Franz Joseph Haydn: nasce in Austria nel 1732, nel 1761 avviene il

Franz Joseph Haydn: nasce in Austria nel 1732, nel 1761 avviene il fortunato incontro con il principe
Paolo Esterhazy che lo nomina maestro di cappella presso la sua corte. Le sue composizioni sono
pubblicate e diffuse in tutta Europa. Haydn è considerato il padre della sinfonia. Il suo modo di
scrivere la musica è perfettamente classico e la sua produzione è monumentale (108 sinfonie ecc..)
Wolfgang Amadeus Mozart: nasce a Salisburgo nel 1756, è stato uno dei più grandi geni musicali di
tutti i tempi. A 4 anni sapeva già suonare e comporre pezzi per clavicembalo. A 12 anni compone la
prima opera teatrale “La finta semplice”. La sua produzione musicale fu imponente (49 sinfonie, 64
sonate, 40 lieder ecc..) e in soli 35 anni di vita. La sua ultima composizione fu una Messa da requiem
(K626) rimasta incompiuta. Morì in povertà nel 1791.
Ludwig Van Beethoven: nasce a Bonn nel 1770, a soli 8 anni si esibisce già in concerti pubblici.
Attorno al 1800 iniziano i sintomi della sordità che lo portano col tempo ad abbandonare l’attività di
esecutore per dedicarsi esclusivamente alla composizione. Nell’arco di tempo compreso tra il 1820 e il
1827 (anno in cui morì) compone le sue più grandi opere, tra cui: gli ultimi quartetti, una Missa
Solemnis e la Nona Sinfonia (l’ultima) (“Per Elisa” è forse la composizione più famosa).
Giuseppe Verdi: nasce a Roncole di Busseto nel 1813, nel 1839 a Milano riesce a far rappresentare
alla scala la sua prima opera ”Oberto conte di San Bonifacio” con cui inizia il suo successo. Con Verdi
l’opera lirica subisce una notevole evoluzione, abolisce le ricercatezze decorative estranee alla vicenda
e concentra l’attenzione del pubblico sulle azioni e sui personaggi. Durante il Risorgimento il grido
“Viva Verdi” diviene il grido di indipendenza (Viva Verdi = Viva Vittorio Emanuele re di Italia).
La sua composizione continua fino a tarda età, quasi 80enne completa il “Falstaff”, unica opera buffa
del suo repertorio. Opere più note: Nabucco, Rigoletto, Il Trovatore, La Traviata, Aida e Otello.
Richard Wagner: nasce a Lipsia nel 1813, le sue prime opere non vengono accolte con entusiasmo,
Wagner sta introducendo una vera rivoluzione tanto nella trama quanto nella musica dell’opera:
1) musica e versi sono tutt’uno, il compositore deve scrivere personalmente anche i testi (libretti)
2) l’orchestra non accompagna solo le arie e i duetti ma sostiene con una sinfonia l’intera opera
3) nella musica emergono i “leit-motive” temi ricorrenti associati ad un personaggio o una situazione
Il successo arrivò tardi per Wagner ma poi fu enorme ed inarrestabile. Alla sua morte chiese di essere
sepolto a Bayeruth, vicino al teatro che aveva tanto voluto e amato. Opere principali: Tannhauser, Il
vascello fantasma, Tristano e Isotta, Parsifal e la tetralogia L’anello del Nibelungo costituita da: L’oro
del reno, La Valchiria, Sigfrido e il crepuscolo degli Dei.
Franz Schubert: nasce a Vienna nel 1797, a 11 anni diventa cantore nel collegio del coro della
cappella imperiale, nel frattempo studia composizione col maestro Salieri e inizia a scrivere i primi
Lieder. Nel marzo 1828 conosce il vero successo durante un concerto di sue composizioni, ma muore
qualche mese più tardi a 31 anni. Composizioni più importanti: 9 sinfonie tra cui la famosa n.8 detta
“Incompiuta” e circa 600 lieder, inoltre la famosissima “Ave Maria”.
Felix Mendelssohn Bartholdy: nasce ad Amburgo nel 1809, a 9 anni viene già considerato un piccolo
Mozart, nei 4 anni seguenti compose il “XIX Salmo”, brani per organo, pianoforte, fughe e sinfonie.
Diresse nel 1829 “La Passione secondo Matteo” di J.S.Bach. A 26 anni si stabilisce a Lipsia dove
fonda il conservatorio. Opere principali: “Rondò capriccioso”, Overture: “Sinfonia Italiana”e
l’oratorio “Elia”
Robert Schumann: nasce a Zwickau (Germania) nel 1810, compositore, pianista e critico musicale,
non può coronare il suo sogno di diventare un grande pianista a causa di esperimenti insensati a cui si
sottopose per perfezionare la sua tecnica pianistica che gli causano la perdita dell'uso dell'anulare della
mano destra, si dedica allora alla composizione. Ricordiamo le 4 Sinfonie e la numerosa produzione
per pianoforte tra cui “Scene infantili” e gli oltre 50 lieder.
Fryderyk Chopin: nasce in Polonia nel 1810, studia pianoforte presso il conservatorio di Varsavia.
Nella musica di Chopin dedicata esclusivamente al pianoforte c’è il senso della patria e della nazione,
l’uso di temi tradizionali e popolari come Polacche e Mazurke (ne scrisse 58), infine i famosi Notturni.
Fu definito “il poeta del pianoforte”.
Franz Liszt: nasce a Raiding (Ungheria, ora Austria) nel 1811, inizia gli studi musicali sotto la guida
del padre. Nel 1823 si trasferisce a Parigi dove inizia un’intensa attività concertistica, di compositore e
di musica per pianoforte. Nel 1848 si stabilisce a Weimar dove ricopre il posto di maestro di cappella
dell’orchestra di corte presso il duca di Sassonia. Nel 1866 Papa Pio IX gli conferisce l’ordine di
Abate. Le composizioni principali sono: la raccolta “Anni di pellegrinaggio” per pianoforte, 12 Poemi
sinfonici e 2 Concerti per pianoforte e orchestra.
Il Gruppo dei Cinque: segna la svolta della musica russa, intorno al 1860 5 musicisti decidono di
rivalutare le proprie tradizioni musicali: Cui, Balakirev, Aleksander Borodin, Nicolaj RimskijKorsakov e Modest Mussorgskij. Rimskij-Korsakov nella sua veste di professore di conservatorio è
quello che esercita la maggiore influenza. Ebbe molti allievi fra cui Ottorino Respighi. Mussorgskij
invece influenza musicisti di altri paesi come Debussy.
Petr Ilic Ciaikovski: nasce a Viatka (Russia) nel 1840, nel 1862 lascia l’occupazione di avvocato per
iscriversi al conservatorio di Pietroburgo. Nel 1865 termina gli studi e intraprende la carriera di
compositore. Le sue composizioni non vengono inizialmente molto apprezzate dal pubblico, come
l’Overture “Romeo e Giulietta” che in seguito diviene molto famosa. Ciaikovski trascorre gli ultimi 15
anni di vita viaggiando all’estero, e questo è il periodo più produttivo. La sua produzione musicale è
assai vasta, comprende: opere liriche, balletti (“Lago dei cigni”, “Schiaccianoci”), Sinfonie, Concerti
solisti e composizioni orchestrali tra cui il “Capriccio italiano”.
Arnold Schonberg: nasce a Vienna nel 1874, opera un profondo rinnovamento musicale, egli si
avvicina sempre più alla “atonalità”, nella quale sopprime tutte le regole dell’armonia classica. Il suo
primo capolavoro liberamente atonale è il “Pierrot lunaire”nel 1912, che suscita dal grande entusiasmo
alla violenta condanna. Fissate le regole di questo nuovo sistema atonale o “Dodecafonico” fonda nel
1904 la “Scuola di Vienna”. Durante la II guerra mondiale la musica di Schonberg viene messa al
bando come “degenerata”, esiliandosi volontariamente in Francia e poi negli Usa continua la
produzione musicale, ricordiamo: “Mosè ed Aronne” e soprattutto “Un sopravvissuto di Varsavia” nel
1947, rievocante lo sterminio nazista.
La musica dodecafonica o seriale si basa sul principio di assoluta equivalenza (armonica) dei 12
semitoni che compongono la scala cromatica. La “Serie” si basa su 3 norme precise:
1) si devono usare tutti i 12 suoni della scala cromatica in qualunque successione si preferisca
2) si deve evitare la ripetizione di un suono usato finchè l’intera serie dei 12 suoni non è stata esaurita
3) una volta fissata la serie i suoni si possono utilizzare sia orizzontalmente (per la melodia) che
verticalmente (per l’armonia).
Igor Stravinskij: nasce a Pietroburgo nel 1882, studia composizione e orchestrazione, inizia a farsi
conoscere musicando il balletto “L’uccello di fuoco” nel 1910. Negli anni successivi compone i
balletti “Petroucka”(1911) e “La sagra della primavera”(1913). Si stabilisce in Svizzera dove compone
“Histoire du soldat”. Poi in Francia allestisce il balletto “Pulcinella”. Successivamente si cimenta con
l’oratorio “Oedipus rex”(1927), con i modi gregoriani “Sinfonia dei Salmi”(1930), con il melodramma
“La carriera di un libertino”(1951) e con la musica dodecafonica.
Giacomo Puccini: nasce a Lucca nel 1858, esordisce con la sua prima opera “Le Villi” alla Scala di
Milano nel 1884. Il successo arriva solo nel 1893 con l’opera “Manon Lescaut” al teatro Regio di
Torino. Poi la “Boheme” nel 1896, è un successo mondiale. Nel 1900 va in scena “Tosca” e nel 1904
“Madame Batterfly”. Nel 1907 Puccini si reca negli Usa dove trova ispirazione per altre opere:
“La fanciulla del west”(1910), “La rondine”(1917) e il trittico formato da “Suor Angelica”,
“Il tabarro” e “Gianni Schicchi”, tutte composte nel 1918. L’ultima opera di Puccini è “Turandot” che
rimase incompiuta a causa dell’improvvisa morte, a Bruxelles nel 1924. Puccini insieme a Ma scagni,
Leoncavallo e Giordano è uno degli esponenti del Verismo italiano e sicuramente il maggiore dei 4.