FIR1995-0i Notizie - Centro della Famiglia

abbiamo ricevuto e segnaliamo...
Rutter, M., Rutter, M. (1995). L’arco della vita. Continuità, discontinuità e crisi nello sviluppo. Firenze: Giunti.
1: Concezione dello sviluppo. 2. Perché ogni persona è diversa dall’altra? 3. Cambiamento e continuità. 4. Lo sviluppo delle relazioni sociali. 5. Ansia e aggressività, paura e delinquenza. 6. Lo sviluppo
dell’intelligen-za e del linguaggio. 7. Adolescenza: sessualità, immagine di sé e depressione. 8. Età
adulta, carriera e genitura. 9. Fasi di passaggio della mezza età e della vecchiaia.
Ci pare che l’approccio di riferimento sia psico-biologico. Diversi capitoli affrontano gli aspetti delle
relazioni sociali, ma la prospettiva è esplicitamente individuale. Traspare il modello interazionistico per
spiegare le diversità individuali, ma non c’è traccia del concetto di competenza che ci sembra faccia
avanzare lo studio della personalità. I capitoli 4, 6, 7, 8 e 9 trattano contenuti familiari: divorzio dei genitori, fattori familiari nello sviluppo dell’intelligenza e del linguaggio, maternità e interruzione della
gravidanza, diventare genitori, diventare nonni, il lutto.
Doane, J. A., Diamond, D. (1994). Affetti e attaccamento nella famiglia. Trattamento familiare dei più gravi disturbi psichici. Edizione italiana a cura di P. Bertando. Milano:
Cortina.
1. Attaccamento e clima emotivo familiare. 2. Studi su emotività espressa, stile affettivo e attaccamento.
3. Lo studio della famiglia dello Yale Psychiatric Institute: schema e metodi di ricerca. 4. Lo studio
della famiglia dello Yale Psychiatric Institute: risultati della ricerca. 5. Tipologia familiare. Trattamento della famiglia scollegata. 7. Trattamento della famiglia ad alta intensità: insegnare la regolazione
dell’affettività. 8. Trattamento della famiglia a bassa intensità. 9. Intervista intergenerazionale e riavvicinamento tra genitore e figlio: principi generali.
Il libro presenta una ricerca con pazienti gravemente disturbati. Ha il merito di abbinare l’intervento
terapeutico ed educativo con la valutazione. La prospettiva teorica di riferimento è la teoria dell’attaccamento e le relazioni familiari sono oggetto di studio accurato. La ricerca fa riferimento a dati e ad analisi quantitative, ma il terreno proprio è quello della ricerca clinica. I risultati della ricerca si condensano
in alcuni tipi di famiglie che offrono il vantaggio di suggerimenti a livello di trattamento. Interessante
l’ultimo capitolo sull’intervista intergenerazionale con la famiglia.
Scabini, E. (1995). Psicologia sociale della famiglia. Sviluppo dei legami e trasformazioni
sociali. Torino: Boringhieri.
I. La famiglia come soggetto sociale. 1. Trasformazioni della famiglia e consolidamento di nuove forme
familiari. 2. La famiglia di fronte al cambiamento: la teoria di Family Stress e l'Approccio dello Sviluppo. 3. L’identità della famiglia. - II. Famiglia, ciclo di vita e compiti di sviluppo. 4. La costituzione della coppia coniugale. 5. La famiglia con bambini. 6. La famiglia con adolescenti. 7. La famiglia «lunga»
del giovane-adulto. 8. La famiglia con anziani. 9. Famiglia e separazione coniugale. 10. Conclusioni.
Legame tra le famiglie e intervento a rete.
La psicologia sociale della famiglia è entrata come materia di insegnamento nel curriculum accademico
Volume 0, Numero 0, 1995, pag. 42
di preparazione degli psicologi e la Scabini è senz’altro la docente più qualificata per fare il punto degli
studi offrendo così un manuale preciso e aggiornato sui concetti, i temi di ricerca, le tematiche che meglio qualificano il settore della psicologia sociale della famiglia. Che poi tutti gli argomenti siano di
psicologia sociale o di psicologia evolutiva familiare o “psicologia della famiglia”, forse, è questione
opinabile. É importante comunque che si approfondisca lo sviluppo non patologico delle relazioni familiari e che la psicologia sociale ricuperi il tempo perduto (da Asch e Lewin!) nell’area degli studi familiari.
Di Dona D., Foirtunati, L., Muraro, N., Tessarolo, M. (1995). Gli anziani nel Veneto. La condizione della terza età a Vigonza. Milano: Franco Angeli.
1. Progetto centro diurno: verso il distretto di base come momento partecipativo (D. Di Dona). 2. Metodologia dell'indagine (N. Muraro). Le caratteristiche della popolazione anziana a Vigonza (N. Muraro). Aspetti dell’interiorità e della vita di ogni giorno della terza età (L. Fortunati). Problematiche
aperte negli studi sugli anziani (M. Tessarolo).
Si tratta di una ricerca ben localizzata e su un problema concreto, ma il respiro più ampio traspare in
molte pagine con una bibliografia aggiornata, il riferimento alle tematiche generali e, soprattutto, alla
consapevolezza dei ricercatori e dei lettori che il tema affrontato è centrale per la nostra società e lo sta
diventando sempre più. Interessanti i riferimenti ai vissuti degli anziani: rapporto con lo spazio, il tempo, la vita quotidiana, la vita e la morte, che fanno, almeno in parte, superare gli stereotipi.
Moser, G. (1995). Gli stress urbani. Milano: LED.
I. Che cos’è lo stress? 1. Le definizioni di stress. 2. Le fonti di stress. 3. Gli effetti generali di stress. II.
Le fonti di stress e i loro effetti. 4. Gli effetti delle condizioni fisiche. 5. Gli effetti degli stress interpersonali. Spazio, territorialità e densità. III. Lo stress in ambiente urbano. 6. Città e comportamenti urbani. 7. Gli effetti dello stress in ambiente urbano. IV. I modelli esplicativi e la loro applicazione al contesto urbano. 8. I modelli teorici dello stress. 9. L’applicazione dei modelli al contesto urbano.
Si tratta di una buona rassegna sui modelli teorici, le definizioni concettuali e le applicazioni nell’ambito del contesto urbano. Ancora una volta la prospettiva psicologica è quella dell’individuo e le relazioni
familiari sono del tutto ignorate, anche se la teoria dello stress e coping familiare stia guidando la ricerca familiare da almeno 15 anni!
Norman, D. A. (1992). Lo sguardo delle macchine. Per una tecnologia dal volto umano.
Firenze: Giunti.
1. Una recita scolastica. 2. Follie del design. 3. La cucina di sogno. 4. Frigorifero e messaggi. 5. I gadget tecnologici. 6. Il teddy. 7. Quanto dura mezzogiorno? 8. Tempo reale. 9. Imballaggi naturali. 10. Lo
sguardo delle macchine. 11. Scienza, libri e sovraccoperte. 13. La potenza cerebrale. 14. La legge di
Hofstadter. 15. Una probabilità su un milione. 16. Tazzine di caffé in cabina di pilotaggio. 17. Scrittura
come progetto, progetto come scrittura.
Un libro quindi di ergonomia nella prospettiva della psicologia sociale e cognitiva. Cosa c'entra con la
psicologia della famiglia? Molti esempi e metafore sono tratte dal vivere familiare quotidiano... in attesa che qualcuno affronti le relazioni familiari anche sotto quest’ottica.
Volume 0, Numero 0, 1995, pag. 43
Elkman, P. (1995). I volti della menzogna. Gli indizi dell’inganno nei rapporti interpersonali, negli affari, nella politica, nei tribunali. 2° Ristampa. Firenze: Giunti.
1. Introduzione. 2. Bugie e indizi che trapelano. 3. Perché le bugie fanno fiasco. 4. Riconoscere l’inganno dalle parole, dalla voce o dai gesti. 5. Indizi di menzogna nel viso. 6. Pericoli e precauzioni. 7. Il
poligrafo come rivelatore della menzogna. 8. Verifica e controllo.
Un libro sulla menzogna come modalità di comportamento verbale e, soprattutto, non verbale; quindi
controllo dell’espressione delle emozioni, regole e strategie dell’attività emozionale. L’applicazione di
questi studi alle diverse situazioni sociali è quanto mai attraente... L’autore prende la strada degli affari,
della politica e del mondo giudiziario. Non considera invece l’altra faccia quotidiana della vita familiare, pure interessante se, come traspare da una ricerca che è rimbalzata sulle onde tumultuose dei media
in questi giorni, più del 50% dei mariti tradisce il partner, ma non mette in questione il rapporto coniugale. Un volto della menzogna che merita studiare!
Volume 0, Numero 0, 1995, pag. 44
CONVEGNI
Gender Identity Disorder (transessualismo). Le fasi delladeguamento.
Roma 16-17 novembre 1995. Azienda Ospedaliera “Nicholas Green”.
Alcuni temi affrontati:
1. Multidisciplinarietà nel Gender Identity Disorder: psicofisiologia, legislazione, aspetti sociali, medicina, chirurgia, etica. 2. Servizio per L’Adeguamento tra l’Identità Fisica e l’Identità Psichica. 3. Dal
transessualismo all’identità di genere. 4. Il ruolo della chirurgia nella definizione dell’identità. 5. I
diritti della persona. 6. IL processo dell’adeguamento. 7. Esperienze, prospettive e proposte in vista
della costituzione di un registro e di un Osservatorio Nazionale per lo studio e la ricerca sui disturbi
dell’identità di genere. 8. Particolari di tecnica chirurgica.
"... e sempre imparo cose che mi è grato saperle". Il rischio dell’analfabetismo di ritorno
e il bisogno di formazione continua.
Giovedì 30 novembre 1995, ore 15.00 Aula Magna, Palazzo del Bo’, Università di Padova.
Intervengono V. D’Urso, S. Avveduto, R. Gervaso, E. Guidolin, V. Milanese.
L’analfabetismo di ritorno può essere facilmente collegato con il processo di invecchiamento, quando
il rischio di caduta di interessi e di motivazioni conseguente all’invecchiare si associa con la mancanza
di strumenti e di conoscenze per rimanere membri attivi nella comunità. Di conseguenza ogni azione
destinata a contrastare l’analfabetismo di ritorno deve intendersi come una delle strategie per invecchiare con successo.
La cittadinanza dei bambini. Convegno Internazionale.
Urbino, 29 novembre - 1 dicembre 1995.
Temi che si affrontano: 1. Etica e generazioni future: Aspetti economici e demografici. The economics
of childhood. Allocation of resources in the household: children's perspectives. Tendenze attuali della
fecondità in Occidente. 2. Aspetti sociali e giuridici: Is childhood necessary? L’interesse del minore
nelle pratiche e nella cultura giuridica. Il ricorso al tribunale dei minorenni per innescare dei processi
di cambiamento. Bambini che denunciano. Bambini che progettano, bambini che agiscono. Bambini
che educano. 3. Aspetti culturali: Strategie di socializzazione rispetto al sesso. Children, health and
discorses of choice.
Volume 0, Numero 0, 1995, pag. 45