PSICOLOGIA DELL’IO Costituisce uno degli sviluppi più importanti della psicoanalisi. È stata studiata da Freud negli ultimi 15 anni della sua vita. È stata approfondita da sua figlia Anna e dalla scuola inglese di psicoanalisi. Attribuisce una crescente importanza ed autonomia all’Io. Rivolge l’interessa verso le funzioni di adattamento all’ambiente in termini non difensivi. H. Hartmann (1894-1970). Psicologia psicoanalitica dell’Io Presupposti Critica rivolta ai limiti della psicoanalisi: La concezione ortodossa si è occupata di fenomeni patologici, o al limite tra normalità e patologia; così si è focalizzata sui processi dell’Es. Problemi esplicativi richiedono un ampliamento che consenta di arrivare ad una teoria generale della vita psichica. Per assumere le caratteristiche di una teoria generale dello sviluppo, la psicoanalisi deve inserire nel proprio ambito i fenomeni studiati dalla psicologia generale. La psicologia psicoanalitica dell’Io rappresenta il punto di contatto con la psicologia generale. Essa si prone di studiare, in base agli stessi principi, i processi dell’Es (dominio della psicoanalisi) ed i processi consapevoli (ambito appartenente alla psicologia generale): in ciò consiste la differenza con la psicologia dell’Io non analitica Punti centrali Piano metodologico Osservazione clinica; Osservazione diretta dello sviluppo infantile. Piano teorico Considerazione di elementi non conflittuali nel processo di crescita. Importanza ed autonomia dell’Io. Indifferenziazione iniziale Io/Es. Sviluppo autonomo dei due sistemi su predisposizione ereditaria. Ipotesi di maggior rilevo Esistenza di una “sfera dell’Io libera da conflitti”. Implicazioni Differente sviluppo della patologia rispetto alla normalità. Il ruolo dei conflitti L’ambito terapeutico ha favorito la considerazione delle funzioni difensive dell’Io in rapporto ai conflitti psichici, mentre non ha consentito l’esame degli altri processi adattivi. Lo studio dei conflitti è alla base della comprensione delle nevrosi. Da un punto di vista generale bisogna riconoscere che i conflitti non sono l’unica fonte di sviluppo del’Io. L’osservazione diretta dei bambini evidenzia che apprendimento, maturazione e adattamento ambientale non sempre derivano da conflitti anche se non sono esenti da essi. Ciò porta ad ipotizzare una “ sfera dell’Io libera da conflitti”, intesa come insieme di funzioni che agiscono al di fuori della sfera dei conflitti psichici. L’ipotesi implica uno sviluppo diverso: -nevrosi (base conflittuale); -normalità (assenza di conflitti). Es e Io All’originene, Es ed Io sono indifferenziati; successivamente si sviluppano entrambi autonomamente. Ogni istanza deriva da predisposizioni ereditarie che condizionano il loro sviluppo autonomo. L’analisi e del comportamento infantile basato sull’osservazione diretta, indica che l’Io svolge un ruolo di rilievo nei processi della personalità ed è dotato di una propria autonomia. Attività dell’Io Utilizza energia sessuale e aggressiva neutralizzata. Obiettivi Sono potenzialmente indipendenti da quelli istintuali. Le difese dell’Io possono avere anche funzioni positive nella formazione della personalità: le difese che si formano nella lotta contro gli istinti possono rendersi indipendenti dalle loro origini e orientarsi verso fini adattivi ed organizzativi. Così, l’energia neutralizzata può essere impiegata per lo svolgimento di una funzione adattiva svincolata dalle difese (es. fantasia). Adattamento Tipi di processo alloplastico (modifica dell’ambiente); autoplastico (modifica di sé stessi); allontanamento (trasferimento alla ricerca di una situazione migliore). Caratteristiche del processo plurifattoriale (individuo-ambiente-diversi piani individuali) interattivo circolare: adattamento all’ambiente >> modifica dell’ambiente >> adattamento alle modifiche apportate all’ambiente. L’interazione riguarda il rapporto individuo/ambiente, ma implica anche relazioni retroattive all’interno del piano individuale. All’adattamento concorrono diversi fattori individuali come la maturazione delle funzioni organiche (es.: l’acquisizione della deambulazione potenzia le capacità di adattamento e lo sviluppo dell’Io). Funzioni adattive L’adattamento avviene in base all’utilizzo della funzione disponibile o a quella più funzionale. Ciò implica che l’adattamento non sempre utilizzi i processi superiori o razionali. In certe condizioni, può essere più funzionale l’utilizzo di processi difensivi rispetto a quello dei processi razionali. Automatismi Costituiscono elementi importanti di adattamento funzionale di tipo elementare. Essi non sono funzioni difensive di tipo patologico, ma processi che facilitano l’adattamento escludendo il circuito più lungo della coscienza. Livelli di adattamento Il rapporto circolare richiede un adattamento a due livelli: uno riguarda l’ambiente naturale, l’altro le modifiche apportate all’ambiente stesso a seguito delle acquisizioni culturali. Adattamento (relazione non formalizzata) Interazione di tipo circolare Persona Ereditarietà Adattamento Psiche Inconscio Conscio Ambiente Concezione di Hartmann Considerazioni sintetiche Paradigma interpretativo Dinamico clinico. Plurifattoriale. Interattivo. Deterministico. Ricorsivo. Pregi Ampliamento teorico e metodologico della concezione freudiana. Integrazione dei principi esplicativi delle funzioni dell’Io e dell’Es. Inclusione della considerazione delle osservazioni dirette dei processi di sviluppo normale. Delineamento di relazioni ricorsive nel processo di adattamento. Limiti Analisi qualitativa. Sviluppi della psicologia dell’Io Avvicinamento alla psicologia generale: considerazione dell’adattamento mediante percezione, apprendimento, memoria e intelligenza (M.M. Gill, G. Klein, D. Rapaport). Riconoscimento di energia propria dell’Io e di soddisfazioni autonome come manipolazione, esplorazione e soluzione di problemi (R. White). Considerazione dell’Io come presente alla nascita (R. Fairbairn). Analisi delle relaziono oggettuali, del rispecchiamento e dell’attaccamento e (J. Bowlby, M. Klein, H. Kohut, M. Mahler, R. Spitz, D. Winnicott). INDIRIZZO PSICOSOCIALE Amplia l’ambito d’indagine tenendo conto dei processi interni e di quelli esterni all’individuo. Ricupera il valore dei fattori ambientali. Attribuisce un ruolo essenziale alle relazioni sociali ed ai processi dell’Io. Si estende alla considerazione delle influenze culturali e delle origini storiche. Principali esponenti: E. Erikson; A. Adler; E. Fromm; K. Horney; H. S. Sullivan. E. Erikson (1902-1994) Psicoanalisi come metodo storico Interpreta lo sviluppo individuale in funzione dell’interazione tra fattori biologici, psicologici, sociali e storici (Erikson, 1950; 1968). Interesse principale Io come centro dell’individuo. Radici storiche dell’Io (Storia clinica e biografia storica: Lutero, Hitler, Gandhi, G. B. Shaw, W. James). Studio diretto dello sviluppo infantile e adolescenziale. Fondamenti Organismo Opera secondo un processo omeostatico caratterizzato da attività e bisogni. Oltre a quella organica, include una dimensione psicologica ed implica uno stretto legame con l’ambiente sociale. È soggetto ad un processo di sviluppo. Crescita Favorisce l’incremento dell’unità interiore, del discernimento e della capacità di adeguarsi alle norme interiori e sociali. Conduce al superamento dei conflitti interni ed esterni secondo un principio epigenetico (tratto dall’embriologia). Sviluppo della personalità Procede per stadi che presentano un dimensione bipolare con valore positivo, ad un polo, e negativo, in quello opposto. Il passaggio normale da uno stadio a quello successivo richiede l’acquisizione delle proprietà positive dello stadio da superare. Sviluppo della personalità Stadi / POLI POSITIVO NEGATIVO Elementi essenziali Prima infanzia fiducia speranza sfiducia Seconda infanzia autonomia esperienza/limite dubbio, vergogna Prima fanciullezza iniziativa psicomotricità, gioco senso di colpa Media fanciullezza industriosità attrezzi da lavoro senso d’inferiorità Adolescenza identità assunzione di ruolo dispersione ruoli Prima età adulta intimità relazioni intime e sessuali isolamento Media età adulta generatività lavoro, idee, prole stagnazione Tarda età adulta accettazione di sè bilancio esperienza disperazione Esperienza psicologica Io Dimensione organizzata e coerente che si colloca al centro dell’esperienza psicologica. Conferisce unità, coerenza e continuità all’esperienza. Utilizza un principio gestaltico a carattere totalitario di tipo primitivo (ristruttura l’unità dell’esperienza quando essa perde la sua integrità). Consente di sostenere tensioni organiche, psicologiche e ambientali. Ha dimensioni individuali e sociali. Garantisce l’individualità, l’identità e la conformità alle aspettative proprie ed altrui. Aspetti differenziali degli dell’Io Io: organizzazione consapevole dell’esperienza. Sé: autorappresentazione cosciente dei vari aspetti dell’Io (fisico, intellettivo, emotivo, ecc.). Ego: dimensione inconscia dell’Io. Super-io: coscienza morale. Perdita di integrità dell’esperienza Ha carattere fisiologico o accidentale. E’ causa di crisi. Crisi dell’Io Si configurano come crisi d’identità. Identità Ha un’importanza fondamentale per la personalità (Infanzia e società; Gioventù e crisi d’identità). Implica un aspetto individuale ed uno sociale. Concetti associati ruolo (posizione assunta nel gruppo sociale); identificazione (legame affettivo col ruolo e la sua assunzione), Sé (autoconsapevolezza); autostima (valore attribuito al sé): senso soggettivo di una rinfrancante coerenza e continuità (identità = alta autostima; crisi d’identità = bassa autostima). Suddivisione Identità personale: continuità e coerenza dell’esperienza individuale. Identità di gruppo: continuità e coerenza dell’esperienza individuale in rapporto: al gruppo, alla sua storia. Caratteristica umana Infanzia prolungata con conseguenti tracce di immaturità emotiva che stanno alla base dell’angoscia. Questa non implica soltanto il piano individuale. Configurazione individuale e sociale dell’Io Lo sviluppo dell’Io avviene all’interno di gruppi organizzati di natura storico-geografica (famiglia, classe comunità, nazione, razza). L’Io, quindi, ha contemporaneamente proprietà individuali e sociali. Ciò influenza le caratteristiche globali dell’uomo e, sul piano clinico, comporta delle conseguenze sia teoriche che pratiche. Implicazioni cliniche Intervento clinico È orientato per tradizione verso lo studio ed il trattamento dell’angoscia. Processi di organizzazione dell’angoscia L’uomo è sempre coinvolto in tre processi di organizzazione: Il suo corpo è esposto al dolore ed alla tensione. Il suo Io è soggetto all’angoscia. Come membro della società, è sensibile al panico che può invadere il gruppo. Postulato clinico L’angoscia deriva da uno stato di tensione fisica, ma non esiste angoscia individuale che non rifletta una preoccupazione comune all’ambiente prossimo e remoto. Indagine clinica Studio dell’interazione fra i tre processi di organizzazione. Superamento dell’analisi separata effettuata da biologia, psicologia e storia. Trasformazione della storia clinica in biografia storica. Applicazione alla patologia ed alla normalità (comportamento normale e patologico entrambi influenzati dall’esperienza individuale e dalla storia del gruppo sociale). Estensione allo studio diretto infantile ed adolescenziale. Differenza tra persone in condizioni patologiche e normali dovuta, non alla presenza di conflitti, ma al modo di affrontarli. Concezione di Erikson Considerazioni sintetiche Paradigma interpretativo Dinamico clinico, storico biografico. Plurifattoriale. Interattivo (individuo, ambiente). Deterministico. Pregi Ampliamento della concezione freudiana. Integrazione delle prospettive di studio biologiche, psicologiche e socio-culturali. Inclusione dello studio diretto dello sviluppo individuale e sociale. Limiti Analisi qualitativa. A. Adler (1870-1937). Psicologia individuale Concezione idiografica libera da vincoli precostituiti. Considera l’individuo come unico ed irripetibile. Rifiuta, in polemica con Freud, la causalità ed il principio di costanza. Condivide con Jung la concezione dell’individuo riconducibile a finalismo, globalità e creatività. Attribuisce un’importanza particolare al bisogno di inserimento sociale. Esclude semplici formule e categorie causali, schemi idraulici o magnetici. Attribuisce un valore statistico a generalizzazioni, categorie e tipi. Questi non esprimono necessità, ma illustrano un quadro orientativo. Base della concezione Inserimento dell’individuo in un contesto sociale e nel Cosmo. Origine della vita dalla capacità creatrice del Cosmo. Condizione di lotta continua, in ogni essere vivente, individuo e società, per superare difficoltà di adattamento. Tendenza alla superiorità ed alla perfezione per esigenze di sopravvivenza. Estinzione come conseguenza dell’insuccesso nell’adattamento. Aumento delle probabilità di sopravvivenza derivanti dall’inserimento nel gruppo sociale. Considerazione della psiche come evoluzione del processo vitale (concezione darwinista). Complessità dell’adattamento e complementarietà delle funzioni adattive (influenza di Lamark). Conseguente possibilità di sopravvivenza nella specie anche per gli individui portatori di imperfezioni. Sviluppo dell’individuo Concezione fondata su osservazioni personali non condizionate da preconcetti. Basi Libera forza creatrice Si manifesta dalla prima infanzia. Successivamente, segue una dinamica coerente in funzione dell’apprendimento. Il suo sviluppo non è condizionato dalla necessità e dalla causalità. Il processo tende fisiologicamente al completamento, alla superiorità all’evoluzione: -parte da una condizione di inferiorità (sentimento di inferiorità), -tende a raggiungere la superiorità (sentimento di superiorità). Nel suo ambito si collocano le influenze ereditarie, ambientali ed educative che agiscono sulle caratteristiche individuali. Problemi della vita Sono costituiti da tre atteggiamenti, riguardanti: i simili, il lavoro e l’amore. Hanno carattere ineluttabile ma variabile. Per affrontarli sono indispensabili le capacità creative; invece, sono inadeguati gli schemi fissi (S-R). Sono riconducibili al rapporto con gli altri. Esigono un adeguato senso sociale. Stile di vita Modo in cui l’individuo si pone nei confronti dei problemi della vita. Non segue il principio di causalità: si organizza dall’infanzia in base alla forza creatrice, ai fattori ereditari ed ambientali. Conferisce un significato all’esistenza in termini di fini con la mediazione di fattori individuali e culturali (l’ideale di perfezione, al quale tende lo sviluppo, varia in rapporto al soggetto ed al momento storico). Stile di vita e personalità Istanze e tipi psicologici Sono riconducibili allo stile di vita. Dimensioni della personalità Lo stile di vita corrisponde all’Io. Rappresenta l’unità della vita psichica, la quale può essere considerata da diversi punti di vista: conscio, Sé, inconscio, sessualità, ecc.. Supera le contrapposizioni conscio/inconscio, fantasia/pensiero razionale, veglia/sonno, normalità/patologia in quanto riguardano diversi livelli di consapevolezza. Tipi psicologici In base allo stile di vita si può effettuare una classificazione dei soggetti. Essi, rispetto alle difficoltà, possono: affrontarle con impegno; delegare il compito ad altri; trascurarle. Soluzioni devianti Costituiscono errori commessi nel tendere alla superiorità. Es.: Nevrosi, psicosi, perversioni sessuali, antisocialità, tossicodipendenza, alcoolismo, ecc.. Sono caratterizzati da effetti negativi su sé stessi e sugli altri. Non derivano meccanicisticamente da cause specifiche. Hanno significato a posteriori in termine di realizzazione di effetti possibili. Sono legati probabilisticamente a relazioni di devianza quali: rapporti vizianti infantili; trascuratezza; malattie infantili; inferiorità d’organo. Tali relazioni favoriscono uno sviluppo carente di senso sociale. Complesso di superiorità La carenza di senso sociale può dare luogo alla formazione del complesso di superiorità. Eziologia del complesso di superiorità: carenza del senso sociale >> complesso di inferiorità >> complesso di superiorità. Senso della vita L’uomo è inserito nel Cosmo, è legato ad un tutto e fa parte del contesto sociale. L’appartenenza al gruppo sociale garantisce maggiori probabilità di sopravvivenza e migliori condizioni di vita. Il sentimento sociale ha un’importanza fisiologica. L’uomo non ha ancora maturato un adeguato livello di riconoscimento del suo valore. Dagli atteggiamenti verso i problemi ineluttabili della vita e dal sentimento sociale dipendono sia il futuro individuale che il destino dell’umanità. Ruolo della psicologia La psicologia si configura come lo studio oggettivo delle condizioni necessarie all’ideale dello sviluppo umano e del benessere. Teoria adleriana Considerazioni sintetiche Paradigma interpretativo Dinamico clinico. Idiografico. Plurifattoriale. Interattivo (individuo, ambiente). Non deterministico. Innovazioni Ampliamento della concezione freudiana. Riconoscimento della funzione adattiva delle relazioni sociali. Interpretazione probabilistica. Limiti Analisi qualitativa. Erich Fromm (1900-1980) Umanismo dialettico È influenzato da conoscenze storiche, sociologiche, letterarie filosofiche e, in particolare, dagli scritti di Marx. Critica i limiti del pensiero e della personalità di Freud. Sottolinea la maggior profondità di Marx. Ha tra gli obiettivi principali la ricerca di una sintesi tra psicoanalisi e marxismo. Considera la psicoanalisi come uno strumento per colmare le lacune del marxismo. Attribuisce un’importanza essenziale ai fattori economici. Tema di fondo Condizione dell’uomo moderno Solitudine e isolamento dell’uomo moderno come conseguenza dell’allontanamento dalla natura e dai suoi simili. La crescente conquista di libertà ha causato un eccesso di libertà ed un aumento di solitudine. Così, la libertà si configura come condizione negativa che determina il bisogno di “fuga dalla libertà”. Alternative Partecipazione con amore al lavoro. Sottomissione all’autorità, al conformismo sociale. Bisogni fondamentali dell’uomo Alla base del comportamento si collocano cinque tipi di bisogni: Relazione. È fondato sull’amore la comprensione ed il rispetto. Sostituisce il rapporto di interdipendenza dalla natura. Trascendenza. È legato al bisogno di elevarsi al di sopra della natura. Radicamento. Si manifesta con l’attaccamento al mondo ed al gruppo. Identità. Si esprime nell’esigenza di unicità e di un certo livello di distinzione. Corrisponde alla tendenza all’individuazione. Orientamento. Si evidenzia nella necessità di punti di riferimento stabili e coerenti, sia razionali che irrazionali. Fondamento dei bisogni Essi hanno natura ereditaria. Derivano dal processo evolutivo della specie. Fattori dello sviluppo Fondamenti dello sviluppo individuale Basi biologiche dei bisogni. Possibilità ambientali. Adattamento È legato alla relazione tra fattori ereditari ed ambientali. Costituisce un compromesso tra bisogni individuali e condizioni ambientali. Sviluppo della personalità La personalità si sviluppa in funzione delle possibilità offerte dalla società alla soddisfazione dei bisogni. Organizzazione sociale Fornisce strumenti ed occasioni per soddisfare i bisogni. Le società rappresentano il tentativo di risolvere le esigenze contraddittorie dell’uomo: egli è parte della natura, ma è anche separato da essa; è animale ed è uomo; è costituito da esigenze fisiologiche e da funzioni superiori. Dall’organizzazione economica dipende la modalità di realizzazione delle potenzialità individuali. Fattori economici della società odierna Riguardano cinque modi di relazione reciproca: ricettività, sfruttamento, accumulazione, commercio, produttività. Tipi di carattere Sono legati ai fattori economici. In ogni individuo, i tratti corrispondenti a ciascuna relazione reciproca sono presenti con intensità diverse. Due di essi si presentano in maniera dominante. Es.: - Produttivo-accumulatore (proprietari terrieri). - Produttivo sfruttatore (commercianti). - Non produttivo- ricettivo (proletari). Altri caratteri: biofilo; necrofilo. Società ideale: Socialismo umanitario dialettico. Fondamento: amore, fratellanza, creatività, identità, autonomia e realismo. Concezione di Fromm Considerazioni sintetiche Paradigma interpretativo Dinamico clinico; storico economico. Plurifattoriale. Interattivo (individuo, ambiente). Deterministico. Innovazioni Contestualizzazione storica dei processi psicologici. Analisi delle proprietà dell’uomo moderno. Ruolo dei processi sociali, lavorativi ed economici nella soddisfazione dei bisogni e nella formazione del carattere. Limiti Analisi qualitativa. PROSPETTIVE DELLE RELAZIONI OGGETTUALI E DELL’ATTACCAMENTO. Mettono in evidenza il ruolo fondamentale del rapporto infantile con la figura materna per lo sviluppo individuale. La relazione reciproca madre/bambino costituisce la base della formazione della rappresentazione di sé. Relazioni oggettuali (cfr. D. W. Winnicott; H. Kohut) Il rapporto infantile con la figura materna si configura in termini di relazione oggettuale. Concetti essenziali Oggetto o relazione oggettuale Investimento di energia in un processo tendente a soddisfare un bisogno. Può riguardare: un elemento esterno (investimento oggettuale); il soggetto stesso (investimento narcisistico). Identificazione Sentimento d’amore nei confronti di una persona. Condizione iniziale del concetto di sé Indifferenziazione con la figura materna. Differenziazione limitata tra investimento oggettuale e identificazione. Sviluppo della rappresentazione di sé in funzione della relazione reciproca con la figura materna. Donald Woods Winnicott (1896-1971). Rispecchiamento del sé Pone alla base della formazione del sé il rapporto con la figura materna che opera come un processo di rispecchiamento: Alla nascita il bambino si trova in uno stato di simbiosi con la figura materna. Nei primi due anni di vita, un’esperienza simile all’osservazione allo specchio della propria immagine consente al bambino di uscire dalla condizione di simbiosi con la madre. Lo sguardo materno “di ritorno” nei confronti del comportamento del bambino rappresenta lo specchio. Immagine rimandata dalla madre Completa e continua Risponde adeguatamente alle esigenze di separazione ed individuazione del bambino. Incompleta e frammentata Ostacola il distacco dalla fusione iniziale. Rappresentazione di sé in funzione della relazione reciproca con la figura materna in termini di rispecchiamento (relazione non formalizzata) Rappresentazione di Sé Figura materna Tipi di sviluppo Vero sé: Corrisponde al senso di unità ed equilibrio della personalità individuale. Deriva dalla percezione di continuità ed armonia dell’esistenza trasmesso dalla figura materna. È associato allo sviluppo sano ed equilibrato. Falso sé: È caratterizzato da conflitti, fratture, attivazione di meccanismi di difesa. Deriva dall’immagine frammentata riflessa dall’atteggiamento materno. Può innescare vari tipi di sviluppi patologici. Heinz Kohut (1913-1981) Il sé come rappresentazione Analizza gli aspetti conflittuali del sé, inteso non come una parte della mente, ma come rappresentazione (Kohut 1971, 1977): Il rapporto infantile con la figura materna è caratterizzato dall’alternarsi di gratificazioni e frustrazioni. La rappresentazione di sé del bambino deve passare da una situazione di completo investimento narcisistico su se stesso (immagine “grandiosa” di sé) ad una rinuncia realistica di obiettivi narcisistici. Lo sviluppo sano, coerente e vigoroso del sé esige un adeguato rispecchiamento empatico da parte delle figure di accudimento. Percezione delle immagini genitoriali Infanzia Lo sviluppo procede per fasi successive caratterizzate rispettivamente da: Idealizzazione. Frammentazione. Ricostruzione più coerente e stabile. Adolescenza Il processo prosegue attraverso fasi di: Opposizione. Ridimensionamento realistico dei genitori. Prospettiva delle relazioni oggettuali Considerazioni sintetiche Paradigma interpretativo Dinamico clinico. Plurifattoriale. Interattivo (individuo, ambiente). Deterministico. Innovazioni Approfondimento delle relazioni oggettuali. Importanza dell’interazione madre bambino. Studio dello sviluppo del sé. Limiti Analisi qualitativa. John Bowlby (1907-1990). Teoria dell’attaccamento Inserisce le relazioni oggettuali in una prospettiva etologica ed evoluzionistica (Bowlby, 1988). Attribuisce un’importanza centrale al concetto di attaccamento infantile alla figura materna. Critiche alla psicoanalisi Studio dell’infanzia basata su anamnesi in adulti. Teoria delle pulsioni istintuali: il conseguimento del piacere non avviene attraverso la scarica delle pulsioni ma tramite affetto, protezione, cura e contatto. Influenze principali Prospettiva evoluzionistica di Darwin. Studi etologici condotti da Konrad Lorenz e da Harry Harlow. Studi sulla interazione madre bambino condotte in Africa da Mary Ainsworth. L’attaccamento In diversi animali e nell’uomo esiste una tendenza innata alla ricerca di vicinanza ad una figura protettiva (Bowlby, 1969). Dal punto di vista evoluzionistico, nel cervello degli animali dotati di capacità di ricerca di protezione, si è sviluppato un sistema di controllo comportamentale che incrementa le possibilità di sopravvivenza. Questo sistema è stato tramandato geneticamente nelle specie sviluppatesi successivamente. Le prime figure di attaccamento sono costituite dai genitori. Esse possono essere sostituite da membri del gruppo disponibili alla protezione. Processo di attaccamento e schemi cognitivi Le esperienze associate al rapporto con le figure di attaccamento si innestano su uno schema cognitivo innato. Esse vengono progressivamente inglobate in schemi operativi interni (internal working models). Questi costituiscono degli schemi cognitivi interpersonali. Essi includono aspettative e ricordi riguardanti le esigenze del soggetto e gli atteggiamenti di risposta da parte delle figure di accudimento. Le rappresentazioni di sé e delle figure di riferimento, in tal modo, orientano in diversi modi il comportamento di attaccamento in funzione delle esperienze individuali. Schemi di attaccamento Sono associati alle condizioni familiari, soprattutto al comportamento della figura di riferimento (Ainsworth et al., 1971). Implicano l’attivazione di elementi cognitivi ed emotivi. Tipi di attaccamento Sicuro: Fiducia nella disponibilità e nell’aiuto. Resistenza angosciosa: Incertezza sulla disponibilità e l’aiuto. Evitamento angoscioso: Mancanza di fiducia e aspettativa di rifiuto. Sviluppo individuale I legami emotivi intimi svolgono una funzione biologica ed hanno un’importanza primaria. Il controllo delle relazioni emotive si attua mediante un sistema di tipo cibernetico nel SN. Il sistema di controllo utilizza la relazione reciproca tra i modelli operanti del sè (rappresentazione interiore) e quelli riguardanti la rappresentazione della figura di attaccamento (oggetto interno). Lo sviluppo infantile è fortemente influenzato dal comportamento dei genitori ed in particolare da quello materno. Lo sviluppo del bambino non si fonda sulla soddisfazione delle pulsioni sessuali ma sul bisogno di stabilire legami di affetto. Lo sviluppo procede seguendo dei percorsi più che secondo stadi determinati. Alla nascita è disponibile una gamma di possibilità: il percorso viene determinato dall’interazione tra le caratteristiche esistenti in un determinato momento nell’individuo e nella situazione. Schema di controllo emotivo (relazione non formalizzata) Persona Schema cognitivo innato Attaccamento Figura di attaccamento Schema operativo interno: Sè Figura attaccamento Tipo di Attaccamento Concezione di Bowlby Considerazioni sintetiche Paradigma interpretativo Dinamico. Plurifattoriale. Interattivo (individuo, ambiente). Deterministico. Innovazioni Studio oggettivo delle relazioni oggettuali. Integrazione di prospettive disciplinari individuali ed ambientali (biologia, etologia, neuro fisiologia, psicologia, cibernetica). Importanza dell’interazione madre bambino. Considerazione dello sviluppo in termini di “percorsi possibili”. Limiti Focalizzazione sul periodo infantile.