Il PICC può avere interferenze sulla vita sessuale?

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PICC
Cateteri Venosi Centrali ad Inserimento Periferico
INFORMAZIONI GENERALI
Cos’è un PICC?
PICC è l’acronimo di Peripherally Inserted Central Catheter ( CVC ad inserimento
periferico). E’ un sottile tubo flessibile che viene inserito in una vena , solitamente
alla piega del braccio; la sua punta raggiunge una grossa vena del torace. Esso può
rimanere in sito per un lungo periodo di tempo senza alcuna complicanza.
INDICAZIONI ALLA PROCEDURA
Perchè può essere necessario?
 Per avere un buon accesso venoso per tutta la durata della terapia.
 Un PICC può essere usato per infondere liquidi, antibiotici, chemioterapici o
altri farmaci direttamente nel circolo venoso: può essere inoltre usato
semplicemente per eseguire prelievi ematici.
Un PICC è ideale per persone che:
 Hanno vene piccole difficilmente reperibili.
 Necessitano di terapia endovenosa per diverse settimane.
 Necessitano di trattamenti per i quali non è possibile utilizzare una vena
periferica come ad esempio la TPN, alcuni antibiotici, chemioterapici,
trasfusione di emazia.
DETTAGLI SULLA PROCEDURA
Come e dove viene posizionato.
Un PICC può essere inserito da un medico o un’infermiere appositamente addestrato.
La procedura può essere fatta in un reparto o in alcune speciali unità.
Innanzitutto viene valutata l’idoneità del paziente, in quanto non tutti presentano
l’indicazione per il PICC.
Esistono PICC ad una o due vie; questi ultimi prevedono la somministrazione di due
farmaci contemporaneamente; il medico o l’infermiera deciderà quale tipo è
necessario.
Quindi se il soggetto viene ritenuto idoneo l’esecutore eseguirà la procedura
sterilmente per evitare il rischio di infezioni direttamente al letto del paziente. Non è
necessaria l’anestesia.
Un ago simile ad un’agocanula viene usato per inserire un introduttore (un piccolo
tubo cavo in materiale plastico) nel braccio attraverso cui verrà fatto sfilare il PICC.
L’introduttore verrà poi rimosso lasciando in sede solo il catetere flessibile.
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Al termine la linea viene testata osservando se vi è reflusso, assicurata e medicata. La
procedura può durare approssimativamente da 40 minuti a 1 ora.
Il paziente può chiedere all’infermiere che tipo di catetere gli è stato inserito ed
addirittura può essere utile mostrargli un PICC cosicché egli si faccia una chiara idea.
Dopo l’inserimento di un PICC è necessario un RX torace per accertare che il
catetere sia correttamente posizionato. E’ bene chiedere anche al paziente se avverte
fastidio nel piegare il,braccio.
Il PICC può essere assicurato con steri-strips e coperto preferibilmente con una
medicazione trasparente resistente all’acqua.
VANTAGGI DELLA PROCEDURA
I farmaci ed i liquidi vengono introdotti direttamente nel circolo sanguigno senza
dover usare un ago ogni volta.
Come abbiamo già detto alcuni farmaci possono essere somministrati solo attraverso
un accesso venoso centrale.
RISCHI DELLA PROCEDURA
Problemi durante l’inserimento
 Alcuni pazienti hanno vene tanto piccole da rendere difficoltoso l’inserimento
di un PICC.
 In alcuni casi la tortuosità della vena rende impossibile lo scorrimento del
catetere; se questo accade l’operatore spesso prova una seconda volta usando
un’altra vena il più delle volte con successo.
 A volte si constata il malposizionamento del PICC al controllo radiologico;
anche in questo caso solitamente si riprova attraverso un’altra vena.
 Talvolta può comparire un ematoma nella sede di inserzione.
Problemi dopo l’inserimento
Nella maggior parte dei pazienti non si osserva alcun problema, ma esitono alcuni
rischi. E’ molto importante che il paziente conosca le eventuali complicanze e ciò
deve essere fatto attraverso un Consenso Informato circa la procedura accompagnato
da un colloquio per chiarire i dubbi e rispondere ad eventuali domande.
 Sanguinamento: alcuni pazienti presentano sanguinamento di piccola entità
attraverso il sito di inserzione e solitamente questo scompare dopo alcune ore
senza causare alcun problema.
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Il rischio di sanguinamento può aumentare in caso di turbe della coagulazione;
quindi il paziente deve informare il medico se ha in anamnesi un problema di
coagulazione o se assume farmaci che possano interferire su essa.
Flebite: nonostante il PICC sia molto sottile può creare talvolta
un’infiammazione della parete della vena che può durare alcuni giorni; per
prevenire ciò si possono applicare impacchi caldi sul braccio per 20 minuti 4
volte al giorno per alcuni giorni dopo il posizionamento del PICC.
Infezione: può essere un problema soprattutto per coloro che hanno un
abbassamento delle difese immunitarie. E’ quindi necessario prendere tutte le
precauzioni per diminuire il rischio infettivo, effettuando tutte le manovre
osservando la massima sterilità.
L’infezione spesso si risolve con la somministrazione di antibiotici, ma talvolta
è necessario rimuovere il PICC.
Mancato reflusso: dal PICC possono essere effettuati prelievi ematici, ma in
alcuni casi il sangue può non refluire; solitamente il problema può essere
risolto effettuando un lavaggio della vena eventualmente con apposita
soluzione eparinata, ma occasionalmente il problema persiste, soprattutto se la
punta del PICC tocca la parete della vena.
In ogni caso, nonostante il catetere non possa essere più utilizzato per i
prelievi, questa non rappresenta una complicanza seria,.
Tromboembolia: avere un PICC sito in una vena pone il paziente mediamente
a rischio di coaguli; compatibilmente con la patologia può essere prescritto un
farmaco che riduca il rischio tromboembolico. Nell’evenienza della comparsa
di un trombo viene solitamente rimosso il PICC e quindi somministrata una
terapia anticoagulante.
Rottura: è molto importante preservare il PICC da eventuali danni, ad
esempio non usando forbici o taglienti vicino ad esso. Nell’improbabile
evenienza che il PICC presenti un danno o una rottura, si rende necessaria la
rimozione, anche se in alcuni casi è possibile rimediare al danno con opportuni
accorgimenti.
DOLORE/FASTIDIO DURANTE LA PROCEDURA
Come per il posizionamento di un’agocanula c’è la sensazione dolorosa della
venipuntura, ma questa è di breve durata e l’ago viene rimosso quando l’introduttore
è in vena. Normalmente non si avverte alcuna sensazione quando il catetere viene
infilato; alcuni pazienti avvertono una lieve sensazione non dolorosa di movimento
del catetere nella vena, che passa velocemente.
COSA COMPORTA IL NON POSIZIONAMENTO DEL PICC NEL CASO SE
NE PRESENTI L’INDICAZIONE
Dipende dal tipo di trattamento e dalla sua intensità.Il PICC assicura un buon accesso
venoso per tutta la durata della terapia. In alcune terapie possono essere usate
inizialmente piccole vene periferiche. Se è stato suggerito l’impiego del PICC è
perché dopo ripetuti dolorosi posizionamenti la reperibilità di un accesso venoso
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diventi sempre più difficoltosa. In altri casi la terapia non può essere effettuata del
tutto perché dannosa per la salute se non effettuata in una vena digrosso calibro.
Il paziente potrà avere maggiori informazioni dal medico o dall’infermiere.
Il paziente potrà condurre una normale vita sociale?
Avere un PICC non interferisce con la vita sociale, anche se la chemioterapia
potrebbe temporaneamente restringere alcune attività sociali.
Il paziente potrà praticare sport?
Sport come tennis, golf e ginnastica intensa sono sconsigliati, perché c’è il rischio di
posizionamento del PICC. Esistono però altri passatempi che si possono praticare;
per ogni dubbio è bene chiedere al medico o all’infermiere.
Il paziente potrà andare in vacanza?
Se non ci sono altre controindicazioni e discutendone con il medico si può decidere di
andare in vacanza anche con il PICC. Nel prendere questa decisione bisogna tener
conto del tipo di trattamento, della durata e destinazione della vacanza, e se il
paziente ha bisogno di qualcuno che lo aiuti nella cura del PICC. Chi viaggia in aereo
è bene che metta l’occorrente per la medicazione nel bagaglio a mano.
Il PICC può avere interferenze sulla vita sessuale?
Il PICC non dovrebbe interferire con la vita sessuale; per minimizzare il rischio di
danni al PICC assicurati che esso sia protetto prima di ogni attività sessuale.
E’ comunque possibile che il paziente presenti malesseri a causa della sua patologia o
a causa della chemioterapia abbia poco interesse per il sesso. Ciò è perfettamente
normale e non deve preoccupare.
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