DIAGNOSTICA PER
IMMAGINI
Radiografia tradizionale dello scheletro
Tomografia computerizzata
Artrografia
Arteriografia
Risonanza Magnetica
Ecografia
Scintigrafia osteo articolare
Mineralometria
RADIOGRAFIA TRADIZIONALE
Si basa sul rilevamento su una pellicola fotografica delle
radiazioni residue X che non vengono assorbite dal
passaggio attraverso il corpo umano in oggetto.
E’ una documentazione statica del passaggio attraverso il
corpo del fascio di raggi X.
Si ottiene una rappresentazione bidimensionale
dell’oggetto. Per tale ragione un esame radiologico
solitamente comprende diverse proiezioni al fine di
esattamente localizzare spazialmente una determinata
lesione.
Tecnica semplice, poco costosa, veloce.
RADIOLOGIA TRADIZIONALE
Radiologia tradizionale dello
scheletro
Utilizza un amplificatore di brillanza ed una catena
televisiva. E’ un esame in movimento.
Rappresentazione dinamica , viene usata anche in sala
operatoria durante gli interventi anche per controllare il
posizionamento di una protesi o la riduzione di una frattura.
La visione radioscopica si ottiene sostituendo alla pellicola
radiografica uno schermo di opportuno materiale
fluorescente che stimolato dai fotoni emergenti dal corpo
umano si illumina per fluorescenza e riproduce l’immagine
delle strutture attraversate.
L’immagine in movimento viene seguita su monitor
televisivo.
TECNICHE CHE PRODUCONO IMMAGINI DIGITALI
Tomografia computerizzata
Risonanza magnetica
Angiografia digitale
Ecotomografia
Radiologia digitale
Fluoroscopia digitale
Medicina nucleare
Malformazioni scheletriche
Traumi recenti o pregressi
(possibile anche sotto gesso)
Flogosi ossee o articolari
Processi degenerativi o
neoplastici
La più antica applicazione radiologica.
Resa possibile dalla radiopacità delle
ossa per il loro contenuto di calcio.
Regola basilare: almeno 2 proiezioni
perpendicolari per ogni segmento
scheletrico al fine di ottenere una visione
geometricamente completa.
Attenzione ai bimbi e donne gravide: i
Raggi X sono radiazioni ionizzanti !
RADIOGRAFIA DIGITALE
RADIOSCOPIA
INDICAZIONI
E’ un sistema per produrre immagini radiografiche in forma digitale
nel campo della radiologia tradizionale ( torace, ossa...).
con abbandono dei tradizionali sistemi pellicole-schermi di rinforzo e
delle tradizionali procedure di trattamento dell’immagine ( sviluppo e
fissaggio).
1 Computed Radiography: digitalizzazione di una immagine che
nasce analogica. La vecchia cassetta è sostituita da una analoga
cassetta a fosfori fotostimolanti; la piastra viene eccitata dalla
esposizione al fascio di radiazioni e poi scansionata da un sistema in
grado di analizzare i singoli elementi della piastra trasformando il loro
differente stato di eccitazione in segnali elettrici che elaborati dal
computer danno origine alla immagine digitale.
Un importante vantaggio di natura economica è che tale sistema di
rivelazione è accoppiato alle tradizionali apparecchiature radiologiche
senza necessità di sostituirle.
TOMOGRAFIA
Tecnica che consente di ottenere una lastra con evidenziati i
tessuti di un determinato strato cancellando tutto ciò che sta
sopra o sotto quel piano in esame.
TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA TAC
Utilizza un elaboratore elettronico per raccogliere e processare
un gran numero di misure relative all’assorbimento di fotoni X.
Utile in molte patologie muscolo scheletriche ( ernie discali,
fratture ossee,tumori ossei) .
Un sottile fascio di raggi X attraversa il corpo e la radiazione
emergente è captata da un rilevatore che ne traduce l’intensità
in segnale elettrico . I valori vengono convertiti in una scala di
grigi e rappresentati come immagine su un monitor.
2 Digital Radiography: insieme delle tecniche diagnostiche che
hanno come elemento comune la produzione di immagini digitali,
costituite da una matrice di numeri che il computer elabora e rappresenta
come scala di grigi su monitor.
Nasce nel 1971 con l’avvento della TAC.
L’immagine nasce già digitale.
Sistema più costoso, tutta l’apparecchiatura viene sostituita.
L’immagine radiologica tradizionale è costituita da un insieme di grigi in
relazione alla quantità di fotoni della radiazione elettromagnetica
incidenti sui granuli di bromuro d’argento della pellicola radiografica.
Un risultato analogo può essere ottenuto sostituendo il rivelatore chimico
con un sistema elettronico di detettori in grado di quantizzare
esattamente la radiazione incidente sui vari punti e di esprimerla in
termini numerici.
Si ottiene così una mappa di numeri a diversa intensità di grigio (matrice)
che può essere gestita dal computer e convertita in immagine su monitor.
TAC Spirale
• Acquisisce una matrice di dati in modalità
tridimensionale mediante la rotazione
continua del tubo radiogeno attorno al
tavolo portapaziente che si muove durante
l’esecuzione dell’esame.
• Radiologia digitale
TAC E RICOSTRUZIONI
RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE
Le informazioni vengono ottenute stimolando un corpo con
onde elettromagnetiche dopo averlo posto in un potente campo
magnetico.
La quasi totalità delle immagini NMR si affida al segnale
proveniente dai nuclei dell’idrogeno, elemento abbondante nel
corpo umano.
I tessuti possono essere analizzati in tutti i piani dello spazio,
non è esame dannoso.
In campo ortopedico bene evidenzia muscoli, legamenti,
menischi articolari, cartilagini articolari, tumori ossei e delle
parti molli, infezioni ed osteomieliti.
TAC E NMR
NMR
NMR
OPEN NMR
SCINTIGRAFIA OSSEA
MEDICINA NUCLEARE
scollamento protesi anca
Si somministrano al paziente sostanze radioattive artificiali
(isotopi) gamma emittenti che vengono incorporate nei
processi metabolici e permettono di esaminare in vivo i
meccanismi biochimico-metabolici grazie al segnale da loro
emesso e captato e misurato all’esterno del corpo da apposita
strumentazione (gamma camera).
Le immagini ottenute (scintigrafie) sono fotografie della
attività funzionale dell’organo in esame .
Gamma camera
normale
metastasi
osteosarcoma
Frattura da stress
Positron Emission Tomography
FDG-PET/CT
Mineralometria ossea
ARTROGRAFIA
Introduzione di mdc nella cavità articolare
MIELOGRAFIA
Introduzione di mdc nello spazio subaracnoideo della colonna
ARTERIOGRAFIA
METASTASI LINFONODALI DA CA MAMMARIO
Introduzione di mdc nell’albero vascolare
MIR
PCT108
artrografia
artrografia
Angiografia
addominale
Mielografia lombare
Angiografo biplane
Radiologia interventistica
muscolo scheletrica
ECOGRAFIA
eco colordoppler
Produce immagini grazie all’uso di ultrasuoni.
L’immagine ottenuta è dovuta alle riflessioni delle onde
ultrasonore nell’attraversamento dei diversi tessuti del corpo.
Non è indicata nello studio di osso o aria.
In campo ortopedico utile per le parti molli: tendini, muscoli,
ematomi, neoformazioni…
Esame rapido, poco costoso, innocuo.
SPALLA DOLOROSA
E’ la terza patologia per frequenza che
l’ortopedico deve affrontare dopo il low back
pain e dopo il dolore cervicale.
1 INSTANBILITA’ traumatica TUBS
atraumatica AMBRI
da ipersollecitazione AIOS
vertebroplastica
2 IMPINGEMENT
Termoablazione a radiofrequenza
1 Agobiopsia ossea percutanea tc guidata
2 Termoablazione con agoelettrodo a
radiofrequenza: necrosi coagulativa tex patologico.
Usata in Osteoma Osteoide, o a scopo antalgico
nelle metastasi ossee
3 Embolizzazioni di tex tumorale: necrosi ischemica
della massa
4 Chemioterapia locoregionale
5 Iniezione intralesionale di farmaci (
corticosteroidei)
6 Vertebroplastica
SPALLA DOLOROSA
Impingement: compressione meccanica
della cuffia rotatori e dei tex molli
adiacenti fra testa omerale ed arco coraco
acromiale. Coinvolta più frequentemente
l’area critica del t. sovraspinato
stadio 1 : tendinite e borsite
stadio 2: fibrosi e tendinosi
stadio 3 : rottura parziale o completa della
cuffia
SPALLA DOLOROSA
Iter diagnostico impingement
Impingement secondario tipico
dell’anziano per conflitto meccanico dei t.
della cuffia e borsa sad e le primitive
alterazioni artrosiche dell’arco rigido
acromio-claveare
Impingement primitivo tipico del
giovane atleta per tendinopatia primitiva
da iperuso funzionale
RX: morfologia , spessore cuffia,
calcificazioni
ECO: integrità, spessore e movimento t.
Spalla medica stop
Spalla chirurgica NMR
NMR: sede ,entità e caratteristiche
lesioni
Tendine sovraspinato
Sindrome da conflitto
PATOLOGIA GINOCCHIO
menischi
Cuffia rotatori NMR
CISTI MENISCALI
più frequenti al menisco laterale, all’NMR si evidenzia la
formazione cistica degenerativa ad estensione extramenioscale ed in
continuità con il menisco stesso.
DISPLASIE
configurazioni anomale ( discoidi, anulari, megacorno) . Bene
evidenti all’NMR. Causano alterazioni della normale meccanica
articolare.
TRAUMI
Il più coinvolto è il mediale, spt pinzettamento del corno posteriore
schiacciato fra i capi articolari. All’NMR strie lineari con aumento
densità di segnale. Il segnale è dovuto a liquido sinoviale penetrato
nella breccia.
Manico di secchia con flap spesso lussato nella gola
intercondiloidea.
PIVOT CENTRALE
LCA e LCP
Alla NMR presentano bassa intensità di segnale
(nero); se danneggiato appare slargato con
aumento del segnale per infarcimento emorragico
Migliorano la congruenza articolare, ampliano
la superficie di carico
facilitano la lubrificazione
fungono da cuscinetti elastici
controllano, frenandoli, il movimento di
rotazione
Il mediale è più grande, ed è meglio adeso alle
strutture capsulari , pertanto meno libero di
adattarsi ai movimenti di rotazione e
scivolamento dei capi articolari, è quindi più
L collaterali , t.rotuleo e t.
quadricipitale
Bene studiabili sia con eco che
con NMR
Cisti sinoviali
extraarticolari (Baker)
intraarticolari: d.d. con cisti
meniscali
MENISCOSI
Processi involutivi degenerativi, si formano
flap multipli dei menischi con fibrillazioni e
fissurazioni superficiali.
Si associa all’artrosi ed a alterazuioni
osteocondrali.
All’MNR irregolarità meniscali difficile d.d.
con le fratture.
normale anatomia NMR
rottura lca non più
riconoscibile nella sede
anatomica
rottura parziale lca, slargato e
disomogeneo
Lesione corno posteriore del menisco mediale
lesione parziale lca , slargato e
disomogeneo
Condropatia degenerativa primitiva ginocchio
(evoluzione del danno cartilagineo)
• Condromalacia o edema cartilagineo
•fibrillazione della superficie condrale, frastagliata e
con piccoli flap
•erosione cartilaginea
•esposizione osso subcondrale
•risposta dell’osso subcondrale alle alterazioni
cartilaginee con microfratture, compressioni e
sofferenza ischemica (OSTEONECROSI
secondaria)
dd con osteocondrite dissecante del giovane con danno osseo primitivo
dei condili femorali con interessamento secondario della cartillagine
cisti gangliare del lca
RMN E LESIONI OSTEOCONDRALI DEL GINOCCHIO
La pat della cartilagine articolare può colpire giovani ed anziani.
Rappresenta una delle cause di inabilità funzionale. Dipende
da:traumi, artropatie infiammatorie e degenerative.
L’artroscopia è il gold standard diagnostico anche per la
possibilità chirurgica con ripristino della superficie attraverso
l’abrasione dell’osso subcondrale o con innesti autologhi.
La NMR è tecnica atraumatica, ripetibile, innocua.
La cartilagine articolare se danneggiata difficilmente ripara
spontaneamente,per la relativa avascolarità e scarsa cellularità.
La riparazione si basa sulla proliferazione dei condrociti ai
margini della lesione, anche se spesso insufficiente: le lesioni
pertanto progrediscono con interessamento dell’osso
subcondrale e sua ischemia.
NMR e patologia osteocondrale
ginocchio
• traumatica
•degenerativa
La NMR riconosce la componente cartilaginea non
evidenziabile con altre metodiche.
E’ pertanto indagine preliminare alla artroscopia
(gold standard)
Nella pat. Osteocondrale l’osteonecrosi è
secondaria al danno cartilagineo, mentre nella
osteonecrosi classica il danno cartilagineo è
complicanza seconadria alla lesione ossea
DOLORE ARTICOLARE
DOLORE ARTICOLARE
Per stimolazione dei nocicettori a livello della capsula, del
periostio, tendini, legamenti , fasce, guaine muscolari.
1MECCANICO:
artrosi
Artropatia degenerativa: dolore meccanico, diurno, non presenti
i segni di flogosi
2 INFIAMMATORIO:
a.reumatoide
spondiloartiti sieronegative
artropatie da cristalli
Artopatia flogistica: dolore notturno, rigidità mattutina, si
attenua con attività fisica. Tumor, rubor, calor, dolor, functio
lesa.
Affezione extraarticolare: dolore riflesso
MONOARTICOLARE/PLURIARTICOLARE
3 EXTRAARTICOLARE
periartiti
s.algodistrofiche
RUOLO DELLA DIAGNOSTICA NEL DOLORE ARTICOLARE
ARTICOLAZIONI
1 Dimostrare l’esistenza di patologia articolare:
• ARTROSI: patologia articolare destruente
causata da un primitivo danno cartilagineo
• ARTRITE: patologia articolare destruente
caratterizzata da una primitiva sinovite
artropatia flogistica ARTRITE (versamento articolare, riduzione
simmetrica interlinea, osteoporosi regionale, erosioni marginali da azione
aggressiva del panno)
•Artrite reumatoide,
•Spondiloartiti siero negative (morbo di Reiter, psoriasica, spondiloartite
anchilosante)
•Artiti reattive che accompagnano infezioni batteriche, virali o parassitarie
•Artiti da microcristalli: artropatia gottosa
Artropatia da patologia extraarticolare:
causato da forme responsabili di impotenza
articolare
•Periartiti : impingement della spalla
•Entesiti inserzionali: gomito del tennista
•Intrappolamento nervi periferici: tunnel carpale
•Sindromi algo distrofiche: secondarie a pregressi
traumi ma anche idiopatiche. Sudeck del piede,
osteoporosi transitoria dell’anca
artopatia degenerativa ARTROSI ( no osteoporosi, riduzione
asimmetrica interlinee articolari, osteofiti, cisti subcondrali, )
Artrosi primaria
Artrosi secondaria:attenzione alla articolazioni solitamente non sede di artosi;
spesso evoluzione di una artropatia flogistica
Schema di articolazione
ARTROSI
2 Proporre una diagnosi specifica:
insieme ai dati clinici, laboratoristici e istologici.
Spt nelle fasi precoci, poiché nelle malattie conclamate gli aspetti
radiologici sono ben definiti. In alcuni casi l’aspetto è tipico , ad es la
NMR nella sinovite villo nodulare pigmentosa
Affezione a lenta evoluzione, non infiammatoria,
pluriarticolare, con progressiva degenerazione ed usura
delle cartilagini articolari e neoproduzione di tex osseo in
sede iuxtaarticolare o sobcondrale.
3 Determinare sedi e grado di attività della malattia articolare
4 Grado di progressione della malattia ed effetto della terapia
5 Dimostrazione delle eventuali complicanze
Forma primitiva
Forma secondaria
traumatica
idiopatica
post
luss cong anca
artrite infiammatoria
osteonecrosi
Paget
STADI DELLA LESIONE CARTILAGINEA ARTICOLARE
CONDROMALACIA
1 Edema carilagineo
2 fibrillazione superficiale, cartilagine irregolare,frastagliata
con piccoli flaps all’interno del liquido sinoviale
3 danno evidente della cartilagine con ulcerazioni ed erosioni
4 scomparsa della cartilagine ed esposizione dell’osso
subcondrale.
La NMR è l’unica metodica che visualizza direttamente la cartilagine
articolare quantificando le lesioni.
E’ indagine preliminare alla artoscopia.
Per una migliore evidenziazione dei danni precoci è utile la
artrografia-RM con somministrazione intrarticolare di mdc
paramagnetico.
Osteofiti artrosi
Anca normale
IMAGING ARTOSI: quando, perché e
quale
1 Momento della diagnosi
2 Momento della stadiazione grading e
follow up
3Momento dellla pianificazione pre-chirurgica
Sclerosi subcondrale artrosi
Anca artrosica
Artrosi ginocchio
Imaging artrosi
rx tradizionale: sufficiente a confermare la
diagnosi e a stadiare
•restringimento interlinea articolare
•addensamento spongioso subcondrale
•geodi ossei
•osteofiti
Imaging artrosi
Segni rx artrosi
1 RESTRINGIMENTO ARTICOLARE: per
progressiva distruzione della cartilagine articolare
2 SCLEROSI SUBCONDRALE: dovuta al processo
di rimodellamento riparativo
3 OSTEOFITI:risultato del processo reattivo per
ossificazione encondrale nelle parti meno sottoposte
al carico; di solito localizzati marginalmente.
4 GEODI O PSEUDOCISTI: a seguito della
penetrazione di liquido sinoviale nell’osso
subcondrale e per fenomeni di necrosi ossea
ARTROSI
Ecografia: solo per alcuni aspetti quali un
versamento endoarticolare,borsiti e t.
inserzionali correlate alla artrosi
TAC: ruolo limitato ad es. stenosi canale
spinale vertebrale secondario
NMR:consente rappresentazione diretta e
multiplanare della cartilagine articolare
rilevando le primissime alterazioni cartilaginee.
Uso complementare in pat.degenerativa
meniscale ginocchio e sottoastragalica
ARTRITI
Fase biochimica precoce del processo
degenerativo artosico del condrocita e matrice
cartilaginea rilevabili solo alla NMR
• Artriti infettive: un germe raggiunge la cavità
articolare per soluzioni di continuo della cute,
propagazione ematogena o da adiacenti
focolai infettivi
Aumento contenuto idrico e rigonfiamento
cartilagine malacica
Disidratazione ed assotigliamento cartilagineo
Fibrillazione e fissurazione cartilagine
Iperemia osso subcodrale
Fibrosclerosi subcondrale
• Artrite reumatoide:
• Spondiloartiti sieronegative:spondilite
anchilosante, artrite reattiva, artropatia
psoriasica, artropatia enteropatica
• M. infiammatorie sistemiche del
connettivo: LES, Sclerodermia, polimiosite,
vasculiti, collagenosi miste
ARTRITE REUMATOIDE
Patologia infiammatoria cronica sistemica e
progressiva che colpisce la sinovia
articolare.
Presenza nel siero e nel liquido sinoviale del
fattore reumatoide ( Ig )
Si tratta di una sinovite infiammatoria che
porta a distruzione cartilagine articolare,
erosione tex osseo e deformazioni articolari
Colpisce le grandi articolazioni (ginocchia ,
anche ) e le piccole articolazioni della
ARTROPATIE e
PERIARTROPATIE da
CRISTALLI
• Artrite gottosa
• Artropatia da pirofosfato (condrocalcinosi)
• Malattia da idrossiapatite (tendinite
calcifica)
Artrite reumatoide mano
Osteomielite per contiguità da un focolaio settico
dei tex molli
Infezioni muscoloscheletriche
1 Artrite infettiva: infezione di una articolazione
2 Osteomieliti: propagazione ematogena, da
sorgente infettiva contigua dei tex molli, da passaggio
diretto per ferita penetrante.
Acute e Croniche (Ascesso di
Brodie,Tubercolare)
3 Cellulite: infezione dei tess. molli , ascessi
La NMR è la metodica più sensibile e
specifica nel dimostrare le infezioni
dell’osso e dei tessuti molli .
Anche le metodiche medico nucleari bene
distinguono le infezioni articolari dalle
celluliti dei tessuti molli periarticolari.
Artrite settica
OSTEOMIELITE
osteomielite
osteomielite
Ascesso tex
molli
PATOLOGIA TRAUMATICA
Fratture ossee
Trauma articolare (lesioni capsulo-legamentose,
frattore osteocondrali ,lussazioni)
Lesioni muscolari
Lesioni tendinee
FRATTURE
TRAUMATICHE
DA STRESS: cedimento da fatica su di un osso normale
PATOLOGICHE: nel contesto di un osso a struttura
indebolita da parte di tex tumorale o pseudotumorale
CONDRALI E OSTEOCONDRALI: interessanti la
cartilagine ialina articolare per traumi in torsione con
eventuale avulsione di un frammento cartilagineo associato
o meno a distacco osseo
Frauura osteocondrale
Frattura da
stress
Frattura
patologica su
metastasi
FRATTURA DA STRESS
VALUTAZIONE RADIOLOGICA DEI
TRAUMI
Esame rx in 2 proiezioni
•Frattura: perdita di continuità osso
•Lussazione: scomposizione di articolazione
•Sublussazione: scomposizione articolare
senza perdita di contatto fra i capi articolari.
Studio rx di frattura
• Sede anatomica ed estensione della frattura
•Tipo completa/incompleta
•Allineamento dei frammenti
•Direzione rima di frattura
•Ingranamento, Avulsione , Schiacciamento
•Anormalità associate, Diastasi
RIPARAZIONE DI UNA
FRATTURA
GUARIGIONE RITARDATA DI
FRATTURA
cause:
Fase infiammatoria
Fase di granulazione (callo morbido)
Immobilizzazione inadeguata
Fase del callo duro
Perfusione insufficiente
Modellamento e rimodellamento con formazione del
ponte osseo e consolidamento
Infezione sovrapposta
Il radiologo deve diagnosticare il tipo di
frattura o lussazione e poi monitorare il
risultato del trattamento ed eventuali
li
Frattura femore
frattura
Frattura a lacrima: la più grave ed instabile del tratto cervicale
Frattura vertebrale
frattura
Legno verde
scafoide
colles
Ricostruzione trdimensionale tc frattura
COMPLICANZE DI FRATTURA
Osteodistrofia simpatico riflessa post traumatica
Pseudoartosi: mancata fusione dei frammenti
Infezione
Necrosi avascolare (necrosi asettica) per inadeguato apporto ematico
Miosite ossificante dei tex molli
Osteoporosi da disuso
Artrosi post traumatica
Osteodistrofia simpatico riflessa di Sudeck: s. dolorosa associata a
limitazione funzionale e disfunzione del sist nervoso autonomo
Osteonecrosi posttraumatica scafoide
PATOLOGIA MUSCOLARE
DEGENERATIVA POST
TRAUMATICA
PATOLOGIA MUSCOLARE
TRAUMATICA
Contusione x trauma diretto
Distrazione e rottura x trauma indiretto
Ematoma organizzato
Steatonecrosi del tess. adiposo sottocutaneo
Fibrosi con eventuali alterazioni funzionali
Miosite ossificante
Rabdomiolisi
L’indagine ecografica evidenzia l’EMATOMA
spt alla giunzione muscolo tendinea.
La visibilità ecografica è dopo almeno 48 ore.
Si’ ecografia in fase subacuta e follow up
Miosite ossificante
PATOLOGIA MUSC
DEGENERATIVA NON
TRAUMATICA
Parassitosi (idatidosi, cisticercosi)
Infezioni e ascessi
Amiloidosi
Malattie neuromuscolari (distrofie, SLA,
amiotrofie) sostituzione con tess. fibroso
o adiposo
Ematoma muscolare
PATOLOGIA MUSCOLARE
NEOPLASTICA
T. BENIGNI
T. MALIGNI
La Ecografia non consente caratterizzazione
tessutale , ma indirizza verso una forma
benigna o maligna.
Se l’aspetto ecografico è sospetto allora NMR.
PATOLOGIA TENDINEA
Peritendinite: alterata ecogenicità del
peritenonio, ispessimento e imbibizione del
tendine
Tendinopatie inserzionali o entesopatie:
aumento spessore t. ed ipoecogenicità,
microcalcificazioni periostali, borsiti pretendinee
Tendinosi degenerative: Ispessimento t. ,
disomogeneità strutturali, microcalcificazioni
Rotture parziali e totali: ematoma ipoecogeno
con retrazione monconi
PATOLOGIA TENDINEA
Tenosinovite: distensione liquida della
guaina sinoviale ( solo i t. forniti di guaina
come ad es il TCLB o i t. flessori ed
estensori del polso)
Ganglio sinoviale o cisti artrogena: cisti
paratendinea in comunicazione con la
cavità articolare
Cisti tendinea: nel contesto delle fibre
tendinee, interrompe la continuità delle
fibre.( d.d. con cisti artogena che è
T achille normale
tendinite
Frattura completa tendine Achille
tendinosi
Borsite periniserzionale
Frattura achilleo
IMAGING LESIONI
TUMORALI
Tumori ossei
VALUTAZIONE
RADIOLOGICA
DEI TUMORI
OSSEI
Primitivi: benigni/ maligni
Secondari: metastasi
La Diagnostica per immagini deve arrivare quanto più possibile ad
una diagnosi di probabile benignità o probabile malignità
suggerendo i passi successivi. A tale scopo vengono valutati:
tipo di distruzione
margine della lesione
alterazioni corticali
reazione periostea
infiltrazione tex molli
In caso di forma sospetta o certa maligna si procede a biopsia ossea.
1 Rx convenzionale: metodica già di per sé
spesso sufficiente a porre diagnosi
2 TAC: estensione e diffusione del tumore
intraosseo e tex molli
3 Arteriografia: mappa vascolare
preoperatoria, eventuale chemio
intravascolare
4 NMR: estensione extraossea e
intramidollare e rapporti con strutture
circostanti meglio che la TC
Valuta la diffusione intra o
extracompartimentale del tumore consentendo
una corretta pianificazione terapeutica.
5 Scintigrafia ossea: localizzazione neoplasia
ossea ed eventuali sedi secondarie.
6 Biopsia ossea percutanea Tc guidata:
diagnosi istologica
Segni rx
di tumore
tgc
Crescita
Estensione tex molli
Tac e metastasi vertebrale
MALIGNO
MALIGNO
Osteosarcoma
del femore
BENIGNO
BENIGNO
Cisti ossea
Fibroma non ossificante
SCINTIGRAFIA OSSEA
MALIGNO
osteoblastoma
Leiomiosarcoma
Cisti ossea aneurismatica
normale
metastasi
RACHIALGIE
DOLORE DA CAUSE VERTEBRALI
•Malformazioni corpo e arco posteriore
vertebrale: disrafismi, spondilolisi,scoliosi
•Infezioni: disciti, spondilodisciti
•Malattie reumatiche:spondilite anchilosante,
spondiloartriti
•Malattie degenerative:artrosi
•Malattie metaboliche:osteoporosi,
osteomalacia
•Neoplasie vertebrali: metastasi,
DOLORE DA CAUSE PARAVERTEBRALI
Entesopatie ileo lombari
Tendinopatie
Miopatie
Neuropatie
DOLORE DA CAUSE EXTRAVERTEBRALI
metastasi
Osteomielite vertebrale
nmr
FRATTURA L1
Frattura mielica
scoliosi
Spondilite
anchilosante
Spondilolistesi
spondilolistesi
ernia disco
plasmocitoma
osteocondroma
NMR ED ERNIA
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
DEL MIDOLLO OSSEO
La NMR è l’unica metodica che permette una
visualizzazione diretta del midollo
•Midollo rosso: emopoietico, del giovane,
ipointenso in T1, iperintenso in TSE
•Midollo giallo: grasso, dell’anziano,
iperintenso in T1, ipointenso in TSE
Con l’età aumenta la quota di m. giallo
• Osteonecro
si asettica
• Legg-Calvè
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
DEL MIDOLLO OSSEO
• Riconversione midollare: a.cronica,
s.mielodisplasiche. > la quota di m. rosso per
le necessità emopoietiche
•Infiltrazione o sostituzione midollare:
leucemie, linfomi, mieloma, t. ossei,
metastasi, mielofibrosi
•Deplezione midollare: a. aplastica,
radioterapia, chemioterapia. > quota m. giallo
Il quadro NMR è comunque poco specifico , utile in
stadiazione e valutazione efficacia trattamento
Patologia ischemica dell’osso
»Osteonecrosi asettica
» della testa femorale dell’adulto
»“
“
“
dell’nfanzia (Legg-CalvèPerthes)
» del semilunare (Kienbock)
» dello scafoide
» delle teste metatarsali
»Osteocondrite dissecante (
condilo femorale mediale adolescenti)
»Infarto osseo
osteocondrite
• Infarto
• osseo