CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria LEZIONE 2 LE PREPARAZIONI GALENICHE Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE 1 CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria Sommario CHE COS'È UNA PREPARAZIONE GALENICA? pag. 3 ESTRAZIONE DEI PRINCIPI ATTIVI PAG. 4 INFUSIONE (INFUSUM) DECOZIONE (DECOCTUM) MACERAZIONE DIGESTIONE PERCOLAZIONE DISTILLAZIONE ESTRATTI MEDICINALI PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. 4 5 6 9 9 12 13 TIPI DI ESTRATTO SUCCHI ESTRAZIONI IDROALCOLICHE (PREMESSA) TITOLAZIONE DELL'ALCOOL PAG. PAG. PAG. PAG. 14 16 17 18 TINTURE ALCOLITI (O TINTURE ALCOLICHE) TABELLA PER LA DILUIZIONE DELL'ALCOOL A 95° TINTURE MADRI PAG. PAG. PAG. PAG. 18 18 20 21 ESTRATTI IDROETANOLGLICERICI (MACERATI GLICERINATI O GEMMODERIVATI) PAG. 26 GLI OLEOLITI PAG. 28 2 Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria LEZIONE 2 LE PREPARAZIONI GALENICHE CHE COS'È UNA PREPARAZIONE GALENICA? Ogni pianta medicinale ha un fitocomplesso, che è l'insieme di tutte le sostanze che la compongono, molte di queste sostanze sono oggetto del nostro studio e sono quelle, che conferiscono le proprietà terapeutiche ad una pianta. Le preparazioni galeniche sono tutti i medicamenti che vengono preparati in maniera estemporanea (sul momento). Queste preparazioni si chiamano galeniche perché sono state messe a punto da Claudio Galeno un grande medico greco. Le preparazioni galeniche ci permettono di trasformare la droga vegetale in estratto, di modo che aumenti la conservabilità della droga, e sia più facile la sua assunzione. I vari prodotti che possiamo acquistare in erboristeria sono Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE 3 CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria quasi tutti estratti vegetali, cioè preparazioni galeniche. Di conseguenza, noi potremmo scegliere, se comprare l'estratto gia pronto da assumere, o solamente la droga secca, per preparare in casa l'estratto che ci occorre. ESTRAZIONE DEI PRINCIPI ATTIVI La finalità dei processi di estrazione è quella di separare i principi attivi dal materiale vegetale, in modo che questi passino dalla pianta, al liquido utilizzato per l'estrazione stessa. Parliamo di processi d'estrazione dei principi attivi, proprio perché la finalità è quella di riuscire a tirare fuori dai tessuti della pianta le molecole di interesse terapeutico. Quando per esempio prepariamo un tè, senza saperlo stiamo attuando un processo di estrazione. Infatti i principi attivi, (come la teina) presenti nella droga essiccata, dopo qualche minuto di infusione, passano nell'acqua che in questo caso è il solvente utilizzato per l'estrazione. TIPI DI ESTRAZIONE • INFUSIOINE • DECOZIONE • MACERAZIONE • DIGESTIONE • PERCOLAZIONE • DISTILLAZIONE INFUSIONE (INFUSUM) Consiste nel versare sulla droga acqua bollente e lasciarla a contatto con il materiale vegetale per un certo tempo, che di norma varia da 5 a 20 minuti. Il recipiente in cui effettuiamo l'infusione deve restare coperto per tutto il tempo dell'operazione, altrimenti i principi attivi più volatili si perderebbero per evaporazione. Il rapporto droga - 4 Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria soluzione varia dal 2 al 10% (2 - 10 g in 100 g di soluzione) a seconda della formulazione che stiamo eseguendo. Trascorso il tempo di infusione si filtra su di un pezzo di tela o con un colino e poi si può bere. In alcuni casi si sottopone la droga a preliminare umettazione o premacerazione (si veda oltre). DECOZIONE (DECOCTUM) La decozione è un procedimento estrattivo acquoso (come l'infuso). In generale la decozione è efficace per droghe con tessuti compatti (radici, cortecce...). Consiste nel porre a contatto la droga con l'acqua a temperatura ambiente, portando poi il tutto ad ebollizione e lasciando bollire per un certo tempo, che di media si aggira intorno ai 20 min. Per tutto il tempo della bollitura il recipiente va tenuto coperto e l'operazione deve avvenire a fiamma bassa. Una volta spenta la fiamma il recipiente deve rimanere coperto ed il materiale vegetale deve rimanere in infuLezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE 5 CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria sione per altri 10-20 minuti. Normalmente oltre alla colatura si esegue una strizzatura del residuo. Il rapporto medio droga soluzione è di 1 : 10 (ovvero 10 g di droga in 100 g di soluzione). Quest'estrazione è adatta per quelle droghe i cui principi attivi sopportano bene il calore e si estraggono con temperature di circa 100°, parliamo quindi di p.a. termostabili come i sali, le mucillagini ed i tannini. In alcuni casi si sottopone la droga ad una peventiva premacerazione. Sfere per la preparazione dell'infuso in tazza MACERAZIONE La macerazione è una pratica comune che si utilizza nella preparazione di diverse specialità erboristiche. In questo paragrafo ne analizziamo i caratteri fondamentali, per poi riprendere in seguito, il suo utilizzo nelle singole preparazioni. La macerazione consiste nel lasciare a contatto la droga con il solvente a temperatura ambiente per un periodo che varia da qualche ora, sino ad alcuni giorni. La macerazione riesce meglio se la droga viene finemente sminuzzata o polverizzata, il rapporto droga - solvente è di norma 1 : 5, ovvero 20 g in 100 g di soluzione. Fanno eccezione le droghe eroiche in cui il rapporto droga solvente è di 1 : 10. Il tempo di macerazione varia in relazione al tipo di macerazione che si 6 Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria sta attuando e può variare da 7 a 21 giorni. Durante questo periodo è importante che il macerato venga rimescolato almeno una volta al giorno. Terminata la macerazione si decanta, si filtra ed alcune volte si spreme o si torchia il residuo. Volendo, si può recuperare il materiale vegetale utilizzato per la macerazione, rimettendolo a contatto con nuovo solvente per estrarre quella piccola frazione di principi attivi rimasta ancora inglobata nei tessuti vegetali. Fattori che influenzano le macerazioni: a) tipo di solvente: a seconda del tipo di solvente utilizzato, varierà la tipologia dei principi attivi estratti dalla pianta. Un solvente acquoso potrà estrarre solo i principi attivi idrosolubili, un solvente alcolico estrarrà una gamma più vasta di p.a.. b) temperatura di lavoro: innalzando la temperatura del solvente, si aumenta il suo potere estrattivo. c) grandezza di taglio della droga: in linea di massima più la droga è polverizzata finemente, più il solvente riesce ad avere un'ampia superficie di contatto con il vegetale e ad estrarre al meglio i principi attivi. d) agitazione della massa: durante qualsiasi tipo di macerazione, bisogna rimescolare l'estratto. Ovviamente se un estratto viene rimescolato più di frequente, questa azione meccanica, permetterà al solvente di estrarre meglio la droga in questione. e) tempo di contatto tra droga e solvente: come regola generale, più il solvente e la droga stanno a contatto, (come numero di giorni) più l'estratto sarà ricco in principi attivi. f) scelta del tipo di spremitura: se a macerazione ultimata, si utilizzerà un torchio per spremere il residuo della macerazione, otterremo un estratto più concentrato che non utilizzando un pezzo di stoffa spremuto manualmente. Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE 7 CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria Torchio antico Torchio moderno Premacerazione o umettazione L'umettazione è un'operazione che consiste nel mettere il materiale vegetale a contatto con una parte del solvente che successivamente si utilizzerà per l'estrazione vera e propria. Questa premacerazione può durare da qualche ora ad un giorno. Si ricorre alla premacerazione o all'umettazione per ammorbidire i tessuti vegetali, in particolare quando la droga è legnosa, consistente, compatta, ricca di cere o di resine. Si tratta di un'operazione preliminare alla quale si ricorre prima di un'estrazione che può essere una decozione, una macerazione, una percolazione... Con la premacerazione o umettazione si reidratano le cellule della droga secca e si favorisce la rottura della membrana cellulare e quindi l'estrazione (cioè la fuoriuscita) dei principi attivi. Nella premacerazione o umettamento, si utilizza quale solvente l'acqua, in alcuni casi l'alcool etilico o una miscela dei due. 8 Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria DIGESTIONE Consiste nel far macerare la droga in un solvente a temperatura di 35 - 65° per almeno due ore. Il rapporto droga/solvente è quello della macerazione (1 : 5). Questo processo è utilizzato per macerare radici, cortecce e semi (es: radici di Bardana). L'azione del calore, che aumenta il potere estrattivo, viene utilizzata soprattutto per estrarre i materiali più coriacei. Questo procedimento è oggi poco utilizzato in occidente, mentre è frequentemente in uso nella preparazione dei medicamenti a base di piante in paesi come l'India. PERCOLAZIONE Questo tipo di estrazione si può considerare come una macerazione con rinnovo continuo di solvente. Il percolatore consiste nelle sue parti essenziali in un cilindro munito di un rubinetto regolabile. La droga viene finemente polverizzata e posta all'interno del percolatore, interponendo tra la droga e la retina, posta sul fondo del percolatore, uno strato di cotone o di sabbia ben lavata. Sopra la droga si pone un disco di carta da filtro e sopra a questo un disco di acciaio o di porcellana con un foro centrale, si schiaccia e si aggiunge solvente sino a ricoprire di qualche centimetro il disco. In generale avviene una previa macerazione per 1-2 giorni (premacerazione). Si aprirà poi il rubinetto in modo che il liquido cada ad un ritmo di circa 20 gocce al minuto. Di tanto in tanto si aggiungerà del nuovo solvente dall'alto, in modo da ricoprire sempre la droga. Infatti l'estratto che si raccoglie alla base del percolatore viene subito reimmesso dall'alto sulla droga, perché continui ad esercitare la sua azione solvente. Per estrarre bene i principi attivi si usano da 5 a 10 parti di solvente per una parte Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE 9 CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria Percolatore in vetro Percolatore in acciaio inox di droga polverizzata. Rapporto 1 : 5 o 1 : 10 ( a seconda del tipo di droga da estrarre). Operazioni nella Percolazione: • preparare la droga (macinazione, polverizzazione). Bisogna verificare che la droga non sia troppo fine, per evitare che il materiale vegetale non formi una poltiglia otturando il percolatore. • umettamento: imbibire il materiale vegetale con il solvente, di norma con una quantità pari alla metà del peso della droga: es. per 100 g di droga: 5O g di solvente. Questa operazione si effettua di solito in un recipiente, controllando che il solvente si distribuisca in maniera uniforme. • riempimento del percolatore: si mette uno strato di cotone adagiato sul fondo del percolatore e sopra a questo la droga da estrarre. 10 Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria • macerazione: si ricopre di solvente la droga e si lascia macerare per 12 - 48 ore. • percolazione: si regola l'apertura del rubinetto e si aggiunge di tanto in tanto il solvente che deve ricoprire la droga (durata complessiva della percolazione ( 6-8 giorni) Fattori che influenzano la percolazione: • pezzatura della droga: più la droga è polverizzata finemente, più il solvente riesce ad estrarre il materiale vegetale. • tipo di solvente usato: a seconda del tipo di solvente, varierà la tipologia dei principi attivi estratti dalla pianta. Mentre un solvente acquoso potrà estrarre solo i principi attivi idrosolubili, un solvente alcolico estrarrà una gamma più vasta di p.a., compresi quelli liposolubili. • grado di umettamento: se la droga è stata a contatto con il solvente per un tempo adeguato (premacerazione) la percolazione sarà più efficace. • impaccamento della droga: quando si carica il percolatore con la droga, bisogna fare attenzione che questa non sia troppo pressata e che sia disposta in maniera uniforme. Infatti se alcune zone nel cilindro sono più pressate di altre, il solvente avrà delle vie preferenziali in cui discendere verso il basso. Passerà maggiormente dove la droga è meno pressata è non verrà a contatto con la droga molto pressata. • tempo di macerazione: come regola generale, più il solvente e la droga stanno a contatto, (come numero di ore o di giorni) più l'estratto sarà ricco in principi attivi. • temperatura del solvente: innalzando la temperatura del solvente, si aumenta il potere estrattivo del solvente stesso. • velocità del flusso di passaggio (di norma 20 gocce al minuto): ovviamente aumentando la velocità di flusso del solvente attraverso la droga, la quantità di principi attivi estratti sarà minore. Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE 11 CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria DISTILLAZIONE Idrolati o acque distillate officinali. Gli idrolati rappresentano la fase acquosa che si ottiene dalla distillazione in corrente di vapore di piante aromatiche. La fase oleosa invece è rappresentata dagli oli essenziali che posseggono notevoli capacità curative e vengono molto utilizzati dall'industria dolciaria nel campo dell'aromatizzazione ed in profumeria. Oli essenziali e profumeria La distillazione si realizza ponendo il vegetale fresco in un pallone di pyrex, a due colli. Il collo grosso si attacca ad una colonna refrigerante, il collo piccolo si collega tramite un tubo di vetro ad una beuta, riempita per i 2/3 di acqua. Il vapore, ottenuto per ebollizione dell'acqua, contenuta nella caldaia, investendo la droga fa scoppiare le piccole ghiandole oleifere e si satura di sostanze oleose volatili; nel suo cammino forzato giunge ad attraversare una serpentina refrigerata che lo condensa e lo fa precipitare in un collettore dove si raccoglie il distillato. 12 Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE CECOP - Corsi On-Line Il prodotto della distillazione (il distillato) dunque, è una miscela di acqua e olio essenziale, ma poiché i due liquidi non sono miscibili tra loro, la separazione tra le due fasi (acquosa ed oleosa) avviene spontaneamente. Il distillato, perciò, mano a mano che si condensa, si accumula nel recipiente di raccolta, dividendosi in due strati o fasi: la fase oleosa rappresenta l'essenza (o olio essenziale), quella acquosa l'idrolato (o acqua distillata officinale). Per separare i due prodotti, spesso si ricorre ad un imbuto separatore. Corso di Erboristeria Imbuto separatore L'acqua distillata, tuttavia, non è un prodotto di rifiuto, ma viceversa contiene ancora in soluzione discrete quantità di olio essenziale: essa costituisce l'acqua distillata officinale o acqua aromatica. Le acque distillate officinali (es. idrolato di anice, di Arancio, di Camomilla, di Rosa, di Finocchio), vengono portate ad una percentuale di essenza stabilita e quindi poste in commercio. Se si ha a disposizione solo materiale vegetale essiccato e si vuole operare una distillazione, occorre farlo macerare in acqua per 12-24 ore, prima di sottoporlo al processo sopra descritto. ESTRATTI MEDICINALI Gli estratti medicinali sono preparati ottenuti dall'evaporazione parziale o totale di succhi di vegetali freschi o dall'evaporazione di soluzioni risultanti dal trattamento di una sostanza vegetale Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE 13 CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria con un solvente (acqua, alcool, etere ecc.) capace di discioglierne, e quindi estrarne i principi attivi. Le soluzioni su cui si opera l'evaporazione del solvente sono quelle ottenute per macerazione, percolazione o altro sistema di estrazione. Si possono avere estratti di radici, foglie, frutti cortecce, ecc. Gli estratti medicinali si ricollegano alle antiche tradizioni erboristiche nelle quali si usava il succo delle piante facendone evaporare la parte liquida al sole. Oggi si ottengono attraverso l'evaporazione parziale o completa del solvente in cui è stato estratto il materiale vegetale. La preparazione di un estratto si effettua in due fasi distinte: • estrazione dei principi attivi della pianta con vari solventi (acqua, alcool,etere...) e con varie metodiche (macerazione, percolazione ecc...). • concentrazione del liquido (tramite evaporazione), eseguita in temperatura inferiore a 50°, spesso agendo a pressioni ridotte (in laboratorio). TIPI DI ESTRATTO Gli estratti si dividono a seconda della loro consistenza in: • ESTRATTI FLUIDI: 1 g di E.F. contiene i principi attivi solubili di 1 g di droga E/ D = 1 : 1 (raporto estratto/droga 1 : 1) • ESTRATTI MOLLI: 1 g di E.M. contiene i principi attivi solubili di 2-3g di droga E / D = 1 : 3 • ESTRATTI SECCHI: 1 g di E.S. contiene i principi attivi solubili di 5g di droga E / D = 1 : 5 Gli estratti secchi si ottengono evaporando completamente il sovente usato nell'estrazione, così da avere un residuo solido e polverizzabile. Per polverizzare più facilmente la massa ottenuta è conveniente congelarla e quindi triturarla ancora congelata con un macinacaffè o un piccolo frullatore. Gli estratti secchi visto il 14 Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria loro scarso volume ed il loro alto contenuto in p.a. vengono sovente utilizzati nella produzione di opercoli. Estratti secchi Gli estratti molli si hanno evaporando solo in parte il solvente così che acquistino una consistenza intermedia fra fluidi e secchi (un estratto molle è un prodotto che non bagna la carta la cui consistenza è simile all'incirca a quella del miele). Lo stato fisico e l'aspetto esteriore sono dovuti alla presenza del 20% circa di umidità: l'acqua è infatti l'ultima a evaporare quando l'estrazione è fatta con alcol diluito. Il rapporto E/D (E/D = estratto finale/droga utilizzata per fare l'estratto) è generalmente 1:3. Per il loro contenuto in umidità gli estratti molli vanno incontro lentamente ad alterazioni, mentre quelli secchi, conservati in assenza di umidità si conservano molto più facilmente. Gli estratti fluidi sono soluzioni che contengono tutti i principi attivi della pianta; la F.U. (Farmacopea Ufficiale) prescrive che 1 g di estratto fluido contenga i principi solubili di 1 g di pianta essiccata all'aria. I vantaggi rispetto ad altri derivati vegetali sono i seguenti: 1) stabilità, assicurata dal solvente idroalcolico. 2) rapporto E/D = 1 : 1 costante. 3) minima alterazione dei p.a., poiché solo una minima parte dell’estratto iniziale viene sottoposta a concentrazione per ottenere l’estratto fluido. Esistono diversi metodi per la preparazione dei vari tipi di estratti, ma in genere vengono preparati mediante percolazione con alcool diluito in acqua (raramente solo con acqua). Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE 15 CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria L'allontanamento parziale o totale del solvente della soluzione estrattiva viene di solito eseguito per distillazione sotto vuoto ad una temperatura di circa 50 °C. Gli estratti vanno conservati in recipienti ben chiusi, al riparo dalla luce, in luoghi freschi ed asciutti. Esempio di preparazione di un estratto fluido: • Si parte da 100 g di droga secca. • Umettamento: i 100 g di droga vengono messi a contatto con 50 g di solvente per due ore in un recipiente chiuso. • Riempimento del percolatore: il percolatore viene riempito con il vegetale che viene ricoperto dal solvente. • Macerazione preventiva: si chiude il rubinetto e si lascia macerare per almeno 12 ore. • Percolazione prima: sino ad ottenere 850 parti di percolato cioè 85 g per 100 g di droga secca. Si mette da parte questa prima parte di percolato. • Percolazione seconda: si continua la percolazione fino ad esaurire la droga. • Si concentra il secondo percolato sino ad ottenere le 150 parti di estratto mancante, cioè 15 g e le si unisce ai 85 g messi da parte precedentemente. In questo modo abbiamo ottenuto 100 g di estratto partendo da 100 g di droga, quindi sappiamo che assumendo 1 g di estratto è come se assumessimo 1 g di pianta secca. Seguendo questa procedura, nel primo percolato (850 parti), chiamato "riserva", passa generalmente il 90% dei principi attivi, per cui solo il 10% è contenuto nel secondo percolato, inoltre solo il secondo percolato viene sottoposto al calore. SUCCHI I succhi sono soluzioni acquose ottenute per spremitura della pianta fresca. L'operazione di spremitura può essere eseguita 16 Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria con una pressa, oppure con una centrifuga per alimenti. Un altro sistema adatto ad estrarre il succo è l'incisione eseguita direttamente sulla pianta. I succhi devono essere utilizzati subito dopo la loro preparazione. La conservazione, anche per tempi brevi, è sconsigliabile, perché diminuisce l'attività del succo ed innesca processi fermentativi conseguenti alla degradazione batterica delle numerose molecole organiche in soluzione: fra questi uno dei più frequenti è la fermentazione alcolica che, operata da lieviti, provoca la trasformazione del glucosio presente nella soluzione in alcool etilico. Nella maggior parte dei casi il sapore dei succhi è sgradevole, tanto da rendere la loro somministrazione per bocca non sempre possibile. Tuttavia, l'aroma può essere migliorato con l'aggiunta di piccole quantità di estratti di Menta, Anice, Timo, Salvia, Rosmarino e Liquirizia. La scelta del correttore deve essere tale che la sua attività farmacologica sia il più possibile in armonia con quella del succo. ESTRAZIONI IDROALCOLICHE (PREMESSA) Le estrazioni con alcool etilico titolato (diluito con acqua) permettono di estrarre i FITOCOMPLESSI in forma liquida, conservabili per lungo tempo e facilmente dosabili. L'alcool etilico potendo formare legami a ponte idrogeno si scioglie in acqua in qualsiasi proporzione cioè è completamente miscibile. ETANOLO: alcool primario CH3 - CH2 - OH con gruppo ossidrilico terminale (-OH) è in grado di SOLVATARE bene i principi attivi GRUPPO GRUPPO sia polari che apolari. APOLARE IDROFOBO POLARE IDROFILO FORMULA: Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE 17 CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria TITOLAZIONE DELL'ALCOOL Principi attivi PIÙ POLARI (più solubili in acqua) ( necessitano una BASSA gradazione dell' alcol per passare in soluzione. Principi attivi MENO POLARI (meno solubili in acqua) ( necessitano una ALTA gradazione per passare in soluzione. TINTURE Secondo la F.U.I. (Farmacopea Ufficiale Italiana) "le tinture sono preparazioni liquide generalmente ottenute per trattamento con alcool, di titolo appropriato, di materie prime vegetali (raramente animali)". Eccezionalmente una tintura può essere preparata anche da una droga allo stato fresco cresciuta nel suo habitat naturale e raccolta nel suo tempo balsamico (tintura madre). II rapporto tintura/droga è di 5/1 (E/D = 5 : 1) ad esclusione delle piante velenose o molto attive (droghe eroiche) per le quali è invece di 10/1. A seconda del solvente impiegato le tinture prendono il nome di acquose, alcoliche (alcoliti), vinose (enoliti), acetiche (acetolati), tuttavia giacché la maggior parte delle tinture usate sono alcoliche, il termine tintura senza ulteriori specificazioni sta ad indicare le preparazioni alcoliche. Le tinture si distinguono in semplici o composte a seconda che per la loro preparazione sia stata usata una sostanza o una miscela di sostanze. Le tinture si preparano per macerazione o per percolazione, più raramente per digestione. ALCOLITI (O TINTURE ALCOLICHE) Sono estratti preparati a temperatura ambiente, utilizzando la pianta secca ed usando come solvente ETANOLO a varie gradazioni (alcool etilico tra i 50° e 90°). quando non viene specificata la gradazione, solitamente s'intende 60°. 18 Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria Il rapporto droga e soluzione è di 1/5 ovvero per esempio: 200 g di droga secca servono per preparare 1000 g di tintura. Di norma si usano droghe secche e finemente triturate, meglio se in polvere. Solitamente il materiale vegetale si lascia a contatto con il solvente per circa 14 giorni in un recipiente di vetro scuro, chiuso ermeticamente, al riparo dalla luce e mescolando l'estratto tutti giorni. In alcuni casi il rapporto può essere di 1/10 per le droghe molto attive come ad esempio Aconito, Giusquiamo, Belladonna (tinture eroiche). Le tinture idroalcoliche si possono preparare: • per percolazione (vedasi percolazione) • per macerazione (vedasi macerazione) • per soluzione di estratto fluido in solvente: si diluisce un estratto fluido nel solvente (lo stesso solvente dell'estratto che di solito è l'alcol) nel rapporto indicato. Dopo qualche giorno si filtra. Conservazione In recipienti ben chiusi, al buio, verificandone la buona conservazione ogni anno. Possono durare 5 anni o anche più a lungo. Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE 19 CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria TABELLA PER LA DILUIZIONE DELL'ALCOOL A 95° Per avere alcool a: Alcool a 95° Preparazione a peso Acqua Alcool a 95° Preparazione a volume Acqua 90° 927 73 931 69 85° 860 140 883 117 80° 796 204 828 172 75° 735 265 773 227 70° 676 324 719 281 65° 619 381 666 334 60° 565 435 614 386 55° 511 489 562 438 50° 460 540 511 489 45° 410 590 460 540 40° 361 639 410 590 35° 313 687 359 641 30° 267 733 309 691 25° 221 779 259 741 20° 176 824 208 792 Sostanza secca Per la preparazione di un estratto vegetale è utile sapere qual è la quantità d'acqua contenuta in una determinata droga. L'umidità totale (Ut) indica la quantità d'acqua presente nella pianta fresca. Il peso della sostanza secca si ottiene lasciando un campione della pianta fresca in un forno per qualche ora alla temperatura di 105°C. 20 Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria Il modo per calcolare l'umidità totale (Ut) di una droga è il seguente: peso fresco (del campione) - peso sostanza secca (del campione essiccato) Ut = _____________________________________________________ x 100 Peso fresco L'umidità relativa è invece, la quantità d'acqua presente nella droga essiccata normalmente, si calcola così: peso secco - peso della sostanza secca Ur = __________________________________ x 100 Peso secco Esempio pratico: abbiamo 100g di tiglio appena comprati in erboristeria e vogliamo sapere quanta acqua contengono cioè qual è il valore dell'umidità relativa. Mettiamo i 100g in forno a 105 c° per 6 ore e quando li togliamo pesano solo più 80g. Facendo il calcolo: 100g - 80g Ur = __________ x 100 = 20% 100g Come abbiamo detto in precedenza le piante secche che utilizziamo per le nostre tisane dovrebbero avere un umidità relativa intorno al 12%. TINTURE MADRI La Farmacopea Francese definisce “TINTURE MADRI” le preparazioni liquide che si ottengono per macerazione della pianta fresca, usando alcool etilico purissimo di titolo appropriato (staLezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE 21 CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria bilito di volta in volta dalle monografie delle singole piante) operando in modo da ottenere una quantità in peso di TINTURA MADRE 10 volte maggiore del peso della pianta considerata disidratata". Le piante vanno raccolte nel loro tempo balsamico e nel minor tempo possibile devono essere trasformate in tintura. La prima operazione nella preparazione delle TM sarà di determinare la quantità d'acqua presente nella pianta fresca, per calcolare il rapporto pianta-alcool e la titolazione di quest'ultimo. Il solvente usato è sempre l'alcool etilico a 95° titolato in modo tale da ottenere una gradazione di 60° /70°; esistono comunque delle eccezioni, e in linea di massima se il principio attivo è una resina l'alcol deve essere a 80°, se è un alcaloide a 70°. Per ottenere una tintura madre stabile, è conveniente aggiungere prima soltanto alcool e dopo qualche ora l'acqua. Il tempo di macerazione è di circa 21 giorni o più a seconda della consistenza della pianta; si esegue poi la colatura ed una spremitura leggera, lasciando poi riposare 48 ore; successivamente si decanta e si filtra con la carta da filtro. La temperatura d'azione è quella ambiente (15° - 18°) e durante la macerazione si esegue una agitazione della massa almeno una volta al giorno. Per risalire alla quantità idrica presente nella pianta fresca si opera su un campione una disidratazione in forno a 105° per alcune ore, poi si calcola l'umidità relativa come abbiamo visto in precedenza. Sequenza operativa • essiccamento di un campione in forno a 105°C per 4-6 ore. • calcolo del rapporto 1:10, cioè della quantità di solvente necessaria per preparare la T.M.. • calcolo delle quantità di alcool-acqua da miscelare tenendo presente l'acqua contenuta nella pianta, per raggiungere una gradazione della soluzione di 60° ± 5° (gradazione lievemen- 22 Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE CECOP - Corsi On-Line • • • • Corso di Erboristeria te variabile a seconda del tipo di pianta). inizio della macerazione in alcool a 65° per tre settimane. decantazione, spremitura. riposo per 48 ore. decantare e filtrare su carta da filtro, imbottigliamento. Esempio pratico Preparazione di una Tintura Madre di Betulla alba: • Vogliamo preparare una tintura madre partendo da 1000 g (1 kg) di foglie fresche di betulla. • Prendiamo un campione di foglie di 10 g e lo mettiamo in forno a 105° per 4 ore, dopodiché ripesiamo il campione e pesa solo più 4 g. • L'umidità relativa sarà di: (10g - 4g / 10) x 100 = 60%. • Se 10 g di pianta fresca corrispondono a 4 g di pianta secca, 1000 g di pianta fresca corrispondono a 400 g di pianta secca. Quindi 1000 g di pianta fresca contengono 600 g d’acqua. • Il rapporto droga / solvente è calcolato in base al vegetale secco quindi il rapporto 1:10 indica che servono 4000 g di alcool etilico a 60°. • 1000 g di alcol a 60° si ottengono miscelando 565 g di alcol a 95° e 435 g di acqua. • Di conseguenza 4000 g di alcool titolato a 60° si ottiene unendo 2260 g. di alcool a 95° e 1740 g di acqua distillata (valori ricavati dalle apposite tabelle). • La pianta fresca però ci fornisce già 600 g di acqua (1000 g 400 g). • 1740 - 600 = 1140 acqua necessaria alla titolazione dell'alcool a 60°. • Per preparare la TM di Betulla alba unirò: 1000 g di droga fresca con 2260 g di alcool a 95° e 1140 g di acqua distillata. Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE 23 CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria Tabella 12.5 - Grado alcolico delle tinture madri Specie Parte usata Grado alcolico Vetraria islandica tallo secco 65 Achillea millefolium pianta intera fiorita 65 Chamomilla vulgaris pianta intera fiorita 45 Aesculus ippocastanum semi con tegumento 65 Chelidonium majus pianta intera fiorita 45 Amni majus o visnaga frutti 65 Cupressus sempervirens frutti e rami con foglie 65 Arbutus unedo foglie 65 Cynara scolimus foglie 45 Arctium lappa radice 55 Damiana foglie 55 Artemisia absinthium parte aerea fiorita 65 Drosera rotundifolia pianta intera 45 Artemisia dracunculus parte aerea 65 Echinacea angustifolia radice 55 Artemisia vulgaris pianta intera 65 Ephedra vulgaris giovani rami 65 Ballota foetida o nigra pianta intera fiorita 65 Equisetum arvense fusti sterili 55 Bursa pastoris pianta intera 65 Eschscholtzia californica pianta intera fiorita Calendula officinalis sommità fiorite 55 Foenum graecum semi 65 Calluna vulgaris sommità fiorite 65 Fucus vesicolosus Tallo intero 65 Cardiaca pianta intera 65 Fumaria officinalis Pianta intera fiorita 45 Cardus marianus frutto secco 65 Ginseng radice 55 24 45 o 65 Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria Glycyrrhiza glabra radice 65 Salvia officinalis parte aerea fiorita 55 Hamamelis vireiniana Foglie e cortecia 55 Saponaria officinalis Pianta intera fiorita 65 Harpagophytum procumbens Radice 45 Satureja ortensi/montana pianta fiorita 65 Humulus lupulus infiorescenze femminili 55 Senecio jacobaea/vulgarìs parte aerea fiorita 55 Inula helenium radice 65 Solidago virgaurea sommità fiorite 55 Lamium album Pianta intera 45 Spirea ulmaria sommità fiorite 65 Lavandula officinalis sommità fiorite 65 Taraxacum dens-leonis pianta intera fiorita 45 Lupinus albus semi 65 Tussilago farfara Pianta intera fiorita 45 Mentha piperita pianta intera 65 Uva ursina rami con foglie 55 Passiflora incarnata parte aerea 65 Vaccinium myrtillus bacche mature o foglie Pilosella hieracium pianta intera fiorita 65 Valeriana officinalis rizoma 55 Polygonum bistorta pianta intera 65 Verbascum thapsus Pianta intera 65 Rauwolfia serpentina radice 65 Vinca minor pianta intera 55 Rhamnus frangula corteccia rami e tronco 65 Viola tricolor Pianta intera fiorita 45 Rumex crispus radice 45 Viscum album Pianta intera 45 Ruscus aculeatus Radice 65 Yohimbehe corteccia 65 Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE 55 o 65 25 CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria ESTRATTI IDROETANOLGLICERICI (MACERATI GLICERINATI O GEMMODERIVATI) Gemma di Nocciolo Sezione di gemma di Ippocastano Sono preparazioni liquide risultanti dall'azione solvente di una miscela di acqua - glicerolo - alcool su droghe di origine vegetale utilizzate allo stato fresco. Essi sono ottenuti per macerazione a freddo di gemme e giovani getti, più raramente giovani radici e semi, provenienti da piante che vegetano nel loro ambiente naturale, raccolti nel pieno del loro tempo balsamico, utilizzati a poche ore dal momento della raccolta. 26 Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria Preparazione. • Il materiale vegetale viene raccolto fresco e ripulito. • Si procede alla triturazione per agevolare il processo estrattivo. • Si determina il peso disidratato ponendo il materiale vegetale in stufa a 105 gradi e lasciandolo fino al raggiungimento del peso costante. • Si opera una prima macerazione in alcol a 95° in recipienti di vetro scuro. • Successivamente si aggiunge all'alcol una miscela di acqua e glicerina in parti uguali (1 : 1). • Il prodotto finale deve corrispondere a 20 volte il peso del vegetale disidratato. Rapporto D / E = 1 : 20. • La macerazione così preparata procederà per 21 giorni, curandosi di mescolare l'estratto ogni giorno. • Al termine della macerazione, si filtra l'estratto e si spreme lievemente il residuo. • Si lascia riposare per 48 ore e si filtra nuovamente. • Si ottiene cosi l'estratto etanolglicerico o macerato glicerico (M.G.) di base, dal quale con opportuna diluizione si otterrà il prodotto pronto per l'uso. • A questo punto il macerato glicerico di base si diluisce ulteriormente con una miscela di acqua, alcol e glicerina nella proporzione di 1 : 10 (1 parte di macerato glicerico di base e 10 parti di miscela). • La miscela che utilizziamo per la diluizione è composta da 50 parti di glicerina, 30 parti di alcol e 20 di acqua. • Si ottiene così un estratto alla prima diluizione decimale hannemaniana (1 DH). Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE 27 CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria GLI OLEOLITI Gli oleoliti sono estratti ottenibili per macerazione della pianta medicinale scelta in olio. Solitamente gli oleoliti sono dei preparati che vengono utilizzati esclusivamente per uso esterno, ma in alcuni paesi come l'India, questi vengono anche assunti per via orale. Il tempo di macerazione è molto variabile ed è compreso tra i 30 ed i 90 giorni. Se si vuole ridurre questo tempo si può effettuare la macerazione al sole e questa, durerà solo più 21-30 giorni. Solitamente per la preparazione degli oleoliti si utilizza la pianta secca; al termine della macerazione, si torchia la pianta e si lascia riposare l'oleolita per 24 ore. Successivamente si filtra e si conserva i contenitori di vetro scuro. 28 Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria Preparazione di oleoliti Pianta officinale Solvente oleoso Denominazione Parte usata Quantità in g Olio di Quantità Tipo in ml di estrazione Uso terapeutico Alloro Bacche contuse 200 oliva 1.000 macerazione 30 giorni reumatismi, contusioni Calendula Fiori 150 oliva o mandorle dolci 1.000 macerazione 30 giorni antiarrossante Camomilla fiori 150 oliva 1.000 macerazione 10 giorni antinfiammatorio Cappero corteccia, radice contusa 100 oliva 1.000 macerazione 10 giorni emorroidi, varici Carota radice contusa 200 oliva 1.000 macerazione 10 giorni lenitivo, scottature Edera foglie contuse 100 oliva 1.000 macerazione 10 giorni lenitivo, scottature Elicriso sommità fiorite 200 oliva o mandorle dolci 1.000 macerazione 30 giorni eczemi, psoriasi Erica fiori 200 oliva 1.000 macerazione 10 giorni attenua le cicatrici Eufrasia 300 parte aerea contusa oliva 1.000 digestione 40 minuti orzaioli Geranio foglie 200 oliva o mandorle dolci 1.000 macerazione 10 giorni per lenire le punture di zanzare Giglio bianco petali 100 oliva 1.000 macerazione 5 giorni pruriti cutanei Ginepro bacche contuse 100 oliva o mandorle dolci 1.000 digestione 1 ora dolori articolari Iperico sommità fiorite 300 oliva o mandorle dolci 1.000 macerazione 30 giorni scottature, piaghe segue Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE 29 CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria Pianta officinale Denominazione Parte usata Solvente oleoso Quantità in g Olio di Ligustro fiori 250 oliva o mandorle dolci 1.000 macerazione 10 giorni cellulite Noce mallo contuso 200 oliva o mandorle dolci 1.000 macerazione 10 giorni abbronzante, evita le scottature Pioppo gemme 100 oliva 1.000 digestione 30 minuti emorroidi Salice 150 30 corteccia e canfora oliva o mandorle dolci 1.000 digestione 30 minuti dolori articolari reumatici Serenella fiori 250 oliva o mandorle dolci 1.000 macerazione 10 giorni antirughe Tiglio fiori 200 oliva 1.000 macerazione irritazioni cutanee 30 Quantità Tipo in ml di estrazione Uso terapeutico Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria NOTE: Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE 31 CECOP - Corsi On-Line Corso di Erboristeria NOTE: 32 Lezione 2 - LE PREPARAZIONI GALENICHE