Health Professionals Magazine HPM 2014; 2(3):97-103 DOI: 10.12864/HPM.2014.131 Articolo speciale Tubercolosi & Fumo di Tabacco: problema immunitario ma non solo IL CONTRIBUTO DELLA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI NELLA SCELTA DEL PERCORSO TERAPEUTICO IN PAZIENTI CON SCOLIOSI STRUTTURATA Tuberculosis & tobacco smoke: immuneOF problem but only THE PATH THE CONTRIBUTION IMAGING INnot CHOOSING THERAPY IN PATIENTS WITH STRUCTURED SCOLIOSIS Paola Pironti U.O. di Pneumotisiologia Territoriale, AUSL di Bologna Società Italiana di Tabaccologia, SITAB Silvia Nicolosi TSRM libero professionista Via Giovanni Battista Radice, 25 - 00156 Roma Riassunto La scoliosi strutturata è un dismorfismo fisso e permanente della colonna vertebrale nel quale oltre alla deviazione laterale del rachide è possibile riscontrare una torsione dei corpi vertebrali sul piano assiale. Tali deformazioni oltre a causare danni estetici, possono generare sindromi di tipo restrittivo a livello cardiaco e polmonare, o deviazioni bronchiali, della trachea e dell’esofago. Il dismorfismo scoliotico non risulta modificabile se non tramite l’ausilio di trattamenti terapeutici conservativi o chirurgici adeguati. La diagnostica per immagini, in particolar modo mediante l’ausilio della radiologia tradizionale, consente di valutare accuratamente l’entità della curvatura scoliotica, la componente di rotazione-torsione dei corpi vertebrali, il grado di maturazione ossea del paziente e l’evoluzione del dismorfismo nel corso del tempo. Queste informazioni risultano indispensabili per descrivere il trattamento terapeutico più idoneo da porre in atto. Sottovalutare il potenziale evolutivo di una scoliosi strutturata può infatti condurre a conseguenze drammatiche; allo stesso modo scambiare un semplice vizio posturale per una scoliosi può fare in modo che il paziente esegua terapie lunghe, costose e spesso inutili se non dannose. Di fondamentale importanza risulta essere il ruolo del Tecnico di Radiologia Medica, responsabile di fornire al medico strumenti idonei che gli consentano di definire il trattamento terapeutico più corretto, tenendo conto che la scelta di un trattamento conservativo o chirurgico deve essere attentamente ponderata, valutando diversi fattori che rendono oggi la terapia chirurgica applicabile esclusivamente qualora quella conservativa si sia rivelata inefficiente. Parole chiave: Radiografia della colonna in toto SC, Misurazione di Cobb, Trattamento conservativo, Trattamento chirurgico Abstract The electronic signature in health care. Regulatory, legal and technical aspects Scoliosis is a structured fixed and permanent deformity of the spine in which in addition to the lateral deviation of the spine is possible to find a torsion of the vertebral bodies in the axial plane. Such deformations in addition to Copyright © Società Editrice Universo (SEU) 98 Health Professionals Magazine 2, 3, 2014 causing cosmetic damage, can cause syndromes restrictive cardiac and pulmonary, bronchial or deviations, the trachea and the esophagus. The scoliotic deformity is not editable except through the use of appropriate surgical or conservative treatments. Diagnostic imaging, especially with the aid of conventional radiology, allows you to accurately assess the magnitude of the scoliotic curvature, the torsion - rotation component of the vertebral bodies, the degree of bone maturation and the evolution of the patient’s deformity in the course of time. This information is required to describe the most appropriate therapeutic treatment to be implemented. Underestimate the evolutionary potential of a structured scoliosis may in fact lead to dramatic consequences; the same way as a simple exchange for a vice postural scoliosis can make sure that the patient perform treatment long, expensive and often useless if not harmful. Of fundamental importance is to be the role of Medical Radiology Technician, responsible for providing the medical instruments suitable to enable them to define the therapeutic treatment more appropriate, taking into account that the choice of conservative treatment or surgery should be carefully thought out, considering several factors that now make surgical therapy only applicable if the conservative turned out to be inefficient. Key words: Radiography of the column in its entirety SC, Measurement of Cobb, Conservative treatment, Surgical treatment Introduzione Obiettivo La scoliosi idiopatica rappresenta circa il 75% di tutte le scoliosi riscontrate clinicamente e le cause che ne consentono la manifestazione sono per la maggior parte ignote(1). Nonostante l’età di insorgenza sia molto variabile, la scoliosi idiopatica tende a manifestare i propri sintomi nel periodo compreso tra i 1013 anni in corrispondenza della crescita e dello sviluppo puberale. A causa di un’errata distribuzione del peso corporeo, uno dei primi sintomi che tendono a manifestarsi è il mal di schiena. A questo si associa con grande frequenza un’asimmetria della gabbia toracica nota come “gibbo costale”, causata dalla torsione-rotazione dei corpi vertebrali sul piano assiale. (Fig.1) La correzione della deformità scoliotica risulta particolarmente complessa e si rende tanto più laboriosa quanto maggiore è il grado di maturazione scheletrica del paziente: nei bambini e negli adolescenti la curva risulta discretamente correggibile anche se tende a mostrare una maggiore progressione patologica; in seguito tende a divenire sempre più rigida fino ad essere difficile da trattare una volta raggiunta l’età adulta(1). Questo lavoro si propone di mostrare l’indispensabile contributo della diagnostica per immagini nella scelta del percorso terapeutico in pazienti con scoliosi strutturata. Sigle TSRM: tecnico sanitario di radiologia medica 3D: ricostruzioni tridimensionali TF: trattamento fisioterapico TO: trattamento ortesico TC: trattamento chirurgico TR: Test di Risser Materiale e metodo Il primo step clinico-strumentale a seguito della visita medica risulta essere lo svolgimento di un esame radiografico della colonna vertebrale in toto sotto carico che comprenda l’intero rachide, dalla porzione cervicale fino alle articolazioni coxo-femorali. La necessità di osservare il bacino ed in particolare le creste iliache, è legata alla possibilità di attribuire al paziente, indipendentemente dall’età anagrafica, un certo grado di “maturazione scheletrica” deducibile dallo sviluppo del nucleo di ossificazione delle creste iliache. (Fig.2) Tale test, denominato Test di Risser, impone l’obbligo di realizzare il radiogramma frontale visualizzando l’intera porzione superiore delle ali iliache, così da poter osservare integralmente i nuclei di ossificazione. Poiché lateralmente essi si estendono nel loro massimo sviluppo fino al punto più esterno dell’ala iliaca, la collimazione del fascio di radiazioni deve essere tale da visualizzare l’intero bacino. Questo limite inferiore deve essere ricercato con molto scrupolo dal tecnico di radiologia tenendo conto che l’esame deve essere effettuato tramite l’ausilio dei diaframmi di protezione per le gonadi. Particolare attenzione deve essere posta nelle bambine o ragazze nelle quali le ovaie si pongono solitamente (seppur con discreta variabilità di sede) nel piccolo bacino, quindi quasi Il contributo della diagnostica per immagini nella scelta del percorso terapeutico 99 Figura 1 - esame obiettivo e radiografico del rachide in paziente con scoliosi strutturata Figure 1 - objective examination and X-ray of the spine in patients with scoliosis structured sempre in basso alle ali sacrali; in questo caso, la scelta di un diaframma non idoneo alla corporatura e/o all’età della paziente, potrebbe ridurre l’efficacia dell’esame, andando a sovrapporsi alle strutture ossee di riferimento sulle quali dovranno essere effettuate svariate misurazioni in fase di post-elaborazione. Il Test di Risser risulta di fondamentale importanza in previsione della scelta del trattamento terapeutico più idoneo da attuare nel caso in cui le radiografie confermino la presenza di una scoliosi strutturata: appare infatti indispensabile agire chirurgicamente soltanto qualora lo sviluppo osseo del paziente si sia già concluso o comunque sia avvenuto per la maggior parte, in modo da non compromettere l’accrescimento staturale del paziente(1). Le radiografie della colonna in toto sotto carico vengono definite “teleradiografie” in quanto l’esame viene effettuato ad una distanza di circa tre metri, sfruttando la divergenza del fascio di radiazioni: senza di essa, per motivi geometrici, Figura 2 - Il test di Risser distingue cinque gradi di crescita scheletrica: 1. Comparsa di un breve tratto del nucleo di ossificazione a livello del terzo medio dell’ala iliaca 2. La barretta del nucleo di ossificazione è abbastanza estesa, ma ancora incompleta 3. Il nucleo è esteso fino ai margini più periferici dell’ala, cioè è completo, ma non ha punti di saldatura con l’osso iliaco 4. Il nucleo presenta alcuni punti di saldatura con l’osso iliaco 5. Il nucleo completa la saldatura con l’osso iliaco. La maturazione ossea è completata Figure 2 - The test Risser distinguishes five degrees of skeletal growth: 1. Appearance of a short section of the nucleus of ossification at the level of the middle third of the iliac wing 2. The rod of the nucleus of ossification is quite extensive, but still incomplete 3. The core is extended to the peripheral margins of the wing, ie complete, but no soldering points with the hip bone 4. The core presents some welding points with the iliac bone 5. The core completes the welding with the iliac bone. The bone maturation is completed 100 non sarebbe possibile contenere tutta la lunghezza del rachide e di conseguenza eseguire una radiografia così estesa. (Fig.3) L’esame viene eseguito tramite l’ausilio di una cassetta radiografica che presenta due principali caratteristiche: - Dimensioni più estese rispetto alle cassette tradizionali (30x90 cm) - Struttura interna reticolata, necessaria per valutare se sia presente una dismetria a livello dei tetti acetabolari e delle creste iliache e per l’esecuzione delle misurazioni necessarie per determinare la gravità della curva scoliotica. Figura 3 - Rx colonna in toto sotto carico Antero-Posteriore e Latero-Laterale in paziente scoliotico Figure 3 - Rx column in toto under load Antero-posterior and latero-lateral in scoliotic patient Health Professionals Magazine 2, 3, 2014 Lo studio del rachide si esegue mediante: - Teleradiografia Antero-Posteriore del rachide in toto sotto carico necessaria per localizzare la sede della curvatura e valutarne il grado di deviazione laterale. Il ruolo svolto dal TSRM appare determinante nella corretta esecuzione del radiogramma. Il paziente deve essere posizionato in stazione perfettamente frontale; tale frontalità va accertata soprattutto a livello delle anche e delle spalle in quanto anche una piccola rotazione del rachide dovuta ad un errato posizionamento potrebbe esaltare o ridurre il reale grado di scoliosi. Particolare attenzione deve essere inoltre posta anche all’estensione degli arti inferiori: una lieve flessione di essi infatti potrebbe causare slivellamenti delle creste iliache e curvature del rachide non reali che potrebbero essere erroneamente considerate patologiche. - Teleradiografia Latero-Laterale del rachide in toto sotto carico: eseguita con minore frequenza rispetto all’antero-posteriore, è sempre associata ad uno studio frontale del rachide. L’esecuzione del radiogramma si motiva con la necessità di valutare la presenza di alterazioni patologiche a carico delle normali curvature vertebrali (iper-cifosi toracica, iper-lordosi lombare) o nella valutazione del grado di torsione vertebrale nei pazienti scoliotici. Nuove frontiere tecnologiche hanno consentito negli ultimi anni la messa a punto dell’apparecchiatura EOS, una macchina digitale all’avanguardia in grado di studiare la colonna vertebrale e gli arti inferiori in stazione eretta. Le immagini fornite da EOS, seppur apparentemente simili a quelle fornite dalle apparecchiature radiologiche convenzionali, presentano alcune fondamentali differenze: - non sono sottoposte ad ingrandimento e distorsione fotografica grazie ad un campo di vista di 175 cm ed una scala di ricostruzione 1:1 (Fig.4). Figura 4 - Scala di ricostruzione di un’apparecchiatura radiologica tradizionale e del sistema EOS a confronto Figure 4 - Scale reconstruction of radiological equipment and traditional EOS system in comparison Il contributo della diagnostica per immagini nella scelta del percorso terapeutico - sono ottenibili mediante l’utilizzo di dosi di radiazioni nettamente inferiori (8-10 volte) rispetto alle tecniche di radiologia convenzionale; ciò si rivela particolarmente utile nei pazienti giovani nei quali le indagini di follow-up vengono eseguite a distanza semestrale o annuale l’una dall’altra. - sono completamente digitali e vengono gestite da un software dedicato in grado di generare ricostruzioni 3D utili per studiare le patologie vertebrali legate a problemi di dinamica o posturali. (Fig.5)(2) 101 1. Trattamento fisioterapico: Si attua in tutti i casi in cui il valore angolare della scoliosi sia compreso tra i 10° ed i 20°. Tale trattamento prevede che il paziente esegua con costanza ginnastica e sport come il nuoto o la pallavolo, in grado di sviluppare e rafforzare la muscolatura vertebrale. Allo sport si possono associare trattamenti fisioterapici che educhino ad assumere una corretta postura ed un ottimale bilanciamento corporeo. In associazione alla terapia fisioterapica, risulta particolarmente indicata l’esecuzione di radiografie e valutazioni cliniche di follow-up effettuate a distanza semestrale o annuale, in modo da essere in grado di agire tempestivamente qualora la curva scoliotica acquisisse delle caratteristiche di rapida evoluzione patologica. In molti casi il trattamento fisioterapico conduce i pazienti alla maturità scheletrica senza che siano avvenuti evidenti peggioramenti dell’angolarità della curva. Figura 5 - Immagini radiografiche del sistema EOS, gestite mediante software dedicato in grado di fornire elaborazioni tridimensionali del rachide Figure 5 - X-ray images of the EOS system, managed by dedicated software capable of providing three-dimensional elaborations of the spine Risultati Dopo lo svolgimento dell’esame radiografico l’iter clinico prevede l’esecuzione della misurazione del grado di scoliosi praticata direttamente sulle pellicole radiografiche di grande formato. Tra i vari sistemi di misurazione, quello universalmente accettato è il metodo di Cobb. (Fig.6) Esso prevede la determinazione del grado di deformità tramite la misurazione dell’angolo che si viene a creare tra le rette perpendicolari alle parallele dei corpi vertebrali craniale e caudale della curva scoliotica(3) In relazione al grado della curvatura è possibile riconoscere tre tipi di trattamento: Figura 6 - Misurazione del valore angolare di una curva scoliotica mediante il metodo di Cobb. Figure 6 - Measurement of the angular value of a scoliotic curve using the Cobb method 102 2. Trattamento con ortesi: Viene attuato nel caso in cui il grado della curvatura scoliotica sia compreso tra i 20° ed i 40°. Il trattamento ortesico si avvale dell’utilizzo di corsetti, busti ed apparecchi gessati. (Fig.7). Nelle forme evolutive l’utilizzo del corsetto permette di immobilizzare la colonna e prevenire così l’aggravamento della malattia fino al raggiungimento della maturità scheletrica. Nelle forme più lievi e benigne invece, una terapia correttamente strutturata può condurre anche alla completa correzione della deformità. 3. Trattamento chirurgico: Viene eseguito qualora il grado della scoliosi risulti superiore ai 40° o nel caso in cui si noti un aggravamento della curvatura stessa nonostante sia stato posto in atto un trattamento con ortesi. L’età ideale per eseguire l’intervento è al termine della pubertà, in modo tale da non influire in modo significativo sulla statura finale del paziente. Nonostante ciò, è possibile intervenire anche in età infantile se le curve tendono ad un’evoluzione particolarmente repentina ed intensa, o in età adulta. L’intervento chirurgico consiste in un’artrodesi vertebrale che comprende tutta l’estensione della curva principale e 1-2 vertebre sovrastanti e sottostanti ad essa. Viene generalmente effettuato con accesso dorsale mettendo a nudo la faccia posteriore degli archi vertebrali, cruentarla totalmente mediante l’asportazione di trucioli ossei e successivamente sostituirla con abbondanti frammenti prelevati dalla tibia o dall’ala iliaca dello stesso paziente(1). Infine viene inserita un’asta metallica chiamata distrattore di Harrington, sulla quale vengono Health Professionals Magazine 2, 3, 2014 ancorate le vertebre che delimitano cranialmente e caudalmente la curva scoliotica. Una volta avvenuto l’ancoraggio tra le vertebre e la barra, quest’ultima viene posta in tensione in modo da modificare la curva vertebrale e rendere stabile tale correzione. (Fig.8)(3) Nonostante l’intervento chirurgico risulti invasivo per il paziente, esso consente di ottenere ottimi risultati dal punto di vista estetico ed in particolar modo nella correzione delle alterazioni di tipo funzionale secondarie alla patologia. Conclusioni La diagnostica per immagini risulta quindi essere in caso di scoliosi, l’unica metodica clinica-strumentale in grado di riuscire a definire il percorso terapeutico più idoneo per il paziente. Per tali motivi, prerogative indispensabili da parte del tecnico di radiologia medica sono: • Corretto posizionamento del paziente • Scelta degli adeguati valori espositivi Tutto ciò al fine di fornire al medico strumenti idonei che gli consentano di definire il trattamento terapeutico più corretto in relazione alle condizioni cliniche del paziente, tenendo conto che la scelta di un trattamento conservativo o chirurgico deve essere attentamente ponderata valutando diversi fattori che rendono oggi la terapia chirurgica applicabile esclusivamente qualora la terapia conservativa si sia rivelata inefficiente. Dichiarazione di conflitto di interesse L’ autori dichiarano di non aver ricevuto alcun finanziamento per il seguente studio e di non aver alcun interesse finanziario nell’argomento trattato o nei risultati ottenuti. Figura 7 - Trattamento conservativo della scoliosi con ortesi in vetroresina Figure 7 - Conservative treatment of scoliosis orthosis with fiberglass Il contributo della diagnostica per immagini nella scelta del percorso terapeutico 103 Figura 8 - Radiografie antero-posteriori e latero-laterale di una stessa bambina di 12 anni: A,B,C eseguite ad una distanza di sei mesi l’una dall’altra, le pellicole evidenziano una scoliosi evolutiva con un aggravamento di 3°-4° in ciascun controllo. Si noti di come l’angolo di Cobb sia stato misurato sulle stesse vertebre in ciascun radiogramma. D,E radiografie di controllo dopo l’intervento chirurgico e l’inserimento della barra di Harrington Figure 8 - X-ray anteroposterior and lateral side of the same 12 year old girl: A, B, C obtained at a distance of six months apart, the films show a worsening of scoliosis development with a 3rd-4th in each control. Note how the Cobb angle has been measured on the same vertebrae in each radiogram. D, E radiographs after surgery and the insertion of the bar of Harrington Bibliografia 1. Cabitza P., Ortopedia, Società Editrice Esculapio, 2012. 2. Goethem- L.Van den Hauwe - M. Parizel, Diagnostic Imaging of the Spine and Spinal Cord, Springer 2007. 3. Mazzuccato F., Anatomia Radiologica Tecniche e Meto­ dologie in Radiodiagnostica, Vol.1 Terza Edizione, Piccin 2009. Corrispondenza e richiesta estratti: TSRM Silvia Nicolosi Via Giovanni Battista Radice, 25 - 00156 Roma [email protected] 104 Health Professionals Magazine 2, 3, 2014