare il pH di acidi deboli/basi deboli mediante lo schema I-Δ-F Calcolare il pH nel caso di idrolisi di un sale mediante lo schema I-Δ-F Calcolare il pH di un tampone Eseguire misure di pH Costruire un tampone Eseguire titolazioni pHmetriche classiche e potenziometriche Altri obiettivi Discriminare la forza degli acidi sulla base della Ka Valutare lo spostamento dell’equilibrio sulla base della Ka dei due acidi coinvolti Calcolare il pH nei punti significativi delle curve di titolazione Risolvere esercizi di maggior complessità rispetto a quelli di applicazione dello schema IΔ-F Obiettivi minimi Calcolare il potenziale di elettrodi e la f.e.m. di una pila. Distinguere in un contesto elettrodi di misura e di riferimento e saperne descrivere le parti e il funzionamento Eseguire titolazioni potenziometriche Altri obiettivi Descrivere il funzionamento dell’elettrodo a vetro Titolazioni: svolgere elaborazione in derivata 1^ e 2^ per la rilevazione del punto di fine Obiettivi minimi Eseguire misure di conducibilità Interpretare l’andamento di una titolazione conduttometrica in base ai cambiamenti della composizione ionica Obiettivi minimi Rappresentare i fenomeni 17 generalità Fenomeni di assorbimento ed emissione di radiazioni, fluorescenza e fosforescenza Febbraio Obiettivi minimi Transizioni attive in UV VIS. 7 Trasmittanza e Assorbanza Metodi ottici: Legge di Beer dell’assorbimento Spettrofotometria Schema a blocchi degli spettrofotometri UV VIS mono e doppio raggio Principali componenti della strumentazione Marzo/Aprile (lampade, monocromatori, rivelatori) Obiettivi minimi Rilevare lo spettro di assorbimento di una sostanza in soluzione Scegliere la λ per l’analisi quantitativa Costruire rette di taratura Illustrare il funzionamento dei componenti della strumentazione Obiettivi minimi Principali tipi di vibrazioni e assorbimento IR 8 Schema a blocchi di uno spettrofotometro IR Metodi ottici: ottico Spettrofotometria Altri obiettivi Interpretazione dell’assorbimento IR secondo IR il modello della fisica classica e quello della meccanica quantistica Aprile/Maggio Cenni al funzionamento di uno strumento a interferenza Obiettivi minimi Esaminare vibrazioni e relativi assorbimenti IR (mappe e IR-Tutor) Data la formula bruta, elaborare ipotesi di formule di struttura e ricercare assorbimenti caratteristici Rilevare spettri di assorbimento IR LABORATORIO Sicurezza in laboratorio: principali norme. Da una serie di dati costruire l’istogramma delle deviazioni dalla media e Calcolare la deviazione standard stimata (Excell) Acidimetria: standardizzazione di acidi e basi forti Determinazione di bicarbonato e carbonato mediante uso di doppio indicatore Curve di titolazione pH-metriche di acidi/basi forti e deboli e di acido poliprotico Uso di Excell per la costruzione delle curve in derivata prima e seconda Determinazione potenziometrica di acido fosforico nella coca-cola e di bicarbonato nelle acque potabili. Costruzione di tamponi concentrati e diluiti e determinazione pH-metrica della capacità tamponante Misure di conducibilità specifica Titolazione conduttometrica Spettrofotometria UV-Vis: rilevazione dello spettro del permanganato e costruzione della retta di taratura; costruzione della retta di taratura dello ione ammonio col metodo di Nessler. Rilevazione di spettri di assorbimento IR e ricerca di assorbimenti caratteristici. 18 I.T.I.S. “SILVIO DE PRETTO” DIPARTIMENTO DI CHIMICA, FISICA E SCIENZE CLASSI QUINTE ARTICOLAZIONE :BIOTECNOLOGIE AMBIENTALI MATERIA: CHIMICA ANALITICA E STRUMENTALE Si intendono sviluppare contemporaneamente moduli relativi alle tecniche analitiche e moduli relativi alle matrici ambientali. In laboratorio i vari gruppi di lavoro eseguono (a rotazione) determinazioni diverse sullo stesso campione, contribuendo all’analisi dello stesso. TECNICHE ANALITICHE MODULI CONOSCENZE Obiettivi minimi Principi teorici della spettrofotometria di 1 assorbimento atomico Metodi ottici Schemi a blocchi degli spettrofotometri mono Spettrofotometria e doppio raggio, lampade, atomizzatori, AA monocromatori, rivelatori. Altri obiettivi Settembre/Ottobre Alcune interferenze analitiche e relative correzioni Obiettivi minimi 2 Conoscere l’equilibrio di distribuzione di una Metodi specie tra due fasi e i meccanismi della cromatografici: distribuzione stessa generalità Descrivere la separazione sulla base di selettività ed efficienza; risoluzione, capacità. Novembre Il cromatogramma Obiettivi minimi Tracciare lo schema a blocchi dello strumento, indicando iniettori, colonne, 3 rivelatori. Metodi Conoscere il funzionamento e l’applicazione cromatografici: dei rivelatori a conduttività termica, a gascromatografia ionizzazione di fiamma, NPD, a cattura di elettroni, MS. Novembre/ Altri obiettivi Dicembre Conoscere la regolazione dei parametri operativi al fine di migliorare una separazione. Analisi con programma termico Obiettivi minimi 4 Indicare i principali tipi di fasi stazionarie e Metodi fasi mobili e conoscere i criteri utili a cromatografici: prevedere l’ordine di eluizione TLC TLC: Conoscere la tecnica operativa; Rf e HPLC riconoscimento delle sostanze separate Tracciare lo schema a blocchi del Gennaio/Febbraio cromatografo HPLC, indicando le funzioni e ABILITA’ Obiettivi minimi Determinazione quantitativa di un analita previa costruzione di retta di taratura e mediante il metodo delle aggiunte Altri obiettivi Ottimizzazione delle condizioni operative Obiettivi minimi Data una serie di cromatogrammi, calcolare le concentrazioni degli analiti mediante i metodi dello standard esterno e dello standard interno. Altri obiettivi Proporre la variazione dei parametri operativi adatta al miglioramento di una separazione Obiettivi minimi Data una serie di cromatogrammi, calcolare le concentrazioni degli analiti mediante i metodi dello standard esterno e dello standard interno Altri obiettivi TLC e HPLC: Proporre la variazione dei parametri operativi adatta al miglioramento di una separazione 19 5 Metodi cromatografici: cromatografia ionica Marzo 6 Il processo analitico le principali caratteristiche dei componenti (sistemi di iniezione, colonne, rivelatori) Conoscere i principi di funzionamento dei rivelatori UV-Vis classici e a serie di diodi Altri obiettivi Conoscere la regolazione dei parametri operativi al fine di migliorare una separazione. Conoscere la tecnica dell’analisi in gradiente Obiettivi minimi Conoscere lo schema a blocchi del cromatografo per cromatografia ionica, indicandone i componenti (sistemi di iniezione, colonne, rivelatore a conducibilità) Altri obiettivi Conoscere la regolazione dei parametri operativi al fine di migliorare una separazione. Sequenza delle fasi del processo analitico Tecniche di campionamento ed elaborazione dei dati Controllo dei dati analitici Obiettivi minimi Data una serie di cromatogrammi, calcolare le concentrazioni degli analiti. Individuare le tecniche di analisi e purificazione di un campione Analizzare i risultati di casi reali e proporre miglioramenti alla procedura analitica Aprile/Maggio MATRICI AMBIENTALI: LORO STUDIO E APPLICAZIONI ANALITICHE MODULI 1 Matrici ambientali: ACQUA CONOSCENZE APPLICAZIONI SPERIMENTALI Obiettivi minimi Acque naturali: classificazioni in base agli usi, classificazione idrologica e chimica. Inquinamento e principali sostanze inquinanti. Cenni alla normativa vigente. Campionamento, conservazione del campione, determinazioni fisiche e chimicofisiche, determinazioni chimiche Obiettivi minimi Saper descrivere e, se possibile, eseguire le determinazioni di: pH e conducibilità O.D.,B.O.D., C.O.D. Determinazioni volumetriche (anche potenziometriche): alcalinità, durezza, cloruri, Kubel Turbidimetria: solfati Spettrofotometria UV-Vis: nitrati, ammonio, nitriti, fosfati Spettrofotometria AA: metalli pesanti Altri obiettivi Confrontare i risultati analitici ottenuti con tecniche diverse (Analisi dell’aria realizzate presso laboratori esterni) Eseguire calcoli relativi alla concentrazione degli analiti nel campione reale Ottobre 2 Matrici ambientali: ARIA Gennaio/Febbraio Obiettivi minimi Altri obiettivi Aria esterna – inquinanti atmosferici Aria interna – inquinanti indoor Cenni alla normativa specifica di settore Campionamenti attivi e passivi Desorbimento termico – analisi GC Estrazione – concentrazione – analisi 20 3 Matrici ambientali: TERRENO Marzo/Aprile 4 RIFIUTI mediante varie tecniche strumentali Obiettivi minimi Composizione e caratteristiche del suolo: tessitura, struttura, porosità, permeabilità, umidità, quantità di aria, pH, capacità di scambio cationico, frazione minerale, frazione organica, macro e micronutrienti. Cenni alla normativa specifica di settore Inquinamento del suolo da metalli e da sostanze organiche. Campionamenti e analisi In collaborazione con il microbiologia: Classificazione Campionamento e analisi corso Obiettivi minimi Alcune determinazioni delle caratteristiche del suolo Spettrofotometria AA: metalli assimilabili Altri obiettivi Eseguire calcoli relativi alla concentrazione degli analiti nel campione reale Confrontare i risultati analitici ottenuti con tecniche diverse di Aprile/Maggio LABORATORIO Verranno svolte esperienze applicative delle tecniche strumentali studiate. Si esamineranno e quando possibile si applicheranno metodi di campionamento, purificazione e analisi dei campioni ambientali. Con la collaborazione di Università e strutture private verranno esaminate alcune tecniche strumentali ed analisi ambientali. 21 OBIETTIVI IN TERMINI DI COMPETENZE, CONOSCENZE, ABILITA’ CHIMICA ORGANICA E BIOCHIMICA COMPETENZE La materia “Chimica organica e biochimica” concorre a far conseguire allo studente, al termine del percorso quinquennale, i seguenti risultati di apprendimento relativi al profilo educativo, culturale e professionale:utilizzare modelli appropriati per investigare su fenomeni e interpretare dati sperimentali; utilizzare, in contesti di ricerca applicata, procedure e tecniche per trovare soluzioni innovative e migliorative, in relazione ai campi di propria competenza; orientarsi nelle dinamiche dello sviluppo scientifico e tecnologico, anche con l’utilizzo di appropriate tecniche di indagine; orientarsi nella normativa che disciplina i processi produttivi del settore di riferimento, con particolare attenzione sia alla sicurezza sui luoghi di vita e di lavoro sia alla tutela dell’ambiente e del territorio CONOSCENZE E ABILITA’ figurano nei quadri seguenti I.T.I.S. “SILVIO DE PRETTO” DIPARTIMENTO DI CHIMICA, FISICA E SCIENZE CLASSI TERZE ARTICOLAZIONE :BIOTECNOLOGIE AMBIENTALI MATERIA: CHIMICA ORGANICA E BIOBHIMICA (* obiettivi irrinunciabili) MODULI 1 Ripasso legame chimico e introduzione alla chimica organica settembre ottobre 2 Alcani e ciclo alcani CONOSCENZE COMPETENZE Il legame covalente e le formule di Lewis delle molecole.* Polarità del legame covalente* Geometria molecolare e teoria VSEPR; polarità delle molecole.* Legami secondari* Ambito di studio della chimica organica Configurazione elettronica del carbonio e le diverse ibridazioni sp3,sp2,sp* Legame σ e π* Formule in forma estesa ,condensata e scheletrica*. Carica formale* Concetto di gruppo funzionale* Scrivere la formula di struttura di una molecola* Stabilire la forma di molecole semplici mediante la teoria VSEPR e individuare il carattere polare o non polare.* Individuare la polarità nei legami covalenti* Riconoscere le interazioni intermolecolari, la geometria delle molecole e le proprietà fisiche delle sostanze.* Descrivere le diverse ibridazioni del carbonio* Riconoscere legami σ e π* Saper identificare formule in forma estesa condensata e scheletrica di una molecola organica* Riconoscere il gruppo funzionale e la relativa classe di appartenenza di un composto*. Struttura e nomenclatura degli alcani* Isomeria di struttura*; isomeria di conformazione Nomenclatura* e conformazioni dei cicloalcani Proprietà fisiche e chimiche di alcani e ciclo alcani* Passare dalla formula al nome IUPAC ( e tradizionale in alcuni casi) e viceversa per alcani e ciclo alcani* Rappresentare e denominare una specie chimica organica mediante formule di struttura,* 22 Ottobre novembre 3 Alcheni e alchini dicembre 4 Composti aromatici Gennaio febbraio 5 Alogenuri alchilici Reazioni degli alogenazione* alcani: combustione* e condensate,* scheletriche* e prospettiche. Riconoscere l’isomeria di struttura e scrivere possibili isomeri di una molecola* Collegare le proprietà macroscopiche degli alcani alle relative caratteristiche strutturali* Descrivere le reazioni di combustione e di alogenazione* Struttura e nomenclatura degli alcheni* Ibridazione sp2 e legame π* Isomeria geometrica* Nucleofili ed elettrofili* Reazioni di addizione al doppio legame* e relativi meccanismi, regola di Markovnikov*. Stabilità relativa dei carbocationi, Intermedi di reazione e stati di transizione:significato e profilo energetico di reazione Approfondimento: Dieni e reazioni di Diels _Alder Struttura e nomenclatura degli alchini* Ibridazione sp* Reazioni di addizione al triplo legame* Cenni alle reazioni di polimerizzazione Approfondimento: Distillazione del petrolio e principali classi di prodotti Approfondimento: Impatto ambientale di alcuni idrocarburi: benzina, gas naturale e GPL Passare dalla formula al nome IUPAC ( e tradizionale in alcuni casi) e viceversa per alcheni e alchini* Collegare le proprietà macroscopiche degli alcheni e degli alchini alle relative caratteristiche strutturali* Saper riconoscere i vari isomeri geometrici* Saper riconoscere una specie elettrofila e nucleofila* Spiegare il meccanismo generale di addizione elettrofila al doppio legame Prevedere i prodotti delle reazioni degli alcheni e degli alchini* Teoria della risonanza* Struttura di risonanza del benzene* Nomenclature e proprietà dei composti aromatici* Reazioni di sostituzione elettrofila aromatica* (meccanismo della alogenazione, della nitrazione, della solfonazione, dell'alchilazione e dell'acilazione di Friedel-Crafts), Reattività e orientamento su benzeni sostituiti, effetto induttivo e di risonanza, gruppi attivanti e disattivanti Approfondimento: IPA ,IPHA e relativo impatto ambientale Passare dalla formula al nome IUPAC ( e tradizionale in alcuni casi) e viceversa per i composti aromatici* Descrivere il fenomeno della risonanza relazionandola anche alle proprietà chimiche di tale classe di composti* In base alla formula di struttura prevedere le proprietà fisiche e chimiche caratterizzanti la classe di composti* Prevedere i prodotti delle reazioni dei composti aromatici sulla base della sostituzione elettrofila aromatica* e del relativo meccanismo di reazione Struttura e nomenclatura degli alogenuri alchilici* Il carbonio asimmetrico: chiralità ed isomeri ottici Sostituzione nucleofila al carbonio saturo: meccanismi SN1 e SN2* Reazioni di eliminazione Approfondimento: CFC e strato di ozono, Cicloesano esaclorurato Passare dalla formula al nome IUPAC ( e tradizionale in alcuni casi) e viceversa per gli alogenuri alchilici* In base alla formula di struttura prevedere le proprietà fisiche e chimiche caratterizzanti la classe di composti* Spiegare il significato di carbonio asimmetrico* Descrivere la stereo chimica dei due meccanismi SN Prevedere i prodotti delle reazioni degli alogenuri alchilici* Struttura e nomenclatura di alcoli, fenoli ed eteri* Classificazione degli alcoli; legame idrogeno e proprietà fisiche degli alcoli* Acidità di alcoli e fenoli* Numero di ossidazione nei composti organici dalle Passare dalla formula al nome IUPAC ( e tradizionale in alcuni casi) e viceversa per alcoli, fenoli ed eteri* Spiegare la differente acidità di alcoli e fenoli Assegnare il numero di ossidazione in base alle marzo 6 Alcoli fenoli eteri 23 Marzo aprile formule di struttura* formule di struttura* Reazioni di eliminazione e sostituzione nucleofile Prevedere i prodotti delle reazioni di alcoli fenoli negli alcoli*; ossidazione di alcoli e fenoli* ed eteri* Proprietà degli eteri Reattivi di Grignarde e formazione degli eteri Gruppo carbonilico e relative caratteristiche: struttura elettronica e polarità* Struttura e nomenclatura di aldeidi e chetoni* Addizione nucleofila al carbonile: meccanismo generale* Esempi di addizioni* Ossidazioni e riduzioni dei composti carbonilici* Aprile maggio Tautomeria chetoenolica* 7 Composti carbonilici Passare dalla formula al nome IUPAC ( e tradizionale in alcuni casi) e viceversa per aldeidi e chetoni* In base alla formula di struttura prevedere le proprietà fisiche e chimiche caratterizzanti aldeidi e chetoni* Prevedere i prodotti delle reazioni di aldeidi e chetoni* I.T.I.S. “SILVIO DE PRETTO” DIPARTIMENTO DI CHIMICA, FISICA E SCIENZE CLASSI QUARTE ARTICOLAZIONE :BIOTECNOLOGIE AMBIENTALI MATERIA: CHIMICA ORGANICA E BIOCHIMICA (* obiettivi irrinunciabili) MODULI 1 Alcoli fenoli eteri Settembre ottobre 2 Composti carbonilici ottobre 3 Ammine ed CONOSCENZE COMPETENZE Struttura e nomenclatura di alcoli, fenoli ed eteri* Classificazione degli alcoli; legame idrogeno e proprietà fisiche degli alcoli* Acidità di alcoli e fenoli* Numero di ossidazione nei composti organici dalle formule di struttura* Reazioni di eliminazione e sostituzione nucleofile negli alcoli*; ossidazione di alcoli e fenoli* Proprietà degli eteri Cenni alle proprietà di tioli e solfuri sintesi degli eteri Passare dalla formula al nome IUPAC ( e tradizionale in alcuni casi) e viceversa per alcoli, fenoli ed eteri* Spiegare la differente acidità di alcoli e fenoli Assegnare il numero di ossidazione in base alle formule di struttura* Prevedere i prodotti delle principali reazioni di alcoli fenoli ed eteri* Gruppo carbonilico e relative caratteristiche: struttura elettronica e polarità* Struttura e nomenclatura di aldeidi e chetoni* Addizione nucleofila al carbonile: meccanismo generale* Esempi di addizioni: di alcoli, acqua, HCN, NH3, ammine* Ossidazioni e riduzioni dei composti carbonilici* Tautomeria chetoenolica* Passare dalla formula al nome IUPAC ( e tradizionale in alcuni casi) e viceversa per aldeidi e chetoni* In base alla formula di struttura prevedere le proprietà fisiche e chimiche caratterizzanti aldeidi e chetoni* Prevedere i prodotti delle reazioni di aldeidi e chetoni* Nomenclatura delle ammine* Scrivere la formula, dato il nome e viceversa* Struttura, classificazione e proprietà fisiche delle Spiegare la diversa basicità delle varie ammine 24 eterocicli azotati novembre 4 Acidi carbossilici e derivati Dicembre gennaio 5 Polimeri gennaio ammine* basicità delle ammine* caratteristiche di alcuni eterocicli azotati naturali Nomenclatura, struttura, classificazione di acidi Scrivere la formula, dato il nome e viceversa* carbossilici, cloruri acilici, esteri, anidridi, Prevedere i prodotti delle fondamentali reazioni ammidi* di acidi carbossilici e derivati* proprietà fisiche* la reazione di sostituzione nucleofila acilica* monomeri e polimeri struttura primaria e secondaria dei polimeri* reazioni di poliaddizione e policondensazione* Rappresentare reazioni di polimerizzazione* chiralità e attività ottica* Applicare le regole per l’attribuzione della configurazione R,S* Scrivere formule di Fischer, dato il nome e viceversa* 6 il polarimetro Stereochimica enantiomeri e diastereoisomeri* febbraio formula di Fischer e configurazioni assolute R, S* risoluzione degli antipodi ottici Classificazione dei carboidrati* gliceraldeide e diidrossiacetone* Struttura e chiralità dei monosaccaridi, loro formule di Fischer* serie steriche D ed L* Proprietà dei principali monosaccaridi* Strutture emiacetaliche cicliche*, anomeria e muta 7 Carboidrati rotazione*; formule di Haworth* Conformazioni stabili dei monosaccaridi. Derivati di riduzione e di ossidazione dei monosaccaridi. febbraio marzo Disaccaridi: la natura del legame acetalico*; struttura e proprietà dei principali disaccaridi*. Polisaccaridi*: struttura e proprietà caratteristiche di amido, glicogeno e cellulosa. Cenni su altri derivati dei monosaccaridi: zuccheri fosfati, deossizuccheri, amminozuccheri Conoscere le caratteristiche strutturali principali dei più importanti monosaccaridi, disaccaridi e polisaccaridi* Saper correlare tali caratteristiche alle principali funzioni biologiche di tali molecole.* Saper rappresentare mediante formule di struttura di Fischer e Haworth tali molecole (*monosaccaridi principali). Interpretare dal punto di vista chimico la formazione delle strutture emiacetaliche e del legame glicosidico Triacilgliceroli*: struttura generale, classificazione, proprietà fisiche, funzione biologica. Idrogenazione degli oli vegetali 8 La reazione di saponificazione e le proprietà dei Lipidi saponi* I detergenti sintetici: struttura chimica e azione Aprile maggio Glicerofosfolipidi*: struttura e funzione biologica. Terpeni: unità isoprenica*, esempi di terpeni e terpenoidi; struttura del colesterolo*; esempi di composti steroidei. Conoscere le caratteristiche strutturali delle principali classi di lipidi* Correlare le strutture dei lipidi alle loro principali funzioni biologiche* Correlare la struttura di saponi e detergenti alla loro attività.* 25 I.T.I.S. “SILVIO DE PRETTO” DIPARTIMENTO DI CHIMICA, FISICA E SCIENZE CLASSI QUINTE ARTICOLAZIONE :BIOTECNOLOGIE AMBIENTALI MATERIA: CHIMICA ORGANICA E BIOCHIMICA Moduli Proprietà chimico fisiche dell’ acqua. Reazioni acido base in acqua. Termodinamica. Principali gruppi di biomolecole e relativi gruppi funzionali. Settembre / ottobre Glucidi Ottobre Contenuti/ conoscenze Obiettivi Struttura dell’ acqua e suo ruolo come solvente. Acidi e basi secondo Arrhenius, Broensted e Loewry e Lewis. Reazione acido base secondo Broensted e Loewry. Capacità termica dei sistemi acquosi, alto calore di vaporizzazione dell’ acqua e conseguenze sui sistemi viventi. Principi della Termodinamica e funzioni di stato energia interna, entalpia, entropia ed energia libera di Gibbs. Trasformazioni endo ed esotermiche. Trasformazioni eso ed endoergoniche. Spontaneità di una trasformazione. Reazioni accoppiate e variazione dell’ energia libera di Gibbs. Condizioni standard in biochimica. Principali gruppi di macromolecole di interesse biologico: aminoacidi (α-L aminoacidi e formula in proiezione di Fischer) e peptidi, legame peptidico e relativa struttura. Nucleosidi e nucleotidi, struttura dell’ AMP, dell’ ADP ed ATP, legame fosfoestereo e fosfoanidridico e stabilità di tali legami. Struttura del CMP. Struttura dello scheletro degli acidi nucleici. Lipidi e loro funzione. Triacilgliceroli, glicerofosfolipidi, sfingolipidi, steroli (colesterolo) Monosaccaridi struttura e configurazione D e L, R ed S Nomenclatura della struttura a catena aperta, formazione di semiacetali ciclici, anomeri α e β struttura del glucosio secondo la proiezione di Fisher, di Haworth e conformazionale, nomenclatura dei carboidrati nella forma ciclica mutarotazione del glucosio glucosidi, acetali e chetali. Ossidazione acida ad acido gliconico, Obiettivi minimi Conoscenza delle definizioni di acido e base secondo Arrhenius, Broensted e Loewry e Lewis e della descrizione di una reazione acido base secondo Broensted e Loewry. Conoscere gli equilibri acido base che si stabiliscono in soluzioni acquose. Sapere descrivere i principi della Termodinamica e le funzioni di stato termodinamiche. Sapere individuare le condizioni in cui una trasformazione è spontanea. Conoscere i gruppi funzionali più significativi delle biomolecole, sapere scrivere e commentare le formule di struttura generali di aminoacidi ed oligopeptidi, dei nucleosidi dei nucleotidi, e dello scheletro degli acidi nucleici, dei lipidi. Obiettivi minimi Sapere gestire le definizioni, la costruzione delle formule e la nomenclatura dei monosaccaridi, di alcuni disaccaridi e polisaccaridi e di alcuni derivati dei carboidrati (acidi, polialcoli, fosfati degli zuccheri, deossizuccheri ed 26 AMMINO ACIDI Ottobre/novembre glicarico e glucarico. riduzione a glicitoli. Disaccaridi, struttura, nomenclatura e proprietà di saccarosio, maltosio, cellobiosio, lattosio. Polisaccaridi, struttura di amilosio, amilopectina e cellulosa. Amminozuccheri, struttura di Nacetilglucosammina e Nacetilgalattosammina, chitina, acido ialuronico amminozuccheri). Amminoacidi naturali, struttura e nomenclatura, classificazione degli aminoacidi in base alla loro struttura, proprietà acido-base, pKa caratteristici, punto isoelettrico, diagrammi carica netta contro pH. Obiettivi minimi Conoscere la struttura e nomenclatura, la classificazione degli aminoacidi in base alla loro struttura e le loro proprietà acidobase. Sapere descrivere il loro comportamento acido base in funzione del pH del sistema. Titolazione aminoacido. acido base di un ALTRE COMPETENZE Sapere prevedere le proprietà dei polisaccaridi in base alla loro struttura molecolare. ALTRE COMPETENZE Legami e interazioni intramolecolari nelle proteine. Struttura primaria e diagrammi di Ramanchandran. Struttura secondaria ad alfa elica, a foglietti beta piegati, disordinata. Struttura terziaria, motivi e domini. Struttura quaternaria. PEPTIDI E PROTEINE novembre Diagramma di idrofobicità polipeptide e conseguenze. di un Classificazione delle proteine in base alla struttura (globulari e fibrose) ed alla funzione. Sapere costruire le strutture molecolari degli aminoacidi e sapere prevedere la loro natura idrofobica od idrofilica in funzione della struttura molecolare. Obiettivi minimi Sapere descrivere la struttura primaria, secondaria, terziaria e quaternaria di polipeptidi e proteine. Sapere individuare il ruolo delle proteine nelle cellule. ALTRE COMPETENZE Saper prevedere la natura idrofilica o idrofobica delle catene peptidiche in base alla loro struttura e composizione in aminoacidi. Denaturazione delle proteine. Analisi della struttura primaria (idrolisi acida e basica, frammentazione chimica ed enzimatica, degradazione di Edman e determinazione della sequenza di AA.) Analisi della struttura secondaria con la tecnica del dicroismo circolare e della struttura terziaria/quaternaria con la diffrazione a raggi X ed NMR (cenni) 27 LIPIDI Novembre / dicembre MEMBRANE BIOLOGICHE e trasporto di membrana Dicembre ENZIMI Gennaio VIE METABOLICHE Febbraio GLICOLISI E CATABOLISMO DEGLI ESOSI. FERMENTAZIONI. VIA DEI PENTOSO FOSFATI. GLUCONEOGENESI. Febbraio IL CICLO DELL’ ACIDO CITRICO marzo Classificazione, struttura e nomenclatura degli acidi grassi. Triacilgliceroli: struttura e funzione biologica. Punto di fusione di oli e grassi e grado di insaturazione; glicerofosfolipidi: struttura, proprietà e funzione biologica; sfingolipidi, terpeni. Steroidi: colesterolo ll doppio strato lipidico. Modelli di membrana e composizione delle diverse membrane cellulari. Le proteine di membrana e loro funzione. Meccanismi di trasporto attivo e passivo, per diffusione, trasporto trans membrana di acqua e molecole di piccola massa. Canali e pompe, canali ionici, pompa Na-K. Obiettivi minimi Sapere descrivere i lipidi in base alla struttura molecolare. Sapere individuare il ruolo dei diversi tipi di lipidi all' interno della cellula. Classificazioni e nomenclatura confronto tra catalisi enzimatica ed inorganica. Teoria della chiave-serratura e dell'adattamento indotto; dipendenza della velocità da pH, temperatura, concentrazione del substrato. Cinetica enzimatica: equazione di Michaelis Menten, inibitori competitivi, incompetitivi, misti equazione dei doppi reciproci enzimi allosterici; regolazione enzimatica. Caratteristiche generali delle reazioni metaboliche, accoppiamento delle reazioni, catabolismo ed anabolismo, Il trasferimento di gruppi fosforici e l’ATP come trasportatore di energia, trasportatori attivati, . Le ossidoriduzioni di interesse biologico. Trasportatori di elettroni. Regolazione dei processi metabolici, ruolo degli enzimi. Significato, reazioni chimiche, enzimi, coenzimi, regolazione metabolica della glicolisi. I destini del piruvato in condizione aerobiche e anaerobiche fermentazioni alcolica e lattica. Reazioni chimiche, enzimi nella via dei pentoso fosfati. Obiettivi minimi Sapere illustrare le caratteristiche ed i meccanismi di azione dei diversi tipi di enzimi. Significato, reazioni chimiche, enzimi, coenzimi coinvolti nel ciclo dei TCA. Obiettivi minimi Sapere descrivere in modo sintetico le reazioni e gli intermedi prodotti nel ciclo dei TCA. Obiettivi minimi Sapere descrivere la struttura dei diversi tipi di membrane presenti all' interno delle cellule eucariote e nelle cellule procariote. Sapere illustrare i meccanismi di trasporto di ioni, acqua e molecole attraverso la membrana. Obiettivi minimi Sapere descrivere in modo essenziale le caratteristiche fondamentali delle reazioni metaboliche. Obiettivi minimi Sapere descrivere in modo essenziale le reazioni che si hanno nella glicolisi, nelle fermentazioni, nella via dei pentoso fosfati e nella gluconeogenesi. 28 FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA. LA CATENA RESPIRATORIO ED I SUOI COMPONENTI Marzo / aprile METABOLISMO DEI LIPIDI Aprile / maggio METABOLISMO DEGLI AMINOACIDI cenni Maggio SINTESI PROTEICA Maggio CRESCITA MICROBICA Maggio Significato, reazioni chimiche, enzimi coenzimi, regolazione metabolica nella catena respiratoria. Ruolo dei mitocondri negli eucarioti. Obiettivi minimi Sapere descrivere in modo essenziale le reazioni più significative della fosforilazione ossidativa. Acidi grassi saturi con catena pari e dispari e insaturi: beta-ossidazione. Formazione e destino di AcetilCoA e propionilCoA. Biosintesi di acidi grassi e di triacilgliceroli Degradazione delle proteine della dieta. Trasferimento dei gruppi amminici: ruolo del PLP. Deaminazione e formazione dell’ammoniaca. Escrezione dell’azoto e ciclo dell’urea. Analisi della sequenza a cinque stadi della sintesi proteica Obiettivi minimi Sapere descrivere in modo essenziale le reazioni presenti nel metabolismo dei lipidi. Analisi dei fattori che influenzano la crescita microbica, nell’ utilizzo a livello produttivo. Obiettivi minimi Sapere descrivere in modo sintetico le trasformazioni presenti nel metabolismo degli aminoacidi. Obiettivi minimi Sapere descrivere in modo essenziale gli stadi della sintesi proteica. Obiettivi minimi Sapere descrivere i parametri che modificano la crescita dei microrganismi. 29 ARTICOLAZIONE: BIOTECNOLOGIE SANITARIE OBIETTIVI IN TERMINI DI COMPETENZE, CONOSCENZE, ABILITA’ CHIMICA ANALITICA E STRUMENTALE COMPETENZE La materia “Chimica analitica e strumentale” concorre a far conseguire allo studente, al termine del percorso quinquennale, i seguenti risultati di apprendimento relativi al profilo educativo, culturale e professionale: utilizzare modelli appropriati per investigare su fenomeni e interpretare dati sperimentali; utilizzare, in contesti di ricerca applicata, procedure e tecniche per trovare soluzioni innovative e migliorative, in relazione ai campi di propria competenza; orientarsi nelle dinamiche dello sviluppo scientifico e tecnologico, anche con l’utilizzo di appropriate tecniche di indagine; orientarsi nella normativa che disciplina i processi produttivi del settore di riferimento, con particolare attenzione sia alla sicurezza sui luoghi di vita e di lavoro sia alla tutela dell’ambiente e del territorio. CONOSCENZE E ABILITA’ figurano nei quadri seguenti I.T.I.S. “SILVIO DE PRETTO” DIPARTIMENTO DI CHIMICA, FISICA E SCIENZE CLASSI TERZE ARTICOLAZIONE :BIOTECNOLOGIE SANITARIE MATERIA: CHIMICA ANALITICA E STRUMENTALE MODULI 1 Ripasso nomenclatura dei composti inorganici e legami chimici. Settembre/Ottobre CONOSCENZE ABILITA’ Obiettivi minimi: Nomenclatura comune e IUPAC di composti binari inorganici: anidridi, ossidi basici, idracidi, idruri metallici, sali binari. Nomenclatura comune e IUPAC di idrossidi. Nomenclatura comune di acidi ossigenati, anioni di idracidi e acidi ossigenati. Nomenclatura comune di sali ternari. Legame ionico. Legame metallico. Legame covalente polare e non polare, legame covalente dativo. Scala di elettronegatività e tipo di legami. Legami covalenti multipli e valenza. Legame a idrogeno. Interazioni attrattive fra le molecole: forze di Van der Waals, il legame ione – dipolo, dipolo – dipolo, dipolo – dipolo – dipolo indotto. Obiettivi minimi: Data una formula saper ricavare il nome comune e IUPAC e viceversa. Descrivere le differenti tipologie di legame chimico. Saper prevedere il tipo di legame chimico presente in base alla scala di elettronegatività. Altri obiettivi: sapere scrivere le equazioni chimiche corrette per alcuni tipi di reazioni di formazione di composti inorganici. Determinare la polarità dei legami. Sapere spiegare, in base alle interazioni esistenti fra le unità, e differenze tra le proprietà fisiche delle 30 sostanze. 2 Le soluzioni Ottobre/Novembre 3 Le reazioni chimiche ed i calcoli stechiometrici Obiettivi minimi: Le soluzioni: definizioni. Fenomeni di solvatazione. Concentrazioni espresse in unità fisiche e in unità chimiche. Conversioni tra modi di esprimere la concentrazione. Definizione di equivalente chimico e di normalità. Diluizione e mescolamento di soluzioni. Obiettivi minimi: Conoscere il significato di equazione chimica bilanciata, dei coefficienti stechiometrici e di reagente limitante. Conoscere il significato di reagente in eccesso. Dicembre 4 Le reazioni redox Gennaio 5 La velocità di reazione Obiettivi minimi: Numeri di ossidazione. Definizioni, rappresentazione e bilanciamento di una reazione redox. Calcoli stechiometrici nelle reazioni redox con l’uso degli equivalenti Obiettivi minimi: La velocità di reazione. Teoria delle collisioni. Barriera di attivazione. Effetto di temperatura, concentrazione, catalizzatori e superficie di contatto tra i reagenti sulla velocità di reazione. Altri obiettivi: Conoscere le proprietà dei catalizzatori. Febbraio 6 L’equilibrio chimico: Obiettivi minimi: Descrivere lo stato di equilibrio termodinamico e le funzioni di stato energia Obiettivi minimi: Sapere preparare soluzioni a concentrazione nota, anche per diluizione, svolgendo i relativi calcoli. Sapere individuare i fattori che permettono la formazione di soluzioni fra un dato soluto ed un solvente. Svolgere calcoli implicanti la concentrazione di soluzioni. Preparare soluzioni per miscelazione, svolgendo i relativi calcoli. Obiettivi minimi: Sapere bilanciare un’equazione chimica. Sapere descrivere un’equazione chimica in termini microscopici e in termini di moli coinvolte nella trasformazione. Sapere calcolare le quantità di una sostanza necessaria a fare reagire un’altra sostanza coinvolta nella reazione in esame. Sapere riconoscere un reagente presente in eccesso rispetto alle quantità stechiometriche. Obiettivi minimi: Saper bilanciare le reazioni redox. Saper eseguire i calcoli stechiometrici utilizzando gli equivalenti chimici nelle reazioni redox. Obiettivi minimi: Saper definire la velocità di reazione. Saper motivare le condizioni affinché un urto sia efficace. Saper riportare il diagramma energetico di reazione e individuare l’energia di attivazione, il complesso attivato, la variazione complessiva di energia. Definire l’energia di attivazione. Saper descrivere i fattori che modificano la velocità di reazione e il loro effetto sulla velocità di reazione. Saper riportare sul grafico del profilo energetico di reazione l’effetto del catalizzatore. Obiettivi minimi: Calcolare ΔH° e ΔS° di reazione da tabelle. 31 aspetti termodinamici Febbraio/Marzo 7 L’equilibrio chimico: aspetti stechiometrici interna, entalpia, entropia. Enunciare i principi della termodinamica. Applicazione alla reazione chimica: Entalpia ed entropia di reazione e spontaneità della reazione. Energia libera. Obiettivi minimi: Esprimere il concetto di reazione all’equilibrio e formulare la legge dell’azione di massa. Conoscere la relazione tra costante di equilibrio ed energia libera all’equilibrio. Schema di calcolo della composizione di equilibrio. Perturbazioni dell’equilibrio: il principio di Le Chatelier* Marzo/Aprile 8 Equilibri di solubilità Aprile/Maggio Obiettivi minimi: Definire solubilità e prodotto di solubilità. Effetto ione in comune sulla solubilità. Conoscere le condizioni di inizio precipitazione di un sale e di separazione completa di due composti poco solubili. Equilibri di solubilità simultanei Eseguire lo studio del segno o calcolare ΔG° per valutare la spontaneità della reazione. Obiettivi minimi: Saper descrivere un sistema all’equilibrio. Sapere calcolare la costante di equilibrio dai valori di concentrazione. Saper prevedere l’effetto di perturbazioni sulla situazione di equilibrio di un sistema. Saper calcolare l’energia libera in condizioni di equilibrio. Altri obiettivi: saper valutare il grado di completezza di una reazione attraverso la costante di equilibrio e sapere prevedere il modo in cui il sistema chimico si comporta per arrivare all’equilibrio. Obiettivi minimi: Saper calcolare solubilità di un sale poco solubile dal Kps. Prevedere se un sale precipita. Saper calcolare la solubilità di un sale in presenza di ione comune. Altri obiettivi: Calcolare le condizioni di inizio precipitazione e le condizione per la separazione quantitativa di due composti poco solubili. ESPERIENZE DI LABORATORIO Norme di sicurezza in laboratorio Misure di volume di precisione Punti di fusione ed ebollizione Calcolo della percentuale e delle moli di acqua di cristallizzazione di un sale idrato incognito. Preparazione di una soluzione a molarità e normalità nota e relativa diluizione. Reagente limitante tra FeCl3 e NaOH. Preparazione di una soluzione di Fe(OH)3 in seguito ad ossidazione di FeSO4 con HNO3. Calcolo della massa con gli equivalenti. Ricerca dei cationi alla fiamma e in soluzione ; 1° gruppo (Ag (I), Pb(II)), e 3° gruppo (Fe(III), Al(III)). Ricerca degli anioni; Cl-, NO3-, CO32-, SO42- di sali solubili e insolubili. Ricerca dei cloruri, bromuri e ioduri Standardizzazione dell’idrossido di sodio con ftalato acido di potassio. Determinazione della concentrazione incognita dell’acido cloridrico con idrossido di sodio standardizzato. Standardizzazione dell’acido cloridrico con Na2CO3. Determinazione della concentrazione incognita dell’idrossido di sodio con HCl standardizzato. Titolazione incognita acido solforico-idrossido di sodio Determinazione dell’acidità dell’aceto, del latte dell’olio, del vino, di una bibita. 32 I.T.I.S. “SILVIO DE PRETTO” DIPARTIMENTO DI CHIMICA, FISICA E SCIENZE CLASSI QUARTE ARTICOLAZIONE :BIOTECNOLOGIE SANITARIE MATERIA: CHIMICA ANALITICA E STRUMENTALE MODULI Reazioni acido base forti Settembre-ottobre Reazioni acido base deboli Novembredicembre-gennaio CONTENUTI OBIETTIVI Acidi e basi secondo Arrhenius, Broensted e Lowry e Lewis. Reazione acido base secondo Broensted e Lowry. Acido e base coniugata. Forza di un acido e della sua base coniugata. Reazione di ionizzazione dell’ acqua, prodotto ionico dell’ acqua. Scala di pH per soluzioni acquose. Indicatori di pH. Reazioni di neutralizzazione. Titolazioni acido forte- base forte con indicatore. Titolazioni pHmetriche acidi e basi forti. Conoscenze Conoscenza delle definizioni di acido e base secondo Arrhenius, Broensted e Lowry e Lewis e della descrizione di una reazione acido base secondo Broensted e Lowry. Conoscere gli equilibri che si stabiliscono in soluzioni acquose. Conoscere l’ equazione di ionizzazione dell’ acqua ed il prodotto ionico dell’ acqua. Conoscere il significato di coppia acido e base coniugata e di forza di un acido e di una base. Conoscere la scala di pH. Conoscere le reazioni di neutralizzazione. Acidi e basi deboli. Reazione tra acidi deboli e basi forti e viceversa. Titolazioni pHmetriche acidi forti-basi deboli e viceversa. Curve di titolazione. Soluzioni tampone. Idrolisi dei sali Abilità Sapere individuare gli acidi e le basi secondo Arrhenius, Broensted e Lowry e Lewis. Calcolare il pH di soluzioni acquose. Sapere descrivere gli equilibri acido base in acqua. Obiettivi minimi Conoscenza delle definizioni di acido e base secondo Arrhenius, Broensted e Lowry e Lewis e della descrizione di una reazione acido base secondo Broensted e Lowry. Conoscere gli equilibri che si stabiliscono in soluzioni acquose. Conoscere l’ equazione di ionizzazione dell’ acqua ed il prodotto ionico dell’ acqua. Conoscere il significato di coppia acido e base coniugata e di forza di un acido e di una base. Conoscere la scala di pH. Conoscere le reazioni di neutralizzazione. Calcolare il pH di soluzioni acquose di acidi, basi forti. Saper costruire una curva di titolazione pHmetrica. Conoscenze Conoscere il significato e l’ uso delle soluzioni tampone. Conoscere il comportamento di Sali in acqua. Abilità Sapere individuare gli acidi e le basi deboli Calcolare il pH di acidi e basi deboli, dei Sali e delle soluzioni tampone. 33 Potenziometriaelettrogravimetria Febbraio-marzo Spettrofotometria IR Il pH degli acidi deboli poliprotici e reazione tra acidi deboli poliprotici e basi forti. Numeri di ossidazione e reazioni ossidoriduttive. Coppia ossidoriduttiva. Bilanciamento delle reazioni ossidoriduttive. Potenziali di elettrodo e equazione di Nerst. Criteri per stabilire la spontaneità di una reazione ossidoriduttiva. Celle galvaniche. La forza elettromotrice di una pila. Tensione pratica e teorica di una pila. Pila Daniell e pile a concentrazione. Elettrodi di riferimento. Elettrodi di misura. L’elettrodo a vetro. Principi sull’elettrolisi. Elettrolisi di una soluzione contenente più ioni elettroattivi. Assorbimento nell’infrarosso. Gli spettri IR e loro interpretazione. Gli spettrofotometri IR. Analisi qualitative e quantitative. Marzo Spettrofotometria UV/VIS Riflessione,rifrazione, diffusione, diffrazione, fluorescenza. Assorbimento ed emissione. Obiettivi minimi Calcolare il pH di soluzioni acquose di acidi, basi deboli, di soluzioni tampone e di idrolisi di Sali. Saper costruire una curva di titolazione pHmetrica Conoscenze Conoscere le reazioni ossidoriduttive ed i criteri per bilanciare le equazioni ossidoriduttive. Conoscere la definizione di coppia ossidoriduttiva, di potenziale di elettrodo ed equazione di Nerst. Conoscere la struttura di una cella galvanica Conoscere i principali tipi di pile, i principali elettrodi di riferimento e quelli di misura. Conoscere la struttura di una cella elettrolitica. Conoscere i principi dell’elettrolisi. Leggi di faraday. Sapere calcolare la quantità si sostanza che si forma agli elettrodi, a partire dalla quantità di corrente che attraversa una cella. Sapere calcolare la specie che si scarica da una soluzione contenente più ioni elettroattivi Abilità Utilizzare la serie elettrochimica per fare previsioni sulla specie chimica che si ossida o che si riduce. Sapere calcolare la differenza di potenziale ai capi di una cella galvanica. Sapere descrivere i fenomeni che avvengono in celle galvaniche. Utilizzare la serie elettrochimica per fare previsioni sulla specie chimica che si scarica per elettrolisi. Obiettivi minimi Conoscere le reazioni ossidoriduttive ed i criteri per bilanciare le equazioni ossidoriduttive. Conoscere la definizione di coppia ossidoriduttiva, di potenziale di elettrodo ed equazione di Nerst. Conoscere la struttura di una cella galvanica. Conoscere le leggi di Faraday. Conoscere la struttura di una cella elettrolitica e il suo funzionamento. Conoscenze Conoscere la teoria dell’assorbimento nell’IR. Conoscere il funzionamento del spettrofotometro IR e dei suoi componenti. Riconoscere i principali composti organici dal relativo spettro. Abilità Saper scegliere lo strumento più opportuno in base alla misura da effettuare. Saper interpretare uno spettro IR in base ad analisi sia qualitative che quantitative. Obiettivi minimi Conoscere la legge dell’assorbimento di Lambert Beer. Saper interpretare gli spettri di assorbimento IR dei principali composti organici. Conoscere il funzionamento degli spettrofotometri IR. Conoscenze Conoscere le principali tecniche ottiche di analisi. Conoscere la legge dell’assorbimento. Conoscere il funzionamento dello spettrofotometro UV/VIS e 34 Aprile-maggio I metodi cromatograficigascromatografia e HPLC Maggio Legge dell’assorbimento. Strumentazione. Gli spettri UV/VIS e loro interpretazione. Analisi qualitative e quantitative Cenni ai meccanismi chimico-fisici della separazione cromatografica. Tecniche cromatografiche Il cromatogramma Cenni alle tecniche gascromatografiche e HPLC. Analisi qualitativa e quantitativa. dei suoi componenti. Riconoscere i principali composti organici dal relativo spettro. Abilità Saper effettuare una misura UV/VIS. Saper scegliere lo strumento più opportuno in base alla misura da effettuare. Saper interpretare uno spettro UV/VIS in base ad analisi sia qualitative che quantitative. Obiettivi minimi Conoscere la legge dell’assorbimento di Lambert Beer. Saper interpretare gli spettri di assorbimento UV/VIS. Conoscere il funzionamento dello spettrofotometro UV/VIS. Conoscenze Conoscere i fondamenti della separazione cromatografica. Conoscere gli schemi strumentali del gascromatografo e dell’HPLC e i loro componenti. Conoscere le basi dell’analisi qualitativa e quantitativa ESPERIENZE DI LABORATORIO Standardizzazione dell’idrossido di sodio con ftalato acido di potassio. Determinazione della concentrazione incognita dell’acido cloridrico con idrossido di sodio standardizzato. Standardizzazione dell’acido cloridrico con Na2CO3. Determinazione della concentrazione incognita dell’idrossido di sodio con HCl standardizzato. Permanganatometria Iodometria Titolazione incognita acido solforico-idrossido di sodio Titolazione miscela carbonati-bicarbonati. Titolazione pHmetrica. Curve di titolazione. Curva di titolazione acido debole-base forte, acido forte-base debole. Titolazione dell’acido malonico. Interpolazione grafica delle curve di titolazione. Determinazione del PE. Soluzioni tampone; verifica del potere tamponante con il pHmetro Pila Daniell. Elettrodeposizione su moneta di rame 35 OBIETTIVI IN TERMINI DI COMPETENZE, CONOSCENZE, ABILITA’ CHIMICA ORGANICA E BIOCHIMICA COMPETENZE La materia “Chimica organica e biochimica” concorre a far conseguire allo studente, al termine del percorso quinquennale, i seguenti risultati di apprendimento relativi al profilo educativo, culturale e professionale:utilizzare modelli appropriati per investigare su fenomeni e interpretare dati sperimentali; utilizzare, in contesti di ricerca applicata, procedure e tecniche per trovare soluzioni innovative e migliorative, in relazione ai campi di propria competenza; orientarsi nelle dinamiche dello sviluppo scientifico e tecnologico, anche con l’utilizzo di appropriate tecniche di indagine; orientarsi nella normativa che disciplina i processi produttivi del settore di riferimento, con particolare attenzione sia alla sicurezza sui luoghi di vita e di lavoro sia alla tutela dell’ambiente e del territorio CONOSCENZE E ABILITA’ figurano nei quadri seguenti I.T.I.S. “SILVIO DE PRETTO” DIPARTIMENTO DI CHIMICA, FISICA E SCIENZE CLASSI TERZE ARTICOLAZIONE :BIOTECNOLOGIE SANITARIE MATERIA: CHIMICA ORGANICA E BIOCHIMICA MODULI 1 La chimica del carbonio Settembre/Ottobre CONOSCENZE ABILITA’ Obiettivi minimi: Legami chimici intramolecolari e proprietà periodiche. Forze di attrazione intermolecolari. Orbitali s e p. Orbitali molecolari leganti di tipo σ e π Geometria molecolare del metano ed ibridazione sp3. Obiettivi minimi: Saper ricavare dal numero atomico, utilizzando il diagramma di Auf Bau, la configurazione elettronica del carbonio, il numero di elettroni di valenza, il gruppo e riportare il simbolo di Lewis. Motivare il numero dei legami che il C forma utilizzando la regola dell’ottetto. Saper rappresentare le molecole che coinvolgono il C con le Formule di Lewis. Saper individuare il tipo di legame tra C e un altro elemento sulla base della differenza di elettronegatività. Saper rappresentare opportunamente la polarità dei legami. Definire gli isomeri di struttura. Riportare formule di struttura complete e semplificate. Descrivere la geometria degli orbitali atomici s e p. Motivare la diversa energia di legame. Descrivere la geometria tetraedrica del metano. Descrivere step to step come si arriva all’ibridazione sp3. Descrivere la forma e la Altri obiettivi: geometria molecolare: teoria VSEPR; 36 2 Alcani e cicloalcani Ottobre/Novembre 3 Alcheni e alchini. Novembre/Dicembre Obiettivi minimi: Idrocarburi saturi, formula generale. Serie omologa degli alcani lineari, formule di struttura di Lewis e formule di struttura (variamente) condensate. Formule scheletriche. Nomenclatura IUPAC. Proprietà fisiche. Libera rotazione intorno al legame C-C. Conformeri dell’etano e rappresentazione con proiezioni di Newman. Cicloalcani. Nomenclatura IUPAC. Classificazione degli atomi di carbonio negli idrocarburi saturi (primari, secondari, terziari e quaternari). Isomeri conformazionali del cicloesano. Isomeri configurazionali (cis-trans) dei cicloalcani. Reattività: alogenazione e combustione. Meccanismo di alogenazione. Obiettivi minimi: Idrocarburi insaturi. Nomenclatura IUPAC. Proprietà fisiche. Carbonio ad ibridazione sp2 e sp. Geometria del doppio e del triplo legame. Isomeria cis-trans. Reazioni di addizione (alogeni, acqua, acidi e idrogeno). Elettrofili e nucleofili. Meccanismo di addizione elettrofila. Ossidazione degli alcheni (con permanganato). La combustione. Conoscere l’ordine di stabilità dei carbocationi. Altri obiettivi: Polieni. Reazione di polimerizzazione. Cenni alle reazioni di addizione agli alchini. disposizione spaziale degli orbitali ibridi sp3. Altri obiettivi: Prevedere la polarità di semplici molecole organiche utilizzando la teoria VSEPR. Saper individuare il tipo di interazione intermolecolare e fare previsioni sulla Teb. Disegnare l’orbitale molecolare legante di tipo σ, che si forma per sovrapposizione di orbitali s+s, s+p, p+p, e disegnare l’orbitale molecolare legante di tipo π. Obiettivi minimi: Saper classificare un idrocarburo come saturo sulla base della formula di struttura. Saper passare dalla formula di struttura di Lewis a quella condensata scheletrica e viceversa. Saper classificare gli atomi di C nelle formule di struttura di Lewis. Assegnare il nome IUPAC ad un alcano conoscendo la formula di struttura e viceversa. Disegnare le proiezioni di Newman e le formule prospettiche dell’etano nella conformazione eclissata e in quella sfalsata. Disegnare e descrivere la conformazione a sedia del cicloesano, classificare gli atomi di idrogeno in assiali ed equatoriali. Scrivere la reazione generale di mono(di, tri e tetra) alogenazione del metano. Riportare il meccanismo di alogenazione del metano. Scrivere e bilanciare le reazioni di combustione complete di metano, etano, propano e butano. Altri Obiettivi: Saper correlare le dimensioni delle molecole degli alcani con l’intensità delle forze di Van der Waals e quindi con la Teb. Obiettivi minimi: Saper passare dalla formula di struttura al nome IUPAC e viceversa. Descrivere step to step come si arriva all’ibridazione sp2 e sp. Descrivere la forma e la disposizione spaziale degli orbitali ibridi sp2 e sp. Saper classificare i reagenti in nucleofili ed elettrofili sulla base della struttura. Saper individuare l’ibridazione del carbonio nelle formule di struttura. Motivare l’elevata reattività degli elettroni π nei confronti degli elettrofili. Riportare il meccanismo di reazione di addizione elettrofila al doppio legame. Individuare il prodotto di reazione tra un alchene asimmetrico e un reagente polare asimmetrico applicando la regola di Markovnikov e tenendo conto della stabilità del carbocatione intermedio. Altri obiettivi: Motivare le diverse proprietà fisiche degli isomeri cis-trans sulla base della diversa disposizione spaziale degli atomi. 37 4 I composti aromatici. Gennaio/Febbraio 5 Stereoisomeria Febbraio/Marzo 6 Cenni sugli alogenuri alchilici Marzo 7 Alcoli, fenoli, e composti dello zolfo Aprile/Maggio Obiettivi minimi: Struttura e reattività del benzene. Teoria della risonanza e degli orbitali molecolari. Nomenclatura dei più comuni composti aromatici. Proprietà fisiche. Sostituzione elettrofila aromatica. Meccanismo di reazione di S.E.A. generale (con E+) e diagramma energetico. S.E.A. nei derivati del benzene monosostituiti: gruppi disattivanti e attivanti, gruppi o- e porientanti e gruppi m- orientanti. Altri obiettivi: Aromaticità e regola di Hückel. Obiettivi minimi: Chiralità ed enantiomeria. L’atomo di carbonio come centro stereogenico. Configurazione di un atomo di carbonio asimmetrico e nomenclatura R,S. L’attività ottica degli enantiomeri. Proiezioni di Fischer. Diastereoisomeria. Altri obiettivi: Nomenclatura E,Z per l’isomeria geometrica. Il polarimetro e la misura della rotazione specifica. Composti meso. Obiettivi minimi: Nomenclatura IUPAC. Meccanismo di sostituzione nucleofila SN1 eSN2. Meccanismo di eliminazione E1 ed E2. Reazioni di preparazione. Obiettivi minimi: Nomenclatura e classificazione degli alcoli. Nomenclatura dei fenoli. Proprietà fisiche. Comportamento acido e basico degli alcoli. Disidratazione degli alcoli. Ossidazione degli alcoli. Ossidazione e riduzione del carbonio nei composti organici. Eteri. Nomenclatura. Proprietà fisiche. Eteri ciclici: ossido di etilene. Tioli, solfuri, disolfuri. Proprietà fisiche. Reattività: redox. Altri obiettivi: L’effetto della struttura sull’acidità degli alcoli. Acidità dei fenoli. Reazioni dei fenoli: S.E.A. Ossidazione e reazione con NaOH dei tioli. Reattività degli eteri Motivare l’ordine di stabilità dei carbocationi alchilici sulla base degli effetti induttivi. Prevedere i prodotti di reazione di addizione per reazioni fondamentali. Obiettivi minimi: Saper confrontare la reattività del benzene con quella degli alcheni. Saper scrivere le forme limite di risonanza e giustificare la struttura del benzene con la risonanza. Motivare la stabilità e la struttura del benzene attraverso la risonanza. Riportare il meccanismo di reazione della S.E.A generale. Saper classificare un gruppo come attivante o disattivante sulla base dei possibili effetti elettrondonatori o elettronattrattori sull’anello aromatico. Altri obiettivi: Prevedere l’aromaticità di strutture cicliche applicando la regola di Hückel. Prevedere il prodotto della S.E.A di un derivato del benzene monosostituito sulla base dell’analisi delle forme limiti di risonanza del carbocatione intermedio. Obiettivi minimi: Saper riconoscere la presenza di centri stereogenici in una molecola organica. Disegnare la proiezione di Fischer di semplici molecole. Altri obiettivi: Saper passare dal nome alla formula nella nomenclatura R,S e E,Z. Ricavare la rotazione specifica di una molecola da misure sperimentali. Obiettivi minimi: Riportare il meccanismo della sostituzione nucleofila generale. Riportare il meccanismo della eliminazione generale. Saper distinguere un processo di sostituzione da uno di eliminazione. Obiettivi minimi: Saper passare dal nome IUPAC alla struttura e viceversa. Saper individuare il tipo di interazione intermolecolare sulla base della struttura molecolare. Saper mettere in relazione le proprietà fisiche con l’intensità delle interazioni intermolecolari. Riportare l’equazione chimica che evidenzia il comportamento acido degli alcoli e l’equazione chimica che evidenzia il comportamento basico degli alcoli. Riportare l’equazione chimica che evidenzia il comportamento acido dei fenoli. Riportare la reazione di disidratazione degli alcoli. Calcolare il numero di ossidazione del carbonio nei composti organici. Riportare il/i 38 prodotto/i di ossidazione degli alcoli. Altri obiettivi: Mettere a confronto l’acidità degli alcoli con quella dei fenoli e motivare le differenze. Cenni sulla reattività degli eteri ESPERIENZE DI LABORATORIO Determinazione del punto di fusione e di ebollizione di alcune sostanze Distillazione in corrente di vapore per estrarre sostanze naturali; eugenolo dai chiodi di garofano , anetolo dall’anice stellato, della cuminaldeide dai semi di cumino Estrazione del solfato di rame in acqua da iodio in etere di petrolio. Estrazione della caffeina dalle foglie di tè. Estrazione della caffeina dal caffè liofilizzato. Uso dei modellini molecolari per la struttura tridimensionale di alcani, alcheni, chetoni, alcoli, eteri Saggi per la verifica della presenza di carboni insaturi con acqua di bromo e permanganato di potassio. Uso dell’ebulliometro di Malligan. Distillazione frazionata del vino con determinazione del grado alcolico Cristallizzazione dell’acido benzoico e punto di fusione. Purificazione dello zucchero di canna. Cristallizzazione dell’acetanilide e punto di fusione. I.T.I.S. “SILVIO DE PRETTO” DIPARTIMENTO DI CHIMICA, FISICA E SCIENZE CLASSI QUARTE ARTICOLAZIONE :BIOTECNOLOGIE SANITARIE MATERIA: CHIMICA ORGANICA E BIOCHIMICA MODULI 1 Ripasso degli alogenuri alchilici Settembre 2 Alcoli, fenoli e tioli CONTENUTI I composti organici alogenati e loro reazioni. OBIETTIVI Conoscenze La nomenclatura IUPAC. Nucleofili ed elettrofili. Reazioni di sostituzione nucleofila SN1, SN2 con relativi meccanismi. Reazioni di eliminazione E1, E2. Metodi di preparazione degli alogenuri alchilici. Abilità Sapere riconoscere nucleofili da elettrofili. Sapere riportare il meccanismo delle reazioni di sostituzione nucleofila e delle reazioni di eliminazione. Obiettivi minimi Saper distinguere un processo di sostituzione nucleofila da uno di eliminazione. Nomenclatura, proprietà Conoscenze fisiche-chimiche e reazioni La nomenclatura IUPAC. Alcoli primari, secondari e relative. Metodi di sintesi terziari. Acidità e basicità degli alcoli e dei fenoli. Reazioni degli alcoli, dei fenoli e dei tioli. 39 Ottobre 3 Eteri, Epossidi Ottobre / Novembre 4 Aldeidi e Chetoni Dicembre / gennaio 5 Gli acidi carbossilici e loro derivati Febbraio/marzo 6 Ammine e composti Abilità Sapere riconoscere un alcol, un fenolo e un tiolo. Sapere le principali reazioni degli alcoli: disidratazione, ossidazione e reazione con gli acidi alogenidrici. Obiettivi minimi Saper distinguere e dare il nome ai principali composti alcolici. Sapere le principali reazioni degli alcoli. Nomenclatura, proprietà Conoscenze fisiche-chimiche e reazioni La nomenclatura IUPAC. Le reazioni di preparazione relative. Metodi di sintesi degli eteri. Le reazioni degli epossidi. Eteri ciclici nelle sintesi organiche. Abilità Sapere riconoscere e preparare gli eteri. Saper la produzione di polialcoli per reazione degli epossidi con acqua. Sapere distinguere i principali eteri ciclici. Obiettivi minimi Saper distinguere e dare il nome ai principali composti eterei. Sapere le principali reazioni di preparazione degli eteri. Nomenclatura, proprietà Conoscenze fisiche-chimiche e reazioni La nomenclatura IUPAC. Ibridazione del carbonio relative. Metodi di sintesi carbonilico e geometria del carbonile. Polarità del carbonile. Reattività del carbonile. Reazione di addizione nucleofila. Ossidazione dei composti carbonilici. Condensazione aldolica. Abilità Sapere riconoscere e preparare le aldeidi e i chetoni. Saper individuare il numero di ossidazione degli atomi di carbonio in una formula di struttura. Saper riportare e descrivere il meccanismo della reazione di addizione nucleofila. Obiettivi minimi Saper distinguere e dare il nome alle aldeidi e ai chetoni. Sapere riportare il meccanismo generale delle reazioni di addizione nucleofila. Nomenclatura, proprietà Conoscenze fisiche-chimiche e reazioni La nomenclatura IUPAC. Proprietà del gruppo relative. Metodi di sintesi carbossile. Reazione di preparazione degli acidi carbossilici. Gli esteri e l’esterificazione di Fischer. Esteri fosforici. Gli alogenuri acilici. Le anidridi. Le ammidi. Abilità Sapere riconoscere e preparare gli acidi carbossilici e i loro derivati. Obiettivi minimi Saper distinguere e dare il nome ai principali acidi carbossilici e ai loro derivati. Conoscere le principali reazioni di formazione. Nomenclatura, proprietà Conoscenze fisiche-chimiche e reazioni La nomenclatura IUPAC. Proprietà del gruppo relative. Metodi di sintesi amminico. Reazione di preparazione delle ammine. La 40 eterociclici Marzo Proprietà fisiche-chimiche 7 I Lipidi Aprile Proprietà fisiche-chimiche 8 I carboidrati Maggio piridina. Il furano e il pirano. Abilità Sapere riconoscere e preparare le ammine. Obiettivi minimi Saper distinguere e dare il nome alle ammine. Saper distinguere i principali composti eterociclici. Conoscere le principali reazioni di formazione delle ammine. Conoscenze Proprietà. I grassi e gli oli. Trigliceridi. I saponi. I fosfolipidi e gli steroidi. Conoscere l’effetto idrofobico dei lipidi. Abilità Sapere riconoscere e preparare i trigliceridi e i saponi. Obiettivi minimi Saper distinguere i vari lipidi. Conoscere le reazioni di formazione dei trigliceridi e dei saponi. Conoscenze I monosaccaridi. Proiezioni di Fischer e di Haworth. Strutture emiacetaliche. Anomeri. Strutture piranosiche e furanosiche. Riduzione ed ossidazione dei monosaccaridi. I disaccaridi: maltosio, cellobiosio, lattosio e saccarosio. I polisaccaridi: amido e cellulosa. I fosfati degli zuccheri, i deossi zuccheri e gli ammino zuccheri. Abilità Sapere riconoscere e rappresentare i vari monosaccaridi e polisaccaridi con i particolari legami glicosidici. Obiettivi minimi Saper distinguere i vari carboidrati e saperli rappresentare nel piano. Sapere le principali reazioni di formazione e il tipo di legame che li contraddistingue. ESPERIENZE DI LABORATORIO Classi di solubilità dei composti organici Preparazione del cloruro di ter-butile Saggi per il riconoscimentio degli alcoli primari, secondari e terziari Saggi di Tolens, Benedict e Fehling Spettroscopia IR: interpretazione spettri e prove pratiche con la strumentazione. Sintesi dell’aspirina e sua purificazione Saponificazione dei grassi. Esterificazione: sintesi di esteri profumati. 41 I.T.I.S. “SILVIO DE PRETTO” DIPARTIMENTO DI CHIMICA, FISICA E SCIENZE CLASSI QUINTE ARTICOLAZIONE: BIOTECNOLOGIE SANITARIE MATERIA: CHIMICA ORGANICA E BIOCHIMICA *obiettivi minimi Capitoli Conoscenze Abilità/Capacità BIOMOLECOLE I monosaccaridi Classificare un carboidrato in aldoso o chetoso . Costruisce l’albero genealogico degli aldosi. Classificare un carboidrato come D o come L . La struttura ciclica dei monosaccaridi 1. CARBOIDRATI Derivati dei monosaccaridi Disaccaridi e il legame glicosidico Conoscere l’origine e le principali caratteristiche di disaccaridi rappresentativi. Polisaccaridi Conoscere la distribuzione in natura e la funzione di amido, glicogeno e cellulosa. 2. LIPIDI Lipidi semplici: acidi grassi , Rappresentare l’equilibrio chimico del glucosio e del fruttosio con la formazione delle strutture cicliche sia mediante formule di Fischer-Tollens sia con le proiezioni di Haworth. Riportare le loro formule di Haworth dei principali disaccaridi. Classificare un disaccaride in riducente in base alla struttura chimica. Individuare il tipo di legame con cui sono uniti nel polimero le unità glucidiche . Associare le proprietà fisiche dei polisaccaridi con la struttura molecolare. Sapere prevedere, a partire dalla formula di struttura, se un lipide è saponificabile. Riportare la formula di struttura di acidi grassi saturi e insaturi. Descrivere come varia Tf degli acidi grassi saturi all’aumentare del n° di atomi di C . Motivare la differenza in Tf tra un acido grasso saturo e uno insaturo con lo stesso n° di C . Riportare le formule di struttura di mono, di e triacilgliceroli . 42 molecole isoprenoidi, vitamine liposolubili, steroidi . Lipidi complessi: lipidi di riserva e di protezione, lipidi di membrana Sapere che proprietà fisiche dei triacilgliceroli dipendono dalla composizione in acidi grassi . Riportare la reazione di saponificazione dei triacilgliceroli . Definire un sapone e descrivere la struttura di una micella di sapone . Mettere in relazione la struttura della micella con le interazioni intermolecolari che la stabilizzano . Riportare la formula di struttura di un fosfogliceride e individuare i tipi di legami che uniscono le varie parti della molecola . Riportare i prodotti di saponificazione di un fosfogliceride . Individuare le porzioni polari e quelle apolari sapendo motivare le scelte . Descrivere la struttura di una micella e di un doppio strato . Conoscere,le funzioni dei lipidi saponificabili. Riportare la struttura base che caratterizza tutti gli steroidi Riportare la formula di struttura di un Lα-amminoacido generico. Riportare la formula di struttura degli AA più semplici. Identificare dalla formula di struttura la classe di appartenenza dell’AA . Calcolare il punto isoelettrico di un AA . Prevedere la specie prevalente di un AA al variare del pH. Spiegare il parziale carattere di doppio legame del legame peptidico . 3. AMMINOACIDI E PROTEINE Classificare le proteine in base alla composizione, alla conformazione e alla funzione . Spiegare la stabilità dell’ α-elica e del foglietto β 43 4.NUCLEOTIDI E ACIDI NUCLEICI L e D amminoacidi. Classificazione degli amminoacidi. Comportamento acido-base degli amminoacidi. Ioni dipolari . Il punto isoelettrico. Il legame peptidico. Peptidi e polipeptidi. Proteine. Classificazione delle proteine. Struttura primaria, secondaria e terziaria dei polipeptidi. Struttura quaternaria delle proteine. Denaturazione delle proteine. Proteine globulari e fibrose. Riportare le formule di struttura dei carboidrati che formano i nucleotidi. Riportare la formula di struttura della pirimidina e della purina. Classificare le basi come puriniche e pirimidiniche. Descrivere la struttura molecolare dei nucleosidi e dei nucleotidi. Sapere quali basi sono presenti nel DNA e nell’RNA. Riportare un filamento di DNA (forma sintetica) con la corretta polarità. Saper descrivere la doppia elica. Sapere quali basi si appaiano nel doppio filamento e saper motivare. Sapere che il DNA si impacchetta assieme a proteine specifiche a formare la cromatina. Saper descrivere le strutture dell’mRNA e del t-RNA. Correlare struttura e funzione dei principali tipi di RNA. Struttura di nucleosidi e nucleotidi. Oligonucleotidi e polinucleotidi. Struttura del DNA. Gli RNA e la loro struttura. Denaturazione e rinaturazione del DNA . Altre funzioni dei nucleotidi: trasporto di energia (ATP) cofattori (NAD, NADP, FAD, FMN) messaggeri intracellulari (cAMP, cGMP) GLI ENZIMI Caratteristiche generali. Nomenclatura e classificazione . Identificare nella catalisi enzimatica il 44 Natura chimica. Siti attivi e siti allosterici . Interazione enzima substrato secondi i principali modelli . Energia di attivazione . Cinetica enzimatica, equazione di M.M., effetto della concentrazione del substrato e dell’enzima sulla velocità di reazione . Effetto degli inibitori enzimatici, temperatura e, pH . Regolazione dell’attività enzimatica: modificazioni nella produzione, modificazioni posttraduzionali, compartimentazione, regolazione allosterica, proteolisi . cardine delle trasformazioni biochimiche intracellulari Individuare nella sequenzialità degli enzimi l’elemento costitutivo delle vie metaboliche. Riportare l’equazione di M.M. , riportare il grafico V/[S] , individuare graficamente vmax, Vmax/2 e Km . Classificare gli inibitori in reversibili e irrevesibili salla base del tipo di legame tra inibitore ed enzima . Classificare gli inibitori sulla base del meccanismo d’azione . Descrivere il meccanismo dell'inibizione competitiva dell'inibizione incompetitiva e non competitiva . Descrivere la struttura di un enzima allosterico . Riportare e descrivere il diagramma vi/[S], individuare graficamente vimax, vimax/2 e K0,5 .. Descrivere i meccanismi di regolazione enzimatica. LA MEMBRANA CELLULARE Composizione chimica: proteine e lipidi di membrana. Struttura: modello a mosaico fluido. Passaggio di soluti attraverso la membrana: diffusione semplice, facilitata e trasporto attivo. Endocitosi. BIOENERGETICA E METABOLISMO ΔH, ΔS, ΔG. Reazioni spontanee, di equilibrio e non spontanee . ΔG° e ΔG°’. Relazione tra ΔG°’ e Keq. Le molecole ad alto contenuto energetico: molecole Correlare struttura e funzione dei principali componenti della membrana cellulare. Classificare le proteine di membrana. Descrivere la struttura delle membrane cellulari. Descrivere il modello a mosaico fluido delle membrane cellulari. Le funzioni della membrana cellulare. Classificare la diffusione in semplice e facilitata e descrivere le condizioni chimico-fisiche per la loro realizzazione. Il trasporto attivo. Classificare il trasporto attivo sulla base della forma di energia utilizzata. Definire il criterio di spontaneità delle reazioni chimiche. Descrivere la struttura dell’ATP e motivare l’elevato ΔG°’ di idrolisi. 45 fosforilate (ATP, fosfoenolpiruvato, 1,3difosfoglicerato, fosfocreatina) e non fosforilate (acil-CoA). L’ATP come trasportatore universale di energia. Additività del ΔG di reazioni consecutive. Reazioni accoppiate . Redox biologiche . Il potenziale di riduzione standard . Relazione tra ΔG e ΔE. L’ossidazione della sostanza biologica . Le ossido reduttasi e i loro coenzimi: NAD, NADP, FAD, FMN . Metabolismo, catabolismo e anabolismo. Convergenza delle vie cataboliche. Divergenza delle vie anaboliche . Metabolismo energetico . Associare l’elevato ΔG°’ di fosfoenolpiruvato, 1,3-difosfoglicerato, fosfocreatina a particolari strutture chimiche. Definire il ruolo delle reazioni accoppiate nel metabolismo . Riconoscere il ruolo dell’ATP come intermediario energetico tra catabolismo e anabolismo. Spiegare come l’ATP fornisce energia alla cellula Riportare le diverse modalità con cui gli elettroni vengono trasferiti nelle redox. Descrivere la struttura del coenzimaA. Descrivere la struttura dei coenzima NAD, NADP, FAD e FMN e spiegare come funzionano i principali coenzimi come trasportatori di elettroni. Descrivere in termini generali le vie cataboliche e le vie anaboliche Spiegare le correlazioni energetiche tra catabolismo e anabolismo. Conoscere i donatori e gli accettori di elettroni nei principali processi bioenergetici. METABOLISMO GLUCIDICO La glicolisi. I processi fermentativi di interesse industriale. La fermentazione lattica nel muscolo . Regolazione enzimatica della glicolisi .Regolazione ormonale della glicolisi. Glicogeno. Glicogenosintesi e glicogeno lisi . Regolazione ormonale di glicogenosintesi e glicogenolisi. Shunt dell’esosomonofostato. Gluconeogenesi. Il ciclo di Krebs . La regolazione del Ciclo . Resa energetica del Descrizione dettagliata dei passaggi della glicolisi con riferimento a formule di struttura ed enzimi coinvolti. Individuare e motivare l’irreversibilità di alcune tappe. Spiegare il bilancio energetico della glicolisi. Gluconeogenesi: tappe comuni e non con la glicolisi. Descrivere la sintesi del glicogeno e la sua demolizione e la regolazione ormonale di entrambe le vie. Comprendere il significato biologico della via dei pentoso fosfati. Comprendere il significato biochimica 46 catabolismo glucidico. dei processi fermentativi Riportare lo schema del ciclo di Krebs: descrizione dettagliata dei passaggi con riferimento a formule di struttura ed enzimi coinvolti. METABOLISMO DEGLI ACIDI GRASSI E DEGLI AMMINOACIDI Digestione e assorbimento dei lipidi. Utilizzazione dei trigliceridi. La beta ossidazione . Le reazioni della ossidazione. La resa energetica della beta ossidazione . Digestione e assorbimento delle proteine . L’impiego degli amminoacidi. La transamminazione e la deamminazione ossidativa degli amminoacidi . Il ciclo dell’urea. La degradazione degli amminoacidi. Descrivere il ruolo degli ormoni nella mobilizzazione dei trigliceridi negli adipociti. Descrivere le modalità di passaggio dell’Acil-CoA attraverso la membrana mitocondriale interna. La biosintesi degli amminoacidi. Saper riportare esempi di reazioni di transamminazione e deamminazione ossidativa. Mettere in relazione la modalità di eliminazione dell’azoto in funzione della disponibilità di acqua. Riportare la formula di struttura dell’urea e dedurre caratteristiche chimico-fisiche della molecola. Conoscere le modalità di trasporto dell’azoto nel sangue. Descrivere a grandi linee il ciclo dell’urea e l’equazione chimica complessiva con il relativo bilancio energetico. La biosintesi degli acidi grassi. Il trasporto dell’acetilCoA dalla matrice mitocondriale al citosol. Biosintesi dei triacilgliceroli. Cenni alla biosintesi del colesterolo. Trasporto dei lipidi nel sangue Saper spiegare la β-ossidazione degli acidi grassi con descrizione dettagliata dei passaggi. Conoscenza delle formule di struttura dei corpi chetonici . Spiegare la funzione dei corpi chetonici. Classificare gli amminoacidi in cheto genetici e glucogenetici in base al destino metabolico. Fare esempi di precursori di amminoacidi non essenziali. Descrivere il trasporto dell’acetil-CoA dalla matrice mitocondriale al citosol utilizzando lo schema. Comprendere le condizioni metaboliche che determinano la biosintesi degli acidi grassi. Descrivere a grandi linee il processo biosintetico. Affrontare il bilancio 47 energetico della biosintesi dell’acido palmitico. I MITOCONDRI E LA FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA Struttura del mitocondrio. Principali processi biochimici dei mitocondri Spiegare il meccanismo generale di funzionamento dell’accoppiamento chemiosmotico. Principali componenti della catena respiratoria e loro funzioni nel trasporto di elettroni e protoni ; la formazione del gradiente elettrochimico ; il complesso dell’ATP-sintasi e l’utilizzo del gradiente protonico . Saper descrivere il bilancio energetico totale del catabolismo aerobico del glucosio . Bilancio energetico finale del catabolismo aerobico dei carboidrati . Le traslocasi della membrana mitocondriale. Regolazione della fosforilazione ossidativa. 12. SINTESI PROTEICA Dogma della biologia molecolare. Spiegare il significato e le eccezioni del dogma della biologia molecolare. Il codice genetico . Descrivere dettagliatamente le vari fasi della biosintesi proteica con riferimento ai meccanismi specifici e fattori coinvolti. 10 ore La struttura dei ribosomi di procarioti , eucarioti , mitocondri e cloroplasti Attivazione degli AA e formazione di AA-tRNA . Gli stadi centrali della sintesi proteica : formazione del complesso d’inizio, allungamento della catena peptidica, termine della sintesi. Modifiche post-traduzionali I seguenti temi, vengono trattati dagli studenti in classe terza e quarta nella materia Microbiologia. LE ESIGENZE MICROBICHE Le esigenze dei microorganismi: principi nutrizionali e fonti di approvvigionamento; parametri chimico/fisici importanti per la crescita 48 microbica. Classificazione dei terreni di coltura e principali componenti Struttura della curva di crescita microbica Controllo della crescita microbica: metodi di sterilizzazione chimici e fisici. METODI FISICI E CHIMICI DELLA STERILIZZAZIONE Agenti antimicrobici fisici: alte temperature, basse temperature, radiazioni elettromagnetiche. Agenti antimicrobici chimici: disinfettanti e antimicrobici, farmaci antimicrobici. La resistenza agli antibiotici. MICROORGANISMI DI INTERESSE BIOTECNOLOGICO Lieviti. Batteri. Virus RISCHIO CHIMICO E BIOLOGICO NELL’USO DI MICROORGANISMI Fattori di rischio nel laboratorio microbiologico. Il rischio biologico. Classificazione degli agenti biologici. CRESCITA MICROBICA Determinazione del numero: conta microbica fisica e conta biologica. La curva di crescita. Aspetti matematici. LABORATORIO Si prevede lo svolgimento di esperienze connesse con i contenuti teorici sviluppati nei moduli suindicati. L’attività di laboratorio si propone in questa disciplina il raggiungimento dei seguenti obiettivi: (contenuti e abilità da conseguire per il livello base) 1. Conoscere e applicare le norme di sicurezza nel laboratorio chimico; 2. Conoscere e saper utilizzare strumenti di laboratorio e vetreria; 3. Individuare e gestire le informazioni per organizzare le attività sperimentali; 4. Effettuare l’elaborazione dati delle esperienze proposte; 5. Utilizzo dei software di editor molecolare; 6. Interpretare dati e risultati sperimentali in relazione a semplici modelli teorici di riferimento; 7. Redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali; 8. Controllare progetti e attività, applicando le normative sulla protezione ambientale e sulla sicurezza. 49 GRIGLIE DI VALUTAZIONE LIVELLO E VOTO DESCRITTORE DEL LIVELLO DI APPRENDIMENTO RIFIUTO Voto: 1 Non si evidenziano elementi accertabili per il sostanziale rifiuto, da parte dell’allievo, di ogni preparazione nella disciplina e per la mancata partecipazione alle verifiche. PREPARAZIONE NULLA Dispone di conoscenze/competenze tali da non consentirgli di dare alcun tipo di contributo al lavoro in classe né di svolgere alcun tipo di consegna domestica. È incapace di eseguire compiti anche semplici; ha gravissime lacune di base, non fa progressi. Nulla è la capacità di applicazione delle scarse conoscenze. La rielaborazione dei contenuti è assente Non riesce a produrre un testo comprensibile Dispone di conoscenze/competenze tali da non consentirgli di dare alcun contributo significativo al lavoro in classe né di svolgere le consegne domestiche Ha conoscenze assai limitate e disorganiche, fatica ad eseguire compiti anche semplici Applica le scarse conoscenze commettendo gravi e frequenti errori Non sa presentare nemmeno in modo ripetitivo le proprie scarse conoscenze Commette numerosi e gravi errori con scarsa padronanza dei termini specifici Dispone di conoscenze/competenze tali da consentirgli di dare solo sporadicamente un contributo significativo al lavoro in classe e di svolgere le consegne domestiche in modo incompleto e scorretto Ha conoscenze frammentarie e superficiali, commette errori nell’esecuzione di compiti anche semplici Applica le sue conoscenze commettendo gravi errori e non riesce a condurre analisi in modo autonomo Non sa sintetizzare le proprie conoscenze; è in difficoltà nel compiere collegamenti. Utilizza una terminologia specifica della disciplina in modo povero ed inadeguato Dispone di conoscenze/competenze tali da consentirgli di dare sporadicamente un contributo limitato, ma pertinente al lavoro in classe e di svolgere le consegne domestiche in modo incompleto e non sempre corretto Ha conoscenze non approfondite o frammentarie degli argomenti fondamentali e commette errori nella comprensione Commette errori non gravi, ma frequenti sia nell’applicazione che nell’analisi Non è autonomo nella rielaborazione delle conoscenze e sintetizza in modo frammentario; sa compiere collegamenti solo se guidato Usa un linguaggio parzialmente improprio ed espone con argomentazione limitata e non ben strutturata Dispone di conoscenze/competenze tali da consentirgli di dare un contributo pertinente, anche se limitato al lavoro in classe e di svolgere le consegne domestiche in modo essenziale e corretto negli aspetti fondamentali Ha conoscenze non molto approfondite e comprende contenuti, principi e regole almeno nei loro tratti essenziali e fondamentali Sa applicare generalmente le sue conoscenze ed è in grado di effettuare analisi parziali con qualche errore È impreciso nell’effettuare sintesi, ma evidenzia qualche spunto di autonomia nella rielaborazione delle conoscenze Possiede una terminologia accettabile ma l’esposizione appare ancora non bene organizzata Dispone di conoscenze/competenze tali da consentirgli di dare un contributo generalmente pertinente al lavoro in classe e di svolgere le consegne domestiche in modo accettabile Conosce con sufficiente precisione gli elementi fondamentali delle problematiche affrontate. Sa applicare le sue conoscenze e sa effettuare analisi sufficientemente complete Elabora in modo autonomo le conoscenze e sa effettuare sintesi con accettabile autonomia Espone con chiarezza e terminologia appropriata testi normalmente ben organizzati Voto: 2 NETTA IMPREPARAZIONE Voto: 3 GRAVEMENTE INSUFFICIENTE Voto: 4 INSUFFICIENTE Voto: 5 SUFFICIENTE Voto: 6 BUONO Voto: 7 50 DISTINTO Voto: 8 OTTIMO Voto: 9 ECCELLENTE Voto: 10 Dispone di conoscenze/competenze tali da consentirgli di dare un contributo pertinente al lavoro in classe e di svolgere le consegne domestiche in modo preciso e puntuale Ha una conoscenza completa e precisa delle tematiche affrontate. Utilizza in maniera appropriata le informazioni in suo possesso; non commette errori nell’esecuzione dei compiti complessi, ma incorre in qualche imprecisione. Sa effettuare analisi e sintesi complete e approfondite e con qualche aiuto; è in grado di effettuare valutazioni autonome coerenti. Sa applicare i contenuti e le procedure in compiti complessi incorrendo solo in qualche lieve imprecisione. Utilizza la terminologia specifica della disciplina in modo lineare ed adeguato Dispone di conoscenze/competenze tali da consentirgli di dare un contributo ricco e pertinente al lavoro in classe e di svolgere le consegne domestiche in modo autonomo ed originale Conosce con sicurezza la materia e la inquadra in una visione organica. Non commette errori né imprecisioni nell’esecuzione di compiti; applica le procedure e le conoscenze in situazioni nuove senza errori. Coglie gli elementi di un insieme e sa stabilire relazioni tra di essi; sa organizzare in modo autonomo le conoscenze e le procedure acquisite; è capace di valutazioni indipendenti e complete, introducendo pertinenti considerazioni personali. La terminologia specifica della disciplina è completa e precisa. Dispone di conoscenze/competenze tali da consentirgli di dare un contributo costante, ricco e stimolante al lavoro in classe e di svolgere le consegne domestiche in modo autonomo ed originale, arricchendole con percorsi di ricerca personale Conosce e comprende contenuti anche complessi, principi e regole padroneggiandoli con sicurezza e razionalità Sa applicare le conoscenze ed effettuare analisi complete ed approfondite operando collegamenti efficaci anche a carattere multidisciplinare Applica le conoscenze con facilità, trovando soluzioni originali e non già strutturate ai problemi. Sa compiere con sicurezza procedimenti di analisi e sintesi Si esprime con proprietà di linguaggio e sicura argomentazione compiendo valutazioni critiche; utilizza eccellentemente la terminologia della disciplina. 51 VALUTAZIONE ATTIVITA’ DI LABORATORIO Nei moduli didattici previsti nella programmazione si intende far acquisire una serie di abilità che per quanto riguarda l’attività di laboratorio si concretizzano nelle seguenti obiettivi: 1. Conoscere e applicare il regolamento del Laboratorio 2. Seguire le indicazioni sulla sicurezza che i docenti forniscono in occasione delle esperienze 3. Interagire positivamente con i compagni e con i docenti durante le attività, collaborando e partecipando al lavoro di gruppo 4. Raccogliere dati, eseguire misure 5. Ordinare e rappresentare i dati raccolti, costruire grafici 6. Utilizzare gli strumenti matematici noti per risolvere semplici problemi connessi all’attività sperimentale 7. Trarre deduzioni sull’andamento atteso per un fenomeno e confrontarle con l’osservazione sperimentale 8. Criticare i risultati ottenuti e proporre correttivi 9. Stilare una relazione sul lavoro svolto Per valutare il livello di raggiungimento dei precedenti obiettivi si usano 3 griglie: - abilità comportamentali: obiettivi 1. 2. 3. (prima griglia) abilità cognitive: obiettivi 4. 5. 6. 7. 8. (seconda griglia) qualità dei risultati sperimentali/relazione (terza griglia) 52 GRIGLIA VALUTAZIONE ABILITA’ COMPORTAMENTALI 1. 2. 3. Conoscere e applicare il regolamento del Laboratorio Seguire le indicazioni sulla sicurezza che i docenti forniscono in occasione delle esperienze Interagire positivamente con i compagni e con i docenti durante le attività, collaborando e partecipando al lavoro di gruppo Livelli di raggiungimento degli obiettivi Comportamento scorretto Comportamento talvolta scorretto Partecipazione nulla al lavoro di gruppo Partecipazione assai modesta (voto 1-2) (voto 3-4) Comportamento non sempre corretto Comportamento sufficientemente corretto Partecipazione saltuaria Partecipazione sufficiente (voto 5) (voto 6) Comportamento corretto Comportamento sempre corretto Comportamento sempre corretto Partecipazione continua Partecipazione assidua e propositiva Partecipazione come precedente, con l’aggiunta di proposte autonome, apporti creativi (voto 7) (voto 8) (voto 9-10) GRIGLIA VALUTAZIONE ABILITA’ COGNITIVE 4. 5. 6. 7. 8. Raccogliere dati, eseguire misure Ordinare e rappresentare i dati raccolti, costruire grafici Utilizzare gli strumenti matematici noti per risolvere semplici problemi connessi all’attività sperimentale Trarre deduzioni sull’andamento atteso per un fenomeno e confrontarle con l’osservazione sperimentale Criticare i risultati ottenuti e proporre correttivi non contribuisce alle operazioni sperimentali opera in modo inconsapevole opera in modo superficiale e non sempre consapevole opera in modo abbastanza corretto, con qualche aiuto opera in modo sostanzialmente corretto opera in modo corretto (voto 1-2) (voto 3-4) (voto 5) (voto 6) (voto 7) (voto 8) Livelli di raggiungimento degli obiettivi Come precedente, con l’aggiunta di proposte autonome, approfon-dimenti personali, apporti creativi (voto 9-10) GRIGLIA VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ DEI RISULTATI SPERIMENTALI / RELAZIONE Livelli di raggiungimento degli obiettivi prova/relazione prova/relazione prova/relazione prova/relazione prova/relazione prova/relazione Come non consegnata incompleta e/o con errori superficiale, pertinente e completa e precedente, con con gravi errori presenti solo con pochi senza errori l’aggiunta di gli elementi errori proposte essenziali autonome, approfondimenti personali, apporti creativi (voto 1-2) (voto 3-4) (voto 5) (voto 6) (voto 7) (voto 8) (voto 9-10) 53 TRIENNIO VALUTAZIONE DI ALCUNE COMPETENZE di BASE (ovvero COMPETENZE DI ASSE) E DI ALCUNE COMPETENZE EQF, declinate per SOTTOCOMPETENZE e LIVELLI Griglia di valutazione del lavoro sperimentale Indicatore livello 1-4 Conoscenze poco organizzate ed incomplete, spesso ottenute in modo mnemonico, insufficienti per esaminare in modo anche solo qualitativo gli eventi osservati 7-12 13-18 C Conoscenze minime indispensabili per affrontare un’ analisi dei fenomeni osservati, con qualche lacuna o incertezza. 19-24 D Conoscenze bene organizzate e sedimentate, le quali permettono di condurre analisi adeguate qualitative e quantitative dei fenomeni esaminati. 25-30 E Conoscenze approfondite, che portano ad un esame degli eventi osservati condotto in modo personale e ben impostato . Il lavoro appare strutturato in modo non organico, mancano alcune parti, le argomentazioni sono scarse, con errori formali. Gli strumenti informatici non sono utilizzati. 1-7 Alcune parti del lavoro non sono comprensibili, appaiono lacune ed imperfezioni. Gli strumenti informatici sono usati nelle funzionalità più elementari. 8-15 La procedura seguita è corretta e descritta in modo comprensibile, sebbene siano presenti imperfezioni e lacune. Gli strumenti digitali sono utilizzati per la stesura di un documento di testo, mentre la raccolta di informazioni è limitata e non selezionata in 16-23 A AREA SCIENTIFICA, B AREA LINGUISTICA Organizzazione e presentazione del lavoro, utilizzo degli strumenti informatici. Competenze legate alla comunicazione in Lingua madre, alla all’ uso dell’ Informatica. AREA LOGICO voto Gravissime lacune riguardo agli argomenti necessari alla costruzione del lavoro, con conoscenze frammentarie ed insufficienti per utilizzare le rappresentazioni, le descrizioni e gli schemi propri delle Scienze, necessari per affrontare il tema posto Conoscenza dei temi, competenze nell’ utilizzare e correlare conoscenze ricavate da testi, competenze nel sapere individuare le caratteristiche essenziali di un fenomeno fisico osservato e nel realizzare il progetto deciso. descrittore A B C 54 ARGOMENTATIVA E SCIENTIFICA modo critico. D E A Manualità, operatività, comportamento competenze sociali, competenze legate alla progettualità ed alla efficienza B La procedura è seguita in modo adeguato, compaiono imprecisioni in qualche parte del lavoro. Dati e conoscenze sono approfonditi raccogliendo informazioni con strumenti digitali, in modo essenziale. 24-30 Il lavoro è presentato in modo ben strutturato, chiaro, ordinato e completo La stesura del testo con eventuali mezzi digitali è ben costruita e la acquisizione di nozioni e dati avviene in modo selettivo. 31-38 Non imposta il compito assegnato, né esegue almeno qualche parte del lavoro sperimentale. Non interagisce con i compagni e con gli adulti facilitatori. Utilizza i dispositivi e le attrezzature commettendo errori. Non è in grado di pianificare le attività nei tempi stabiliti 1-5 Il lavoro sperimentale è eseguito in modo approssimativo, con errori nella scelta del metodo e/o degli strumenti, collabora con i compagni in modo discontinuo ed acritico, lavora con lentezza. 6-11 Esegue la procedura con qualche incertezza, deve essere assistito, talvolta, dal docente. Contribuisce al lavoro del gruppo discretamente. 12-19 C AREA METODOLOGICA D E Esegue le procedure sperimentali in modo corretto, senza indecisioni, contribuisce al lavoro del gruppo in modo significativo, dimostra senso di responsabilità e pianifica il lavoro adeguatamente. 20-25 Affronta il problema sperimentale senza esitazioni, dimostrando di avere acquisito il controllo del processo, nelle parti di impostazione, esecuzione ed interpretazione dei dati. Si confronta con i compagni e sa ascoltare le opinioni degli altri, pianifica il lavoro in modo autonomo. 26-32 I valori numerici ottenuti per ciascun indicatore sono sommati ed il totale, in centesimi, è ricondotto alla valutazione in decimali. 55